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23.4.24

cosa non si fa per ... l'amore . IRussia, si arruola volontariamente nell'esercito per risparmiare il carcere alla moglie influencer (accusata di frode fiscale)

 

fonte il messaggero 

Prima l'accusa di frode fiscale, poi il carcere, infine la libertà grazie al marito,arruolatosi come volontario nell'esercito di Putin. Così Yelena Blinovskaya, influencer con 5 milioni di followers molto famosa in Russia, è riuscita a risparmiarsi la prigione.Rischiava di rimanere in carcere per molti anni, ma poi, grazie al sacrificio del marito, è riuscita a scamparselo. Yelena Blinovskaya ha evitato la prigione grazie alla scelta del compagno Alexei Blinovsky di arruolarsi come volontario nell'esercito e unirsi alla campagna militare di Vladimir Putin in Ucraina. La storia è raccontata dal sito online del Guardian. Mesi fa, la moglie, Yelena Blinovskaya, ex vincitrice di concorsi di bellezza, molto famosa per alcuni video motivazionali diffusi online, aveva tentato disperatamente di fuggire dal paese, ma era stata arrestata al confine con la Bielorussia e accusata di una clamorosa evasione fiscale. Ora Alexei, che aveva collaborato con la moglie nella produzione di questi video, è rispuntato nei social mentre sorseggiava un tè accanto ai suoi commilitoni vicino alla linea del fronte con l'Ucraina, stavolta con addosso la mimetica, invece dei suoi consueti capi di abbigliamento firmati. Un fatto, questo, confermato anche dall'intelligence britannica nel rapporto quotidiano sulla situazione del conflitto, diffuso attraverso l'account X del ministero della Difesa di Londra.  

La decisione dell'uomo è solo l'ultimo caso di una tendenza molto diffusa in Russia: la scelta di andare in guerra in Ucraina funge da via d'uscita dalla prigione per molti criminali o solo coloro che si ritiene abbiano offeso il Cremlino. Decine di migliaia di detenuti, tra cui anche assassini e condannati per reati sessuali, sono già stati graziati dal governo, dopo aver aderito alla guerra, in quello che Putin ha lodato come un piano grazie al quale gli ex detenuti possono espiare i loro crimini «con il sangue». Ma quello di Blinovsky è il primo caso in cui un cittadino russo si è offerto volontario per la guerra con l'obiettivo di ottenere il rilascio di un membro della propria famiglia dietro le sbarre. 

13.9.13

Nuoro Benefattore senza volto in chiesa: «Venni sfamato dalla Madonna»


unione sarda DEL 13\9\2013
Il parroco don Francesco Mariani: «Rivelare la cifra donata svilirebbe l'importanza di un messaggio altamente educativo e volutamente silenzioso».


NUORO «Un'offerta consistente». Quanto? «È il gesto, non l'importo che conta». Taglia corto don Francesco Mariani, parroco di San Giuseppe che richiamando l'obolo della vedova del Vangelo di Luca ( «Costoro han deposto come offerta del loro superfluo, questa invece nella sua miseria ha dato tutto quanto aveva per vivere») invitando i fedeli a riflettere. Perché ci sarà pure, come accade in qualche altra città sarda, chi per vergogna o apparire generoso dona pubblicamente durante la messa bottoni o banconote false, ma a Nuoro non manca chi è capace di piccoli-grandi gesti.
BENEFATTORE SCONOSCIUTO Don Mariani l'altro giorno ha notato nel cestino depositato ai piedi dell'altare un foglio bianco piegato in quattro che custodiva una o più banconote. Diciotto righe scritte in bella e ordinata calligrafia con un finale che potrebbe fare da titolo: «Io ho già». Raccontano un episodio che dimostra quanto sia radicata la solidarietà di poveri tra poveri. Una mamma che, «molti anni fa», chiedeva aiuto alla Madonna per sfamare i suoi bambini. Andò a fare la sua comunione e, tornata al posto, si accorse che qualcuno durante la sua assenza aveva depositato cinquanta lire nella borsetta.
BONTÀ SENZA VOLTO Una benefattrice o un benefattore sconosciuto, con i puntini di sospensione che portano a una Divina Provvidenza travestita da uomo o donna «che ancora una volta ci aveva sfamati». E quel gesto di «tanti anni fa», assolutamente anonimo, ha voluto riproporre il donatore, scrivendo un messaggio semplice quanto importante che piacerebbe anche a Papa Francesco: «Io non ho molto, ma forse anche oggi c'è bisogno di pane e latte e io ho già». Il parroco di San Giuseppe ha letto il messaggio dall'altare senza fare commenti: «Ho pregato per quella mamma - si limita a dire don Francesco Mariani - sapendo che a Dio non servono i nomi e, anzi, come dice il Vangelo, la tua elemosina resti segreta e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».
CARITAS POTENZIATA Un segreto che presuppone soprattutto il silenzio, ribadisce il sacerdote, «ogni parola rischia di rovinare la bellezza e l'importanza di questo gesto bello e importante perché semplice». Oltre che nella sua parrocchia, il direttore di Radio Barbagia e fondatore della cooperativa sociale Il Mandorlo, conosce molto bene i bisogni anche come direttore della Caritas diocesana impegnata, «silenziosamente», su molti fronti: «Su sollecitazione del vescovo monsignor Mosè Marcia stiamo finalmente concretizzando un progetto riorganizzativo che sarà ufficializzato nei prossimi giorni», conclude don Francesco Mariani anticipando solo che a Nuoro nei giorni scorsi sono arrivate tre suore vicenziane.
IL VESCOVO Si punta a moltiplicare l'impegno verso coloro che - come ha detto monsignor Marcia nella sua omelia del Redentore - «più hanno bisogno e, per pudore, non tendono neanche la mano». Un pudore che, per fortuna, contagia anche i benefattori.

Michele Tatti

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...