E' vero che le teorie del complotto o complottoistiche che dir si voglia nascono nel momento in cui non c'è chiarezza, quindi facendo breccia su cose che non sono constatabili personalmente si tentano ipotesi (talvolta anche documentate da sconosciuti) e tutti , sottoscritto compreso , le abbiamo utilizzate . Ma quando vengono smontate se si è intelletttualmente onesti si amette l'errore . Ma Tuttavia, il vero obiettivo ( cosa lontana da me ), almeno nella maggioranza dei casi, è quello di speculare e trarne vantaggio su un dato argomento.
Tornano al titolo del post in questione.
da News Mondo tramite msn.it
le condizioni di Papa Francesco continuano a destare preoccupazione, mentre il Pontefice si trova ricoverato da 13 giorni presso il Policlinico Gemelli di Roma a causa di una polmonite bilaterale
Nonostante i bollettini medici ufficiali parlino di una situazione stabile, sul web si moltiplicano le teorie del complotto che mettono in dubbio la verità delle informazioni diffuse.
Le condizioni di Papa Francesco: il bollettino medico Ad oggi, l'unica verità ufficiale sulle condizioni di Papa Francesco è quella che emerge dai bollettini medici quotidiani emessi dal Policlinico Gemelli. Il Pontefice, 88 anni, è affetto da una polmonite bilaterale probabilmente causata da un'infezione virale o batterica. Sottoposto a una rigida terapia antibiotica, le sue condizioni sono in miglioramento, con il pericolo di sepsi e insufficienza renale che sembrano al momento rientrati. Tuttavia, la prognosi resta riservata a causa dell'età avanzata del Santo Padre e delle sue condizioni generali di salute. Le teorie del complotto su Papa Francesco
Nonostante i bollettini ufficiali, le teorie del complotto si stanno diffondendo rapidamente sul web. La più insistente sostiene che Papa Francesco sia già morto e che il Vaticano stia nascondendo la notizia per evitare di compromettere il Giubileo o i delicati equilibri geopolitici legati ai conflitti tra Israele e Hamas, oltre che alle trattative tra Ucraina e Russia.ualità Un'altra teoria complottista collega la malattia del Pontefice ai vaccini anti-Covid, ricordando come Bergoglio sia stato uno dei primi sostenitori della campagna vaccinale. Alcuni commentatori, tra cui l'avvocato Carlo Taormina, hanno ipotizzato una correlazione tra il peggioramento delle sue condizioni di salute e la somministrazione del vaccino. Corvi neri in Vaticano e altre leggende Tra le voci più suggestive circolate in questi giorni c'è anche quella di alcuni corvi neri visti volteggiare sopra il Vaticano, interpretati dai complottisti come un presagio di morte. Episodi simili si erano già verificati in passato, come nel 2015 quando alcune false notizie parlavano di un tumore benigno al cervello di Papa Francesco, o nel 2023 con l'infondata accusa di coinvolgimento in una setta satanica da parte di una presunta 'Corte Internazionale di Giustizia della Common Law di Bruxelles. Le teorie del complotto si inseriscono in un clima di diffidenza verso i media ufficiali, alimentando narrazioni alternative prive di fondamento. Tuttavia, l'unica fonte di informazioni attendibile resta quella dei bollettini medici diffusi dal Policlinico Gemelli e dalle comunicazioni ufficiali del Vaticano. La diffusione di notizie false rischia di generare confusione e allarmismo, soprattutto in un momento così delicato per la Chiesa cattolica e per il suo massimo rappresentante.
TORINO. Un video fake. Costruito ad arte e pubblicato su Facebook per screditare il museo Egizio, incitare all’odio e alla discriminazione. L’idea era stata del leghista Andrea Crippa che per «gettare fango» su uno dei musei più noti della città aveva strumentalizzato la promozione «due biglietti al prezzo di uno per chi parla la lingua araba». Era il gennaio 2018, in piena campagna elettorale e con le elezioni politiche alle porte. Così il deputato, vicinissimo a Matteo Salvini e vicesegretario della Lega, si riprende mentre finge di fare una
telefonata in vivavoce al museo Egizio. E posta il montaggio sui social. nel video lo si sente chiedere informazioni su eventuali agevolazioni in corso e innescare una polemica con un finto centralinista. Crippa tuona contro la promozione a favore degli arabi, accusa gli organizzatori di una discriminazione «a rovescio». Tutta una bufala, che l’allora leader del movimento dei Giovani Padani prepara con cura. E poi condivide su Facebook con tanto di frase a corredo: «Al museo Egizio ingressi gratuiti. E gli italiani? Pagano?». E ancora: «Facciamogli sentire cosa ne pensiamo. Questo è il loro numero». In poche ore ottiene milioni di visualizzazioni e per giorni gli uffici del museo ricevono insulti e minacce. Per non parlare della raffica di messaggi razzisti e offensivi comparsi sui profili social. Una macchina del fango costruita ad hoc. Con tanto di leitmotiv sui «soldi di tutti i cittadini italiani sono stati utilizzati per le agevolazioni sugli ingressi in favore di soggetti di origine o cultura araba».
