7.9.18

baci proibiti fra due donne al bar "Omofobia a Pirri, io e la mia compagna "invitate" a non baciarci nel bar"

Inizialmente commentando  la news  avevo dato in parte  ragione  alla proprietaria del locale perchè un conto  è, senza  nessuna distinzione   di sesso (  etero o gay  ) , che  si limoni  o pomici di brutto   e   tiri fuori anche  la lingua  o  per  dirla   con  e perole   della proprietaria  rilasciate  all'unione  sarda   vedere    articolo  sotto : <<(...) visto che questo è un luogo pubblico, dunque ho invitato le due ragazze che si baciavano in maniera troppo spinta a mostrare un po' di contegno. Lo avrei fatto anche se si fosse trattato di un uomo e una donna. Non ci vedo nulla di strano".(.... ) >>






Giuseppe Scano ha condiviso un post.

18 h
Penso che ci voglia delicatezza e rispetto per sé stessi e per gli altri in ogni situazione specie in luoghi pubblici per etero e per omo !!!! Ha fatto benissimo,non è bello da fare in un luogo pubblico,certe cose bisogna farle con privacy e discrezione .. adesso per ogni cosa si è razzisti e omofobi 😠😠
La titolare si difende: "Stavano esagerando, avrei rimproverato anche un uomo e una donna"


Ma  poi   vedendo   la  forìto  sull'unione sarda i  fatti assumo  tutt'altro aspetto 



La  foto  \ frame    del  filamtpdi videosorveglienza   si  vede  un semplice  bacio    affettuuoso niente  di scandaloso nessuna liminata  selvaggia     tra  due  gay  . Insomma un bacio  uguale  a quello  che  si  scambiua    quotidianamente  fra  i  vari partener    etero .  L'Unica  cosa  che  confermo  , forse per l'educazioneun po' conservatrice   e  contro  cui  faccio ogni  giorno  a  pugni   e   cerco    d'arginarla  ed  aprirmi al mondo  ,  insegnatami in famiglia (  clerico  fascista  quella  paterna   eccetto mio  padre e mio zio  comunista  sinistra  extra parlamentare ., catto comunista  quella materna mia  cattolica  candidata come indipendente  per  l'ex pci   ) all'eccessva riservatezza ed non all'esibire i miei sentimeni e le proprie emozioni in pubblico , un po' di discrezione sia che si tratti d'etero o Lgbt . Infatti la penso  cosi    come   questa  risposta    datamialla    mia  domanda     nella pagina    di googlemaps del bar in  questione


L'immagine può contenere: Giuseppe Scano, testo

Quindi   mi si può accusare    al limite   larghezza  di vedute  , ma non omofobia  . 

I padroni di   questo  bar    sarebbero   dovuti    essere  un po'  più  gentili    visto  che  su https://www.paginegialle.it/cagliari-ca/mondo-bar in commenti sula  gentilezza  non sono  lusinghieri   .


  Infatti  un conto  è  dirtelo con gentilezza  e  pacatezza   u altro   come    è  secndo le  testimonianze  riportate  sotto    cacciarti  dal locale   e  discriminarti


Bar omofobo fa schifo non andateci gira la voce che si preouccupino da che sponda sei invece che servirti come tutti gli altri posti. Ma vergognatevi fate ridere. La Titolare soprattutto dovrebbe perdere tutti i clienti visto che valuta la vita privata e sessuale invece che pensare di renderlo un ambiente accogliente. Sono schifato e a tutte le persone che conosco dirò di non andarci

Da evitare come la peste, titolare omofoba Qualche giorno fa si è verificato un brutto episodio di omofobia, da parte della titolare verso 2 clienti dello stesso sesso, perché a quanto pare baciarsi è indecoroso, soprattutto se ci sono bambini. Inoltre hanno bloccato le recensioni su fb, senza nemmeno chiedere scusa alle(ex) clienti i questione. Un comportamento da trogloditi.
Tesi  della discriminazione omofoba     confermata  sia  da  quanto hanno  dichiarato  le due  protagoniste




Cagliari, rimproverata al bar per un bacio saffico: "Ecco la mia verità: è omofobia"


