Visualizzazione post con etichetta diritti civili. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta diritti civili. Mostra tutti i post

5.8.22

Diritti civili e matrimonio egualitario. Una chiacchierata \ Intervista di Giuseppe Scano con il filosofo Porcino Ferrara




Per i lettori del nostro blog il nome di Cristian A. Porcino Ferrara è più che familiare. In più occasioni abbiamo parlato dei suoi libri e dei suoi importanti riconoscimenti. Per volontà dell’Autore in questa occasione non parleremo dei suoi testi ma di diritti civili, comunitá Lgbt e discriminazione. 


1) Mi spieghi il concetto di appartenenza, soprattutto in ambito queer?


«Il senso di appartenenza va sviluppato e nutrito nel tempo. Purtroppo ho riscontrato in alcuni giovani (e non solo) una totale ignoranza riguardo la nostra storia. Non conoscono l’operato di Bayard Rustin, Harvey Milk, Audre Lord, Cleve Jones, Mario Mieli etc. Senza conoscenza non ci può essere vera appartenenza. Non possiamo rimuovere dal nostro orizzonte esistenziale chi ci ha preceduti in questa lotta. Citare popstar o attori/attrici di Hollywood non colma il divario culturale.  Come sosteneva Zigmunt Bauman: “Oggi sono tutti al corrente e nessuno ha la più pallida idea”. Ogni cosa ha una storia e la comunità Lgbt non fa eccezione». 



2) Secondo te l’arte ha ancora una funzione liberatrice?


«Tutte le espressioni artistiche hanno contribuito a liberare il mondo da stereotipi e pregiudizi. Penso ad esempio al mondo letterario e nello specifico a Wilde, Rimbaud, Verlaine, Whitman, Pasolini, Busi, Isherwood, Cameron, Aciman, Yourcenar, Woolf, Atwood, Warren, Rice etc. Mi ricollego sempre al medesimo concetto: la conoscenza. Sentirsi liberi è fondamentale ma non si può ignorare il percorso fatto da altri prima di noi». 





3) Come giudichi l’apatia e lo scarso interesse politico dei più giovani? Li vedi più o meno coraggiosi del passato? 


«Non mi piace generalizzare e non credo assolutamente in una gioventù senza interessi. Pensiamo ad Alessandro Reda che da anni porta avanti una rivoluzione pacifica per ottenere il matrimonio egualitario in Italia. Questo suo impegno gli ha procurato anche dolori e minacce ma la sua forza non è mai venuta meno. Ecco noi abbiamo bisogno di persone come Alessandro e so che ci sono nel nostro paese. Se guardiamo le manifestazioni per il ddl Zan e i vari pride la folla oceanica smentisce qualsiasi dubbio sulla scarsa partecipazione giovanile». 




4) Si voterà il prossimo mese e alcune battute omofobe di politici di destra destano preoccupazione. Come vedi la situazione?


«Le destre estremiste incombono all’orizzonte e i nostri diritti, sia quelli acquisiti che quelli da acquisire, possono essere messi in discussione. Motivo per cui invito tutti noi a solidarizzare e a unirci per difendere in modo compatto i diritti civili. Ovviamente ci saranno sempre punti di vista diversi tra di noi ma non possiamo avere opinioni differenti riguardo il nostro futuro. Dobbiamo ripristinare e valorizzare il concetto di Appartenenza. Sappiamo quali partiti stanno dalla nostra parte e quali invece fomentano l’odio verso la nostra comunità».



5) Quindi il tuo è un invito alla coesione rivolto esclusivamente alla comunità Lgbt?


«Da soli non andiamo da nessuna parte e questo lo hanno compreso i nostri fratelli e sorelle il 27 giugno 1969 con la rivolta di Stonewall a New York o nel 1979 con le rivolte nel quartiere Castro a San Francisco nella cosiddetta notte bianca. Non possiamo vincere una battaglia se ci dividiamo in fazioni. Dobbiamo focalizzarci su ciò che ci unisce e non su ciò che ci divide. Ad esempio io sono single e non ho in progetto, almeno per il momento, di unirmi civilmente o sposarmi con qualcuno ma questo mi spinge a lottare per il matrimonio egualitario e non a fregarmene. I nostri interessi personali devono essere messi da parte. Comunque il mio invito non è rivolto solo ai diretti interessati ma anche ai familiari e agli amici di persone con un orientamento sentimentale non eterosessuale. Chi ha a cuore i nostri diritti deve aiutarci a mantenerli e a completarli». 



6) Cosa chiederesti a Papa Francesco in merito al matrimonio tra persone dello stesso sesso?


«Io non ho nulla da chiedere al papa o alla Chiesa Cattolica. Non sono credente e di conseguenza non voglio alcuna benedizione al mio matrimonio civile. È lo Stato italiano che deve riconoscermi questo diritto e non i rappresentanti religiosi. Lo stabilisce l’articolo 3 della nostra Costituzione e lo riporto per intero. Repetita iuvant: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. È la nostra Repubblica che deve rimuovere certi ostacoli e non il Vaticano!»


7) Tu sei catanese e mi chiedevo se nella tua città riscontri molti episodi di omofobia?


«Come nel resto d’Italia. Qualche mese fa si è verificato un attacco vile di stampo omofobo che ha turbato giustamente il quieto vivere. Fortunatamente il presidente di Arcigay Catania, Armando Caravini, si è mosso con tempestività nel denunciare alle autorità competenti e ai media l’accaduto. Grazie a lui e all’Arcigay il faro rimane sempre acceso. Tieni però presente che la statistica si forma su denunce presentate alle forze dell’ordine ma esistono molte aggressioni non dichiarate perché non esiste una legge contro l’omobilesbotransfobia. L’affossamento del DDl Zan è stato un colpo al cuore per tutta la comunità». 



8) Nei tuoi libri ti sei occupato spesso di musica e mi chiedevo quali sono gli artisti italiani più coraggiosi che raccontano nelle loro canzoni amori omosex?


«In Italia le cose stanno cambiando. Penso ad esempio a Michele Bravi, Mahmood o Madame ma i nostri cantautori temono ancora di perdere consensi fra gli etero. Non abbiamo in Italia un Troye Sivan, artista eccellente che nei testi e nei videoclip esplicita l’oggetto del proprio desiderio o l’intelligenza sopraffina di Guitarricadelafuente. 