Altre bugie. La Fondazione, infatti, non riceve alcun finanziamento dallo Stato. La vicenda finisce davanti ai giudici. In primo grado, Andrea Crippa viene condannato a un risarcimento danni di quindici mila euro. La sezione civile del Tribunale di Torino gli aveva anche ordinato la rimozione del video dai social e inibito un’ulteriore diffusione e condivisione. Per i giudici, l’iniziativa del giovane leghista «incitava all’odio» ed era pensata per «spingere all’intolleranza con modalità tali da propagarsi in modo efficace». Sentenza ribaltata dalla Corte d’appello civile e il ragionamento era stato il seguente. Nessun dubbio sulla falsità del video. Ma per i giudici, l’iniziativa di Crippa rientrava nella «libera espressione del diritto di critica politica» in un «momento storico peculiare», quello della campagna elettorale. Se poi qualche hater ha esagerato rilanciando la sua provocazione, la colpa non è del deputato.Ora Crippa torna all’attacco: «Greco si dimetta. La sua gestione è ideologica e razzista contro gli italiani». Gli slogan sono gli stessi, ma almeno questa volta non si nasconde dietro la tastiera. E dietro un filmato completamente fasullo.
da il ftto del 18\9\2023
Notizie speciali Amicizie grattate via, retromarce maestose, incroci brasiliani, aragoste liberate, roditori inseguiti, supereroi molesti e inondazioni di vino
Il Fatto Quotidiano
» Tommaso Rodano
Verona
Tre colleghi comprano un gratta e vinci da 2 milioni di euro, l’amicizia finisce in tribunale
Per Aristotele l’amicizia “è un frutto che matura lentamente”. Molto lentamente nel caso dei tre protagonisti di questa notizia. “Ricardo, Giovanni e Christian – racconta il Corriere della Sera – fino a un paio d’anni fa erano amici e colleghi, si vedevano praticamente ogni giorno, trascorrevano molte ore gomito a gomito, lavorando nei cantieri edili di Veneto e Lombardia”. La loro vita cambia il 22 febbraio 2021: comprano un “gratta e vinci” insieme e scoprono di aver vinto due milioni di euro. A quel punto, da bravi amici, hanno diviso in parti uguali, giusto? Mai. Ricardo è andato a riscuotere il tesoro in solitaria, gli altri due l’ hanno scoperto, l’ hanno denunciato per appropriazione indebita e sono riusciti a bloccare il suo incasso. La grande amicizia è finita in tribunale e le udienze, come immaginabile, si svolgono tra insulti e minacce. Una storia che riempie di fiducia negli esseri umani.
Francesco De Gregori - La Ballata Dell'Uomo Ragno Max Pezzali / 883 - Hanno ucciso l'Uomo Ragno
L'ASFALTATA di Fabio Lucentini parodia L'AVVELENATA di Francesco Guccini (Rosso col Rolex Version) Checco Zalone Grazie Job Act La Locomotiva Il Figlio del re-Piero Marras@Juannusai
a volte le persone \ la massa credono a ciò di cui hanno bisogno . Ed per qiuesto che il potere ed i suoi servi se ne approfittano e lo usano per i loro fini . infatti : ha ragione Lorenzo Tosa È sempre la stessa storia. Quando pensi che abbia toccato il fondo, lui si rimbocca la felpa e prende la pala. ed l'odore si diffonde e di più . perchè più la rimesti più puzza . ma evidentemente alla maggior parte del nOstro paese gli piace ed è assuefatta . Ed
E noi siamo tutti in fila davanti al bagno, e noi siamo tutti in fila davanti a un segno, e noi siamo tutti al fiume a trasformare l'oro in stagno. Ma prima di aver finito faremo un buco nell'infinito e accetteremo l'invito a cena dell'Uomo Ragno.
