31.5.16

SARA, I PIEDI E IL CUORE © Daniela Tuscano


Anni fa. Tanti, ma non troppi. Ero già una matura signora. Milano, Ferrovie Garibaldi. Intorno ancora ventri di case, sterrati nebbiosi, vaste nullità. Il classico teatro per fini atroci e anonime. All'incrocio con via Melchiorre Gioia emergono, dal silenzio, due individui. Uno a destra, uno a sinistra. Un cenno fra i due. Io mi trovo in mezzo, facile preda. Il campo d'abbandono è lì vicino. Mi vedo a terra, la gonna lacera, sgozzata. L'epilogo, lo sento sulla pelle. Già sono pietrificata, oso articolare un misero "No" all'indirizzo dei due. Così flebile. Così inutile. Così fermo. Quando il tizio sulla sinistra mi smanazza un seno, comprendo che non c'è nulla di peggio, né di più prezioso. È la mia vita ed è una. E tanto l'amo, e tanto vale, che son disposta a perderla pur di non vederla insozzare, calpestare.
E, non so come, mi trovo sul cofano d'un'auto. Mi ci sono lanciata in un impeto di disperazione. Non però sventato, no. Sono riuscita a spiare l'abitacolo. Vi ho scorto una coppia, uomo e donna. Mi accoglieranno? Tireranno diritto? Poco importa. Una strada e un'auto sarebbero altare più gradito di un'indegna profanazione.
Accadde dieci anni fa. Quella coppia si fermò. E mi trasse in salvo. Li ricordo solerti, compresi, essenziali. Furono, per pochi istanti, la mia famiglia. In un angolo del cuore lo resteranno per sempre. 



Non avrei mai pensato di raccontarlo. Tornare a quei momenti, a quel buio, a quel degrado, mi procura ancor oggi profondissima angoscia. Ero, nella sera del 2006 circa, non più mia e non più umana. Ero un oggetto da usare e scartare. Mi era piovuto addosso il cascame del mondo. Ma ebbi una famiglia. Una breve e sconosciuta famiglia di nome umanità. Qualcuno che ascoltò il mio grido, ebbe il coraggio d'arrestare la corsa e mi ridonò il sangue nelle vene. Perché la morte è così facile, rapida...
Quell'umanità è mancata a Sara, appena ventiduenne, in un maggio del 2016 a Roma. No, per il degenerato che l'ha bruciata viva, e avrebbe dovuto amarla, non spreco parole. Quanto gli spetta, spero arrivi presto e il più crudamente possibile. Ma maledire, a cosa serve? Sarebbero servite mani, piuttosto; anzi, piedi. Piedi capaci di premere sul freno dopo le grida della ragazza. Dopo le vane, sgolate invocazioni d'aiuto. Ecco, in quel caso i piedi, cioè il cuore, si sarebbero dovuti fermare, come successe con me, e la famiglia umana si sarebbe ricomposta, la speranza nuovamente incamminata, nel faticoso e dolente futuro.
Non è stato così. Il mio flebile "no" raccolse, chi sa come, un riparo. Le suppliche di Sara hanno urtato un cielo muto. Muto il cielo in alto. Muti i piedi in basso. Le vetture hanno continuato a sfrecciare sull'asfalto implacabile. Il 28 maggio 2016, a Roma, Dio era assente e l'umanità spenta. Rimaneva una ragazza col suo cuore. E non poteva farcela.

                                     © Daniela Tuscano


nella ricorrenza di Santa Giovanna d'Arco
(Immagine: R. Ferré, "Franco")

30.5.16

Valentina Piccini, mamma blogger, allatta in pubblico ma viene insultata sui social: "Ostenti il seno". Lei: "Donne, a volte fate pena"

da L'Huffington Post del 29/05/2016 13:01


Insultata sui social per aver postato una foto mentre è al ristorante e allatta il suo bambino. E' quello che è capitato a Valentina Piccini, blogger 34enne che cura il sito Mamme a Spillo, attaccata su instagram perchè avrebbe, a detta di alcuni, ostentato e provocato. "Altre persone stanno magari cenando ed hanno diritto di non voler assistere ad un atto intimo come quello dell allattamento...ci sta...Il pudore o il fastidio per qualcosa di intimo è qualcosa di molto soggettivo. .. quindi nel dubbio io eviterei o allatterei con un foulard. Tutto qua. È convivenza civile", scrive un utente.
La maggior parte dei commenti è di solidarietà verso Valentina Piccini: "Lascia stare i maligni e allatta dove vuoi e condividi con tutte noi questi momenti di meraviglia!!. Oppure: "Ostentazione ??? Ma la gente non sta bene ! Quelle che scrivono certe cose sono povere donnette rosicone e frustrate senza cose intelligenti a cui pensare, probabilmente piene d'invidia... E poi se hanno da criticare perché ti seguono ? Continua così Vale che sei una grande!". E ancora: "Quando leggo certi commenti rimango esterefatta ....poi capisci il comportamente dei ragazzi del giorno d'oggi persone con cervello zero arrivate e partorite da persone senza cervello!!!".



Ma è la sua risposta a chiudere definitivamente la polemica nata sui social network. Con un post su facebook la blogger dice:
Oggi sono stata MASSACRATA per questa foto su Instagram.
Era la prima uscita "ufficiale" di mio figlio e volevo dire "donne non chiudetevi in casa, quello che fate in casa con un neonato potete farlo anche fuori. Mi hanno tacciato di OSTENTAZIONE del seno, di PROVOCARE, addirittura una ha detto "è tuo diritto allattare, ma è mio diritto mentre sono al ristorante che tu non lo faccia mentre io mangio". Donne, io sono sempre molto pacata ma stavolta ve lo dico e date pure la colpa agli ormoni: se vedere qualcosa di sessuale in questa foto, se ci vedete una provocazione, se provate schifo a vedere un neonato allattato dalla sua mamma mentre voi mangiate le tagliatelle... Avete dei problemi. Seri. E ve lo dice una che l'allattamento non lo ama nemmeno ma che in questa foto vede soltanto tenerezza. E tranquille, se voglio far vedere le tette mi faccio un profilo Instagram magari come uno dei vostri, con magliette attillate o bikini. PORACCE.

