sta ritornando
Il fascino vintage delle cartoline resiste ai social
Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
COMPLEANNO CENTENARIO
Oggi, 27/12/2008 in Barcellona P.G. (ME),
è stato festeggiato il compleanno centenario della Sig.na GRAZIA MAIMONE.
I festeggiamenti si sono aperti con la celebrazione della S. Messa, svoltasi presso la chiesa dell'Immacolata Concezione.
La S. Messa è stata celebrata da don Agostino Irlandese, un prete Salesiano unico nelle celebrazioni, in quanto ci mette il cuore, sì perchè a differenza di molti altri, la Messa non la legge o recita, ma la dice proprio col cuore, coinvolgendo tutta la comunità.
Erano presenti tutti i nipoti, pronipoti , cugini e la sorella Giovanna della veneranda età di 92 anni.
Dopo, tutti i partecipanti hanno continuato i festeggiamenti con un banchetto presso il ristorante "Conca d'Oro", dove sono anche sopraggiunti il Sindaco dott. Candeloro Nania ed il vicesindaco, che hanno regalato alla festeggiata, Sig.na Grazia Maimone, una targa in ricordo del bellissimo e raro evento.
E' stata un'esperienza bellissima, anche perchè la festeggiata ha partecipato cosciente.
Nonostante l'età e considerando che il suo udito non è più molto funzionante, ha seguito benissimo tutta la funzione religiosa.
E' stato molto emozionate.
Tantissimi AUGURI ancora a GRAZIA MAIMONE e.......altri 100 anni ancora!!!
Paranà - San Paolo 0 - 1 (rete del portiere Rogerio Ceni su calcio di rigore)..praticamente Rogerio Ceni ha giocato "LA PARTITA PERFETTA" (the perfect game)..infatti non ha subito goal ed ha segnato..in pratica ha vinto da solo..questa,come altre partite in cui il portiere non subisce nessuna rete e segna il goal decisivo,nel calcio può essere considerata "LA PARTITA PERFETTA-THE PERFECT GAME"..come accade in altri sport..non è vero?Bisogna indagare su altre partite terminate con lo stesso risultato..Voglio che la mia venga considerata 1 statistica,anche se non ufficiale!Lo so che 1 solo giocatore non può vincere senza compagni,ma 1 portiere che non subisce goal anche se sventa miracolosamente tiri a raffica (vedi Ducadam nella finale di Chamoins League in cui la sua Steaua Bucarest non ha subito gol contro il grande Barcellona per 120' e ai rigori li ha parati tutti e 4...1 altro esempio è il mitico Yashin,portiere imbattibile...ma questi sono esempi senza in cui avvenga 1 goal del portiere) e che segna 1 o + goal per la sua squadra (Rogerio Ceni ha segnato anche + di 1 goal nella stessa partita...sono innumerevoli gli esempi in questo senso riguardanti Rogerio Ceni e non starò qui ad elencarveli,potete tranquillamente ricercarli nel web x maggiori informazioni!) ha effettivamente vinto la partita da solo,e merita questo raro riconoscimento! Come esiste nel calcio la statistica non ufficiale secondo la quale,chi batte il Campione del mOndo in carica diventa il nuovo campione,pùò benissimo esistere questa!Infatti se le Far Oer avessero battuto l'Italia sarebbero gli attuali Campioni del Mondo (la squadra + forte del globo!).Quindi può benissimo esistere , anche se poco + che goliardicamente, questa mia statistica! Per favore,scrivete cosa ne pensate ed appoggiate questa mia campagna!!!!!
BRIAN MERCURY
Si chiamano Hadzabe (plurale di 'Hadza'),
vivono in Tanzania, nella valle Yaida, da almeno 50 mila anni
e sono gli ultimi veri cacciatori e raccoglitori primitivi:
conducono la stessa esistenza che l'umanità ha vissuto in epoca preistorica,
prima di scoprire l'agricoltura, la scrittura, le forme di organizzazione politica.
A minacciare la tribù, è una società araba, la UAE Safaris Ltd, (dietro la quale pare ci siano membri delle famiglie reali degli Emirati Arabi Uniti) che sta trattando col Governo della Tanzania per ottenere una ulteriore concessione di 3.975 kmq, per la caccia safari di animali esotici, proprio, nel distretto di Mbulu, dove gli Hadzabe vivono da millenni. Continua...
