Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
28.7.09
Stile libero
27.7.09
faber suoni e parole cangianti 2009 ultime due giornate 24 e 25 luglio
In un venderdi notte , più tiepido sia dal punto di vista del fuoco e dalle a temperature nottourne rispetto al giorno precedente si è svolta la terza delle 4 giornate della manifestazione dedicata a Faber che ha visto come protagonisti il gruppo faber per sempre ( http://www.faberpersempre.
http://www.youtube.com/wat
A differenza delle atre cover band e dei cantanti di cover "De andreani " più o meno improvvisati è una dellle cover band ( eppure è un peccato vista la bravura e il talento che si limitino a suonare solo de andrè ) che più s'avvicibna stilisticamente al maestro e alo stesso tempo riesce a sperimentare ed ad innovare .
Un grazie a loro , che a differenza degli altri gruppi di questa edizione hanno proposto oltre che canzoni poco eseguite dalle cover band ( di cui parlavo prima ) come servo pastore o se ti tagliassero a pezzetti ( con la versione dele s trofe aggiunte : << ( signorina libertà , signorina anarchia >> , prendendo la caratteristica , cosa almeno dalle quelle che ho ascoltato , assente nellle altre cover band , di fare un lavoor filologico allla de andrè , il quale era sloito modificare come al canzone del maggio , via dela povertà , se ti tragliassero a pezzetti le sue canzoni ) . Ho fatto grazie a questa loro esibizione un salto nei mie primi ani di vita che hanno come colonna sonora le canzoni di Faber . Es ora che ho scoperto i retroscena , in quanto fra una canzone e l'altra raccontava anedoti poco conosciuti di faber , amero ldi più le canzoni sovracitate ora che ne conosco i retroscena .
Il concerto migliore , secondo me e secondo alcuni voci sia del pubblico sia degli adetti ai lavori , delle 15 ( se si cointa anche quella noiosa e solo pedisequa dell'associazione precedente ) edizione o 5 ( e si conta la brillante , dimnamica , innovativa , non pedisegua imitazione coem lo era la precedente ) del maerstro sandro fresi sotto in foto
25\7\2009
Essa ha visto sul palco il gruppo esordien e , ma molto promettente e con buonissime potenzialità , il primo ( che io conosca e abia mai visto ) con una batterista fremminile dei http://www.fabernoster.it/
Esso è stato una proprio un smisuirato viaggio nei temi cari a de andrè inparticolare quelli dell'amore , della libertà , degli ultimi .
Essi hanno eseguito anche dele canzoni ( adesso non ricordo i titoli ) poco conosciute ai più del grande Faber , questo si chè un vero omaggio e non il quello ( che aveva caraterizzato le edizioni precedenti a quelle di Sandro fresi ) scialbo , noioso , retorico ( fatto fatto per fare ) e fatto solo ed esclusivamente dele canzoni note e stra note .
Buone le introduzioni alle singole canzoni che hanno sopperito alla posizione non centrale , ma periferica del proirettore , belle le interpretazioni ( teatrali oltre che musicali di alcune canzoni ) e le spiegazioni filosofiche in particolare l a ballata dell'amore cieco e bocca di rosa . Ottimo affiattamento non solo musicale ma anche d'amicizia ( come dimostra l'album fotografico del chittarista ( e queste foto da me scattate al concerto
26.7.09
Garrisce la pace...
...il castello fatato.
Senza titolo 1580
Diciassette anni fa, Domenica come oggi,la tragica uccisione di Paolo Borsellino.
Cinquantadue giorni prima era stato eliminato Giovanni Falcone.
Lo stato successivamente ha assestato dei colpi alla criminalità organizzata,pur tuttavia da allora poco è cambiato.
La mafia è ancora stato nello stato.
Chi la contrasta se non paga con la vita,paga con l’isolamento e col venire infamato a sua volta:vedi De Magistris.
L’attuale governo nel varare le nuove norme sulle intercettazioni all’interno del decreto sicurezza,ha eliminato un efficace strumento contro la mafia.
Non ci addormentiamo,per qualcuno saranno solo parole,ma ognuno di noi può (e deve) fare qualcosa.
Aurelio Donzella
Senza titolo 1579
Ora vedo
Immagini di franca bassi "Aquiloni colorati"
Grazie amici che venite a leggermi, e avete stima di me. La grande sofferenza che avevo dentro, mi rendeva cieca. Oggi ho tanti stimoli, cerco l'amore, la vita in ogni sua manifestazione, oggi la mia vista mi si è affinata è tornata a vedere e ogni giorno migliora anche grazie a voi.
