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5.2.22

anche le olimpiadi invernali hanno il loro fascino e la loro storie

 Sono davvero tante le storie da raccontare  che   si trovano    alle  olimpiadi  ,  in questo caso  quelle  invernali  che  si  svolgono rispetto  alle  classiche    solo  dal  1924   (  qui  maggiori   informazioni   sulla loro origine  ) : sconfitte, successi, drammi, intrighi, passioni e qualche gossip. Ho  scelto alcune delle più significative, ed  altre    ne  seguiranno    nel  corso di queste  ultime  olimpiadi  . quelle che secondo me  potrebbero benissimo diventare avvincenti serie tv di cui fare binge watching. Una volta finite le Olimpiadi, ovviamente.

  esse    sono prese  da   :

  1.   https://www.vanityfair.it/sport/altri-sport/2018/02/08/bulloni-aquile-007-olimpiadi-invernali-10-curiosita-episodi-strani.,
  https://www.wired.it/play/televisione/2018/02/12/storie-olimpiadi-serie-tv/




«007 - Missione Cortina». No, non si tratta di una rivisitazione in chiave Cinepanettone della celebre saga su James Bond, ma di un omaggio al mitico sciatore austriaco Toni Sailer. Campionissimo sulla neve, il compianto «lampo nero di Kitzbuhel» vinse tre ori ai Giochi invernali in Italia, nel 1956, poi si riciclò attore e fece persino la controfigura dello storico agente segreto nel film Al servizio di sua Maestà. E’ uno dei tanti personaggi curiosi ad essersi preso la scena nella storia delle Olimpiadi sulla neve, che quest’anno fanno tappa a Pyeongchang, in Corea del Sud.

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Grandi campioni, ma anche perdenti di successo, come l’indimenticabile Eddie Edwards, per gli amici «The Eagle» (l’aquila), che a Calgary ’88 fu il primo britannico a qualificarsi per un’Olimpiade nel salto con gli sci: con uno stile bizzarro arrivò ultimo, totalizzando la metà dei punti del penultimo. Un risultato talmente disastroso che costrinse il Comitato Olimpico a istituire una regola, nota come «The Eagle Rule», che rafforzava i criteri di ammissione. In quella stessa edizione dei Giochi non andò bene neppure ai giamaicani del bob, anche loro esordienti a cinque cerchi.
In realtà, già qualificarsi era stata per loro un'impresa pazzesca: gli atleti infatti misero su la squadra a 4 mesi dall’evento, in gara però si cappottarono. Nessuno, per fortuna, riportò problemi fisici, così nell’edizione successiva firmarono la loro vendetta mettendosi alle spella diversi equipaggi. Sempre in tema bob è celebre la storia dell’italiano Eugenio Monti, che a Innsbruck 1964 prestò un bullone last-minute ai rivali inglesi che così conquistano l’oro: l’azzurro dovette «accontentarsi» del bronzo e della prima Medaglia De Coubertin, un riconoscimento ai gesti di estremo fair play.
C’è pure chi, come l’americana Linda Jacobellis, ha perso l’oro nello snowboard cross a Torino 2006 per aver tentato un’inutile acrobazia a pochi metri dal traguardo, e chi, come la pattinatrice tedesca Christa Ludig, è riuscita a vincere due medaglie in due Olimpiadi diverse nello stesso anno, il 1988, prima invernali e poi estive. Avrà storto il naso l’austriaco Karl Schranz, quando fu escluso da Sapporo ’72 per essersi presentato con lo sponsor, mentre se la ride tutt’oggi il pattinatore Bradbury, che a Salt Lake City 2002 ha vinto l’oro grazie alla caduta di tutti i suoi avversari.

«Non ero certamente il più veloce», ha detto a fine gara, «ma questa medaglia l’ho vinta dopo un decennio di sacrifici». Impossibile contraddirlo.

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1/10
Perdere...con stile


Il perdente più conosciuto della storia dei Giochi Invernali si chiama Eddie Edwards, detto The Eagle (l'aquila), il primo britannico a partecipare nel salto con gli sci: con uno stile bizzarro, a Calgary '88 si classificò ultimo con la metà dei punti del penultimo. Tanto che il CIO istituì una regola ad hoc, «The Eagle Rule», che rafforzava i criteri di ammissione alla gara olimpica.





2/10
Se gli altri cascano...


