Poiché copiare il file da repubblica repubblica sera crea uno scompaginamento del template ho cancellato il post precedente . Ma potete o saperne di più tramite la loro pagina facebook o scrivendo alla loro email bibliorembrandt12@gmail.com Oppure leggendo gli articoli qui sotto in una versione più leggibile ed eventualmente citabile ( copia &incolla ) da uno dei tanti forum online più precisamente questo http://lariserva.forumcommunity.net/?t=53758801
Una portineria in disuso attrezzata con scaffali, poltrone e una macchinetta automatica del caffè per rendere più piacevole la lettura. Con gli inquilini di otto piani di appartamenti a darsi il turno per gestire mille libri arrivati da mezzo quartiere. Fra schedature, registri per segnare i volumi in prestito e scadenze da far rispettare.
È la prima biblioteca di condominio, in via Rembrandt a Milano, gestita in tutto e per tutto dalle 72 famiglie che vivono nella palazzina e aperta anche al pubblico. "Tutto è nato per caso tre mesi fa - racconta Roberto Chiappella, 66 anni, che abita al sesto piano da quarant'anni - quando abbiamo trovato una decina di libri praticamente nuovi buttati per terra accanto a un bidone della spazzatura".
I volumi sono stati trasportati nel vecchio bilocale della custode al pianterreno - ormai disabitato da quando in assemblea si è deciso di prendere un portinaio a mezzo servizio - in attesa di una nuova collocazione. E lì, ecco l'idea: "Nei condomini ci sono dinamiche strane che tutti conosciamo - prosegue Chiappella - si può vivere per anni a pochi metri di distanza senza scambiarsi nemmeno una parola. Volevamo tutti trovare anche il modo di condividere qualcosa, di avere uno spazio per socializzare". E allora, perché non realizzare una biblioteca di condominio? Il via libera al nuovo uso della portineria è arrivato all'unanimità. E i dieci volumi 'salvati' sono stati solo il punto di partenza, come mostrano queste immagini. Prossimo passo: aprire la struttura all'intero quartiere
Tiziana De Giorgio per Repubblica
cattura immagine dalla galleria di http://milano.repubblica.it/cronaca/2013/02/02/ |
Ci sono posti di cui ti innamori a prima vista. E magari capita in un sabato mattina in cui non hai tanta voglia di fare, ma hai deciso che saresti andata sul posto, avresti visto com'è perché “dal vivo è sempre meglio”.
Poi ti ricredi e non solo perché sei circondato da libri, ma perché l'atmosfera che si respira è a metà tra quella del bar sotto casa dove vai da anni e quella di una casa vera e propria. Ed invece è una biblioteca, nata all'interno di un condominio milanese, in via Rembrandt 12, in una zona, che, come racconta Roberto Chiapella, racchiude ancora al suo interno tanti aspetti di quella che era la “vecchia Milàn”.
Chiapella, ( foto a sinistra presa da repubblica edizione di milano ) insieme a Mario Mura e altri abitanti del palazzo che risale agli anni ‘50, ha avuto la bella idea di creare una vera e propria biblioteca al piano terra di un condominio. Se vi rimanda a qualche articolo che avete letto in cui si dice che a New York si fa così per rendere più appetibili le case da comprare, sappiate che siete assai lontani dal vero.
O meglio, l’idea ha poco a che fare con il mercato immobiliare, anzi come spiega Roberto: "Il nostro obiettivo è di creare relazioni, incentivare i rapporti veri non solo tra i condomini, ma anche tra chi si trova a passare da qui. Neanche sapevamo cosa si fa in America... Se ci pensa, tante gente che vive nello stesso condominio non si conosce… E se c’è chi in effetti, per indole, temperamento, magari non ha voglia di andare oltre il saluto, c’è chi si ritrova qui a scambiare quattro chiacchiere ben volentieri. Il libro è solo un veicolo, uno strumento", mi dice mentre siamo seduti al tavolo della stanza arredata con mensole piene di volumi (1400 finora quelli a disposizione, una trentina quelli presi in prestito), alcune realizzate dagli stessi condomini, in altri casi recuperate qua e là.
Del valore ancora attuale dei libro Chiapella era convinto anche due mesi fa quando ha cominciato a pensare di creare questo spazio comune. Colpa o merito di chi ha buttato dei testi in un cassonetto: “Li ho trovati, li ho recuperati e così è nato il tutto. Ho coinvolto lui (indica Mura seduto con noi al tavolo) e gli altri condomini e così questa ex casa del portiere è diventata una biblioteca condominiale”. L’unica a Milano e dintorni. Tra libri trovati in un cassonetto a quelli recuperati tramite i condomini, ma anche gente che viene da fuori, questo spazio non ha niente da invidiare alle biblioteche “tradizionali”.
“Il prestito è gratuito e dura un mese, ma è possibile anche rinnovarlo” continua Roberto, guardandosi intorno. “I libri sono tutti catalogati per tipologia, anche se abbiamo per lo più romanzi. D’altronde è questo ciò che la gente legge con più piacere”.
La biblioteca è ancora in forma “embrionale”. “Essenzialmente è aperta agli abitanti del palazzo, ai vicini e alla gente che conosciamo o che qualcuno di noi conosce, gli orari saranno resi noti dopo l’assemblea condominale, nel frattempo visto che la portineria è aperta solo la mattina diciamo che questo è il momento in cui possiamo assicurare il prestito.
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