Camminano sopra l'acqua, passano attraverso il muro. Camminano sopra l'acqua, passano attraverso il muro. Nascondono il passato, parlando del futuro, e se trovano la cruna dell'ago se la mangiano di sicuro. E noi siamo tutti in fila davanti al bagno, e noi siamo tutti in fila davanti a un segno, e noi siamo tutti al fiume a trasformare il fuoco in legno.
È finita così, nell’unico modo possibile quando c’è di mezzo lui.
Matteo Salvini ha annunciato di aver rinunciato al suo improbabile viaggio di “pace” a Mosca.
La motivazione è da Oscar.
“Preso atto delle reazioni scomposte dei colleghi di governo, mi sono confrontato con i vertici della Lega e abbiamo convenuto di imboccare altre strade”.
È sempre la stessa storia. Quando pensi che abbia toccato il fondo, lui si rimbocca la felpa e prende la pala.
E' vero e qui riprendo questo mio post su facebook perchè ormasi anche la cultura sta declinando
a me sembra un fondo d magazzino per accontentare i vecchi fans . manca quella irrazionalità , quella suspence , quel non detto non spiegato , quel finale aperto , che lo caratterizzava . nessun colpo di scena finmale scontato è prevvedibile visto che già da meta storia si sapeva chi era il mostro e chi lo aveva scatenato . unca novità SPOILER
è che a salvarlo dall'intero paese sostenitore del dottore ( il creatore del mostro ) è groucho
E' vero che le coincidenze accadono ed vengono usate nell'arte . Ma quando sono troppo frequenti ed in numero eccessivo sta a significare due cose : o siamo vicini al vero od come in quest'opera di cui ho parlato prima : scadente, mediocre , senza infamia e senza lode .
Devo fare una premessa . Fazio mi sta ..... per il suo leccaculismo ed interviste spiaggiate . ma stavolta ha ragione .
Capisco chi per paura non vuole vaccinmarsi perchè ha paura , non si fida , non vuole fare da cavia , ecc . O non si vaccina perchè non può Cosi Io rispetto tutte le persone che hanno un opinione diversa dalla mia e delle teorie alternative o diffidano di quelle ufficiali Ma un conto è farlo che cognizione di causa e metodi scientifici , un altro con panzane , metodi scientifici smentiti da ulteriori studi e da ulteriori verifiche la scienza d'altronde , non è una mai recisa al 100 % . Ed è per questo che non rispondo per farli decantare e farsi che siano altri\e che magari ne sanno più di me a smentirli o a ..... le loro panzane Ma qui si tratta di una emergenza . Ma soprattutto
Quindi
Basta invitare No-vax in tv. È il momento di essere un po’ assertivi. Bisogna ricominciare come in prima elementare, dai fondamentali: dalla A di Abecedario. Lì fuori c’è anche chi va contromano in autostrada. Ma non ci fai un giornale o un talk-show, invitandoli a parlare di guida sicura con il comandante della polizia stradale. Non sono posizioni paritarie”.Fabio Fazio spiega al “Foglio” perché non vedremo posizioni palesemente antiscientifiche a “Che tempo che fa”. Finalmente qualcuno che prende una posizione forte e chiara, sensata, nel deserto.
Lorenzo Tosa
Infatti hanno ragione questa band
Cambiando le parole ed estendendo gli stessi conmcetti ai ciarlatani ecc è ancora attuale. Mi s'accuserà d'essere : fazioso , manovrato dai poteri forti ed altre menate varie ed insulti del tipo
Ma zitto, pseudocolto covidiota e spocchioso pecorone che sostiene la dittatura sanitaria, ipocrita borghesuccio smidollato progressista di merda, affermi di essere di larghe vedute, quindi, in teoria non dovresti sfottere coloro che non vogliono vacillarsi con l'inefficace e pericoloso, direi mortale siero dei padronacci, e poi posti questa merda. Merda che ti è consustanziale, fecale individuo imbratta facebook con merdosi meme! Come cazzo osi paragonare coloro che non essendo no vax, ma contro il diabolimerdoso siero dei padronacci, amato dagli smidollati pecoroni, che quindi, coloro che non vogliono vacillarsi, in quanto dotati di opportuno senso critico, hanno molta più materia grigia di voi vigliacchi conformisti, a degli utili idioti dei soliti padronacci, ipocrita vomita merda? Il giorno che qualcuno dei nostri cari morrà o avrà gravi e permanenti problemi di salute, perché è stato costretto a vacillarsi per un qualsiasi motivo, quindi per colpa vostra, petulanti e smidollate merdacce che sostenete la dittatura sanitaria, vi assicuro che vi stano, a cominciare da te, ipocrita merdina .