Il pattinatore australiano di short track Steven Bradbury è noto alle cronache per aver vinto contro ogni pronostico la medaglia d'oro nei 1000 metri a Salt Lake City 2002. Com'è riuscito nell'impresa? Semplice, suoi quattro avversari della finale si sono scontrati a pochi metri dal traguardo, lui li ha saltati e ha vinto in solitaria. In suo onore è stato stampato anche un francobollo!




3/10
Premio Fair Play


Esiste un riconoscimento olimpico poco conosciuto, la medaglia De Coubertin, che viene data solo agli atleti che si distinguono per gesti di estrema sportività. Il primo a conquistarla fu proprio un italiano, il campione di bob Eugenio Monti, che a Innsbruck 196







4/10
Credete nei miracoli?


«Da oggi credo nei miracoli» fu l'urlo del commentatore americano Al Michaels sulla sirena di USA-URSS, match decisivo per la medaglia d'oro nell'hockey a Lake Placid 1980. Avversari nella Guerra Fredda, gli Stati Uniti si presentarono con una squadra di studentessi e dilettanti contro i favoritissimi russi. La partita infatti è ricordata come «miracolo sul ghiaccio».



5/10
Nessuno ancora crederci potrà...


...Giamaica la sua squadra di bob avrà! La canzoncina diventata celebre grazie al film Cool Runnings, che racconta la storia della più pazza squadra di bob della storia. Formata a 4 mesi dai Giochi di Calgary 1988 si è presentata al via con tutti i riflettori puntati addosso: purtroppo però si sono ribaltati dopo poche curve e si sono ritirati. Alle Olimpiadi successive è arrivata la rivincita!



6/10
Il re della sfortuna

L'ex sciatore austriaco Karl Schranz, durante i Giochi di Grenoble 1968, fu squalificato nella slalom per aver saltato una porta: «Sono stato disturbato da un addetto alla pista», tuonò al traguardo, ma la squalifica fu confermata. La rivincita quattro anni dopo? Nemmeno per sogno, da Sapporo 1972 venne escluso per essersi presentato con lo sponsor, violando la legge sul dilettantismo.






7/10
Medaglie sfumate o raddoppiate


Chissà cos'è passato nella testa di Lindsey Jacobellis che a Torino 2006, a pochi metri dal traguardo nello snowboard cross, tentò un'inutile acrobazia e finì per terra: perse clamorosamente un oro e da quel giorno cerca di riprenderselo. Chi non ha problemi di medaglie è la pattinatrice e ciclista Christa Luding, unica atleta a vincere due medaglie olimpiche nel solito anno in due Giochi diversi, invernali e estivi: 1988, Calagary e Seul.



8/10
Agente segreto a Cortina


Toni Sailer è stato uno sciatore austriaco che ai Giochi italiani del 1956 si è messo al collo ben tre medaglie d'oro. Da tutti soprannominato «il lampo nero di Kitzbuhel», quando decise di smettere con le gare si dedicò alla carriera cinematografica. E fu addirittura la controfigura sugli sci dello 007 George Lazenby in «Al servizio di sua maestà».



9/10
Muscoloso e...polivalente!


Vi ricordate Pita Taufatofua, il lottatore di taekwondo di Tonga che ai Giochi di Rio fece scalpore per aver portato la bandiera a torso nudo, mostrando i suoi muscoli cosparsi di olio? Ecco, proprio lui si ripresenta alle Olimpiadi, stavolta invernali, e in Corea si cimenterà nello sci di fondo. Certo, stavolta portare la bandiera mezzo nudo sarà più complicato.








1.Valanga inarrestabile

Nella nutrita delegazione italiana alle Olimpiadi invernali di Pyeongchang, 121 atleti in tutto, ci sono 48 donne, fra cui la portabandiera italiana Arianna Fontana, 26enne specializzata nel pattinaggio di velocità. Ma fra le altre concorrenti c'è una ragazza che tutti definiscono come "inarrestabile": Michela Moioli, 22enne di Alzano Lombardo, è una campionessa di snowboard cross. Negli ultimi tempi ha vinto numerose gare soprattutto nell'ambito della Coppa del Mondo e è determinata a non fermarsi.
Terrorizzata dalla paura di volare, supera il problema grazie a uno spirito competitivo piuttosto forte (nato quando giocava da bambina a carte con il papà). La sua è una storia della porta accanto, quella di una ragazza che non lascerebbe mai la provincia bergamasca eppure grazie alla propria determinazione (è riuscita a riprendersi anche da un grave infortunio al ginocchio) ha inanellato record e vittorie. Un This is Us in salsa olimpica ci sta tutto.