Nella fase adolescenziale, soprattutto quando sorgono i primi innamoramenti, ascoltare canzoni inclusive ti permettono di sentirti meno solo e più compreso. È bello potersi riconoscere nei versi di una certa canzone senza dover ogni volta cambiare mentalmente il soggetto. C’è ancora troppo asservimento all’eteronormatività imperante».


9) Emerge spesso nei tuoi scritti l’utilizzo del termine orientamento sentimentale rispetto a orientamento sessuale. Mi spieghi perché?


«Per me le parole sono importanti e di conseguenza evito di ripetere un termine che a mio avviso non racchiude il vero significato della cosa descritta. Siamo individui sessocentrici con la smania di catalogare tutto in base alle pulsioni sessuali. I sentimenti, invece, sono stati messi da parte. Eppure sono proprio i sentimenti che ci guidano nella nostra vita e ci aiutano nel rapporto con gli altri. Come Daniel Goleman sostengo che le emozioni sono il perno della nostra esistenza e non l’appendice. Dobbiamo forse riscoprire il valore reale dei sentimenti».


10) Tu in “Altro e altrove” definisci fantomatiche le teorie gender. A questo punto la domanda sorge spontanea: il gender  esiste  o  no?


«Il termine gender deriva dalla lingua inglese e significa genere. Possiamo parlare di gender gap,  di studi di genere etc., ma non certamente di una ideologia insegnata a scuola per influenzare i bambini. Agitare lo spauracchio di una ideologia inesistente serve a confondere l’opinione pubblica sui motivi reali che si celano dietro il sorgere di certi inquietanti movimenti neofascisti. Chi parla di teorie gender con tono apocalittico solitamente appartiene a dei gruppi fondamentalisti di matrice cattolica o a partiti politici di estrema destra. L’interesse di costoro è proprio quello di delegittimare il riconoscimento dei diritti civili e contrastare la nostra piena integrazione nella società odierna. Purtroppo anche il papa ha generato confusione sulla questione con la sua dichiarazione pubblica dell’aprile 2015. Questa è una battaglia che la Chiesa porta avanti senza affrontarla nel merito. Esistono persone confuse e disinformate che alimentano il mercato delle fake news ».


3.10.21

chi lo ha detto che per far la storia devi essere un volto notissimo . " Bayard Rustin di Cristian A. Porcino Ferrara "

   ringrazio   l'amico  ed  compagno di  strada lerecensionidelfilosofoimpertinente.blogspot.com/ per  avermi fatto conoscere     tale   persona  di cui   , essendo appassionato di storia  e  di storie  sentito parlare  ma  di cui  ignoravo  l'importanza  fondamentale   per la storia  dei diritti civili  .   Tale  articolo  dimostra     che   non sempre  chi  fa  la storia    è  per  forza  un  volto noto  , ma  soprattutto  che   

E poi la gente (perché è la gente che fa la storia)
quando si tratta di scegliere e di andare,
te la ritrovi tutta con gli occhi aperti,
che sanno benissimo cosa fare.

          




Bayard Rustin






Ben pochi conoscono Bayard Rustin mentre quasi tutti sanno chi era Martin Luther King.
Bayard Rustin (1912-1987) ha lavorato a stretto contatto con il reverendo King e lo ha guidato nelle numerose manifestazioni pubbliche che sono entrate ormai nella Storia.
Bayard Rustin era il suo più stretto collaboratore ma pochi si ricordano di questo. Nei libri dedicati all’opera di Martin Luther King la presenza di Bayard Rustin è del tutto marginale. In America soltanto una scuola porta il suo nome e lo sapete perché? Rustin era omosessuale dichiarato e in una società intrisa di omofobia non si poteva celebrare una persona talmente brillante quanto “scomoda”. Bayard Rustin era un uomo illuminato che aveva frequentato Gandhi e conosceva ampiamente la forza della protesta nonviolenta. Rustin diceva: "Se fai del male agli altri, fai del male a te stesso". La sua azione politica non era rivolta soltanto agli afroamericani ma ad ogni perseguitato. Bayard Rustin viveva il suo orientamento sentimentale in totale libertà e il reverendo King lo sapeva benissimo quando lo scelse come suo braccio destro. Più volte Bayard chiese a Martin Luther King di spendersi in favore delle persone omosessuali ma il reverendo negò il suo appoggio. Quest’ultimo non voleva accostare la lotta per i diritti civili degli afroamericani con quella degli omosessuali. In fondo King era un pastore protestante e i pregiudizi di natura biblica ostacolavano la sua percezione dei fatti. Ovviamente nessuno all’epoca si sarebbe schierato mai apertamente con la comunità Lgbt e di conseguenza King non era il solo ad avere delle riserve sull’argomento. Dopo il barbaro assassinio di Martin Luther King l’America conobbe il volto più feroce dell’integralismo religioso omofobo rappresentato da personaggi come Anita Bryant.
Non dobbiamo dimenticare che Bayard Rustin fu arrestato diverse volte. In quel periodo amare una persona dello stesso sesso era considerato un reato penale punibile con l’incarcerazione. Il suo non essere conforme ai principi etero normativi lo portò ben presto ad essere emarginato. Egli lavorava dietro le quinte delle manifestazioni di King ma non divenne mai il portavoce di tale battaglie. Alcuni collaboratori del premio Nobel per la pace 1964 desideravano il suo allontanamento perché non volevano associare il proprio nome a quello dell’ “immorale” Rustin.
Ci furono infatti delle varie incomprensioni con King e perfino alcuni momenti di allontanamento.
Rustin insieme a Walter Naegle, suo compagno di vita, si prodigò per ottenere i diritti civili anche per le persone omosessuali e addirittura li definì come “nuovi negri” da liberare dall’oppressione. Tale concetto è stato ripreso nel 2015 dal presidente Obama durante la sua visita a Selma in occasione della celebrazione del 50° anniversario della storica marcia voluta da King e Rustin. Obama disse: “La nostra marcia non è ancora finita [...] Siamo i gay americani il cui sangue scorre sulle strade di San Francisco e di New York”.
Obama nel 2015 ha conferito la Presidential Medal of Freedom postuma a Bayard Rustin.
Negli anni 80 la piaga dell’AIDS si diffondeva a macchia d’olio nella comunità Lgbt e questo divenne un motivo in più di discriminazione ed emarginazione sociale. Proprio in quegli anni Bayard si spese per far comprendere che non esiste alcuna distinzione perché tutti apparteniamo ad un’unica comunità umana: “Siamo tutti uno!”.
Bayard fu costretto ad adottare il suo compagno perché all’epoca due persone dello stesso sesso non potevano né unirsi civilmente né tantomeno sposarsi. Grazie a questa scelta Rustin riuscì a garantire a Naegle una serie di diritti dopo la sua morte.
Rustin Bayard si spense il 24 agosto 1987 a New York.
“Quando un individuo protesta contro il rifiuto della società di riconoscere la sua dignità di essere umano, il suo stesso atto di protesta gli conferisce dignità”.