Ecco il punto è chiaro: provare a discutere con un No-vax è come giocare a scacchi con un piccione. A questo punto, chi va in tv davanti a milioni di telespettatori ha una responsabilità enorme rinunciando ad ascolti facili con mediconi, santoni, guru del web, politici che cavalcano il tema sulla pelle dell’ignoranza collettiva per un pugno di voti. È molto semplice: questa gente qui in tv non ci può andare, come non ci vanno (o non dovrebbero andare) i terrapiattisti o i complottisti dell’allunaggio.
Ma non ci dovrebbe essere neanche bisogno di dirloMi s'accuserà d'essere : fazioso , manovrato dai poteri forti ed altre menate varie ed insulti personali del tipo questo arrivastomi da poco in un commento
Ma zitto, pseudocolto covidiota e spocchioso pecorone che sostiene la dittatura sanitaria, ipocrita borghesuccio smidollato progressista di merda, affermi di essere di larghe vedute, quindi, in teoria non dovresti sfottere coloro che non vogliono vacillarsi con l'inefficace e pericoloso, direi mortale siero dei padronacci, e poi posti questa merda. Merda che ti è consustanziale, fecale individuo imbratta facebook con merdosi meme! Come cazzo osi paragonare coloro che non essendo no vax, ma contro il diabolimerdoso siero dei padronacci, amato dagli smidollati pecoroni, che quindi, coloro che non vogliono vacillarsi, in quanto dotati di opportuno senso critico, hanno molta più materia grigia di voi vigliacchi conformisti, a degli utili idioti dei soliti padronacci, ipocrita vomita merda? Il giorno che qualcuno dei nostri cari morrà o avrà gravi e permanenti problemi di salute, perché è stato costretto a vacillarsi per un qualsiasi motivo, quindi per colpa vostra, petulanti e smidollate merdacce che sostenete la dittatura sanitaria, vi assicuro che vi stano, a cominciare da te, ipocrita merdina .
Ma a me non importa hoi imparato a farmi scivolare le merda via , e spesso riuspondendo a tono mi abbasso al loro stesso livello e finisco per diventare come loro . Puoi avere opinioni differenti , ma quando si arriva all'insulto , vedi commento riportato sopra , o alla violenza vedi i recenti casi , dove tiu vui convivencermi a tutti i costi non mi sta bene . Perchè si arriva al muro contro muro e non fa bene al paese in un momento cosi grave
da https://www.facebook.com/groups/analfabetismofunzionale
Una giovane donna purtroppo viene trovata morta dal compagno nel suo appartamento ( vedi url sopra ) per cause ancora da chiarire . Ovviamente gli avvoltoi e le carogne gongolano (merdacce con rispetto per la merda ) dando già la colpa al vaccino. Oggi si paventa la possibilità di un omicidio di genere o meglio un femminicidio , infatti la procura ha aperto un inchiesta in merito per omicidio volontario, e ovviamente tali minus habentes non ci stanno: è tutto un complotto per insabbiare la verità . Ma certa gente lo sa cos'è il pudore ? che altro dire se non che è una dura fatica trattenermi da odiare le persone ed incanalare ( vedere i miei post precedenti in particolare questo : non esistono più gli odiastori di una volta ) l'odio non verso le persone ma verso il loro pensiero .
E che mi sono Mi sono proprio rotto le .... di parlare con certi odiatori complottisti è come dare le perle ai porci . Infatti Va bene avere dei dubbi , ed odiare perchè fa parte della natura e dell'animo umano . Ma arrivare a negare tali situazioni ed insistere fa di te una carogna , un asino impastato che non ha rispetto per simili tragedie omicidio o suicidio oppure omicidio inscenato in suicidio .
