
Con un post su Facebook, il professor Luca Nivarra ( foto a sinistra ) , docente della facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Palermo, ha suggerito di «togliere l’amicizia su Facebook» agli amici ebrei, «anche quelli buoni», per opporsi a quello che chiama «l’Olocausto palestinese». La sua “proposta” sul conflitto di Gaza ha scatenato l’indignazione del rettore del suo ateneo. E la condanna anche della ministra dell’Università e la Ricerca, Anna Maria Bernini, che ha definito le parole di Nivarra «offensive». E lo stesso docente ha poi replicato a chi lo ha accusato di antisemitismo. Nel suo post, Nivarra non ha usato mezzi termini: «Non voglio intromettermi in questioni che non mi riguardano direttamente ma, avendo a disposizione pochissimi strumenti per opporci all’Olocausto palestinese, un segnale, per quanto modesto, potrebbe consistere nel ritirare l’amicizia su Fb ai vostri “amici” ebrei, anche a quelli “buoni”, che si dichiarano disgustati da quello che sta facendo il governo di Israele e le IdF». Il docente ha rincarato la dose: «Mentono e con la loro menzogna contribuiscono a coprire l’orrore: è una piccola, piccolissima cosa ma cominciamo a farli sentire soli, faccia a faccia con la mostruosità di cui sono complici».

Lo so,come ho replicato tempo fa suqueste pagine dell'errore che feci con una battuta dove si confondeva antisemitismo con antisionismo , che il confine tra i due termini è soprattutto in situazione come questa labissimo . Ma Questo post è atisemitismo puro . Infatti come dice su quest articolo di https://www.huffingtonpost.it/ il commento di
Andrea__gdSXfrt
16 ore fa
Ecco, questa è follia pura. Un discorso è addossare all'elettorato Israeliano (paese peraltro composto anche di non ebrei per almeno il 25%) la responsabilità di aver eletto e di sostenere il macellaio Netanyahu.Altro discorso è prendersela con "gli ebrei" in generale, la maggior parte dei quali non è nemmeno cittadino israeliano e quindi non ha responsabilità in quel che succede.La prima è una legittima posizione politica, sebbene magari discutibile... la seconda è lurido e vergognoso antisemitismo, ne più ne meno.Ciò detto, vista la quantità di "brava gente" che sui social ti toglie amicizia perché la dai a un albanese, la cosa non mi meraviglia proprio... purtroppo siamo quella roba lì, e il mito dell'Italia non razzista, ammesso che sia mai stato più di un mito, è comunque morto da un pezzo
Come dice l'articlo di H ( vedi url nelle righe sopra ) : ‹‹ L’idea che una persona di tradizione ebraica, appartenente a una famiglia ebraica, di religione ebraica, per questo possa essere esclusa dal novero dei propri “simili” è la stessa idea che nel 1938 ispirò in Italia le leggi razziali » . Giustamente non si è fatta attendere la reazione di Massimo Midiri, rettore dell’Università di Palermo, che ha bollato sempre su Open l’iniziativa come «culturalmente pericolosa e lontana dai principi del nostro ateneo ». «Prendo le distanze da quanto dichiarato dal professore Luca Nivarra», ha dichiarato Midiri. «La sua è una proposta che rischierebbe di alimentare le stesse dinamiche che afferma di voler contrastare. Su temi complessi come il conflitto in Medio Oriente, la strada da percorrere deve essere quella del dialogo e del confronto critico, non dell’isolamento e di ciò che si avvicina a una censura ideologica».
La posizione dell’Università di Palermo sul conflitto a Gaza . Il rettore ha ricordato come l’università abbia già preso posizione sulla questione mediorientale: « Nel corso del 2024, e confermato anche nel 2025, il Senato e il Cda del nostro Ateneo hanno approvato diverse mozioni sul conflitto in Palestina, condannando sia il brutale e insensato attacco di Hamas dello scorso 7 ottobre, sia la successiva azione militare di Israele a Gaza». Midiri ha ribadito la linea dell’istituzione: « L’ateneo ha condannato e condanna con fermezza le atrocità commesse dal governo israeliano in Palestina, ribadendo la più decisa opposizione e la più aspra denuncia contro la prosecuzione di un conflitto che continua a ledere i diritti umani e a colpire programmaticamente un’intera popolazione ». Tuttavia, ha concluso, «l’appello del professore Nivarra rappresenta un’iniziativa personale culturalmente pericolosa e lontana dai principi del nostro ateneo ».
Le dichiarazioni del professore Nivarra non offendono solo il popolo ebraico ma tutti coloro che si riconoscono nei valori del rispetto e della convivenza civile – ha detto Bernini – Le parole del rettore Midiri rappresentano una presa di distanza netta e doverosa da affermazioni inaccettabili, rendendo onore all’intera comunità accademica palermitana. I conflitti si superano con il dialogo, non con l’isolamento, ed è solo attraverso questa via che si può costruire un autentico percorso di pace, obiettivo al quale l’Italia e la comunità internazionale continuano a dedicare il proprio impegno».
Cosi pure alla stessa maniera la replica del docente che è come un arrampicarsi sugli specchi . Infatti sempre secondo Open dopo le prime polemiche e le accuse di antisemitismo, il prof. Nivarra ha scritto ancora altri post. Nell’ultimo parla proprio a chi lo ha insultato:
«Mi rivolgo a chi, intervenendo sulla mia pagina, mi ha coperto di insulti e minacce, di cui, sinceramente, mi curo assai poco, anzi nulla. Potete continuare a sbraitare e a ricorrere ad un vocabolario da adolescenti a corto di fantasia; potete darmi dell”antisemita quando io non lo sono affatto. Ma una cosa è certa: che tra me e gli artefici di questi orrori c’è una distanza insuperabile; mentre per voi, nella migliore delle ipotesi, sono israeliani che sbagliano. Adesso potete riprendere a snocciolare il vostro rosario di insulti e minacce; nulla rispetto al rischio cui siete esposti voi, di avere qualcosa a che fare, anche così, solo alla lontana, con questi assassini».
perchè s'è vero che chi tace è complice ci sono anche se in minoranza purtroppo in israele ebrei che non la pensano come i sionisti . Nient'altro d'aggiungere