                Cristian A. Porcino Ferrara

18.7.21

La prima regola per farsi ascoltare è ascoltare!

«Oggi vi parlo dell’ultimo libro scritto da un amico e collega durante l’emergenza sanitaria: Ciao, Prof!. Un titolo alternativo potrebbe essere “Ciao, ragazzi!” perché è proprio un libro che parla anche dei suoi alunni e si rivolge a loro con tenerezza e saggezza, invogliandoli a esprimere un’opinione come pochi riescono a fare. L’autore senza tanti giri di parole va dritto al sodo esprimendo egli stesso la sua opinione e spronando gli allievi a fare la stessa cosa su argomenti importanti e attualissimi come il bullismo, la violenza sulle donne e di genere, i diritti civili, il razzismo, il peso delle parole… argomenti da sempre cari a Porcino, presenti in tanti suoi saggi e che al giorno d’oggi sono visti, purtroppo, ancora come tabù. Per i temi trattati parte sempre dalla storia antica, sua grande passione, ma per catturare l’attenzione e far riflettere gli allievi, rapporta tutto ai giorni nostri e prendendo spunto da fiction, serie tv, romanzi, film, personaggi amati dai giovani, senza usare espressioni ostiche, spinge a interessarsi alla materia arrivando dritto al cuore. Segue questo percorso in aula, ma ancor di più durante la pandemia che ha travolto e stravolto le nostre vite. Durante la DaD per appassionare e interessare gli allievi, quale modo migliore se non quello di proporre e analizzare testi musicali o parlare di un film “immedesimandosi” e stimolando la creatività e la libertà di pensiero? L’autore fa riflettere e invita a riflettere, in libertà e dando spazio a opinioni svariate e personali, senza  giudicare, facendo sentire importanti i ragazzi, a cui si chiede di esprimere il “loro” pensiero e non quello che gli altri vogliono sentire. Un modo intelligente e piacevole per restare vicini ai propri allievi in un periodo difficile e di distanziamento sociale. Magari avessimo avuto dei Proff. così!».


                                      Viviana Cosentino (giornalista) 


Il libro "Ciao, Prof!" è in vendita su Amazon e  Libreria Universitaria. 

2.5.18

Vivo nei panni di un alieno

Altro e Altrove”, è una raccolta di saggi che trattano vari argomenti, spesso legati tra loro. L’autore filosofo, pittore, critico letterario e musicale, Cristian A. Porcino Ferrara, è un paladino dei diritti umani e civili e non ha alcun problema a comunicarlo liberamente anche in questo scritto. Voglio ricordare che il suo libro del 2016 “Canzoni contro l’omofobia e la violenza sulle donne”, ha ricevuto l’apprezzamento del Presidente della Repubblica e il plauso della senatrice Monica Cirinnà. Anche in questa opera c’è un costante richiamo alla lotta contro l’omofobia e a diverse altre tematiche che vanno, per citarne qualcuna, dagli scandali in Vaticano ai diritti gay, dalla sessualità repressa dei supereroi alle serie tv, ai social network e al loro uso spropositato e illecito, dalla morte di Lady Diana a quella del cantante George Michael e molte altre…
L’autore dimostra di conoscere diversi testi sia religiosi che politici, ma anche filosofici e musicali e riesce a rispondere e controbattere esprimendo la sua ferrea opinione, facendo valere le sue idee che, comunque, ritiene giuste per sé. Pur non condividendo alcuni principi politici e religiosi di Porcino, l’ho sempre ammirato per la sua voglia e la sua costanza nel documentarsi per poi mettere nero su bianco, motivando ogni parola, ogni pensiero, ogni passo. Potrebbe sembrare pungente, ma non lo è: dice ciò che pensa giusto o sbagliato che possa apparire al lettore. Non vuole ergersi a professore e inculcare il suo pensiero ma, avendo lui stesso sete di conoscenza, vuole palesarlo affinché resti in qualche modo scolpito nella mente di chi lo legge o lo ascolta. La “conoscenza”, infatti, diventa la parola che più incontriamo in questo testo: l’autore invita a aprirsi alla conoscenza, a essere curiosi, a vivere di empatia e conoscenza insieme e abbraccia il pensiero del filosofo Jiddu Krishnamurti il quale asserisce che “la più alta forma di intelligenza umana è la capacità di osservare senza giudicare”. Immagina che gli altri lo vedano come un alieno e lui stesso si sente un po’ di un altro pianeta, appunto un “altro e altrove che non si accontenta di ciò che vede perché nulla soddisfa la sua innata curiosità”.

Viviana Cosentino

Il libro è in vendita su Amazon al seguente link: https://www.amazon.it/Altro-altrove-Cristian-Porcino-Ferrara/dp/0244660042/ref=sr_1_2?s=books&ie=UTF8&qid=1525243004&sr=1-2&keywords=altro+e+altrove

21.5.17

meglio l'omofobia dichiarata o l'accettazione falsa del tipo Gay sì, ma non in casa mia ?