Infatti vedendo questoio video mi chiedo , pur non essendo un educatore e che lavora con i bambini , ma questa sarebbe un educatrice ? in che mani sono i nostri bambini ? una che non riesce a trovare un metodo per capire ai bambini che c'è una malattia grave da dover usare mascherine ed quanti e non poter avere contatti ed che esiste anche la comunicazioni di sguardi e di sorrisi . Questa dovrebbe ritornare a studiare visto che dice il virus non c'è più . Un educatrice dovrebbe saper improvvisare e trovare metodi nuovi rispetto a quelli tradizionali . e qui mi fermo per scadere nell'odio e nella volgarità sia verso di lei sia verso gli altri .... dei commenti sotto riportati che vi risparmio perchè come me , vi sarete rotti le .... di sentirli o di leggerli . Gente che sa solo protestare ( oltre a credere alle panzane ) ma poi non sa proporre metodi alternativi o di prevenzione contro l'epidemia .
per rispettare il suo desiderio espresso pubblicamente du facebook
Dopo una lunga e difficile riflessione, ho deciso di togliere la visibilità al mio precedente post. Pensavo di essere sufficientemente forte per sopportare tutto l'odio che mi è stato versato addosso, ma non è così. Io non sono un personaggio pubblico e non ho alcun interesse a diventarlo, ho raccontato la mia storia e non avrei mai pensato, giuro, che sarebbe andata a finire così. Mi dispiace per tutti i miei amici che l'hanno condiviso, perché non sarà più visibile dagli altri, ma NurseTimes ha riportato le mie parole e se vi interessa lascio il link qua sotto.
non riporto , come faccio con gli altri post , ne sotto url ne con copia&;incolla il suo account facebook ed mi limito a : riportare sia questa sua intervista da https://www.orangeisthenewmilano.it/ il primo che ha lanciato la sua lettera più precisamente qui
Il Covid non è una bufala e può colpire chiunque. Non dimenticate gli sforzi di noi infermieri
“Uno dei motivi che mi ha spinta a scrivere quelle righe, è il modo in cui la mia categoria professionale è stata trattata in questi mesi. Siamo stati, per un breve periodo, degli eroi. Poi siamo diventati gli untori, e alla fine siamo tornati nell’oblio”. Giulia Oriani, 30 anni, infermiera in un ospedale milanese e ha scritto un post su Facebook per raccontare la sua storia di cui abbiamo parlato nel nostro articolo precedente. Si è ammalata di Covid-19 all’inizio di marzo, superandolo senza, in apparenza, grandi problemi. Ma dopo una decina di giorni è iniziato il suo calvario.
La prima diagnosi è stata di trombosi venosa profonda. Dopo mesi di terapia, esami e vari consulti da diversi specialisti, si sono aggiunti altri problemi: tachicardia, “un disturbo post-traumatico da stress con insonnia, una vasculite post Covid-19”. Si esprime duramente contro complottisti e chi prende alla leggera il coronavirus. Per lei è importante mostrare loro se si sbagliano, anche se si rende conto che la disinformazione e le fake news sono diventati un’onda che è molto difficile arginare: “Le realtà dei social hanno sdoganato la regola del ‘posso dire quello che mi pare’, secondo la quale quindi chiunque si sente in diritto di scrivere anche cose false, arrivando all’aggressività se e quando dovesse essere contraddetto. Non credo sia un vortice da cui si possa uscire molto facilmente”.
Giulia Oriani
Oriani, come mai ha deciso di scrivere questo post su Facebook?
“Perché mi capita spesso di avvertire la necessità di mettere per iscritto i miei pensieri e lo faccio tramite Facebook. In questo ultimo periodo sono stata arrabbiata. Molto e per vari motivi. Dopo aver discusso con una mia conoscente sulle fake news che circondano l’argomento coronavirus, ho cercato uno strumento per sfogare questa rabbia e la scrittura mi è sembrata il sistema più efficace. Raccontare la mia storia aveva come unico fine quello di testimoniare che tante cose che vengono dette non sono vere, sono frutto di menti che non conoscono nulla sull’argomento. Volevo dimostrare che non sono solo gli anziani che si ammalano, perché vedo i miei coetanei comportarsi come se fossero immuni, e non è così. Per questo ho ‘dedicato’ la mia testimonianza ai complottisti. Non certo con intenti maligni, come qualcuno ha sostenuto, ma semplicemente per dire ‘non è come vi raccontano. Non siete al sicuro'”.
Nient’altro?
