Ingredienti: un bagaglio leggero, strettamente personale, con i jeans di ricambio, una giacca a vento peso-piuma e il libro del momento ma anche non , oppure moleschina \ pc portatile e macchina
fotografica e video camera . Un percorso breve (100, 120 chilometri al massimo), una cena già prenotata e una camera per la notte o un sacco a pelo .
Far marinare il progetto per un paio di giorni, contrattare (ma non troppo) con i compagni di viaggio, fissare i dettagli e partire. È un anticipo di quello che verrà, delle vacanze di Pasqua se ci saranno,
dell’estate ancora lontana ma che si avverte già, dell’insopprimibile impulso di scrollarsi di dosso preoccupazioni contingenti e grigiore invernale. Insomma, è il weekend o la settimana se siete in pensione , che in Italia può portarci alla scoperta di luoghi incantati, appartati, sorprendenti: la
chiesa che custodisce un unico, preziosissimo dipinto rinascimentale,il piccolo museo curioso e unico al mondo, dagli ombrelli agli spazzacamini, dalle pipe ai cappelli, il treno o il battello d’epoca
rimessi in funzione, sbuffanti e cigolanti, piacevolmente lenti.
Su questo “piccolo” ma prezioso turismo, che da solo anima per tutto l’anno le mete meno note, sono nati network specializzati (come www.talentitaliani.it che unisce piccoli alberghi, ristoranti,bed & breakfast e tour operator locali in tutta Italia con lo slogan“l’Italia migliore”) che progettano e offrono pacchetti per chi vuolestaccare la spina di sabato e domenica.
Marzo e aprile, Pasqua esclusa, sono il momento ideale per trovare offerte a piccoli prezzi e costruire da sé il proprio itinerario, fuori dalla folla dell’alta stagione. Per chi è in fuga dalle città, questo è anche il periodo migliore per riscoprire mete vicino a casa e non : laghi, itinerari da centellinare a piedi o in bici, le prime mostre della stagione e i preparativi per il pranzo di Pasqua che portano nelle trattorie i prodotti della primavera e le nuove ricette dei cuochi. Lonely Planet,fino a ieri specializzata perlopiù in mete esotiche, lontane, e in consigli “alternativi” per le capitali alla moda, ora si è lanciata anche in questo campo, e propone riscoperte italiane a prezzi light e a pochi chilometri (www.lonelyplanet.it). E molte regioni, dal Piemonte alla Puglia, dalla Liguria alla Basilicata, hanno scelto di coltivare la clientela italiana (che paga più dei turisti europei la crisi economica) che arriva lungo tutto il corso dell’anno, offrendo pacchetti che spesso uniscono l’ingresso ai monumenti e ai musei principali, a prezzi convenzionati dove dormire e sconti per mete particolari.
Marzo, infine, è anche il mese nel quale la maggior parte delle beauty farm made in Italy e delle classiche stazioni termali rinnovano i propri programmi e offrono nuovi trattamenti, magari da
condividere con gli amici\le amiche o il partner o l'amante
Difficilissimo trovare una scusa per restare a casa !
L'itinerario che propongo è preso da repubblica viaggi del 6\3\2013
DAL NOSTRO INVIATO CRISTINA NADOTTI
ALGHERO Visto dalla spiaggia di Las Tronas sembra di poterlo toccare: la sagoma di Capo Caccia ricorda un capodoglio. La pista ciclabile parte neanche trecento metri più a sud,dove inizia la passeggiata del lungomare Dante. Percorsa verso il centro città è in discesa. Questo è il primo punto dove vale la pena fermarsi e guardare Alghero e la sua costa. Il castelletto liberty della villa dei conti
Arborio Mella di Sant’Elia — oggi hotel Las Tronas — dove alloggiavano i regnanti di casa Savoia quando venivano in vacanza in Sardegna, è una delle costruzioni che dominano il paesaggio. In estate la spiaggetta qui sotto è gremita, ma in questa stagione è un punto meraviglioso per fermarsi a calpestare la sabbia bianca e godersi il sole che riscalda le spalle.
Con il mare sulla sinistra, la pista ciclabile continua lungo la passeggiata e sulla destra altre ville del primo Novecento testimoniano la vocazione turistica di Alghero, una delle prime città in Italia ad aprire
uno stabilimento balneare, di sicuro la prima in Sardegna a fare degli alberghi e della ristorazione i perni della sua economia. La pedalata è sciolta, anche perché in lieve pendenza,fino a piazza Sulis. La tozza torre dello Sperone (ma ormai tutti la conoscono come torre di Sulis,dal rivoluzionario Cagliaritano che vi fu rinchiuso per ventidue anni all’inizio dell’Ottocento) ha intorno i cannoni recuperati da un galeone spagnolo affondato al largo di Algheronel Cinquecento. Il periodo storico non coincide, ma quegli armamenti sono per molti anche un simbolo della battaglia che la Sardegna combatté nel XIV secolo contro gli aragonesi, gli invasori.