N.B
 chi mi accusa  d'essere omofobo    si legga  le faq  ed  i miei precedenti post  in cui  parlo  di tali argomenti  e  chi   vuole  capire   capisca   la mia  presa  di posizione    altrimenti  ...... si faccia  un clistere   al pepe   come suggeri.va  un  famoso saga di cartoni animati


Leggendo vaari  articoli silla  giornata  contro l'omofobia  e le diverse polemiche  pre  e  post  la  legge    sull'unioni civili   mi chiedo se  è meglio    l'omofobia  diretta   e schietta    che  è   sorta    con

"La discussione sulle unioni civili ha dato largo impulso all'omofobia istituzionale, cioè l'omofobia che viene raccontata e giustificata da persone che ricoprono incarichi istituzionali". A dirlo è Gabriele Piazzoni, segretario nazionale Arcigay, a margine di una conferenza per la giornata contro la discriminazione nei confronti degli omosessuali.


"La prima cosa che la politica italiana deve fare è riprendere la legge sull'omofobia, che è ferma in Senato da quasi quattro anni", ha aggiunto Pia Locatelli, presidente del comitato per i diritti umani alla Camera



oppure quella    del tipo

 <<  Gay sì, ma non in casa mia  la piaga dell'omofobia in Italia e nel mondo >>
L'immagine di un mondo frammentato, con un'Italia ancora intollerante verso la comunità LGBTI e all'oscuro dei propri diritti in tema di discriminazioni. È quanto emerge dal nuovo rapporto di ILGA, l'associazione internazionale che riunisce più di quattrocento gruppi queer in tutto il mondo >>

 DI GIULIA TORLONE

  da  http://espresso.repubblica.it/attualita/2017/05/11/news/gay-e-ok-ma-non-in-casa-mia-l-italia-l-europa-il-mondo-tra-discriminazione-e-inconsapevolezza-1.301338  da  consultare  qual'ora  non vedete  bene  i  grafici   specie qiueòlo finale

Gay sì, ma non in casa mia: la piaga dell'omofobia in Italia e nel mondo

Se i tuoi vicini di casa fossero omosessuali? E se tua figlia s'innamorasse della sua migliore amica? A che punto siamo, in Europa e nel mondo, nell'accettazione dell'amore e del desiderio tra persone dello stesso sesso ?
Il rapporto svolto da ILGA (The International Lesbian, Gay, Bisexual, Trans and Intersex Association), Riwi  e Logo ci mostra un campione significativo di come le società dei cinque continenti si rapportano al mondo LGBTI.
La lotta all’omofobia non si combatte solo a colpi di leggi dello Stato; la percezione e il conseguente atteggiamento che si ha nei confronti della minoranza arcobaleno è una questione culturale e di educazione alla diversità.
E sul tema delle discriminazione in base all'orientamento sessuale, l'immagine che l'ILGA ci restituisce non è delle migliori. Africa e Asia sono ancora lontane dall'accettazione di pari diritti e dignità dei cittadini omosessuali e l'Europa si presenta a più velocità, con l'Est ancora ancorato su posizioni omofobe e l'Italia che fatica a mettersi al passo con la media europea.
Il sondaggio ha visto protagoniste 96.331 persone intervistate in 54 Stati differenti, sparsi in tutto il globo, selezionati per la rappresentatività nel loro continente. La ricerca, pubblicata a ottobre 2016, si è sviluppata tra dicembre 2015 e gennaio dello scorso anno.

L’Africa, il continente più omofobo

Dati alla mano, il continente meno tollerante e quindi più discriminatorio nei confronti della comunità LGBTI resta l'Africa, complice anche una politica che fa della discriminazione e, in alcuni casi, della persecuzione degli omosessuali il proprio baluardo.
Alla domanda se conoscessero almeno una persona gay, lesbica o bisessuale solamente il 29 per cento ha risposto affermativamente. Sintomo di una costante paura della discriminazione, che fa sì che gli omosessuali spesso tengano nascosto il proprio orientamento sessuale.
Fa da eco anche l'Asia, dove la percentuale arriva solamente al 32 per cento, doppiata invece da America e Oceania dove si arriva ad un 61 per cento. L'Europa invece resta al 50, con sostanziali differenze tra un Paese e l'altro.
Gay è ok, ma non in casa mia

Stando a quanto riportato dal sondaggio, avere vicini di casa omosessuali non rappresenta un ostacolo nella maggior parte dei casi, con percentuali che certamente variano; diventa un problema quando c'è la possibilità che nostro figlio faccia coming out. In Italia infatti il 46 per cento degli intervistati dichiara che, alla notizia di avere un figlio innamorato di una persona dello stesso sesso ne sarebbe ‘abbastanza sconvolto’, a fronte di una media europea del 31 per cento.
E se un bimbo si vestisse come una bambina ed avesse atteggiamenti femminili? In Italia lo troverebbe accettabile il 37 per cento del campione intervistato, che diventa un 41 per cento se fosse una figlia a voler vestirsi da maschietto.





Ad un anno dall'approvazione della legge Cirinnà, da molti considerata una legge “monca” dopo lo stralcio della cosiddetta 'stepchild adoption' (l'adozione del figlio del partner), è indicativo come l'Italia sia ancora spaccata a metà.
Il 72 per cento degli intervistati in Italia dichiara che i cittadini LGBT dovrebbero godere degli stessi diritti dei cittadini eterosessuali, guadagnando un punto percentuale in più rispetto alla media europea. Quando però si tratta del matrimonio, che consentirebbe la vera uguaglianza tra le unioni eterosessuali e omosex, solo il 35 per cento si trova d'accordo. Un testa a testa con il sì, al di sotto della media del nostro continente e degli Stati Uniti, così come dell'Oceania.

Omosessualità e bullismo

Non stupisce il fatto che gran parte degli europei, e gli italiani in particolare, non vedano più l'omosessualità come un crimine da perseguire. Culturalmente distanti dall'Africa e l'Asia dove le percentuali che indicano l'essere gay come un'infrazione da punire diventano importanti, il mondo occidentale vede invece il bullismo come il vero problema.
Il 55 per cento degli italiani dichiara di percepire come un problema importante gli atti di violenza fisica e verbale verso gli appartenenti alla comunità LGBTI, distaccandosi dalla media europea di ben nove punti percentuali.
Questo dato è suscettibile a una doppia lettura: da un lato può farci ben sperare che il nostro Paese abbia intrapreso la strada della consapevolezza che la discriminazione c'è e va punita. Dall'altro canto una percentuale così alta rispetto alla media del nostro continente mette in luce che il bullismo verso gli omosessuali è ancora forte in Italia, complice anche la mancanza di una legge specifica che combatta la violenza con l'aggravante della discriminazione sull'orientamento sessuale.





