da http://www.corriere.it/ del 4\3\2015
Svastica sul Rifugio della Resistenza
E il partigiano 90enne va a cancellarla
«Un’offesa insensata, chi l’ha fatto ignora la nostra storia»
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Angelini, 90 anni, mentre cancella la svastica dal muro di cascina Raticosa (foto da Twitter/@spicgil)
Su
quelle montagne, nella notte tra il 2 e il 3 febbraio 1944, 24 giovani
partigiani furono catturati dai nazisti. Alcuni di loro furono spediti a
Mauthausen, altri a Flossenbürg. Dove
morirono. Una storia che in pochi ricordano, che molti non conoscono.
Enrico Angelini invece sì. Perché era lì. Aveva 19 anni e su quei monti
tra Foligno e Trevi, in Umbria, tra il 1944 e il 1945 combattè i
nazifascisti insieme ai compagni della V Brigata Garibaldi. Per
questo quando martedì il vecchio partigiano, oggi 90enne, ha saputo
che qualcuno si era portato via la targa ricordo messa fuori da cascina
Raticosa, uno dei luoghi simbolo della Resistenza della zona,
imbrattandone poi i muri con una svastica, è voluto andare di persona a
cancellarla. Quando è arrivato lì davanti ha pianto. Poi, sverniciatore
in una mano e raschietto nell’altra, ha ripulito tutto.
«Riaffermare il valore della memoria storica»
«Spero
solo che a oltraggiare questo luogo sia stato qualche giovane esaltato,
che magari ignora la nostra storia, e che faccia in tempo a
ravvedersi», ha detto Angelini al quotidiano Foligno Oggi.
«Chiunque sia stato ha tentato di cancellare la storia recente della
nostra città. Io, invece, ho voluto semplicemente cancellare un’offesa
insensata, per riaffermare il valore della memoria storica, nella
speranza che la targa commemorativa sia presto rimessa al suo posto».
Nel frattempo, per ricordare il sacrificio dei tanti partigiani morti su
quelle montagne per restituire al nostro Paese la libertà, rimarrà una
rosa rossa. Il fiore lasciato del partigiano Enrico.