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10.7.23

Uniti o divisi di Carlo Bellisai

 

L’essere umano è un mammifero prevalentemente sociale, abituato a vivere in famiglie, unite spesso in grandi branchi, per lo più stanziali, perfino in città e megalopoli. Addirittura senza pari fra i mammiferi: solo alcune specie di uccelli, di pesci e di insetti possono competere o superarlo per addensamento di popolazione.Verrebbe quindi da pensare che siamo più propensi ad unire che a dividere. Probabilmente nella nostra eredità di specie è il primo dei due verbi a muoverci, tuttavia le cose possono complicarsi e, per l’equilibrio fra i contrasti, anche il secondo finisce con l’avere una sua estrema importanza.Unire, dal latino, significa mettere insieme gli unus. Due unus è già unione: eccoli nel rapporto amoroso, nella coppia, nella relazione d’amicizia, negli incontri. Da due unus può nascere una famiglia di tre, quattro o più. Da due unus può nascere un gruppo che si accresce di nuove unità. Perché unire è un verbo che non ha limiti: ci si unisce al circolo scacchistico, alla scuola di canto corale, ci si unisce allo stadio, nel gruppetto della piazza, alla manifestazione sindacale, al concerto. Ma ci si può unire anche in un progetto, in un’associazione, in un movimento. Ci si unisce per interessi, per gusti, affinità, per intenti, rivendicazioni e progetti.Unire è bello, ci dà delle buone sensazioni: di vicinanza, di complicità, di scoperta, di confronto, di conoscenza. Guardare gli altri occhi e cogliere comunanza nelle diversità. Soltanto l’unità d’intenti e di metodo può dare vera forza ad una lotta e renderla determinante. Cercare l’unità nelle diversità sta nei fondamenti della nonviolenza.Ma attenzione alle trappole, non solo prettamente semantiche, perché unire talvolta può far rima con dividere, come ad esempio quando viene cercata e fomentata l’unione di un popolo contro un altro, allo scopo di scatenare guerre per il predominio, territoriale ed economico. Si unisce, in questo caso, per altro in modo fittizio, una nazione, ma solo per dividerla da un’altra, od altre. Per alimentare l’odio in grado di giustificare la guerra e i grandi affari delle industrie belliche. Allo stesso modo può succedere che un ramo di una famiglia, che sembrava unita, si divida su una questione di quote ereditarie, causando ricorsi legali o ritorsioni. Così come accade che attivisti che sono uniti dagli stessi obiettivi, si dividano per punti di vista discordanti e dilemmi comunicativi.E’ peraltro ben noto come siano le divisioni interne ad un popolo la miglior garanzia per il suo dominio da parte di minoranze privilegiate. Ne segue che il sistema di potere stesso, mentre apparentemente inneggia all’unità del popolo, in realtà ne persegue e fomenta le divisioni, allo scopo di rendere innocue e controllabili le spinte al cambiamento. Niente di nuovo sotto il sole: riecheggia il romano “divide et impera”. Le divisioni fra i sudditi sono la prima garanzia della durata di un regime. E più il regime sarà forte e imperiale, maggiormente dovrà lavorare alla divisione fra i popoli sottomessi.Dividere, sempre dal latino, è far più parti dall’uno. Ma, attenzione, non scambiamolo per condivivere, che è dividere assieme, quindi in modo partecipativo. Condividiamo il pane, mettiamo insieme il cibo, condividiamo le conoscenze, gli strumenti di lavoro. Condividere è eguale per tutti, mentre il solo dividere, in assenza del con, cioè di compartecipazione, può risultare drammaticamente diseguale. Così la divisione in classi sociali mantiene l’insieme della popolazione in perenne conflitto, la divisione di ruoli, aspettative ed opportunità in base al genere crea violenza, invisibile o palese, spesso assassina, in molti contesti e situazioni. La divisione può essere anche etnica, non necessariamente attraverso leggi razziali, o interventi draconiani, ma anche in modi più sinuosi: basta lasciar naufragare qualche barcone senza adeguato soccorso, o metter su reticolati, costruire muri: quel che si raccoglie è discriminazione, ghettizzazione, talvolta persino apartheid. 

UNIRSI NELLE DIVERSITA’