2. Dall'Africa con slittino

Già arrivando a Pyeonchang hanno fatto la storia: Seun Adigun, Ngozi Onwumere e Akuoma Omeoga sono tre atlete nigeriane, il primo team di bob a partecipare alle Olimpiadi provenendo da quel paese in assoluto e, più in generale, il primo team di bob proveniente dall'Africa. Grazie a queste tre ragazze, infatti, la Nigeria compare per la prima volta fra il novero delle nazioni partecipanti ai Giochi invernali. Prima di passare alla competizione invernale, le tre atlete si erano dedicate all'atletica leggera, con Adigun che ha partecipato ai 100 metri a ostacoli alle Olimpiadi di Londra 2012.È lei a guidare il bob con Onwumwere e Omeoga a manovrare il freno alternativamente. Non solo le uniche, comunque: Akwasi Frimpong è il primo atleta dal Ghana e gareggia nello skeleton (una slitta con rotelle lanciata su una pista ghiacciata), mentre in questa edizione partecipano anche Eritrea, Kenya, Sudafrica e Togo.
Il contrasto tra sport invernali come il bob o lo skeleton giocati in un paese torrido come l'Africa potrebbero essere uno spunto interessante per una serie tv.

3.La sciatrice elettrica

Nel 1981 a Calgary, nella provincia di Alberta in Canada, Lauren Woolstencroft nasce con un destino già segnato: le mancano le gambe dal ginocchio in giù e anche il braccio sinistro dal gomito in giù è mancante. Ma quel destino Lauren è riuscita a ribaltarlo: già a 4 anni era sulle piste di sci grazie a delle protesi, a 14 anni inizia a competere. Seguono anni e anni di impegno (in cui diventa anche ingegnere elettrico), arrivando a rappresentare il Canada nelle Paraolimpiadi di Salt Lake City nel 2002; seguono poi Torino e Vancouver, con un totale di 8 medaglie d'oro e 60 medaglie in totale vinte nella sua carriera.
Nonostante si sia ritirata dalle gare nel 2010, la storia di Woolstencroft è ritornata attuale anche in occasione di questi Giochi olimpici in quanto è stata protagonista di uno spot di Toyota durante lo scorso Super Bowl: sfidando le percentuali avverse di poter vincere un oro, l'atleta ha dimostrato che impegno e costanza possono raggiungere qualsiasi risultato: "Hanno visto in me una storia di determinazione", ha dichiarato. Shonda Rhymes ne farebbe una serie tv eccezionale.4.L'olio come superpotere Se prima del 2016 avevate una conoscenza piuttosto generica di Tonga, lo stato insulare polinesiano, da quel momento in poi l'avrete quasi sicuramente associato al volto, o meglio al petto, di Pita Taufatofua, l'atleta che proprio durante l'apertura delle Olimpiadi brasiliane colpì l'attenzione del mondo in quanto si presentò con un gonnellino di paglia e il corpo ben definito e ancora meglio oliato. Sempre a torso nudo ha sfidato anche le rigide temperature di Pyeongchang.Perché Taufatofua, nato in Australia ma cresciuto nelle Tonga, non pago di essere stato il primo atleta a rappresentare il suo paese nelle Olimpiadi estive nella specialità del taekwondo, si presenta ai Giochi invernali come il primo sciatore di fondo, con un'esperienza di appena tre mesi sulla neve. Per qualificarsi ha dovuto perdere peso, contrarre diversi prestiti e sopravvivere a una tempesta di ghiaccio sull'aereo che lo portava all'ultima gara di qualificazione in Islanda. Insomma, niente può fermare Taufatofua, nuovo umanissimo supereroe dei tempi moderni. Basta non restare a corto di olio.


