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21.10.24

Non mi riconosco in chi dopo la morte di qualcuno, sia pure un delinquente, dice, “non ci mancherà”e dei suoi accoliti che hanno mandato il cervello in cassa integrazione \ all'ammasso

  canzome   suggerita
 Io Non Mi Sento Italiano - Giorgio Gaber


Non mi riconosco  in  un paese     dove  ci sono tale  persone    che hanno mandato il cervllo all'ammasso  e  si sono  fatte  abbindolare     dalla propaganda  .  Infatti    come ho detto nel titolo No. Io non mi riconosco in una politica che dopo la morte di qualcuno, sia pure un delinquente, dice “non ci mancherà”.
Io non mi riconosco in una politica che invece di proteggermi dai delinquenti e insegnarmi, contemporaneamente, a non odiare, ma solo a pretendere giustizia e sicurezza – e magari eliminare le ingiustizie e le insicurezze che seminano altra violenza e altro odio – , mi spinge ogni giorno a cercare un nemico, e odiarlo.Io non mi riconosco in una politica che cerca tutti i giorni di convincermi che se sono povero, senza prospettive, senza servizi, è colpa degli immigrati.
Io non mi riconosco in una politica che non fa che additarmi chi delinque, chi aggredisce, chi spaccia – ma solo se è di un altro colore, o è nato fuori dall’Italia – per farmi dimenticare chi evade, chi truffa, chi si approfitta di me, chi non vuole pagare le tasse e ci riesce, chi anche grazie al mio lavoro accumula patrimoni su cui non pagherà, in proporzione, quanto io pago per il poco che ho: tutti italianissimi. Per farmi dimenticare le mafie che possiedono e governano territori (contrastate dai magistrati che quella stessa politica tenta di svilire e ridimensionare, contrastate da quelle forze di polizia che non vengono rinforzate e adeguate: anzi, le esportiamo in Albania a guardare il barile).Io non mi riconosco in una politica che sul tema epocale e universale (questo sì) delle migrazioni sa rispondermi solo creando lager: al “modello Albania” io preferisco il “modello Riace”, che pure è scomparso, e non si capisce( almeno che tu guardi avanti  cioè  : << [...] Il matto parla con lo sguardo perso\Sogna forte \E vede lontano  >> * o fai ipotesi che vengono definite complottiste \ seghe mentali dalla stessa classe politica ) perché. Chi quel modello lo ha conosciuto da vicino – nelle strade dove correvano i bambini, tra le botteghe artigiane dove si lavorava, nelle case che riaprivano le finestre – sa come fosse l’unico che produceva comunità, e non esclusione. Che dava senso alle vite, e vita ai luoghi. E no, non parlatemi delle vicende giudiziarie di Mimmo Lucano: se i ministri indagati sono innocenti fino all’ultimo grado di giudizio, anche lui lo è (la sentenza d’appello, vi ricordo, ha fatto cadere tutte le accuse più gravi, ed è stato certificato che lui non ha tratto alcun profitto personale da quello che ha fatto). Ma soprattutto vi do una notizia: il modello Riace può prescindere da Lucano. Basta chiarirci cosa vogliamo, chi vogliamo essere. E no, non mi riconosco in una politica per cui ogni straniero è un nemico, ogni clandestino vuole venire qui a rubarmi la casa e la vita – tranne quelli che teniamo qui, chiudendo un occhio o tutti e due, per raccogliere i nostri pomodori o badare ai nostri anziani – , e il problema si affronta con più muri e più ostacoli: tutti nel fienile col fucile spianato.
No, io non mi riconosco in una politica che da un lato non fa che parlarmi delle mie “radici cristiane” e si fa scudo d’un granitico “Dio, patria e famiglia” – qualcuno invoca anche il Cuore Immacolato di Maria, o bacia i rosari – , ma dall’altro sostituisce “ama il prossimo tuo” (ricordo un cartello con questa scritta, e un ministro che tramite forze dell'ordine lo fece rimuovere) con “odia e non accogliere il prossimo tuo”, e lo giustifica.
Non mi riconosco in una politica che mi segnala solo i Moussa Diarra – il maliano ucciso a Verona da un poliziotto dopo una serie di aggressioni – e mai le Angela Isaac – la nigeriana che a Catania si è lanciata dentro un fiume d’acqua per salvare una persona. Una politica che lavora per enfatizzare la presenza dei Moussa (che va colpita, per carità, ma certo non dicendo che tutti sono Moussa, e certo non creando condizioni disumane che facilitano la nascita dei Moussa ) e non per valorizzare le Angela.No, io non mi riconosco in una politica che di Moussa dice “non ci mancherà”, e non dice di Angela “ci mancano, le persone così”.No, non mi riconosco in una politica che non fa che dirmi che se “lo vuole la maggioranza” – qualunque cosa sia – è legittimo. Non mi riconosco in una politica che irride le minoranze perché ne ignora il ruolo e il posto, e il dovere che verso di esse hanno le maggioranze, in democrazia. No, io no.