Ci spetta un triste primato: alla domanda “ negli ultimi 12 mesi, sei stato discriminato in base al tuo orientamento sessuale?” ben il 6 per cento tra persone omosessuali e transessuali rispondono in maniera affermativa.
A fronte di un' Europa in cui solo il 2 per cento si sente discriminato per il suo orientamento sessuale, la cifra del nostro Paese appare enorme e ci fa guadagnare il fondo della classifica a pari merito con la Repubblica Slovacca.
La discriminazione subita dal mondo LGBTI si muove di pari passo alla mancanza di consapevolezza in materia di diritti.
Chi subisce violenza verbale o fisica in base al proprio orientamento sessuale non conosce quali siano i propri diritti per difendersi in merito. L'ennesimo posto basso della classifica che l'Italia guadagna, con un 58 per cento di concittadini che dichiarano di esserne all'oscuro.



Omosessualità tra lavoro e vita privata

Avere colleghi omosessuali non mette a proprio agio i nostri concittadini. Su una scala da 1 a 10, gli intervistati che si sentirebbero 'moderatamente a proprio agio' è il 69 per cento, mentre la media europea è al 72. La percentuale scende al 64 se l'ipotetico collega di lavoro fosse un o una transessuale.

Due uomini che si tengono per mano o che si baciano in pubblico desta ancora scandalo. In Europa il 49 per cento dichiara di sentirsi a proprio agio di fronte ad una coppia omosessuale maschile, in Italia la percentuale si riduce al 42, ponendoci nella parte bassa della classifica dei Paesi del vecchio continente.


In una scala da 1 a 10, quanto ti sentiresti a tuo agio di fronte ad una coppia di due uomini che mostrano il loro affetto in pubblico? (Totalmente a mio agio%) 



>

   

secondo  me  meglio , la prima  perchè  sai  con chi hai a che  fare  .    concludo con queste parole  e  questa   due   canzoni  di  un poeta  ( anche se lui  ha sempre rifiutato  tale tgermine    ma    chi  esprime  tali concetti   attraverso l'arte lo è  ) 







 anche  se  come fa  notare  (   è vero  ho controllato  in rete  e  sui libri di filosofia  )     il  commento  a  questo articolo  : <<  Fabrizio  de  Andrè e  gli omosessuali >>  di http://www.gay.it/



deodatus19837 GIUGNO, 2012 ALLE 7:02 PM
0

0 
Rate This
Spiace solo l’errore di citazione: nel Simposio, il discorso di Aristofane (riportato da Platone) parla degli omosessuali maschi come figli del Sole, delle omosessuali femmine come figlie della Terra e degli eterosessuali come figli della Luna.





7.1.16

cristiani confusi Le sentinelle in piedi in preghiera per chiedere la grazia a Dio:”ti preghiamo perché la legge sulle cosiddette unioni civili non passi

Segnalo questo bellissimo , ringrazio l'amico ritrovato Maurizio Benazzi per averlo messo sula sua bacheca, articolo preso da http://blog.retelabuso.org del 5\1\201

Le sentinelle in piedi in preghiera per chiedere la grazia a Dio:”ti preghiamo perché la legge sulle cosiddette unioni civili non passi”

Che l’aria che tira in questi ultimi tempi nel Paese nei confronti della questione LGBT non sia delle più liberali lo si è capito da tempo (basti pensare a cosa è successo agli amici di Gayburg), ma adesso stiamo toccando, permettetemi il termine, il fondo.
Tutti conoscono le Sentinelle in piedi e tutti sanno che si fermano nelle piazze delle varie città italiane con in mano un libro per protestare contro il riconoscimento dei diritti civili alle persone LGBT.
Dopo un periodo di silenzio, dettato anche al fatto che il loro modo di scioperare non attirava più l’attenzione che speravano, sono tornati all'attacco cambiando linea guida, ma non scopo finale. Questi fantomatici gruppi di credenti hanno scelto di tornare in piazza lasciando a casa i libri e portando con loro le preghiere. Sì, avete capito bene. Fino al 30 gennaio, infatti, le Sentinelle occuperanno i centri urbani per pregare affinché il loro Dio faccia loro la grazia e blocchi il ddl Cirinnà e salvaguardi, così, la famiglia tradizionale.
“Dobbiamo chiedere, chiedere, chiedere con tutte le forze a Lui che intervenga.” – sostiene la giornalista e scrittrice vicina a Minif pour Torus, Costanza Miriano spiegando il motivo di questa nuova insensata azione – “Lo fa solo se noi gli chiediamo di farlo. Dobbiamo farlo fino a spolmonarci, appoggiandoci alle parole di Gesù: chiedete e vi sarà dato, bussate e vi sarà aperto, cercate e troverete. Dobbiamo chiederlo con fede cieca.”
Sul sito delle sentinelle in piedi è stato affissa una sorta di agenda in cui ognuno può inserire la propria disponibilità a pregare in nome della discriminazione (60 minuti al giorno) in modo da riempire ogni ora del giorno e impedire, così, che si verifichino dei buchi durante la giornata. Inoltre, sempre sul sito, è stato pubblicato il testo della preghiera le sentinelle dovranno recitare a gran voce a partire dal prossimo 5 gennaio.

La supplica ha il seguente testo:

“Ora, Maria, ti preghiamo perché la legge sulle cosiddette ‘unioni civili’ non passi. Te lo chiediamo da ora fino al giorno fissato per l’approdo in parlamento e per i giorni della discussione. Con fiducia e insistenza ci uniamo per chiedere il tuo aiuto.”