“Un altro motivo di rabbia, e che mi ha spinta a scrivere quelle righe, è il modo in cui la mia categoria professionale è stata trattata in questi mesi. Siamo stati, per un breve periodo, degli eroi. Poi siamo diventati gli untori, e alla fine siamo tornati nell’oblio. Ecco, io ci tengo a dire che sono orgogliosa di essere un’infermiera, ma che non sono un eroina. Io faccio il mio lavoro, cercando di svolgerlo sempre al meglio, ed è un lavoro sempre pericoloso. Siamo esposti continuamente al rischio infettivo, non solo in questo periodo di Covid; facciamo turni stressanti e usuranti; siamo stati vittime di aggressioni e violenze. È vero, come qualcuno dice, che abbiamo scelto noi di fare gli infermieri, ma dovrebbe essere vero anche che i rischi e le fatiche a cui siamo esposti meritino un riconoscimento diverso, in termini sociali ed economici. Ad oggi siamo professionisti laureati, qualcuno ha anche più di una laurea, ma poco è cambiato nell’immaginario comune”.
Nell’ospedale dove lavora c’erano pazienti Covid?
“Il mio reparto inizialmente non ne aveva, poi progressivamente abbiamo iniziato a ricoverarne alcuni e l’ospedale ha rapidamente risposto alle direttive che arrivavano approntando quanto necessario per farci lavorare in sicurezza. Sicuramente, però, le notizie sempre più gravi che si diffondevano hanno spaventato noi operatori. La mia prima reazione è stata quella di minimizzare, forse per esorcizzare la paura. Ho cercato di contenere l’ansia di chi mi stava intorno, di trasmettere il messaggio che lavorando con attenzione sarebbe andato tutto bene. Ma in fondo non avevo idea di cosa aspettarmi. Ricordo che un giorno sono uscita dall’ospedale e ho mandato un messaggio su WhatsApp alla mia famiglia, dicendo loro di chiudersi in casa e che per un po’ non ci saremmo visti. Dopo una settimana, sono partiti i decreti che hanno portato al lockdown totale. Quello che percepivo era l’angoscia di non sapere cosa stessimo affrontando. Ci guardavamo all’uscita e ci domandavamo cosa ci stessimo portando a casa, quanto efficacemente fossimo stati in grado di proteggerci e quanto potessimo essere pericolosi”.
C’è qualcosa che l’ha colpita particolarmente di quel periodo?
“La solitudine che si respirava in reparto. Noi, bardati dalla testa ai piedi, eravamo in grado di comunicare molto poco, sia tra noi che con i pazienti. Loro, d’altra parte, erano soli nei loro letti, isolati dalle famiglie, alcuni all’interno dei caschi di ventilazione, che sono rumorosi e soffocanti. Se chiudo gli occhi, posso percepire ancora adesso la pesantezza che si avvertiva nell’aria. E non dimenticherò mai le lacrime dei pazienti quando riuscivamo a far fare loro le brevi videochiamate ai parenti: l’unico momento che li riportasse alla vita reale, alla vita ‘prima’”.
Quando si è ammalata?
“I primi giorni di marzo ho cominciato ad avere i primi sintomi: febbricola e tosse. Il tampone, risultato poi positivo, è stato eseguito il 10 marzo”.
Poi, quando il tampone è tornato negativo, è iniziato il vero calvario. Come sta ora?
“Sto meglio, finalmente. Ed è proprio per questo che ho avuto le forze di raccontare quello che mi è successo. Molti conoscenti mi hanno scritto stupiti, dicendo che non immaginavano che io fossi stata così male. Ma finché i problemi erano aperti, avevo altro a cui pensare che non fosse pubblicarli su internet. La trombosi si sta risolvendo con estrema lentezza, però sta finalmente andando nella giusta direzione. E la tachicardia è ben controllata dai betabloccanti. Gli indici infiammatori (che erano quelli che indicavano che la vasculite era ancora presente) si sono ridotti. L’ultimo punto su cui lavorare è il tono dell’umore, che è ancora molto altalenante. Ho attraversato giorni veramente bui, in cui non riuscivo a distogliere i pensieri dalla malattia e dalla morte e ho lavorato molto per spostare l’attenzione su qualcosa di positivo. L’angoscia torna purtroppo a farmi visita di notte, ma so che, prima o poi, anche questo problema si risolverà”.
Fra quanto tempo potrà tornare a lavorare? Ci sono cose che non potrà più fare?
