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6.7.25

LE ASSOCIAZIONI E LE PARROCCHIE DEVONO FARE DA “SENTINELLE " per prevenire i femminicidi e violenza di genere L’ANALISI DI Marilisa D’Amico Ordinaria di diritto costituzionale all’Università Statale di Milano

lo  so  che    non è  niente  di nuovo      queello  che  dice   Marlisa  d'amico  ma  è  sempre  meglio

ripeterlo ad uno stao che prentende  di  risolvere il problema  conla  repressione  e  con leggi   tipo le  grida manzoniane 

 Il contesto sociale e gli ambienti di prossimità hanno un ruolo fondamentale nel contrasto alla violenza contro le donne, poiché rappresentano i primi luoghi in cui è possibile intercettare segnali di disagio, offrire  ascolto, e creare reti di protezione. La violenza di genere non è solo un fatto privato o individuale, ma un fenomeno profondamente radicato in strutture culturali e relazionali che vanno interrogate e trasformate. È nei legami quotidiani – nei quartieri, nei luoghi di lavoro, nei gruppi parrocchiali, nelle scuole – che si possono sviluppare anticorpi sociali, capaci di riconoscere e intervenire tempestivamente di fronte a situazioni di rischio. Le parrocchie e le associazioni presenti nelle comunità, proprio per la loro vicinanza concreta alle persone, possono assumere un ruolo di sentinella, di ascolto attivo e non giudicante. Questo significa promuovere una cultura del  rispetto, decostruire stereotipi di genere, sostenere l’autonomia economica e psicologica delle donne, educare all’affettività nelle scuole e tra le nuove generazioni giovani. Il cambiamento richiede coraggio e continuità”.

1.4.25

quante donnne dovranno morire ancora per mano di noi uomini ? a quando una serie politica antifemminicidi ? basta inutili mi dispiace vogliamo fatti non pugnette

N.B
Non è purtroppo un pesce d'aprile visto che cqde il primo apŕile 

In questi  giorni  si  ha   avuto l'ennesimo sangue versato da una donna la cui colpa è stata di aver rifiutato un uomo. Anche una goccia è sempre troppo, di quel sangue rubato.l 'ennesima vittima di femminicidio è Sara Campanella,  giovane di 22 anni uccisa con un taglio alla gola ieri lunedì 31 marzo in strada a Messina, è l' ennesima vittima di femminicidio. Nella notte, dopo alcune ore di fuga, i carabinieri hanno fermato un collega di università .lUna ragazza dal bellissimo sorriso che ci sorride da tutti i giornali e i siti d'Italia, sotto i titoli che parlano dell'ennesimo femminicidio (il numero 9 di quest'anno, almeno  fin  ora )


Sorride e ci dà una fitta, quel sorriso. Scatena un moto di ribellione all'ingiustizia, all'assurdità di questa morte. Non si può morire a 22 anni accoltellata per strada: lui sarebbe stato un suo stalker, ma - s'affrettano a dirci - non così tanto insistente da far pensare al pericolo. E qui verrebbe da chiedersi: ma perché, le mille altre volte in cui al pericolo si pensava, eccome, cosa è accaduto ?E no, non credo proprio che se pure il suo assassino finirà all'ergastolo sarà fatta giustizia per Sara, né saremo tutte più al sicuro. E' un problema molto più grande dello strazio di Sara e della sorte suo assassino, e   dobvrebbe  riguardare tutte e tutti. E, purtroppo per chi ritiene che aumentare le pene sia l'unica risposta (a tutto, mica solo a questo), il punto è che bisogna mettere mano all'educazione, sentimentale e sessuale. E quello è il difficile, perché ci vuole molto tempo, e cultura, e pazienza, e investimenti infiniti, e vigilanza sociale e senso della comunità e del futuro.Ma  soprattutto   mettere  da paerte   i  ta buù  del cosietto  gender  Proteggere le donne dal femminicidio (che, ripetiamo per non udenti  è una definizione che non indica il sesso della vittima ma la natura del movente) non vuol dire
costruire carceri più grandi, ma società più grandi.  << [.... ] Oggi ci torno - è molto vicino al luogo dove lavoro - su quella strada insanguinata, una brutta strada di periferia che oggi mi sembra sacra, in qualche modo. Cerco le tracce di Sara, le chiedo scusa. La mia generazione ha fatto molte cose, molte per le donne, ma non basta, e anzi si sta facendo persuadere che le battaglie del passato sono lontane come il Risorgimento. E invece no. Ogni giovane donna che insanguina la strada, ogni giovane uomo che gira con un coltello (e no, non è una serie televisiva) sono disfatte che non possiamo più tollerare. Non una volta di più, non una Sara di meno.>> [ da Non una volta di più, non una Sara di meno di HuffPost Italia Ma sopratutto basta con gli ipocriti e mellifliui comunicati