Quando si ha sete si beve...
Quando si ha tanta sete
si beve anche l'acqua di uno stagno.
La grande sofferenza
che albergava dentro il mio cuore
mi rendeva cieca
e distratta alla vita.
Tutto quello che mi circondava
era divenuto invisibile.
Ho pianto tanto...tanto
fino che i miei occhi erano diventati
un arido deserto.
Una gita nella natura
mi ha donato una nuova vita.
Adesso ho riposto
dentro uno scrigno il mio dolore.
Accarezzo le spighe di grano
gioco come una bimba nel fieno
e faccio volare nel cielo
i miei aquiloni colorati.
Cavalco le onde del vento
mi trasformo in aquila reale
guardo fino a valle
e la mia vista si fa sempre più acuta.
Trovo sui monti
nei boschi e nel profondo del mare
quella pace quella serenità quell'amore
che un triste giorno avevo perduto.
franca bassi
Questo post lo dedico, a tutte le creature che soffrono in silenzio, a quelle che trovano il desiderio che dopo grandi sofferenze tornano a vivere e sono ancora in grado di tendere una mano a un fratello triste.
25.7.09
E' l'alba
dalla finestra aperta
il vento si disperde
stanotte hai sognato di avermi vicino.
Mi cingevi i fianchi
E io con le mani
Ti scompigliavo i capelli.
Scendeva la pioggia,
ma al nostro bacio
fiorivano i ciliegi,
e dal mio seno
uscivano le rondini
E’ stato casto il tuo sogno
ma così intenso
Sono Felice
Sinuosa
si snoda la spiaggia dorata,
sembra un corpo di donna
danzante nel sole.
Il mare calmo
cilestrino
lambisce la sponda,
dolcemente.
M'immergo nelle acque
e sussurro:
"Mare accoglimi, cullami"
Un'onda m'accarezza,
m'avvolge in un tenero abbraccio.
Sono felice, mi sento libera.
Cerco di non voltarmi,
di non scorgere la riva.
Voglio avanzare ancora
circondarmi di azzurro .
Mi tuffo, riemergo.
Per un attimo
non capisco dove sono.
Io sola e il mare.
Sono felice!
Scritto da Marilicia il 04/09/2007
Per chi ama...
Immagini di franca bassi
Per chi ama la natura, vi regalo le mie immagini fatte questa settimana. Servono anche loro, non uccidiamoli!
24.7.09
Il Colore del Silenzio
Immagine tratta dal Web.
il colore del silenzio
in questo meriggio d'estate,
a tratti squarciato
dall'abbaiar d'un cane
o dal chiacchiericcio di un bambino .
Rumori
che non arrecano fastidio,
che non offendono la tranquillità,
ma che parlano di vita.
Ricordi di altri colori,
di altri silenzi:
Verdi
odorosi di resina,
azzurri
al sapore di salmastro,
violetti
con i riflessi della montagna
e poi...
quelli grigi,
quelli neri.
Silenzi
che feriscono l'anima.
Silenzi
colorati di disperazione.
Ma la vita anela alla speranza
e la speranza è rosea,
come il colore del silenzio
di questo meriggio
d'estate.
Scritto da Marilicia il 22/07/2009
faber suoni e parole cangianti le prime due serate 22- 23\7\09
Adeso veniamo ala seconda giornata
Ieri si è svolto il primo della tre giorni di concerti . eccone il diario mi sono pentito di non aver potuto mettere la ba caricare la batteria a caricare ma ieri eralla comapgna di strada e di milla avventure una sony cyber shot 7.2 " e quindi poca batteria per fare video
1 gruppo l Quartet Jazz Do.De.Ca. Foni Trio e Mauro Usai
Bravi , però avrebbero dovuto essere il secondo grupo e non il primo cosi : in modo che il pubblico stuzzicato dal quello che invece è il secondo gruppo sarebbe romasto anche se con un atteggiamento tiepido e si sarebbero evitate defezioni da parte del pubblico dopo la prima canzone secondo me un otima e struggente versione jazz di ho visto nina volare . Comunque bravi ma troppo di nicchia un jazz freddo , chiuso , per specialisti . Infatti il pubblico oltre ad abbandonare le sedie fischiava ( eccetto le fila dell'autorità e della "crema" ) pseudo culturale del comune e della provinci,a non applaudiva o lo faceva con poco entusiasmo , e diceva : << a casa >> .