Di fronte a tutto questo, un semplice essere umano che può dire? Vedere gente che invoca l’aiuto di un Dio che ha mandato il proprio figlio per la salvezza di tutti gli essere umani non è un controsenso? Nominare il suo nome per il proprio resoconto personale, non è peccato (Vedi il secondo dei dieci comandamenti – ‘Non nominare il nome di Dio invano’)? Un cattolico, per essere un bravo cristiano, non dovrebbe volere il bene di tutti, o mi sono perso qualcosa? E poi, cara Sentinelle, se c’è già il PD che rema contro al ddl Cirinnà, avete davvero bisogno di disturbare Dio che ha già tanto a cui pensare per concentrarsi anche sulla vostra maniacale voglia di discriminazione?
Ascoltatemi, rimanete a casa a ripararvi dalle intemperie dell’inverno e vedrete che, anche senza questa iniziativa promozionale, verrete accontentati ugualmente dal PD. In fondo la storia di questo Paese è destinata a ripetersi sempre allo stesso modo.

Purtroppo.
Fonte: huffingtonpost.it

Aggiungo a  quanto già detto   nell'articolo più precisamente : << Un cattolico, per essere un bravo cristiano, non dovrebbe volere il bene di tutti, o mi sono perso qualcosa? >>  che  anche   gli esponenti  delle maggiori religioni  monoteiste  ( Cattolici , ebrei , buddisti , mussulmani  ) nel videomessaggio del Papa: "Dialogo porti pace"e  che  credono nell'amore 




disdascalia  del  video
In esso   Per la prima volta, le consuete intenzioni di preghiera mensili formulate dai pontefici e diffuse dal Vaticano, arrivano mediante un videomessaggio. Nel suo breve discorso, pronunciato in spagnolo e tradotto in 10 lingue, Francesco auspica: "Il dialogo sincero tra uomini e donne di religioni differenti porti frutti di pace e giustizia". E le immagini mostrano anche ebrei, buddisti e musulmani che dichiarano la fede nel loro dio e nell'amore: "La maggior parte delle persone sulla terra - spiega il pontefice nel video - si dichiarano credenti. E questo dovrebbe portare a un dialogo tra le religioni. Non dobbiamo smettere di pregare per questo e collaborare con chi la pensa diversamente". Al termine del messaggio, nel video si vedono quattro mani che tengono un Gesù bambino, un Buddha, una Menorah ebraica e un Tasbeeh



17.5.14

THE BUTLER UN NUOVO FOREST GUMP ?



Come musica  di sottofondo   Giacomo  Spano -Eremo 2014 
  ti potrebbe   interessare  

http://it.wikipedia.org/wiki/Eugene_Allen (il protagonista  che ha ispirato il film  ) 

In uno  dei miei  noiosi  sabati     sono riuscito a  vedere   ( ogni  volta  che lo chiedevo a noleggio , non mi  va   di vedere  un film  appena  uscito   in streaming  o scaricato  dala rete , aspetto possibilmente    che esca  in dvd  o  ache  sia  pssato massimo 4\5 mesi  prima di  vederlo  in rete  )  )  questo film  

 trailler  ufficiale


in italiano  

 devo dire che l'ho trovato bellissimo e molto emozionante…..un cast di attori veramente fantastico…..bravissima a mio parere Oprah Winfrey nei panni della moglie del maggiordomo…..da vedere in silenzio…..e  con i  sottotitoli  per  non perdere  una  virgola   ....  per capire la storia d America ed imparare ad accettare etnie diverse dalla nostre…..perchè in tutti noi c e' un qualcosa di bello, nonostante il colore diverso della pelle….. Cast ed interpretazione degli attori eccezionali! Un film emozionante,commovente,significativo...insomma bellissimo! 
Un giovane bambino un tempo era schiavo nei campi di cotone di Macon, Georgia. Qualche anno dopo sarebbe entrato alla Casa Bianca e avrebbe servito 7 presidenti degli Stati Uniti, per 34 anni. Si chiamava Eugene Allen  ( vedere  url opra  )  e il suo nome è ormai entrato nella storia.
“The Butler – Un Maggiordomo alla Casa Bianca”, con il suo cast stellare sa toccare l’anima di chi lo guarda, facendogli vibrare per un solo ma intenso istante il cuore.
Un film molto bello! uno di quei film che ti fa capire che nazione e l'america dove conta la meritocrazia e i sacrifici vengono ripagati.
gli argomenti trattati in sottofondo sono tantissimi ( il kkk,l'uccisione  di Martin Luter king e  di Malcom X  , il  vietnam  ,  l'avvento delle black panther, l'apartheid, le presidenze controverse di johnson  e  nixon ), premettendo che il film mi è piaciuto molto, ho trovato qualche leggerezza nel trattare la figura di kennedy, dipinto come un bonaccione in preda alle sue lune o l'anima magnanima di johnson, cosa sulla quale si può dibattere parecchio ( ma non mi sembra  il caso ) .Ma  il  film  è  è ben fatto, anche se  nel finale si dilunga un po' troppo, ma  ma  ciò  non toglie  niente  anzi   è  un valore  aggiunto  .Emozionante se fosse finito qualche minuto prima, comunque è cosigliato, come al solito il trend è quello di un film americano, con tutte quelle sviste forzate su alcuni temi, è un film che vuole far forza sull'emozione per ribadire un concetto, non sempre è una strategia vincente per le nuove generazioni, al tempo l'ultima parola




colonna   sonora  

CD: 1
1. Rodrigo Leao - Louis Leaves
2. Gladys Knight - You And I Ain'T Nothin' No More
3. The Meditation Singers - I'M Determined To Run This Race
4. Faye Adams - Hurts Me To My Heart
5. Dean Martin - Ain'T That A Kick In The Head
6. Shorty Long - Function At The Junction
7. Patti Drew - Tell Him
8. Dinah Washington - I'Ll Close My Eyes
9. James Brown - Out Of Sight
10. Fantasia - In The Middle Of The Night
11. People'S Choice - Party Is A Groovy Thing
12. Gladys Knight - You And I Ain'T Nothin' No More

  azzeccattisima  e non ovvia    e scontata  (  come è  avvenuto per   forest  Gump  )   come   nota  dalla   scerlta dai titoli  . Peccato  solo  Soul  e Gospel . 

