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3.1.16

FRANCIA/ La storia di Tippi, la ragazza che parlava agli animali



Tale storia  riportata  dal  solito http://www.curioctopus.it/, se  pur  vecchia   di tre  anni  , ma pur sempre  affascinante  ,potrebbe sembrare la trama del romanzo di Rudyard Kipling o  del controverso E venne chiamata Due Cuori  un romanzo autobiografico o  pseudo tale  di Marlo Morgan in cui l'autrice racconta la sua esperienza di viaggio attraverso il deserto australiano, dopo aver vissuto con gli aborigeni qui alla voce di wikipedia e venne chiamata  due  cuori   ulteriori  news ) . Essa  è quella  di Tippi Degré, figlia di due fotografi naturalisti francesi e nata nel 1990 in Namibia, Africa, che fino all'età di 10 anni ha condiviso la sua vita con gli animali.

per  ulteriori dettagli 

La bambina è cresciuta nella natura africana incontaminata, giocando con gli animali selvaggi. Il suo rapporto con loro è documentato dalle sorprendenti foto scattate dai suoi genitori, che la ritraggono in compagnia di elefanti, struzzi e leoncini.
“Ognuno di noi ha un dono. Io parlo con gli animali. Ma non uso la voce. Capisco cosa i miei amici mi vogliono dire da uno sguardo, dal modo in cui muovono le piume, alzano una zampa, usano gli artigli.”
Oggi Tippi vive a Parigi, è appassionata di cinema e sogna di tornare in Africa a girare un documentario proprio su di loro: i suoi amici animali.

via: trueactivist.com

immagine: BARCROFT MEDIA

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ma  mi  è piaciuto di più  questo articolo di  http://salute.leonardo.it/  che  riporto sotto




Se vi mettete insieme a me nel gruppo di coloro a cui non importa niente della gravidanza di Belen o di altre star, vi piacerà sicuramente questa storia che, sì… merita davvero un po’ di spazio per essere raccontata. E’ la bellissima storia di Tippi Degré (il nome completo è Tippi Benjamine Okanti Degré), francese nata il 4 giugno del 1990, che ha passato la sua infanzia in Namibia, cresciuta in mezzo agli animali e alle tribù del Kalahari.

CHI E’ TIPPI DEGRE’

La bambina nacque in Namibia da genitori francesi: il papà Alain e la mamma Sylvie Robert lavoravano come fotografi naturalisti indipendenti, ed hanno voluto che la piccola nascesse in Africa e crescesse insieme a loro a contatto con la natura. Una scelta coraggiosa, ma che ha permesso alla piccola Tippi di crescere in totale armonia e simbiosi con la natura e gli animali selvaggi. Se vi emozionate vedendo queste foto, capirete quanto è stata bella e importante per lei la scelta dei genitori…



GLI AMICI DI TIPPI

Durante la sua permanenza in Namibia, Tippi ha avuto per compagni di giochi molti animali selvatici, come l’elefante di 28 anni Abu, un leopardo che ha chiamato J&B, coccodrilli, leoni e giraffe, un Galago del Nord, una mangusta, un emù, alcune faine, un cucciolo di zebra, un giaguaro, un caracal, un serpente, un pappagallo grigio africano, un rospo gigante ed alcuni camaleonti. La bambina è anche diventata amica di un cacciatore delle steppe della tribù degli Himba, una delle etnie del Kalahari, che le ha insegnato come sopravvivere di radici e di bacche, e a parlare la loro lingua.

IN MADAGASCAR E POI IL RITORNO A PARIGI


Tippi si è in seguito trasferita con i genitori in Madagascar e poi ha fatto con loro ritorno in Francia, dove è diventata presto una celebrità. Un libro (in Francia famosissimo) raccoglie le sue avventure (“Tippi of Africa”), a cui è seguito My book of Africa. Tippi ha anche dedicato un sito web alla sua infanzia spesa in Namibia, e appena ha potuto è tornata in Africa per girare una serie di sei documentari per Discovery Channel.

L’IMPATTO CON LA CIVILTA’

A Parigi, Tippi ha frequentato per due anni una scuola statale, ma poi ha dovuto proseguire gli studi a casa con insegnanti privati, perché aveva davvero poco in comune con gli altri bambini parigini. Il perché è facile comprenderlo… cresciuta completamente libera, a contatto con culture ancestrali e il vento caldo sulla pelle, ad affrontare la vita secondo i ritmi della natura e con un bagaglio di conoscenze che i bambini di città non potevano comprendere – per ignoranza e mancata esperienza -, imporre a Tippi di dimenticare ciò che sapeva non era davvero possibile. Il suo, del resto, era un valore aggiunto e non una mancanza.
Ora Tippi sta studiando cinema all’Università della Sorbona… che dire… tanti auguri a questa ragazza che ha avuto una fortuna immensa, quella di vivere libera, come ogni bambino meriterebbe di essere, e di sviluppare un’empatia nei confronti degli animali che noi cosiddetti “civilizzati” abbiamo perso da tempo immemore.
Qualcosa mi dice che sentiremo ancora parlare di lei… 
Questa ragazza che ha vissuto a cavallo di due mondi ha molto da insegnare a tutti noi

 Infatti  da  quello che  ho letto in giro per  il web    Ora che “la piccola Mowgli” ha diciott'anni, ha terminato il baccalaureato (   corrisponde  ala nostra  maturità liceale  )   a Parigi e si è iscritta alla Sorbona. Indovinate il suo sogno nel cassetto? È appassionata di cinema e vorrebbe tornare in Africa a girare dei documentari. Tra i suoi animali.

4.7.14

il caso di Marinaleda ecco come riprendersi dalla crisi . ma allora il socialismo non è un’utopia?


