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12.9.21

non esiste solo 'altro 11 settembre degi Usa ma anche un 11 settembre latino Americano ad iniziare dal colpo di stato in cile di Pinochet finanziato ed appoggiato dagli Usa

11 settembre 2001:
muoiono negli stati uniti 3.000 persone con un attentato triplice che mai l’america aveva vissuto sulla propria pelle.1.000 sono ancora senza nome.
11 settembre 1973:
muoiono in cile 2.000 persone con un colpo di stato militare che rovescia il governo socialista di allende.
38.000 hanno un nome, ma sono desaparecidos.


[sostenuto dagli stati uniti, pinochet diventa presidente della repubblica cilena e rimane alla testa del cile sino al 1990. l’ultimo computo delle vittime risale al 2011. nella foto la mappa degli stati americani in cui gli US hanno esportato la democrazia in salsa di golpe 🌹]


11.9.19

11 settembre, la data che ha cambiato la storia, il film collettivo 11’09″01 – September 11 lo evidenzia

Semptember 11
https://antiwarsongs.noblogs.org/post/2013/09/11/verita-evidenti/
L'articolo che   riporto  oggi per ricordare  l'11 settembre   è  distante  dal mio  modo  di pensare  ma contiene  ( sono quelle   che ho evidenziato in ero   è sottolineato  )  delle cose  di fondo   giuste  e  non retoriche  ed  complottiste  ( pur i molti dubbi  e  la  versione farlocca  che  fa acqua da  tutte le parti su  tale eccidio )  su tale evento  .



da 

Se mai si dovesse continuare a studiare la storia dando importanza alle date, non c’è dubbio che l’11 settembre 2001 continuerà a segnare, e non solo agli occhi degli studiosi capaci di uno sguardo limpido e distaccato, l’inizio del conflitto in corso fra l’Islam – o quanto meno la sua ala fondamentalista – e l’Occidente, inteso come civiltà che ha ibridato religione cristiana e culto laico dei diritti civili e della tecnica.


11 settembre, il giorno che cambiato la storia

L’attacco alle Torri Gemelle e al Pentagono, simboli del potere economico e di quello militare del mondialismo di marca statunitense, ha segnato di fatto, sotto le insegna di Al Qaeda prima, e dell’Isis anni dopo, la reviviscenza del sogno musulmano del Califfato, con tutta la sua carica revanscista nei confronti delle Crociate, del Colonialismo, dello sfruttamento capitalistico. A dirla tutta, quella data ha segnato anche la ripresa della visione complottista della storia, se è vero che quell’attacco multiplo, a New York come a Washington, ha avuto i suoi dietrologi – soprattutto sui social, ma anche fra intellettuali e artisti in odore di eresia – i quali hanno agitato fantasmi fin troppo noti e abusato: la Cia, il Mossad, interessati a fabbricare pretesti per nuove crociate, stavolta laiche.

Un’apocalisse riletta da complotti e congetture

In attesa del giudizio che la storia, come sempre, partorirà molto lontano dagli accadimenti, in questo giorno che segna comunque una ricorrenza di lutto mondiale, di apocalisse sulle cui ceneri è ancora difficile provare a ricostruire, anche quest’anno ci si appresta ad archiviare il consueto rituale celebrativo, che ha visto contrapposti i negatori del conflitto di civiltà e coloro che nelle iniziative del terrorismo fondamentalista – ma anche nella gestione indiscriminata dei flussi migratori e della bomba demografica – vedono proprio un fenomeno molto simile ad una nuova guerra mondiale. Il cinema, allora, più e meglio forse di altri strumenti, ha raccontato per immagini questa spaccatura globalizzata: e su tutti, allora, vale la pena ricordare l’operazione corale presentata alla Mostra del Cinema di Venezia del 2002 intitolata semplicemente 11 settembre 2001. Una collettanea di sguardi che il mondo ha rivolto a quel giorni che ha cambiato la storia

Il film 11’09″01 – September 11

Il film, intitolato 11 settembre 2001 (11’09″01 – September 11 nella versione originale) è una coproduzione internazionale datata 20o2, composta da undici episodi diretti da 11 registi differenti (Samira Makhmalbaf, Claude Lelouuch, Yusuf Shanin, Danis Tanović, Idrissa Ouédraogo, Alejandro González Iñárritu, Ken Loach, Amos Gitai, Mira Nair, Sean Penn e Shōhei Imamura) e che assembla 11 episodi della durata di 11 minuti, 9 secondi e un fotogramma, che racchiudono uno sguardo sfaccettato sul dramma che accomunato il mondo.

