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3.9.25

deunciare per educare il caso di martina sisti che denuncia un molestia fisica non solo con video internet ., Il borgo di Ottone ha perso il suo "Amazon". «Senza botteghe si muore»., Giappone, straniero profana cimitero via Instagram. Nell’arcipelago cresce la fobia del turista.,

lorenzo  tosa  

Questa ragazza si chiama Martina Sisti, studentessa universitaria di Bari.
Stava camminando nel quartiere Poggiofranco quando è stata affiancata da due ragazzi giovanissimi. Uno dei due l’ha schiaffeggiata sul sedere, scappando poi via in monopattino.
Martina ha deciso di denunciare il tutto giustamente due volte. Pubblicamente, con tanto di foto dei due ragazzi in fuga di spalle. E, soprattutto, ha denunciato la molestia in questura.
E ha fatto benissimo. Perché no, schiaffeggiare una donna sul sedere non è mai una goliardata. Si chiama  violenza.
Nel video-denuncia la ragazza ha sottolineato almeno due cose importanti.“Quando ti chiedono come eri vestita durante la molestia… Ecco, così” ha detto mostrando un semplicissimo completo sportivo.
Anche se qualunque altro vestito - chiariamolo - non sposta di una virgola, non giustifica e non cambia la gravità dell’atto.i ha aggiunto:
"Non mi interessa se avete 15 anni, non vi hanno insegnato a stare al mondo. E non iniziamo a dire che era solo un schiaffo sul c***, perchè è da quello schiaffo sul c*** che iniziano gli stupri, le violenze, le umiliazioni, per poi arrivare ai femminicidi".




Tranquilli: orde di maschi disagiati, negazionisti e minimizzatori di professione - tra cui, spiace dirlo, anche qualche donna - glielo stanno già dicendo.
La colpevolizzazione della vittima è già cominciata. Per com’era vestita. Per quello che ha fatto. Per come ha denunciato.
Anche per questo, da maschio soprattutto, sono ancora più vicino a Martina Sisti, a qualunque donna subisca una violenza, di qualunque genere.

 


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sempre  tosa  


Ci sarà anche lui, Claudio Locatelli, alias “il giornalista combattente”, che ha deciso di unirsi con una barca al fianco della Global Sumud Flotilla.
Locatelli ha messo in piedi da zero, in pochi giorni, un Vascello Stampa per rompere simbolicamente anche l’assedio sull’informazione da parte di Israele, che impedisce l’accesso della stampa internazionale a Gaza.
Ma anche, al tempo stesso, ricordare i 247 giornalisti morti ammazzati dall’esercito israeliano a Gaza
dal 7 ottobre 2023.
Questa barca è dedicata a ognuno di loro e ha ottenuto poco fa anche il supporto ufficiale della EFJ
European Federation of Journalists.
La partenza è prevista domani da Livorno, per poi unirsi alle imbarcazioni della Flotilla.
La barca si chiama “Vik Tekoser”, in memoria di due grandi italiani: il giornalista e attivista Vittorio Arrigoni detto Vik e il partigiano Lorenzo Orso Orsetti, nome di battaglia Tekoser, morto ammazzato combattendo al fianco della milizia curda nella guerra civile siriana.
Non potevi trovare nome migliore, Claudio.
Siamo con voi.







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  da  avvenire tramite  msn.it  

Il borgo di Ottone ha perso il suo "Amazon". «Senza botteghe si muore»



«Andiamo dall’Angelica, che sicuramente ce l’ha». Nei centri di montagna, una saracinesca che si abbassa equivale ad un lutto da elaborare. È quel che stanno vivendo gli abitanti di Ottone, in alta Valtrebbia, a cavallo tra Emilia e Liguria, di fronte al cartello “chiuso” sulla vetrina dello storico emporio. 