5.Misteriosa Kim

Non è un'atleta, eppure ha attirato su di sé gli occhi di tutto il mondo proprio in occasione dell'apertura dei Giochi Olimpici di Pyeongchang. Si tratta di Kim Yo-Jong, la misteriosa ma potentissima sorella minore di Kim Jong-Un, invitata in Corea del Sud (prima della famiglia ad attraversare il confini da decenni) per iniziare una difficile distensione fra le due parti del paese. Il tutto condito da balletti diplomatici, sospetti mai sedati, rigidi protocolli e paradossali cautele: accusata dagli Stati Uniti di violazione dei diritti umani, il primo obiettivo era di non farla incontrare con il vicepresidente Usa Mike Pence, a rischio di sanzioni.
Ma di per sé quella di Kim Yo-Jong è già una storia avvincente, per il poco che si sa: apparsa in pubblico per la prima volta nel 2011 al funerale del padre, avrebbe studiato in Svizzera prima di diventare viceministro della propaganda per il fratello, potrebbe essere sposata e avere un figlio, oppure essere nubile o ancora, secondo striminziti gossip, aver avuto una relazione con la sua guardia del corpo. I condizionali sono d'obbligo, anche se molte fonti concordano sul fatto che sia un'abile stratega, determinata nella politica e nel proteggere gli affari di famiglia. Il personaggio perfetto per un misto di Homeland e House of Cards al femminile.

15.8.21

si riuscira a realizzare un informazione corretta alle paraolimpiadi ?



si riuscirà a realizzarlo ed a creare un precedente nell'informazione applicando tale proposito anche a fatti di cronaca nera e di femminicidio ? Speriamo di si .


 da  https://it.notizie.yahoo.com/   sab 14 agosto 2021, 5:23 PM

'O anche no': su Raidue le paralimpiadi raccontate con garbo
 di  Valeria Iorio






AGI - "Buona educazione, cortesia e informazioni. Niente pornografia del dolore, ma non solo supereroi". Così la giornalista e conduttrice Rai, Paola Severini Melograni racconta all'AGI lo spirito del programma 'O anche no', striscia quotidiana che racconterà le Paralimpiadi in onda su Raidue dal 25 agosto al 4 settembre, intorno alle 18. Il programma nasce nel 2019 da un'intuizione di Carlo Freccero che viene ripresa da Ludovico Di Meo "a cui devo tutta la mia gratitudine".
Un modo diverso di fare informazione, per raccontare la vita di tutti i giorni con professionalità e garbo. "Certi temi - sottolinea la giornalista - vanno trattati con delicatezza e correttezza. Il tema del sociale è il più importante perché è il fulcro del servizio pubblico. Sulle Paralimpiadi di Tokyo la Rai non solo ha anche i diritti internet, come nel suo intero portafoglio, ma detiene i diritti esclusivi multipiattaforma Free e Pay”.
"Racconteremo come è cambiata la società italiana e mondiale dagli anni '30 a oggi - spiega Severini - quando i disabili erano una pietra di scarto, totalmente residuali. Racconteremo tutta la storia della Paralimpiadi partendo dalla vicenda dell'ideatore, il dottor Ludwig Guttmann, un noto neurologo tedesco, probabilmente il medico più famoso della Germania, però ebreo".
"Dopo la Notte dei Cristalli - racconta la giornalista - avendo intuito che nemmeno la sua scienza lo avrebbe salvato, dovette scappare in Inghilterra dove avviò una grande rivoluzione: quando arrivò all'ospedale di Stoke Mandeville nel Berkshire, nel 1944, decise che i soldati parapleggici feriti in guerra, non avrebbero mai più dovuto incontrare commiserazione". Normalmente i paraplegici morivano dopo sei settimane a causa delle infezioni urinarie e delle piaghe da decubito, ma "Guttmann trovò nello sport - dice Severini - un nuovo approccio alle cure, una nuova motivazione, un cambiamento".
Ogni puntata vedrà l'intervento di ospiti speciali: Maria Stella Maglio (vedova di Antonio Maglio, l'italiano che battezzò ufficialmente le Paralimpiadi nel 1960 a Roma) Claudio Arrigoni del Corriere della Sera, Massimiliano Castellani e Adam Smulevich, autori del libro 'Un calcio al razzismo', Italo Cucci, Vito Cozzoli, presidente di Sport e Salute e Gabriele Gravina, presidente della Figc e Giampiero Spirito. "Abbiamo invitato, e speriamo di averlo tra gli ospiti, il figlio di Primo Levi, Renzo" racconta Severini.
Un programma di dieci minuti, che nasce dal lavoro di squadra "di una grande redazione: dal capo autore di 'O anche no' Maurizio Gianotti, all'autrice Giovanna Scatena, la produttrice Anna Santopadre. Uniremo diverse reti e diverse direzioni Rai - aggiunge - Rai per il sociale, Rai pubblica utilità, Rai sport, RadioRAi, Gr Parlamento che la mattina alle 11 riproporrà in formato audio la nostra trasmissione. Ma un ringraziamento va anche all'Inail oltre che Luca Pancalli del Comitato Paralimpico".