Oltre  all'episodio (  di cui  avete  visto sopra il video ) Episodio #02: Francia Regia: Claude Lelouch  consiglio  

Episodio #03: "Egitto"[modifica | modifica wikitesto]

New York, 10 settembre 2001: il regista Yusuf Shahin sta concludendo le riprese di un film al World Trade Center, ma viene allontanato assieme alla sua troupe in maniera decisa da un poliziotto perché non ha l'autorizzazione per stare lì. Due giorni dopo, Shahin si presenta in una conferenza stampa, ma si dice sconvolto dagli attentati e chiede di poterla rimandare, scatenando la reazione piccata di una giornalista.
Mentre è sulla scogliera davanti a casa, gli appare il fantasma di un giovane soldato statunitense, morto nell'attentato alle forze multinazionali in Libano del 1983. Il soldato rivela a Shahin che lui è l'unico a poterlo vedere, perché è l'unico che riesce a sentire e comprendere ciò che succede intorno. I due affrontano un "viaggio" che li porta ad analizzare le radici dello scontro fra Stati Uniti e mondo arabo, partendo dalla casa del giovane arabo che fu il materiale esecutore dell'attentato. Dopo aver osservato la sua preparazione, Shahin discute con i genitori di lui, che si dicono fieri di ciò che ha fatto e passano a lamentare le costanti violenze subite dai palestinesi da parte di Israele.
Il soldato reagisce dicendo che, pur comprendendo gli attentati contro i soldati, non è comunque giusto sparare nel mucchio. Il regista controbatte mostrando la lista delle vittime degli interventi militari e delle guerre statunitensi dopo la Seconda guerra mondiale, non giustificando le violenze ma lamentando l'incapacità degli Stati Uniti di comprendere che la legittima difesa dei loro principi passa spesso per la distruzione di altri paesi. Il loro percorso termina al cimitero nazionale di Arlington, dove Shahin trova la fidanzata e il padre del giovane soldato, che si scopre essere il poliziotto che lo allontanò dalle Torri Gemelle e con il quale si riconcilia. Poco dopo, appare il fantasma dell'attentatore che con fare deciso rimprovera il regista di mostrarsi troppo buono con quel soldato. Shahin ribatte che entrambi sono vittime della stupidità umana, ma l'attentatore risponde ribadendo ancora una volta la sua posizione e mostrando di non voler comprendere, lasciando il regista resta di stucco di fronte alle sue parole intransigenti

Episodio #06: "Regno Unito" Regia: Ken Loach

Pablo, profugo cileno a Londra, scrive una lettera ai familiari delle vittime degli attentati dell'11 settembre 2001, ricordando loro il "suo" 11 settembre: quello del 1973, quando il generale Augusto Pinochet attuò un colpo di Stato (sostenuto dagli USA) contro Salvador Allende, presidente democraticamente eletto nel 1970. Pablo narra nella sua lettera del coinvolgimento statunitense nel finanziamento di gruppi di destra e di eversione, fino al golpe, e delle violenze e delle torture subite da lui e dai suoi connazionali. Costretto prima a cinque anni di prigione e poi all'esilio, dichiara di non poter più tornare in Cile perché la sua famiglia e i suoi figli ormai sono nati e cresciuti nel Regno Unito. Pablo conclude la sua lettera con l'auspicio che, così come lui si unirà nel ricordo delle vittime dell'11 settembre 2001, così loro si uniranno a lui nel ricordo delle vittime dell'11 settembre 1973.