In questa zona vivono due popoli: i Tuva, originari proprio delle montagne dell'Altai, e i Kazachi, migrati in questa regione circa un secolo fa costituiscono ora una maggioranza operosa e dominante che respinge sempre più i Tuva.
Una politica rigorosa iniziata nel 1959 quando la Provincia Nazionale Tuva Zengel Hairhan è stata incorporata alla Provincia Kazaca, ha reso i Tuva la maggiore minoranza senza diritti in casa propria. I conflitti che ne sono seguiti hanno convinto molti Tuva a migrare. Tre quarti della popolazione Tuva oggi vivono fuori dal proprio territorio. Qualche famiglia ha deciso di tornare ma chi torna deve ricominciare da capo , senza tenda e senza gregge.
Questo piccolo popolo antico, erede del grande regno Toba dell'Asia Centrale, non è nemmeno conosciuto con il suo nome nella capitale mongola lontana 1800 km.
E quindi non ricevono nemmeno nessun aiuto. Nonostante i nomadi accettino silenziosamente il loro destino, molti oggi sono molto più poveri di una volta, e la loro vita perde progressivamente in dignità.
Un altro triste capitolo di questa storia è la scomparsa della lingua.
Dal 1991 esiste una scuola elementare Tuva.
Prima del 1991 ai bambini Tuva era proibito parlare la propria lingua.
Senza idioma non c'è cultura. Un popolo così piccolo, circa 2000 persone, fa in fretta a diventare una specie di orfano linguistico e quindi a scomparire come popolo. La scuola ora trasmette la cultura e la lingua Tuva insieme alla lingua mongola. La scuola però è sistemata in un edificio del tutto decadente e i pochi fondi di cui dispone non bastano quasi a comprare da mangiare per i 40 alunni che vi vivono.
Molti dei bambini non possedevano nessun indumento caldo e studiavano con mani e nasi blu dal freddo.
Moltissime ragazzine tra gli 11 e i 12 anni non sono mai andate a scuola - in un paese che ai tempi del socialismo era considerato tra quelli con la migliore istruzione.
La cultura dei Tuva, loro lingua e la loro forma di vita nomade rischiano ormai di scomparire e la minaccia è resa ancora più pericolosa dalle catastrofi naturali che provoca un numero particolarmente alto di morti animali.
Ne sono buona prova i Jameos del Agua, nella parte settentrionale di Lanzarote, alle falde del vulcano Monte de la Corona (la cui ultima eruzione risale a 3.000 anni fa) un intricato labirinto di grotte e tubi vulcanici tra le più interessanti del mondo, un vero paradiso per i sensi, dove c'è posto per lo svago e la cultura.
Jameos del Agua fu il primo centro turistico di Lanzarote creato dall'artista canario. Fu realizzato da Jesús Soto y Luis Morales nel 1968 e terminato nel 1987 con la creazione dell' auditorio.
Jameo è un vocabolo aborigeno che designa la parte d'un tubo vulcanico, dal quale s'è sfaldato il tetto, a causa di esplosioni provocate della pressione dei gas, che generano aperture circolari che lasciano entrare la luce nel sottosuolo. Due di questi orifici ed il canale di scorrimento della lava sono la base della costruzione di Jameos del Agua.
All'entrata, infatti, troviamo il "jameo chico" trasformato in un bar-ristorante e pista da ballo cui si accede attraverso una scala a chiocciola, di pietra.
Comunica con il "jameo grande" attraverso una vasta area che contiene anche il famoso laghetto dalle acque trasparenti, dove abita il "jameito", una specie di granchio minuto, cieco, albino, sensibile ai rumori, di origini sconosciute ed unico al mondo! E' diventuto il simbolo di questo luogo.
Il Jameo Grande è stato convertito in un bellissimo giardino con specie vegetali tropicali ed un'esuberante piscina turchese. Al termine di questo spazio è stato creato un auditorio che contiene fino a 600 persone che gode di una straordinaria acustica (qui ha luogo il Festival de Música Visual di Lanzarote).
