Chi lo dice che gli alberelli di natale debbano essere solo quelli classici sintetici o naturali ?
Ostuni .
Un lavoro di comunità nel quale ogni mattonella, ogni colore, ogni trama racconta una storia. Come quella di Nina, settantottenne che ha lavorato come magliaia e ha ripreso in mano ferri e gomitolo per rinascere.
Filomena, settantenne con la passione per l’uncinetto, che ispirato il progetto. Maria, ex bracciante agricola che a 67 anni si è avvicinata per la prima volta al lavoro a maglia. Con una cinquantina di signore, ma anche giovani, nel centro per anziani Il filo d’Arianna di Ostuni, gestito dall’associazione Le radici del Sud, hanno dato vita a un’impresa: realizzare un albero di Natale all’uncinetto alto 12 metri, nel giro di due mesi. Probabilmente un record almeno italiano. Così da ottobre hanno lavorato incessantemente per riuscirci. “Per forza”, aveva sottolineato Maria. E ora quell’albero è lì, in piazza Italia, dove tutti possono ammirarlo in tutta la sua bellezza, con le sue quattromila mattonelle dai mille colori.
Oltre ai cittadini di Ostuni, al progetto hanno contribuito donne anche da Vieste, Foggia, Lecce, Bari. “Questo è l’albero della Puglia, non è solo nostro”, dice Michele Conenna, giovane curatore artistico dell’associazione Le radici del Sud e ideatore del progetto. “Ci ricorda anche che gli anziani non devono essere lasciati soli, né a Natale né mai. Sono il nostro tesoro”