Non voglio qui far l’elogio dell’unire. L’unire assoluto non ha senso: se non si sta bene insieme è meglio dividersi, provare altre unioni ed altre forme. Se l’unione indissolubile del matrimonio non se la passa bene, con una sempre più ampia percentuale di separazioni e divorzi, non va sostanzialmente meglio alle fluttuanti alleanze fra i partiti politici, costretti sempre più di frequente a cambiare programmi, nomi e leader. E che dire dell’unità fra i movimenti della società civile: pacifisti, ecologisti, disarmisti, antagonisti, gruppi di cambiamento sociale? Quando si cerca di unirsi tutti, mettendoci molta buona volontà di mediazione, sembra che sia già un successo e si possa andare. Ma ad una analisi più attenta appare come una casa costruita frettolosamente e con materiali diversi, in cui da subito s’intravvedono le crepe, avviso di prossimi crolli.Così alla fine le persone, spesso frustrate nelle proprie aspettative, sono più propense a rimanere nel proprio unus e a non prodigare energie verso un unirsi gravido di rischi. E non partecipano, si mettono da parte, coltivano il proprio orticello, si distanziano, forse rinunciano. Con più facilità oggi, con internet, i social, la domotica, gli acquisti online: si può avere la tentazione di rifugiarsi in un mondo chiuso e sicuro, con poche, fragili certezze.Ciò nonostante, la tensione ad unirsi si ripresenta, persiste, come un bisogno inappagato. Dobbiamo sapere che questa tensione è vitale, perché siamo mammiferi sociali. Perché se ancora, purtroppo, si può morire di fame, si crepa ancor più di solitudine e abbandono. La dimensione sociale dell’unirsi è, per l’essere umano, un bisogno essenziale.La paura maggiormente percepita tra le persone è che unirsi significherebbe dover rinunciare a qualcosa del proprio unus. Questo è in parte vero, ma non deve essere enfatizzato, perché potrebbe trattarsi di rinunce parziali e non fondamentali. Uno dei problemi è infatti che dividersi per le differenze è molto più facile che unirsi per i principi comuni e per i comuni obiettivi.Certi che non potremmo essere mai tutti con le identiche idee e sensibilità, se non in un mondo completamente robotizzato ed alienato, che non ci auguriamo, dovremmo essere capaci di discernere fra quel che ci accomuna e quel che può dividerci e, in base a questo, scegliere se andare insieme o meno. Se le differenze sono fondamentali, cioè intaccano i principi costituenti di un movimento, è molto meglio dividersi. Se, al contrario, si tratta di differenze di appartenenza ideologica, o di linguaggi usati, è assai più saggio provare a lavorare sulla comunicazione e cercare di unirsi, soprattutto se c’è un chiaro obiettivo condiviso.Occorre abbandonare la paura che unirsi significhi rinunciare a una parte di se stessi, o del proprio gruppo, pensando piuttosto che significhi soprattutto arricchirsi, individualmente e collettivamente di contributi, perché sono proprio le diversità a dare colore, forma e azione ai movimenti di cambiamento che, per loro natura, sono eterogenei. E’ quindi importante che le diversità siano chiare, esplicite, ma che siano ottemperate dal principio e dall’obiettivo comune, al quale va dato il maggior risalto. Chi partecipa ha bisogno di sentirsi accolto, ma anche di avere un’idea chiara su cosa si vuole fare e proporre. Più si mette il cuore e la ragione insieme per unire, maggiori sono le possibilità che l’unirsi vada a buon fine e che le diversità non si trasformino presto in divisioni.In quanto al dividere non c’è altro da mettere in campo, se non il condividere, prassi solidale, ma anche momento di sperimentazione di un progetto costruttivo.

 

Carlo Bellisai

 


7.11.22

le cortes apertas vero turismo o carnaio inutile ? - di Alisàndru Sardu



ho visto certe immagini di #Mamoiada oggi, una fiumana di gente accatastata. Io mi domando se tutto cio' ha un senso. Quello di tirar su soldi. Eh si sa i soldi son importanti... soldi soldi e file file. Come ti puoi
godere un luogo, un paese?
Queste pseudo sagre turistiche massificanti sono un obbrobrio e sono destinate veramente ad essere sempre piu' un carnaio inutile.
Ma si facciamo un bagno di folla nel paese barbaricino così ci sentiamo " più sardi veri " ; una sorta di cartellino da timbrare per la gita folk che ti metti dei vellutini e sei toghissimo.
Altra dimostrazione che gli eventi del genere non portano nulla alla fine; non sarebbe meglio eventi diffusi, eventi piccoli e interessanti? E via a pappai e buffai che si sa...allontana un po la crisi ( quale crisi ? ). In tanti hanno espresso le loro opinioni e non sono propriamente positive. << Gente che si ricorda che esiste altro oltre agli aperitivini in centro una volta all’anno >> ( un commento riportato sull'account facebook al post dell'autore ) Poi però questi paesi già fragili si spopolano... fatevi un poco di domande se questa è la strada giusta o meno...

30.7.20

2 domande a Conte

Caro Presidente,

alla luce di quanto viene affermato da alcuni presidenti, in primis quello della Bielorussia Lukashenko, su presunti tentativi di corruzione tentati da organismi finanziari sovranazionali, mi piacerebbe sapere se Lei ha ricevuto pressioni da parte di quest'ultimi, al fine di imporre al popolo italiano il lockdown per come è stato disegnato dallo staff di esperti da Lei incaricato, allo scopo di portare il Paese sull'orlo del fallimento. Infine, mi piacerebbe sapere se Lei abbia ricevuto pressioni dagli stessi, al fine di imporre un secondo lockdown come contropartita di aiuti economici europei (recovery fund, MES). Grazie.