Episodio #09: "India"[modifica | modifica wikitesto]

Una donna pakistana non ha più notizie del figlio Salman dal giorno degli attentati alle Torri GemelleCIA e FBI la interrogano ripetutamente, poiché ritengono che il giovane, di fede musulmana, possa essere collegato agli attentati. In particolare, fanno molte domande sul perché non si sia presentato al lavoro quel giorno e sul perché, nonostante avesse deciso di intraprendere la carriera medica e di abbandonare l'accademia di Polizia, detenesse ancora il tesserino di quest'ultima.
Mentre la donna non si rassegna alla scomparsa del figlio, i media iniziano a riferire la notizia di un suo coinvolgimento nell'attentato, cosa che non fa che acuire l'isolamento in cui la donna e la famiglia sono piombati. Solo dopo sei mesi, il resti del ragazzo vengono identificati fra quelli ritrovati fra le macerie e viene ristabilita la verità: si scopre che il giovane è morto mentre prestava soccorso sul luogo degli attentati. Durante l'elegia funebre, la madre denuncia il clima di sospetto che si è creato contro la sua famiglia e contro la comunità musulmana negli Stati Uniti.

Episodio #10: "Stati Uniti d'America"[modifica | modifica wikitesto]

Un anziano trascorre la sua vita da solo in un appartamento oscurato dalle Torri Gemelle. L'uomo, rimasto vedovo, sfoga la sua solitudine parlando con la sua defunta moglie come se fosse ancora in vita e coltivando il suo vaso di fiori, appassiti per la mancanza di luce. Il crollo delle Torri finalmente permette alla luce di inondare l'appartamento e rivitalizza all'improvviso i fiori. L'anziano, felice per l'accaduto, fa per mostrare il vaso alla moglie, ma la luce "svela" l'illusione in cui ha vissuto fino ad allora. Fra le lacrime, rimpiange che la moglie non sia lì a vedere finalmente il vaso rifiorire.



oppure se volete vedere in tale giorno della commemorazione, diversi  punti di vista  oltre   quello ufficiale  : scontro di civiltà , lotta  al terrore  ,  ed  l'ultima sovranisti contro globalisti   (I  II  )  ed  andare  oltre  alla  guerra  e  alla paura



  ecco i migliori film per non dimenticare e guardare alla tragedia dell’11 settembre con occhi diversi.
 Infatti  sono trascorsi 18 anni dagli attentati perpetrati l’11 settembre 2001, che hanno radicalmente cambiato il corso della storia moderna. La caduta delle Torri Gemelle ha segnato il diffondersi di un clima di terrore in tutto il mondo, con cittadini terrorizzati dall’idea che chiunque potesse essere potenzialmente un terrorista. Il mondo non dimentica, non potrebbe farlo, e intanto prova a comprendere ed esorcizzare attraverso la letteratura e il cinema quanto avvenuto. Svariati i film portati in sala, che hanno affrontato il tema in maniera diversa, a seconda del taglio registico. Ecco i  film compreso quello citato prima  altri film  da poter recuperare :

11 settembre 2001 (11'09"01 - September 11)
Fahrenheit 9/11
World Trade Center
United 93
Molto forte, incredibilmente vicino

11 settembre 2001 (11'09"01 - September 11)

Un progetto particolarmente interessante, giunto in sala l’11 settembre 2002. Un anno dopo l’attentato sono stati proiettati 135 minuti di un film particolarmente drammatico, frutto del lavoro dei seguenti registi: Youssef Chahine, Amos Gitaï, Alejandro González Iñárritu, Shohei Imamura, Claude Lelouch, Ken Loach, Samira Makhmalbaf, Mira Nair, Idrissa Ouedraogo, Sean Penn e Danis Tanovic. Svariati punti di vista, un gran numero di attori, per undici episodi differenti, ognuno della durata di 11 minuti, 9 secondi e 1 fotogramma, ovvero 11’09’’01.


Fahrenheit 9/11, 2004


Michael Moore porta in sala nel 2004 il suo Fahrenheit 9/11, documentario di 110 minuti che tenta di spiegare al pubblico perché mai gli Stati Uniti siano finiti nel mirino del terrorismo. Analisi di documenti e interviste, andando a evidenziare il legame tra la famiglia dell’allora presidente George W. Bush e Osama Bin Laden. Un diretto attacco ai piani alti, al potere USA, sottolineando come la tragedia sia stata strumentalizzata a livello internazionale.