29.5.16

chi ha ucciso Rino Gaetano ? ne parliamo con bruno Mautone

Avvicinandoci al  2  giugno   , data in cui  cade  oltre  il  70 esimo anno  della  nostra   amata \ odiata  repubblica  ,   35  anniversario  della morte  di  Rino gaetano , segnalo ( ed  intervisto   l'autore  )  il libro intitolato “Chi ha ucciso Rino Gaetano?” edito dalla Revoluzione Edizioni-Uno Editori . Esso  rappresenta un ulteriore stadio delle lunghe ricerche affrontate da Mautone per studiare gli aspetti umani ed artistici del cantautore calabrese. Le conclusioni alle quali perviene sono decisamente inquietanti, infatti si gettano fortissimi dubbi sulla reale dinamica del sinistro, paventando un incidente organizzato appositamente per mettere a tacere l’artista, oltre a ipotizzare una vicinanza tra Rino e ambienti massonici.
Esso   sembra  destinato  , visto  :
1) lo stile  asciutto , semplice , non  accademico  ,  lontano dal nozionismo pedante  di certa  cultura  accademica  .Insomma per la semplicità    con cui , vedi l'esempio  le trasmissioni  di Lucarelli   sui misteri  d'Italia  , spiega  il contesto   non semplice  per  chi non ha  basi   storico \  culturale   del periodo   delle canzoni di Rino   e  dei  suoi testi   che   fecero paura  ai poteri  forti   tanto  da  portarlo alla morte  .
2)   nuovi documenti (  vedere    qui  )   che  fanno si   che  la  denuncia fatta ala magistratura    dall'autore    stesso e  non  [ sic  ]  dalla  sorella Anna non  : << La richiesta di apertura delle indagini ad oggi non risulta archiviata. Farò una seconda ed ancora più dettagliata istanza, alla luce di riscontri documentali nuovi ed inediti che ho scoperto e che illustro nel libro CHI HA UCCISO RINO GAETANO ?, alla procura presso il tribunale penale di Roma affinché vengano riaperte  le indagini sulla morte di Rino e non solo, chiedo pure che si indaghi sulla prematura morte di un suo amico che lavorava, come già detto, in uffici consolari-diplomatici.>>

  a superare  il successo del precedente 

Nel nuovo  libro   ci sono  ulteriori    dubbi  e particolari  che non tornano  e  fanno si che  la  vicenda entri a pieno  di titolo fra i misteri d'Italia  . La parola  a Bruno  che ci spiega , ovviamente  senza  svelare  troppo   per  non togliere  a  fans  ( vecchi e  nuovi  ) e  a chi non ha mai creduto  alla  versione della morte per  mala  sanità  .a  superare  le  vendite  del precedente  .


 come mai stavolta non hai cambiato il titolo come nel libro precedente ? la sorella Anna , ha accettato che le prove che mettono in discussione la versione ufficiali sono credibili e sembrerebbero confermare la tua ipotesi sull'omicidio di Rino ? Oppure preferisce la tecnica del silenzio e del non rispondere , , cosi nessuno ne parla più e il clamore scompare e il fatto  finisce  nel dimenticatoio   ? 
Il secondo saggio ha un titolo significativo, non ho mai pensato di cambiarlo- tesi lanciate nel primo libro vengono comprovate da una svariata serie di elementi, compresi incongruenze, dubbi e stranezze involgenti l'incidente e i soccorsi, presunti, che vennero dati(?) a Rino Gaetano in quella fatale notte del 2 giugno 1981. La signora Anna è una persona che rispetto profondamente, non ha espresso rimostranze verso la titolazione del nuovo volume.Tuttavia anche se intervenissero valutazioni contrarie il titolo non viene cambiata poichè è riassuntivo di precipui riscontri, anche documentali. Il secondo saggio ha un titolo significativo, non ho mai pensato di cambiarlo- tesi lanciate nel primo libro vengono comprovate da una svariata serie di elementi, compresi incongruenze, dubbi e stranezze involgenti l'incidente e i soccorsi, presunti, che vennero dati(?) a Rino Gaetano in quella fatale notte del 2 giugno 1981. La signora Anna è una persona che rispetto profondamente, non ha espresso rimostranze verso la titolazione del nuovo volume.Tuttavia anche se intervenissero valutazioni contrarie il titolo non viene cambiata poichè è riassuntivo di precipui riscontri, anche documentali.



quali sono ii brani di Rino Gaetano in cui : ci sono Nomi ed elementi precisi nei testi i che portano a vicende e scandali politici con ruolo attivo e segreto di ambienti diplomatici e Servizi filo-USA in odore di logge massoniche ., in cui si parla di Una “rosa assassina” e un “pugnale USA” e c'è quindi un riferimento alle inchieste della Magistratura su la “Rosa dei Venti” e un anticipazione al caso “Gladio”. ?




In pratica tutti i brani di Rino Gaetano contengono una serie di messaggi e significati criptici che svelano fatti inquietanti della vita politica e di cronaca dell'Italia contemporanea al cantautore e,nonostante ciò, ancora attuali. potrei rimarcare Nuntereggapiù, che contiene riferimenti alla tragica vicenda di Capocotta, ove trovò la morte la giovane Wilma Montesi, nonchè riferimento al ruolo filo-governativo e quindi filo-DC di Cazzaniga, Vincenzo Cazzaniga, evocato nel brano, che collaborava con l'intelligence USA per impedire una affermazione del PCI e il paventato sorpasso sul partito dello scudo crociato. Oppure in AD 4000 DC offre un memorabile spaccato sulla vita, anche futura, del mafioso e massone Michele Sindona. Oppure in "Mio fratello è figlio unico" nomina esplicitamente il treno Taranto-Ancona che, lungi dall'essere un mero convoglio sud-nord, risultò essere il treno dei servizi segreti deviati, usato per inquinare indagini sugli attentati ai treni avvenuti negli anni precedenti. In "OK papà" e nelle canzoni ove evoca sempre una ROSA ("Il compleanno della zia Rosina", nonchè "Cogli la mia rosa d'amore" e "Rosita" oltre un quarto brano rimasto inedito) si notano, rispettivamente, palesi riferimenti a Gladio e alla Rosa dei Venti, misteriose e pericolose agenzie di intelilgence filo-Usa...ma è lunghissimo l'elenco di significati incredibili che emergono nelle tante canzoni).

 quali sarebbero Gli intriganti parallelismi con una voce giornalistica scomoda ( Pecorelli secondo me ) controcorrente, con fonti informative di altissimo profilo ?




Si Carmine Pecorelli, detto Mino, fu un coraggiosissimo giornalista che venne sminuito nella figura per sminuire le pungenti circostanze contro i potenti, Andreotti in primis, che illustrava nei propri articoli. Ad esempio in un articolo Pecorelli parla di Mario, Gino e Berto e rapporta tali nomi allo scandalo Lockeed. Guardate i nomi che Rino fa in La Berta Filava, sono identici, e infatti lì si nota, in abbinamento con Standard brano poco conosciuto, proprio allo scandalo Lockeed.