19.10.19

anche se il confine tra seghe mentali e interrogarsi è labile non smettere mai di farsi domande ed avere dubbi

Risultati immagini per confine tra seghe mentali e ed elucubrazione
come al solito mi chiedo ma perché ho sempre dubbi mi faccio sempre delle domande?Ma poi " marzullandomi 🤪😂 " mi rispondo Perché è meglio porsi domande che avere certezze: quelle sono per gli stolti. Ne sono assolutamente sicuro! 😜. Basta che , purtroppo per me è cosa abbastanza consueta,come ho risposto proprio su questa  discussione  di twitterdi Moreno Burattini ( @Morenozagor ) basta che non sconfinino troppo nelle seghe mentali. Percorso  confermato dal bellissimo pezzo musicale  che trovate  alla  fgine  del post   . E  poi   a  volte  è meglio porsi domande che avere certezze: quelle sono per gli stolti. Ne sono assolutamente sicuro ! proprio    come    questa  citazione presa  dall discussione   twitter  citata   nelle  righe  precedenti




Luca Squillante
@luca_squillante·
23h«"Solo gli imbecilli non hanno dubbi"
"Ne sei sicuro?"
"Senza alcun dubbio!"»
Luciano De Crescenzo.


concludo  questo post  affermando      e  confermando   il titolo  con  questo pezzo  musicale




17.8.19

woodstock rivoluzione o fine d'un epoca ? secondo me entrambe . secondo voi invece ?







da https://www.huffingtonpost.it/

15/08/2019 14:17 CEST

Joan Baez: "Woodstock? Non ne ho nostalgia. Fu un evento importante, ma non una rivoluzione"
La cantautrice ricorda il festival 50 anni dopo: "Mi sentivo un outsider. C'era chi cantava della guerra, ma in pochi pensavano alle questioni serie. Io non l'accettavo"


                                           By Federica Olivo








Aveva 28 anni ed era incinta di 6 mesi Joan Baez quando salì sul palco di Woodstock. Cantò per un’ora, di notte, ma poi restò lì fino alla fine del festival, portando qualche volta la sua voce e la sua chitarra sul palco più piccolo. E sentendosi una voce fuori dal coro, diversa dagli altri artisti e, forse, anche da una parte del suo pubblico. A un certo punto, mentre cantava il primo brano dal palco più importante, si fermò. Chiese al pubblico - con toni, ammette lei stessa oggi, quasi bruschi - di sedersi. Era un modo per dire ‘ascoltatemi, non pensate ad altro, sentite quello che canto, quello che ho da dire’. A lei, artista e attivista, non bastava suonare. In quell’estate del 1969 voleva parlare di politica e di attualità. Voleva mandare un messaggio e temeva che gli altri - sopra e sotto il palco - presi dal divertimento e dallo svago non lo stessero recependo: “Non avrei sopportato neanche che qualcuno girasse una pagina di un libro! E lo dico sul serio”, racconta a distanza di cinquant’anni da quel concerto che ha fatto la storia.
La celebre interprete del folk oggi ha 78 anni e una voce ancora bellissima. Si appresta a lasciare le scene, dopo aver finito il tour internazionale che l’ha portata anche in Italia a luglio, per dedicarsi a una mostra di ritratti, alla scrittura, e a un documentario sulla sua vita. Forse alcuni se ne stupiranno, ma di Woodstock non ha nostalgia. Non tornerebbe indietro, né a quel concerto né agli anni ’60, di cui è stata tra i protagonisti indiscussi.
In una recente intervista al New York Times, parlando del concerto dal quale nacque, tra l’altro, il nomignolo “l’usignolo di Woodstock” che l’ha accompagnata in questi decenni, dice: ”È stato un evento importante, ma non una rivoluzione”. La cantautrice parla del festival con sentimenti contrastanti: l’allegria quando ricorda episodi divertenti e il distacco quando ne fa un’analisi complessiva. Quella tre giorni di musica e condivisione è qualcosa da cui si sente, ormai, lontana. “C’era chi cantava della guerra - spiega a chi gli chiede perché dice che non fu una rivoluzione - ma in realtà fu un festival allegro. Nessuno, in verità, pensava alle questioni serie e io ero sfrontata a sufficienza da non accettare ciò. Una rivoluzione implica assumersi rischi, come andare in carcere subire ciò che succedeva a chi lottava nei movimenti per i diritti civili o disertava il servizio militare”.
Certamente qualcosa di inusuale in quel festival epocale accadde e Joan Baez non fa finta di dimenticarlo: “Fu rivoluzionario il momento in cui i poliziotti misero da parte le pistole e fumarono erba”, ricorda. Tiene, però, a ribadire che un cambiamento sociale non avviene senza l’assunzione di un rischio “e a Woodstock l’unico pericolo che correvi era non essere invitato”, sostiene parlando con il quotidiano statunitense.
Tornando con la mente a quei giorni, prima di ogni altra cosa ricorda quanto si sentisse diversa dagli altri. A pochi mesi dalla nascita di suo figlio era lì a esibirsi mentre il compagno di allora, David Harris, era in carcere perché si era rifiutato di imbracciare le armi. Cantare non le bastava. Voleva affrontare i temi politici, dibattere delle cose che, dice oggi, “succedevano fuori”. Ma non era solo questo che la faceva sentire in qualche modo un outsider rispetto agli altri protagonisti di Woodstock: “Innanzitutto ero donna e, seconda cosa - racconta ancora al New York Times - non bevevo alcool né assumevo droga. Ricordo di aver incontrato Janis Joplin un paio di volte e di averle detto ‘oh Janis, dobbiamo vederci per un the’. Mi rispose alzando una bottiglia (di alcool) da un sacchetto. Io ero un’attivista politica, e molti di quelli che erano lì con me non lo erano”. E se qualcuno le fa notare che ricordando in questi termini Woodstock dipinge se stessa come una moralista risponde: ”È una bella parola. Ero maledettamente timida. Sono sicura che, in realtà, avevo il terrore del palco”. Esattamente di quel palco che oggi in tanti, in tutto il mondo, ricordano e che lei non rinnega, ma non rimpiange.