CAGLIARI. "Con il post di denuncia volevo solo sensibilizzare più persone possibile sul tema della discriminazione: quello che ho subito con la mia compagna nel bar di Pirri è un atto omofobo": Maria Alexandra Tronci, 47 anni, racconta la sua versione su quanto accaduto in un bar di via santa Maria Cjhiara, a Pirri (qui la notizia). Era con la sua compagna, si sono scambiate delle effusioni amorose (un bacio casto, dice, non di più) e la titolare dell'attività le ha invitate a evitare quei comportamenti. Ecco l'intervista.


 riportata dal portale https://www.youtg.net/ e  dell'unione  sarda  del  8\9\2018


L'immagine può contenere: 1 persona, con sorriso

  sia    da  quanto dichiara  la titolare  :  << Per me non è successo nulla. Si stanno facendo solo pubblicità e io ci son cascata come una allocca. Pensavo fossero di fuori, ho visto queste due ragazze che parlavano e poi hanno iniziato a baciarsi senza contegno e io, che ho 70 anni, ho deciso di far rispettare il decoro del bar così mi sono avvicinata, ma gentilmente. Certo, forse ero un po’ agitata e non so se sono stata in grado gestire bene la vicenda. Ma era un continuo baciarsi e avrei fatto la stessa cosa anche se fossero stati un uomo e una donna”.
Insomma l’etichetta di omofoba la rifiuta. “Io sono una cristiana e loro sono due cristiane come me. In questo bar”, aggiunge, “entrano altri omosessuali, c’è anche una donna che viene qui da quando era sposata. Lo ripeto non devo chiedere scusa io, sono loro che non si stavano comportando bene. Io pretendo solo educazione”.      da http://www.castedduonline.it/cagliari-bacio-omofobia/ >>


Questi   sono  i fatti    a  voi   ogni interpretazione  .  Conccludo con questa frase di 


Tina Mura
11 h

L'amore è bello in tutte le sue forme, che siano due donne, due uomini, un uomo e una donna, nessuno si dovrebbe scandalizzare davanti ad un bacio ed una carezza.
Dovremmo piuttosto inorridire davanti a scene di violenza, quando quella carezza tra i capelli diventano uno schiaffo o un pugno, quando la persona viene svilita e annullata!
Insegniamo ai nostri figli che il sentimento può avere tanti colori e che non ci si deve scandalizzare davanti all'amore.
Alexandra e Monica, vi auguro che questo spiacevole episodio possa solo essere un collante per il vostro rapporto. Amatevi sempre e liberamente 

6.9.18

11 settembre 2001, quando tutto è cambiato: il video inedito

Tra  poco sarà  l'11  settembre  ed  iniziarà il solito fiume di  retorica patriottarda  e filo americana   acritica      e come ben sapete voglio evitare  di essere coinvolto  e  quindi  scrivo  il mio ensiero su tle  fstto   con  anticipo   come sempre  .
Alcune persone corrono su Broadway Street mentre il fumo e la polvere invadono le vie della cittaÌ€ durante il crollo delle torriMa  ora  bado alle ciancie   ecco il mio post 
Nonostante siano passati 17 anni   da tale fatto, benché  ricordo   cosi stessi facendo quel  giorno   e lo shock appena  visto le immagini  in diretta   e  il  balbettare ne  riferlo a  mia madre   appena  rientrata  da Olbia     era andata a  trovare  mia nonna materna , non riesco      e faccio fatica  ancora  oggi nel rivedere   ( o vedere  come in questo caso un video inedito  ) le immagini  o  i  filmche parlano d tale  argomento ,  ad esprimere  concettti   non banali ed  originali 😢😓🧠   cioè   non copiati   d'altri o nel riportare documenti  come quello che trovate  nel post   tratte  da https://www.tpi.it/foto/foto-inedite-11-settembre/   .


In meno di una settimana ha superato i quattro milioni di visualizzazioni il video ripreso l'11 settembre 2001 a New York da Mark LaGanga, all'epoca operatore della Cbs. Sono immagini, durano poco meno di mezz'ora, che riaccendono una ferita mai richiusa. Le ambulanze, il fumo, l'eroismo dei soccorritori e le grida della gente incredula: tutto riporta indietro a 17 anni fa, quando la storia degli Stati Uniti e del mondo cambiò per sempre.