World Trade Center, 2006

Oliver Stone seleziona un ricco cast per la sua pellicola drammatica dedicata al racconto della tragedia delle Torri Gemelle. Sfrutta il punto di vista dei soccorritori, eroi che hanno dato la propria vita per tentare di arginare l’immane tragedia. Il cast comprende nomi come Nicolas Cage, Maggie Gyllenhaal, Michael Shannon e Jon Bernthal. Due agenti della Port Authority di New York sono rimasti sepolti sotto le macerie ma, contro ogni probabilità, sono ancora in vita. Le macerie delle Torri Gemelle li sovrastano e ha inizio una corsa contro il tempo per salvarli.
United 93, 2006
Mentre il mondo osservava con terrore le Torri Gemelle crollare al suolo in una gigantesca nuvola di fumo, in volo i passeggeri dello United Airlines 93 lottavano contro i dirottatori. Un atto di puro eroismo, raccontato dal regista inglese Paul Greengrass. In scena le storia dei passeggeri, dell’equipaggio e dei controllori di volo, raccontando nel dettaglio quel tremendo giorno, rendendo omaggio a tutti i presenti su quel Boeing 757 diretto a San Francisco, il quarto aereo dirottato.

Molto forte, incredibilmente vicino, 2012

Pellicola diretta da Stephen Daldry, con Tom Hanks, Sandra Bullock, John Goodman, Jeffrey Wright e Viola Davis, tra gli altri, tratta dall’omonimo romanzo di Jonathan Safran Foer. Al centro della scena vi è l’undicenne Oskar Schell, che ha perso suo padre nell’attentato dell’11 settembre 2001. Ciò che gli resta di lui sono i suoi ultimi messaggi, ma un giorno entra in possesso di una chiave misteriosa. Apparteneva proprio al genitore defunto, il che dà il via a un viaggio per le strade di New York, alla ricerca di quello che potrebbe essere l’ultimo lascito di suo padre. Lungo la via incontrerà un gran numero di persone, tutte sopravvissute in qualche modo all’attentato, fisicamente, moralmente e psicologicamente.


6.9.18

11 settembre 2001, quando tutto è cambiato: il video inedito

Tra  poco sarà  l'11  settembre  ed  iniziarà il solito fiume di  retorica patriottarda  e filo americana   acritica      e come ben sapete voglio evitare  di essere coinvolto  e  quindi  scrivo  il mio ensiero su tle  fstto   con  anticipo   come sempre  .
Alcune persone corrono su Broadway Street mentre il fumo e la polvere invadono le vie della cittaÌ€ durante il crollo delle torriMa  ora  bado alle ciancie   ecco il mio post 
Nonostante siano passati 17 anni   da tale fatto, benché  ricordo   cosi stessi facendo quel  giorno   e lo shock appena  visto le immagini  in diretta   e  il  balbettare ne  riferlo a  mia madre   appena  rientrata  da Olbia     era andata a  trovare  mia nonna materna , non riesco      e faccio fatica  ancora  oggi nel rivedere   ( o vedere  come in questo caso un video inedito  ) le immagini  o  i  filmche parlano d tale  argomento ,  ad esprimere  concettti   non banali ed  originali 😢😓🧠   cioè   non copiati   d'altri o nel riportare documenti  come quello che trovate  nel post   tratte  da https://www.tpi.it/foto/foto-inedite-11-settembre/   .


In meno di una settimana ha superato i quattro milioni di visualizzazioni il video ripreso l'11 settembre 2001 a New York da Mark LaGanga, all'epoca operatore della Cbs. Sono immagini, durano poco meno di mezz'ora, che riaccendono una ferita mai richiusa. Le ambulanze, il fumo, l'eroismo dei soccorritori e le grida della gente incredula: tutto riporta indietro a 17 anni fa, quando la storia degli Stati Uniti e del mondo cambiò per sempre.

Non avendo ancora realizzato che fosse in corso un attentato terroristico, l’architetta Isabel Daser, allora incinta di otto mesi, chiese a un collega di scattarle una foto ricordo
Ora   L'unico  concetto che  mi viene   in mente  è scontato  per chi  mi conosce  e  mi segue sia qui che  sui  social  da 14  anni  (  alcuni \  e di voi  anche  da  prima quando ancora pivello  scrivevo sui news groups  o forum )  , è  questo : sia che si tratti come credo di un auto attentato per creare il casus belied eliminare un regime come quello di boll laden non più sostenibile dopo acverlo sfruttato cpntro i sovietici in afganistan sia che si tratti d un attentato anzi  fatto dai fondamentalisti mussulmani \  islamici sempre un atto vile, bastardo ed  criminale e terroristico è . Che gli si è si nel primo che nel secondo rivoltato contro per le porcherie che ha fatto negli ultimi due secoli a gli altri



11.9.14

il mio 11 settembre [ come vedo l'11 settembre 2001].....