 nella presentazione del tuo libro su http://revoluzione.it/cospirazionismo-e-misteri/451-chi-ha-ucciso-rino-gaetano.html fra gli argomenti tratti all'interno del libro si parla degli intriganti parallelismi con una voce giornalistica scomoda, controcorrente, con fonti informative di altissimo profilo.>> potresti dirci , ovviamente senza svelare troppo per non guastare la lettura del libro , quali sarebbero questi parallelismi ? se se le fonti informative di altissimo profilo sono amici o conoscenti della setta a cui avrebbe aderito Rino oppure qualcuno dei salotti bene ?  Sempre  nel  tuo libro  hai   raccolto le testimonianze dirette di due carissimi amici del cantautore, Mimì Messina, amico di infanzia e di scuola, frequentate assieme a Narni, e Franco Pontecorvi, addetto artistico e compagno assiduo di ogni tournèe e dei viaggi all’estero, entrambi hanno escluso in modo convintissimo che Rino fosse massone, così come lo ha escluso Anna Gaetano. Quindi, si dovrebbe desumere che Rino non fosse affiliato a qualsiasi loggia massonica e che riferimenti agli ambienti dei liberi muratori fatti in via continua in vari brani e anche in interviste siano il frutto di un interesse da studioso e di interessato osservatore. Opppure era realmente affiliato visto che sempre nel libro , almeno dallle indiscrezioni che ho letto sul web , si rimarca una clamorosa dichiarazione rilasciata da Rino dopo i trionfi sanremesi al giornalista Manuel Insolera, il festival della canzone viene paragonato in modo esplicito ad “un ordine massonico(!!). ? 
Mimì Messina e Franco Pontecorvi , i più cari amici di Rino, escludono che fosse massone. Ne prendo atto, tuttavia e sicuramente l'artista conosce il mondo dei Liberi Muratori. Tanto è vero che Rino gaetano paragona esplicitamente il festival di Sanremo ad "un ordine massonico", inoltre in tanti brani descrive e richiama fatti e persone dell'universo massonico.Oltretutto recentemente il Venerabile Gran Maestro del GOI, la loggia massonica più potente d'Italia, nel discorso di insediamento ha nominato esplicitamente Rino Gaetano. Insomma Rino non era massone però conosceva il mondo delle logge (e viceversa!).Si confermo che primo articolo che esplicitamente accosta versi gaetaniani ai massini risale addirittura al giorno appena successivo alla sua morte, sulla Stampa di Torino. La cosa sconcertante che il giornalista che redasse quell'articolo non è ...identificabile nonostante avesse scritto il resoconto su uno dei più importanti e difussi quotidiani nazionali(!).


 Nel  tuo  ultimo  libro  su parla delle sconcertanti vicende post mortem al cimitero del Verano , cosa avvenne e perchè sconcerntanti ? 

Mino Pecorelli firmò degli articoli nei quali sottolinea che in Italia persone ritenute scomode venivano soppresse con incidenti stradali congegnati. Anche u caro amico di Rino Gaetano, che lavorava in importantissimi uffici consolari-diplomatici della capitale, muore prematuramente sopravvivendo poco tempo a...un incidente stradale. Tale amico, è del tutto plausibile, in modo coraggioso poteva essere il depositario di notizie e di fatti poi trasmessi a Rino.


quindi   Proseguendo nella    sua   opera di certosina ricerca sia in questo che nel precedente libro dimostri come la ventilata colleganza Rino Gaetano-Universo massonico non sia una tesi nata in questi ultimi anni. Infatti hai reperito un interessante articolo del 3 giugno 1981, quindi risalente al giorno appena successivo alla morte, pubblicato sull’importantissimo e diffuso quotidiano La Stampa nel quale esplicitamente e senza mezzi termini testi gaetaniani vengono rapportati a fatti inquietanti della p2, la famigerata loggia guidata dal Venerabile Licio Gelli.Quello che sconcerta è la identità del coraggioso giornalista che sul giornale dei bilderberghiani Agnelli ha stilato l’articolo, è una identità…misteriosa, infatti il notevole pezzo giornalistico è siglato solo da due lettere e il quotidiano di Torino, alla tua richiesta esplicita ha risposto che a distanza di 35 anni non è possibile risalire al nome e cognome poiché vari giornalisti si firmavano con sigle non corrispondenti alle proprie iniziali e che poi mutavano frequentemente. Nel libro si rimarca, altresì, la singolare circostanza rappresentata da esplicite citazioni dedicate a Rino Gaetano da Stefano Bisi cioè il Venerabile Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, la loggia massonica più potente della penisola, addirittura nel suo discorso di insediamento alla guida della potentissima obbedienza massonica. I versi di una misconosciuta e inedita canzone di Rino vengono fatti propri da Bisi per sottolineare che i dignitari massoni devono operare in unione e concordia per rafforzare il potere e la forza della loggia.

Rino può esere considerato un simpatizzante o un ospite della massoneria in particolare dela p2 oppure uno che ricevendo confidenze d'amici iscritti o che frequentavano tali abbienti , non ce l'ha fatta a tenersi tuto dentro è ha preferito rilevarlo in maiera criptica ( mica tanto per chi riusciva a leggere fra le righe o frequentava tali ambienti ) ed quindi per questo che è stato ucciso 





l'incidnte precedente di rino è collegato a quelo mortale ? se si come ? oppure è solo un avvertimento non colto dal cantante ?
malore o sabotaggio freni ?



in realtà il primo incidente non è mai ...avvenuto. O meglio avvenne ma si trattò di una collisione con una jeep condotta da un ragazzo alquanto alticcio, collisione avvenuta no distante da Castel Giorgio ove Rino si era recato a trovare Mimì Messina. L'epilogo della vicenda fu alquanto esilarante. Rino e il ragazzo dell'altro veicolo si recarono presso la caserma dei Carabinieri di Castel Giorgio, l'ora era tarda, attorno alle due del mattino. Si affacciò un brigadiere corpulento, oltrer 150 chili di stazza, per chiedere chi bussasse a quell'ora, Rino e il ragazzo dissero di voler segnalare un urto tra veicoli e che si erano già messi d'accordo per i danni e che non c'erano feriti. Appreso ciò il sottufficiale disse di "non rompere i ..." poichè non essendoci feriti ed essendosi accordati sui danni non c'era necessità di rivolgersi ai Carabinieri e chiuse bruscamente la finestra. Testimone oculare di tutta la vicenda fu Domenico Messina. Con riferimento all'incidente letale è importante sottolineare che in Italia, e Mino Pecorelli lo denuncia e lo scrive apertamente nella sua rivista O.P., molte persone ritenute scomode per il potere venivano messe a tacere con congegnati incidenti stradali. Si applicava nel cofano un piccolo apparato e con un radiocomando si faceva perdere il controllo del veicolo al guidatore. Rino quelle notte era solo e il suo veicolo incidentato non si sa da chi fu esaminato la notte del 2 giugno, inoltre stranamente non intervennero infermieri a soccorrerlo ma dei ..tecnici, dei pompieri non si sa da chi chiamati. In ogni caso Pecorelli, già nel 1978, scrive di incidenti procurati con radiocomando nonchè con ..camionisti distratti.

