Cerca nel blog

Visualizzazione post con etichetta antonio bianco. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta antonio bianco. Mostra tutti i post

4.12.25

Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata n LX IMPARATE A “LEGGERE” IL LINGUAGGIO DEL CORPO

 Il linguaggio del corpo da solo non basta a prevenire femminicidi o violenze, ma può essere un segnale precoce utile se integrato con educazione, linguaggio rispettoso e interventi culturali e istituzionali. La prevenzione passa soprattutto da un cambiamento sociale e comunicativo, non solo dall’osservazione dei gesti.  Infatti    ha  ragione   Antonio Bianco nella puntata  odierna   sul settimanale   Giallo (  foto a  sinistra  ) il linguaggio     del corpo  può avere  un ruolo    🔍in quanto esprime  

  • Segnali di disagio o paura: posture chiuse, sguardi sfuggenti, tensione muscolare possono indicare che una persona si sente minacciata. Riconoscerli può aiutare a intervenire prima che la situazione degeneri.

  • Indicatori di aggressività: gesti ampi e invadenti, tono di voce crescente, avvicinamenti fisici forzati possono segnalare un rischio imminente.

  • Limiti: il linguaggio del corpo è interpretativo e non sempre affidabile. Non può sostituire strumenti di prevenzione strutturali come educazione, supporto psicologico e tutela legale.

Però oltre  al  linguaggio del corpo  anche     🗣️ Il linguaggio verbale  può  fungere  come prevenzione Gli studi sottolineano che il linguaggio verbale e culturale è centrale nella prevenzione della violenza di genere:Il presidente Mattarella ha ribadito che “parità significa educazione al linguaggio del rispetto”, evidenziando come parole e comunicazione possano alimentare o contrastare stereotipi e abusi.Espressioni sessiste e stereotipi verbali  , e  scritti  " murali  " ( vedere    elenco  da  ragazze  da    struprare  sui bagni  scolastici )  rafforzano la cultura patriarcale e normalizzano la violenza.Mentre  l’uso di un linguaggio inclusivo e consapevole contribuisce a ridurre discriminazioni e a promuovere rispetto.Infatti      dati recent  📊 hanno  dimostratro     che   nel 30,9% dei femminicidi la vittima aveva già subito maltrattamenti, e nel 25% minacce: segni “visibili” che spesso non vengono presi sul serio.Ecco quindi     che   i segnali (verbali e non verbali) esistono, ma servono strumenti sociali e istituzionali per riconoscerli e intervenire. Ora   però  se  da  un   lato è  utile    ci  sono  come in tutte  le cose   dei ⚖️ Rischi e sfide. Infatt
  • Interpretazione soggettiva: il linguaggio del corpo può essere frainteso, rischiando di colpevolizzare la vittima.

  • Spettacolarizzazione mediatica: concentrarsi solo sui gesti rischia di ridurre la violenza a “segnali da decifrare”, invece di affrontarne le radici culturali.

  • Soluzione reale: educazione al rispetto, linguaggio inclusivo, supporto alle vittime e responsabilità istituzionale.

👉 In conclusione, il linguaggio del corpo può essere un campanello d’allarme, ma la vera prevenzione dei femminicidi e delle violenze passa da:  educazione, linguaggio rispettoso, cambiamento culturale e interventi concreti non  solo   ,  ma   in mancanza o presenza lasciata all'improvvisazione  , la sensazione   come  dice  lo  stesso Bianco    nell'articolo   citato    è un arma  di  prevenzione e   di autodifesa    

28.11.25

Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata LIX : ATTENTE AGLI SCIPPATORI! COME EVITARE LE TRAPPOLE

L'ultimo   di   Antonio Bianco  è utile al di là    delle puntate  precedenti  . Infatti  come  dice egli stesso: ‹‹I borseggiatori sono una realtà difficile da ignorare, vista la loro diffusione decisamente capillare su tutto il territorio nazionale, in particolare nei centri abitati più affollati. Quella che mettono in atto non è una aggressione a tutti gli effetti, ma resta un atto di violenza che non è mai piacevole subire. Ecco
perché questa se!imana abbiamo scelto di offrirvi qualche consiglio prezioso per evitare di vivere questa esperienza.››
Ecco   come   difendersi  o  senza       ( al limite  lo  fate   Dopo aver subito uno scippo o un borseggio)  allertare  il 112 o il 113. Se il cellulare fosse stato sottratto si può usare un telefono pubblico, oppure fermare una persona munita di telefono cellulare e chiedere il permesso di fare una telefonata . Oppure   sempre    basandosi  sulla  prevenzione    seguire   i    consigli    di  « Scippi e Borseggi »  della   Polizia di Stato   o di altri    siti riportsti a  fine post




 Ecco   comunque  cosa     ci dice  sempre  lo stesso bianco  



 Prima di tutto, non tenete mai il portafoglio  [  e  il cellulare   ]  nella tasca posteriore dei vostri pantaloni. Preferite tasche frontali, interne o dotate di zip. Usate possibilmente  portafogli [  o  custodie dei cellulari    ]  slim, che possono tenere soldi e documenti ben nascosti e quindi più prote!i. Ancora, indossate preferibilmente una borsa a tracolla corta da portare davanti e non sulla spalla. Evitate di portare borse aperte, con la bretella lunga e senza chiusura, soprattutto in luoghi affollati. Se vi trovate in metropolitana, per esempio, tenete la borsa davanti e la mano sopra la chiusura, per ulteriore sicurezza. Se notate che qualcuno vi tocca o prova a distrarvi, magari dandovi uno spintone, sappiate che spesso si tra!a di una trappola messa in a!o da due o più malintenzionati. Se vi trovate in un bar o al ristorante, riponete la borsa sul grembo o agganciatela alla sedia in modo che la tracolla passi intorno alla vostra gamba. Non appoggiatela mai a terra e nemmeno su una sedia che non si trovi so!o la vostra visuale dire!a Cercate di limitare allo stretto necessario ciò che portate con voi: un po’ di contanti, i documenti e le vostre carte, meglio ancora se distribuiti in distretti diversi. Per esempio, tenete il contante in una tasca, i documenti nella borsa e le carte di credito in un’altra tasca ancora. Abbiate cura di attivare preventivamente le notifiche relative al vostro conto e le applicazioni sul cellulare che permettono di pagare senza estrarre carte, in modo da evitare di dover tirare fuori il portafoglio, limitando quindi il rischio di subire un furto.  


e l'eventiuale aggressione e violenza per eseguire  lo scippo co  tutte le consegueze  che  ne  consegue  . 
Un  altro sistema   ,  forse anacronistico  e  comico  ,   è  quello   suggerito da  nostri. nonni\e  o mamme  apprensive    tenere    nei  portagli o zaini   solo monete  o pezzi piccole  massimo  10 € .  Il  resto   nelle mutande   o  nelle  clze  a rete  \  giarrettiere   .  Cosi , sempre  che non siate  esperti di   arti  marziali   se     vi puntano il coltello     ve la  cavate  ( sempre  che  non abbiare   rolex o preziosi  )   con una cifra   irrisoria 😁😇


14.11.25

Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco PUNTATA LVII° SE GIRATE IN LUOGHI ISOLATI NO A TACCHI E GONNE STRETTE




