Visualizzazione post con etichetta elucubrazione. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta elucubrazione. Mostra tutti i post

12.5.24

la libertà è .....

in sottofondo
With a little help from my friends- Joe Cocker(cover )

 



A volte basta poco per mettere in dubbio \ in discussione o anche ( ed è questomi caso del post d'oggi ) quello che dicevo qualche anno fa mi pare nel 2006\8 , non riesco a ritrovarlo nell'archivio del bog , non so se perso nel passaggio da splinder a blogspot , sul significato della libertà . Infatti essa non è solo : lottare contro le ingiustizie o le gabbia . Ma soprattutto va al di là di partecipazione ., cercare qualcosa che si è smarrità ⁕⁕, o qualcosa che ti fa amare anche la solitudine ⁕⁕⁕ ma anche il fatto che Essere liberi significa essere consapevoli dele proprie scelte e delle conseguenze che d'esse possono  derivarne   nel bene  e  nel male . 
  

Ognuno è libero di fare ciò che vuole. Dovremmo apprezzare le persone per ciò che sono e non per ciò che vogliamo che siano. Se una persona è diversa da noi e noi non siamo in grado di accettarlo, il problema è nostro, non loro. Non dobbiamo pretendere in tutti i modi di cambiarlo perchè rispecchi la persona che vogliamo. Cerchiamo piuttosto di essere sinceri con noi stessi e capire che non è la persona che cerchiamo. << [...] ciò che noi non siamo… è ciò che noi non vogliamo.>> -  Dalla foce al porto (Ciò che non siamo) di Vito Rorro e Mayda Guerzoni  . Infatti  la nostra  libertà, così come la nostra felicità, è una decisione che siamo noi  a prendere. Non dipende da nessun altro se non da noi. Siamo noi  a darci le opportunità e siamo noi a negarcele



con questo è tutto .

COLONNA  SONORA 
With a little help from my friends - Joe Cocker
 Dalla foce al porto (Ciò che non siamo) - Vito Rorro e Mayda Guerzoni    
⁕La libertà -Gaber
 ⁕⁕ la tua libertà -Guccini
 ⁕⁕⁕ Ma Liberté - George Moustaki | Ma Liberté - Serge Reggiani

per chi volesse approfondire   e dcidere   il tipo di  libertà    da praticare  \ coltivare    consiglio  la  voce   https://it.wikipedia.org/wiki/Libert%C3%A0

7.12.23

Assuefazione ai femminicidi

   dopo  ogni  femminicidio o  orripilante delitto    mi  viene    questa    elucubrazione  mentale    la  cui  risposta   la  si  trova  nel vento .  Come  mai   ci s'indigna   della  violenza  di genere  ,  dei femminicidi , degi orrendi  \  macabri delitti    di cronaca  nera  -  Ma  soprattutto per  il modo  morboso    per  come    ne trattano i media . Ma  poi l'odiens  \  indici  d'ascolto di programmi tv  e lettura  dei media  (social  compresi)  dedicati  a tali cronache   è  sempre  alto . non sarà perchè 


voi  come  la  vedete  ?

21.11.22

[ primo giorno senza mondiali ] Radice o Seme ?

  Cercando     di mantenere  quanto ho  detto   nel post    : << [ Anteprima ] Io personalmente   poi  gli altri  utenti facciano  come credano    non parlero   o  almeno ci provo   dei  mondiali  di calcio  del Qatar  >>  e  nella  prima  giornata  senza  mondiali     ne  approfitto per   farmi un  po'  di auto  analisi    ed  condividere  con  voi  il mi  dubbio     espresso  nel  titolo di  questo  post  . Inizialmente  influenzato  sia   dai dischi  : 1) Le radici e le ali dei Gang   .,  2)  radici   di Guccini   ed  altre  letture  di libri   e racconti  familiari appartenenti alle ideologie  della  guerra  fredda  (   comunismo liberale  e   marxista ,   fascismo , cattolicesimo  sia quello pre  conclio  vaticano  II   sia  quello post   concilio  )  ma    la ecisoione  \ l'arrivo  è stato  autonmamente  mio  optai per  le radici   .Qualche    anno dopo  ,  non ricordo se un libro  o intervista  di Melissa  Panariello ( la  famosa      di cento  colpi di spazzolla  prim  di andare  a  dormire    )  o qualche  altro  autore  \  ice  che  dissero  parlardo d'identità    di sentirsi più  semi che  radici   . e  da  questa  Parabola    :  Il seme che cresce e porta frutto Ez 17,22-24; 2Cor 5,6-10; Mc 4,26-34 


  
comentata  qui  su   https://www.paroladivita.org/ Entrai  in  crisi .  Fin   quando  quando  partecipai  nel  2009\2010  alla presentazione    del libro  


2008, TAGLIATO PER L’ESILIO  di  Karim Metref, 
Ed. Mangrovie

Scritto tra l’Algeria e l’Italia, “Tagliato per l’esilio” è una raccolta di racconti. Il filo conduttore che lega questi racconti brevi molto diversi tra di loro è l’esilio. Ma l’esilio non è inteso soltanto come quello di chi prende, se ne va, e lascia la terra natia. L’esilio è raccontato in tutte le sue sfacettature. E’ innanzitutto di chi si sente in esilio a casa propria che si tratta.
La prima parte -autobiografica- comincia con quest parole: “Il 25 novembre 1967 nascevo in esilio sulla terra dei miei avi. …” .