quindi  l'ultima domanda  
che ne pensi dell'ipotesi di venditti http://www.televisionando.it/articolo/antonello-venditti-su-rino-gaetanoera-un-cocainomane-la-sorella-di-rino-lo-querela/3899/ ?  sembrerà   fuori contesto   visto che io considero molto probabile  e verosimile .le ipotesi di  bruno . Infatti  << Venditti ha poi precisato non che Rino fosse un abituale consumatore di stupefacenti quanto piuttosto che, in generale, nel mondo dello spettacolo si fa uso di droghe in gran quantità. Quindi Venditti chiarisce che non intendeva affatto infangare la figura del compianto Rino Gaetano, suo grande amico. Nel libro, piuttosto, si evidenzia come Venditti abbia ufficialmente scritto che con Rino Gaetano ebbe, a casa di un'amica medium, delle esperienze chiamiamole esoteriche-spiritiche. Secondo me, tra le righe, Venditti ha voluto lanciare un messaggio. C'era qualcuno, ma non credo certo agli spiriti, che dava loro notizie di fatti rilevanti della vita politica italiana del tempo. Questo qualcuno si maschera sotto forma di ...ectoplasma.>>


Io già . come la famosa seduta spiritica a cui partecipo prodi durante il sequestro di ldo Moro 
Brumo. si Giuseppe come la famosa seduta spiritica

Non so più cosa credere a  a caldo   non avendo  letto tutto il libro ma solo le  prime  30 pagiue  d'anteprima  ho chiesto  a Bruno se  in   fase  di chiusura   volesse  aggiungere o rettificare qualcosa ?.
no grazie Giuseppe, fai tutto tu e fai tutto bene, non aggiungo nè modifico nulla attendo solo il tuo link così come lo complilerai .

Vi  lascio  . a lla prossima intervista

28.5.16

come viaggiare senza abusare del cellulare , tablet ,ecc



In un  mondo  sempre  più  dipendente  , da  cui nessun    sottoscritto compreso  ed  immune ,    dalle tecnologie   in particolare  Tablet  e cellulari    ecco come  sono riuscito a non usare  in internet  ed  il cellulare  ed  a farmi spennare  visto che  sulle navi   sia  la connessione  con wifi  che senza  era  a pagamento .
Oltre  a farmi  i  conti  su  quanto avrei speso oltre la  mia  offerta   internet   ho usato   i vecchi metodi pre  rivoluzione digitale    che  valgono oltre   che    durante  un  viaggio in nave  ( mio  caso )  anche  con altri mezzi pubblici  .
Se il viaggio è di notte consiglio di dormire, se hai la cabina è meglio ! se la  nave  parte   prima delle  22   si può prima di prendere  sonno  1) leggere , se  qualcuno\a   di voi  legge  ancora, in ebook  oin cartaceo   un  buon ( ovviamente il concetto di  buono  come di  brutto  è  soggettivo  ) magari un libro  sulla  cultura   e  i luoghi itinerari della  sardegna  se   vieni  dalla pensisola  o    o su   quella  zona    se fai il per corso inverso  .    2)   sdraiarsi in cabina  o  in poltrona  ed  iniziare  a fantasticare   e a pensare  sul futuro  o  cosa  avreste fatto  in un altra  vita  ,  insomma  le  seghe mentali a volte  aiutano  . 3)  nelle sere  di  primavera  \estate  vai un pò fuori a guardare il mare che rimane sempre lo spettacolo più bello ! e  facilità  la  fantasia  ed  i viaggi mentali  .4) oppure   per  chi vuole esercitare la mente  , ottimo per prevenire  l'Alzheimer ed  invecchiamento precoce   del cervello   cruciverba, gioca a carte ( possibilmente  quelle vere   non  quelle  su pc   )  anche facendo  solitari  .  5)   guardare  si  è, amanti  del  trash  e  cronaca nera  in quanto i  canali della  nave  sono generalmente posizionati   su tali  trasmissioni  o meno che tu  in abbia le palle il coraggio   di  alzarti  e cambiare  canale   attirandoti l'ira  delle vecchiette   e  degli habitué di  sifatti programmi  puoi  guardare la  tv  .
C'è da aggiungere che la noia durante il viaggio è una cosa che accomuna tutti i passeggeri, quindi troverai tutti ben propensi a scambiare quattro chiacchierare!!!


24.5.16

a volte anche la normalità può esere straordinaria Sgabello, birra e noodles: la foto di Obama ad Hanoi fa il giro del mondo



                         Obama ad Hanoi




Non un pranzo luculliano, ma un semplice piatto di spaghetti accompagnato da una birra ghiacciata in un modesto fast food.Questa la scelta di Barack Obama per la sua seconda sera ad Hanoi, in Vietnam, dove è in visita ufficiale.
Il presidente Usa ha cenato con lo chef-scrittore Anthony Bourdain, che vive proprio nella città vietnamita, in un locale di poche pretese. Seduto su uno sgabello di plastica, ha ordinato dei noodles (consumati con le tradizionali bacchette asiatiche) e una bottiglia di lager ghiacciata. La foto del pasto, straodinaria nella sua normalità, sia   che  sia  costruita   o studiata  e  non spontanea   postata sui social, ha fatto il giro del mondo e colpisce   che la  guarda  .

23.5.16

Chi ha ucciso Rino Gaetano? “, è il nuovo saggio di Bruno Mattone

Vediamo adesso come reagirà   la sorella di Rino    davanti ad ulteriori prove  che   mettono sepre  più  in crisi  la versione ufficiale  della  morte  di Rino  .

  da http://www.scomparsi.eu/rino-gaetano-fu-ucciso-documenti-lo-provano/


“Chi  ha ucciso Rino Gaetano? “, è il nuovo saggio di Bruno Mattone. Circa tre anni fa l’avvocato salernitano pubblicava un  libro dedicato a Rino Gaetano, il cantautore crotonese scomparso prematuramente all’età di 30 anni a seguito di un tragico sinistro stradale avvenuto a Roma il 2 giugno 1981. La pubblicazione del volume ha suscitato grande interesse e pure una polemica reazione di Anna Gaetano, sorella del cantautore, in ordine a due precipui punti. Una presunta affiliazione massonica di Rino Gaetano e la dinamica del’incidente mortale secondo Mautone fortemente sospetta al punto da ipotizzare che non fu legata al caso ma frutto di una deliberata pianificazione.