I caffè sulla piazza sono uno dei punti clou di ritrovo e in estate è impensabile,nonostante la zona pedonale,riuscire a proseguire agevolmente in bici verso i bastioni che cominciano dalla torre di Sant’Elia
Da giugno in poi però, vale la pena fare una levataccia e continuarea pedalare sulla passeggiata aggirando il centro storico, per andare verso il porto quando arrivano i pescherecci e comprare direttamente dalle cooperative. Dal bastione Pigafetta, infatti, si accede alla banchina con una deviazione verso la cattedrale di santa Maria e il passaggio in piazza Civica, dove si
affacciano bei palazzi del Cinquento e Seicento. Passando sotto l’arco si esce sul porto e da lì si continua sul lungomare. La pista ciclabile corre parallela a via Garibaldi e presto il porto lascia spazio alla spiaggia di San Giovanni e poi del Lido.
Se soffia maestrale può essere dura, si pedala contro vento, ma è comunque una pedalata spettacolare,
con il mare sia di lato che, in pratica, di fronte, perché la costa piega verso sinistra e Capo Caccia è sempre là davanti. Sulla destra si affacciano i complessi turistici del Lido.
Per i più allenati, con una deviazione ai margini dello stadio del Calik,
si può arrivare alle spiagge delle Bombarde e del Lazzaretto. Ma già la pineta di Maria Pia è un ottimo
punto per scendere dal sellino e fare un bagno. La sabbia è bianca e l’acqua cristallina. Quel che ci si
aspetta dalla Sardegna.
L’aeroporto di Fertilia dista circa 5 chilometri dalla città (c’è un collegamento di bus urbani) in attessa potete visitare la cittadina e i suggestivi dintorni ( il ponte romano e la chiesa di San Marco qui maggiori dettagli .Voli diretti da Milano e Roma (anche Ryanair) e, in alta stagione, anche da altre città
DOVE DORMIRE
La vocazione turistica di Alghero ha reso l’offerta molto varia Si possono trovare ottimi b&b
e hotel di lusso,la maggior parte attrezzati per parcheggiare la bicicletta Nell’hotel San Francesco,
nel centro storico,la mattina si fa colazione con vista sullo splendido chiostro del XV secolo
www.sanfrancescohotel.com
DOVE MANGIARE
TRATTORIA MARISTELLA
Ottimo rapporto qualità prezzo Oltre a buoni piatti di mare ci sono anche assaggi della cucina
sarda di terra Via Kennedy 9 Non si può dire di essere stati ad Alghero se non si è assaggiato
una focaccia del MILESE in via Garibaldi,www.barmilese.it
L’APERITIVO
CAFÈ LATINO Sui bastioni Magellano,con vista sul porto. Oppure in alternativa la terrazza dell’hotel CATALUNYA www.hotelcatalunya.it dal settimo piano si domina con una vista suggestiva tutto il golfo
NOLEGGIO BICI
Sono molti i punti in cui è possibile noleggiare le biciclette in città . Raggi di Sardegna oltre ad affittare le due ruote (in due diverse zone) organizza anche ciclotour con guida ( per maggiori dettagli www.algherorentabike.com
notevoli anche i dintorni d'Alghero
le grotte di nettuno nei pressi di di capo caccia |
il villaggio nuragico di Palmavera |
Se nel caso invece decidete di girare oltre alla bicicletta ( se amate lo slow life ) o in camper o in moto ecc un altro percorso
OLBIA
L’altra faccia della Sardegna, lontana dai luoghi comuni, fuori stagione. Basta un weekend per capire che l’isola non è solo spiagge bianche e mare cristallino. La moto [ma non solo ] è il mezzo ideale per muoversi: si possono apprezzare così gli improvvisi cambi di paesaggio,la varietà di profumi della macchia mediterranea e le sfumature della primavera. Il bagaglio ideale? Ridotto, ma deve includere tuta antipioggia, maglia e pantaloni termici.Può capitare di essere sferzati dal maestrale. Lasciata alle
spalle Olbia e la costa orientale, si percorre la statale127 -- Se volete passare a trovarmi siete sulla strada ( tempio pausania ) ---
attraversando la Gallura tra massi granitici, vigneti e sugherete.
Dopo poco più di un’ora si raggiunge Ardara con la bella chiesa di Santa Maria del Regno. A quindici chilometri da Ardara c’è Codrongianos. Qui si trova la basilica medioevale della Santissima Trinità di Saccargia, uno dei monumenti sardi più fotografati. Costruita in basalto nero e calcare bianco vanta un effetto cromatico che la rende unica. Sull’altro lato della costa conviene percorrere le provinciali dove per chilometri non s’incontra nessuno.Destinazione: Argentiera, un villaggio minerario a ridosso del mare nell’estremo lembo Nord occidentale della Sardegna.La miniera di argento, chiusa all’inizio dei Sessanta,è un esempio raro di archeologia industriale e dal 2001è parte dell’ Unesco. Si visita su prenotazione e un piccolo museo ne racconta la storia. Per tornare a Olbia fate dietrofront sulla costa settentrionale: tra una curva e l’altra il paesaggio ha infinite sfumature di azzurro. È bene fermarsi al calar del sole a Capo Testa, a pochi chilometri da Santa Teresa di Gallura, per ammirare le scogliere granitiche. Sembra sprofondino nelle Bocche di Bonifacio.