.....di cui ancora oggi ne subiamo il cambiamento    e tutte le  guerre    che ne  sono dericate  e ne derivano    . Infatti ci sono molti dubbi oscuri o complotti -- li riporto sotto se nel caso il link   di rai news24    non fosse più raggiungibile 














11 settembre, l'altra Storia
Gli attacchi alle Torri gemelle e la teoria del complotto
L'inchiesta della Commissione nazionale per gli attacchi terroristici agli Stati Uniti è conclusa, ma i fautori della controinformazione relativa all'11 settembre non si arrendono. Secondo loro, non ci è stata mai detta la verità e hanno pronta un'altra versione dei fatti.






11 settembre, la controinchiesta di Giulietto Chiesa

New York10 settembre 2014Possibile che i terroristi si siano mossi liberamente negli Stati Uniti, siano diventati piloti, abbiano pianificato nei dettagli l'attacco più imponente mai realizzato prima, senza che le spie della prima potenza mondiale, la Cia, si accorgessero di nulla? Oppure i piani alti sapevano? E hanno scelto di non intervenire per far nascere nell'opinione pubblica un clima che giustificasse una guerra successiva, fatta per tutt'altre ragioni e non certo per la lotta al terrorismo?




Un'altra storia

Sono solo le prime domande poste dai fautori della "controinformazione", che hanno portato alla formulazione di quella che viene definita la teoria "del complotto", che raccoglie proseliti in tutto il mondo e che viene diffusa, soprattutto nel web. La teoria sostiene che agli Stati Uniti servisse un pretesto per fare la guerra all'Afghanistan e che abbiano nascosto, dai tempi di Bush padre, le relazioni pericolose della famiglia Bush con i sauditi di Bin Laden. Una versione "altra" della storia, sfociata nel 2004, in un film-documentario del regista americano Michael Moore, e in numerosi libri, documenti, inchieste, calcoli matematici, descrizioni di presunti fotomontaggi e svariate testimonianze che contraddirebbero la versione ufficiale.

Ma vediamo con ordine i punti su cui si concentrano i maggiori dubbi.




In rete

video su Youtube che analizzano le dirette televisive della Cnn, della Fox e della Cbs, riprese dagli elicotteri quella mattina, si chiedono come mai nelle immagini il cielo abbia colori sempre diversi e ci siano dei tagli di montaggio e delle dissolvenze a nero (come dei black out del segnalevideo) proprio dopo l'impatto del secondo aereo sulla Torre, avvenuto in diretta, venti minuti dopo il primo, con le televisioni già sintonizzate. In questi video ci si chiede anche come mai ci siano degli zoom poco prima dello schianto e non si veda nessun aereo nelle inquadrature precedenti, più larghe: gli operatori sopra gli elicotteri avrebbero dovuto vederlo e spostare la telecamera in direzione del velivolo.

L'aereo non si vede nelle inquadrature perché viaggiava a più di 900 chilometri orari, dice la Commissione Nazionale d'inchiesta sugli attacchi terroristici dell'11 settembre. Ma sono intervenuti piloti ed esperti di aeronautica per spiegare che quella velocità sarebbe raggiungibile da un Boeing solo a diverse migliaia di metri di altezza, non certo a circa mille metri, dove la densità dell'aria lo renderebbe impossibile.




Dove sono i resti degli aerei?

Inoltre, secondo la testimonianza di un ex pilota della Cia, John Lear, la dinamica dell'impatto, mostrata nei filmati, non sarebbe compatibile con quello che sarebbe accaduto fisicamente ad un aereo di quel tipo se si fosse schiantato sulla Torre, di cui non si sono potuti verificare i resti. Non sono mai state trovate nemmeno le scatole nere e i lavori per sgomberare Ground Zero sono cominciati subito dopo il disastro. I camion hanno iniziato subito a portare detriti alla discarica di Fresh Kills, a Staten Island. Con una fretta sospetta, secondo i sostenitori della teoria del complotto: forse si volevano evitare indagini sulla dinamica dei crolli.




L'impatto: chi l'ha visto?

