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16.10.23

LIBRI Il fuoco dentro. Janis Joplin – Barbara Baraldi

 Esso   è il mio  primo  libro    di barbara  Baraldi  che  leggo. MaXi solito se un libro mi attrae , cime questo , nel giro diuna massimo sue lo finisco . Ma qui ci ho impiegato  un estate. Infatti esso è  scritto magistralmente /  talmente  bene   che   si  legge tutto  d'un  fiato  un   capitolo  dopo  l’altro,  salvo  che  non siate sensibili  ed  impressionabili    alle storie   tristi  da leggerlo  con lentezza  . 
Durante  la lettura     sembra   di  riascoltare  (  a  scoltare  per  chi  non la  conoscesse  o non  la  ricorda  ) la sua voce  della  Joplin    che   esplode in un torrente di colori e sensazioni, è ruvida e levigata allo stesso tempo, possiede la solennità del gospel, la grinta del rock e il dolore del blues. Un romanzo   avvincente  con  punte   di poesia . Sembra   se vogliamo essere  fiscali \  pignoli    nonostante  il genere  sia  diverso , una eccellente  sceneggiatura  cinematografica  del  tipo  di   ray  donovan [ serie  di netflix ]  o    di un una  di  una  storia  dylan  dog  fumetto di cui è curatrice editoriale 
La  sua scrittuta  è  talmente : intensa , realistica  ed  suggestiva  , credo che  prenderò  o  in  biblioteca  o acquisterò   gli altri  suoi  romanzi ,  che  sembra   che fosse  amica  della  stessa  JJ  o  abbia  visto   le  sue  vicende    dal vivo   \  indiretta  o  deve   a ver  gfatto dei sopraluoghi o  reali  o  virtuali   in  california     per  come descrive  i locali  e la  città   .  Un libro  inteso  ed  vissuto    che  rifugge  , o almeno  lo fa   talmente  bene che   non si nota  esplicitamete    nelle  note   a  fine  libro in particolare nelle  ultime  18  rghe   di  pagina  426   e  tutta  427









 ,  da  quel  processo di  revevail  \  santificazione  \ mitizzazione iconoclastica   del personaggio    di certi artisti   e protagonisti   delle generazioni  passate  . Infatti ha evitato ,  se  non  un  lieve  accenno sia  durante  la presetazione  a cui ho assistito  sia   nell'appendice   la  vita  dopo te    in cui   c'è   come   si  fa nelle fitcion    e in certi film  una  discalia   per  spiegare  cosa  hanno  fatto   i personaggi dellla  vicenda  narrata    , per  spiegare  l'importanza e del perchè   JJ  sia    ancora  viva nella storia  del rock 
E'  valsa  la pena  fare il rompiscatole     con amici\che   comuni e  non  ,  conoscienti  ,  estranei   per  avere  un passaggio  per  poi alla  fine  costringere  i miei   a d  accompagnarmi loro    per  vederla     quest'estate  a time  in jazz 



  ( qui in : << chi lo  ha  detto     che il  rock  sia   solo sesso  e  droga   ed  edonismo ?  il caso  del  triller   Il fuoco dentro. Janis Joplin.di Barbara Baraldi >>la  mia  cronaca  con  una mia  foto ripresa  sdal post  e   riportata  qui sopra   ) . La baraldi   con questo  romanzo    conferma   la  frase  Pietro pelù : <<   janis  joplins  faceva la  spola per  noi   tra   lle orte   dell'inferno e le  porte   del paradiso  >>  . Infatti 

<< Non le piacciono i suoi occhi, così piccoli e sperduti nell’ovale del viso. Non le piacciono le sue labbra, sottili come l’orlo di un abito cucito male. Il naso è troppo grosso e l’acne deve essere una punizione divina per essere atea. La sua faccia è un campo di battaglia, ma lei è già stanca di combattere.Eppure  , c'è una  cosa   che le  piace  di se' . La  sua  voce >>  quarta  di  copertina  del  libro  

Seguire la storia della Baraldi, che ha mischiato eventi reali ad altri di pura invenzione lo ha  fatto   cosi   magistralmente  \  talmente  bene     che    chi  non conosce   e  s'avicina  per la  prima  volta    a Janis  Joplin    da  non  riesce   a  distinguerli . Ma  è stato  anche  affascinante ed  catarchico   (   vedere    il mio post  : <<  il mio fuoco dentro e miei sensi di colpa >> )  perchè    mi  ha  anche   spronato  a  conoscere meglio  la  JJ   oltre le  sue  canzoni  . Infatti   e forse quello che mi ha colpito di più è stato scoprire che non solo la Joplin, ma molti degli artisti di quegli anni avevano lo stesso animo distrutto dalla realtà che vivevano. Mi viene da chiedermi se  cio' sia stato perché tutti loro cercavano di colmare un vuoto doloroso (che è quello che li ha resi più grandi e unici) o se siano stati invece il frutto di quegli anni così aggressivi e potenti ed  il  desiderio  di  aprire  le porte  della percezione   . Amici e critici sono d’accordo nel sostenere che Janis Joplin aveva un fuoco dentro quando cantava, che sapeva infiammare le folle. E questa è stata forse una delle cause del suo turbamento: quando scendeva dal palco e l’adrenalina si stemperava, non le restava altro che un grande buco da colmare; tornava la ragazza insicura di sempre. E’ come se la musica che le bruciava dentro l’abbia consumata, lasciandola ogni volta più carica di dolore. Un gran peccato che una voce così straordinaria e una donna così rivoluzionaria siano andate perse nel caos di quegli anni; rimangono le sue canzoni, con la sua voce bassa e graffiante che sembra salti fuori dai vinili per entrarti nel sangue, e questo splendido romanzo della Baraldi, cupo e noir che  ci  ha  fatto     entrare per un po’ nel suo mondo, nel suo dolore, ma anche nel suo paradiso.Un  classico  esempio    di quando un romanzo  è meglio  di  una  biografia  . Sarebbe   ineressante   , e qui  concludo   ,   vederlo   a  fumetti   magari  per  Dylan  Dog  .  Una   artista  rock  (  per  parafrasare  Adriano  Celentano  )  , e  qui   concludo   ,  un autrice   completa  e non  inquadrabile  in  un  solo genere    letterario .  Una  di  quegli autori     che  smonta la  convenzione   che  il noir    debba per  forza  parlare     di  omicidi e  assasini    o  d crimini  . Un libro  fiero  ed indigesto insomma .  Potrei continuare  a parlarne  ancora   ma   :  1)  sarei troppo prolisso    e  noioso   ., 2) rischierei  di essere  scambiato   per   un lachè  . Quindo   mi fermo  qui     .  Con  questo   è tutto   augurandovi  buona lettura  o rilettura     se  lo  avete  già letto 