20.4.24

DIARIO DI BORDO N° 45 ( ex n 0 ) anno II un vagabondo stanco sa che deve andare avanti

 canzone suggerita \   colonna  sonora

UNA TERRA PROMESSA - EROS  RAMAZOTTI
ci  vuole  un  fisico bestiuale  - Luca  carboni 

 su  cosa è la rubrica  DIARIO DI BORDO 

Prima  d'iniziare  il n   odierno  dell'ormai consueta   rubrica    diario di bordo    che  dalla    fine  dello    scorso  anno    ha  preso inzio  sul  blog   veniamo   di rispondere ,  aggiungendo un  ulteriore  risposta  alle FAQ    del blog  ,  al perchè del titolo   della  rubrica non periodica    , diario  di bordo , appunto ,  in cui   riprendo articoli , post  , storie  , ecc    ed   in  alcuni casi   d'adesso     mie  riflessioni    \  stati  d'animo         che   ho tralasciato       dai normali  post    .
Questo  post  scritto   è    quello che in realtà avrebbe  dovuto essere   il numero 0  della  rubrica .  IL  post  ( ed  anche  il titolo  alla  rubrica  )   nasce    dalla  lettura  e  dalla riflessione  scatenatami  da questa   poesia , risalente  al 13 aprile 2010,  di Elio Moncelsi ,  trovata  su  il  muro di fronte  al museo Man  di Nuoro   intitolata  proprio 

                                                DIARIO  DI BORDO 



….è come navigare per mare:
ci avventuriamo nell’oceano della vita
attraversando calme piatte,
affrontando furiose tempeste,
diretti verso approdi sognati
di cui abbiamo solo sentito parlare,
verso paradisi perduti o da conquistare
oppure verso niente,
solo per il gusto di viaggiare.
Chi su fragili legni e chi su munite corazzate
solcando onda dopo onda, giorno dopo giorno,
sospesi sopra un abisso immenso
e sotto un cielo che non è nostro,
ognuno di noi segue il suo portolano.
Io leggo la mia rotta nel canto delle stelle,
amo il sole in faccia ed essere baciato dal vento
non mi interessa la meta:
è il viaggio che conta
e la musica del mare.
Come ogni buon navigante
tengo il mio diario di bordo
e sono uso prendere appunti di viaggio
dove annoto sensazioni,
visioni, incontri.
Questi sono i miei dipinti
giorni della nostra vita,
appunti di viaggio
del mio diario di bordo;
non ne sono geloso,  puoi leggerlo, se vuoi  


I miei viaggi e le mie avventure nella vita di tutti i giorni nei suoi vari aspetti ( antropologici , politici , culturali, psicologici \ filosofici ) alcuni poco battuti o esaltati dalla massa per via del politicamente corretto sono sempre un percorso di crescita e di formazione della mia opera d'arte. in questi giorni me la devo vedere con le proprie ferite e delusioni e frustrazioni. Quelle che ed il mio caso continuo a portami dietro e finiscono col decidere per me per scegliere al mio posto. infatti spesso orgoglio e fierezza sono i nemici più pericolosi di un pirata e bucanieri e il pirata redbeppeulisse s'appresta ad impararlo nuovo mollando gli ormeggi verso la verità dell'oceano tra salsedine , spazi aperitivo d'occhio, in acque fitte d'insidie e pericoli di ogni genere. Ma mi fermo, nel silenzio della notte come l'astromo acculturato di ( Walter Whitman  poeta  americano 1819-1892  )  a  riflettere    ed  mi accorgo    che  non intendo come  ho  fatto   in passato    farmi mai  più  ( ma  mai dire mai  , perchè ogni  ritorno è possibile  ed è una  lotta perenne  )   consumare dal rancore  e dall'odio   oltre  che :  rimanere in un circolo  vizioso   cioè  il rispondere  \ replicare  ad   una cattiveria con un altra  cattiveria o   gesto  peggiore   , si sprecano tempo ed    energie  nel cercare   vendetta ed  annullare quelle persone    che  mi  hanno : insultatyo  ( con parodie, sfottò\prese in giro ,  pagine  web    e post  diffamatorie )    deluso, ingannato ,  fatto soffrire  , penare  .  Ma soprattutto Perchè   io  vagabondo  che  non sono  altro  anche   se  :<< [...]   Ho troppe ferite e le mie gambe sono stanche \Ho le palle piene e i piedi fumanti\ Ma c'è un gioco da fare e una ruota che riparte\ E un vagabondo sa che deve andare avanti  ( IL  Vagabondo Stanco-  Mcr   ) >> nostante  tutto - Infatti  