Premesso che non esiste alcun tipo di giustificazione per chi commette violenza, di qualunque tipo essa sia, va detto che il nostro abbigliamento può avere un ruolo importante nel caso in cui ci si ritrovi a essere vittima di un’aggressione. Scegliere con attenzione cosa indossare e cosa lasciare invece nell’armadio può aiutare a muoversi con disinvoltura e sicurezza. Meglio optare sempre per vestiti che consentono movimenti rapidi e agili: pantaloni o gonne non troppo strette e scarpe chiuse, che
permettono di correre o di reagire in tempi veloci in caso di pericolo. Tacchi alti e indumenti eleganti possono limitare i movimenti e attirare un’attenzione indesiderata, soprattutto quando ci si trova in luoghi isolati. Questo, lo ripetiamo ancora una volta, non signica che una vittima di un’aggressione “se la va a cercare” se sceglie un paio di tacchi o un vestito elegante, ma è indiscutibile come in caso di pericolo le scarpe da ginnastica risultino più comode per darsela a gambe. Se potete scegliere, lasciate a casa borse troppo pesanti e troppo grandi, che rischiano di intralciare i movimenti e rendono più complicato tenere le mani libere. Meglio portare uno zainetto piccolo o una borsa a tracolla, che se indossati in modo sicuro consentono di portare con sé soltanto l’essenziale, come telefono, documenti, chiavi e magari lo spray al peperoncino. Se camminate in zone poco illuminate, può tornare utile indossare qualche dettaglio riflettente o un accessorio chiaro, che possa essere visto anche da lontano, pur senza attirare troppo l’attenzione. Non indossate troppi gioielli e lasciate le cuffie in tasca. Un abbigliamento pratico, che è in grado di trasmettere determinazione e sicurezza, può far desistere eventuali malintenzionati. Infine, tenete a mente due concetti che non ci stancheremo mai di ripetervi: mostrare sicurezza, camminando con passo deciso, sguardo alto e consapevolezza del proprio corpo trasmette forza e controllo. L’obiettivo è la vita: verifcate sempre di essere nelle condizioni migliori per fuggire.

7.11.25

Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco n LVI QUANDO SEI A PASSEGGIO CON IL CANE FIDATEVI DEL SUO ISTINTO

 

a quanto detto,vedere slide a sinistra ,    da Antonio Bianco sull'ultimo n del setttimala Giallo vorrei aggiungere che Tra decreti legge, normative, campagne, promesse, iniziative e manifestazioni contro la violenza di genere, non sono poche le donne che adottano cani antiviolenza per la difesa personale. Difesa dalle violenze sessuali, dallo stalking, dalle molestie ed aggressioni.Infatti esistono cani appositamente ‘educati’ da scuole di addestramento speciali per proteggere le donne vittime di violenza. Esemplari di razze selezionate che non esiteranno ad intervenire per difendere le vittime dai loro aggressori. Viene addestrato il cosiddetto ‘cane scorta’ e viene ‘educata’ anche la donna attraverso un particolare allenamento per imparare a controllare gli istinti del cane e la situazione di pericolo.
Di solito, al cane da difesa viene applicata una museruola rivestita in acciaio. Non deve dimostrarsi aggressivo: deve semplicemente immobilizzare l’aggressore al momento giusto per dar modo alla donna di liberarsi da lui e chiedere aiuto. Quando la donna viene aggredita, il cane si lancia sull’aggressore e gli assesta un colpo per bloccarlo e immobilizzarlo. Deve dissuaderlo e fare da scudo della donna che, oltretutto, dispone di GPS per essere localizzata dalla Polizia.
Il cane scorta (come quello che accompagna i non vedenti) è riconosciuto legalmente?
No, ma le autorità dovrebbero farlo, regolarizzare l’importante ruolo dei cani scorta per donne vittime di violenza di genere. Non sono pericolosi o aggressivi ma socievoli, affettuosi, veri e propri angeli custodi. Non vengono, di certo, addestrati per attaccare o, peggio, uccidere persecutori o aggressori. Hanno un forte senso di ‘giustizia’: sanno che il maltrattamento non è ‘giusto’.
La donna che ha già un cane può anche rivolgersi a centri speciali per richiedere l’addestramento del suo compagno a quattro zampe. Si tratta di addestratori professionisti a cui è saggio rivolgersi per ricevere consigli su come addestrare un cane alla difesa senza attaccare, semplicemente per allontanare il pericolo. Un cane di buona taglia e di carattere vivace, tranquillo ed equilibrato, di solito, è addestrabile alla difesa: interverrà solo se sarà il padrone ad ordinarglielo.
Per   chi  volese    approfondire   ecco  alcuni link 

30.10.25

Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata n LV ECCO COME COMPORTARVI SE SIETE IN METROPOLITANA e aggiunta mia IN AUTOBUS

 Soprattutto per chi vive in una città grande, viaggiare in metropolitana è una necessità pressoché quotidiana perché perme!e di coprire distanze grandi e trafficate in poco tempo. Per una donna però può trasformarsi in un potenziale pericolo, ed ecco che il traffico dell’ora di punta, i vagoni affollati oppure le stazioni poco frequentate richiedono qualche attenzione in più. Ancora una volta la prevenzione è l’arma più efficace.
Ecco perché prima di tutto può risultare utile pianificare il percorso con un certo anticipo. Conoscere dove è collocata l’uscita giusta o quale linea prendere di solito porta a ridurre il tempo trascorso a consultare mappe o telefoni, momenti in cui si è inevitabilmente più esposti
a borseggi o molestie. Meglio tenere la borsa e lo zaino davanti, naturalmente chiusi, e il telefono sempre a portata di mano anche se non troppo in vista. Sulle metropolitane affollate conviene scegliere le carrozze più vicine al macchinista o ai vagoni con maggiore presenza di persone. In alcune città, anche se non in Italia, esistono addiri!ura carrozze riservate alle donne, specialmente nelle ore no!urne, che si trasformano in uno spazio di respiro e sicurezza. Durante gli spostamenti, è importante mantenere consapevolezza di tutto quello che ci accade attorno. Se qualcuno vi infastidisce, spostatevi con decisione e cercate il contatto visivo di altri passeggeri o del personale di sicurezza. Se ritenete di essere in pericolo, premete il pulsante d’allarme e segnalate quello che sta accadendo. Evitate di scendere in stazioni poco illuminate o semideserte: se possibile, aspettate la metropolitana in aree videosorvegliate. Se viaggiate di sera, avvisate qualcuno dell’orario previsto di arrivo. Infine, datevi del vostro istinto, che è un allarme prezioso, mai da sottovalutare. Se una situazione vi mette a disagio, non ignoratela: spostatevi, perché cambiare vagone o uscire prima è e rimane un vostro diritto. La sicurezza personale non è paranoia, ma un diritto da esercitare con consapevolezza e fermezza, anche nei gesti più semplici della nostra quotidianità.

Un altro  mezzo di  traporto  metropolitano in cui  ci  può  essere  pericolo   di  molestie  ed  aggressioni   puo'  essere  anche l'autobus    . ecco  alcuni  conigli 

Rimani calma/o sii diretta/o, a vooce alta invita il molestatore a toglierti le mani di dosso e Chiedi aiuto non isolarti, cerca le persone intorno a te e fai notare la situazione. Non esitare ad alzare la voce per richiamare l’attenzione
se c'è poca gente Allontanati e spostati in un luogo sicuro, in una zona più affollata del mezzo o vicino al conducente. Informa immediatamente l’autista descrivendo l'incidente in modo chiaro
non esitare a denunciare l'incidente alle autorità locali, chiama il numero 112 e Memorizza i dettagli se possibile presta attenzione all'aspetto dell'aggressore, memorizza i dettagli. Queste informazioni possono essere utili nelle fasi successive
Chiama il 1522 rivolgiti al numero gratuito attivo 24 h su 24 dove operatrici specializzate accoglieranno le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking
Racconta l'accaduto - se l'esperienza ti ha causato stress o disagio, cerca supporto psicologico. Parla con amici, familiari o professionisti per elaborare l'accaduto e gestire le emozioni

 Non è colpa tua  ricorda che la colpa è sempre dell'aggressore e non tua. Infatti  come disse Franca Viola, «l’onore lo perde chi fa certe cose, non chi le subisce». Cerca sostegno da amici, familiari o professionisti per affrontare l'eventuali  conseguenze emotive


10.10.25

Manuale d'autodifesa in consigli di Antonio Bianco esperto antiagressione punta n LII : " per sfuggire al pericolo è necessario allenarsi "