Non avendo ancora realizzato che fosse in corso un attentato terroristico, l’architetta Isabel Daser, allora incinta di otto mesi, chiese a un collega di scattarle una foto ricordo
Ora   L'unico  concetto che  mi viene   in mente  è scontato  per chi  mi conosce  e  mi segue sia qui che  sui  social  da 14  anni  (  alcuni \  e di voi  anche  da  prima quando ancora pivello  scrivevo sui news groups  o forum )  , è  questo : sia che si tratti come credo di un auto attentato per creare il casus belied eliminare un regime come quello di boll laden non più sostenibile dopo acverlo sfruttato cpntro i sovietici in afganistan sia che si tratti d un attentato anzi  fatto dai fondamentalisti mussulmani \  islamici sempre un atto vile, bastardo ed  criminale e terroristico è . Che gli si è si nel primo che nel secondo rivoltato contro per le porcherie che ha fatto negli ultimi due secoli a gli altri



ma esiste ancora una destra antifascista e non salvinista ? dopo i fati di sassari sembra di no



ecco le mie risposte .


 La prima
Dopo i fatti di Sassari alcuni ( ne trovate un esempio sotto ) dice i fascisti si Ma loro no . Rispondoparafrasando Adriano Tetti allo stesso post che trovate sottto .


18 h Antonello Muzzu
Funerali di Prospero Gallinari.

Vi partecipano;
Raffaele Fiore, Bruno Seghetti, Oreste Scalzone, Renato Curcio, Barbara Balzerani, Loris Tonino, Nadia Mantovani, Anna Laura Braghetti, Roberto Ognibene.
Tutti rigorosamente con il pugno chiuso, proprio come quando, orgogliosi dei loro ideali, sterminavano innocenti.
Alcuni di questi si "occuparono" pure di Aldo Moro, quello che ogni anno ricordate dal vostro piedistallo fatto di ipocrisia


Il trend di questi tempi, mescolare tutto nella stessa pentola per dire che tutto è uguale a tutto. voi fascisti e\o simpatizzanti sapete già da tempo quanto non condivida completamente i vostri post politici ma ti riporto un pensiero che ti invito a valutare: è facile fare i fascisti in uno Stato democratico, prova a fare il democratico in uno Stato fascista... meditate . Infatti  non capiscono  :<<  Purtroppo i fasci non hanno ancora capito che loro sono fuorilegge, i comunisti no. Statece >> ( cit Corrado Guzzanti )




la seconda sempre dopo i fatti Sassaresi




a gli esponenti ( e non solo ) del centreo destra) che dicono dopo i fatti di sassari ( ne
ho parlato qui in questo post  su  facebook  https://bit.ly/2CreEwH ) che :<< il senso della democrazia è talmente radicato nel Dna della gente che gli anticorpi sono ben preparati a d arginare il fascismo . >> vedere anche quest due post sul nostro blog : 1)  https://bit.ly/2PJlS0L :, 2) https://bit.ly/2LYEK9X



Non potho reposare versione Usa Da Manhattan all’Ortobene per cantare la serenata con il coro di Nuoro all’amata sposa barbaricina

in sottofondo  

una storia  quella riporta  oggi     di come culture diverse possono convivere ed coesistere e perchè no trovare l'amore . una storia di sincretismo culturale e di come l'integrazione quello vera non quella farlocca ed ipocrita puo' funzionare  ed    avvenire tramite  l'arte  e la  musica    Leggo , sulle  note  dell'omonima canzone sarda  no  potho reposare  , nella  versione  dell'ultimo concerto di Andrea  Parodi    e di quella   prposta  da  Paolo Fresu  


trovate l'url sopra ad inizio post di Paolo Fresu   di  un classico sardo No Potho Reposare
  da  http://www.lanuovasardegna.it/nuoro/cronaca/2018/09/02/



Non potho reposare versione Usa

Da Manhattan all’Ortobene per cantare la serenata con il coro di Nuoro all’amata sposa barbaricina


