con il sottofondo di questa bellissima canzone ( chi se ne frega s'è di quell'antipatico di Vasco Rossi ) cantata da una delle cantati italiane più brave
Rispondo ad alcune domande che mi vengono fatte sul mio post precedente per quel che riguarda la fragilità ( ecco perchè o messo nel titolo anche reprise ) . In particolare a chi mi chiede: 1) Perché un elogio della fragilità ? Perché un volto fragile comunica ed infonde forza perché non confida nell'arroganza , nella sicurezza di chi non sbaglia mai ,di chi non si lascia attraversare dal dubbio .Infatti
Un volto fiducioso crea volti fiduciosi,
un volto accogliente crea volti accoglienti,
un volto buono crea volti buoni,
un volto fragile comunica e infonde forza
perche’ non confida nell’arroganza,
nella sicurezza di chi non sbaglia mai o nasconde gli errori,
2) a chi mi dice , commentando il mio post su facebook : << Ana Asia Taglioli Bello stato il tuo ! Domenica alle 22.45 >> E' vero ma lottando contro le mie fragilità adesso ne sto scoprendo quello positivo ( vedi la storia di Margherita Coletta vedova di Nassiriya parte1parte2 e questo scritto di Vittorino Andreoli ) perchè come dice il mio analista per uscire dai problemi bisogna passare attraverso gli opposti .
Proprio mentre scrivo le ultime righe mi sono venute in mente queste due canzoni che insieme alla precedente sono la colonna sonora del post d'oggi
Dopo aver letto l'introduzione dell'agenda del 2013 di giorni non violenti mi ritorna alla mente : questa citazione
« Il mare non fa mai doni, se non duri colpi, e, qualche volta, un'occasione di sentirsi forti. Ora io non so molto del mare, ma so che qui è così. E quanto importi nella vita, non già di esser forti, ma di sentirsi forti, di essersi misurati almeno una volta, di essersi trovati almeno una volta nella condizione umana più antica, soli davanti alla pietra cieca e sorda, senza altri aiuti che le proprie mani e la propria testa. »> ( racconto La carne dell'orso di Primo Levi, edito nella collana ET di Einaudi all'interno di Primo Levi - Tutti i racconti )
Ma a spronarmi e a bloccare questo mio viaggio interiore è questo pezzo jazz
Nel mio rimettermi in discussione \ autocritica ho deciso di fare , come suggerisce l'agenda giorni non violenti 2013 , una serie di post sulla fragilità e il suo aspetto positivo ( non solo quello negativo vedi il caso di Carolina picchio , ne ho parlato quisu queste pagine ) o meglio l'elogio d'essa . Infatti è già dal riflusso degli anni 80 ( ) ed ora sempre peggiore ed anche economica .
La bibbia ( Samuele 1 17 38-39 ) ci fa capire di come « La fragilità del cristallo non è una debolezza ma una raffinatezza... »(Carine Mc Candless ) e di come essa possa avere un valore costruttivo come dice anche questa canzone
che funge insieme al pezzo di jazz citato nelle righe precedenti e ad : Amico fragile di Fabrizio de Andrè e The Ghost of Tom Joad di Bruce Springsteen (qui una traduzione in italiano ) da colonna sonora del post d'oggi . Ora la fragilità se aiutata ed allenata .Infatti ciò può essere << un invito ad alleggerirci , ed a ritrovare la nostra fragilità se vogliamo vincere le nostre battaglie della vita >> .Essa può essere anche un valore inestimabile e non una menomazione .Infatti ( e qui mi ricollego alla vicenda di Carolina P e a fatti del genere ) è proprio da essa che che scaturisce una forte dose di sensibilità \ leggerezza . semplicità , tenerezza qualità sempre più rare in un mondo pieno di merda ... fango ... ma che vanno recuperate ed integrate con la virtù ( da non creare situazioni di disagio ) se vogliamo rendere più vivibile la nostra vita e la nostra opera d'arte . Ed anche quella di chi ci sta accanto .
Inizio pubblicando un articolo non mio ma che riguarda questo tema
L'elogio della fragilità non significa l'elogio della sofferenza che fa parte della fragilità; ma l'elogio della fragilità vuole sottolineare, sia pure radicalizzando il mio discorso (ma se non si scende alla radice delle cose umane nulla, o quasi nulla, di esse si capisce), come nella fragilità, dimensione ineliminabile dalla vita, ci siano valori che danno un senso alla vita: alla vita di ciascuno di noi. L'essere consapevoli di questo, della fragilità come esperienza necessaria, significa accogliere, e rispettare, la fragilità degli altri; senza disconoscerla e senza ferirla. Ma significa anche che, nella fragilità, nella nostra e in quella degli altri, si abbia la percezione del valore della debolezza e della insicurezza che fanno parte della vita e che si contrappongono a ogni forma di onnipotenza e di violenza. Non è forse, questo, il pensiero di san Paolo quando, nella prima lettera ai Corinzi, dice che la debolezza è la nostra forza?
Aldo Bonomi-Eugenio Borgna, Elogio della depressione Einaudi
su facebook ( scusate se ne faccio riferimento continuo , ma se i social network stanno prevalendo o fondendosi \ integrandosi con i blog vedi il caso di tumblr non è colpa mia )
Paolo CasidduNon l'ho mai letto e probabilmente non mi sarebbe piaciuto. Ciò non toglie che quando ci lascia un intellettuale e uno scrittore è sempre una perdita. Però ecco, in base a certi fatti non proprio esaltanti, ci andrei piano con la sua santificazione...
Beh, ad esempio in Feltrinelli diede l'ostracismo ad una collega scrittrice, doppiamente colpevole di essere stata brigatista e di avere scritto un libro che aveva avuto successo di critica e di pubblico. Scrisse una stroncatura pesantissima sul libro (parlo di "Compagna Luna" di Barbara Balzerani, anno 1998), e fin qui vabbè, asserendo però che chi aveva militato nella lotta armata non doveva avere diritto di parola, con tanti saluti al principio tanto sacro agli scrittori per cui "bisogna separare l'opera dall'autore". Non solo: scrisse anche un attacco velenosissimo e livoroso nei confronti di quegli scrittori (ad esempio Domenico Starnone) che avevano invece "osato" recensire positivamente il libro della Balzerani, dicendo (giudizio sul quale concordo pienamente) che era scritto egregiamente. Non ancora contento, si impose in Feltrinelli dicendo "o io o la Balzerani", ottenendo non solo che non venisse più ristampato il volume incriminato ma anche che saltasse la testa della direttrice editoriale della Feltrinelli che aveva selezionato e pubblicato "Compagna Luna". Per uno scrittore che definiamo "uomo libero", e con molti meriti intellettuali che non sarò io a negare, mi pare uno scivolone grosso come una casa.