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17.9.25

paolo mendico Bullizzato anche da morto la scuola non si presentra al funerale anche se la preside smentice

le canzoni consigliate sono talmente tante che è difficile sceglierne un per tutte quindo vi rimando alle colonna sonora he trovate a fine post ⋇


 
Nessuno si è presentato al funerale di Paolo” Questa la denuncia dei genitori del quattordicenne suicidatosi perché bullizzato in una scuola che pur  sapendo \  essendo a  conoscenza   che  il  ragazzo subiva   le prepotenze   e  gli sfotto  sempre  più pesanti  di compagni di  classe  (  e  non )   non ha fatto nulla ."Solo un compagnetto educato come mio figlio che era l’unico che gli portava i compiti a casa quando si ammalava ”. 
Le parole di Simonetta, la madre di Paolo il ragazzo di 14 anni suicidatosi il 10 settembre nella sua cameretta, il giorno prima che rientrasse a scuola per iniziare la seconda superiore a Fondi, sono un pugno nello stomaco.Quei compagni di classe, colori che con Paolo frequentavano la scuola, lo hanno emarginato anche da morto. Un ragazzo di quattordici anni. Come si fa? 

I genitori Giuseppe e Simonetta denunciano continui soprusi ed episodi di bullismo nei confronti di Paolo iniziati da quando frequentava la quinta elementare; che loro hanno segnalato, ma nessuno secondo la famiglia del ragazzoha fatto nulla per porvi fine.Paolo che era un ragazzo buono e sensibile, dopo anni di angherie, ha scelto di andarsene ponendo fine  alla  siua  esistenza . Non poteva  più sopportare neanche un giorno di piiu di quella vita che tanto lo aveva fatto soffrire. Non voleva più sentirsi chiamare “Paoletta” o “Nino ‘Angelo” per il suo caschetto biondo. Non voleva più essere deciso ed umiliato.Nel silenzio della sua cameretta si è tolto la vita. Il padre dopo un pò si è accorto che quando lo chiamava non rispondeva. È entrato ed ha fatto la tragica scoperta.Il fratello piu grande di Paolo ha scritto in una lettera a Giorgia Meloni, a Valditara ed a Papa Leone XIV: “Mio fratello si è suicidato perché I bulli lo perseguitavano”.Paolo è morto.

 Ma di questa tragedia   -- come   affermano     molti fra  cui  quest   articolo «  Nessuno si è presentato al funerale di Paolo” . Questa la denuncia dei genitori del quattordicenne suicidatosi perché bullizzato in una scuola che non ha fatto nulla… »  di Cronache Dalla Sardegna  rielaborato per  il  post -- ne dobbiamo parlare tutti noi coi nostri figli. Se me deve parlare nelle scuole. Affinché la sua morte serva a far si’ che un domani al posto di Paolo non ci sia uno dei nostri figli.Perché nessuno di noi può dirsi esente da questa tragedia. Non pensiamo mai che a noi non possa capitare  o  se capitato lo abbiamo  rimosso  .  Quindi  mi  accodo   a  Maria Vittoria Dettott di  Cronache  dalla  Sardegna    ed  esprimo  Vicinanza alla famiglia di Paolo con la speranza che questo ragazzo possa ora aver trovato la pace che merita. Concludo       affermando    che  il ministro ,  ha  fatto  bene  a mandare  gli ispettori ,  anche se    è una   operazione   pulicoscienza    perchè  è la   classica  cosa  che     viene  fatta  a  posteriori    e  non  prima     cioè  quando   i genitori lo segalavano  . Ma  sopratutto  manca    o se  c'è  lo è    all'acqua  di rose   lasciata   alle  iniziative    dei  singoli  presidi \  dirigenti scolatici  o  insegnanti  , una  politica  di educazione   , ma  solo repressiva     vedi   il  divieto dell'uso   dei  cellulari  .  Il discorso legato ai docenti è un aspetto molto delicato sul quale saranno fondamentali gli esiti degli accertamenti del ministro Valditara e della Preocura. Infattti   « Per citare un episodio raccontato dai genitori, se fosse vero che un'insegnante abbia incitato la classe contro di lui dicendo "Rissa, rissa" sarebbe veramente drammatico. Un adulto che avvalora un bullo ha delle ripercussioni ancora più gravi in quanto il giovane vittima di bullismo si sente completamente solo: non trova aiuto né sostegno in chi invece per il ruolo che svolge all'interno di un'istituzione come la scuola dovrebbe tutelarlo e difenderlo in quanto rappresenta un punto di riferimento. A fronte di segnalazioni alla scuola e denunce da parte dei genitori non è stato preso alcun provvedimento né è stato fatto nulla per proteggere il ragazzo. Anzi pare ci sia stata una minimizzazione o negazione del comportamento dei bulli. Se dovesse emergere un quadro di questo tipo è chiaro che questi non sono insegnanti adatti alla professione che svolgono e sicuramente il ministro Valditara prenderà provvedimenti. »  ( continua  https://www.fanpage.it/ più precisamente  qua 