quindi   meglio   come   suggerisce   sul  gruppo  \1  pagina   comunity   facebook     filosafando  


 Beatrice PerfettiRiflessioni
Non guardare il cellulare, non controllare se è ancora sveglio, non ti fissare sulle cose che ha fatto qualche volta, non avere aspettative. Non immaginare che alcune persone possano cambiare, non immaginare che possano nascere attenzioni e sentimenti che non ci sono stati fino ad ora. Non essere malinconica anche stasera, molto probabilmente non ne vale la pena. Non rincorrere. Chi ti vuole, ti saprà trovare, non ti lascerà ore ad aspettare un segno di vita o una risposta, non creerà silenzi ma riempirà il vuoto che qualche volta pensi ti accompagni da sempre. A volte capita solo di volere bene alle persone sbagliate. Sbagliate per noi. Perché se non sei tu la priorità, se non sei tu il centro del cuore, vuol dire che qualcosa non va, uno sbaglio da qualche parte c'è. Lo sbaglio però non sei tu. Ti meriti qualcosa di più, ti meriti una carezza, delle parole che sappiano strapparti un sorriso. Ti meriti la buonanotte, un messaggio in cui qualcuno ti dice che non riesce a smettere di pensare a te. Ti meriti qualcosa di veramente speciale; non accontentarti, non sprecare lacrime, non sprecare sogni. Lascia andare...
Laura Messina

ovvero il dimenticare ed in alcuni caasi il perdono . con questo è tutto  alla prossima  

 


 




4.1.23

viaggiare da soli o in compagnia ?

il perché ho scelto di chiamare le mie appendici internet anch'io è per questo che avevo chiamato il mio mio blog cdv.splinder.com poi con il passaggio a blogger www.ulisse-compagnidistrada.blogspot.com  e  poi  la   pagina Facebook    compagnidistrada   sta  in questo post   del  gruppo    facebookiano   compagnidiviaggio2013




Chi viaggia senza incontrare l'altro,
non viaggia, si sposta.
Vorrei sempre essere altrove, dove non sono, nel luogo dal quale sono or ora fuggito.
Solo nel tragitto tra il luogo che ho appena lasciato e quello dove sto andando io sono felice.

27.4.22

bellezza a tutti i costi ed il caso di samntha migliore


 leggi  prima 
 https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2022/04/samantha-migliore-morta-due-volte-per.html
https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2022/04/il-vero-empowerment-femminile-e-quando.html


 canzoni  suggerite  


Fabrizio De Andrè - NELLA MIA ORA DI LIBERTA'

Afterhours - Voglio Una Pelle Splendida
Cccp-   Per Me Lo So
Afterhours - Pelle (live acustica)




Ogni volta che parlo di canoni estetici imposti,ricevo tantissimi attacchi, anche di una cattiveria  (  metaforicamente    parlando  😀 ) inaudita,  da  uomini    che :  1)   amano  le  donne   con tali canoni  imposti., 2) che ricorrono anche essi a  cerette ,   depilazioni   di peli  e  di ciglia ,   ecc  . Ma   soprattutto  ,   ed  è  questo    che mi lascia perplesso,  da   proprio da donne  sia  che  praticano   tali pratiche .  Mi s'accusa    di  predicare   la libertà  e poi    di  reprimerla  . Certe persone     che  non   collegano il  cervello prima  di parlare   in quanto   io non  sto  vietando  niente  a   nessuno o  imponendo  una mia  scelta     ma solo facendoli   notare   poi facciano quello che  vogliono perchè   ogni  uno  di noi    è libero  di  scegliere  o meglio : <<  Di respirare la stessa aria\di un secondino non mi va
perciò ho deciso di rinunciare\ alla mia ora di libertà  ( .....  )  cit  Fabrizio De Andrè >> di     liquidarli  con  un Vaff  o  con questa    canzone   della  colonna  sonora del post    