2 gruppo
le "Acustiche",Laura Groggia, Barbara Magnoni e Laura Masala accompagnate da Bachisio Ulgheri alla chitarra e da Massimo Comi al piano.
Molto dimnamico , infaytti alcuni del pubblico sono rientrati , e batteva le amni a tempo . Ottimo il trio di coriste e le brave " spalle " il chittarrista e il tastierista .
Il pezzo più bello è stato quello che non ho , dove dimostrano un ottima simbiosi fra coro e strumentisti
3 gruppo quello che ha fatto una esibizione più lunga iKapajanca experience, con Beppe Dettori, Barbara Sanna e Mauro Mibelli
Bella e dinamica la versione country \ folk di Zirichiltaggia . Struggente , anche Beppe ha detto : << troppo commerciale >> la versione alle tastiere e voce femminile . Ottima l'asonanza e fra il mandorlino e gli altri due del gruppo in Andrea .
Bella eottima via del campo , unico neo ma trascurabile e che anzichè cantarla lui solo poteva farla duettando con la splendida vvoce dela cantate ( sua moglie ) . L'unico pezzo che non mi è piaciuto anche se eseguiro magistralmente , essendo luii una sperimentatore , e la versione in stile latino americana tpo " la miab anda suona il rock " ( per parafrasare una famosa canzone di fosati ) dell'ave maria di de andre .
Ma questa pezza è stata riscatta dall'esecuzione finale del pescatore eseguita con maestria e bravura che caratterizza questo gruppo
incendi in sardegna 2 Tenores Di Neoneli -
Como azis totu brusiadu e tantas vidas distrutu,
como chi azis allutu
su irde chi fit restadu,
ite azis balanzadu
ischifosos assassinos ?
Miserabiles cainos,
morzedas in agonìa !
Poberitos innozentes,miserina cussa sorte
ohi, ite cudrele morte
sos cudreles bos han dadu,
in piantu hana lassadu
isposas, mamas e fizos,
a pagare sos fastizos
de cussa zega manìa.
De su rimorsu in su lettu non potana reposare,
e in cella a frazigare,
los lassene a abba e pane,
arrabbiados chei su cane
chi sian de su dolore,
infines unu puntore
chi nd'isperdat sa zenìa.
Sardigna, terra brusiada,terra 'e fogu e de afannos,
non permitas custos dannos,
lassa istare su sufrire,
impresse faghe fuìredisonestos e foghistas,
chi t'an semper, egoistas,
ispulpadu sende bìa.
La danza del fuoco
I monti del mio paese li hanno bruciati, lasciando soltanto carboni ardenti.
Il gelo dell'inverno aveva rovinato tutto, inaridito i pascoli e distrutto le seminagioni, quel rigore nordico aveva causato la cattiva annata e da ogni dove arrivavano lamenti di carestia.
D'estate poi era arrivata la desertica siccità al punto che anche in montagna l'aria era irrespirabile, e la gente era giustamente meravigliata di vedere tanta arsura, con quel caldo sembrava d'essere in Algeria.
Eppure della gente indegna aggiunge male al male: con una criminale rabbia sta bruciando la Sardegna, razza perfida e maligna, hanno seminato la cenere in Barbagia, Barigadu, Nurra, Sulcis e Baronia.
Impuniti, i balentes stanno uccidendo la natura, desertificando tanche e boschi, quei corvi puzzolenti vogliono avvelenare tutto, dovremmo isolarli come se fossero cani randagi.
Li dovrebbero condannare a bruciare lentamente sopra i carboni ardenti, fino a spegnerli, in modo che possano provare quel bel gioco ed in modo che nel fuoco abbandonino la piromania.
I monti del mio paese li hanno bruciati, lasciando soltanto carboni ardenti.
Ora avete bruciato tutto, e distrutto tante vite, ora che avete incenerito il verde superstite, cosa avete guadagnato? Caini miserabili, che possiate morire agonizzanti.
Poveri innocenti, misera la vostra sorte, che morte crudele i crudeli vi hanno dato, avete lasciato nel pianto spose, madri e figli, a pagare gli affanni provocati da quella cieca follia.
Che non possano riposare a causa del rimorso, e che siano lasciati a marcire in una cella, ad acqua e pane, che siano arrabbiati come i cani, doloranti, ed infine un male inguaribile ne disperda la razza.