secondo me entrambe . fu un eventi unico ed irripetibile  lo dice  anche  la stessa (  mi sta simpatica   come un riccio nelle  mutande  ) Rita pavone   nello speciale rai ( ila solita trasmissione   mista   nostalgia  \  revail  )     ad esso dedicato  andato in onda  a  giugno   . Infatti neppure il concerto celebrativo per il 30 anni e quello successivo per i 40 sono stati in grado ( ma questo è normale niente è uguale al precedente ) sono stati in grado di ricreare quell'atmosfera . Infatti , ed è meglio cosi , non si è riusciti ad organizzare il concerto celebrativo per i 50 anni . Ecco che secondo me secondo me , appartenente ma influenzato per via del revival ( sono delle generazioni intermedia fra gli anni 70 ed 80 entrambe . Rivoluzione rispetto al periodo precedente agli anni 60 fine di un epoca perchè fu il funerale ( era già in declino almeno in america in europa ed in italia si chiude negli anni 80 ) del movimento hippy e " ideologia " libertaria e di ribellione che aveva caratterizzato quel periodo . fu uno spartiacque
fra ribellione e riflusso . Voi che ne pensate ?

26.8.17

come si fa ad amare gli animali ed essere vegano se poi s'insulta e si minaccia per un equivoco un veterinario ?




leggi anche
http://iltirreno.gelocal.it/versilia/cronaca/2017/08/24/news/noi-dormiamo-con-un-maialino-nel-lettone-1.15764258


Post frainteso su Facebook, veterinario minacciato di morteLivorno, il medico insultato dai vegani: nel mirino il commento "Porchetta fa l’aerosol" sopra la foto di una maialina




LIVORNO. «Aerosol per piccole porchette». Bastano quattro parole a scatenare una bufera. Quattro parole a corredo di una foto in cui si vede una maialina in cura, che fa l’aerosol perché affetta da polmonite. Saverio Meini, veterinario livornese di 38 anni, dieci di mestiere alle spalle, non avrebbe mai immaginato che la sua ironia, riversata su Facebook, sul suo profilo pubblico, avrebbe suscitato tanta violenza verbale. Contro di lui si sono scatenati decine di commenti, da parte di utenti in tutta Italia, soprattutto del Nord, alcuni dei quali si sono definiti vegani e animalisti: accuse, insulti, minacce, molestie. Tutto per un fraintendimento: la maialina di appena tre mesi si chiama “Porchetta”. E il medico è finito nell’occhio del ciclone perché quel post da una parte del popolo di Fb è stato ritenuto non rispettoso dell’animale.«C’è chi mi ha paragonato a un “pediatra che violenta i bambini” – racconta Meini – Mi sono ritrovato messaggi privati di gente che mi diceva che mi avrebbe aspettato sotto casa, post in cui sono stato definito coglione. Sono giorni che la mattina mi sveglio con l’incubo di accendere il telefono: una persecuzione». E non è bastato al dottore spiegare, in un altro post, che la maialina si chiama Porchetta e che era stata messa nella scatolina per prassi: ormai il treno degli insulti era partito. E nessuno finora è stato in grado di fermarlo.Ma non è tutto. A rendere tutto più incredibile ci si è messo anche un altro post di Meini, di qualche giorno dopo: il veterinario in vacanza pubblica la foto della sua colazione internazionale a base di formaggio e bacon. Quell’immagine viene “rubata” da alcuni dei commentatori più aggressivi e viene da loro usata per corroborare la tesi del medico che non rispetta i maiali. Ma Meini non ci sta. E per difendersi si è rivolto alla sua avvocata, Daniela Dinice: «Ho messo insieme tutti gli screenshot degli insulti: alcuni me li hanno mandati dei lettori, che hanno preso le mie difese, e che mi hanno avvisato di quanto stava succedendo – dice Meini – C’erano commenti che io non potevo vedere perché ero stato bloccato dagli utenti più accaniti. Ho intenzione di inviare una diffida a questa gente. E se non basta farò querela per diffamazione, stalking e cyberbullismo».
concludo con quanto scrisse  l'amica