Un film  sublime  . commovente  . cupo  . malinconico .Alcuni  lo considerano  un feuleitton  come  questa recensione su http://www.mymovies.it/  ma in realtà se  si  guarda  fino in fondo    non lo è per  niente e   se lo è non è  né melenso  né  sdolcinato  . Infatti  : <<  se  la definizione di genere  narrativo è di  per se   piuttosto problematica  >>  in  a partire  da   Aristotele  ci sono   con alterno successo arrovvelati  >>  
<<  di fatto  >> -- come  dice   ancora  GianMaria Contro  nel'introduzione dell'ultimo album le  storie    della Bonelli -- << chiunque  s'avventuri    su quest sdrucciolevole   terreno   finisce  per  illustrare [ come sto  facendo io   ]  i proprio punto di vista   appoggiandosi   alla  provvidenziale stampella  di esempio  concreto >> e facendo dei confronti   spesso impropri  come faccio io  nel  titolo del post  




22.1.13

Aggiornamento Infermiere paga il ticket ad una signora indigente: la ASL lo punisce



La vicenda di cui si parla nel titolo e qui nel precedente post oltre   a farmi venire  in mente , per  l'epilogo  che ha  avuto leggi  sotto  ,  questa  famosa  canzone





ha avuto un strascico non proprio felice . Ma mi chiedo te pareva che il potere anzichè ammettere il proprio errori o , ed è questo il caso , un gesto di generosità ti riempisse d'alga ti punisse . ma ora basta perchè due parole sono poche ed una è troppo, lascio che a parlare sia questo articolo di nocensura.com .

C’è un detto siciliano che recita più o meno così: “Faciti beni, ca malu vi veni”, ovvero “fate bene e in cambio riceverete il male”. E’ proprio quello che è successo a Marco Lenzoni (nella foto  a  sinistra  ), infermiere, ma prima ancora filantropo. La sua colpa ?
Essere troppo generoso coi più poveri..Una donna non ha i soldi per pagare le analisi del sangue della figlia: arriva un infermiere, Marco Lenzoni, e senza pensarci due volte, paga per lei il ticket. Accade lo scorso mercoledì al centro prelievi della Asl 1 di Massa. Con la figlia gravemente malata e le analisi prescritte dal medico curante, la signora si era recata al centro di prenotazione Cup senza soldi. Non trattandosi di un nucleo familiare soggetto ad esenzione, però, l’operatore dell’Asl ha comunicato alla madre che le analisi non potevano essere effettuate senza il pagamento immediato del ticket. Ad assistere alla scena un infermiere del centro prelievi. È proprio lui a pagare i 40 euro per le analisi al posto della donna. La storia, una storia bella e brutta allo stesso tempo, potrebbe finire qui. Invece i dirigenti dell’Asl di Massa Carrara intervengono. Vogliono vederci chiaro: forse per capire come aiutare le famiglie in difficoltà? No. L’Asl ha appena deciso di sanzionare l’infermiere. E in una nota spiega perché: “La posizione assunta dall’infermiere nei giorni scorsi discredita in modo subdolo e strumentale l’immagine dell’Azienda, già fortemente lesa dai gravi fatti degli scorsi anni. Per l’uso strumentale dell’accaduto e la grave lesione che ne è conseguita all’immagine dell’Azienda e del Servizio sanitario pubblico, oltre che per le offese personali al Direttore Generale, questa Direzione avvierà i procedimenti disciplinari necessari nei confronti dell’infermiere“.L’infermiere buono ora rischia una multa o una sospensione temporanea. E allora hanno proprio ragione i vecchi siciliani: “Faciti beni, ca malu vi veni”.



1.12.12

1 dicembre 1955 the woman dind't stand up ( la donna che non s'alzò )


La donna che non si alzò, Rosa Parks.

Il 1º dicembre del 1955, a Montgomery, Rosa, allora sarta, stava tornando a casa in autobus e, poiché l'unico posto a sedere libero era nella parte anteriore del mezzo, quella riservata ai bianchi, andò a sedersi lì. Poco dopo salirono sull'autobus alcuni passeggeri bianchi, al che il conducente James Blake le ordinò di alzarsi e andare nella parte riservata ai neri. Rosa però si rifiutò di lasciare il posto a sedere e spostarsi nella parte posteriore del pullman: stanca di essere trattata come una cittadina di seconda classe (per giunta costretta anche a stare in piedi), rimase al suo posto. Il conducente fermò così l'automezzo, e chiamò due poliziotti per risolvere la questione: Rosa Parks fu arrestata e incarcerata per condotta impropria e per aver violato le norme cittadine. È da allora conosciuta come " the woman who didn't stand up/la donna che non si alzò ".L'autobus ora esposto all'Henry Ford Museum
Quella notte, cinquanta leader della comunità afro-americana, guidati dall'allora sconosciuto pastore protestante Martin Luther King si riunirono per decidere le azioni da intraprendere per reagire all'accaduto, mentre c'erano già state le prime reazioni violente: il giorno successivo incominciò il boicottaggio dei mezzi pubblici di Montgomery, protesta che durò per 381 giorni; dozzine di pullman rimasero fermi per mesi finché non fu rimossa la legge che legalizzava la segregazione. Questi eventi diedero inizio a numerose altre proteste in molte parti del paese.

8.3.12

Donna: l'animale imperfetto?


Sagge, streghe e befane, ieri e oggi

Un percorso al femminile che muove dalla Milano e dall'Italia del '600 per giungere ai giorni nostri, per riflettere sulla discriminazione e la "cultura" della discriminazione.
Ne parliamo con Daniela Tuscano, insegnante, blogger e scrittrice, rappresentante dell'associazione "Mondo Senza Guerre e Senza Violenza". www.mondosenzaguerre.org
La serata è uno degli appuntamenti del progetto "Tutti insieme indiscriminatamente" e del progetto Artemisia, patrocinato dal Comune di Sesto San Giovanni.

L'appuntamento è per domenica 18 marzo, alle ore 19.00, presso lo Spazio A, via Maestri del Lavoro, Sesto San Giovanni.
Per info: infoarcobaleni@gmail.com

19.11.09

A secco

 

Il mio blog somiglia sempre più a un bollettino di guerra. La prima a dispiacersene è la sottoscritta.

Quanto amerei occuparmi di racconti, poesie, piccole realtà quotidiane.