Sardegna, terra bruciata e addolorata, non permettere più questi danni e smetti di soffrire, fai fuggire in fretta i disonesti e i piromani che egoisticamente ti hanno scarnificata essendo viva.
Incendi in Sardegna
e gli incubi notturni che ne sono derivati mi hanno riportato alla mente quello ( di curraggia nella mia cittadina ) e a quell'anno che fu da quel poco che ricordo ( elicotteri e aerei quotidiani ) terribile per tutta la sardegna come dimostra il video soto riportato
IMMMAGINI CRUDE ED AD ALTO IMPATTO EMOTIVO
si tratta del trailler \ promo del documentario CURRAGGIA una ferita ancora aperta di Gianluca medas presentato a tempio 28\7\2007 da L'ASS.FOR. ONLUS (Associazione dei Forestali della Sardegna http://www.28luglio.eu da cui è tratta la locandoina qui a sinistra ) che organizza l'attività del progetto INTERREG III C OCR Incendi sottoprogetto "Sensibilizzazione degli scolari e del grande pubblico",la Prima giornata europea di sensibilizzazione contro gli incendi boschivi. dagli incendi d'ieri sembra che la lezione del 1983 non sia servita a niente . Pproprio ora iniziano a sgorgare le lacrime agli occhi ripensando a quei giorni di lutto e dolore soprattuto per delle morti i che , qesto da quello che mi hanno raccontato la gente vedendo il pericolo e i blocchi stradali si sono voluti a tutti i costi avvicinaare chi in buona fede per aiutate chi per per curiosare .., se il comune allora come oggi pulissse bene ( invece di limitarsi solo alla zona del monumento \ cippo dedicatoaai caduti ) tutta la panoramica e la gente la smetta di fare l'indiferrenziata a c...o e i vigili controllino meglio e multino gettando plastica e carta e altre materie pericolose in tale luogo . Infatti ricordo e ho sentito raccontare da suspertiti e feriti \ mutilati che l'aria era irrespirabile perchè il fuoco brucio tali materie , e che non si riusci ad individuare e a soccorrere in tempo le persone per ui sudetti motivi . Ricordo ancora ( nonostante avessi 7 anni all'epoca , ma certi ricordi rimanggono indelebili ) : ciò che vidi durante la veglia a tappe lungo al panoramica 4 \7 giorni dopo sul luogo dell'incedio ., la nostra attività quasi interamente distrutta , e senza fondi regionali ( risarcirono solo chi aveva perduto bestiame e non serre ) dovemmo rincominciare da capo ., le lacrime e la tristezza dei miei ., Le ferite sui corpi sdei sopravvisuti ( vedere l'url della trasmissione di videolina ) che vedo ogni volta che l'incontro in paese . ., gli alberi piantati dale scuoel verso ottobre \ novembre doi quell'anno per ricordare i amrtiri e che ogni goiornoi mi ritrovo quando vado a correre \ cammianre lungo la panoramica il racconto su tale evento di Simone Olla che riporto sotto ( ringrazio antonella Mu mia amica di fb per avermelo fatto riscoprire ) ., E i ricordi indiretti citati prima .
concludo questo post dedicandolo a morti di currraggia 28 luglio 1983 eccone la storia dell'evento tratta dal sito più volte citato oggi
E' già da diversi giorni che il furore del fuoco sospinto dal maestrale imperversa in varie località della Gallura (Viddalba, Aggius, Trinità d'Agutlu, Aglientu, Luogosanto, Bortigiadas) attaccando la collina di Curraggia a Tempio Pausania. Il bilancio è catastrofico, muoiono: Salvatore Pala, 40 anni, maresciallo del Corpo Forestale; Diego Falchi, 43 anni, maresciallo del Corpo Forestale, Mario Ghisu, 35 anni, operaio forestale; Tonino Manconi, 50 anni ex segretario comunale di Aggius e Bortigiadas; Tonuccio Fara, 36 anni, muratore; Claudio Migali, 37 anni, vigile urbano; Luigi Maisto;24 anni, operaio tessile; Sebastiano Visicale, 32 anni, impiegato; Silvestro Manconi, 44 anni, muratore. Il bilancio finale è disastroso: sugli oltre 18.000 ettari di territorio incenerito si raccoglieranno le salme di 9 uomini, e tra i quindici feriti iniziali che si recheranno in ospedale, 5 di questi riporteranno gravissime ustioni, amputazioni in parti del corpo e traumi psicologici difficilmente riassorbibili. Tra gli eroi di Curraggia ci sono anche loro: AZARA ANTONIO; BISSON VANNI; FORTELEONI ANTONELLO; MARCHESI MARIO; SOTGIU GIUSEPPE.