Immagine del profilo di Claudia Aru, L'immagine può contenere: 1 persona, con sorriso, primo piano
Claudia Aru3 aprile 2015 carne dei grandi centri commerciali, altra è quella allevata da mani sapienti in una cultura millenaria come la nostra. Io rispetto e a tratti ammiro la vostra scelta (che attualmente non sarei in grado di portare avanti pur ammettendone in parte, le ragioni ) , ma non siate pesanti perché ognuno ha i suoi scheletrini da celare e metterei volentieri in rassegna la vostra integerrima coerenza, così per vedere quante volte anche voi (magari inconsapevolmente) capestate qualche diritto altrui. E credetemi che lo fate, essere nati in questa fetta di mondo ve lo fa fare, di serie. Questa distinzione tra esseri umani "migliori o peggiori" perché mangiano carne o no, non si può proprio sentire. Mettetevi in testa che non esistono "buoni o cattivi ", " etici o immorali" , esistono libere scelte e libero arbitrio, la negazione di ciò si chiama Fascismo. Dentro questo sistema contraddittorio e pieno di squilibri, ci siamo tutti. Anche voi. Buona Pasqua! A prescindere da cosa mangerete, io non vi chiamo "coglioni vegani" , ma non chiamatemi " criminale assassina" Io la vedo così.


25.4.16

domande al sindaco ( leghista ) di corsico che vieta alla banda di suonare Bella ciao.

 leggi  anche  


Vorrei chiedere  al sindaco di corsico , a Matteo Salvini ed ai leghisti o  simpatizzanti  che sono tra i miei contatti o fra gli fra i contatti dei mie contatti  su  social  , se  intende per  la  ritirata ( una  dele canzoni ammesse     vedere  url  sopra  )     questa riportata qui sotto

Mi chiedo e  chiedo  loro  se La lega ha cambiato idea sull'unita italiana e sul tricolore visto che fra le canzoni proposte in particolare 33, Sventola il tricolore, la bandiera dei tre colori si parla del valore del tricolore ? oppure come al destra in doppietto vuole far dimenticare quando la bossi diceva :  <<  signora il tricolore lo metta al ... http://bit.ly/1pw1Zwn >>; e altre di Borghezio che non cito perchè ancora più volgari ed irrispettose .
 Cosa   che   aggiungo  ,  come  ddissi anni fa  quando  a  vietarla  fu uno egli ex  sindaci () sempre  di  centro destra  )   di Alghero  ,Tra l'altro bella ciao è una canzone molto poco "politica",  da non  confondere    visto l'uso strumentale  di  una detterminata  parte  politica  con politika  cioè ideologia  ha un testo innocuo è semplice, quasi un canto popolare come dimostra  sia  la  sua  storia  (  1    3 )  fatta essendo  un canto opolare   anonimo  di  diversi  rimaneggiamenti    e versioni  sia  il testo

BELLA CIAO
Stamattina mi sono alzato
O bella ciao bella ciao bella ciao ciao ciao
Stamattina mi sono alzato
E ho trovato l'invasor
O partigiano portami via
O bella ciao bella ciao bella ciao ciao ciao
O partigiano portami via
Che mi sento di morir
E se io muoio da partigiano
O bella ciao bella ciao bella ciao ciao ciao
E se io muoio da partigiano
Tu mi devi seppellir
E seppellire lassu' in montagna
O bella ciao bella ciao bella ciao ciao ciao
E seppellire lassu' in montagna
Sotto l'ombra di un bel fior
pur  essendo      culturamente all'opposto e   agli antipodi   non biasimo  ed  in parte  condivido  nella sostanza  questo  commenbto un po'  revisionista   di


gigi24 minuti fa

esagerati. assurdo cercare di vietare i canti ma capisco da cosa nasce questo tentativo. è giusto festeggiare il 25 aprile ma penso che siano moltissimi gli italiani che come me preferiscono il 2 giugno e non riescono a sentire questa festa sostanzialmente per 2 motivi. Si tratta di una festa diventata di parte in quanto se ne è appropriata una parte della resistenza: vedere ogni volta le bandiere comuniste non è certo un bello spettacolo. Il secondo motivo è l'enfasi di retorica e il falso storico sui "partigiani che hanno liberato l'Italia" quando tutti sanno benissimo che il loro contributo militare è stato in realtà infinitesimo per non dire trascurabile. Detto questo aggiungo che tutti conoscono benissimo l'italiano medio pronto a salire sul carro del vincitore all'occorrenza. Pertanto massima stima e giù il cappello davanti ai Pertini, ai Nenni e ai Gramsci che si schierarono subito contro il fascismo pagandone le conseguenze, ma non posso non dire che stimo molto di più quei ragazzi che sono caduti in Russia o in Africa facendo il loro dovere anche se combattevano per una causa sbagliata piuttosto che molti dei partigiani dell'ultima ora che dopo avere indossato la camicia nera sono passati alla camicia rossa quando hanno capito che il vento era cambiato.

