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Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
26.9.23
"Utile idiota, coi fascisti non si parla". Insulti a Luxuria per il programma con Storace
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29.9.17
il potere puo' insultare noi o farci penare e fregarcene se invece lo fa un cittadino viene denunciato I carabinieri hanno segnalato una 42enne ed una 66enne berresi. Il reato è vilipendio alle istituzioni: le frasi sulla pagina “Sei di Berra se...”
Insulti su Facebook, denunciate due donne

BERRA. Il primo post di una 42enne di Berra nella pagina “Sei di Berra se...” recitava testualmente così: «Volete sapere l’ultima dai dirimpettai di via...?! Oggi pomeriggio avevano quella che sembrava una carabina (immagino caricata a salve perché faceva solo uno scoppio ma nulla più) e hanno mirato a mia nonna urlandole “Mani in alto o ti uccido, sono un killer” e cose simili... Se fosse solo un gioco non lo so, ma la prossima volta li filmo col cellulare e scatta la denuncia, che sarà ovviamente inascoltata visto che le autorità del nostro paese non fanno nulla...». Il commento di una compaesana 66enne è stato: «Hai pienamente ragione ma purtroppo le autorità se ne fregano di tutto sono abituati a prendere lo stipendio senza meritarlo, se dovessero essere pagati per il merito farebbero la fame se non cambia il sistema non ci resta che rassegnarci».
Tutto questo è accaduto sabato nella pagina Facebook che conta oltre 700 membri. Ovvio che tali commenti non siano passati inosservati, neppure alle forze dell’ordine locali, che mercoledì (27 settembre) hanno denunciato le due donne in stato di libertà per il reato “oltraggio a un corpo politico amministrativo o giudiziario e vilipendio alle istituzioni”.
Ogni giorno siamo sempre più abituati a leggere sui social commenti pesanti (e spesso fuori luogo) se non addirittura offese. Tutto questo nonostante sia noto come tali commenti siano puniti dalla legge con ammende o, come in questo caso, con denunce. In questa situazione, la cosa curiosa è che dal riferimento del primo post della 42enne poi siano arrivati diversi commenti andati fuori tema, fra questi la dura frase contro le istituzioni della 66enne berrese. I carabinieri della stazione locale hanno prima di tutto raccolto la segnalazione del presunto uso di un’arma, risolvendo la situazione. Poi sono passati alla denuncia delle due donne per i reati di oltraggio e vilipendio.
Insomma, se è vero che ci sono studi legali che vivono grazie alle denunce per frasi sui social, è altrettanto vero che questa denuncia dei carabinieri di Berra creano un importante precedente. E un monito ad usare la tastiera o il telefonino con più cautela. (d.b.)
1.4.13
Amina internata in manicomio
nn capiscdo perchè i media s'ostinino a parlare di primavera araba e quindi di un cambiamento se ancora succedono fatti del genere
da http://www.articolo21.org/ del 1\4\2013
Amina internata in manicomio di Pino ScacciaRicordate la storia di Amina Tyler, la studentessa tunisina vittima di una fatwa per essersi arruolata nel movimento delle “Femen”? I predicatori musulmani avevano invocato la lapidazione per blasfemia dopo che si era mostrata a seno nudo rivendicando la proprietà del proprio corpo. Per giorni di lei non si è saputo nulla. Ora sappiamo dov’è grazie alle informazioni che ci sono giunte confidenzialmente da Tunisi. Questo è il messaggio: “Amina internata nell’ospedale psichiatrico Razi Mannouba della capitale. Non c’è più il pericolo della lapidazione, ma è stata dichiarata pazza per il gesto inconsulto fatto in Paese islamico. Da paura il metodo che ad oggi adottano: elettro shock. Molti entrano per nulla ed escono folli per la vita. Un medico mio amico sta tentando di saperne di più ma è molto difficile. Peccato davvero. Se ci sono novità, ti faccio sapere”.Sembra che sia stata la stessa famiglia della ragazza, che ha solo diciannove anni, a consegnarla alla polizia. Scongiurato il rischio della morte, l’attende ora un destino forse ancora peggiore: diventare pazza. E’ la legge scellerata di tutti i regimi. Gli oppositori o comunque i nemici si uccidono oppure si dichiarano folli perché secondo la perversa tesi dell’estremismo da sana non avrebbe mai potuto commettere un atto simile. Sicuramente, più che per la foto, la condanna è arrivata per quello che ha postato su Facebook: “Il mio corpo mi appartiene e non è di nessuno” scritto in arabo sul suo corpo nudo.Del resto gli Imam salafiti al termine di un processo religioso che in un Paese dove vige la sharia ha tutti i connotati anche legali avevano chiesto nell’ordine: la quarantena (trattandosi a loro dire di una malattia che potrebbe divenire epidemia e quindi potenzialmente coinvolgere altre ragazze), la fustigazione (dieci frustate alla schiena, magari in pubblico, per dare l’esempio) e infine la lapidazione: “finchè morte non sopraggiunga”. Già, una malattia. Il morbo della libertà: pericolosissimo.
5.10.09
Il Mondo migliore