Oltre    a quanto detto dallo stesso  Antonio Bianco  nelle  precedenti  puntate  e ripetuto   in questa  ( vedere    screen shot  a  sinistra  ) : « la  fuga   sia    vera  vittoria  » . Infatti  come dice l'articolo   "  Come posso difendermi da un’aggressione ?   " di https://www.laleggepertutti.it/    Nel nostro ordinamento, specialmente per le aggressioni che avvengono in luoghi aperti come la strada, vige il principio del commodus discessus (che si può tradurre come “comoda via di fuga”).
Secondo la giurisprudenza costante della Cassazione, non è configurabile la legittima difesa se la persona aggredita aveva la possibilità concreta di allontanarsi e mettersi in salvo, senza rischi e senza disonore (Cass. Pen., Sez. 1, n. 16102 del 28-04-2021; Cass. Pen., Sez. 5, n. 26163 del 07-07-2022). Esempio  Se durante una lite verbale in una piazza una persona inizia a minacciarti, ma tu hai la chiara possibilità di girarti, salire sulla tua auto parcheggiata a pochi metri e andartene, la legge si aspetta che tu scelga la fuga. Se invece decidi di rimanere ad affrontare la situazione e rispondi a un’eventuale aggressione fisica, la tua reazione non sarà considerata “necessitata”, perché avevi un’alternativa non lesiva.
Ecco quind     che  la reazione fisica è vista come l’ultima spiaggia, legittima solo quando ogni altra via d’uscita è preclusa.
Quindi  in questo    caso  la  fuga  , ovviamente    se  è  possibile , non è   mai una  sconfitta  o  un atto da  vigliacchi\ codardi  come  viene definito  da  molti  che  esalta  il coraggio  e la resistenza    considerando eroi   chi  non fugge   codardi     che  fugge   ma una vittoria morale   .
Ha  ragione   Antonio Bianco     per  sfuggire  al pericolo  bisogna allenarsi   fisicamente  e  aggiungo  io psicologicamente \ mentalmente    .
 Ecco  alcune dritte \ strategie      su come  : « Scappare dal vortice di una persona aggressiva: 5 strategie efficaci » da  https://studiolegalelavorospoltore.it/

19.9.25

Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata XXXX : SGUARDI E MANI NASCOSTE: I SEGNALI DI UN AGGRESSORE + ( aggiuntata mia ) i segnali di violenza di genere all'interno della coppia

 Ancora una volta vogliamo invitare alla prudenza, senza scivolare nella paranoia. È fondamentale sviluppare la capacità di leggere alcuni segnali d’allarme che, se colti  con il dovuto anticipo, possono fare le differenza e ridurre i  rischi di un’aggressione. Va detto che non esiste un libretto  delle istruzioni perché ciascuno di noi ha la propria unicità, ma ci sono comportamenti che, se osservati nel contesto  complessivo, meritano di essere individuati e riconosciuti. Pensiamo allo sguardo e al linguaggio del corpo, per   esempio. Un potenziale aggressore spesso osserva la vittima con una certa insistenza e mantiene una distanza insolita.
Spesso tiene le mani costantemente nascoste, in tasca  oppure sotto i vestiti, e le muove in modo nervoso e rapido, come fa chi è pronto ad afferrare un’arma o ad agire in modo  improvviso. Fate attenzione anche alla gestione del vostro spazio personale. Un avvicinamento non richiesto, soprattutto se vi trovate in un luogo poco illuminato o in qualche modo isolato, deve insospettirvi e mettervi in allarme, così come nel caso in cui qualcuno cerchi di limitare le vostre vie di fuga, magari circondandovi con altri individui. Non dovete trascurare nemmeno il linguaggio verbale: un tono minaccioso, richieste di informazioni personali o di denaro, così come frasi aggressive, sono indicatori di tentativi di intimidazione. Attenzione anche ad approcci esageratamente cordiali, che potrebbero essere invece degli strumenti per portarvi ad abbassare le barriere di difesa. E drizzate le antenne se si avvicina qualcuno con abiti troppo larghi o pesanti, che potrebbero servire a nascondere oggetti come armi. Allertatevi se qualcuno staziona a lungo in aree di passaggio senza ragione, magari con la compresenza di altri individui che potrebbero essere suoi complici. Come sempre, vi invitiamo a fidarvi del vostro istinto: se qualcosa non torna, se provate disagio anche se non sapete bene il perché, è il momento di allontanarvi o di chiedere aiuto. Riconoscere i campanelli d’allarme non è in grado di assicurare che non sarete mai vittime di aggressioni, ma indubbiamente aumenta le probabilità di evitarle .

L'articolo di  questa settimana ha  dimenticato ,  magari ne parlerà  in una  prossima  puntata  visto lo spazio limitato,  di quelli  che    sono  i  segnali  di violenza di genere  all'interno  della  coppia  

Essi   includono l'accelerazione delle fasi relazionali, gelosia estrema, possessività, controllo sulla vita della partner, isolamento da amici e familiari, atteggiamenti svalutanti e manipolativi, vittimismo e controllo delle finanze, che possono culminare in violenza psicologica, verbale e fisica. È importante riconoscere questi campanelli d'allarme e chiedere aiuto presso i Centri Antiviolenza per ottenere sostegno psicologico e legale. Segnali nella relazione e controllo Accelerazione delle fasi della relazione: La relazione progredisce troppo velocemente, con pressioni per intensificare il legame in breve tempo. Estrema gelosia e possessività: Il partner controlla le amicizie, le attività e i movimenti, chiedendo conto di ogni cosa e richiedendo le password.  Isolamento sociale: Cerca attivamente di

allontanare la partner da amici, familiari e colleghi, privandola del suo supporto sociale.
Atteggiamenti svalutanti e umiliazioni: Critica e   esageratamente ed  in maniera assillante , sminuisce o ridicolizza la partner, sia in privato che in pubblico, giudicando le sue scelte e il suo abbigliamento. Controlli economici: Impone restrizioni sulle finanze, sul lavoro o sull'uso del denaro, creando quindi dipendenza economica.
Dinamiche psicologiche e comportamentali  Manipolazione: Fa ricadere la colpa sulla partner e distorce la realtà per ottenere controllo. Vittimismo: Può descriversi come vittima, manipolando la situazione per giustificare le proprie azioni aggressive. Umore altalenante: Alterna rapidamente comportamenti affettuosi a rabbia o aggressività, specialmente quando si sente messo in discussione. Minacce: Insulta, minaccia di farsi del male o di far del male alle persone care della partner. Violenza verbale: Utilizza un tono di voce alto, aggressioni verbali e attacchi continui alla persona. Violenza fisica: In alcuni casi, il comportamento può
sfociare in schiaffi, pugni o calci, che possono iniziare in modo nascosto. Cosa fare se si riconoscono questi segnali  .Chiedere aiuto: Se si riconoscono questi campanelli d'allarme in una relazione, è fondamentale   di  comune  accordo e  s'è  possibile     altrimenti     ricorrere    ai centri  antiviolenza  ed  a un legale per  il  divorzio  , cercare supporto  di psicologo  specializzato   in terapia  di  coppia   La terapia di coppia è un valido strumento per superare le difficoltà di una relazione, così da ristabilire equilibrio e comunicazione. Se  poi  fallisce  e  tali fenomeni diventano  più  intensi non aspettare le botte  ma  Contattare  i Centri Antiviolenza: Questi centri offrono sostegno psicologico e legale alle vittime di violenza e  lasciare  tale relazione   evitando    violenze  fisiche più pesanti e  in molti casi  uccisioni   .