ripreso   dall'articolo citato in apertura post   de ilfattoquotidiano .  Concluido   questo post   rispondendo  ad  eventuali domande    ed  obbiezioni del tipo  : <<   questioni di lana  caprina   >>  che non sono  sottigliezze  perchè   alcuni  ,  compreso il sindaco   in questione  sono erroneamente  convinti   che la canzone  in questione sia  , tesi ampiamente  conroversa e  smentita da  alcuni , d'origine  sovietica   e quindi legta  all'ideologia  comunista  ,  ma  sopratutto perchè  si nega un diritto  . Ok non ti piace   continui  , da ingnorante  a  pensarla  cosi  , ma perchè proibirla  a  gli altri\e  per   giunta per legge  .

1.2.15

ESSERE LAICO E CREDENTE ? E' POSSIBILE

A  chi   mi dice   \  accusa d'essere ateo e miscridente o peggio di   contraddirmi   rispondo che : << (...) Ma alla mia età\vivo bene anche\queste contrarietà\guardo in alto e\mi convinco che \ Dio è laico come me...(....) >> da Laico reggae - Avanzi Sound Machine (Guzzanti - Fassari - Masciarelli - Loche).
Inoltre  alcuni post   che  condivido sui  social  sono  provocatori ( vedi post  precedente :   perchè non restituiamo i resti del cimitero islamico del 1914\1918 del Moschiag a qualche paese Mussulmano ?  ) Io  non sono  ateo  o miscredente   creeo forse  a modo mio     che  spesso   va  incontrasto conla dottrina cattolica . infatti  alcuni mie amici  preti e sacerdoti mi dicono che sono protestante  , i protestanti   che sono cattolico  o viceversa  oppure islamico 
Se proprio volete   etichettarmi sono un laico credente . Ecco  alcune discussioni   che riassumo  e  dovrebbero , almeno credo   chiarire  il mio  credere . 
Riprendendo  quella  discusssione  http://goo.gl/RHdmtn
ecco cosa intendo per laicismo https://www.facebook.com/notes/10150581283890067/?pnref=story
  • Passi Flora Mi spiace Giusè, ma nelle sagrestie delle chiese, alla Caritas e in ogni punto di accoglienza messo in piedi proprio grazie ai VALORI CRISTIANI, c'è la fila di persone disperate, senza soldi, senza lavoro e senza cibo che chiedono aiuto....dove ca@@o ...Altro...




  • Giuseppe Scano concordo come te Passi Flora sul valore del simbolo e sul suo significato . cosi come non metto in dubbio il ruolo svolto dagli enti religiosi ed i suoi valori . e il tuo smarrimento davanti all'essenza dello stato laico ( pseudo tale...Altro...





  • Passi Flora Il BUONSENSO non lo vende neppure MEDIASHOPPING... Questi "diritti" li accampa solo chi in realtà non sopporta chiunque CREDA in qualcosa....Il nostro è uno STATO DI DIRITTO....compreso quello CANONICO da cui attingono la maggior parte degli articoli della Costituzione






  • Giuseppe Scano infatti Passi FloraSe   non bastasse  ecc quanto   dice Don  Farinella  ( news  su  di lui    1  http://www.paolofarinella.eu/  2 https://www.facebook.com/PaoloFarinellaprete )


    Le altre  6 parti le trovate  in questo canale  https://www.youtube.com/user/Grillidiprato/search?query=farinella 

     

    12.11.13

    cattivi si nasce o si diventa ?

    musica   consigliata  ci vuole un fisico  bestiale  - Luca  Carboni  

    ti potrebbe interessare
    http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2013/11/questa-e-la-vita.html

    dopo  questa  ennesima violenza  gratuita   sugli animali
      da  http://www.all4animals.it/

    Alghero: i ragazzini che ammazzano a calci il gattino di cinque mesi Un gatto di cinque mesi appartenente alla colonia del forte della Maddalenetta, nel centro storico di Alghero, è stato brutalmente massacrato a calci. Secondo quanto trapelato, il piccolo sarebbe diventato oggetto delle 
    sevizie di alcuni ragazzini che lo avrebbero ucciso di fronte ad un altro micio con il quale faceva sempre coppia. Almeno una persona avrebbe assistito alla mattanza, e i volontari che sono soliti prendersi cura della colonia (e che da tempo fanno il possibile per far adottare i gatti, costantemente in pericolo) sperano ora che possa farsi avanti: in ogni caso, per quanto accaduto, è già stata sporta denuncia alle autorità di polizia. Contestualmente, gli attivisti di Alghero chiedono all’amministrazione comunale di tutelare maggiormente le colonie feline, così come prevede la legge. Non è la prima volta che la zona è teatro di orrori simili: in passato, già tre gatti erano stati uccisi a colpi di spranga.

