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Visualizzazione dei post con l'etichetta amore che fa male

delitti passionali ? ma che razza di termine usano i media ?

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stavo   facendo la raccolta   dela  carta  per  la differenziata  , quando  leggo  sul  vecchio  giornale    dell'ennesimo  omicidio   di  un uomo della propria  moglie   , e  in qui tutto  " normale  "  ( in senso  sarcastico ovviamente  )  visto che  :  L'Onu: "In Italia è femminicidio, ogni 3 giorni una donna viene uccisa dal patner" ,  quello che mi  ha lasciato  stupefatto  ( oltre  che inc..... )  è  il titolo  : << ****  omicidio passionale ......  >> . Ora  mi chiedo la  stessa cosa   che  si chiede  Mafalda,   la protagonista dell'omonima  striscia a fumetti  scritta e disegnata dall' argentino Joaquín Lavado, in arte Quino  pubblicata dal 1964 al 1973, molto popolare in America Latina e in Europa in questa  immagine ,  presa  non ricordo   da  quale   bachecadei miei  compagnidistrada  facebookiani . Qualcuno\a   mi sà  dare  una  risposta  

Fotografia

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Testimone, dov'è il testimone? Nel passato remoto della gioventù, in quei tratti nervosi, nelle schegge degli occhi, o nella sapienza dolente dei passi stanchi? E' ritratta, in voi, la musica. La fine dei padri. Le generazioni complicate. Il sussulto dell'incerto domani. L'ansia d'un Dio rinnegato e sfuggito. L'età della perdita. Un diamante folle. Troppo prezioso e fulgido per noi, poveri carboni spenti. Sopra: Renato Zero e Lucio Dalla davanti alle immagini di Tenco ed Endrigo. Sotto: Montreux, 29 febbraio 2012, l'ultimo concerto di Dalla, a poche ore dalla morte.

il mio san valentino

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Cantacronache 4 Canti di protesta del popolo italiano e Canti della Resistenza LP - Vedette Albatros VPA 8133 (1971) Brano tratto dall'album Materiale Resistente 1945-1995. I versi sono di Pietro Gori, è qui interpretata dal gruppo Settore Out. questo  è vero amore  altro che quello illusorio e sdolcinato  che ci propongono  a più  riprese man mano che si avvicina san valentino

basta ( almeno spero ) illusioni [ usare o non usare le illusioni ]

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lascio scorrere gli eventi.... Se deve succedere succederà....   ciò che deve  accadere  accade  per  parafrasare   l'omonima canzone, anche questa  adatta  al mio stato ,   degli ex Csi . Mi sono stancato  e sono rimasto ferito più volte   (  a volte  inutilmente  )   di inseguire illusioni .... per  quanto dolci e bellissime  , ed  a volte  costruttive come il caso   del finale del film   cento passi    di tullio maria  giordana  . Basta altrimenti  mi succede   come la canzone di cui trovate  sotto   il video   con  testo  e traduzione  la  presa da   http://www.airdave.it/  che m'illudo sempre  di trovare  l'amore  invece  ricevo solo   due di picche  o  rifiuti ipocriti  tipo : sono già  sposata  , convivo    fidanzata  , ecc .  Se  proprio mi si deve  dire   di no  o che  interesso   , preferisco   che mi sia detta  la verità  o meglio preferisco  essere ferito  dalla verità  che illuso  da  una bugia    molto spesso di circostanza  .  Guns ‘n Roses N

Non siamo tutti uguali

Da ieri sera, e per altre ventiquattro ore, la mailing list dedicata a Enzo Baldoni ( EnzoB@yahoogroups.com ) sarà aperta ai messaggi in occasione dei cinque anni dalla scomparsa del giornalista. Un lustro. Lustro come il ricordo, forse, oppure no. Giorni fa, su Facebook, ho inserito un video di Telepace, che informava dellatitolazione d'una piazza a lui, a Enzo. Non ho ricevuto nemmeno un commento. Lustra è la nostra memoria, appianata, morta, forse mai vissuta. Enzo è diventato, suo malgrado, un segno e una coscienza. Il corpo di lui, uomo così fisico, ancora non c'è. Enzo è associato a un passato che ci sormonta, alla dabbenaggine dei nostri governanti di allora, che sono gli stessi di adesso, alle ingiurie urticanti della stampa viscida e servile, alla foschia delle sabbie, ad altri Drogo persi, nel sole cisposo, manciate di minuti, secoli fa. C'è chi non ha dimenticato, si capisce. Molti, anzi. Ma non se ne parla in giro, pertanto non esistono . "Ci manchi"