stavo chiudendo il post quando leggo su https://www.ilsussidiario.net/ Davide Giancristofaro Alberti Pubblicato 17 Settembre 2025 che 

                          per la preside non c’è stato bullismo, al funerale c’era tutta la classe”

Paolo Mendico, la preside (Foto: Dentro la notizia)

                       la preside (Foto: Dentro la notizia)

A Dentro la notizia, su Canale 5, il dramma del 14enne Paolo Mendico, il ragazzo che si è suicidato in provincia di Latina: ecco che cosa è emersoSi torna sul dramma di Paolo Mendico a Dentro la notizia, il 14enne che si suicidato in provincia di Latina dopo anni di bullismo. I genitori raccontano di aver denunciato più volte la situazione alla scuola e di essere stati in qualche modo lasciati soli. “Io sono andato in un anno almeno 5 o 6 volte per segnalare alla scuola che cosa subiva – le parole del padre del povero Paolo a Canale 5 – che cosa ha fatto di male mio figlio? Staremo a vedere quello che è successo, la procura farà delle indagini”.
La mamma aggiunge: “Se la scuola fosse stata all’altezza della situazione sicuramente mio figlio oggi era ancora vivo”. I due genitori sono stati intervistati anche da La Vita in Diretta, su Rai Uno e nell’occasione hanno ribadito il concetto: “Come mamma rivolgo un appello a tutte le mamme, stiamo molto attenti, ogni minimo segnale, anche il più piccolo, stupido, può nascondere qualcosa di grande. Non piaceva all’ambiente del Pacinotti (la scuola che frequentava il figlio ndr) questo è il problema”.

PAOLO MENDICO, IL PAPA’: “MAI PRESO IN CONSIDERAZIONE DAI PROF”

Il padre ha invece spiegato: “I professori non l’hanno mai preso in considerazione, io stavo sempre a scuola, non mi hanno ascoltato. Lo prendevano in giro per i capelli poi visto che doveva riferire alla preside ciò che gli succedeva lo chiamavano spione”. Una situazione che viene però quasi smentita dalla preside dell’istituto scolastico frequentato nell’ultimo anno da Paolo, che parlando con il programma di Canale 5 ha spiegato di non aver mai avuto un “sentore netto” di una situazione di grave vessazione verso lo stesso 14enne.La dirigente scolastica non ha nascosto che la classe frequentata dal ragazzo fosse piuttosto “problematica”, visto che gli alunni avevano manifestato dei problemi nelle relazioni fra gli stessi nonché con gli adulti, ma in ogni caso si stava lavorando “a livello di classe, non di singolo ragazzo”, e nel corso degli ultimi mesi il problema di Paolo “non era emerso”.

PAOLO MENDICO, LA PRESIDE “A INIZIO ANNO SCOLASTICO…”

Quindi ha raccontato ciò di cui era a conoscenza: “Paolo si era tagliato i capelli perchè veniva insultato. Io ho chiesto ai ragazzi e non hanno negato di aver fatto qualche battuta all’inizio dell’anno, i primi giorni di scuola, ma la cosa era rientrata molto velocemente. Non è mai stato picchiato? No, un fatto del genere se fosse accaduto avrebbe prodotto di sicuro un’azione disciplinare, a me non risulta. Non diceva che era perseguitato e che lo picchiavano nel bagno, questo no”.La preside smentisce anche le continue visite a scuola dei genitori di Paolo Mendico: “I genitori non hanno mai chiesto un incontro con me e le procedure si attivano quando c’è una segnalazione. Quello che è il nostro dovere noi lo facciamo fino in fondo. E’ evidente che c’era un malessere altrimenti non si sarebbe arrivato ad un gesto così estremo. Il problema è in che misura noi scuola potevamo accorgerci di tutto questo”.