Ogni puntata verrà arricchita con la lettura di un estratto del libro 'Un cuore da campione. Storia di Ludwig Guttmann inventore delle Paralimpiadi' di Roberto Riccardi "un libro strepitoso, che non racconta solo la vita di un personaggio straordinario, ma è la vita dell'Europa" conclude Severini.











6.9.12

quando un paraolimpionico è un vip i media ufficiali si svegliano

e  che  c..........  ci voleva   l'oro  di Zanardi   perchè  repubblica   s'accorgesse   che  anche nelle paraolimpiadi  ci sono atleti  bravissimi  e nel caso del nuoto  più detterminati

12.8.12

le altre olimpiadi


Prima  le belle  news  esse  sono tratte da   http://www.famelicus.com e  da repubblica online 
Tra le varie notizie, curiosità e frivolezze – complice la stagione estiva – che circondano i Giochi olimpici di Londra 2012, tiene banco in queste ore chi si diverte a raccogliere le immagini più hot degli atleti a bordo piscina. Si tratta di fisici mozzafiato, resi ancora più interessanti dall’uso equivoco della grafica tv che, a prima vista, sembra proprio posizionata ad hoc per ‘censurare’ le parti troppo esposte. Spazio all’immaginazione, dunque, come nel caso di Tom Daley (classe 1994)
In realtà, nessuna esposizione totale ma solo un equivoco malizioso creato dalla grafica olimpica. Ecco la stessa scena ripresa da un fotografo:












Ma il tormentone delle “Porno olimpiadi” è lanciato.
Foto: Buzzfeed



Anche se rimosso, continua a far discutere. Un filmato della Nbc, dal titolo 'Corpi in movimento', mostra sportive di livello mondiale in gara alle Olimpiadi di Londra 2012 mentre praticano la loro disciplina. Una delle prime atlete inquadrate si sfila i pantaloncini, un'altra si passa la lingua sulle labbra, le altre vengono riprese col seno in movimento o il fondoschiena in primo piano: tutto al rallentatore e con una musica soft che potrebbe accompagnare le immagini di un film a luci rosse. L'emittente ufficiale americana per i Giochi olimpici è stata costretta a rimuovere il video dopo le tantissime critiche da parte degli spettatori indignati per questo sistema discutibile di puntare l'attenzione sulle donne in gara.

(a cura di Eleonora Giovinazzo



  Ora mi chiedo  : << Ma quale luci rosse evidentemente gli articolisti non hanno mai visto un film o un giornale porno a limite si tratta un po' di erotismo .>>

Ora dopo le risate veniamo ad argomenti seri ovvero alle brutte news. che denota come nei media ci sia razzismo ed exenofobia visto che Michele Carfora  : << Le foto parlano the sole e comunque vogliano girare la realtà I giornalisti è naturale che per arrivare a certi livelli ti devi spaccare in 4, ma una cosa è farlo per indole naturale ed un'altra è per imposizione. Ci ho vissuto anche io in Cina quasi tre anni, ci sono aree più occidentalizzate e paesi dove non hanno mai visto un occidentale e ci guardavano stupiti, li vedevo I ragazzi uscire dalle scuole e fare le adunate stile militare, vedevo I lavoratori tutte le mattine cantare l'inno aziendale messi sull'attenti prima di andare sulle linee di produzione, li ho visti fare dei corsi di preparazione visionando fil e documentari militari di guerra per apprendere lo spirito del lavoro di squadra e li ho visti controllati in ogni singolo momento della giornata, sfiniti dopo 14 o 16 ore di lavoro tornare nei loro dormitori. Se non le vedi certe situazioni non le capisci e quest'articolo l'ha scritto qualcuno che al massimo ha visto la Cina patinata di Shanghai, non quella arretrata di paesini dell'entroterra dove I genitori decidono ancora il futuro dei propri figli, e se dovrà diventare un campione lo sarà a qualsiasi costo. >>  (  dai  commenti  di http://www.informarexresistere.fr/   chi vuole  l'articolo integrale lo trova  qui ) . Perchè è vero che i successi si pagano  con sacrifici , sudore

