da bene insieme - conad settembre 2024 |
a quelle prima citate ne aggiungo altre vi propongo su suggerimento di
Mentre il mese scorso vi abbiamo suggerito libri corti composti da racconti brevi, perfetti per letture mordi e fuggi sotto l’ombrellone, o in altre modalità vacanziere, il libri di questo mese hanno anche la caratteristica della lunghezza: costruiscono mondi, disegnano universi, e quindi hanno bisogno di spazio. Ma nessun timore, perché peso non equivale a pesantezza. Ecco i libri fantastici da leggere quando la realtà ci sta stretta, tenendo presente due cose.
La prima: quando parliamo di realtà insopportabile, intendiamo la realtà apparente, quella quotidiana, concreta ma illusoria. Come già diceva Montale (“gli scorni di chi crede / che la realtà sia quella che si vede”) e come insegna Edoardo Camurri in un libro di cui abbiamo parlato di recente, c’è un’altra Realtà oltre questa, e uno dei modi per accedervi è proprio la lettura. La seconda: la letteratura fantastica è spesso accusata - ancora nel 2024, sì! - di essere letteratura d’evasione, moralmente inferiore rispetto a una supposta letteratura impegnata, solo perché non aderisce ai canoni del realismo. A queste osservazioni, oggi e sempre non c’è modo di rispondere migliore delle parole di Ursula LeGuin: non confondiamo la fuga del disertore con l’evasione del prigioniero.
Alasdair Gray, Lanark
Questo romanzo è stato definito uno dei capolavori della letteratura in lingua inglese di tutti i tempi, e Alasdair Gray (quello di Povere creature!, da cui il film di Lanthimos) - viene accostato nientemeno che a James Joyce, Orwell e Lewis Carroll; oltre il pur ampio ambito dell’inglese, c’è chi ha scomodato Kafka e Dante. Per dare un’idea della vastità e della complessità di Lanark. Opera che in origine era uscita in quattro libri, e che ora Safarà ripropone in un unico volumone, sempre nell’eccellente traduzione di Enrico Terrinoni.
A dimostrazione che distinguere tra realismo e fantastico è una roba da bacchettoni, Lanark è ambientato nella dura e asfittica città di Glasgow, Scozia, e nell’altrettanto angosciante ma del tutto immaginaria città sotterranea di Unthank. Critica sociale e politica non ne risultano affievolite ma anzi esaltate; e l’alternarsi di registri e stili - moderno, postmoderno, sperimentale, avanguardia - contribuisce a dare una visione a tutto tondo della storia dell’uomo, della Storia dell’Uomo.
Shelley Jackson, Riddance
Altro romanzo che parte dal reale per sconfinare subito nel fantasmagorico è Riddance. Shelley (non Shirley) Jackson è una scrittrice, ma anche un’artista contemporanea: la sua opera più nota, e realizzazione più clamorosa, è un racconto di circa duemila parole che però non sono state stampate su carta, ma tatuate su circa duemila volontari, una ciascuno; un’opera vivente, mobile, diffusa.Con lo stesso approccio innovativo da decoupage, Jackson racconta una storia fatta di ritagli, frammenti, documenti inventati, trascrizioni radiofoniche dall’aldilà. Perché sì, l’idea di partenza è quella che le persone balbuzienti, così in difficoltà con la propria voce, siano in grado di dare voce ai morti: o almeno così la pensava la fondatrice dell’Istituto Professionale Sybil Joines per Portavoce di Fantasmi e Giovani dalle Bocche Udenti. Menzione speciale alla traduttrice, Valentina Maini - e per saperne di più leggere la nostra recensione. Strabiliante come una performance, appassionante come un giallo.
Dietmar Dath, L’abolizione delle specie
Con l’opera dello scrittore tedesco Dietmar Dath siamo all’incrocio impossibile ed esplosivo tra cyberpunk, fantasy e favolistica allegorica stile Esopo. Il titolo echeggia ovviamente il darwiniano L’origine delle specie, e mantiene esattamente quello che promette. Senza tanti complimenti, riguardi o spiegazioni, il lettore è gettato in un mondo che si intuisce essere (stato) il nostro, ma in cui qualcosa è andato storto. O forse, dritto: perché dopo millenni di feroce dominazione umana, le cose sono cambiate. Ci sono state delle mutazioni e ora la Terra è abitata dai Gente, incroci tra sapiens e altri animali; mentre i discendenti dei nostri simili se la passano maluccio, anche se tentano di rialzare il capo, e ai margini del mondo creature semi-viventi di natura ancora più ibrida e indefinibile cominciano a prendere forma…
In effetti L’abolizione delle specie (traduzione anche qui per nulla semplice di Paola Del Zoppo) non è solo una favoletta anti specista, pur se l’intento militante è ovvio: non viene dipinto un idillio a fronte della barbarie precedente (attuale). E soprattutto la storia non è statica, ma anzi si proietta nel futuro per altri mille e passa anni. Visionario.
Eliza Chan, Fathomfolk
Creature miste popolano anche il mondo di Fathomfolk, ma non sono mezze umane mezze animali, bensì mezze donne mezze sirene - già di per sé un ibrido fantastico. E però la razza dominante è ancora quella umana, mentre il popolo del mare è discriminato.Fathomfolk è il bell’esordio di Eliza Chan, di famiglia cinese ma nata in Scozia: potrebbe essere definito schiettamente fantasy, anche se la sua peculiarità è proprio quella di pescare non in una ma in due tradizioni mitologiche ben distanti, le leggende dell’estremo oriente e il folklore britannico. L’ibridazione, in questo caso letteraria, riesce armonica, e Chan ci mette del suo. Il libro, tradotto da Laura Miccoli, fa parte del primo giro di uscite di Ne/oN Libri, nuovo marchio delle Edizioni E/O dedicato alla narrativa fantastica e di genere. Buon viaggio a loro, e a noi.
Odio e amore
Sull'amore non saprei cosa aggiungere a quanto detto nel mio post precedente : << anche se astronomicamente è il 22 settembre è già autunno e s'inizia vedere >> .Per l'odio può essere sintetizzato da queste due vignette in particolare la seconda dei fumetti di penauts sotto riportata