per  approfondire  

13.9.25

Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata XXXIX : PER AVVERTIRE IL PERICOLO ALLENATE IL VOSTRO UDITO

  Bisogna avere orecchio, anche quando si tratta di autodifesa. Spesso sottovalutato e dato per scontato, l’udito è un senso che può fare la differenza in caso di pericolo. Ascoltare è infatti il primo passo verso la prevenzione, perché ci consente di me!erci in contatto con l’ambiente che ci circonda e ci permette di riconoscere eventuali segnali che ci possono mettere in guardia. Anche in questo caso, è necessario allenarsi. Un esercizio semplice e facilmente praticabile prevede che camminiate per strada senza auricolari. Provate a distinguere i suoni che sentite: il passo di una persona, il rumore di un motorino che
si avvicina, la portiera di un’auto che si chiude, magari di scatto. Cercate di crearvi una sorta di mappa mentale dei rumori che riuscite a sentire e a riconoscere, in modo che possa essere più semplice in futuro accorgersi di un’eventuale anomalia. Sempre a proposito di allenamenti dell’udito, in un luogo afollato come può essere un mercato oppure una stazione, concentratevi per individuare un suono specifico. Per esempio, pensiamo al pianto di un bambino, al fischio di un treno o al richiamo di un ambulante, senza distrarvi dal resto dei rumori che vi circondano. Questo tipo di esercizio è utile e rafforza la sele!ività uditiva, che è fondamentale per cogliere un de!aglio importante nel caos. Ancora, imparate a camminare alternando momenti di relax a momenti di massima a!enzione acustica: spegnete la musica, interrompete qualsiasi telefonata e mettevi in ascolto. Saranno suffcienti pochi secondi per capire se c’è qualcuno troppo vicino a voi o se qualcuno che vi è accanto sta accelerando il passo.Esercitatevi anche a casa. Con gli occhi chiusi, fatevi aiutare da qualcuno che possa produrre rumori con un mazzo di chiavi o un libro che cade e cercate di riconoscerne l’origine e la direzione. È un allenamento che stimola la capacità di localizzare un suono, utile se ci si trova in un parcheggio o in una via poco illuminata. State in ascolto, sempre !


Infatti   è bene   oltre  che  per  i  motivi  elencati  dall'articolo di Antonio  bianco   per  motivi di salute  è  bene   allenare  il proprio udito  ecco come : « Udito Eccellente: ecco come averlo » di  La Palestra.it
Esso  oltre    ai metodi  citati  nelle  puntate precedenti   è  un modo   insieme al  progetto per le  scuole    : «  Il rispetto come antidoto alla violenza  » di  https://darevocealsilenzio.it/ per debellare  o  ridurre  ai minimi termini    la violenza   e  l'odio 













4.9.25

Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata XXXVIIIIX : - ARMI NON NON VIOLENTE \ ANCHE IL FISCHIETTO PUÒ FAR DESISTERE UN AGGRESSORE! -


Per  i non praticanti ed conoscitori di arti marziali o tecniche di autodifesa   ci sono  anche   delle  armi non violente cioè 

Le armi non violente si possono definire in due modi: da un lato, come oggetti per la difesa personale che non causano danni letali, come lo spray al peperoncino o le pistole a proiettili di gomma; dall'altro, come principi filosofici e politici che rifiutano l'uso della violenza per raggiungere obiettivi di trasformazione sociale, come il movimento nonviolento.

e la prevenzione .Infatti Antonio Bianco nellultima  puntata  della sua  guida     sul settimanale    giallo    afferma   che  


Non importa con quale marca o modello di borsa voi usciate.Quello che conta è quello che scegliete di portare con voi, anche e soprattutto per sentirvi al sicuro quando siete fuori casa. Non basta quindi controllare di avere preso le chiavi, il portafoglio, i documenti e il cellulare. Perché per le donne la borsa può e deve trasformarsi in una sorta di “cassetta degli attrezzi”, al cui interno inserire tutto quello che può farvi sentire più libere e più sicure di voi stesse. Il primo oggetto che non può mancare è il cellulare. Verificate che sia sempre carico, in modo che lo possiate usare in caso di emergenza, e portate con voi un powerbank, in modo da scongiurare il pericolo di rimanere senza bateria. Ancora, portate con voi un fischietto oppure un allarme personale acustico, che potrebbero bastare a scoraggiare le ca!ive intenzioni di un potenziale aggressore. È consigliabile inserire in borsa anche uno spray al peperoncino, purché conforme alla normativa, prezioso come deterrente, ma anche come strumento di difesa. Per chi preferisce non impiegare lo spray, non mancate di portare con voi torce tascabili ad alta intensità, che sono in grado di accecare soltanto temporaneamente un possibile malintenzionato dandovi la possibilità di guadagnare del tempo prezioso per mettervi al riparo. Ci sono poi oggetti che di per sé non sono considerati degli strumenti di difesa, ma che potrebbero fare la di$erenza. Pensiamo per esempio a qualche moneta o a qualche banconota di piccolo taglio, che potrebbero essere utili a chiamare un taxi, nel momento del bisogno. Infine, non dimenticate di portare con voi la prudenza e la consapevolezza. La prudenza sta nel camminare in posti bene illuminati e nell’informare una persona a voi cara del tragitto che vi accingete a compiere una volta usciti di casa. La consapevolezza, altre!anto preziosa, sta invece nell’avere programmi chiari e ben de#niti, con un margine di imprevisto minimo e facile da arginare, e nel conoscere i propri limiti.

30.7.25

manuale di autodifesa consigli di Antonio bianco esperto anti agressione puntata XXXV se siete in pericolo un fischietto vi può salvare

 non ho  voglia  di  stare a  estrapolare  il pdf    dell'articolo  lo  direttamente    riporto sotto  a     sinistra  




Inizialmene    pensavo  di saltarla perchè  era sottotono risetto alle altre . Ma poi ho cambiatro idea . Infatti oltre ai cellulari , spray al peperoncino (ora pubblicizzato anche in tv ) un fischietto è un metodo : semplice , legale , economico non violento che può essere sempre usato come dice ache l'articolo ( vedere slide a sinistra ) . Infatti l fischietto, con il suo suono penetrante e costante, è capace di attirare l’attenzione in modo chiaro e inequivocabile, indipendentemente da lingua e cultura, in netto contrasto con la voce che può non uscire o tremare a causa della paura, rendendo difficoltoso un grido di aiuto nitido.Unico limite anche se limitato nel caso ti prendono da dietro e ti tappano la bocca e quindi ti restano mani e piedi e poi la fuga

26.7.25

Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata n XXXVI DAVANTI A UN AGGRESSORE NON NASCONDETE LE MANI + METODI NON VIOLENTI DI AUTOIDIFESA

pima d'affrontare la puntata di oggi ecco un riassunto tramite dei link collegati 😁⚠️ sia alle puntate precedenti  che trovate nell'archivio del blog  sia a quellla d'oggi in cui si parla dell'uso delle mani ( non necessariamente per attaccare ) in caso d'aggressione semifisica e fisica . 
Tale uso può essere come risulta da le mie ricerche fatte e che troverete a fine post , essere usato anche come tecnica non violenta. 
Ma ora bado alle ciancie e veniamo al post vero e proprio

 In caso siate vi!ima di un’aggressione, le mani possono rivestire un ruolo cruciale. Ricordate infatti che, soprattutto in una situazione di pericolo, il corpo parla prima ancora della voce. E tra tutti i segnali che siamo in grado di mandare a chi abbiamo davanti, le mani sanno essere inequivocabili. Il modo in cui le teniamo può infatti determinare l’esito dell’incontro-scontro: le mani possono calmare, dissuadere,
proteggere. Possono addirittura salvarci la vita.
Nel caso in cui vi troviate vittime di un’aggressione, tenete bene a mente la prima regola: non nascondete lemani. Tenerle in tasca, dietro la schiena o coperte può sembrare sospe!o agli occhi di un aggressore, che potrebbe percepire la postura come minacciosa o ambigua, anche se invece abbiamo semplicemente paura. 
Le mani devono essere visibili, aperte, sollevate all’altezza del petto, possibilmente con i palmi rivolti verso l’esterno. È una posizione che trasmette un messaggio ben chiaro: non voglio farti del male. 
E consente di difendersi rapidamente, se necessario.
Questa posizione viene chiamata “guardia passiva”, ed è usata anche nelle arti marziali e nelle tecniche di difesa personale. Non si tratta di una postura d’attacco, ma di pura preparazione: permette di proteggere il volto, il torace e anche di respingere un colpo, nel caso in cui serva. È una forma di assertività fiica, ma non contiene aggressività.
Può essere utile anche muovere lentamente le mani, accompagnando le parole, nel caso in cui si stia cercando di calmare l’aggressore. Movimenti improvvisi o nervosi, al contrario, rischiano di far scattare una reazione violenta. 
La calma si comunica anche a!raverso il movimento: cercate di essere misurate, calme. Se invece siete costre!e a reagire all’aggressione perché la fuga non è contemplata, le mani devono essere già pronte, nella posizione giusta per parare, spingere via o creare distanza. Non servono pugni, ma gesti rapidi per guadagnare tempo e spazio.