Secondo alcuni piloti di grandi compagnie di linea, inoltre, sarebbe impossibile per dei dirottatori inesperti, addestrati solo su un Cessna 172, pilotare dei Boeing 757 e 767 nel modo in cui l’avrebbero fatto e compiere una tale impresa. E ci sono poi i testimoni, tra cui anche alcuni corrispondenti sul posto, che hanno dichiarato in diretta di non aver visto in modo nitido l'aereo, pur essendo stati lì, sotto le torri, al momento dell'impatto. Anzi, qualcuno da subito ha detto che si sarebbe potuto trattare anche di un missile. C'è un filmato amatoriale girato sotto le Twin Towers, quando era già stata colpita la prima, che mostra chiaramente un aereo infilarsi dentro la seconda Torre. Ma in effetti si vede solo una sagoma scura e non un aereo bianco, blu e rosso, come quelli della compagnia di bandiera americana.




Passeggeri al check-in

Resta un'altra, inevasa domanda, sempre secondo i "cospirazionisti": chi sono i passeggeri dei Boeing che si sono schiantati sulle Torri Gemelle, di quello che è caduto sul Pentagono, e del quarto, lo United Airlines 93, precipitato senza colpire i presunti obiettivi (la Casa Bianca o il Campidoglio)? E come hanno potuto telefonare i passeggeri con i cellulari dall'aereo, se è vero che hanno telefonato dai cellulari, secondo quanto riportato da alcuni media, e non dai telefoni di bordo?

Non è possibile verificare l'identità di chi è salito su quegli aerei, perché non è possibile risalire a tutti i familiari delle vittime e perché non ci sono testimonianze video (ed è questo che insospettisce i fautori della teoria) né al check-in, né al momento dell'imbarco.




"Farenheit 9/11"

"Farenheit 9/11" esce nel 2004, suscita grande scalpore e vince la Palma d'oro al Festival di Cannes. In questo documentario il regista Michael Moore racconta le relazioni tra la famiglia Bush e quella degli sceicchi sauditi di Bin Laden, intrecciate dagli interessi del fondo finanziario Carlyle e della compagnia petrolifera Harken Energy, di proprietà dei Bush. Non mancano i dettagli sugli interessi economici legati alla successiva invasione dell'Afghanistan (il cui via libera è stato dato sulla base della rivendicazione dell'attentato di Osama Bin Laden e di Al Qaeda) e sulle multinazionali che hanno visto esplodere i fatturati in seguito allo scoppio del conflitto.

E racconta poi di come, fra il 14 e il 24 settembre 2001, 6 voli charter riportarono in patria 142 persone di nazionalità saudita, delle quali 24 erano membri della famiglia Bin Laden, altre della casa regnante Saudi.

La televisione e i mass media ci hanno propinato una teoria confezionata, al servizio dell'amministrazione Bush, per fare propaganda, sostiene Moore, che affronta il tema della comunicazione manipolata, come fa Ray Bradbury nel romanzo cui è ispirato il titolo di Moore. Lo scrittore, però, si lamentò del "furto" e chiese più volte al regista di cambiare il nome del film, criticando con fermezza la sua scelta.




La contro-inchiesta di Giulietto Chiesa

Anche in Italia qualcuno si è interrogato sui sospetti legati all'11 settembre. Giulietto Chiesa, Franco Fracassi, Francesco Trento e Thomas Torelli hanno lavorato ad un'inchiesta, un libro poi diventato film, proiettato alla Festa del Cinema di Roma: "Zero", che si concentra sulla manipolazione delle immagini dell'attacco terroristico trasmesse quel giorno in tutto il mondo: secondo loro non sono reali, ma un film globale al quale tutti abbiamo creduto, come una sorta di Truman Show. "Pensiamo di aver visto tutto - sostiene Giulietto Chiesa, giornalista ed ex europarlamentare - e invece non abbiamo visto niente. Le prove della responsabilità di Osama Bin Laden non sono mai state documentate ed esibite dagli Stati Uniti e noi, insieme alla Nato, siamo andati in Afghanistan sulla base di queste presunte prove. Siamo stati presi in giro".