per approffondire
IMMMAGINI, PAROLE CRUDE \ DOIRETTE ED AD ALTO IMPATTO EMOTIVO
la celebrazione del 2007
http://www.28luglio.eu/Menu.php?menu=4322
il racconto di Simone Olla
Curraggia 1983
Scritto da Simone Olla
sabato 09 dicembre 2006
Brucia dentro perché è una colpa. Brucia se te ne accorgi, se ricordi il fuoco quando era bianco non ancora imbevuto di sangue. La notte, fuori, porta i segni della morte. Il vento racconta ciò che tutti hanno visto, anche lui complice del massacro. A me invece il compito di scrivere, a me che non ho visto, codardo, chiuso in questa stanza lontana dalle fiamme.
Hanno bussato forte che sentissi le loro grida. Le scale a quattro a quattro per arrivare in fretta sul portone che domina la valle.
«Aiuto, acqua, il fuoco. Aiuto.»
E io chiuso, accovacciato sul letto, le lenzuola fino al collo. La porta suona il grido disperato di chi vede la morte in faccia e le braccia sudano fango mentre si distendono per chiedere aiuto. Morte calda che fa cenere alta e fumo per lacrime che non vogliono cadere. Tossire e bussare a tutte le porte e correre, correre, mentre la pioggia di cenere volteggia nel cielo strisciato di scuro. Bruciano i rami secchi, le foglie cadute, il giallo sparso e i campi incolti che nessuno più degna di attenzione. Non c’è scampo per le vigne grondanti grappoli pieni. Non c’è scampo per lecci e querceti e carrubi che strepitano al suono di ghiande scoppiettanti, ma non è un suono di festa. Brucia la macchia bassa, il mirto e il lentisco e il corbezzolo. Su zinnibiri guarda i secoli che l’hanno attraversato. Il fuoco pieno di sangue galoppa su questa valle aiutato dal vento. Raggiunge gli ovili, e le bestie ingannate non hanno scampo. I pastori si bruciano le mani, hanno frasche sottili irrise dal gigante imbizzarrito.
«Aiuto, acqua, il fuoco. Aiuto.»
I visi rossi di calore tornano a bussare, agitoriu. E le grida disumane banchettano nella fortezza che mi chiudo attorno, alta sopra Curraggia che muore. Scappate! Queste sono fiamme che non perdonano i distratti. Le sirene non bastano, non possono, come un elastico indietreggiano dopo aver liberato acqua che non bagna. Il fuoco vince e galoppa e cinge d’assedio le case. Lecca i muri bianchi con il nero di un pittore crudele.
«Aiuto, acqua, il fuoco. Aiuto.»
Scappate, non è tempo di eroi, gli ultimi sono stati inghiotti, travolti dal destriero infuocato. Nemmeno domani si accorgeranno di voi. Nemmeno domani i giornali canteranno il vostro nome, forse un fiore in questo deserto di cenere. Entrate nelle case, ognuno nella propria, e ricordate quando il fuoco era bianco e non bruciava, quando l’acqua alimentava le sue lingue senza spegnerlo. Entrate nelle case e chiudete le imposte così che non si vedano sui vetri le impronte delle mani bruciate
alla prossima con un più allegro
IO, LA BALLERINA.
Io, la ballerina che danza
sul palmo della tua mano,
contro di te ho lottato,
ho eretto una diga.
Io, spettinata e ribelle,
capricciosa e tenace
ma con un cuore vivo.
Tu, così fiero e sicuro
ti arrendi al mio sorriso.
23.7.09
Decostruire la mascolinità non significa demolire l’uomo. È reinventarlo, liberarlo dalle catene degli stereotipi affinché possa essere se stesso,
Ultimo post per questa settimana sulla violenza di genere o femminicido La nostra mascolinità, spesso definita da stereotipi cul...
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dalla nuova sardegna del 17\10\2011 di Paolo Matteo Meglio le manette ai polsi, piuttosto che una pallottola in testa. C...
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Aveva ragione de Gregori quando cantava : un incrocio di destini in una strana storia di cui nei giorni nostri si è persa la memor...