In cui chiesi  all'autore  ,   purtroppo  il dialogo  originale   è andato perso nella  formattazione  del pc   e  nella  perdita  della  scheda  usb   della video camera    in cui avevo  impresso  tale  risposta  ,   ti senti  più  seme  o radice  ?    Ricordo    che  mi disse  , motivandole  entrambe  . 
 Smisi   alllora di  farmi  la  domanda  fin quando  ieri ho letto  su questa  intervista ad  andrea  Pennacchi  



in particolatre quando dice :   [...] ma attenzione: la purezza delle radici è una balla colossale. Le radici sono sempre storte, al buio, si nutrono di putrefazione. Le hai, non le puoi rinnegare ma sei scemo se pensi che siano pure. Non mi si venga a raccontare la favoletta. Spero non sia questa l’idea di fondo. Oltre a essere falsa, porta a finali pessimi ».[....] .
Ed  ecco che rincomincio  con  un' altra  auto   analisi   . Attraverso  la  quale    ho  fatto  la scelto , almeno spero quella definitiva perchè  non si può andare  sempre  avanti ed  indietro   finsce   che ti blocchi  e  in concludi niente     ,  di entrambe  .   Infatti  mi sento  SEME in  quanto   si ha  ho  qualcosa  da  dare    o  lasciare  agli altri (  non solo  figli e  nipoti  ) . RADICE .perchè  ripensando alla ai miei nonni e ai miei prozii\e ( almebno quelli che ho conoscoiuto in prima persona ) suoi nonni gli considero fulcro dei miei valori : onesta , rispetto , coerenza mi rivolgo come Giuccini nel'omonimo album esponendoli i miei dubbi, poiché : « ha visto nascere e morire gli antenati miei/ lentamente, giorno dopo giorno ».
Ma poi, intuendo che non potro avere una risposta definitiva alle mie domande ( tòpos comune di chi s'auto analizza e si mette indiscussione e fa autocritica ed  nel  cd  di Guggini  citato    ) capisce che la « casa è come un punto di memoria/le tue radici danno la saggezza/e proprio questa è forse la risposta/e provi un grande senso di dolcezza ». Infatti nella vita o creazione d'opera  d'arte  non  si può sempre  stare  ad elucubrare  o cercare  certezze  . Ma  bisogna  avere  , anche se  non sempre  è possibile  visto  che    come   ho già  detto  : << la vita è anche trasfornazione perchè “Nulla si crea,nulla si distrugge,tutto si trasforma”  >> avere  un centro  di gravità   permanente   per  dirla  come l'omonima   canzone di Battiato   ma  soprattutto  perchè  nella vita   niente è per  sempre  come   anch'essa  amonima  canzone  di  Danilo sacco   contenuta    nell' album   Minoranza Rumorosa
 che  ho usato  nella  colonna  sonora e  di cui   si  sentono nell'aria le  prime  note  .      

25.4.13

cadere non è poi cosi male


Molti mi dicono   leggendo il vecchio archivio  del blog  ( ex  cdv.splinder  per  chi  ancora non lo avesse capito  )  che parlo  di sconfitte  anziché  nascondermi  e  sotterrarmi  ,
Ma  io non ci sto a fare , almeno non sempre  ,   ciò  che  sembra normale  cioè a nascondere  le nostre  figure  \  figuracce o  le nostre sconfitte   perché più una cosa  la  tieni dentro  più  essa  ti amcera  e  più t'impedisce  d'andare  avanti . Dovremo ovviamente senza  darci addosso  portarle come una medaglia  ed essere  orgogliosi ( ovviamente  di quelle   che  non intacchino l'amor  proprio e la propria dignità )  . Infatti non c'è niente  di male  a cadere  o  come il titolo a  una mia vecchia (  chi segue  anche il mio  flicker  dovrebbe già  conoscere  )    foto  che trovate sotto  , mi piego ma non mi spezzo  



o  come altre  foto in particolare la prima  prese da    google  immagini cercando mi piego ma non mi spezzo  




Non c'è nulla  di male  a  cadere  (  specie  se  vuoi  fare  di testa  tua  cioè senza  seguire  quello che  ti dicono gli altri \e  ) l'importante  è sapersi rialzare   e  riprendere il cammino  . Ma  soprattutto  perché per  vincere  dobbiamo  imparare anche a perdere  e poi non perdere mai  significa non averci mai provato e io ci  ho nella maggior parte delle  volte  provato e  riprovato cadendo e rialzandomi  . 