La fine

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Del videoclip che intendevo proporre posso indicare soltanto il link : l'incorporamento è stato "disattivato su richiesta dell'utente" , come avverte la nota che accompagna il filmatino. Ed è un peccato. Il brano ( Don't stop 'til get enough ), celeberrimo eppure non sempre ricordato tra le pietre miliari di Michael Jackson , risale al 1979. L'artista aveva appena 21 anni, non ci sono particolari coreografie, ma solo la sua presenza dilatata sul palcoscenico, anco ra così tipicamente e smaccatamente disco, con un che di pacchianamente artigianale, il bacino che rotea, le movenze sensuali e delicate, quasi una versione ambigua di Charlot. In tale sede mi restano solo le foto per mostrare soprattutto ai più giovani quanto fosse bello (e bravo) Michael Jackson. L'ho scelto apposta seminudo, caraibico, seduttivo. Vero. Michael era un ragazzino di colore dalla vocetta sottile, a tratti anche un po' petulante, eppure irresistibile, maliosa. Così l'ho

Occhi di ragazza

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Il regime ha dovuto ammettere che sono andati perduti "solo" tre milioni di voti, ma che le elezioni non verranno annullate e che, anzi, la magistratura si appresta a impartire ai ribelli una "lezione esemplare" . Quasi sicuramente ci riuscirà. Il potere è ancora forte, coeso, determinato. E la diffusa ignoranza degli osservatori occidentali (anche dei semplici cittadini e/o della società civile) verso la peraltro complicata situazione non solo politica, ma culturale, e direi sentimentale dell'Iran non aiuta a creare, a livello mondiale, una risposta ferma e convincente (ci sta provando Obama, probabilmente l'unico a poterlo fare benché il successo della sua strategia non sia affatto sicuro). L'Islam iraniano non è né quello saudita né quello cupo e truce dei talebani afghani. E i giovani (il 70% del Paese ha meno di 30 anni) che in questi giorni si battono pacificamente (e vengono uccisi) per le "riforme" non hanno in mente una democrazia di t

io e le donne parte

nella data 26  febbraio dell'agenda  giorni non violenti 2009  leggo  questa frase  :<< c'è il coloroformio e la morfina  per il dolore fisico , ma non c'è  niente per il dolore   dell'anima  : pensavo cosi >> ed in parte lo penso ancora  <<  e all'improvviso  mi è venuto in mente  : è falso  . c'è un tipo di cloroformio  spirituale  ... esiste  ed  è conosciuto  da  tanto tempo  : l'amore  >> di  Leone Tolstoi  . . Ma in realtà   ho soltanto molte  amiche   , alòcune intoime , ma  non al  livello del trombamica (  figura femminile  del trombamico )   . Infatti non ho  ancora mai troiato in tutti i miei viaggi  l'amore  , Infatti da  bambino \ ragazzino non ho mai avuto  una fidanzatina  . Ed  è per  questo che   sono sempre   in piena attibvità onanistica   e  non ho mai  fatto sesso  o  fatto l'amore   a quasi 33  anni   ( anche perchè andare   a puttane  non mi piace  mi sà  d'amore mercenario  )  Forse  è per quest

ecco cosa fa fare l'amore .Si fingono fratello e sorella per trovare ricovero

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 Leggo su   3viso.com/ questa news  che  qui  vi ripropongo   <<  Evidentemente l ‘amore, la passione, il senso di libertà che ha portato alla fuga due adolescenti, non sono bastati a smorzare i morsi della fame che sicuramente sono subentrati dopo la classica “fuga d ‘amore” . E’ finita in modo del tutto imprevisto la storia di due ragazzi dell’est dell’Europa che animati e sostenuti da un forte sentimento, sono scappati da casa sicuri di poter provvedere alle loro esigenze pratiche ma dopo un pò hanno dovuto gettare la spugna ed inventare uno stratagemma che li aiutasse nelle cose pratiche. Fingendosi fratello e sorella, hanno bussato alla porta di un istituto di religiose a Fiesole inventandosi una storia pietosa e raccontando che la loro mamma era morta e che il papà era dovuto tornare nella ex Juogoslavia in seguito a questa disgrazia. Le suore li hanno cristianamente accolti ma nello stesso tempo, hanno avvertito le forze dell’ordine che li cercavano da tempo e i due fug

Dov'è Mimì

Era rimasta chiusa in un cassetto, quasi si vergognasse della propria bellezza. La diversità piaga, non solo nell'abiezione. Lascia senza fiato, turba, scuote. E piange per la propria solitudine incompresa, statuina d'alabastro che nessun principe vorrà mai sposare. Sono trascorsi vent'anni da quel miracolo, da quel balenio di perfezione che, proprio sul palco di Sanremo, prorompeva nell'addogliata grazia dell'eccesso. Su quel palco era tornata, scalfendo un impenetrabile muro di silenzio, Mia Martini offrendo un disperato inno d'amore: Almeno tu nell'universo . Tornava da chissà quali mondi, spersa, sepolcrale ma sanguigna, e con occhi mani gesti e denti supplicava, implorava di essere riamata, poco, male, incomprensibilmente, banalmente: ma fosse amore, una buona volta.Io la vedevo come un'infiorata pop. Inquadrata dal basso in alto, Mimì aveva qualcosa di regale, una Madonna da processioni. Ma l'umanità che sprigionava appariva così tagliente e s

