in sottofondo Compagno sì, compagno no, compagno un cazz - Riki Gianco
Leggendo la storia che riportata sotto , mi viene a da scrivere a caldo queste frasi . lo faccio sotto forma di lettera aperta .
Leggendo la storia che riportata sotto , mi viene a da scrivere a caldo queste frasi . lo faccio sotto forma di lettera aperta .
Spett. Compagni\e
Come fate a nascondere sotto il tappetto e a tacere una simile barbarie ( che fa vomitare anche a me fruitore di sesso e pornodipendente , tanto da non vedere film e filmati e leggere opere che esaltano lo stupro ) . Infatti mi chiedo come si chiedono in questo articolo \ comunicato le coraggiosissime Romantic Punx : << (...) Ma se per mantenere e garantire il bene di un gruppo, bisogna schiacciare altri individui, mettere a tacere il malessere e voltare le spalle agli ideali? Possiamo ancora definirci anarchici ? e io aggiungo persone ? Se rifiutiamo quella legge sorda e cieca che viene imposta dall’alto e punisce chi non obbedisce, possiamo replicarne il modello imponendo la sterilità della teoria, a discapito dell’imperfezione dell’empatia, del buonsenso e dell’umanità ? >>.Ma quello che mi fa più ribrezzo , mi rivolgo specialmente a quelle donne che sapendo hanno taciuto facendo cosi lo stesso gioco dei carnefici è il vostro silenzio , il vostro ruolizzarla. Ma che razza di gente siete ? ve l dico io vi evito di " marzullarvi " e auto interrogarvi siete sullo stesso piano di quelle bestie infoiate che hanno commesso la violenza a quella povera ragazza .
Finisce che è la ragazza a essere posta sotto processo, isolata dagli ambienti militanti, aggredita e cacciata in malo modo da ambienti che gli accusati invece possono serenamente frequentare, insultata in modo sessista con un victim blaming che, per quanto si serva di parole apparentemente diverse, è tale e quale, se non più subdolo, di quello realizzato da sessisti riconosciuti al primo sguardo. Volano i “se l’è cercata“, i nomignoli sessisti, ma, più di tutto, si parla di lei come persona da scansare perché avrebbe consegnato “compagni” alle polizie. Si parla di “delazione”, come se questi individui fossero partigiani a subire la repressione nazista, come fossero eroici protagonisti di azioni contro il sistema di potere, senza comprendere che il sessismo c’entra poco con l’antifascismo e con l’anarchia e che lo stupro è un’arma, un dispositivo di potere che viene usato per opprimere, dunque un atto fascista rispetto al quale ogni donna che lo subisce deve avere la libertà di autodeterminarsi nella propria idea di riscatto, rinascita, elaborazione del lutto.Una delle cose che il femminismo ci insegna è il fatto che non è l’istituzione né la “società” che può decidere per noi su quella che sarà la soluzione scelta per riconciliarsi con il mondo e guarire il proprio dolore. E’ lei che decide e qualunque cosa decida di fare noi le staremo accanto. In questo non c’è alcun paternalismo o “infantilizzazione”, termini che ricorrono in “comunicati” che prendono le distanze dallo stupro ma non mancano di colpevolizzare la ragazza dalla quale si pretende chissà cosa.Inviterei queste persone a leggere descrizioni minime su quel che accade alle vittime di violenza e poi anche alle vittime di mobbing sociale, di ostracismo, di colpevolizzazione, quando, in totale solitudine, quel che ti aiuta a respirare è il fatto che si costituisca una rete di protezione attorno a queste vittime, non per sovradeterminarle ma per combattere al loro fianco.Al momento sappiamo che ci sono state alcune udienze e nel frattempo alcune persone, Romantic Punx e un gruppo di Guerriere Sailors, arcistufe di quello che veniva detto, hanno scritto un documento, hanno lanciato un appello, al quale potete aderire scrivendo a romantikpunx@gmail.com, in cui spiegano per filo e per segno quello che è successo così provocando una responsabilizzazione collettiva dalla quale è scaturita una discussione sul sessismo nei movimenti. A questo proposito vi suggerisco di leggere il comunicato di Radio Onda Rossa e di ascoltare l’intervista radio che Ror ha fatto con una delle ragazze che hanno scritto e diffuso il documento a sostegno della vittima.Altri comunicati e prese di posizione importanti si stanno registrando in tutta Italia e nel frattempo, per quel che mi riguarda, vorrei ringraziare chi comprende che se non c’è consenso è stupro, se sei incosciente non c’è consenso e che un video di quel tipo che circola per l’ilarità di chissà quante persone è una ulteriore e gravissima violenza. Questo non è antifascismo. Non esiste antifascismo senza antisessismo. Questo, senza ovviamente avallare strumentalizzazioni della destra che così vorrebbe criminalizzare tutto il movimento, è semplicemente fascismo.