Il crollo

Un altro tema, a lungo dibattuto dai sostenitori della teoria del complotto sul web, e affrontato in "Zero", è la dinamica del crollo delle torri, inspiegabile, secondo Chiesa, se la si confronta con la versione ufficiale. Come è possibile che il calore dell'incendio, causato dall'esplosione degli aerei, abbia fuso l'acciaio in quel modo, facendo sbriciolare e implodere le Torri su se stesse? Qui gli architetti e gli ingegneri si scontrano, in particolare sulla temperatura che sarebbe necessaria per indebolire una struttura come quella delle due torri. Queste teorie sono riunite al completo nel sito "Architects and Engineers for 9/11 truth".




I dirottatori

E poi, ancora, c'è la questione dei dirottatori, anche questa trattata nel film: l'elenco dei 19 terroristi viene pubblicato con rapidità dal Dipartimento di Stato americano. Ma è risultato da subito che almeno 13 di loro fossero vivi e totalmente estranei agli attentati. Risiedevano in altri Paesi e si recavano nelle ambasciate americane per capire come mai il loro nome fosse su quell'elenco dell'FBI. Alcuni avevano denunciato anni prima il furto del passaporto, sostenendo di non aver mai lasciato il loro Paese, come nel caso di Salem Alhazmi (Volo AA-77) e di altri, contattati da Guardian, Telegraph e BBC.

Sembrano casi di furto di identità, come ad esempio per Saeed Alghamdi (Volo UA-93), pilota della Tunis Air che, intervistato dal Telegraph il 29 settembre 2001, dichiara: "Nei passati dieci mesi sono stato in Tunisia con altri 22 piloti per imparare a pilotare un Airbus 320. L'FBI non ha fornito alcuna prova della mia presunta partecipazione agli attentati."




Report

Anche il programma Rai "Report" si è occupato della controinformazione sull'11 settembre. Nella puntata in onda il 24 settembre 2006 Milena Gabanelli intervista Jimmy Walter, un miliardario americano che ha speso 7 milioni di dollari per distribuire gratuitamente un filmato per convincere l'opinione pubblica che la versione ufficiale su quanto accaduto quel giorno è frutto di una manipolazione: "Confronting the evidence". Walter dichiara: "Non sono sicuro di tante cose, del perché è successo, della fine che hanno fatto i passeggeri sul volo del Pentagono e tanto meno di che fine ha fatto quell'aereo. Non sono sicuro di cosa è entrato nel Pentagono e l'abbiamo detto, non so cosa l'abbia colpito, non so cosa abbia fatto quel buco. Ma so per certo che non può essere stato un boeing 757. Di alcune cose sono sicuro, altre sono domande, quello di cui sono sicuro è che quello che il Governo ci ha raccontato sono bugie".




Inganno globale

C'è anche il film documentario del controverso giornalista Massimo Mazzucco che si concentra sull'aereo caduto (o abbattuto) in Pennsylvania e su quello, appunto, che colpì il Pentagono. Dove sono finiti i resti dei due Boeing?

Nel filmato di Mazzucco, visibile su Youtube, ci sono le immagini del Pentagono scattate poco dopo lo schianto: il prato è intatto, un'apertura sulla facciata dell'edificio di 20 metri più stretta rispetto all'apertura alare di un Boeing e soprattutto, nessun resto del velivolo tra le macerie, nessuna traccia nemmeno dei motori giganteschi. L'aereo si è disintegrato all'interno del Pentagono, secondo la teoria ufficiale, messa in dubbio da alcune testimonianze raccolte nel film. Quella di Albert Stubblebine, ad esempio, ex generale dell'esercito che si occupava di interpretare le immagini di segreti tecnici e scientifici durante la Guerra fredda: "Guardo il buco nell'edificio del Pentagono - dice Stubblebine - poi guardo il Boeing che avrebbe dovuto colpirlo e dico: l'aereo in quel buco non ci sta".

A 13 anni dagli attentati, i dubbi dei cospirazionisti persistono, anche e soprattutto dopo la cattura e l'uccisione di Bin Laden, di cui non sono mai state diffuse foto ufficiali.


 ecco  in sintesi il  mio  modo di vedere   l'11 settembre  .Ora  che  si creda alla verità ufficiali   sia  alla  verità   alternative    come penso  io  ,  cioè creato da  gli Usa  stessi , come una  nuova pearl harbord  è  una tragedia    di cui purtroppo viene  ricordata  a senso unico



meglio   sarebbe ricordarla  come suggerisce   Sean Penn , sempre  nel film  multi autore    11´09´´01 - September 11(  qui il trailer   del film  \  documentario  ) 









emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...