“I primi di giugno tornerò in servizio. Non potrò stare ferma in piedi troppo a lungo, cosa che nella mia professione capita molto spesso. Per questo, cercherò di distribuire diversamente il lavoro, in modo da potermi muovere il più possibile. Spero di riuscire a sopportare soprattutto le notti, che sono lunghe e faticose. Nel caso in cui i prossimi controlli dovessero dare risultati peggiori, chiederò una riduzione temporanea dell’orario”.
Tornando al suo post di Facebook, lo dedica ai complottisti. Ne conosce?
“Sì, conosco direttamente alcune persone che credono alle teorie più assurde, oltre ad averne lette molte frequentando assiduamente i social. Le teorie sono tante e varie: vanno dalla creazione del virus in laboratorio in modo da sterminare parte della popolazione al microchip che verrà impiantato sottocute quando sarà somministrato il vaccino, così da poterci controllare tutti. Qualcuno sostiene che il virus non sia mai esistito e che si sia fatto dell’allarmismo inutile. Altri che colpisca solo le persone anziane o già malate. Altri ancora, purtroppo, hanno interpretato male le informazioni che sono state date in questo periodo (magari anche da fonti non ufficiali) e sono arrivati a sostenere che l’intubazione abbia ucciso i pazienti, che i dati sulle corrette terapie si sapevano da tempo e si è deciso di non seguirli per ‘sperimentare’ sulla pelle degli esseri umani. Insomma, che ci siano complotti inimmaginabili dietro. Ecco, per me è estremamente importante smentire tutte queste voci, anche in difesa dei miei colleghi e dei medici che hanno dato se stessi negli ultimi mesi, per salvare quante più vite possibile. Nessuno ha agito con intenzioni malvagie e i sanitari che purtroppo sono deceduti sono la prova che facciamo del nostro meglio, ma siamo anche noi esseri umani”.
Secondo lei, perché si stanno diffondendo tutte queste teorie anti scientifiche?
“A mio parere la diffusione di teorie antiscientifiche dipende dall’aumentata accessibilità a un determinato tipo di informazioni. Mi spiego meglio: quando trent’anni fa il medico diceva a mia madre che mi doveva far fare i vaccini, lei seguiva le indicazioni perché di medicina non ne sapeva niente, essendo laureata in lettere. Oggi, invece, si ha la possibilità di scrivere su Google “vaccini” e di leggere qualsiasi cosa. Ma chiunque non abbia un determinato background conoscitivo – per ignoranza generale o semplicemente perché ha seguito altri studi – può non essere in grado di discernere tra le fonti ufficiali e quelle non ufficiali o di comprendere appieno quello che legge, correndo il rischio di travisarne il contenuto e di arrivare addirittura a stravolgerlo. Nel mondo scientifico non ci si può ‘creare’ delle teorie, non si può reinterpretare qualcosa solo perché non si è in grado di capirlo. Certe cose sono così e come tali vanno accettate, a meno che non si sia in grado di confutarle rigorosamente”.
Che cosa si può fare per ridare fiducia nella scienza a questa gente?
“Temo purtroppo che non la riacquisteranno mai, perché il caos e la disinformazione hanno ormai superato ogni limite: le realtà dei social hanno sdoganato la regola del ‘posso dire quello che mi pare’, secondo la quale chiunque si sente in diritto di scrivere anche cose false e arrivando all’aggressività, se e quando dovesse essere contraddetto. Non credo che questo sia un vortice da cui si possa uscire molto facilmente”.
Alcuni, semplicemente, non osservano molto le regole. Se dovesse mandare loro un messaggio, cosa direbbe?
“Direi semplicemente di leggere la mia testimonianza, così come quella di tanti ammalati o di persone che hanno perso i loro cari, e di chiedersi: ‘E se succedesse a me?'”.
Il virus non esiste, il virus è un complotto dei cinesi, dei tedeschi e di chiunque. Quante volte lo abbiamo sentito dire?
Dopo 79 giorni di "calvario", come lo definisce lei stessa, Giulia Oriani, infermiera 30enne del Milanese, decide di scrivere su Facebook una lunga lettera aperta per raccontare le sue settimane alle prese con il coronavirus che, pur se in forma leggera, le ha lasciato conseguenze fisiche. L'esperienza in corsia dell'ultimo periodo, soprattutto, le ha provocato un disturbo post traumatico da stress. Ma la sua finalità è proprio di confutare le tesi dei "maledetti complottisti, che sostenete che il virus non esista", Quando, però, il post diventa virale, la pioggia di insulti e offese fa fare all'infermiera un passo indietro. Alla fine il lungo sfogo torna visibile sui social. Con una precisione: "Liberi di non credermi, vivo lo stesso, ma certi commenti, possono avere effetti devastanti".
