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Cosa ci ha insegnato o almeno dovrebbe la Grande guerra - prima guerra mondiale

Una  lettera interessante    da  repubblica  del  6\7\2014 Luca Zorzenon (   lucazorzenon@alice.it  )  ABITO a Redipuglia, a 300 metri dal Sacrario,nella casa dei bisnonni costruita, come altre nei dintorni, all'indomani della fine della I  guerra mondiale, con materiali che la povera  gente di allora recuperava da un Carso devastato. Per un secolo, da allora, i «centomila» morti e i men che mille vivi che popolano la frazioncina,ogni sera alle 17 odono una flebile  tromba che suona loro il «silenzio»: entrano,quelle note dignitose, in punta di piedi, mentre leggi o cucini, badi all’orto, giochi con i figli,studi. Oggi, invece, il maestro Muti suonerà per tutti il Requiem verdiano, ed è un grande messaggio di pace e di fratellanza fra i popoli. Anche un omaggio alla Costituzione. Calca permettendo, ci sarò. Altrimenti, mi basterà tener le finestre aperte, per partecipare. L’indomani, da quelle stesse finestre,rientrerà, quotidiano, il «silenzio». Ho letto su Repubbli