L'ultima porzione di grotta accessibile al pubblico è il Jameo de la Cazuela dal cui estremo sgorga una fonte d'acqua salata.
Un'esperienza unica è la visita a Jameos del Agua, nelle ore notturne per godere dello spettacolo dell'illuminazione calda e intima, in piena sintonia con l'armonia e la magia di questo luogo.
...Giuseppe Bertoleoni partì su una piccola nave da diporto, approdando a Tavolara nel 1807, dopo aver lasciato parte del nucleo familiare nelle isole di Santa Maria e Soffi nell'arcipelago maddalenino.
Nello Spalmatore di Terra costruì una casa uniloculare (tipica abitazione con la porta a metà della parete meno esposta ai venti), il forno per il pane e recinse con pietre un tratto di terra per l'orto.
Nel 1836 era re d'Italia Carlo Alberto (salito al trono sabaudo nel 1831 al posto di Carlo Felice), il quale, essendosi recato in visita a Terranova, l'attuale Olbia, fu informato degli insistenti reclami e vivaci proteste contro l'occupazione dell'isola da parte della famiglia Bertoleoni che, a sua volta, avanzava numerosi ricorsi per il riconoscimento di sovranità sull'Isola.
Incuriosito, il sovrano arrivò nell'isola nel 1839, con il panfilo reale, proprio per conoscere Paolo, figlio di Giuseppe...
- Dalla voce di Tonino:
"è proprio vero!
Si incontrarono e Carlo Alberto si presentò come il Re di Sardegna.
Paolo Bertoleoni allora si presentò come il Re di Tavolara".
"Avendogli, Paolo, parlato delle eccezionali capre dai denti d'oro che popolano l'isola, il re sabaudo, dopo essere tornato a Torino, invia il generale La Marmora, recando doni per la moglie del "re" ebbe il compito di catturare le leggendarie capre.
Ottenutene diversi esemplari, Carlo Alberto riconobbe il diritto di proprietà dell'isola con queste parole:
"Tu non dovrai più preoccuparti.
Nomino te, Paolo Bertoleoni, re dell'isola.
I tuoi figli saranno principi e le tue figlie le signore dei mare".
La storia dell'"incoronazione" aveva varcato addirittura i confini nazionali, tanto che persino la Regina Vittoria, a Londra, fu informata dell'esistenza di un'isola, al nord della Sardegna, diventata il più piccolo regno dei mondo per volontà di Carlo Alberto, re d'Italia.
E proprio la regina inglese mandò a Tavolara una propria nave, la Vulcan, per documentare e ritrarre la famiglia dei sovrani di quel luogo, in abiti da cerimonia e al gran completo, in posa sulla loro isola, felici regnanti senza sudditi: una vecchia foto oggi conservata nel museo di Bukingham Palace, nel salone dove sono riuniti i ritratti di tutti i regnanti della terra, racchiusa in cornice d'oro, con la la dicitura:
"La famiglia reale di Tavolara,
nel golfo di Terranova Pausania,
il più piccolo regno del mondo".
Angelo D'Arrigo, il deltaplanista recordman di traversate internazionali, il quale ( come ho già parlato precedentemente su questo post descrivendo la sua storia ovvero al rinuncia al successo per insegnare a volare ai volatili ) è morto precipitando con un velivolo durante una dimostrazione a Comiso. Con lui c'era un ufficiale dell'aeronautica in pensione, il generale Giulio De Marchis, anche lui morto. L'incidente è avvenuto vicino all'aviosuperfice della città siciliana. I due si trovavano a bordo di un piccolo aereo da turismo, alla cui guida era il generale De Marchis, che all'improvviso - per cause da accertare - è precipitato. Testimoni oculari hanno riferito agli investigatori di non avere visto il velivolo esplodere in aria ma precipitare di punta. Inutili i soccorsi, pur se tempestivi. Sul posto il procuratore della Repubblica di Ragusa, Agostino Fera, che coordina le indagini della polizia.corriere.it
link
la sua storia
http://www.fuoriradio.com/alternuke/article2908.html
corriere della sera tramite msn.it \ bing Rahma Nur insegna italiano, storia e inglese alla scuola elementare Fabrizio De André d...