 ma  un conto  è  se  te lo imponi tu







  assumendotene  i rischi  del doping   in caso di  fragilità  come  Alex Schwazer  è una  tua scelta .,  un altro  conto  e  se  te li impongono  con sofferenze inutili  ( come quelle descritte  nei video sotto  o con il doping    di  stato   dei paesi  dell'Ex  patto di  Varsavia in particolare la   ex DDr  \  Germanioa est    o indiretto  come  il caso italiano  dell'ex campionessa di marcia Giuliana Salce , ne  ho parlato qui  ,  che  lo ha denunciato  ed  finita  emarginata ). 
Ma  ora  andiamo  al post  








 sul mio  mio  primo (redbeppeulisse1) più precisamente  qui  la  discussione  è  stata  granchè   . solo qualche post  fra difensori , nonostante  il video (  vedere  sotto ) da me riportato per  rispondere  all'affermnazione  ch'erano  foto   montate  ad arte ,  


 tra difensori del kung  fu  e sostenitrici dei diritti  umani  , per  poi arrivare  all'accordo   :<< (....) ma non ho mai sentito lo sport come una lotta contro me stessa...e non ho mai pianto....penso che lo sport debba essere una scelta per l'atleta non una costrizione di regime o della famiglia...che decide cosa è meglio per il figlio senza chiedersi se veramente ama quello sport e intende fare sacrifici per quello.... il risultato è allevare atleti infelici e disturbati! Nella vita è il buonsenso che deve prevalere e la libertà di espressione.... solo così lo sport può essere sana competizione e gioia nel confronto...>>

Invece  sul gruppo https://www.facebook.com/groups/GruppoAntiBufale/   la discussione  al mio post    che  riporto   sotto , perchè  non se  i ost del gruppo  sono visibili ai non iscritti  ,  s'è  fatta interessante  anche se  a senso  unico  ( cioè nessuno\a   difesa  degli allenamenti  in questione  ) 






a me mi sa tanto di bufala perchè un mio amico sulla mia bacheca dove ho postato questa foto mi ha risposto : << quel che vedo sono quasi tutti esercizi che si fanno sia nel kung fu sia nella ginnastica artistica che in altre discipline per migliorare la resistenza e l'elasticità (non solo in Cina). Non so voi quali sport abbiate praticato in passato ma anche a mia figlia nella danza classica fanno fare certe divaricazioni di gambe per far si che, approfittando dell'elasticità tipica dei bambini, il corpo si adatti e mantenga l'elasticità nel tempo. Anche l'uomo apparentemente seduto sulla piccola, in realtà sta applicando una pressione appena sufficiente a far "aprire" la muscolatura del tronco basso alla piccola atleta. Chi non pratica certi tipi di sport non capisce che queste cose sono le basi per poter poi andare avanti nella disciiplina. (io le ho fatte nella ginnastica, nella pallavolo e nel kung fu) >> secondo voi ?