La lettera-sfogo - Mi chiamo Giulia, ho 30 anni e sono un'infermiera. Nel mese di marzo mi sono ammalata di Covid-19. Inizialmente, nella sfortuna, ho pensato di essere stata fortunata, di averla "sfangata" con pochi sintomi, senza che fosse necessario il ricovero in ospedale.. un po' di febbre, qualche dolore muscolare, difficoltà respiratorie lievi e risolte in pochi giorni, un solo accesso in ospedale per broncospasmo. Niente di che, insomma.
I problemi sono iniziati circa dieci giorni dopo la mia negativizzazione al tampone. Uno strano dolore alla gamba, un esame al volo e la diagnosi di Trombosi Venosa Profonda. Il che significa che in una vena della mia gamba (dopo qualche giorno, in due vene diverse) si era formato un coagulo così grosso da non far passare più il sangue. Ho 30 anni, e il mio sangue coagula come quello di un vecchietto allettato. Da lì, il mio calvario.
Sono stata vista da: chirurgo vascolare, chirurgo generale, ematologo, psichiatra, medico d'urgenza e cardiologo.
Ho eseguito 5 eco-doppler alla gamba, un'ecografia della parete muscolare dell'addome, una lastra del torace, una TAC torace e arto inferiore con mezzo di contrasto, un ECG-holter delle 24h, un ecocardio e un'infinità di esami del sangue. Mi sono sentita diagnosticare una doppia trombosi venosa profonda con riduzione del flusso persistente dopo due mesi di terapia e parziale dilatazione della vena, una tachicardia sinusale con battiti ectopici ventricolari e sopraventricolari, un disturbo post-traumatico da stress con insonnia, una vasculite post covid-19. Ho avuto spesso, troppo spesso, paura. Tanta. Paura di non poter mai più tornare a svolgere il mio lavoro come prima, paura di morire. Mi hanno imbottita di psicofarmaci prima di capire che non era l'ansia la causa della tachicardia, ma mi hanno detto di continuare a prenderli, per dormire. Peccato che io non dorma da settimane. Ogni notte mi sveglio a causa degli incubi che faccio. Dormirò sì e no 4 ore. Convivo con un fantasma, quello della malattia.
Sono arrivata ad odiare la mia casa, diventata una prigione da ormai 79 giorni.
Questo post l'ho scritto in realtà per fare una dedica speciale.
Lo dedico a voi maledetti complottisti, che sostenete che il virus non esista, che sia stato creato per far guadagnare soldi a Bill Gates, che vi stiano mentendo e la situazione non sia così grave come sembra, che non volete mettervi la mascherina perchè vi farà morire di ipercapnia (che manco sapete cosa sia), che vi ammassate nelle piazze perchè non avete paura di un virus che uccide solo i vecchi, che sostenete che il virus sia un problema solo per chi ha malattie gravi e invalidanti.... e tante altre puttanate. A voi che pensate che tanto non vi capiterà mai niente, dedico la foto della terapia che ho dovuto prendere negli ultimi due mesi e che continuerò a prendere non so per quanto tempo. E ho SOLO trent'anni. A voi dedico ogni singola iniezione che mi sono dovuta fare, ogni ematoma distribuito sul mio corpo, ogni pastiglia che devo mandare giù tutti i giorni, ogni minuto di veglia al buio, ogni sfarfallio che avverto nel petto.
Con affetto, Giulia
La precisazione dell'infermiera dopo gli attacchi social
Questo post è stato pensato e scritto per il mio profilo, mai avrei pensato che avrebbe avuto una simile visibilità, al di fuori dei miei soliti tre o quattro commentatori. Siete liberi di non credermi, vivo lo stesso, ma a chi mi dà del fake consiglio di rileggersi le regole sulla privacy di facebook. Vi dico solo che, certi commenti, sotto al post di una persona che ha un disturbo post traumatico da stress, possono avere effetti devastanti. Fortunatamente riconosco l'ignoranza e tiro avanti, ma dovete vergognarvi. TANTO.