NUORO. Non solo centinaia di malloreddos, sfoglie di pane guttiau e chili di pasta fresca preparata ogni giorno nelle cucine dell’Arco cafè e serviti sui tavolini dell’886 di Amsterdam avenue per la gioia di tanti americani che nel cuore di New York city scoprono la cucina della Sardegna. Stavolta la Barbagia conquista il cuore dell’America giocando in casa e nel cuore dell’Ortobene.
Quando un trentottenne di origine irlandese, ma residente da tempo a Manhattan, dopo due mesi di studio silenzioso e consigli del suocero, Brunello Fiori, riesce a sorprendere la sua ormai quasi sposa, Francesca, cantando una strofa di “Non potho reposare” nel bel mezzo di una classica serenata pre-sposalizio.Mentre tutto intorno, i componenti del coro di Nuoro lo sostengono con affetto e stupore. «I studied the words of the text as I went to work for the last two months», ho studiato il testo della canzone mentre andavo al lavoro negli ultimi due mesi, racconta Owen, ancora emozionato. E poi rivela che in inglese e con i potenti mezzi offerti da google translate, l’intramontabile “Non potho reposare” è diventata “I can’t rest”.
Accade a Solotti, nel cuore del Monte più caro ai nuoresi, a poche ore da un matrimonio che, a giudicare dalla presenze, è molto più che una unione di cuori, ma in fondo un vero ponte tra popoli, culture, modi di vivere. Alle 11 di oggi, nella chiesa di San Giuseppe, sotto lo sguardo e la predica di don Francesco Mariani, si uniranno in matrimonio gli sposi Francesca Fiori, nuorese, figlia di papà Brunello e mamma Maria Luisa – e fresca, insieme al fratello Daniele del premio “Rondine d’oro” assegnato durante la festa del Redentore – e il suo amato Owen, sangue irlandese, residente a Manhattan. E da giorni Nuoro è tutta un pullulare di ospiti degli sposi provenienti da Chicago, New York, Irlanda, Inghilterra, e del nord Italia, che hanno riempito i bed and breakfast cittadini.
Perché quello tra Francesca Fiori e il suo sposo Owen è davvero un matrimonio tra popoli. Una unione che è riuscita, tra le altre cose, a promuovere un vero scambio tra culture, e a far conoscere la Sardegna e le sue tradizioni meglio di mille guide Routard. E così, proprio come l’Arco café – il ristorante aperto a Manhattan quattro anni e mezzo fa da Francesca Fiori con il fratello Daniele – ogni giorno fa conoscere a quel grande melting-pot che è New York, le prelibatezze della vera cucina sarda, anche il matrimonio celebrato a Nuoro è riuscito a far scoprire agli ospiti statunitensi qualcosa che nessuno si aspettava.
Come il testo di “Non potho reposare” che il prode sposo Owen ha imparato a memoria grazie ai consigli del suocero e a un video tratto dal web. «È stata very hard, è stata dura – spiega il quasi sposo americano, dopo la serenata a Solotti cominciata dal coro di Nuoro – ma sono contento».
E poco dopo si becca l’abbraccio commosso dell’amata che, come prevede il copione dettato dalla tradizione, prima di uscire e ringraziare i presenti, ha atteso dentro la casa paterna che la serenata arrivasse alla fine della terza canzone. «L’idea di far cantare a Owen qualche strofa di Non potho reposare gliel’ho buttata così, qualche mese fa, quando

eravamo a New York – racconta papà Brunello Fiori – e quando sono andato via, evidentemente, lui si è messo sotto ed è riuscito a studiare la canzone. La sua esibizione è stata una bella sorpresa per mia figlia e per noi tutti. Segno che lo scambio tra le culture ha funzionato davvero».

il cilima d'odio presente in italia crea anche degli equivoci come qiesto di Chiaravalle Ancona dove la Vetrina rotta, Anpi e CGIL: vine scambiata per "Raid fascista". Ma era la pallonata di un bimb


Cari compagni\e   attenzioni a non prendere  Lucciole  per lanterne    ed  apettqre  prima  di  fare  comunicati  e di gridare  al lupo al  lupo  . Infatti  Saranno gli ultimi giorni di caldo prima dell'inizio della scuola, sarà l'entusiasmo dovuto all'arrivo nel campionato italiano di un fenomeno come Cristiano Ronaldo... ma il pallone è e rimarrà   speriamo  per  sempre il passatempo preferito dei bambini.