Certo  <<   queste  sono soddisfazioni  . Ma  non posso  adagiarmi sugli allori >>  e  sempre  rendendo  spunto da  tale storia  sul  n  2996  lo trovate in edicola  di topolino  (  foto sopra  e  al lato  prese da  foto   www.topoinfo.org  )   concludo    chiedendovi quale  delle mie  figuracce  , posso  raccontarvi  le prossime volte  ?   potete farmelo sapere  all'email del  blog  o  contattandomi  su facebook o plusgoogle e  sarete ovviamente  nel limite  del possibile  accontentati 





13.1.13

elogio fragilità

Dopo aver letto l'introduzione dell'agenda del 2013 di giorni non violenti mi ritorna alla mente : questa citazione
« Il mare non fa mai doni, se non duri colpi, e, qualche volta, un'occasione di sentirsi forti. Ora io non so molto del mare, ma so che qui è così. E quanto importi nella vita, non già di esser forti, ma di sentirsi forti, di essersi misurati almeno una volta, di essersi trovati almeno una volta nella condizione umana più antica, soli davanti alla pietra cieca e sorda, senza altri aiuti che le proprie mani e la propria testa. »> ( racconto La carne dell'orso di Primo Levi, edito nella collana ET di Einaudi all'interno di Primo Levi - Tutti i racconti  ) 
Ma   a   spronarmi e  a bloccare questo mio  viaggio interiore  è  questo pezzo  jazz




 Nel mio rimettermi in discussione \  autocritica   ho   deciso di fare , come suggerisce  l'agenda   giorni non violenti 2013  , una  serie di post   sulla  fragilità e il suo aspetto positivo ( non solo quello negativo  vedi il caso  di  Carolina picchio , ne  ho  parlato qui su queste pagine   )  o meglio l'elogio d'essa  . Infatti è  già  dal riflusso degli anni  80  (  )  ed  ora sempre peggiore  ed  anche  economica  .
La  bibbia ( Samuele  1  17  38-39  )  ci  fa  capire  di come « La fragilità del cristallo non è una debolezza ma una raffinatezza... »(Carine Mc Candless ) e  di come essa  possa  avere un valore costruttivo  come   dice  anche questa  canzone  


 che  funge   insieme  al pezzo  di jazz   citato  nelle righe precedenti   e ad  : Amico fragile di Fabrizio  de  Andrè  e  The Ghost of Tom Joad di Bruce Springsteen ( qui una  traduzione  in italiano  ) da  colonna  sonora  del post  d'oggi  . Ora  la  fragilità    se aiutata ed allenata  .Infatti ciò può  essere   << un  invito ad alleggerirci   , ed a  ritrovare la  nostra fragilità  se vogliamo vincere le nostre  battaglie della  vita  >> .Essa può essere  anche un valore  inestimabile  e non una menomazione  .Infatti (  e qui mi ricollego  alla vicenda di Carolina P e  a  fatti del genere   )   è proprio  da essa  che   che  scaturisce   una forte dose  di sensibilità \ leggerezza . semplicità  , tenerezza     qualità sempre  più rare  in un mondo  pieno di merda  ... fango  ...  ma che vanno recuperate ed integrate  con la virtù  ( da non creare  situazioni  di disagio  )   se  vogliamo rendere  più  vivibile  la nostra  vita  e la  nostra opera  d'arte  . Ed anche quella  di chi ci  sta  accanto  . 
Inizio pubblicando  un articolo  non mio ma  che riguarda  questo  tema  


Elogio della fragilità

L'elogio della fragilità non significa l'elogio della sofferenza che fa parte della fragilità; ma l'elogio della fragilità vuole sottolineare, sia pure radicalizzando il mio discorso (ma se non si scende alla radice delle cose umane nulla, o quasi nulla, di esse si capisce), come nella fragilità, dimensione ineliminabile dalla vita, ci siano valori che danno un senso alla vita: alla vita di ciascuno di noi. L'essere consapevoli di questo, della fragilità come esperienza necessaria, significa accogliere, e rispettare, la fragilità degli altri; senza disconoscerla e senza ferirla. Ma significa anche che, nella fragilità, nella nostra e in quella degli altri, si abbia la percezione del valore della debolezza e della insicurezza che fanno parte della vita e che si contrappongono a ogni forma di onnipotenza e di violenza. Non è forse, questo, il pensiero di san Paolo quando, nella prima lettera ai Corinzi, dice che la debolezza è la nostra forza?
Aldo Bonomi-Eugenio Borgna, Elogio della depressione Einaudi



emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...