Invece, no: senza volerlo, i blogger sono diventati uno degli ultimi avamposti della democrazia in pericolo. Per questo tentano in ogni modo di zittirci.

Mi ritrovo, all'alba del 2010, a dover difendere diritti umani basilari, a ripetere verità un tempo scontate, a ribadire concetti ovvi, che si credevano assimilati.

Padre Zanotelli denuncia da sempre i pericoli della privatizzazione dell'acqua.

Ieri, l'ultima vergogna. L'ho saputo con più dolore (e rabbia, tanta rabbia) che meraviglia: con l'ennesimo ricorso al voto di fiducia, Berlusconi e la Lega hanno approvato l'art.15 del ddl Ronchi 135/09 che svenderà l'acqua potabile di rubinetto, il bene più prezioso, agli interessi di Confindustria e delle grandi multinazionali (cfr. il testo dell'obbrobio). La scelta della destra di privatizzare l'acqua, oltre ad essere sbagliata e pericolosa in quanto fa diventare un bene essenziale e comune a tutti i cittadini un privilegio e profitto per pochi, è anche in controtendenza rispetto alle decisioni di altri Paesi che, in precedenza, avevano optato per la privatizzazione e sono poi tornati sui propri passi.

Il Dio Mercato mostra, ogni giorno di più, il suo vero aspetto: quello di una dittatura non solo economica, ma anche e soprattutto politica, irriformabile e irrimediabile. Le prime conseguenze di questa logica perversa verranno pagate dai cittadini e dai lavoratori, attraverso l'aumento delle tariffe e la diminuzione delle manutenzioni, degli investimenti e dell'occupazione.

In Bolivia, giunsero a privatizzare anche l'acqua piovana. In seguito, scoppiò la rivoluzione.

Oggi, a Roma, il Forum dei Movimenti per l'acqua sarà ancora (ore 11.00) in piazza Montecitorio. E invita a una mailbombing su tutti i deputati. A Milano gli umanisti, assieme ad altre associazioni, si ritroveranno alle 16.30 in piazza Scala, per il primo presidio post-privatizzazione. Ma, ovviamente, stiamo solo contandoci. Chi comanda farebbe bene a ricordare che verrà un giorno, quando i ricchi sono troppo ricchi, in cui il disgusto li travolgerà, peggio del fango sporco e venefico che ci hanno lasciato in cambio di quest'ennesimo, infame ladrocinio. Rammento pure che "privato" è participio passato di "privare", cioè togliere. Cioè, furtare.

Daniela Tuscano

28.10.09

Ira

 

Questo edificante video è andato in onda domenica scorsa, durante il contenitore tv Domenica 5 (Canale Cinque), in fascia protetta e in un orario di massimo ascolto. Ecco come i cittadini di Montalto di Castro (Viterbo) commentano lo stupro di una ragazzina, avvenuto un paio d'anni fa:

Aggiungiamo, a titolo puramente informativo, che uno dei "bravi ragazzi" è casualmente nipote dell'esimio Sindaco, il progressista Salvatore Carai, il quale ha pagato le spese legali per tutti, a partire dal caro congiunto. E i "bravi ragazzi" ora son fuori, a godersi la vita.

D'altro lato, secondo il Primo Cittadino del Pd (la misoginia è molto democratica e se ne impipa del colore politico), non esistono stupratori italiani: chi brutalizza le donne sono solo i romeni, che - testuali parole - "lo stupro ce l'hanno nel sangue". Conclusione del fine sillogismo? La solita: la femmina se l'è cercata. E si divertiva pure!

Su Facebook sono sorti molti gruppi spontanei anche per sostenere Iride Allegri, l'unica cittadina montaltese che, per aver preso le difese della vittima (vale a dire, la ragazza: visto come siamo ridotti, occorre essere precisi), è stata quasi linciata dalla folla inferocita.


Qui di seguito si possono trovare i link dove indirizzare la propria protesta e richiedere le immediate dimissioni del "Sindaco". Finora non abbiamo ricevuto risposta dal novello segretario del Pd, l'on. Bersani, né ci pare d'aver letto proclami di solidarietà da parte di associazioni che si battono per gli emarginati, le minoranze sessuali, ecc. Ma non si sa mai. Non è mai troppo tardi. Il guaio è che lo è già, tardi.


COMUNE DI MONTALTO DI CASTRO: Sindaco (Salvatore CARAI): http://www.comune.montaltodicastro.vt.it/canale.asp?id=288

Proposte e suggerimenti: http://www.comune.montaltodicastro.vt.it/canale.asp?id=8

CARFAGNA - Ministro Pari Opportunità
m.carfagna@governo.it

PAGINE FB DIRIGENTI PD – il partito del sindaco di Montalto

BERSANI – segretario PD http://www.facebook.com/pages/Pierluigi-Bersani-Pagina-Ufficiale/127457477096#/pages/Pierluigi-Bersani-Pagina-Ufficiale/127457477096

ANNA FINOCCHIARO – presidente senatori PD e già oppositrice di Carai http://www.facebook.com/pages/Pierluigi-Bersani-Pagina-Ufficiale/127457477096#/pages/Anna-Finocchiaro/10538186002

ROSY BINDI - http://www.facebook.com/search/?q=rosy+bindi&init=quick#/pages/Rosy-Bindi/59109988600?ref=search&sid=1051504122.470120650..1

ANNA PAOLA CONCIA – duputato PD attiva sui temi violenza, razzismo e discriminazione di genere http://www.facebook.com/home.php#/annapaolaconcia?ref=mf

Nel video qui sopra, al minuto 7.17, l'amico Tony Troja traccia un quadro limpido e spietato dell'italica ignavia di fronte allo stupro di Montalto. E non solo, certo; affronta anche altri temi, su cui anch'io tornerò, statene certi. Ma sono poi altri o non, alla fine, risvolti d'un'unica, sozza medaglia?

Parafrasando un noto aforisma, gran brutta malattia il maschilismo. Più che altro strana: colpisce gli uomini, ma fa fuori le donne.

Daniela Tuscano

Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa Agitu Ideo Gudeta, la regina delle capre felici.

Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa la regina delle capre felici.È stata ferocemente uccisa Agitu, la regina delle capre felici, con un colpo...