QUELLO STRANO INCIDENTE
Con il secondo volume Mautone ha portato una serie di riscontri documenti che indubbiamente riaprono le questioni rimaste insolute e che gli scettici hanno voluto liquidare frettolosamente come frutto di fantasia. Ed ecco che viene portato alla luce  del materiale oggettivamente interessante, infatti il legale salernitano ha scoperto addirittura  la esistenza di una interrogazione parlamentare rivolta il 4 giugno 1981  per iscritto al governo Forlani, in carica nel giugno 1981,  con la quale si chiede in via ufficiale e in sede politico-istituzionale  chiarimenti sulla drammatica morte di Rino Gaetano.
Bruno Mautone
Bruno Mautone
I due senatori Di Crollalanza, già ministro di Mussolini,  e Mitrotti invocano dall’Esecutivo risposte su quanto successo sulla via Nomentana e su cosa accadde effettivamente al Policlinico e nei vari ospedali coinvolti a vario titolo nella vicenda. La esistenza di tale documento ufficiale rappresenta un indubbio sostegno a quelle teorie che legano la morte dell’artista ad una macchinazione.
L’autore ha pure “scovato” la risposta, sopravvenuta con vari mesi di ritardo, fornita dall’Esecutivo, tramite il ministro della sanità dell’epoca, il liberale Altissimo (vicino, peraltro, ad ambienti massonici. Il dominus politico del PLI, ad esempio, era Valerio Zanone, politico affiliato alla massoneria). Ebbene nel saggio si rimarca la assoluta genericità della nota governativa di risposta fornita in Parlamento, ai limiti della omertà. Effettivamente non si chiariscono tantissime circostanze della drammatica vicenda, ad esempio non si precisa l’ora dell’incidente, chi allertò i soccorsi e come, perché intervenne una unica ambulanza in loco nonostante il camionista coinvolto svenne e rimase giacente sull’asfalto esanime e nello stesso tempo l’artista era immobilizzato nella sua automobile,non si precisa perché la unica ambulanza venuta sui luoghi era un mezzo poco attrezzato dei vigili del fuoco e perché  Rino, una volta prelevato con una gravissima ferita cranica, venne condotto fatalmente in un ospedale privo del reparto di traumatologia cranica. Non si fanno neppure i nomi dei medici che avrebbero curato o cercato di curare il ferito in gravi condizioni, non si fa nessunissimo cenno ai presunti motivi che spinsero altri ospedali, pur se allertati, a non approntare nessunissima forma di soccorso ulteriore al paziente in condizioni di estrema gravità.  Né si fa cenno su chi convocò medico- traumatologo, fatto venire da altro ospedale poiché al Policlinico non vi era il reparto, né a che ora sopraggiunse al Policlinico tale medico, né se ne precisano le generalità, così come non si indicano i nomi dell’anestestista\rianimatore che pure si dice fosse intervenuto.  In sostanza la risposta del Governo non forniva alcun chiarimento limitandosi ad una dozzinale nota burocratica destinata, per la evidente vaghezza,a moltiplicare i dubbi e gli interrogati sulla intera drammatica vicenda.   Tali riscontri documentali provano che sin dai primi momenti la morte prematura morte dell’artista calabrese suscitò interrogativi e dubbi. Ma nel libro la vicenda viene accostata ad un’altra morte prematura che colpì un caro amico di Rino, pure seguita ad un incidente stradale.
La copertina del libro
la  copertina del libro
                                                      


