Capisci che il mondo è alla deriva quando il Tg1 apre l'edizione delle 20 col burkini e confina tra le notizie secondarie la catastrofe umanitaria in Siria.
Mario Adinolfi: Il Popolo della Famiglia ora ha un innoIl
trash cattolico torna con uno dei suoi più grandi classici: gli inni
brutti dedicati ad eventi, manifestazioni o partiti politici
L'unica
ipotesi possibile è che il notevole impegno profuso per la propria
famiglia non consenta di curare al meglio i video promozionali. Non ci
sono altre spiegazioni per l'ennesimo video che eufemisticamente
potremmo definire trash e che ha la funzione di propagandare le idee
dell'ala più reazionaria della politica cattolica. Dopo l'indimenticabile spot contro la fantomatica Teoria del Gender ed il notevolissimo filmato a favore del Family Day, ecco che finalmente vede la luce (siamo pronti a scommetterci, con metodi del tutto naturali) l'inno del Popolo della Famiglia, il partito di Mario Adinolfi.
I temi trattati nella canzone sono quelli che potete immaginare e lo
stile lascia a desiderare proprio come preventivato. La prima frase, del
resto, sembra avere un intento programmatico: “Alzati e cammina, dice a noi ora Cosa ne pensate del video
che potete trovare al termine del paragrafo?
Diteci la vostra, se vi va, o qui oppure ai miei account di : facebooktwitterwhatsapp ( 3286849962 ) gooogleplus
L'unico cosa che qui mi sento dire è che : 1 ) sono contento di averlo eliminato dai miie contatti di fb :, 2) i crociati sono tornati . come se il rinascimento e l'illuminismo
e i valori delle rivoluzioni laiche dell' 1800 ( 1830 e il 1848
in francia ed in europa ) non fossero mai successe .Mi sembra
d'essere ritornati a quanto descritto da With God on our side di bob dylan
cover italiana Traducanzone di Andrea Buriani - Canzone Contro la Guerra
l'originale ancbe se inversione live con testo
in onda non ricordo la stazione alla radio mentre finisco questo post
L'ideologia, l'ideologia malgrado tutto credo ancora che ci sia è la passione, l'ossessione della tua diversità che al momento dove è andata non si sa dove non si sa, dove non si sa.
che con la loro ideologia malata ( neppure con gli oltranzisti o clerico fascisti alcuni anche anti abortisti di quella che viene chiamata prima repubblica
si era arrivati ad insultare una povera ragazza morta per un aborto )
Ma ora basta parlare io , e lasciamo che a parlare sia come ho detto nel prologo l'articolo in questione
Gabriella aveva vent'anni, sogni, speranze e una vita davanti. Ma per qualcuno il solo fatto che la sua morte sia legata a un aborto basta a giustificarla o a renderla meno grave.
Ho preso soltanto qualcuno degli agghiaccianti commenti trovati in Rete sulla morte della giovane Gabriella Cipolletta, 20 anni, entrata all'ospedale Cardarelli di Napoli per aborto volontario e uscita cadavere. Quello che mi ha più colpito (non sono riuscito a recuperare la schermata, persa nel mare magnum dei social network) è «Una vita per una vita». Mi sembra di essere piombato nel bel mezzo di una selva di zotici oltranzisti – e attenzione, non parlo degli antiabortisti, l'opinione contraria è legittima – qui parlo proprio di qualcuno che non batte ciglio dinanzi alla morte di una ragazza, una ragazza con sogni, speranze, paure, con una vita intera davanti. E guarda a quelle parole, «aborto volontario» come a una dichiarazione di colpevolezza, come a un occhio per occhio, come a un inevitabile, biblico epilogo.
Francamente sono sconfortato. Si dice spesso in questi casi: «Ma cosa t'aspetti, è il web, c'è di tutto». Eh no. C'è di tutto ma la mano che corre davanti al pensiero e vomita esternazioni simili è la stessa che mette una X sulla scheda elettorale, che opera scelte per la propria famiglia, per il proprio gruppo sociale, per la propria città. Sono italiani, esattamente come noi. Sono fra di noi, si confondono, bevono succo d'arancia ora. E sono forse anche simpatici. Poi scorrono una notizia, l'aborto, la morte di Gabriella di vent'anni. Se l'è meritata. E pagando il caffè premono invio.