COLONNA    SONORA  


  • Fabri Fibra - Tutto Andrà Bene  (    Rielaborazione   di Anna e Marco  - Lucio Dalla  ) 
  • https://nobullismo.altervista.org/canzoni-bullismo-italiane-inglesi
  • "Pare" -  Ghali, Madame e Massimo Pericolo: 
  • "Ridi di me"  -Jacopo Micantonio:  
  • "La canzone contro il bullismo -  di Lorenzo Baglioni
  • Non fare il bullo!" di vari autori (YouTube)
  • "Il bullo citrullo" del Piccolo Coro dell'Antoniano:
  • "Cosimo Fiotta - La Musica batte i Bulli"
  • "Stop al bullismo" (YouTube): Diverse canzoni e video, creati per la Giornata Mondiale contro il Bullismo

24.11.24

Il ragazzo dai pantaloni rosa di Cristian A. Porcino Ferrara®️





  dal   blog   https://lerecensionidelfilosofoimpertinente.blogspot.com/




Il ragazzo dai pantaloni rosa è un film necessario, toccante che non scade mai nella retorica ma invece abbatte con delicatezza i muri di silenzio che si ergono attorno agli atti di bullismo. Nel film Samuele Carrino (Andrea) afferma che non bisogna essere poeti per soffrire ma adolescenti. Ricordo benissimo la sofferenza di quegli anni e l'ho raccontata nel mio libro Sulle tracce dell'altrove. Purtroppo certi atteggiamenti ti fanno sentire continuamente un adolescente bullizzato. La violenza verbale pesa come un macigno sulle nostre vite e non sempre siamo equipaggiati emotivamente e psicologicamente per schermare le parole che ci vengono scagliate addosso. Non di rado certe frasi ti scavano dentro fino a creare caverne oscure dove ci rifugiamo fino a non uscirne più. Anch'io ho rischiato di non riemergere da questi anfratti dell'anima dove mi ero rintanato per silenziare i miei sentimenti. Per questo è stato doppiamente emozionante e commovente guardare questo film insieme alla persona che amo. Leggere sul suo viso la commozione per una storia che non ci è affatto estranea ci ha ricordato di quanto siamo stati fortunati. Potevamo soccombere e non l'abbiamo fatto. Claudia Pandolfi che interpreta Teresa Manes, madre di Andrea, dice: "Le parole sono come dei vasi di fiori che cadono dai balconi. Se sei fortunato li schivi e vai avanti sulla tua strada, ma se invece sei un po’ più lento, ti centrano in pieno e ti uccidono".
La verità è che nessuna parola è soltanto una parola. Mai! In classe insisto sempre su questo punto e non smetterò mai di sottolinearlo. Per tale motivo a scuola ho proposto un progetto educativo che parte proprio dalla visione di questo film. Le parole colpiscono ad ogni età ma in special modo in adolescenza quando tutto intorno ci appare ostile e al contempo affascinante. L'atteggiamento bullistico non inizia e finisce tra i banchi di scuola ma in certi casi dura tutta la vita. Quando certa politica limita i tuoi diritti e tende ad emarginarti e deriderti perché non ti ritiene conforme alla norma allora sta attuando degli atteggiamenti prevaricatori tipici dei bulli. Non esistono persone con più o meno dignità delle altre. La normalità è il concetto più abusato e pericoloso di questo mondo. Chiunque è nato fa parte della natura senza alcuna distinzione di genere, orientamento, etnia, etc. Scriveva Publio Terenzio Afro (II secolo a.C) «Homo sum, humani nihil a me alienum puto» Traduzione: "Sono un essere umano, niente di ciò che è umano ritengo estraneo a me"». Nessuna cosa che riguarda l'umano dovrebbe renderci indifferenti. L'indifferenza uccide! Fare finta di niente non cambierà di un millimetro le cose. Adesso tocca a noi lottare e non rendere vano il sacrificio di Andrea Spezzacatena perché: "Se potrò impedire a un cuore di spezzarsi, non avrò vissuto invano; se potrò alleviare il dolore di una vita o lenire una pena, o aiutare un pettirosso caduto a rientrare nel nido, non avrò vissuto invano" Emily Dickinson.