(ANSA) - ROMA, 01 APRILE 

Siamo sconvolti di fronte all'ennesimo, efferato femminicidio, quello di Sara Campanella, 22 anni, uccisa in strada da un collega di corso. Vogliamo esprimere la massima vicinanza in questo dolore ai suoi familiari e agli amici. Le istituzioni facciano di più contro la violenza di genere". Così la segretaria del Pd, Elly Schlein. "Non c'è nessun arretramento nella cultura del possesso maschile - aggiunge - perché questo è il tema: abbiamo anche norme importanti che vanno ulteriormente rinforzate ma dobbiamo sconfiggere soprattutto una cultura. Non basta la repressione senza la prevenzione. E c'è bisogno quindi di educazione e di formazione specifica, di rendere obbligatoria l'educazione all'affettività e alle differenze in tutti i cicli scolastici, per sradicare prima che sia tardi quell'idea patriarcale e criminale di un diritto al possesso sul corpo e la vita delle donne, che non esiste". (ANSA).


  fatti  non  pugnette   come      ho  scritto   nei  titoli  .

P.s

mentre  finisco  con le  lacrime agli  occhi  e   un  un tiepido  sgomento  ( ormai  mi  sto assueffando  )   ecco che ne  hano  trovata  uccisa  un'altra  dentro la  valigia




6.7.12

G8 Diaz: "Decapitati i vertici della polizia italiana"


Brava cancellieri e Bravo manganelli ( quando vuoi oltre il manganello sai usare anche la carota ) hai fatto seguire i fatti alle pugnette . speriamo che le persone che hai messo al posto di quei fettenti siano degne e rispettino la gente e non vadano a picchiare e poi creino per discolparsi prove false . Adesso se volterte realmente chiedere scusa : 1) inserite nel codice il reato di tortura ., 2) e commissione d'inchiesta sui fatti del g8 dato che Molte cose di quel G8 a Genova rimangono incomprensibili, e primo fra tutti ilcomportamento delle forze dell'ordine...e viene da dire "ma quale ordine, le forze del disordine provocato". Forse per questo, di fronte ad evidenti prove, la Corte di Cassazione non ha non potuto comprovare la responsabilità dei vertici delle forze del (dis)ordine.
Speriamo   che  ciò avvenga  se no altrimenti sono  solo  scuse  d'Arlecchino e lacrime  di  coccodrillo e  si conferma  ulteriormente  (  con cui  concordo in pieno  )  quanto dice   il blog  isegretidellacasta.blogspot.it/http://  


VENERDÌ 6 LUGLIO 2012

G8 Diaz: "Decapitati i vertici della polizia italiana". Si, ma chi li ha messi lì?

La storia della repubblica Italiana è sempre stata purtroppo contrassegnata da depistaggi, insabbiamenti, stragi impunite e pagine nere rimosse. Ieri la Cassazione ha coraggiosamente provveduto ad aprire uno squarcio di verità rispetto ai fatti del g8 e in particolare ai pestaggi dentro la scuola Diaz, dove dormivano alcune decine di manifestanti inermi, scambiati "casualmente" per pericolosi black-bloc.

Le condanne penali non valgono nulla, cancellate una parte dall'indulto e un'altra dalla prescrizione, i responsabili della mattanza della Diaz non trascorreranno nemmeno un giorno in carcere.Ma è la pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici per 5 anni che comunque rappresenta un segnale importante: questi pregiudicati - da ieri a tutti gli effetti pregiudicati - non possono più sedere e sovrintendere i vertici della polizia, delle forze dell'ordine e dei servizi segreti italiani.In qualsiasi altro paese civile, penso a casi analoghi di procedimenti penali nei confronti delle alte sfere dei servizi di sicurezza nazionale, la rimozione e la sospensione cautelativa sarebbe scattata già all'indomani del rinvio a giudizio o della condanna in primo grado.In Italia abbiamo dovuto attendere 11 anni.Ma la cosa più grave è che in questi 11 anni tutti questi pregiudicati sono stati premiati con promozioni su promozioni, scalando progressivamente fino ad arrivare ai vertici della sicurezza nazionale.In tanto oggi commentano increduli: "decapitati i vertici della polizia".Ma chi ce li ha messi questi pregiudicati ai vertici della polizia?Claudio Scajola, Giuliano Amato, Giuseppe Pisanu, Roberto Maroni.Ma loro fanno parte della Casta, la casta degli intoccabili.E poi c'è Gianni De Gennaro, il quale però ha appreso subito gli insegnamenti della Casta e così ne è uscito fuori dalla vicenda completamente pulito: prima ha affermato di aver ordinato la mattanza "a sua insaputa", poi per pararsi il sedere e la poltrona è andato da Mario Monti ed è uscito con una bella nomina a sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.vedrai che De Gennaro farà carriera in politica...

Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata n LX IMPARATE A “LEGGERE” IL LINGUAGGIO DEL CORPO

 Il linguaggio del corpo da solo non basta a prevenire femminicidi o violenze, ma può essere un segnale precoce utile se integrato con educ...