    11\XI\2013




    Ora mi chiedo : L'essere umano nasce con una predisposizione innata alla cattiveria o diventa cattivo strada facendo?
    da carlamanea.blogspot.com giugno 2012
     -

    É genetica, influenza familiare, oppure é la società, la cultura che ci allena ad esserlo o, peggio, ci impone di esserlo...cattivi?

    Ci sono delle dinamiche comportamentali per cui é difficile se non impossibile trovare una giustificazione plausibile... e che , come dice anche una mia la mia amica \ contatto di facebook Piera Carta non capirò mai.


    Ma  poi  mi  rivengono in mente questi  dibattiti  di cui  trovate  sotto   alcuni  link   














    che rispondono solo ad una parte della domanda . ed io continuo ad essere come  barche in mezzo al mare

    3.3.13

    leggende urbane , morte , ed altre sciochezze


    da   facebook Albero piegato dal vento, Yosemite National Park, California, c. 1940
    Fotografia di Ansel Easton Adams (1902-1984)

    Molti di voi  mi fanno i complimenti (  chi sinceri chi ruffiani )    e mi  vantano  per  le  storie  e  gli argomenti  che tratto nel blog o di conseguenza   , dove  ho configurato il mio  ( ma  anche  vostro    che mi leggetre  e che  ci scrivete  ) su  : 1)  facebook , twitter ,linkedin . 
    Soggetto e sceneggiatura: Giovanni Di Gregorio
    Disegni: Ugolino Cossu 
    Copertina: Angelo Stano
    Ma   a volte  la vita  è assurda  che spesso <<  le  spiegazioni  più assurde  sono anche le  più probabili  . D'altronde  è cosi   difficile   capire >> come giustamente  dice   Dylan Dog  in leggende  Urbane (  copertina  a destra  )   << cosa  esista  e cosa  no ... . >> A  vote  non mi ci raccapezzo , leggendo  storie  che  qui riporto  ,  neppure  io  che  possa succedere  cose  del genere  . Il fatto   che  certe cose  esistano o meno   non significa   che  possiamo  fare  come se  non esistessero . Noi  tutti   non siamo altro che lo specchio delle paure    e delle necessità  più  profonde  dell'uomo moderno  << Cosi come   >>   sempre  Dylan Dog  << in miti  antiche , le  favole , le tradizioni contemporanee  lo erano per i loro contemporanei . Viviamo  sulle vostre bocche  e nelle vostre orecchie   , nei libri  e  tra i canali televisivi [...] >>.L'umanità  ha  bisogno di racconti, e  farne  a meno  non  è semplice ed  quasi  utopistico,ecco perchè bufale  e catene  ( alcune simpatiche  , alcune noiose  e cattive perchè  come   nella  storia  di  Dylan  Dog    SPOILER   illudono i parenti  di un morto   SPOILER   ) , proprio come ha  bisogno di cibo e sentimenti .
    Infatti  proprio mentre  scrivo questo  post  , mi è arrivata  una  email , vado  ad  aprirla  e  cosa  vi  trovo  la solita  catena  di  una vedeva  che  ha   ricevuto dal marito  una  reredità ,ma   lei  non ha  bisogno di tutti quei soldi e  vuole regalarteli  , ma  però per  poterli avere devi pagare  le spesse  bancarie   del conto  .Bah storia assurda    come se  non  fosse  sufficiente  la  dura  realtà  a rendere fole  questa  vita . Ma  << in fondo   la  vita  non è  altro   che una storia  senza  ne  capo  ne  coda   il cui finale  è  sempre   quello ed uguale per  tutti  
     Aveva  ragione Luigi Pirandello(1867-1936) le  assurdità della vita non hanno  bisogno di parer  verosimili  è perchè  sono vere  . 
    Concludo  e  cosi rispondo  ad  un amico  che parafrasando una famosa  canzone   dei  Nomadi \ Guccini  si chiede  per la morte   di  un suo parente  : << vorrei sapere a che cosa è servito vivere,amare soffrire,spendere tutti i tuoi giorni passati se cosi presto sei dovuto partire (...)  >>


    Caro   ***** . la  risposta  è  :1)   nel resto  nella  canzone in particolare   in questo verso  :<< voglio pero' ricortati com'eri  (....)  >>E poi tutti  presto o  tardi  dobbiamo purtroppo speriamo il più tardi possibile, morire  è destino  . Ma  solo le  storie  (  e  il ricordo delle  persone  care  e degli amici   o   dei nemici  )  non muoiono mai    quelle  vere , a volte   storie   speciali  per  gente  normale    storie normali per  gente  speciale per  parafrasare  un'altra  canzone   famosa    stavolta  De Andreiana  



     a volte    quelle finte  , assurde  e verosimili , quelle  tristi , allegre  ( come quella  che  ho riportato qui in un precedente post  )  non cesseranno d'essere  raccontate  o ( nel caso delle catene  e\o leggende  urbane-metropolitane  )  raccontante  nel  web e  tramite il vecchio metodo del passaparola  .  Le   ritroveremo  ancora  , leggermente  cambiate  o sempre  uguale  a se stesse  pronte , chi sa  a raccontarci nuove  emozioni  o incazzature   arrabbiature  e magari  ad  essere    messe  o  in musica  o  raccontate  come  ha  fatto  La  storia  di  Dylan Dog   citata  in questo  post  .  

