confermo quanto dicevo in : << non ci basta più solo guardare . il caso ‘Mia moglie’ , grupppo ora chiuso di Facebox in cui si scambiavano foto intime di mogli e figlie e commenti osceni >> post ad accesso limitato perchè per blogger \ blogpot : << Questo post sarà preceduto da un avviso per i lettori in quanto include contenuti sensibili come riportato nelle Norme della community di Blogger >>quindi se volete leggerlo cliccate si sul blocco . Non riesco a dire altro se no che siamo in piena emergenza educativa . Infatti è dal 2019 segnalazioni e denunce (un’inferenza, per ora non ce n’è traccia) e solo nel 2025, grazie a un'attivista, una ONG, una denuncia collettiva e la copertura mediatica, si formalizza e si
riesce finalmente a chiudere la pagina. Mah! . Purtroppo per ossessione del gender e della famiglia tradizionale e della sessuofobia i certe persone che fungono da gruppi di pressione e sono dentro la stanza dei bottoni non se ne può parlare in maniera completa nelle scuole almeno che on lo si faccia seguendo l'anacronistica morale democristriana e clericale pre 68\77 e che ancora come un fenomeno carsico riaffiora , nostante il nuovo concordato del 1985 e la primavera del 1989\1992 ( la fine della guerra fredda ) , dal 11 settembre 2001 .
Ma adesso veniamo all'articolo Dentro il gruppo Facebook “Mia Moglie”. Medici, professori, poliziotti: chi c’era tra gli iscritti alla pagina chiusa dalla postale di Open.
Dopo che è emerso lo scandalo del gruppo Facebook “Mia Moglie” – che in seguito alla valanga di segnalazioni alla polizia postale è stato chiuso – in cui oltre 32 mila iscritti, principalmente uomini, postavano foto intime delle proprie mogli, compagne, zie a loro insaputa, commentandole come fossero merce di scambio, ci siamo chiesti chi fossero i frequentatori del gruppo. Ebbene – come denuncia anche l’attivista Biancamaria Furci – tra quei pochi temerari (o ingenui?) che si sono iscritti alla pagina con nome e cognome e non come “partecipanti anonimi”, ci sono coloro che dovrebbero curarci, istruirci, difenderci per le strade e nei tribunali, coloro che servono il nostro stesso Paese e anche chi magari insegna a leggere e scrivere ai nostri figli. In una parola: gli “insospettabili“. Che sono anche mariti e (spesso) padri di famiglia.Chi erano gli iscritti al gruppoSpulciando tra i profili ancora aperti e non anonimi, abbiamo trovato poliziotti, medici, avvocati, dirigenti sanitari. E ancora: militari, direttori di banca, insegnanti, docenti universitari. Ma con grande probabilità non è tutto. Non solo perché non li abbiamo vagliati tutti e 32 mila, evidentemente, ma anche perché di gruppi di questo genere ne esistono diversi. Pubblici e privati. Su Facebook e soprattutto sul più “discreto” Telegram. Se si prova a scrivere “mia moglie” nella barra di ricerca di Facebook e si va nella sezione gruppi, ne compaiono altri come “Io e la mia ca**o di moglie”, “I fan di mia moglie”, “Vi presento mia moglie”, “Le amiche di mia moglie”.I commenti di alcuni utentiIn molti poi, va detto, si sono iscritti alla pagina unicamente per commentare con indignazione, ricordando che quello che avveniva lì dentro costituiva un reato. E c’è anche chi ha affermato di aver contattato mogli e figli dei frequentatori di quel luogo virtuale per metterli in guardia. Dopo le segnalazioni alla polizia postale questo gruppo è stato chiuso. Ora restano da individuare gli altri.
Sempre che si si riesca e che fb collabori visto che adesso stra fececcia di gruppo è diventato privato o peggio si sarà trasferito nell'altro sfogatoio che è telegram . Succede quando, a fare le censure \ moderazioni , sono gli algoritmi e non la coscienza delle persone