Tale persona lavorava in importanti uffici consolari-diplomatici a Roma e Mautone chiede alla Procura di Roma di riaprire le indagini non solo sulla morte dell’artista ma anche di tale suo caro amico che l’avvocato indica come coraggiosa fonte di tante notizie e fatti trasfusi altrettanto coraggiosamente nelle canzoni. Tra l’altro l’amico di Rino venne seppellito al Verano, così ristabilendo una vicinanza ideale già riscontratasi in vita e tuttavia vicende post mortem  danno delle inquietanti connotazioni a fatti illustrati. Infatti , senza nessunissima plausibile ragione, l’amico dell’artista viene disseppellito dopo pochissime settimane e portato in un altro cimitero di Roma. La vicenda già strana diventa ancora più oscura poiché l’autore dello spostamento dei resti mortali ha una identità che coincide con un personaggio  storico dello spionaggio italiano, collegato addirittura al Noto servizio segreto, cioè ad un apparato riservato dello stato che compiva atti di intelligence in modo autonomo rispetto ai Servizi istituzionali (prima il SID poi il SISMI e il SISDE), spesso sfociando in atti illegali e gravissimi. Specialità inquietante del Noto servizio segreto risultò essere, con atti sequestrati e acquisiti dalla magistratura, la uccisione di persone ritenute “scomode” con incidenti stradali!! Nel volume di Mautone sono indicati i nomi delle persone protagoniste delle illustrate vicende e riferimenti documentali e bibliografici di tutti gli avvenimenti.
UNA PRESUNTA AFFILIAZIONE MASSONICA
Nel volume l’avvocato salernitano ha raccolto le testimonianze dirette di due carissimi amici del cantautore, Mimì Messina, amico di infanzia e di scuola, frequentate assieme a Narni, e Franco Pontecorvi, addetto artistico e compagno assiduo di ogni tournèe e dei viaggi all’estero, entrambi hanno escluso in modo convintissimo che Rino fosse massone, così come lo ha escluso Anna Gaetano. Nel libro Mautone, quindi, perviene alla conclusioni che il cantante calabrese non fosse affiliato a qualsiasi loggia massonica e che riferimenti agli ambienti dei liberi  muratori fatti in via continua in vari brani e anche in interviste siano il frutto di un interesse da studioso e di interessato osservatore. Nel libro si rimarca una clamorosa dichiarazione rilasciata da Rino dopo i trionfi sanremesi al giornalista Manuel Insolera, il festival della canzone  viene paragonato in modo esplicito ad “un ordine massonico(!!). Sempre proseguendo nella sua opera di certosina ricerca Mautone dimostra  come la ventilata colleganza Rino Gaetano-Universo massonico non sia una tesi nata in questi ultimi anni. Infatti l’autore del saggio ha reperito un interessante articolo del 3 giugno 1981, quindi risalente al giorno appena successivo alla morte, pubblicato sull’importantissimo e diffuso quotidiano La Stampa nel quale esplicitamente e senza mezzi termini  testi gaetaniani vengono  rapportati a fatti inquietanti della p2, la famigerata loggia guidata dal Venerabile Licio Gelli.Quello che sconcerta è la identità del coraggioso giornalista che sul giornale dei bilderberghiani Agnelli ha stilato l’articolo, è una identità…misteriosa, infatti il notevole pezzo giornalistico è siglato solo da due lettere e il quotidiano di Torino, a richiesta esplicita  di Mautone, ha risposto che a distanza di 35 anni non è possibile risalire al nome e cognome poiché vari giornalisti si firmavano con sigle non corrispondenti alle proprie iniziali e  che poi mutavano frequentemente. Nel libro si rimarca, altresì, la singolare circostanza rappresentata da esplicite citazioni dedicate a Rino Gaetano da Stefano Bisi cioè il Venerabile Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, la loggia massonica più potente della penisola, addirittura nel suo discorso di insediamento alla guida della potentissima obbedienza massonica. I versi di una misconosciuta e inedita canzone di Rino vengono fatti propri da Bisi per sottolineare che i dignitari massoni devono operare in unione e concordia per rafforzare il potere e la forza della loggia.
Sempre in tale quadro una notizia di grande interesse è rappresentata da una stretta frequentazione di Rino, precisamente nel cerchio delle sue più care amiche si annovera la giornalista Elisabetta Ponti figlio di un medico, Lionello Ponti, che risultò inserito  nella lista della P2. Ma il dr. Ponti non è un medico qualunque ma è addirittura il sanitario di fiducia di Licio Gelli, quindi a tutti gli effetti e in concreto la persona più in stretto contatto e in intimità col  Venerabile maestro piduista.  Elisabetta Ponti ha detto che dopo la pubblicazione della lista degli affratellati alla p2 parlò molto volte di massoneria con Rino e che l’artista, pur riferendo dei concetti alquanto indecifrabili, non espresse alcuna attenzione e\o interesse particolari per la fenomenologia massonica. In realtà tale ricostruzione della Ponti, forse per il gran tempo trascorso, non risulta plausibile. Infatti Rino morì appena 10 giorni dopo la pubblicazione della lista della p2 e in un lasso di tempo così ristretto non era possibile che avesse potuto parlare “molte volte” di massoneria con la Ponti, oltretutto impegnato come era, fino all’ultimo,  nella sua frenetica attività artistico-canora.
I CONTENUTI DELLE CANZONI
Nel volume si sottolineano pure i tanti mirabili significati dei testi gaetaniani, dimostrandosi che l’artista faceva trapelare le proprie cognizioni, frutto di fonti di alto profilo,  di fatti e personaggi. Ad esempio Mario e Gino de La Berta Filava  non sono due baristi della RCA come taluni riduttivamente hanno sostenuto,ma indicano i ministri Mario Tanassi e Gino (Luigi) Gui.   Infatti nel 1976, anno in cui venne inciso il brano, l’artista non era nella casa discografica RCA ma cantava ancora per la IT di Vincenzo Micocci. Inoltre Rino in vari concerti, compreso quello immortalato in una registrazione “storica” a San Cassiano, in Puglia, dichiara esplicitamente che il brano è dedicato al mondo dei grossi politici ed altri enigmatici mondi, quindi conferma che il brano non è assolutamente rapportato alla figura di …due baristi. Inoltre anche un altro coraggioso, per quanto più controverso, testimone di quegli anni scrive in una propria filastrocca di Mario, Gino e Berto e accosta tali suoi versi allo scandalo Lockheed e fa coincidere, per sua stessa ammissione,  le identità di Mario e Gino con le figure politiche di Mario Tanassi e Gino (Luigi) Gui.
Sempre in modo minimalistico taluni hanno individuato il Cazzaniga nominato in Nuntereggaepiù in un giornalista sportivo non certo passato alla storia per chiarezza di argomenti e acume nei commenti.  In realtà Mautone evidenzia che si tratta di Vincenzo Cazzaniga, già amministratore delegato della Esso Italia e poi vice-presidente della Bastogi un carrozzone pubblico, oggi non più esistente, che si interessava di energia e costruzioni. Tale Vincenzo Cazzaniga risulto essere un collaboratore dei Servizi americani e per conto degli USA finanziava segretamente la DC in chiave anti-sinistra. Ebbene in Nuntereggaepiù Rino, mostrando ancora una volta di avere conoscenza di fatti assai riservati, canta DC DC DC DC CAZZANIGA….  mostrando di sapere il ruolo occulto che quest’ultimo rivestiva, cioè di finanziatore segreto della Democrazia Cristiana. A ulteriore dimostrazione che si tratta di Vincenzo Cazzaniga, posto alla direzione della Bastogi, sotto l’ala protettiva quanto asfissiante di Giulio Andreotti e di Eugenio Cefis, supermanager del mondo energetico,vi è una intervista di Rino Gaetano ove nomina esplicitamente la BASTOGI di Vincenzo Cazzaniga, rispondendo in maniera del tutto avulsa ad una domanda di musica che gli pone un giornalista.
Ma sono innumerevoli i casi ove Rino mostra di avere notizie di fatti inquietanti, e nello stesso tempo li svela in modo geniale inserendoli in contesti musicali apparentemente ironici ed allegri. In Mio Fratello è figlio unico  menziona il treno Taranto-Ancona, cioè il convoglio e tratto ferroviario che qualche anno dopo emerse essere sotto controllo dei servizi segreti deviati. Infatti due ufficiali dei servizi segreti, “fratelli” affiliati alla p2, Belmonte e Musumeci, furono condannati per aver architettato  sul treno Taranto-Ancona falsi attentati per confondere le indagini della magistratura sui drammatici e purtroppo reali attentati ai treni avvenuti in Italia attorno alla metà degli anni settanta.
Anche i riferimenti allarmati  in  taluni brani rivolti ad una “rosa” nonchè allusioni altrettanto allarmate ad un “pugnale USA”  sono altri geniali riferimenti a fatti inquietanti di cronaca politica e giudiziaria contemporanei al cantautore, infatti Rino, tra le righe, richiama vicende giudiziarie di pericolosissime associazioni riservate quali la “Rosa dei venti” e “Gladio” (come è noto un lungo pugnale, una piccola spada).
Con il secondo saggio Mautone ha avuto e trovato conferme documentali alle  ipotesi che aveva lanciato nel primo libro e in ogni caso dimostra che le questioni da lui sollevate non erano il frutto avvelenato di una immaginazione  galoppante ma avevano già trovato origine e dibattito sin da primo giorno della morte di Rino Gaetano, pur occultate da organi di stampa “distratti” se non proprio colpevolmente silenti.

21.5.16

BUFALA 100 euro di multa per chi indossa leggins e pantaloni attillati, sono considerati atti osceni in luogo pubblico

per  la  bufala  d'oggi eccone  una veramente  divertente



BUFALA 100 euro di multa per chi indossa leggins e pantaloni attillati, sono considerati atti osceni in luogo pubblico