    17.7.12

    Che ci faccio qui?

    Ciondolante e imperfetto,
    mezzo ballerino e mezzo indiano,
    sguardo malato o male d'amore?
    In realtà, io combatto
    e non so perché,
    contro risa di pietra,
    mi sbalestro e resisto,
    sopravvivo, senza luna,
    e già sono immenso
     (a Jaime)

    22.2.09

    oligopolio mediatico in sardegna

     a chi mi dice , lo so che non dovrei neppure  replicare   e a  gente  che ha  il prosciutto  sugli occhi  e  si beve  tutto quello  che  dice la  tv  e i media del padrone   e del potere  , ma   sono testardo  e  utopista  oltre che donchisciottiano    oltre  che per  un a corretta  informazione   (  non importa se a  destra  o  a sinistra  )    nel post    su renato soru   sono stato   fazioso      vedete questo video   girato  dalla  tv  pandora   di  Giulietto chiesa    e   poi ditemi voi  .





    L'oligopolio in Sardegna
    from Pandora TV on Vimeo.


    --- (....)  Ecco  ciò che  non mi piace  dei giornali  [  e  tg e i suoi approfondimenti e rubriche  ] , non sai mai  chi    dic ela verità  .
     ---  forse  nessuno nessuno
    ---Meglio non leggerli allora
    --- e  rinuiciare  all'informazione  allora  '
    -----Per me potrebbero anche chiuderli tutti se  chi m'informa dice solo bugie  è meglio che stia zitto
    ----  e  chi stabilisce  qual'è la verità ?
    -----la verità  è nei fatti e non nelle congetture  ma  per  raccontare i fatti ci vuole  obbiettività
    ---- senza  obbiettività  non c'è buona informazione    e senza  buona  informazione non c'è libertà di stampa  e neppure [ vera ] democrazia
    ------Non è  pèroprio cosi che stanno le cose  (..)
    ------e questo è male  (....) 
    -----molto male
    ---- che cosa  c'è più importante dell'obbiettività ? sentiamo 
    --- La pluuralità 
    ----. che  i gornali  [  e  le televisioni ]   sia  obbiettivi  o faziosi   non contaq  . l'importante  e che nessuno   sin erga  garante dela obbiettività    dell'informazione  e che  ogni uno  possa  dire  [ e scrivere  ]  ciò che ritiene più  giuisto  ed  opportuno  .
    --- anche se non è vro  ?^
    ---- dev'essere chi legge[ e  ascolta  ]   a stabilirlo n  , magatri dopoi   dopo aver consultato più  di una  fonte  . D'altra parte  distinguiere   tra  verità  e mistificazione  ? 
    (..)

     Dylan Dog   "  i professionisti  "  n  269 pag   5-7


    18.8.08

    Darwinismi

    "Perché sbaglio?" se lo domandava ad alta voce, anzi forse il tono di voce in realtà era più che alto, stava quasi urlando. Con i finestrini chiusi e la radio ad alto volume, fuori nessuno si preoccupava delle sue urla. Che poi in ogni caso era buio e lui era fuori dalle strade cittadine sicché non c'era poi tanto pubblico ad assistere alla sua performance.

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    3.6.08

    Domande

    È la prima volta che partecipo ad un progetto come questo. Non so quale contributo potrò darne, né se quello che scriverò potrà interessare qualcuno. Ma se uno non ci prova non lo saprà mai quindi... eccomi!

    Le teniamo chiuse sotto i cappelli. Le lasciamo uscire come centesimi da infilare nella macchinetta del caffè. Le usiamo perché ci frega, ne abusiamo perché gli altri, dopo un po',  ci anestetizzano. Del saperle formulare abbiamo fatto un mestiere forse dimenticando che da bambini per tutti era un talento naturale. Eravamo tutti intervistatori e ci domandavamo del mondo, della vita, dei perché. Ora che abbiamo più strumenti per trovare risposte, spesso non abbiamo più domande. Non abbiamo più quella voglia di esplorare, di conoscere. Ci accontentiamo di vivacchiare e subiamo quello che ci accade senza più interrogativi. Per fortuna succede ancora che un bambino ci fissi e chieda:"Perché?"

    Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa Agitu Ideo Gudeta, la regina delle capre felici.

    Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa la regina delle capre felici.È stata ferocemente uccisa Agitu, la regina delle capre felici, con un colpo...