Ma   al " grido " di  alcune  di  voi   “lo faccio per me stessa” e “decido io cosa fare del mio corpo”  che    sono  o   diventano paladine della chirurgia estetica a  tuttii  costi , della depilazione, delle diete,  tatuaggi  di moda  ,   persing  , ecc o di qualsiasi altra cosa volta a modificare il corpo in nome di un'ideale di bellezza promosso dai media.Ed è proprio per questo che tale imposizione è talmente forte e subdola, perché ci convincono che sia una libera scelta e siamo noi a volerlo.Se ci fosse imposto per legge, ci sarebbe la rivolta e nessuna persona   vorrebbe modificarsi il corpo.Ma se ci bombardano di immagini di donne con determinate sembianze lontane da un corpo “medio” (estremamente sottopeso come andava di moda negli anni ‘90/2000 o con curve maggiorate innaturali come sta andando di moda adesso) ci instillano la convinzione che come siamo non va bene (quindi facendoci diminuire l’autostima e portandoci ad insicurezza), ma che, guarda caso, c’è una soluzione (costosa, ovviamente) che ci renderà magicamente belle (proprio come VOGLIAMO NOI !) ed ecco che siamo disposte a tutto e lo facciamo all’urlo di “lo faccio per me stesso” e “decido io cosa fare del mio corpo”.Tutte quelle che dicono che è una scelta personale, quindi, come mai , e qui  mi riferisco ale  donne  principalmente  ,  il boom del ritocchi alle labbra è arrivato negli ultimi anni quando c’è la moda della bocca a canotto? Perché quasi nessuna se le rifaceva 10/20 anni fa? Come mai 20 anni fa la nostra preoccupazione maggiore era non avere il sedere troppo grosso, mentre adesso è non averlo abbastanza grosso ?  Dov’è la nostra libertà? Ve lo dico io dov’è: è influenzata dalla moda estetica di turno.La storia ci ha insegnato le aberrazioni del  :  1)   busti ed  i  corpetti   da done   in occidente  :, 2)   piede di loto, in oriente i  cina  soprattutto   . Esso  le     deformava  soprattutto  il  secondo    rendendole  incapaci di camminare, e proprio le donne erano poi diventate quelle che si battevano per mantenere quella moda. L’imperatore ha dovuto mettere una legge per impedire la prosecuzione di quella barbarie, ma a sentire le dirette interessate, a loro piaceva, lo volevano, lo consideravano un loro diritto, una libera scelta, si sentivano belle così, coi piedi deformi.Questa è la potenza della persuasione a livello inconscio che i canoni estetici sociali impongono su di noi. No, non siamo liberi .No, non vogliamo veramente modificare il nostro corpo.Nessuna di noi nasce con la convinzione di non piacersi. Avete mai visto dei bambini piccoli guardarsi allo specchio e lamentarsi per il loro aspetto? No, nessuno lo fa  se  non  ha  visto  in tv  e  ora  i  cellulari  e  pc    influencer  e   modelli  imposti .Infatti  La percezione della propria bellezza o bruttezza cresce in noi rapportandoci nella società in cui viviamo, paragonandoci col prossimo e con gli esempi proposti dai media.Ecco  tre    esempi personali      che   riporta la  pagina fb  di    I.have.a.voice 

  1 Sono cresciuta negli anni in cui andava di moda essere praticamente pelle e ossa, ma io ero muscolosa e, nonostante il mio peso fosse al limite del normopeso appena sopra il sottopeso, mi sono sempre considerata grassa, vergognandomi, seguendo diete ferree, nascondendo il mio corpo. Poi sono andata a vivere all’estero, dove le donne erano normopeso e spesso molto più in carne di me: magicamente il mio senso di disagio era sparito, non mi sentivo più grassa, e ovviamente non facevo più la dieta ferrea. Era una mia decisione libera essere a dieta? Evidentemente no, subivo inconsciamente la pressione sociale.2. Ho sempre avuto delle labbra considerate carnose, ben più voluminose della maggioranza delle altre donne. Ho sempre ricevuto complimenti e sono sempre stata felice delle mie labbra. Da qualche anno vedo sempre più spesso bocche grossissime, a volte anche il doppio rispetto alla mia e più di qualche volta mi sono guardata allo specchio pensando se fosse il caso di fare una punturina anche io. Sì, proprio io, quella che scrive post contro i canoni estetici. Poi mi ripiglio sempre e mi rifiuto di modificarle, ma il pensiero viene, proprio perché, più persone seguono una moda, più la pressione sociale diventa talmente forte che ci si sottomette.3. Io detesto la depilazione, mi fa male, è uno spreco di tempo infinito, piuttosto di depilarmi mi chiuderei in casa, ma se esco in gonne o devo avere un rapporto con un uomo, purtroppo cedo al canone estetico e mi depilo, perchè so che se non lo facessi sarei insultata e mi vergognerei.>>

