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E' stata una bambina prodigio. Oggi, concertista di fama internazionale, è diventata il simbolo di una ricerca che va oltre la musica e guarda alla femminilità. Prima che inizi a eseguire le partiture dei suoi compositori preferiti al pianoforte, Yuja Wang conquista il pubblico con un look anticonformista. ''
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Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
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13.4.17
Yuja Wang, la pianista che suona con stile: ''La musica è sensuale, io mi adeguo''
21.10.15
Ulisse Bezzi: il contadino/fotografo Ravennate che a 90 anni conquista New York Da Matteo Rubboli - ott 17, 2015 su http://www.huffingtonpost.com e Miroslav Tichý artista fotografo e vagabondo
in sottofondo Hindi Zahra - Beautiful Tango

Ci sono favole che sembrano fatte apposta per essere lette. O essere scritte. Quella di Ulisse Bezzi è una di queste, e ci riporta in una realtà contadina che non esiste più, quella della Romagna degli anni ’50 e ’60. Il Bezzi (l’articolo determinativo prima del cognome in dialetto è obbligatorio) è un lavoratore agricolo come allora ce n’erano moltissimi, immerso nella nebbiosa campagna di San
estratto dal video documentario del 2006 di Alessio Fattori ed Enrico M. Belardi riportato sotto a fine post |
Pietro in Vincoli, un paese fra Ravenna e Forlì dove l’evento più importante è la tombola di fine anno al Bar Sport. Dove lavorare d’estate sotto il sole significa essere costantemente immersi nel sudore, e dove d’inverno la neve colora la sconfinata pianura di un bianco pallido illuminato soltanto dai pochi raggi di sole che riescono a vincere la perenne cortina di nuvole e nebbia. Ma la straordinarietà, a volte, nasce proprio dove gli eventi della vita si ricordano in base ai decenni, tanto sono rari.Il Signor Bezzi ha una passione viscerale per la fotografia, in un periodo in cui per scattare delle foto bisognava comprare i rullini, e per vederle era necessario trasformare casa propria in un laboratorio di stampa. Le macchine fotografiche usate da Ulisse sono una Retinette Kodak 24X36 e una Rolleiflex 6X6, due pezzi che oggi affollano le bacheche degli appassionati di fotografia vintage. Alla fine delle lunghe giornate di lavoro o alla domenica passa parte del suo tempo ad immortalare quella realtà contadina in procinto di sparire,

quei volti di persone che ormai non esistono più, quelle rughe di fatica che oggi si vedono (quasi) soltanto sulle facce dei braccianti emigrati in Italia alla ricerca di fortuna. Ulisse documentava la campagna ma anche il porto di Ravenna, e realizza anche splendidi ritratti di vita dei propri conoscenti.

Gli amici lo convincono a spedire le immagini ad importanti rassegne nazionali ed internazionali, come quella di San Paolo nel quale risulta vincitore. Ha una carriera fotografica di un certo livello, ma come la sua ce ne sono molte, le sue fotografie rischiavano di finire dimenticate fra gli oceani del tempo e delle immagini. Poi, qualche settimana fa, alla soglia della rispettabile età di 90 anni, arriva la chiamata di Keith De Lellis, uno dei galleristi più famosi di New York e del mondo. L’imprenditore invita il fotografo/contadino a New York, ma Ulisse declina, pensa forse ad uno scherzo. Allora, con pervicacia, De Lellis si reca personalmente a San Pietro in Vincoli ed esamina le centinaia di scatti realizzati da Bezzi, acquistandone alcuni per una mostra sulle fotografie vintage in corso nella sua galleria in Madison Avenue.
Adesso, raggiunta la vera celebrità, c’è solo da sperare che quelle fotografie, conservate accuratamente in casa, trovino la via per essere ammirate dagli appassionati di tutto il mondo…
Sotto, un documentario del 2006 di Alessio Fattori ed Enrico M. Belardi :
Meglio tardi che mai !!!!!!! queste foto sarebbero rimaste nascoste e difficilmente se non per culo .. ehm .... fortuna sarebbero state riscoperte o scoperte dai più come https://it.wikipedia.org/wiki/Vivian_Maier di cui ho già parlato qui sul blog da qualche parte e per cui vi rinvio per chi volesse saperne di più a consultare il link riportato nelle righe precedenti













