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24.11.24

Il ragazzo dai pantaloni rosa di Cristian A. Porcino Ferrara®️





  dal   blog   https://lerecensionidelfilosofoimpertinente.blogspot.com/




Il ragazzo dai pantaloni rosa è un film necessario, toccante che non scade mai nella retorica ma invece abbatte con delicatezza i muri di silenzio che si ergono attorno agli atti di bullismo. Nel film Samuele Carrino (Andrea) afferma che non bisogna essere poeti per soffrire ma adolescenti. Ricordo benissimo la sofferenza di quegli anni e l'ho raccontata nel mio libro Sulle tracce dell'altrove. Purtroppo certi atteggiamenti ti fanno sentire continuamente un adolescente bullizzato. La violenza verbale pesa come un macigno sulle nostre vite e non sempre siamo equipaggiati emotivamente e psicologicamente per schermare le parole che ci vengono scagliate addosso. Non di rado certe frasi ti scavano dentro fino a creare caverne oscure dove ci rifugiamo fino a non uscirne più. Anch'io ho rischiato di non riemergere da questi anfratti dell'anima dove mi ero rintanato per silenziare i miei sentimenti. Per questo è stato doppiamente emozionante e commovente guardare questo film insieme alla persona che amo. Leggere sul suo viso la commozione per una storia che non ci è affatto estranea ci ha ricordato di quanto siamo stati fortunati. Potevamo soccombere e non l'abbiamo fatto. Claudia Pandolfi che interpreta Teresa Manes, madre di Andrea, dice: "Le parole sono come dei vasi di fiori che cadono dai balconi. Se sei fortunato li schivi e vai avanti sulla tua strada, ma se invece sei un po’ più lento, ti centrano in pieno e ti uccidono".
La verità è che nessuna parola è soltanto una parola. Mai! In classe insisto sempre su questo punto e non smetterò mai di sottolinearlo. Per tale motivo a scuola ho proposto un progetto educativo che parte proprio dalla visione di questo film. Le parole colpiscono ad ogni età ma in special modo in adolescenza quando tutto intorno ci appare ostile e al contempo affascinante. L'atteggiamento bullistico non inizia e finisce tra i banchi di scuola ma in certi casi dura tutta la vita. Quando certa politica limita i tuoi diritti e tende ad emarginarti e deriderti perché non ti ritiene conforme alla norma allora sta attuando degli atteggiamenti prevaricatori tipici dei bulli. Non esistono persone con più o meno dignità delle altre. La normalità è il concetto più abusato e pericoloso di questo mondo. Chiunque è nato fa parte della natura senza alcuna distinzione di genere, orientamento, etnia, etc. Scriveva Publio Terenzio Afro (II secolo a.C) «Homo sum, humani nihil a me alienum puto» Traduzione: "Sono un essere umano, niente di ciò che è umano ritengo estraneo a me"». Nessuna cosa che riguarda l'umano dovrebbe renderci indifferenti. L'indifferenza uccide! Fare finta di niente non cambierà di un millimetro le cose. Adesso tocca a noi lottare e non rendere vano il sacrificio di Andrea Spezzacatena perché: "Se potrò impedire a un cuore di spezzarsi, non avrò vissuto invano; se potrò alleviare il dolore di una vita o lenire una pena, o aiutare un pettirosso caduto a rientrare nel nido, non avrò vissuto invano" Emily Dickinson.

                                     ®️ Cristian A. Porcino Ferrara

13.1.23

contro il bullismo fare come La prof di Rovigo colpita con un fucile ad aria compressa in aula: “Denuncio tutti i 24 studenti" o denunciarne solo i veri responsabili e non chi ha riso o è stato in silenzio ?

DI COSA STIAMO PARLANDO \ RIEPILOGO DELLA VICNDA
 


 Inizialmente  qualche  giorno fa  sul mio Facebook   commentando  la decisione  di Maria Luisa Finatti   (  foto  a destra  ) la prof  di Rovigo colpita con un fucile ad aria compressa in aula: a novembre e che ha scelto di denunciare l'intera classe “Denuncio tutti i 24 studenti"  avevo scritto
 




la capisco beneissimo ed ha ragione ed fatto bene . però da un lato mi chiedo non mi sembnra eccessivo denunciare anche chi non c'entra ? con cio non vuol dire che non debbano essere puniti anche coloro che con il silenzio assenso o risata cioè non reazione a tale gesto ma da li denunciarli ce ne passa
REPUBBLICA.IT
La prof di Rovigo colpita con un fucile ad aria compressa in aula: “Denuncio tutti i 24 studenti"
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poi  in molti  in particolare  

Pina Sechi

Ma anche basta con questo buonismo. C'entrano perchè sono tutti coinvolti, hanno filmato e divulgato il video deridendola sui social. Colpita all'inizio e alla fine della lezione...scusa se è poco.

e  

Massimiliano Maisto

Invece no,sono tutti degli emeriti imbecilli e complici.
Prima fanno i leoni è dopo una denuncia diventano dei c......i







Infatti riflettendo su quanto dice ha detto in un intervista a repubblica 11 GENNAIO 2023 a l'insegnante di Rovigo , Maria Luisa Finatti : << Mi hanno sparato due volte, all'inizio e alla fine della lezione. Sono uscita piangendo, solo un allievo mi ha chiesto scusa". E sui genitori: "Dovrebbero essere nostri alleati, invece sono totalmente schierati con i figli Li denuncio tutti per difendere la mia dignità e quella dei miei colleghi, ma soprattutto perché è stato oltrepassato un confine >> a Enrico Ferro , mi accorgo che sia lei sia i miei commenti alla la discussione prima citata . Se un tempo il mio discorso poteva a vere un senso perchè li si poteva recuperare e correggere adesso soprattutto con la rete sono ormai consolidati non è più possibile . Quindi do ragione ad chi ha commentato : << Giuseppe, anche chi non ha fatto niente, ma era presente e non ha detto niente, è colpevole. >>
Infatti   ha    ragione  la    prof   quando  dice  nell'intervista  


 [....] 

 Lei cos'ha fatto dopo quella giorno e, soprattutto, dopo che si è resa conto che il video era diventato virale?

"Sono rimasta a casa qualche giorno e ho passato più di qualche notte insonne. Non ho più insegnato in quella classe. Ma l'ansia c'è ancora, così come il timore di essere derisa".

È successo?

"Il 17 novembre scorso un collega ha dovuto dare una nota a due ragazzi, perché scimmiottavano la mia reazione dopo i primi spari. Ma c'è un'altra cosa che mi ha ferito".

Quale?

"Ad eccezione di un ragazzo, nessuno è venuto a scusarsi: né tra gli studenti, né tra i genitori. Lo reputo un atteggiamento molto grave. Sono stata abbandonata, ed è una delle ragioni per cui ora mi sento additata. Quando entro a scuola non è più come prima, c'è sempre una certa angoscia".

La denuncia è un atto forte da parte sua. Come mai ha deciso di procedere in questo modo, nei confronti di tutta la classe?

"Lo faccio perché spero non succeda più a nessuno. Il nostro mestiere non può diventare pericoloso e in questo i genitori dovrebbero essere nostri alleati, invece sono totalmente schierati con i figli. C'è chi è andato a parlare direttamente alla preside, senza nemmeno preoccuparsi di me".






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