E per fortuna ! Sicuramente un gioco migliore e più salutare degli smartphone  e  dei pc  . Ma la fretta, soprattutto nel giudizio (oltre che nel calciare palloni) è cattiva consigliera.
Ancona, bacheca Cgil in frantumi: scatta l'allarme raid fascista, ma era solo una pallonata L'urgenza di denunciare serpeggianti e violenti fascismi ha fatto dimenticare agli autori che i fatti vanno prima verificati e poi commentati. Nessun vandalismo e nessun gesto fascista menoi male   dunque... solo una marachella di un bambino e il gesto civile di un genitore educato che spontaneamente si è preso le responsabilità del figlio e si è offerto di fare ammenda.L'antifascismo è un valore sancito nella nostra carta costituzionale che va perseguito attraverso l'educazione e la consapevolezza e non va sbandierato o (peggio ancora) cavalcato per ottenere visibilità e consenso. Per fare in modo che l'italia   sia sempre migliore servono educazione, rispetto e responsabilità... così come ha dimostrato il papà di questo bambino.Certo che un po' di attenzione in più non guasterebbe,ma questi sono incoventienti   si  sa   del  giocare  in carrera  strada   soprattutto se si gioca, dove un tiro troppo potente potrebbe danneggiare vetrine o bacheche. Queste ultime, soprattutto, sembra che siano ancora più delicate delle vetrine... non tanto per il materiale con cui sono costruite, ma per lo scompiglio che si portano dietro😀😂😇.
È  proprio di questi giorni  la  notizia di    quel che  è sucesso  a  Chiaravalle  (  Ancona  ) 




CHIARAVALLE - Il “giallo” della bacheca della Cgil andata in frantumi in piazza Risorgimento, proprio sotto il municipio, è durato la spazio di un mattino. Infatti, il gesto, che in un primo tempo sembrava voluto e intimidatorio considerato che aveva preso di mira la
vetrina della CGIL che esponeva un poster contro “tutti i fascismi”, è stato rapidamente ridimensionato dalla telefonata di un papà che ha ammesso che la bacheca rotta ed il vetro andato in frantumi sono opera di un suo figlioletto che domenica sera, con altri amici, stava giocando a calcio proprio in piazza Risorgimento.
Eppure, in un primo momento, il gesto aveva lasciato l’amaro in bocca a molti, tanto che Antonio Moscatelli, delegato della CGIL locale ed ex vicesindaco di Chiaravalle, lo aveva definito «un gesto grave e intimidatorio, non solo un atto vandalico» e Cristiano Cecchini, coordinatore dell’Associazione Nazionale Partigiani Italiani di Chiaravalle, aveva solidarizzato con la CGIL, condannando a sua volta »l’atto vandalico e intimidatorio». 
Era accaduto che lunedì mattina un messo comunale del municipio di Chiaravalle aveva notato che la bacheca della CGIL era divelta ed il vetro era andato in mille pezzi. Subito si era pensato ad un gesto che aveva voluto danneggiare proprio la bacheca della confederazione sindacale che conteneva il manifesto “Mai più fascismi, firma anche tu l’appello nazionale”, poster firmato congiuntamente da varie associazioni ed enti, tra cui Acli, Anpi, Cgil, Cisl, Uil, Arci, Liberi e Uguali, Partito Comunista Italiano, Partito Democratico, Rifondazione Comunista. Ad indurre ad una valutazione fin troppo superficiale e sbagliata è stato anche il fatto che la bacheca è posizionata in piazza Risorgimento, sotto al municipio, insieme ad altre vetrine di organizzazioni ed enti che non sono state toccate. Moscatelli si era anche recato dai carabinieri di Chiaravalle per la denuncia. A mandare in frantumi il vetro non sono stati “fascisti” o “razzisti” ma la pallonata di un bambino.



Ora 

Tutto è bene quel che finisce bene e il sindaco Damiano Costantini --  da quel  che  riporta  questo articolo  di Affaritaliani September 5, 2018 10:32 AM -- è intervenuto sulla questione parlando di «futili polemiche e allarmi. La fretta, soprattutto nel giudizio (oltre che nel calciare palloni) è cattiva consigliera. L’urgenza di denunciare serpeggianti e violenti fascismi ha fatto dimenticare agli autori che i fatti vanno prima verificati e poi commentati». E ancora: «L’antifascismo è un valore sancito nella nostra Carta Costituzionale che va perseguito attraverso l’educazione e la consapevolezza e non va sbandierato o (peggio ancora) cavalcato per ottenere visibilità e consenso. Per fare in modo che Chiaravalle sia sempre migliore servono educazione, rispetto e responsabilità, così come ha dimostrato il papà di questo bambino».

In piazza Duomo a Firenze la bottega dei colori che resiste al mangificio., Il negozio di vinili che dice no al Black Friday: «Clienti da tutta la Toscana, il nostro segreto è la roba popolare»

 Corriere della Sera In piazza Duomo la bottega dei colori che resiste al mangificio In questi anni hanno visto la città intorno cambiare, ...