L'uomo che vedete nella foto in alto è Miroslav Tichý, nato il 20 novembre del 1926 a Kyjov ha studiato presso l'Accademia di Belle Arti di Praga. Durante il regime comunista era considerato un dissidente, dopo la fuga dalla polizia cecoslovacca iniziò a vivere come un vagabondo. Fu considerato folle e fino alla sua morte visse una vita di autosufficienza e di libertà dagli standard della società.
Tichý realizzò di nascosto dal 1960 al 1985 migliaia di foto di donne nella sua città natale di Kyjov, Repubblica Ceca, con macchine fotografiche costruite artigianalmente con tubi di cartone, lattine e altri materiali.
La maggior parte dei suoi soggetti non erano a conoscenza di essere fotografatipoiché non si rendevano conto che la parodia della macchina fotografica che portava con se era reale.
Dei suoi metodi Miroslav Tichý ha detto: "Prima di tutto è necessario avere una macchina fotografica scadente" e "Se vuoi essere famoso, è necessario fare qualcosa peggio di chiunque altro al mondo".
Le sue fotografie rimasero sconosciute fino al 2000, fino quando non venne scoperto da un critico d'arte, Harald Szeemann che gli organizzò una mostra alla Biennale di Arte Contemporanea di Siviglia nel 2004. Miroslav Tichý acquisì grande prestigio e le sue opere furono esposte a Madrid, Palma di Maiorca, Parigi e presso la prestigiosa galleria ICP di New York.
Morì il 12 aprile 2011 a Kyjov, Repubblica ceca.
Su youtube sono presenti due video degni di nota, il primo mostra le foto realizzate da Miroslav Tichý, mentre il secondo è un documentario in cui viene ripreso all'interno della sua abitazione e mentre è all'opera, purtroppo non è in italiano.
20.2.13
c'è ancora bisogno di povocazioni ? 60 cm di gonna in meno e passi da suora a prostituta
Ecco la foto
di un artista canadese che ha voluto lanciare una provocazione: bastano 60 cm di tessuto in meno per passare dall'essere considerata una suora piuttosto che una prostituta o una ragazza "facile" in generale.
prima di di dire la mia voglio come sempre , ma tanto scommetto che nessuna di voi risponderà e parteciperà ( Ma io non smetto di sperare ) un sondaggio
6.11.12
repressione del comune di nuoro la polemica Il Comune cancella il guerrilla gardening Dopo il lavoro dei volontari gli operai dell’ente tolgono piante grasse,mirto e staccionata perché «pericolose e fuorilegge »
lo so che dovrei parlare di me come promesso precedentemente , ma : 1) le storie della gente per molti insignificanti , belle e speciali per altri ., 2) abusi , le prepotenze , la repressione del potere ( politico , culturale e sociale ) hanno il sopravvento .
Oggi è il caso dei fatti di Nuoro ( ne avevo già accennato qui è il 3 articolo\ storia del post e ,o riassume questo video sempre di gruppi di guerrilla gardening avvenuto nel 2009 a Sassari e rovinato da incivili e maleducati )
che ha visto , come ci s'aspettava , la reazione bigotta ,stupida , repressiva e con motivazioni assurde , ridicole e non completamente veritiere da parte del potere costituito in questo caso un comune .
Ora sia che:<< i veri "guerrilleri" agiscono di notte e in posti più degradati della città
(e non in spazi in cui il Comune ha già in progetto di far altro, come Piazza Veneto appunto). Bravi comunque >> come dice Fab Chan Solo Nam nel commentare tale news sulla nuova sardegna online , sia che sia vero il contrario . Come dicono almeno fin 'ora i molti commenti positivi

