canzoni suggerite
- la tua libertà - Guccini
- cara democrazia - Fossati
- via della povertà - de adrè
Lo che
saresti stufi di sentire e di leggere sempre il soliti ritornelli ( sintetizzabili con due famose canzoni ironiche
I II ) o come vedere i precedenti post o la
mia nostra bacheca e pagina di fb ma qui è a rischio la libertà ( uno dei classici ritornelli che si sente dire dal periodo berlusconiano ) ancora di più del periodo dell'unità d'italia . Infatti
Capisco il non essere d'accordo o essere demenziale come dice il protagonista dei video
con tale interpretazione in quanto poso esserci si delle analogie in quanto niente è per sempre e niente e niente si ripete in maniera sempre uguale al 100 % ma si discute e si contesta non si fanno gli infami e i ruffiani care 😤🤬😡💩 del
blocco studentesco e Claudio Perconte, attivista di estrema destra, che scrive per siti estremisti e sui social. A innescare l’indagine, gli senatrice Lucia Borgonzoni,, sottosegretario al ministero per i Beni culturali , gli incompetenti ispettori del provveditorato e il responsabile del provveditorato che non s'accertano di come sono andati realmente i fatti in quanti non è lei che gli ha obbligati od imposto niente e poi non sanno come difendersi o replicare e manda a fncl chi vuole sentire la sua versione
o cancellano ( il caso del sottosegretario ) post sul loro fb . Il suo post infatti recitava: "Se è accaduto realmente andrebbe cacciato con ignominia un prof del genere e interdetto a vita dall’insegnamento. Già avvisato chi di dovere"
https://www.corriere.it/scuola/ del
17 maggio 2019 (modifica il 17 maggio 2019 | 19:18)
PALERMO
Prof sospesa, la lettera dell’avvocatessa palermitana: «Alzi lo sguardo, perché noi non ce lo facciamo abbassare»
Il messaggio di Irene Carmina, palermitana anche lei, per Rosa Maria Dell’Aria: «Non provi neanche per un attimo vergogna, amarezza o rimorso per quanto accaduto»
Vuole esprimere il suo sostegno alla professoressa sospesa. E lo fa scrivendo una lettera aperta a
Rosa Maria Dell’Aria, allontanata dalla cattedra
per il video degli studenti in cui Salvini veniva paragonato al Duce. A scriverla è Irene Carmina, 34 anni, avvocatessa specializzata in Diritto penale internazionale, anche lei di Palermo (ma che ora vive ad Anversa). Una lettera accompagnata da una petizione a sostegno della prof, e che in breve tempo è diventata virale.
«Non provi neanche per un attimo vergogna, amarezza o rimorso per quanto accaduto - si legge - sebbene ora sia costretta a subire un provvedimento grave e riprovevole e a vedere il suo viso triste comparire su tutte le testate giornalistiche, come fosse colpevole di una condotta illegale o peggio di un comportamento diseducativo nei confronti del suoi allievi. Sia invece orgogliosa del pensiero critico che ha saputo instillare nei suoi studenti, della libertà di manifestazione del pensiero che non è solo formale, ma sostanziale e praticata nella sua scuola, della levatura culturale di un gruppo di studenti che non si imita a imparare pedissequamente la data di una battaglia, ma riflette, analizza criticamente e crea un suo pensiero indipendente, manifesta i suoi dubbi e la sua contrarietà».
«Essere contrari, quando ciò non si materializzi nell’agire violento ma rimanga manifestazione del proprio libero pensiero oppositivo come esercizio di una libertà positiva e del suo contrario negativo, è un diritto, non certo un’attività di propaganda politica, come pure si è voluto far pensare - prosegue nella lettera pubblicata su Facebook da Irene che precisa di non conoscere la professoressa ma di essere spinta dalla sua “coscienza critica e civica” - Gioisca perché, pur inconsapevolmente, ha palesato la verità di questo governo allergico al diverso, allo straniero, all’oppositore, che si serve di una squadra della Digos per fare irruzione in un liceo». E ancora, conclude: «Sia fiera dei suoi studenti perché il paradosso di quanto accaduto è che hanno mostrato, con i fatti susseguenti al video incriminato, che un dubbio ragionevole esiste sull’accostamento dell’agire di questo governo ad una condotta di regime. Alzi lo sguardo, perché noi non ce lo facciamo abbassare». Il post si conclude con l’invito ad aderire a una petizione a sostegno della professoressa. E oltre 250 persone hanno già inviato una lettera a Rosa Maria Dell’Aria.