Esistono donne   ed  uomini  che se ne sbattano altamente e fanno quello che vogliono? Sì, certo, ma la verità è che quando si vive all’interno di una società si acquisiscono e si seguono le regole sociali, anche se inconsciamente. Ed  non  farsi  influenzare     cioè non conformarsi  non    semplice . Quindi ogni volta che una donna o un uomo  si fa la chirurgia per assomigliare ad un canone estetico, non cambia solo  la sua  persona  , ma rende la pressione sociale maggiore anche per   gli altri  che   ben presto inizieranno a voler seguire quel canone, via via sempre di più, fino ad essere tutte (o quasi) schiavi dell’ideale di bellezza imposto secondo le varie mode. Quindi no, non solo non modifichiamo il nostro corpo per libera scelta, poiché lo facciamo spinti dalla pressione sociale, ma, nel farlo, rendiamo quella pressione ancora più forte, spingendo a nostra volta anchegli altri   a cadere in questa trappola.Se domani tutti ci svegliassimo felici di come siamo e la smettessimo di spendere centinaia di migliaia di euro per la nostra fantomatica “bellezza”, non solo saremmo tutti molto più felici, ma saremmo anche molto più ricchi non solo economicamente.  Mi  permetto di suggerire   di  nuovo come     fa  ( vedere   il leggi anche    )  un libro per bambini, ma utile anche per i più grandi, contro la   contro la superficialità e gli ideali di bellezza imposti, per far capire che quello che veramente conta nella vita è altro, e insegnare l’amore proprio e il rispetto per gli altri : “Maddy e la ricerca della Bellezza "  . 

 con questo è tutto 

2.9.19

cosa è il viaggio ? è ascoltare e condividere storie di gente , di mestieri , di passioni

Riporto  quello che  ho scritto  per  la  pagina e  l'account  di  fb  ,  visto che molti nei  commenti    e  in messanger    mi reputano strano  ne  approfitto  per   rinnovare  ed  aggiornare  le  FAQ 

Compagnidistrada
Pubblicato da Giuseppe Scano19 min

 trovate nei post continua qui nel blog oppure clicca sopra per poter continuare a leggere ) e nella sua appendice https://www.facebook.com/compagnidistrada/ ) non raccontiamo e non riportiamo le solite favole, ma storie vere, storie di persone, di paesi, di città ai margini dei media ufficiali o d'esse
strumentalizzate \ usate politicamente per scopi elettorali e di propaganda . Ma anche Storie che stanno sbiadendo nelle nebbie della memoria o che anche resistono al martellare costante degli avvenimenti quotidiani che cancella immediatamente la memoria del giorno precedente. Infatti molto spesso n on sappiamo più da dove veniamo, quale è stato il nostro passato e lentamente la nostra storia si cancella. Queste pagine parleranno di persone comuni che nel loro piccolo hanno contribuito a costruire la nostra società. Perché è vero la storia è fatta dai grandi personaggi, ma è altrettanto vero che la storia siamo noi con le nostre piccole o grandi scelte scelte.
Storie che stanno sbiadendo nelle nebbie della memoria. Non sappiamo più da dove veniamo, quale è stato il nostro passato e lentamente la nostra storia si cancella. La storia siamo noi con le nostre piccole o grandi scelte nel bene e nel male , con rimpianti e sensi di colpa .

«Io, maestra nera nella scuola italiana. Oggi c'è chi non si vergogna più di essere razzista» la storia di Rahma Nur

  corriere  della sera   tramite  msn.it  \  bing    Rahma Nur insegna italiano, storia e inglese alla scuola elementare Fabrizio De André d...