Pietà per l'Amore

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Pietà Un lago oscuro ti ha inghiottita, ma la tua anima riluce. Chissà se ci sentirai, chissà se capirai. Dolce è il tuo sguardo su di noi. Le nostre preghiere non bastano di fronte all'immensità. In riva al lago, dalle rive inaridite, vedo l'ultimo raggio di luna che ti illumina e ti accoglie tra le sue braccia. a Eluana Englaro In una giornata come questa in cui tutti festeggiano l'Amore io non posso non pensare a Lei Carpe Diem

9 febbraio, di sera

Soltanto ora riesco a scrivere, non di te, ma a te. Di te e dei tuoi cari s'è scritto, e detto, e urlato, e bestemmiato troppo in questi interminabili mesi, in queste infinite ore. Scrivere di te mi riusciva impossibile. La tua impalpabile possanza m'invadeva con tale prepotenza, il fermo immagine della tua stralunante, succosa e sfrontata giovinezza mi appariva così in contrasto con l'impenetrabile cappa in cui giacevi, oscura ai nostri occhi ansiosi, che no, nessun motto, nessun pensiero, nessuna preghiera poteva in me sostituire il silenzio. Tu che potevi essermi figlia, se restavi quella dei vent'anni. E forse perché avvertivo questa tua figliolanza, questa tua estrema e disperata dipendenza da noi, poveri umani, non potevo - non posso - nominarti per esteso. Avverto un frizzo stridente, come volessi rinchiuderti ancora una volta in qualche lettera, in un caso clinico, e proprio nel momento in cui sei sciolta da ogni legame. E. "E" come Eterno, "E&quo

E. E.: i cattolici non sono Ratzinger, Bagnasco e Radio Maria

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Proprio per il rispetto verso E. E. (come Michele Serra, non riesco nemmeno a nominarla a causa dello scempio perpetrato dalle scimmie urlatrici attorno al suo corpo) e la sua famiglia, in particolare papà Beppino che, indipendentemente dalle scelte, nessuna persona con un minimo di coscienza UMANA - e non solo cristiana - potrebbe definire "assassino" , non sono mai intervenuta pubblicamente sulla sua sciagura. Tuttavia il livello d'indecenza raggiunto da certi personaggi in questi giorni è tale, e l'immagine dei cattolici fornita dai media e dalla cricca vaticana così distorta, che come credente mi sento offesa e sfregiata, e avverto l'irrinunciabile diritto-dovere di render nota a tutti la realtà. I cattolici non sono Ratzinger, Bagnasco, la Binetti o Radio Maria . Riporto alcune dichiarazioni di autorevoli associazioni, politici e anche religiosi AUTENTICAMENTE credenti. Di ciarpame siamo stufi. D. T. Mons. Casale: “Eluana lasciamola morire in pace come facem

Solidarietà a don Prospero e al suo presepe-moschea

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Un fatto grave è successo in questi giorni a Genova: un parroco, don Prospero Bonzani , grande educatore di generazione di giovani e sempre attento a lasciarsi stupire e a stupire col Vangelo alla mano, da anni ha posto nel presepe una piccola moschea come segno che il mondo è cambiato nel panorama, ma non è cambiato nel cuore di Dio. Un segno di novità religiosa, culturale, civile, umana. Un segno da aggiungere ai segni di cui parla il vangelo di Luca : Ecco il segno: troverete un bambino … ecc. ecc. In tutti questi anni nessuno si è accorto di nulla fino a quando la destra becera, atea e miscredente (con tutto il rispetto degli atei veri ed i miscredenti d’annata) non ne ha fatto una campagna denigratoria e con i fascisti di Forza Nuova che hanno minacciato rappresaglie, la Lega che vomitato come suo solito e i fascisti del msi che gridano allo scandalo . Conclusione: la curia di Genova ha ordinato di togliere la moschea dal presepe per prevenire eventuali intemperanz e. Kibbutz di