Con Simona di Arcobaleni in Marcia, associazione umanista GLBT. C'erano anche i gruppi gay radicali Certi Diritti e gli omosessuali cristiani evangelici del Varco.
Un suono che ci ricorda da dove proveniamo. Dalle viscere, dalla madre. Le guerre. Si spendono i 3/4 del patrimonio mondiale di denaro per gli armamenti, e solo un terzo per la fornitura di acqua potabile. L'acqua. Anche da noi, in questi giorni, alla chetichella, senza che nessuno lo rendesse noto, senza che nessuno fiatasse, è stata privatizzata. Le prossime guerre avverranno in suo nome. E non esclusivamente in quei Paesi che solo un alieno legaiolo potrebbe ormai considerare "lontani". Ma qui, tra noi. E in effetti, smontata l'illusione del "miracolo economico", rivelatosi in realtà un tragico miraggio, ora ci provano con la paura. Poveri contro poveri. Gli uni contro gli altri. Creando falsi timori. Per continuare a spadroneggiare. A loro abbiamo opposto il nostro suono. Che è un SI' alla vita, alla semplice umanità.
SI' alla ricerca scientifica come strumento (non come fine) per migliorare il benessere dell'umanità. Emergency, ma non soltanto loro, sono un esempio di medicina votata alla vita. Che è uguale per tutti, e non conosce differenze di età, sesso, religione e provenienza geografica.


Daniela Tuscano
20.4.09
Rai, se il buongiorno si vede dal mattino preparate i parapioggia adessoi censurano anche ui senatori a vita
Camilleri, l’italiana più importante del secolo ha compiuto un secolo di vita e fa paura al centro destra. Rita Levi Montalcini, scienziata e premio Nobel, rischiava di essere censurata da Mauro Masi, neo direttore generale Rai, che non la voleva da Fazio il 26 aprile: non può essere invitata perché “è una senatrice”. Il giornalista Loris Mazzetti ha avvertito l'associazione Articolo21 e lo stop è rientrato. Il cavallo che Caligola nominò senatore si chiamava “Incitatus”. E quanti sono gli “Incitatus” ai quali la Rai non fa mancare la biada di microfono e telecamera? Per un minimo di par condicio, fra cavalli e premi Nobel, almeno ogni cento “Incitatus”, Masi si conceda il lusso di invitare una Rita Levi Montalcini! Il buongiorno si vede dal mattino, e il mattino della nuova dirigenza Rai promette una giornata da cappotto e parapioggia. I primi atti sono stati censori e intimidatori: la richiesta di una puntata “riparatrice” a Santoro; l’espulsione di Vauro con un gelminiano 5 in condotta; la richiesta, rientrata, di non far partecipare a una puntata di Fazio il premio Nobel Rita Levi Montalcini, per i suoi cento anni. La scusa era che, essendo la Montalcini anche una senatrice, la sua presenza avrebbe alterato i delicati equilibri della par condicio che, però, non vengono alterati dall’ossessiva presenza di Berlusconi in ogni Tg pubblico e privato. «Lo riprendiamo in quanto presidente del consiglio» si difendono i direttori Tg. E che così si fa un’indiretta ma redditizia campagna elettorale. «A me la morte non fa paura», ha dichiarato la Montalcini. È vero: sono i vivi a fare paura, soprattutto se appartengono a quel grande allevamento di cavalli berlusconiano da dove vengono scelti, sì, gli «Incitatus» senatori, ma anche ministri, onorevoli, manager, direttori generali.
emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello
Apro l'email e tovo queste "lettere " di alcuni haters \odiatori , tralasciando gli insulti e le solite litanie ...

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