  daBufale maggio 19, 2016maggio 19, 2016 David Tyto Puente


bufala-leggins-illegali-boschi

Pubblicata il 15 maggio 2016, la bufala pubblicata dal sito “Larespublica.altervista.org” dal titolo “100 euro di multa per chi indossa leggins e pantaloni attillati, sono considerati atti osceni in luogo pubblico” ha superato largamente le 12 mila condivisioni Facebook.
I leggings vengono ufficialmente dichiarati fuorilegge”: il capo vestiario femminile è stato oggetto di un decreto legge di tipo restrittivo. Il motivo? Sono considerati osceni, volgari ed equiparabili ad ‘Atti osceni in luogo pubblico’. Se pensate che la proposta venga da qualche paese con radicati fondamentalismi religiosi mussulmani, vi sbagliate di grosso: la proposta di legge arriva dal ministro della pari opportunita Maria Elena Boschi, la quale,  infatti, ha emanato una normativa, “che vieta gli “yoga pants” – così chiamati perché usati dalle donne per fare yoga o ginnastica – in quanto abbigliamento “indecente” da non indossare in luogo pubblico perché metterebbero troppo in evidenza il lato b. In futuro la legge potrà interessare anche altri indumenti che mettono in bella mostra il seno o altre parti del corpo femminile.
Non esiste alcuna proposta di legge di questo tipo in Italia, nemmeno a firma del ministro Boschi. La bufala, tuttavia, ha un’origine nel mese di febbraio 2015 che riguarda però gli Stati Uniti e lo Stato del Montana:
La table House Bill 365, promossa dal repubblicano David Moore, potrebbe essere una legge che farà la storia dello Stato del Montana anche se, probabilmente, di breve durata. Pare infatti che la legge 365 dichiari illegali gli yoga pants, la versione sportiva dei leggins, quei pantacollant amati dalle donne e, soprattutto, dalle sportive che ne apprezzano la versatilità, l’aderenza e la confortabilità. Caratteristiche che hanno portato David Moore a dichiararli illegali nel Montana considerandoli abbigliamento indecente, ovvero atti osceni in luogo pubblico.
La proposta presentata dal consigliere repubblicano, e votata all’unanimità dalla commissione legislativa dello Stato, mira a espandere la definizione di abbigliamento indecente verso quegli indumenti che mostrano o mettono in evidenza i genitali, il pube o i capezzoli femminili.
Insomma, una storia vera riguardante gli Stati Uniti ripresa per raccontare una bufala in Italia. Il testo della bufala pubblicata da “Larespublica.altervista.org” è stato copiato, incollato e modificato da quello pubblicato il 20 febbraio 2015 da Direttanews.it:
“I leggings veranno messi fuorilegge”: il capo vestiario femminile potrebbe essere soggetto ben presto ad un restrittiva norma di legge. Il motivo? Sono considerati osceni ed equiparabili ad ‘Atti osceni in luogo pubblico’. Se pensate che la proposta venga da qualche paese con radicati fondamentalismi religiosi mussulmani, vi sbagliate di grosso: la proposta di legge arriva dallo stato americano del Montana.
Il repubblicano David Moore, infatti, ha proposto una normativa, la table House Bill 365, che vorrebbe vietare gli “yoga pants” – così chiamati perché usati dalle donne per fare yoga o ginnastica – in quanto abbigliamento “indecente” da non indossare in luogo pubblico perché metterebbero troppo in evidenza il lato b. Se passerà, la legge potrà interessare anche altri indumenti che mettono in bella mostra il seno o altre parti del corpo provocanti.
Anche il sito bufalaro Ilmessaggio.it pubblicò una bufala simile il 10 febbraio 2016, ma senza fortuna:
“I leggings sono illegali”. E per questo vanno aboliti. A sostenerlo è il deputato della lega M.C.P. che ha promosso la table House Bill 365, una legge che potrebbe essere approvata prossimamente in Italia
La norma considera illegali gli yoga pants, la versione sportiva dei leggins. Il motivo di tanta avversità nei confronti dei pantaloni è che vengono considerati abbigliamento indecente, cioè atti osceni in luogo pubblico.
Come potete notare la differenza è sostanziale: la bufala senza successo veniva associata ad un “deputato della Lega” mentre quella di successo viene associata al ministro Boschi.


il rispetto passa per la pluralità di fedi e di opinioni non a senso unico . il caso di Pontoglio nel bresciano il ministero dei Trasporti al sindaco: "Via quei cartelli anti-islam dalle strade"

IL caso  di   Pontoglio nel bresciano non è  pèurtroppo solo un caso isolato  come  dimostrano  il recente  comparire  (  anzi     ricomparire  nel caso dell'immigrazione  dal sud  )    di carteli  non si assumne   non si affitta    a  stranieri ed  a meridionali  . 

  indica  come  uccidere la diversità di pensieri ed imporre il ensiero unico . E ben altra cosa nel chiedere il rispetto . Il rispetto si può avere anche nella pluralità dele religion o nei credi .
 Infatti  secondo me   tali cartelli   ricordano    anche se  in maiera  implicita    sia    i cartelli  all'estero in svizzera ed  in germania fra  gli anni  1950\70 dove  era   , vedi  immagine sotto  ,   dove  addirittura    proibito   entrare   nei locali   ma  anche   , ancora  continuano  nel  nord   italia  ai meridionali  ed esteso  agli  stranieri    sia  nelle  offerte  di lavoro  sia     negli affitti   come   di  mostrano 
  foto  prese  da forum.termometropolitico.it la prima    e  da ciaosilvia.forumfree.it


Alcuni diranno :  <<  Questo non è un cartello anti-islam in quanto non menziona nè quella religione nè altre religioni ad eccezione della cristiana per la quale si chiede rispetto. Poi quando una cosa la vogliono strumentalizzare.....  >>   Vero ma  mi chiedo  quale cultura, ma quali tradizioni? Le Alpi e la pianura sottostante,  storicamente patrie della cultura dell'accoglienza e della tradizione dell'ospitalità,verso le difersi fedi e  religioni  . Infatti in quelllla  zona  per  secoli   convissero  insieme a quella  cattolica   diverse religioni  : catari , valdesi  ,  protestanti e  cristiani . Oggi    hanno smarrito le  loro più autentiche radici sostituendole con una bieca preconcetta ostilità verso l'altro  e il diverso, e con lo stolido cieco egoismo  dei "padroni a casa propria", le stesse parole d'ordine che 2000 anni fa hanno  costretto una povera  straniera a partorire un povero bimbo in una stalla, e che oggi rappresentano  la "tradizione cristiana" che si vuole tenere viva in quel di Pontoglio !!!  e  non solo
Ma quale cultura, ma quali tradizioni? Le Alpi e la pianura sottostante,  storicamente patrie della cultura dell'accoglienza e della tradizione dell'ospitalità, hanno smarrito le  loro più autentiche radici sostituendole con una bieca preconcetta ostilità verso l'altro  e il diverso, e con lo stolido cieco egoismo  dei "padroni a casa propria", le stesse parole d'ordine che 2000 anni fa hanno  costretto una povera  straniera a partorire un povero bimbo in una stalla, e che oggi rappresentano  la "tradizione cristiana" che si vuole tenere viva in quel di Pontoglio!!!
Ma quale cultura, ma quali tradizioni? Le Alpi e la pianura sottostante,  storicamente patrie della cultura dell'accoglienza e della tradizione dell'ospitalità, hanno smarrito le  loro più autentiche radici sostituendole con una bieca preconcetta ostilità verso l'altro  e il diverso, e con lo stolido cieco egoismo  dei "padroni a casa propria", le stesse parole d'ordine che 2000 anni fa hanno  costretto una povera  straniera a partorire un povero bimbo in una stalla, e che oggi rappresentano  la "tradizione cristiana" che si vuole tenere viva in quel di Pontoglio!!!
Ma quale cultura, ma quali tradizioni? Le Alpi e la pianura sottostante,  storicamente patrie della cultura dell'accoglienza e della tradizione dell'ospitalità, hanno smarrito le  loro più autentiche radici sostituendole con una bieca preconcetta ostilità verso l'altro  e il diverso, e con lo stolido cieco egoismo  dei "padroni a casa propria", le stesse parole d'ordine che 2000 anni fa hanno  costretto una povera  straniera a partorire un povero bimbo in una stalla, e che oggi rappresentano  la "tradizione cristiana" che si vuole tenere viva in quel di Pontoglio!!!


infatti  ne  avevo già parlato a  Gennaio  non  ricordo se  qui o sul mio fb    , ma   il fatto   ha  avuto  uno  svilupo recente  visto che lo stesso ministro  dei trasporti