 Ecco la mia parte 

In caso di aggressione, l'uso non violento delle mani può essere impiegato per difendersi, ma è fondamentale agire con consapevolezza e cautela. L'obiettivo principale è evitare lesioni e la escalation della violenza, cercando sempre la via della fuga o della de-escalation verbale. Se possibile, è consigliabile allontanarsi e chiamare le forze dell'ordine, oppure utilizzare tecniche di difesa personale che mirino a neutralizzare l'aggressore senza causare danni permanenti.Ecco alcuni approcci non violenti che possono essere utili:
1. De-escalation verbale:
Rimani calmo:
Mantenere la calma può aiutare a gestire la situazione e a ridurre la tensione.
Comunica in modo assertivo:
Usa un tono di voce deciso ma non aggressivo, esprimendo chiaramente i tuoi bisogni e confini.
Ascolta attivamente:
Cerca di capire le ragioni dell'aggressore, senza giudicare, e cerca punti di accordo.
Offri una via d'uscita:
Se possibile, suggerisci alternative pacifiche alla violenza, come allontanarsi o chiedere aiuto.
2. Tecniche di difesa personale:
Posizione di guardia:
Mantieni una postura che ti protegga, con le mani leggermente sollevate e il corpo rivolto leggermente di lato per ridurre l'impatto.
Blocchi e schivate:
Impara tecniche di base per bloccare colpi e schivare attacchi.
Punti di pressione:
Alcune tecniche di difesa personale utilizzano punti di pressione per disarmare o rallentare l'aggressore, senza causare danni permanenti.
Utilizzo di oggetti:
In situazioni estreme, oggetti comuni come chiavi, penne o borse possono essere utilizzati come strumenti di difesa, ma sempre con l'obiettivo di creare una via di fuga.
3. Fuga:
Valuta la situazione: Se possibile, cerca di valutare se c'è una via di fuga sicura.Corri: Se ti senti minacciato, allontanati velocemente dall'aggressore.Cerca aiuto: Grida aiuto o cerca persone nelle vicinanze che possano intervenire.
4. Importante
È fondamentale conoscere i propri limiti e non rischiare la propria incolumità. Se ti senti sopraffatto, non esitare a chiamare le forze dell'ordine.

La legittima difesa  quindi   è un diritto, ma deve essere proporzionata all'aggressione e non deve essere usata come scusa per vendicarsi.
Se subisci un'aggressione, è importante denunciare l'accaduto e cercare supporto medico e psicologico.
In ogni caso, la prevenzione è la migliore arma. Conoscere le tecniche di difesa personale e le strategie di de-escalation può aiutare a evitare situazioni pericolose.
 Le mani possono essere   usate  come segnale: In molte tecniche di autodifesa, mostrare le mani può essere un modo per disinnescare la tensione. Indica che non si ha un’arma e che si è aperti alla comunicazione.Tenere le mani visibili e assumere una postura sicura può avere un impatto psicologico sull'aggressore, scoraggiando un attacco. Si chiama Tecnica “Fence” di Geoff Thompson: Nel mondo della sicurezza personale, si parla della “fence” (recinto), una posizione in cui le mani sono visibili, alte e pronte a difendersi, ma sembrano innocue.
Mostrare le mani può accompagnare un linguaggio corporeo assertivo, che aiuta a stabilire confini senza provocare Alcuni professionisti della sicurezza suggeriscono di usare le mani come mezzo di distrazione visiva\ Disarmo visivo: distogliendo l’attenzione dal resto del corpo.
Difendersi in modo non violento è possibile, e spesso è anche più efficace nel lungo termine. Ecco alcune strategie che puoi usare in caso di aggressione:

🧘‍♂️ Difesa verbale e controllo emotivo

  • Rimani calmo: Il tuo autocontrollo può disinnescare l’aggressività dell’altra persona.

  • Parla con assertività: Rispondi con voce ferma e decisa, senza provocare né cedere.

  • Usa frasi chiare: Ad esempio, “Non voglio discutere” o “Mi allontano perché non mi sento al sicuro”.

🏃‍♀️ Tecniche di disimpegno e fuga

  • Mantieni la distanza: Allontanati fisicamente se possibile, evitando lo scontro.

  • Chiedi aiuto: Coinvolgi altre persone, grida o richiama l’attenzione se sei in pericolo.

  • Cerca vie di uscita: Sapere dove sei e come uscire può fare la differenza.

🛡️ Strategie preventive

  • Allenamento mentale: Impara a riconoscere le situazioni rischiose prima che degenerino.

  • Gestione dello stress: Più sei preparato emotivamente, più saprai affrontare momenti critici.

  • Educazione alla non violenza: Seguire corsi come il metodo “Verbal Judo” o programmi di comunicazione non violenta può essere molto utile.

La non violenza , inoltre , è una forza potente perche: non significa passività, ma scelta consapevole di proteggersi con intelligenza. Sicuramente  mi  chiederete  : «  puoi  illustrarci  le tecniche specifiche per autodifesa psicologica, oppure  un esempio pratico di come reagire in un caso concreto? Puoi darmi un esempio di reazione non violenta in un'aggressione? »
Immagina questa situazione: Sei per strada e qualcuno ti urla contro in modo aggressivo, ti si avvicina e sembra pronto a spingerti.Ecco come potresti reagire in modo non violento ma efficace:

🎯 Reazione non violenta:

  1. Respira profondamente e mantieni la calma Questo ti aiuta a pensare lucidamente e non reagire impulsivamente.

  2. Assumi una postura aperta ma non minacciosa Mani visibili, palmi aperti, corpo leggermente ruotato di lato: mostra che non vuoi combattere ma sei vigile.

  3. Pronuncia una frase assertiva e chiara

    • “Non voglio litigare. Mi allontano.”

    • “Non mi sento al sicuro, chiedo aiuto.” Dì la frase con voce ferma ma non aggressiva.

  4. Fai un passo indietro lentamente e cerca una via d’uscita Non voltare subito le spalle: mantieni l’attenzione sull’aggressore mentre ti sposti.

  5. Coinvolgi altri presenti o chiama aiuto Puntare gli occhi su una persona vicina e dire: “Per favore, puoi aiutarmi?” può cambiare la dinamica.