«Era il nostro Amazon», scrive qualcuno sui social, aprendo il concerto dei ricordi. Perché quel negozio – con l’articolo davanti al nome, come si usa fare da queste parti parlando delle persone che si hanno a cuore – era una parte pulsante del paese dal 1905, da quando cioè Angelica Canevari aprì in via Roma uno spazio dove si trovava davvero di tutto, dal formaggio agli attrezzi per l’orto.
Un po’ ferramenta, un po’ drogheria, un po’ garden e casalinghi, di Canevari in Canevari, ha attraversato le stagioni, visto un paese spopolarsi d’inverno e ripopolarsi d’estate. Senza mai fare un giorno di ferie. Adesso per la signora Jole, l’attuale titolare, è il tempo della pensione. Nonostante i tentativi, non ha trovato nessuno disponibile a continuare. A gennaio Ottone aveva perso un’altra storica realtà commerciale, la panetteria della “Rosannina”, Rosanna Valla, aperta dai genitori nel 1961. Ecco perché vedere la serranda abbassata «fa veramente male», conferma Rosella Ghilardelli, ottonese trapiantata a Genova, ma con le radici in val Trebbia. Ogni martedì prende il treno dal capoluogo ligure e va a scuola a Ronco Scrivia, dove insegna. Esce all’una, riprende il treno, torna a Genova, piglia la macchina e sale ad Ottone. Va a recuperare i ragazzi che alle 16.20 escono da scuola e li porta in oratorio per il catechismo.
«Ad aprile è nato il nipotino, quest’anno raddoppierò le salite in settimana». La figlia Giulia – che con il marito Fabio hanno regalato alla frazione di Truzzi il primo fiocco azzurro dopo settant’anni – è il suo braccio destro nelle attività parrocchiali. Le idee non mancano. Le ultime, la mostra sul Giubileo e il torneo di burraco benefico per il tetto della chiesa. Piccole cose, che servono a dire che la comunità c’è, è viva e vuole continuare ad esserlo. «Se iniziamo a dire siamo pochi – nell’ultimo biennio sono mancati tanti anziani che erano la nostra memoria storica – non si farà mai nulla». Riconosce che Ottone è fortunata: «C’è la farmacia, ci sono due market, c’è il medico, c’è la guardia medica, ci sono le poste, c’è la banca. Certo, l’Angelica è un pezzo di storia che se ne va: la famiglia Canevari è sempre stata di una disponibilità incredibile, un patrimonio di relazioni che con l’e-commerce si sta perdendo». Di bambini ce ne sono sempre meno. Quando Rosella frequentava le Medie, nel 1974, ad Ottone sulle tre classi c’erano 75 iscritti. Da due anni le Medie non ci sono più, sono rimaste l’Infanzia e la Primaria, rispettivamente cinque e una decina di iscritti.
«Un grande cruccio», definisce il sindaco Federico Beccia questo inverno demografico che in un Comune di 400 abitanti (sulla carta sono 670, ma il numero comprende gli emigrati iscritti all’Aire) picchia più forte. «Se chiude una scuola un paese muore». Eppure, lo conferma, i servizi di base non mancano. «Per iniziativa dell’Amministrazione comunale, ogni quindici giorni abbiamo anche il cardiologo gratuito per gli anziani e le fisioterapiste». Come invertire la rotta? «Sono sindaco da 11 anni: la mia impressione è che a livello governativo non si abbia idea di cosa vuol dire vivere in montagna. Un giovane che, per esempio, volesse ritirare l’Angelica, dovrebbe almeno poter avere la sicurezza di una fiscalità agevolata per 10, 15 anni. Non è pensabile pagare qui le stesse tasse di Rimini, non abbiamo lo stesso afflusso turistico. Se un tempo d’estate venivano 56mila persone, l’aria è cambiata ». Secondo: la questione casa. « A Ottone ce ne sono troppe vuote e ad affitti troppo alti, 400-450 euro al mese. Ho adottato una misura poco capita, spero lo sarà in futuro: ho aumentato di due punti l’Imu sulle seconde case e l’anno prossimo proporrò la defiscalizzazione per chi è disponibile ad affittare ad un prezzo equo».

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Il giappone   come  tutti i paesi va  rispettato   .  Cosi come la loro  cultura   e le  loro usanze  ed  i  loro cimiteri  


  repubblica  tramite  msn.it  
 

Giappone, straniero profana cimitero via Instagram. Nell’arcipelago cresce la fobia del turista



Giappone, turista internazionale profana un cimitero via Instagram, scatenando un mini-incidente diplomatico. Si tratta solo dell’ultimo, tra i sempre più frequenti “scontri” tra popolazione e turisti stranieri, in un Paese insulare storicamente isolato, che oggi, con il flusso di ospiti internazionali che macina record mese dopo mese, vive in modo particolarmente traumatico i pro – e i contro - degli overtourism.
L’episodio ha come protagonista un turista – che da indizi non confermati sembrerebbe di nazionalità

australiana. È stata infatti l’ambasciata a Tokyo del governo di Canberra ad aver esortato i propri connazionali a mantenere un "comportamento appropriato" durante i viaggi nell'arcipelago. Il tutto è accaduto dopo che un utente di Instagram ha bevuto offerte da una tomba giapponese, scatenando sdegno e rabbia a mezzo web.
Ultimo di una lunga serie di turisti stranieri in cerca di fama che irritano i giapponesi, Lochie Jones, presumibilmente australiano, visto che l’ambasciata australiana non ha confermato la nazionalità del protagonista della vicenda – pubblicato un video in cui beve da una lattina posta su una lapide come offerta, come in uso nel Paese del Sol Levante. Prima di farlo, l’individuo si premura di lanciare una moneta per decidere se aprire o o meno la bevanda, presumibilmente lasciata come dono per gli antenati. A seguire, per non farsi mancare nulla, si premura di emettere rutti davanti alla tomba.
Il video, pubblicato qualche tempo fa scorso, ha scatenato commenti arrabbiati sulla rete. "I cimiteri sono luoghi sacri in ogni paese... Vorrei che (il governo) si assicurasse che non possa mai più entrare in Giappone", ha esclamato furibondo un utente usando un linguaggio e contenuti in parte vietati a i minori.
Ieri, l'ambasciata australiana in Giappone ha scritto sulla sua pagina Facebook che i viaggiatori dovrebbero comportarsi "in modo appropriato" quando visitano l'arcipelago, senza fare riferimento al video. Ha aggiunto di "collaborare a stretto contatto con le autorità giapponesi per garantire che i viaggiatori australiani rispettino le leggi e i regolamenti locali". L'uomo si è scusato per l'incidente in un video pubblicato su Instagram.
In Giappone, l'incidente segue una serie di video provocatori pubblicati da influencer stranieri in cerca di pubblico, che hanno indotto un crescente disagio nella popolazione locale nei confronti degli stranieri e del turismo di massa.
Una città vicino al Monte Fuji aveva installato l'anno scorso una grande barriera per impedire che le foto scattate da un punto panoramico popolare accanto a un minimarket, dove le persone si avventuravano sempre più spesso sulla strada per ottenere lo "scatto perfetto" da pubblicare sui social media.