E' veramente bello vedere giovani e non giovani applicarsi in opere di abbellimento di una città. Una città bella è come una casa adornata e sfavillante di colorii dove è piacevole viverci. Complimenti ai " Guerrilla gardening ". Speriamo ci siano altri emulatori per continuare l'opera anche in altre piazze e viali.
è una buona iniziativa .
Il comune di Nuoro ha replicato vedere articolo sotto con motivazioni in parte ridicole fra cui quelle: 1) della staccionata e delle piante grasse pericolose la foto della galleria della nuova sardegna online dimostrano il contrario ., 2) che non avevano attecchito , questa è la più comica , lo sa anche mio nipote di 6 anni che per attecchire e fare radici ad una pianta occorrono massimo 2 settimane , logico che non lo fa se la si toglie dopo neppure un giorno che è stata piantata ., 3) che stavano preparando per un prato , ma allora se cosi fosse perchè sul luogo in questione non c'erano cartelli d'avviso o cantieri che lo segnalassero ?
E poi come dicono , sempre sulla nuova sardegna di oggi , gli stessi protagonisti del fatto : << (...) I veri pericoli e il vero scempio spiegano i guerriglieri–non siamo noi ma le buche nelle strade,le discariche,il degrado ».
la polemica
Il Comune cancella il guerrilla gardening Dopo il lavoro dei volontari gli operai dell’ente tolgono piante grasse,mirto e staccionata perché «pericolose e fuorilegge »
di Valeria Gianoglio
NUORO
Tolte le piante di mirto, sradicato l’alloro, eliminati anche i giacinti dietro la fontana,spazzata via in pochi istanti,e sempre nel nome di una «situazione di pericolo», pure la baby-siepe di erbe “indigene”
con un piccolo corredo di piantine grasse, e quel breve tratto di staccionata messa su con tanta fatica in piazza Veneto utilizzando vecchi bancali delle campagne di Marreri e una sega prestata da un genitore generoso.
Una mezz’ora appena, ieri mattina, e il Comune ha cancellato quattro ore e mezza di lavoro sudato e pacifico del debutto ufficiale, domenica, del guerrilla gardening, il “giardinaggio d’assalto”che sta spopolando in tutta Italia, ma che stavolta assume una connotazione in salsa nuorese. Con un gruppo di persone,che senza perdersi in troppe chiacchiere, si dota di zappe, ramazza, piante e rastrelli ravvivano uno spazio della città abbandonato.
Zac. Ieri mattina tutto sparito, tutto, o quasi tagliato, se si esclude un’aiuola superstite che ha resistito come un indomito soldatino al lavorio di alcuni operai mandati dal Comune che hanno eliminato la
gran parte dell’opera del guerrilla gardening. Il motivo?L’assessore comunale all’Ambiente, Luca Lapia, in un comunicato diffuso ieri pomeriggio,lo riassume così: il lavoro del guerrilla gardening è fuorilegge perché privo di autorizzazione, ha creato persino «una situazione di pericolo»,e avrebbe pure«vanificato un intervento di spietramento realizzato pochi giorni fa dall’amministrazione».
«Gli operai del Comune –continua l’assessore–sono intervenuti prima di tutto per eliminare situazioni di pericolo e rischio come una piccola staccionata in legno che in modo inaccettabile delimitava uno
spazio pubblico e inoltre hanno eliminato alcune piante semplicemente “posate” nel terreno e che non avrebbero attecchito.
La posa di pietre ha inoltre vanificato un intervento di spietramento realizzato dall’amministrazione.
Nella zona si stava infatti preparando il terreno per il ripristino del prato verde e dell’impianto di irrigazione. Capisco – conclude Lapia–che impossessarsi “abusivamente” di uno spazio pubblico può essere un’utile operazione di propaganda legata a movimenti nazionali,ma chi amministra deve farlo
nel rispetto delle regole». Lo stesso assessore ricorda anche che i cittadini desiderosi di darsi da fare possono adottare gli spazi verdi messi da tempo a disposizione dal Comune.
«Non basta–aggiunge–un’autorizzazione informale appesa a un cartello per sentirsi al di sopra della legge».
Per il Comune, in definitiva,il guerrilla gardening non s’ha da fare perché fuorilegge, e persino pericoloso.Chi,domenica mattina,ha avuto la possibilità di assistere al lavoro del gruppo dei“guerriglieri”,in realtà,di pericolo non ha visto niente. A meno che non si vogliano considerare pericolose le “terribili” piante di mirto o di alloro, la “temibile” siepe, il “temibile”raggruppamento di
piante grasse.L’unico elemento, che a voler essere precisi,poteva costituire un pericolo,era giusto la staccionata. Ma chi, domenica, era insieme ai ragazzi e agli adulti che hanno
lavorato con il sorriso e nessuna contropartita,in realtà,non ha osservato tutto questo scempio, né agguerriti fuorilegge.
Ha visto solo un gruppo di nuoresi che amano la loro città, che non hanno alcuna tessera di partito, e che si sono privati persino dei soldi delle sigarette per acquistare una piantina e abbellire uno spazio che loro frequentano ma che era trascurato.
Il risultato di questa guerra che nessuno voleva lo racconta ieri pomeriggio, la stessa piazza Veneto. E vale più di mille parole: zolle vuote, siepi semi-distrutte, piante sparite lasciando un vuoto decisamente desolante.
E un gruppo di ragazzi che continua a chiedersi“perché”.
Questo fatto dimostra che il potere usa la legalità per le c.... ( va bene sarà pure stato illegale dal punto di vista della legge , ma perchè questa ottusità verso un gesto che non danneggia o avvantaggia il singolo o un determinato gruppo di persone , ma tutti ? ) mentre non la usa per cose serie .
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