 Questa tecnica prende ispirazione da metodi come la comunicazione non violenta e il  già citato   de-es  ovvero l’arte di calmare una situazione tesa prima che degeneri. È usata in ambiti come la sicurezza, la sanità, l’educazione e persino nei rapporti quotidiani. Incuriosito ho  chiesto   a  copilot  un ulteriore  approfondimento  su   cosa  significhi  .
 Ecco cosa mi ha  risposto   significa e come funziona ecco    cosa mi ha risposto  gemini la IA fi Google:

🔍 Cos’è il de-escalation training

  • Tecniche verbali per calmare una persona agitata

  • Controllo delle emozioni per non reagire impulsivamente

  • Linguaggio del corpo non minaccioso per trasmettere sicurezza e rispetto

  • Ascolto attivo per far sentire l’altro compreso

🛠️ Esempi di tecniche usate

  • “Verbal Judo”: usare parole come leve per guidare la conversazione senza scontro

  • Riflettere le emozioni: “Capisco che sei arrabbiato, parliamone”

  • Silenzio strategico: dare tempo all’altro di calmarsi

  • Domande aperte: “Cosa ti ha fatto sentire così?”

non so che  altro aggiungere  ed  approfondire     visto  che  tutto è stato detto da  esperti \ gente che  ne sa  più di me    sull'argomento in questione

18.7.25

EVITATE PARCHEGGI ISOLATI E TENETE LE CHIAVI ED IL CELLULARE IN MANO IN MANO I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata n XXXV + azioni immediate in caso diaggressioni in auto o prima d'entrare in essa

 N.B 
Le  frasi in corsivo e  fra  parentesi , all'articolo di Antonio  Bianco sul  settimanal Giiallo  , sono mie libere  intuizioni    no sono presti nel testo originario e la seconda   foto sono create    tramite  https://chatgpt.com/ e https://it.freepik.com/ 

 Vi trovate in automobile da sole e dovete parcheggiare. Senza naturalmente voler fare “terrorismo”, dobbiamo  ricordarvi che il pericolo, purtroppo, è sempre in agguato  [ di giorno e  di , soprattutto di  notte  ] . Il primo consiglio è quello di prestare la massima attenzione  al luogo in cui parcheggiate. Preferite sempre zone frequentate e ben illuminate, meglio ancora se visibili dalla strada o dalle case. Evitate invece zone isolate, parcheggi sotterranei o circondati da vegetazione fitta. Se possibile, parcheggiate quanto più possibile vicino al luogo che dovete raggiungere. Non dimenticate un dettaglio importante: lasciate  [ oviamente insignificante o di poco  conto  per evitare   d'attirare ladri ] nella vostra  automobile un ella un oggetto  che faccia supporre che con voi ci sia anche un uomo o  qualcuno con voi , una cravatta  o una  giacca  al  posto del passeggero  , per esempio, potrebbe andare benissimo  [ oppure   un cane o   vero   o   in miniatura      ad  aspettarvi  come  la foto  sotto a  destra     se  osservate  \  "  atenzionae  "da lontano  possono creare    effetti  ottici e  quind fa  desististere  \ spaventare  ]  Ancora, prestate massima  attenzione alle possibili “trappole”. Oltre a non far salire in auto sconosciuti, diffidate [ è  vero che   lo si che no è  bello   generalizzare  \  fare di tutta un erba  un fascio   ma  non si sa mai  ] di chi potrebbe chiedervi aiuto [  o vuole vendervi qualcosa  o  chiedere  elemosinain maniera poco credibile. Se, per esempio, qualcuno vi avvicina dicendovi che ha un problema alla sua automobile, se siete sole andate oltre [ opppure chiedeteli se ha bisogno di un meccanico \ carro attrezzi , ecc ] . Se notate la presenza di oggetti o biglietti insoliti sul parabrezza o sul tergicristallo, [ non toccateli subito ma fatelo arrivati\e a casa o sul posto di destinazione poiché potrebbero essere segnali di controllo o messaggi tra malviventi o eventuali truffe \ trucchiper farvi uscire dalla macchina ] .Salite immediatamente in auto, chiudetevi dentro e spostatevi in un luogo sicuro. Prima di scendere o di salire in auto tenete le chiavi [  ed  il cellulare ] in mano, in modo che siate pronte a chiudere o ad aprire rapidamente la vettura in caso di necessità. Bloccate immediatamente le portiere non appena salite in auto e non fermatevi a lungo in macchina per telefonare o semplicemente per sistemarvi, perché una sosta prolungata potrebbe attirare attenzioni non desiderate. Fidatevi del vostro istinto, e se per qualunque ragione un luogo vi mette disagio, cercate immediatamente [  se  possibile] un’alternativa. Nel caso in cui uno sconosciuto si avvicini a voi infastidendovi o in modo invadente, evitate confronti e allontanatevi [ o  se  non potete    fate  finita   di  chiamare  la  polizia  \  forze  dell'ordine un moroso   o  un amico che vengono a  prendervi  o avete  appuntamento  ] nel caso   questi  metodi     di prevenzioni   dell'articolo  non dovessero  funzionare  o essere  applicabili   Siate pronte a reagire, ma sempre e soltanto con la massima prudenza, ricordando ancora una volta che la  soluzione migliore è allontanarvi rapidamente e chiedere aiuto.ecco alcune azioni alternative e complementari che possono aumentare le possibilità di mettersi in salvo:

🚨 Azioni immediate in caso di aggressione in auto

  • Suona il clacson ripetutamente: è un segnale di allarme che può attirare l’attenzione di passanti o residenti.

  •   usare  cellulare  pronto   con  chiamata  vocale   dei   numeri  d emergenza in particolare  il   112 (numero unico di emergenza in Italia) anche se non puoi parlare: la chiamata può essere tracciata. Mettere  tal i umeri (  forze ell'ordine , amici  intimi , familiari  , ecc )   pre  impostati  nei numeri  rapidi    ciè quelli che mettete  come preferiti  sulla home  

  • Accendi le luci di emergenza per segnalare una situazione anomala.

  •   fai   partire     in  caso di minaccia   o  d'aggressione una  suoneria   d'allarme  scaricati   e mettiti  sul cellulare suonerie della polizia e suoni di notifica che puoi impostare per le chiamate in arrivo, i toni di allarme e gli avvisi SMS o   militari del tipo quella  dell'addunata  o  sveglia . oppure    se  non sei terrozzizta  \  spaventata   usa   se lo hai  con te   un fischietto   d'arbitro  o  ad  ultra  suoni   cosi intervi.ene un  cane    o il padrone    se è  a passseggio con il cane 

  • Usa lo spray al peperoncino se lo hai a portata di mano e se la legge locale  (  ma  anche non  se    davanti  ad  un  aggressione   .  lo so che  passerai dei guai    ma  potrei    avere  delle  atteuanti )  ne consente il possesso.

  • Fuggi se possibile: se l’aggressore è fuori dall’auto, metti in moto e guida via, anche se devi infrangere qualche regola stradale. Oppure  come il link   « Strategie Avanzate di Autodifesa »  di    https://www.wildfidenza.com/   riportato in una  puntata precedente    se   è giù i macchina  ( passaggio ad  un autostopista    \  o  passaggo  da  uno sconoscoiuto  ,   attacco  violento del  partner   , ecc  )  : «Se l’aggressore e riuscito a salire in auto e ti minaccia mentre sei alla guida, gioca d’astuzia e tampona (piano) l'auto che ti sta di fronte : quest’azione potrebbe salvarti la vita poiche quasi certa mente lui fuggira[...] »

RIASSUMENDO

📚🧠 Strategie preventive e psicologiche


  • Non lasciare oggetti di valore in vista: Borse, soldi, dispositivi tecnologici o altri oggetti di valore non dovrebbero essere visibili all'interno dell'auto. Riponili nel portabagagli prima di arrivare al parcheggio, per non farti osservare.
  • Non lasciare chiavi o carte di credito in auto: Evita di nascondere copie delle chiavi o carte di credito all'interno del veicolo.
  • Lasciare il cassettino aperto: Per mostrare che non c'è nulla di valore al suo interno.
  • Prepararsi prima di scendere e salire: Prima di scendere dall'auto, osserva l'ambiente circostante. Quando torni a prenderla, tieni le chiavi in mano (nella mano dominante) prima di entrare nel parcheggio.
  • Percorrere le aree principali: Cammina al centro dei passaggi principali del parcheggio, evitando di muoverti a caso tra le vetture.
  • Essere consapevoli dell'ambiente: Non usare cuffie o cappucci che limitino la tua vista o l'udito. Cerca di avere almeno una mano libera.
  • Parcheggiare per una fuga più rapida: Se possibile, parcheggia con il muso dell'auto rivolto verso la rampa di uscita per essere più visibile e veloce in caso di necessità.
  • Non opporre resistenza, almeno che  sia  addestratta o  non conosca e non frequenti corsi di. autodifesa e di'arti marziali in caso di aggressione: Se, nonostante le precauzioni, vieni colto di sorpresa, ricorda che la tua vita e la tua incolumità sono più importanti. Non opporre resistenza, specialmente se l'aggressore è armato.
  • Evita di parcheggiare in luoghi isolati o poco illuminati, soprattutto di notte.
  • Tieni sempre il cellulare carico e a portata di mano, magari con un'app di emergenza attiva (come “112 Where ARE U”).
  • Simula una chiamata o parla ad alta voce come se stessi comunicando con qualcuno che ti aspetta: può scoraggiare un aggressore.