Pontoglio, il ministero dei Trasporti al sindaco: "Via quei cartelli anti-islam dalle strade"Installati a gennaio tra le polemiche, la scritta sulle indicazioni: "Paese a cultura occidentale". Ma sono su sfondo marrone e dovrebbero dare informazioni turistiche e cultura
   da http://milano.repubblica.it/cronaca/2016/05/18/



Avvertimenti ai musulmani affissi su tutte le strade di ingresso al paese, affinché chi oltrepassa il confine sappia: "Pontoglio è un paese a cultura occidentale e di profonda tradizione cristiana. Chi non intende rispettare la cultura e le tradizioni locali è invitato ad andarsene". Messaggio chiaro quello del sindaco della cittadina del Bresciano, Alessandro Seghezzi, eletto da una lista di centrodestra, che ha voluto una segnaletica ad hoc, già posizionata in strada dopo l'approvazione della delibera da parte della giunta comunale




Installati a gennaio tra le polemiche, la scritta sulle indicazioni: "Paese a cultura occidentale". Ma sono su sfondo marrone e dovrebbero dare informazioni turistiche e culturali 
Il ministero dei Trasporti ha concesso due settimane di tempo al sindaco di Pontoglio, nel Bresciano, Alessandro Seghezzi, sostenuto da una coalizione di centrodestra, per rimuovere i cartelli stradali ribattezzati anti-Islam che da gennaio, quando sono stati installati in paese, non hanno smesso di far discutere. "Paese a cultura occidentale e di profonda tradizione Cristiana. Chi non intende rispettare la cultura e le tradizioni locali è invitato ad andarsene", è il testo del messaggio piazzato agli ingressi della cittadina, definito "un avvertimento" dallo stesso sindaco, convinto di non offendere nessuno.




"Qui si rispettano le nostre regole", aveva spiegato rivolgendosi chiaramente alla comunità islamica.
  Secondo il ministero i cartelli non rispettano il codice della strada perché su sfondo marrone, colore che dovrebbe indicare informazioni turistiche e culturali non contenute invece sui cartelli di Pontoglio. Qualcuno, comunque, nei mesi scorsi era intervenuto cancellando la scritta ed era partita anche una la raccolta firme per rimuovere la segnaletica stradale sistemata dopo una delibera ad hoc   del comune




157 giorni fa
achelaacala
Ma quale cultura, ma quali tradizioni? Le Alpi e la pianura sottostante,  storicamente patrie della cultura dell'accoglienza e della tradizione dell'ospitalità, hanno smarrito le  loro più autentiche radici sostituendole con una bieca preconcetta ostilità verso l'altro  e il diverso, e con lo stolido cieco egoismo  dei "padroni a casa propria", le stesse parole d'ordine che 2000 anni fa hanno  costretto una povera  straniera a partorire un povero bimbo in una stalla, e che oggi rappresentano  la "tradizione cristiana" che si vuole tenere viva in quel di Pontoglio!!!

del Comune

neanche dei morti c'è più rispetto

nei giorni  scorsi   camminando per la città sono  capitato  nel viale  cittadino  , luogo della passeggiata   estiva   e  della movida  . In fondo al viale  c'è  il  famoso monumento  ai caduti  delle dellle due guerre mondiali e delle  guerre  fasciste  .



 l'autore  di tale  post


 è stato duro  ,  ma   ogni tanto  tale durezza  ci vuole  . Infatti neppure  io  ,  almeno  fino a  qielache  anno fa , che  ero  un imbattatore   (  anche se  per  educazione   ricevuta   dai nonni , e  dai genitori  non sno arrivato a deturpare  monumenti  storici  o celebrativi  )  seriale  di  : muri  , banchi scolastiic  ,  pareti , ecc  non solo domestici    sono arrivato   tanto .  A mancare   di rispetto   ai morti  .



 A  diffferenza  di alcuni commenti   del post

(....)


Fabrizio Mereu
Fabrizio Mereu Brutti stronzi, senza un minimo di rispetto. Meritereste di essere messi in galera. Vergogna.
Anna Deiana
Anna Deiana I ragazzini di oggi sono all'80% maleducati e cafoni... Con tutto comprese le altre persone.... Vuliani semplicemente presi a ciaffi ....insemmi a li genitori però....
Michele D'Auria
Michele D'Auria poi dicini chi li scavanati no facini be' 😏 fanno pena!
Luigi Fresi
Luigi Fresi Che degrado,non sanno che cazzo fare ? Andassero a fare in culo...vandali da tre e un soldo.....
Sabrina Bardanzellu
Duca Di La Naciola
Duca Di La Naciola A volte mi viene voglia di organizzare una spedizione punitiva fatta dì falati di pedi a culu!!!
 
 (....)  
  proporei come punizione   e rieducazione  
  •      fargli   fare  durante le vacanze   delle  ricerchè all'archivio di stato  .  magari trovano   che:  1)    :  alcuni dui quei  morti sono  loro avi o discendenti .,  2 9  qualche  morto non  comprenso  nell'elenco  . E  poi  a spese  o loro  se maggiorenni   o  delle loro famiglie  seminorenni     far   rifare   ( con eventuali aggiunte    se  si trovassero nuovi nomi  )   quelle  lapidi  
  • fargli   vedere  obbligatoriamente  , non paretecipi alla  visione di quel  documentario meno crediti  in meno   sula pagella ,  documentari  o vìfar venire  parenti  di  quei  morti o  sopravvisuti ale  duie  guerre    e alle  guerre fasciste   che raccontino  cosa  è  stato 
e  all'amministrazione  comunali di recintare  l'area    sopra le scale del moumento     visto     che   oltre  a tale  situazione    ci si trovano anche sirighe  e  altri   rifiuti  ( bottiglie di  birra ed  alcolici  ,  cicche    , ecc  = 
 
(...)    

20.5.16

risposta ai populisti sulla morte di Marco Panella


   Leggi   anche  
 
Comunque i migliori   fra populisti  , qualunquisti e   analfabeti funzionali   che ragionano   con il  culo   ops  la pancia  sono sempre quelli che per uscire dal coro commentano:
"Grande Pannella (o politico x morto) che non hai lavorato neanche un giorno della tua vita".Anch'io


 Ormai ho perso le speranze, ogni argomento diventa motivo di sfoggio di sottosviluppo mentale senza confini da parte dei fenomeni da bar trapiantati sui social.Purtroppo gli analfabeti funzionali non hanno le facoltà mentali per comprendere che è morto uno dei personaggi più rilevanti politicamente degli ultimi 50 anni.
Se viviamo in un Paese un po' più libero e laico e abbiamo ancora qualche straccio di diritto civile lo dobbiamo principalmente alle sue battaglie e campagne referendarie.

Decostruire la mascolinità non significa demolire l’uomo. È reinventarlo, liberarlo dalle catene degli stereotipi affinché possa essere se stesso,

Ultimo  post  per  questa  settimana   sulla violenza  di genere o  femminicido    La nostra  mascolinità, spesso definita da stereotipi cul...