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In un  periodo  di ricorrenti crisi  economiche  e di un sistema   sempre  peggiore  



 da un video che  viene  continuamente rimosso      ma   che riappare  ciclicamente   sintesi  del film    https://www.youtube.com/watch?v=7gSRg_zoBgA

Eccovi  una  modello  di utopia realizzata  

Nel cuore dell'Andalusia sorge una piccola comunità rurale che è riuscita a sconfiggere la piaga dei senza lavoro. Un esempio unico nell'Europa colpita dalla crisi e dalla recessione creato dallo storico sindaco della cittadina. 

Juan Manuel Sànchez Gordillo ha fondato la politica economica e sociale su un principio che ha avuto successo: non più copetività ma cooperazione. Ispirandosi ai valori del socialismo ha costruito nell'arco di 30 anni un sistema che garantisce la sussistenza all'intera comunità agricola. Il risultato è la piena occupazione e un sogno che resiste: l'utopia di un sistema di convivenza e produttivo diverso
Un paese senza disoccupati né mutui da pagare, dove tutti hanno uno stipendio garantito. Non è utopia ma quanto accade a Marinaleda, un piccolo centro abitato nei pressi di Siviglia, in Andalusia, dove tutto questo è realtà.Il piccolo comune andaluso è balzato agli onori della cronaca perché rappresenta un esperimento sociale ed economico quanto meno interessante. Nel bel mezzo della più grave crisi del dopoguerra, con la disoccupazione al 30% in Spagna, il centro governato dalla fine degli anni ’70 dal rivoluzionario sindaco Gordillo registra un sorprendente 0% alla casella disoccupazione.Il principio ispiratore si fonda sulla cooperazione. L'obiettivo da realizzare è un'utopia, nel senso letterale del termine: è scritto a
caratteri cubitali perfino sullo stemma della città: 'Marinaleda, un'utopia verso la pace'.Da quando il sindaco Gordillo è al governo, la popolazione, dapprima assai povera, ha occupato terreni abbandonati di latifondisti per metterli a reddito, ed in seguito una grossa tenuta è stata ceduta dal proprietario al comune perché fosse assegnata alla popolazione più povera. Dall'inizio del mandato di Gordillo quasi tutta la popolazione in grado di lavorare si è dedicata alla coltivazione e alla trasformazione dei frutti della terra riunendosi nella Cooperativa Humar - Marinaleda SCA, creata dagli stessi lavoratori. In più sono sorti un piccolo commercio e una piccola distribuzione locale.
La cooperativa, che rappresenta la vera forza economica di questo paese, impiega il 70% dei residenti. Il restante 30% della popolazione lavora negli uffici e nelle scuole o in piccole botteghe a conduzione familiare.Lo stipendio, uguale per tutti, è di 47 euro al giorno, per sei giorni di lavoro alla settimana. Identica remunerazione anche per gli operai dei campi e per quelli dell’industria della trasformazione, indipendentemente dalla mansione ricoperta o dalle ore di lavoro svolte, che oscillano dalle sei giornaliere a coltivare la terra alle otto in fabbrica.Non esiste la polizia e le decisioni politiche vengono prese in una riunione in cui tutti i residenti sono tenuti a partecipare. Le cariche politiche sono volontarie e senza compenso, svolte solo per il bene della collettività. Le imposte da pagare sono bassissime e il bilancio comunale è pubblico.Ma non è finita qui: ogni cittadino di Marinaleda ha la possibilità di pagare un affitto calmierato di 15 euro al mese per un appartamento di 90 metri quadri. Come?



 Il Comune gestisce il terreno, ne concede il permesso di edificabilità valutando la bontà del progetto e l'assegnatario contribuisce alla costruzione dell'edificio con il proprio lavoro.Nella Spagna stretta dalla morsa delle politiche di austerità,--- secondo  questo articolo d'inchieste  repubblica ( di cui trovate  nel blog  il video  )  ----  Marinaleda ha risposto all'impatto della crisi peggiore che l'Europa abbia conosciuto nel dopoguerra con la costruzione di un tessuto sociale e vincoli di solidarietà. Vivere qui non è semplice, ci raccontano alcuni lavoratori.  "Il lavoro nei campi per noi è parte integrante di un sistema che dura da 30 anni e non tutti sarebbero disposti ad accettare queste condizioni". Ci vuole "volontà politica, prima di tutto", chiosa Esperanza. 
E a chi li accusa di essere dei pazzi fuori dal tempo e dall'economia globalizzata, arriva la risposta di una produzione agricola che oggi giunge sulle tavole di tutta la Spagna, di alcuni paesi europei  -  Italia compresa  -  fino al lontano Venezuela.

13.3.13

cosa intendo per gioia e odio


questo post  è  una  risposta  a  chi mi dice , come  l'@   ricevute  per  il  post  precedente  sulla  prostituzione     tu odi il o la  ...  perchè ....  Odiare  è fisiologico dell'animo umano  come l'amare . Cosi pure  a  chi mi dice  che sono  , nonostante i miei problemi di salute    sempre  allegro e pieno di gioia .  Iniziamo dall'ultimo argomento
 fonte  libretto  del  cd   speciale  della rivista  A     dedicato  a Fabrizio  De  Andrè    ed avevamo gli occhi troppo belli . 








veniamo all'odio



  questo post  si conclude   sulle  note  finali     di questaFamosa canzone degli AREA, uno dei più noti gruppi del progressive rock italiano.



Cantata  dal  magnifico Demetrio Stratos!  Gioia e rivoluzione è tratta dall'album "Crac" del 1975.  E  sulle note iniziali  di   questa  canzone di Ligabue 






 


emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...