🛠️ Equipaggiamento utile da tenere in auto

OggettoUtilità
Spray urticanteDifesa immediata
Torcia potenteAccecare temporaneamente o segnalare
Power bankPer non restare senza telefono carico
Martello frangivetroPer fuggire in caso di blocco
Finta sirena o allarme⁕per dissuadere l’aggressore

11.7.25

Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata n XXXIV SE SIETE DA SOLE, EVITATE DI PERCORRERE ZONE BUIE + cosa fare nelle zone buie e defizione per la legge italiana di leggitima ed ecceddo di difesa


Ouella che si ha per il buio è una paura che ci portiamo dietro da sempre. E se da una parte è importante tenere a mente che al buio, di per sé, ci sono le stesse cose che possiamo trovare anche alla luce, è altrettanto importante ricordare che camminare nell’oscurità può rappresentare un pericolo concreto, soprattutto per una donna sola . A causa di fattori culturali e sociali legati alla violenza di genere, le donne sono più esposte ad aggressioni  fisiche o sessuali o a molestie, sopra#u#o quando si trovano da sole e in spazi poco illuminati. Come comportarsi, quindi? Ancora una volta la prima regola è prevenire ed evitare quanto più possibile di trovarsi in condizioni di potenziale pericolo.L’oscurità, di fa"o, può ridurre la visibilità e facilitare eventuali azioni indesiderate, rendendo la donna più vulnerabile di fronte a potenziali aggressioni o pericoli. L’oscurità può ridurre la consapevolezza del contesto, limitare la capacità di notare situazioni potenzialmente pericolose come la presenza di persone sospette.Ancora, il buio può sminuire la capacità di difesa, perché in condizioni di scarsa visibilità una donna potrebbe avere difficoltà a valutare la situazione e a reagire.Insomma, la vulnerabilità della donna  viene amplificata. L’oscurità può rendere una potenziale vittima più facilmente identicabile come bersaglio. Evitare zone buie è un’ottiima misura di prevenzione per le donne, perché aiuta a proteggere la sicurezza e a ridurre il rischio di essere coinvolti in situazioni pericolose. Senza fare allarmismo,è importante ricordare che la paura del buio non è  solo irrazionale: infatti molte donne hanno subìto o temono di subire violenze anche solo tornando a casa dal lavoro, da una cena o da una serata con amici. Il problema non è il buio, ma una società che spesso colpevolizza le vittime e non investe abbastanza in
creata  tramite   https://www.freepik.com/pikaso/image-editor
sicurezza urbana, educazione al rispetto e tutela concreta. Una donna dovrebbe poter camminare senza avere paura, ma finché il rischio sarà percepito come un “problema femminile” e non come una questione collettiva, in molte continueranno a sentirsi costrette a limitare la propria libertà.

L'ottimo  curatore   , Antonio Bianco ,  del manuale    di autodifesa del settimanale Giallo  ,  stavoltà     è   stato tropppo sintetico e   a  per  scontato che  molti\e  abbiano lette   le  puntate precedenti . Quindi a coloro    leggessero o  trovassero    con  un motore  di ricerca  questa puntata  la  scambiano   per  singola    distaccata  \  non collegata  con le  altre   e si  chiederano  quando  va bene  sei sei donna coome comportarsi se la tua fermata o il capolinea si trova ( pulman , autobus , tram , metro , ecc ) in una zona buia e tu devi  o tornare a casa o prenderlo per andare al lavoro ?🚶‍♀️ provo a   dare   io   che  non sono    esperto  della materia   , basandosi sul  mio  quinto senso e  mezzo .  sulla mia  empatia  nel provare  ad immedesimarmi  in  tale situazione    e sulle  letture  internet  e    sulle  puntate  precedenti  della  guida  di Bianco 

Essere in una zona buia può far sentire chiunque vulnerabile, soprattutto se si è sole\i. Ecco alcuni consigli pratici  ripresi \  estrapolati     sempre  dalle  puntate  precedenti   su come comportarsi in quelle situazioni, pensati con particolare attenzione alla sicurezza di una donna:

🧠 Prima di uscire: prepararsi

  • Controlla gli orari: Cerca di arrivare qualche minuto prima della partenza, evitando di aspettare troppo a lungo.

  • Avvisa qualcuno: Fai sapere a un amico o familiare che stai per uscire e dove ti trovi.

  • Vestiti in modo pratico: Scarpe comode e abbigliamento che non ostacoli i movimenti.

🕯️ Durante l’attesa in zona buia

  • Stai in un punto visibile: Se possibile, scegli una zona vicino a una fonte di luce o traffico.

  • Evita distrazioni: Tieni le cuffie basse o togliile, così puoi percepire meglio ciò che succede intorno.

  • Sii pronta a muoverti: Se noti qualcuno che ti fa sentire a disagio, spostati senza esitare.

📱 Strumenti utili

  • App di sicurezza: Alcune app permettono di condividere la posizione in tempo reale o inviare segnali di allarme.

  • Torcia del cellulare: Usala per illuminare il percorso o segnalare la tua presenza.

  • Oggetti di autodifesa: Se ti senti a tuo agio, puoi portare con te un fischietto, spray urticante (dove è legale), o altri strumenti di autodifesa.

🚖 Alternative sicure

  • Se il tragitto è particolarmente isolato o ti senti insicura:

    • Valuta di usare un servizio di car sharing o taxi.

    • Se possibile, cerca di viaggiare in gruppo o accordarti con qualcuno per condividere il percorso.

🌟 Non è mai una questione di "coraggio", ma di protezione e consapevolezza. 🛑 Se, nonostante tutte le precauzioni, ti trovassi in una situazione di aggressione fisica, è fondamentale cercare di proteggere la tua sicurezza e preservare la tua incolumità. Non è colpa tua. Nessuno dovrebbe mai trovarsi in una simile circostanza, e affrontarla richiede sangue freddo e prontezza. Ecco alcuni consigli pratici che potrebbero fare la differenza:

🧭 Durante l'aggressione

  • Non cercare di combattere se non sei sicura di poterlo fare: La priorità è uscire dalla situazione viva e sana.

  • Cerca di fuggire se possibile, verso zone affollate o illuminate.

  • Grida con forza, usando frasi come “Al fuoco!”, che attirano più l'attenzione della gente rispetto a *“Aiuto!”.

  • Se hai oggetti come spray urticante, fischietto o torcia, usali immediatamente — solo se hai tempo per farlo senza rischiare di peggiorare la situazione.

📱 Dopo l'aggressione

  • Chiama subito il 112 (numero d’emergenza in Italia) o cerca aiuto da qualcuno nelle vicinanze.

  • Cerca di ricordare dettagli sull'aggressore: abbigliamento, altezza, direzione di fuga, accento o parole usate.

  • Evita di toccare eventuali prove se la violenza è avvenuta fisicamente — questo può essere importante per un’indagine.

💬 Supporto e denuncia

  • Rivolgiti ai Carabinieri o Polizia di Stato per denunciare l'accaduto.

  • Se ti senti traumatizzata, non affrontare tutto da sola: esistono servizi di assistenza psicologica e centri anti-violenza (come il 1522, attivo 24 ore su 24).