Si accetti la sentenza sul caso Englaro

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Il portavoce nazionale di “Noi Siamo Chiesa” Vittorio Bellavite ha rilasciato la seguente dichiarazione : “Finalmente la magistratura ha chiuso il caso Englaro secondo i principi generali del diritto, secondo la stessa normativa internazionale e secondo le attese della famiglia di Eluana. Non condividiamo le mobilitazioni a favore della vita che sono state fatte e che si faranno, contestando le sentenze della magistratura. La situazione di fatto di questa povera ragazza, strappata alla vit a nel fiore della giovinezza, vince qualsiasi argomentazione di segno contrario. Ci meravigliamo, con sofferenza, della linea delle autorità ecclesiastiche. Essa ci sembra ideologica, tesa a difendere principi, del tutto astratti, che noi riteniamo lontani dal messaggio di libertà, di umanità e di rispetto delle vita e della morte che sono contenuti nel Vangelo. Nel mondo cattolico si stanno diffondendo posizioni diverse dalla pretesa ortodossia indicata dai vertici della Conferenza Episcopale. Ne s

L'arrivo

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Approdato a porto sicuro declina il volto e scioglie l'àncora. Ha spento i conti col destino selvaggio, l'ha reso vento e impalpabile gloria. Solo a tratti nel soffitto dei pensieri i suoi occhi assonnati e vagabondi s'imbattono in giovani vite straniano in dorature immense in stonati meriggi in oblique voluttà. Come antichi risvegli dileguati e azzurri e pigri, venati di caffè, di baci smozzicati, di sorrisi imprevisti, di mattine curiose, di labbra non dette nel chiarore stupefatto. Ma l'attimo scorre. Risuona il silenzio. Si concede un sospiro ed è sazio di sé. Daniela Tuscano    

"A" come Artista

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Sono qui, e la tua porta è socchiusa, calda e fiduciosa. Sono qui, e tu dormi sicura e libera, amica mia. Sono qui, ma la calamita del mio sguardo mi rapisce a te. Viandante del cuore, spinto da fragori d'autostrade, e ubriaco di nafta assetato di cielo sfatto, e scarpate di sogni lascivi, non posso colmarmi dei tuoi casti baci, o dolce amica. Ci siamo amati in una notte molcente d'avorio, ti ho accarezzata nella tua purezza sensuale, avrei potuto tripudiare del tuo lumescente candore. Ma il mio destino è crudo, un trono olimpico su sterrati di nebbia, una santa dannazione in piazze di vento e periferie dissepolte. Sono qui, e me ne andrò perché nulla sai di portoni sconnessi e volti rubati che violavo aggrappandomi al tuo corpo di sole Fremevo per anfratti di passione, per le ginocchia d'un muratore, per l'angoscia annegata in un bicchiere vagabondo Fremevo per la pena del mondo scomunicato, per uno scalpiccio di foglie querule, per l'umiliazione di milioni di schi

amore interrotto

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Lo sguardo gli cadde distratto fuori della terrazza. “Notte, tripudiante”. Si domandava se quel paesaggio spennellato con lembi frenetici e caldi fosse adatto a raccogliere le sue tardive inquietudini. Ma già non ci pensava più. Si trovava di fronte un giovanotto dalla bellezza così esplicita da risultare, in qualche modo, banale. Certo facile; e lui non voleva complicarsi la vita.                    “E’ tutto lì”, rifletteva, osservandolo.                                        E continuava: non ho nemmeno bisogno di corteggiarlo. Con quel fisico da paura. Così diversi, i suoi occhi, dallo sguardo azzurro che lo aveva irretito, inaspettato e vinto, alcuni anni prima. L’azzurro, si sa, scivola via come acqua. È il colore del vento e dell’aria. Gli aveva chiesto, ridendo: “Dove scappi?”. E quello sguardo si era voltato fissando in una rapida istantanea i ciuffi roridi di sole. Un bagno di gioventù. Le labbra tumide e imbronciate, la pelle bianca e mesta. Forse i suoi gusti erano troppo

come passa il tempo vent'anni nfàù se ne andava Andrea pazienza

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Vent'anni fa ci lasciava Andrea Pazienza . Non ho mai saputo molto di lui, nel periodo della sua fulminea, e fulminante carriera, attraversavo una fase di ripiegamento su me stessa, sbalestrata da quegli Ottanta che i parolai attuali, semplificatori delle coscienze, inflazionano con l'immeritato aggettivo "favolosi". E che invece - parafrasando Paolo Rossi - furono veramente di merda. Gli anni dell'edonismo reaganiano, della Milano da bere, del craxismo (ant enato del berlusconismo, già rampante in tv), di Sotto il vestito niente . uesta la non-cultura dominante, incubazione/incubo maligno dello sfacelo odierno. Ma in quel riassettarsi del Potere, nel reazionarismo di ritorno, tecnologico e invasivo, resistevano plaghe di voci libere, scorrette, fugaci anch'esse, come il periodo che vivevano - o, forse, subivano -, senza tetto né legge, anarchici del sentimento prima che del pensiero. Erano i sussulti delle ultime radio indipendenti, gli stordimenti tondellia