Davide Platania Plausibile
12 ore fa tramite cellulare · Mi piace
Michela Ceriani Ci potrebbe stare, ma quando un bimbo piange, vuole dire che quello che sta facendo non gli piace e/o gli fa male. 
Mi pare una cattiveria insistere. Forse è una questione di mentalità, ma io questa non l'accetto.
10 ore fa · Mi piace · 1
Valentina Moroni oddio io ho fatto pallavolo per anni ma cose del genere non le ho mai viste,gli allenamenti in tutti gli sport sono duri ma ad arrivare a vere torture come queste non credo!!..i bambini piangono disperati e nel video vengono presi a calci dal maestri...
9 ore fa · Mi piace · 1
Mentore Siesto Si usava in passato ed è probabile che quelle foto siano reali. MA è completamente sbagliato dal punto di vista articolare. Un qualsiasi medico esperto in osteopatie, o in medicina dello sport, sa che un lavoro del genere protratto abbastanza a lungo distrugge le articolazioni.
9 ore fa · Mi piace · 1
Valentina Moroni ci sono comunque delle manovre che gli istruttori devono fare ai piccoli atleti per aumentare la flessibilità muscolare,però fino ad un certo punto!!
9 ore fa · Mi piace
Dico la mia. Nel mio passato, ho fatto l'arbitro, il giocatore, l'istruttore e il papà. A me il maestro di 80 chili saliva sulla pancia per rinforzare gli addominali. Nulla di strano, il fatto è che avevo 8 anni...ma quelle sono pratiche no...Visualizza altro
9 ore fa · Mi piace · 1
Giuseppe, quale sarebbe la bufala? Perchè il tuo amico non ha detto "non è vero", ha detto "è normale che sia così". Non serve essere una cima per capire che un allenamento intensissimo permette (quasi) sempre di ottenere le prestazioni mig
liori. La domanda giusta è: questo metodo consente il miglior sviluppo psicofisico del bambino? I bambini rappresentati nelle foto sembrano in età prescolare o quasi; non mi risulta che "da noi occidentali" i bambini di quell'età vengano già avviati alla ginnastica artistica o simili. La nostra Vanessa Ferrari mi pare abbia iniziato quando era più grande, in una società di provincia priva di mezzi, eppure è arrivata quarta alle Olimpiadi di Londra e non mi sembra proprio "legata" nei movimenti (medaglia di legno per il CIO, medaglia d'oro di simpatia per gli italiani); ginnaste cinesi non pervenute in finale... Malgrado i suoi metodi "avanzati" la Cina si appresta a concludere queste Olimpiadi con meno medaglie dei "decadenti" Stati Uniti, aventi un ottavo della popolazione cinese e dove i bambini giocano con la Playstation e mangiano da McDonald. Crescendo con un giusto equilibrio e la "libertà di scelta" si può decidere con coscienza di dedicarsi ad una pratica sportiva, accettandone gli inevitabili aspetti negativi e sopportandoli perchè fanno parte del "gioco", non perchè c'è un istruttore che ti mena se non fai come dice lui; questa consapevolezza può dare una "forza interiore" che vale più di molti allenamenti forzati.
8 ore fa · Mi piace
Paolo da noi le ginnaste iniziano molto presto, diciamo intorno ai 4 anni. Mia figlia ha iniziato tardi all'inizio della prima quindi a sei anni compiuti e forse grazie alla dia struttura fisica è stata spostata dopo un anno, in agonismo. T
i assicuro che ci sono certe manovre che si devono fare. Anche mia figlia e le sue compagne di squadra (tutte tra i 5 e i 6 anni) piangevano tutti o giorni pur amando tantissimo questo sport. Si piange perchè si ripete decine di volte lo stesso gesto, si piange perchè non ce la si fa più, si piange perchè l'allenatrice ti mette a pancia in giù ti fa alzare il busto e lei ti piazza un ginocchio sulla schiena con tutto il suo peso e ti tira all'indietro.., si piange xchè anche se non sembra, è uno sport pericoloso e bisogna essere concentrati altrimenti rischi di farti male, e gli allenatori urlano urlano... e si piange perche si viene puniti con funi (nel senso che bisogna salirci) e chiusure.
Per me la bufala è che non è solo della Cina ma è la normalità ovunque.



Valentina Casula
io non so come esprimermi in merito, so che però mi da fastidio che quando vince qualcuno che non piace (i cinesi) allora tutti a cercare di trovare il lato negativo (o è doping, o è un uomo ma gareggia tra le donne, o gli allenamenti sono
troppo duri), in merito ho trovato questo articolo http://www.informarexresistere.fr/2012/08/03/la-sirenetta-di-guantanamo/#axzz23KAdsyEi , e tra i commenti ce ne sono anche di un italiano trasferito in cina..


La sirenetta di Guantanamowww.informarexresistere.fr
La medaglia d'oro della sirenetta cinese è andata di traverso a mezzo mondo
45 minuti fa · Mi piace · 3





Giuseppe Scano ‎@Paolo Ravaioli mi sembrava una bufala perchè ero arrivato alle stesse conclusioni di Valentina Casula




Rosalba Masi-Clark Brava Valentina! Come al solito nella disinformazione e attacco xenophobe c'è di mezzo il Daily Mail.... bah... almeno se devono reciclare un articolo perche incompetenti, o semplicemente pigri, potrebbero 'copiare' articoli da quotidiani piu seri
50 minuti fa · Non mi piace più · 2










emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...