Ti consiglio di salvare in rubrica il numero 1522 e magari installare un'app come “SARA” o “YouPol” della Polizia di Stato  fra  le  più   note con i pro e i  conro    che   trovi   nella    recente  : « puntata  n   XXXII   IL CELLULARE DEVE SEMPRE  AVERE LA BATTERIA CARICA e L’Importanza delle App contro la Violenza sulle Donne.  4  app  consigliate   »


🌼 Ricorda Essere aggredita non è mai colpa tua. L'unica responsabilità è dell'aggressore. Tu meriti di sentirti al sicuro ovunque.se non è possibile fuggire qualche mossa antiagressione🥋 Se non puoi fuggire e ti trovi in una situazione di aggressione fisica, conoscere alcune mosse difensive semplici ma efficaci può fare la differenza. Non si tratta di "combattere", ma di liberarsi e allontanarsi il prima possibile. Ecco alcune tecniche di autodifesa che richiedono forza minima e massima prontezza:

✊ Colpi rapidi per liberarti

  • Pugno al naso o palmo al mento: Distraggono e fanno perdere l’equilibrio all’aggressore.

  • Colpo alle parti basse (inguine): Efficace su chiunque. Usa il ginocchio se sei vicina.

  • Spinta con i palmi delle mani al petto: Serve a creare distanza, utile per tentare la fuga.

🔓 Tecniche di svincolo

  • Polso afferrato? Rotazione rapida del braccio verso l’esterno, sfruttando la debolezza della presa.

  • Abbraccio da dietro? Sposta il peso in avanti, abbassa il baricentro, e colpisci indietro con gomito o tallone.

  • Stretta al collo? Infila le dita sotto le braccia dell’aggressore e spingi con forza, mentre dai calci alle ginocchia.

🧠 Regole d’oro

  • Mira a colpire e scappare, non restare nel confronto.

  • Usa la voce: urlare forte può attirare aiuto e destabilizzare l’aggressore.

  • Se hai qualcosa in mano (borsa, chiavi, ombrello), può diventare uno strumento di difesa.

🔒 La tua sicurezza conta, e il potere più grande è conoscere i tuoi diritti e il tuo valore.⚖️ In Italia, il diritto all’autodifesa è riconosciuto dalla legge, ma è regolato con limiti precisi per evitare abusi. Ecco cosa prevede il sistema giuridico:

📜 Legittima difesa (Art. 52 Codice Penale)

  • Non è punibile chi reagisce per difendere sé o altri da un’aggressione attuale o imminente.

  • La reazione deve essere proporzionata all’offesa: non puoi usare forza eccessiva rispetto al pericolo.

  • È ammessa anche la difesa di beni propri o altrui, ma solo se c’è pericolo concreto e assenza di desistenza da parte dell’aggressore

🧠 Cosa valuta il giudice

  • Se potevi evitare lo scontro (es. fuggire).

  • Se la tua reazione è stata necessaria e proporzionata.

  • Se hai provato a difendere un diritto (vita, integrità fisica, beni).

  • Se hai agito in stato di necessità, cioè senza alternative.

🚫 Eccesso colposo (Art. 55 Codice Penale)

  • Se superi i limiti della legittima difesa, puoi essere punito per lesioni colpose o altri reati.

  • Ad esempio, se reagisci con violenza sproporzionata a un’aggressione verbale o lieve.

🔫 Uso di strumenti di difesa

  • Spray al peperoncino: legale se conforme al D.M. 103/2011 (non offensivo, venduto a maggiori di 16 anni).

  • Armi da fuoco: solo se legittimamente detenute e usate in contesti previsti dalla legge (es. difesa in casa o luogo di lavoro).

🛡️ Difesa di terzi

  • Puoi intervenire per difendere altre persone, ma valgono le stesse regole: minaccia reale, reazione proporzionata, necessità.

💡 In sintesi: puoi difenderti, ma devi farlo con giudizio e misura. Se vuoi, posso aiutarti a trovare un avvocato penalista nella tua zona o mostrarti esempi pratici di casi giudiziari simili.  Ho provato a  chiedere     a copilot  ( IA  di bing.com ) 

Quali sono esempi pratici di legittima difesa in tribunale?  ed  ecco   che  mi  mi ha    citato  alcuni casi reali di legittima difesa affrontati nei tribunali italiani, che mostrano come la legge venga applicata in pratica:

🏠 Difesa in casa (legittima difesa domiciliare)

  • Fredy Pacini (Arezzo): gommista che dormiva nella sua officina dopo 38 furti. Sparò a un ladro moldavo entrato di notte. Fu indagato per eccesso colposo, ma il caso suscitò dibattito nazionale.

  • Mario Cattaneo (Lodi): ristoratore che sparò a un ladro entrato nel suo locale. Inizialmente accusato di omicidio volontario, poi derubricato a eccesso colposo di legittima difesa.

🚗 Difesa personale in strada

  • Giovanni Petrali (Milano): tabaccaio 75enne aggredito da rapinatori. Sparò e uccise uno dei ladri. In primo grado fu condannato, ma poi assolto per legittima difesa putativa — aveva agito in stato di shock e percezione alterata.

  • Graziano Stacchio (Vicenza): benzinaio che sparò per difendere una commessa durante una rapina. Fu indagato, ma poi archiviato: aveva agito per salvare una vita sotto minaccia armata.

🧠 Casi di legittima difesa putativa

  • Quando una persona crede erroneamente di essere in pericolo e reagisce, può essere riconosciuta la legittima difesa putativa. Ad esempio:

    • Se qualcuno ti minaccia con un’arma finta al buio e tu reagisci pensando sia reale, la tua azione può essere giustificata.

🚪 Legittima difesa e fuga

  • Se puoi fuggire senza rischi, la reazione violenta non è giustificata. Ad esempio:

    • Un uomo che poteva chiudere la porta e mettersi al sicuro, ma ha sparato ai ladri in fuga, non è stato riconosciuto in legittima difesa.

💡 Questi esempi mostrano che la legittima difesa non è automatica: il giudice valuta sempre la proporzionalità, la necessità e la possibilità di evitare il pericolo. Se vuoi, posso spiegarti anche come funziona la legittima difesa putativa o domiciliare secondo la legge italiana oppure  , tesi da me  scelta  Quali sono le condizioni legali per la legittima difesa?

⚖️ In Italia, la legittima difesa è regolata dall’articolo 52 del Codice Penale, ma anche da norme successive che ne hanno ampliato l’applicazione, in particolare nei contesti abitativi. Ecco le condizioni principali affinché la difesa sia considerata lecita:

📌 1. Aggressione attuale e ingiusta

  • Devi trovarti di fronte a un pericolo reale, concreto e immediato.

  • L’aggressione deve essere ingiusta, cioè non provocata da chi si difende.

📌 2. Reazione necessaria

  • La tua risposta deve essere l’unico mezzo possibile per proteggere te o altri.

  • Se è possibile fuggire senza danni, la reazione violenta potrebbe non essere giustificata.

📌 3. Proporzione tra offesa e difesa

  • Il danno causato dall’aggressore deve essere proporzionale alla tua reazione.

  • Ad esempio: colpire con un oggetto contundente un ladro disarmato in fuga non sempre viene considerato proporzionato.

🏠 Legittima difesa domiciliare (Legge 36/2019)

  • Se l’aggressione avviene in casa, ufficio o negozio, la legge ti tutela con maggiore forza.

  • Si presume la legittima difesa se:

    • L’aggressore entra illegalmente.

    • C’è pericolo per l’incolumità di chi è dentro.

    • Oppure minaccia beni importanti.

🔍 Altre condizioni considerate dal giudice

  • Intensità della minaccia: fisica? verbale? armata?

  • Stato emotivo della persona che reagisce (shock, panico).

  • Fatti oggettivi: prove, testimonianze, video, ecc.

📚 Esempio pratico

Se un aggressore ti afferra per strada e ti minaccia con un coltello, la tua reazione può essere considerata legittima difesa. Se però tu colpisci dopo che lui si è allontanato, potrebbe non esserlo e  fiire  tu   ad essere  portato in giudizio e  non lui 

Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata n LX IMPARATE A “LEGGERE” IL LINGUAGGIO DEL CORPO

 Il linguaggio del corpo da solo non basta a prevenire femminicidi o violenze, ma può essere un segnale precoce utile se integrato con educ...