 

22.3.17

"Mi dicevano ucciditi, invece ho scritto un libro". La rivincita di Erika di quartu sant'elena , 16enne vittima dei bulli

Generalmente quando si parla di bullismo e di violenza fra adolescenti si parla solo delle angherie subite e della prostrazione o del suicidio . Ebbene ecco un caso del suo superamento . questa la storia n riportata sotto è un esempio di coraggio, per tanti bambini che hanno i suo stesso problema ma soprattutot ovviament e senza generalizzare per quei i genitori che non vogliono vedere che i loro figli stanno attraversando l'inferno e loro sdrammatizzano



"Mi dicevano ucciditi, invece ho scritto un libro". La rivincita di Erika, 16enne vittima dei bulli


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"Mi dicevano ucciditi, invece ho scritto un libro". La rivincita di Erika, 16enne vittima dei bulli

Oggi alle 16:44 - ultimo aggiornamento alle 19:16

Prima il baratro, poi la rinascita. Erika Orrù ha 16 anni e vive a Quartu. È una ragazza esile e carina, sopravvissuta a un periodo d'inferno.Sbeffeggiata, maltrattata e umiliata dai suoi compagni di scuola fin dalla prima elementare, arrivata alla prima superiore ha deciso di ritirarsi perché ormai non
mangiava più ed aveva continui attacchi di panico.
"Mi dicevano che ero un mostro. Mi dicevano "ucciditi". Chiedevo a mia madre: "Cosa ho fatto di male per meritarmi tutto questo?".
Si è allontanata dal precipizio scrivendo un libro "E vissero tutti dannatamente infelici", e lasciando parlare i suoi personaggi: Giada e Marika, vittime di bullismo.
"Adesso mi piacerebbe tanto avere degli amici, non sono mai stata accettata. Quando vedo i ragazzi che escono in gruppo, li invidio".



Prima il baratro, poi la rinascita. Erika Orrù ha 16 anni e vive a Quartu. È una ragazza esile e carina, sopravvissuta a un periodo d'inferno.
Sbeffeggiata, maltrattata e umiliata dai suoi compagni di scuola fin dalla prima elementare, arrivata alla prima superiore ha deciso di ritirarsi perché ormai non mangiava più ed aveva continui attacchi di panico.
"Mi dicevano che ero un mostro. Mi dicevano "ucciditi". Chiedevo a mia madre: "Cosa ho fatto di male per meritarmi tutto questo?".
Si è allontanata dal precipizio scrivendo un libro "E vissero tutti dannatamente infelici", e lasciando parlare i suoi personaggi: Giada e Marika, vittime di bullismo.
"Adesso mi piacerebbe tanto avere degli amici, non sono mai stata accettata. Quando uando vedo i ragazzi che escono in gruppo, li invidio"





Anch'io mi pongo gli stessi interrogativi di 



Giorgio Pintus Un tema delicato e attualissimo: qualche interrogativo: primo: quali azioni sono state promosse nei confronti di chi stalkerava fino a costringerla a ritirarsi da scuola? Secondo: perché ritirarsi e non cambiare classe o istituto? Terzo: i genitori hanno assistito passivamente a questa gogna? Quarto: in questa intervista quanto pesa la denuncia per la vicenda personale e quanto l'esigenza di propagandare il libro? Resta il fatto che al di là di come sono andate le cose scrivere è un'esperienza straordinaria. Tanti auguri. (...) per natura mi pongo domande su tutto.. anche in questo caso mi sono chiesto come mai , una bambina che è stata, parole testuali (quindi scritte non da me ma dal giornale) '' Sbeffeggiata, maltrattata e umiliata dai suoi compagni di scuola fin dalla prima elementare'', a 6 anni? capito?. a 6 anni da altri bambini che ragionevolmente avevano 6 anni.... ma che cavolo.. tutti lei se li è beccati i criminali in erba? ..''arrivata alla prima superiore ha deciso di ritirarsi'' .. e ripeto fin dalla prima elementare ... (non so quale classe frequentava quando le hanno suggerito di suicidarsi), addirittura è costretta a ritirarsi da scuola ed ecco che, combinazione.. la sua tragedia diventa di dominio pubblico nel momento in cui pubblica un libro.... e negli otto anni della scuola dell'obbligo qualcuno ha tollerato senza muovere un dito, senza reagire, senza denunciare? Ma 'ndo cazzo andava a scuola  ?











vedo i ragazzi che escono in gruppo, li invidio".

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...