                                     ®️ Cristian A. Porcino Ferrara

13.1.23

contro il bullismo fare come La prof di Rovigo colpita con un fucile ad aria compressa in aula: “Denuncio tutti i 24 studenti" o denunciarne solo i veri responsabili e non chi ha riso o è stato in silenzio ?

DI COSA STIAMO PARLANDO \ RIEPILOGO DELLA VICNDA
 


 Inizialmente  qualche  giorno fa  sul mio Facebook   commentando  la decisione  di Maria Luisa Finatti   (  foto  a destra  ) la prof  di Rovigo colpita con un fucile ad aria compressa in aula: a novembre e che ha scelto di denunciare l'intera classe “Denuncio tutti i 24 studenti"  avevo scritto
 




la capisco beneissimo ed ha ragione ed fatto bene . però da un lato mi chiedo non mi sembnra eccessivo denunciare anche chi non c'entra ? con cio non vuol dire che non debbano essere puniti anche coloro che con il silenzio assenso o risata cioè non reazione a tale gesto ma da li denunciarli ce ne passa
REPUBBLICA.IT
La prof di Rovigo colpita con un fucile ad aria compressa in aula: “Denuncio tutti i 24 studenti"
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poi  in molti  in particolare  

Pina Sechi

Ma anche basta con questo buonismo. C'entrano perchè sono tutti coinvolti, hanno filmato e divulgato il video deridendola sui social. Colpita all'inizio e alla fine della lezione...scusa se è poco.

e  

Massimiliano Maisto

Invece no,sono tutti degli emeriti imbecilli e complici.
Prima fanno i leoni è dopo una denuncia diventano dei c......i







Infatti riflettendo su quanto dice ha detto in un intervista a repubblica 11 GENNAIO 2023 a l'insegnante di Rovigo , Maria Luisa Finatti : << Mi hanno sparato due volte, all'inizio e alla fine della lezione. Sono uscita piangendo, solo un allievo mi ha chiesto scusa". E sui genitori: "Dovrebbero essere nostri alleati, invece sono totalmente schierati con i figli Li denuncio tutti per difendere la mia dignità e quella dei miei colleghi, ma soprattutto perché è stato oltrepassato un confine >> a Enrico Ferro , mi accorgo che sia lei sia i miei commenti alla la discussione prima citata . Se un tempo il mio discorso poteva a vere un senso perchè li si poteva recuperare e correggere adesso soprattutto con la rete sono ormai consolidati non è più possibile . Quindi do ragione ad chi ha commentato : << Giuseppe, anche chi non ha fatto niente, ma era presente e non ha detto niente, è colpevole. >>
Infatti   ha    ragione  la    prof   quando  dice  nell'intervista  


 [....] 

 Lei cos'ha fatto dopo quella giorno e, soprattutto, dopo che si è resa conto che il video era diventato virale?

"Sono rimasta a casa qualche giorno e ho passato più di qualche notte insonne. Non ho più insegnato in quella classe. Ma l'ansia c'è ancora, così come il timore di essere derisa".

È successo?

"Il 17 novembre scorso un collega ha dovuto dare una nota a due ragazzi, perché scimmiottavano la mia reazione dopo i primi spari. Ma c'è un'altra cosa che mi ha ferito".

Quale?

"Ad eccezione di un ragazzo, nessuno è venuto a scusarsi: né tra gli studenti, né tra i genitori. Lo reputo un atteggiamento molto grave. Sono stata abbandonata, ed è una delle ragioni per cui ora mi sento additata. Quando entro a scuola non è più come prima, c'è sempre una certa angoscia".

La denuncia è un atto forte da parte sua. Come mai ha deciso di procedere in questo modo, nei confronti di tutta la classe?

"Lo faccio perché spero non succeda più a nessuno. Il nostro mestiere non può diventare pericoloso e in questo i genitori dovrebbero essere nostri alleati, invece sono totalmente schierati con i figli. C'è chi è andato a parlare direttamente alla preside, senza nemmeno preoccuparsi di me".






Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata n LX IMPARATE A “LEGGERE” IL LINGUAGGIO DEL CORPO

 Il linguaggio del corpo da solo non basta a prevenire femminicidi o violenze, ma può essere un segnale precoce utile se integrato con educ...