7.4.24

i fumetti non sono solo fantasia ma anche belissime strorie . il caso del bellissimo Temporale - vite straordinarie di uomini comuni di andrea ferraris .

Canzone suggerita
 Quando ti scrivo -  Vinicio  Caposela  



 
Venerdi tornato dal lavoro di preparazione dell'orto estivo è trovo come regalo questo libro del bravissimo Andrea ferraris .
"Temporale" Tredici storie di ragazzini diventati uomini, traditi dal tempo, ma anche capaci di conservare, nelle forme eccentriche che solo in provincia e nei piccoli borghi sembrano sopravvivere, una straordinaria autenticità .
 << 
I racconti di Temporale superano di rado le cinque o sei tavole. Si tratta di piccoli squarci sulle vite dei personaggi, episodi che si susseguono liberamente, accomunati solo dalle ambientazioni. Pur essendo debolmente legati, non rispondono a una trama orizzontale definita, un po’ come i brani di una playlist.
Mi fa molto piacere che parli di playlist. In effetti il libro è composto come un album musicale, ci sono dei pezzi brevi e qualche ballata dal respiro più lungo che danno lo scheletro del racconto e che fanno viaggiare nelle atmosfere. E musicali sono le ispirazioni che mi hanno accompagnato mentre lo disegnavo, Vinicio Capossela, il Tom Waits di Blue Valentine, i Beach Boys di Pet Sounds.  (....) Questo libro, come pure il prossimo, parlano del tempo e della memoria, di avvenimenti a cui ho partecipato e di altri che mi sono stati raccontati. Naturalmente il tutto è interpretato, si potrebbe dire “inventato”, ma il nocciolo della storia è vero e, per questo motivo, spero possa

pitoli, ciascuno dedicato ad un membro della compagnia, Ferraris racconta il paese, sempre più piccolo, il bosco e i suoi abitanti notturni, la nebbia, una ragazza che conserva un frammento di asteroide sul camino, ricordo del bisnonno navigatore, il cane "Fiume", che si calma
solo con lo scorrere dell’acqua. La fine della scuola, la fuga tra le colline per le vacanze estive. Sono un plotone, i ragazzini. Le corse in bici, la partita a pallone delle sei, le ragazze... e poi la quiete del dolce far niente, sotto il grande castagno, nell’ora più calda. A distanza di anni, ormai adulto, Roberto torna a sedersi sotto quello stesso albero, in attesa che quei ricordi vengano allo scoperto.  Infatti  
Il libro si apre con un apparente movimento retrospettivo. Il narratore sembra lasciarsi andare ai ricordi, ma subito dopo lo vediamo agire nel presente nei luoghi della sua giovinezza, rimasti uguali ad allora. Il dialogo con il passato, da sempre centrale nei tuoi lavori, stavolta pare quasi azzerato perché il tempo della provincia è un tempo fermo. Eppure il trascorso dei personaggi torna a farsi sentire in ogni momento.  <<  Su quali aspetti del passato del Monferrato e dei suoi abitanti ti sei voluto focalizzare, raccontando il loro presente?

La cosa che mi interessava era raccontare come il tempo, apparentemente immobile di cui parlavi, abbia in realtà modellato le vite. Di come questo abbia trasformato la socialità. L’immagine della Cantina Sociale, abbandonata da molti anni, è il simbolo di questi cambiamenti. Getta un’ombra sul fallimento dei rapporti sociali.Mi interessava raccontare di come alcuni dei protagonisti dei racconti combattano la solitudine. Agli occhi degli altri possono risultare bizzarri, strani, eccessivi, sicuramente fuori dagli schemi. Per me, sono i più interessanti, hanno una loro poesia, conservano unicità e forza, una loro bellezza. E ora che sei tornato a vivere in questi luoghi, cosa è cambiato rispetto a un tempo? Il paesaggio, per esempio. La campagna oggi è meno lavorata, le stradine che un tempo portavano i contadini nei campi sembrano sparire invase dall’erba. Sono fantasmi della memoria. Mi piace immensamente disegnarle.>>





Come     ho  scritto     sul mio   facebook  
 
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#dinotte #onirico complimenti ad Andrea Ferraris che è riuscito a mettere in immagini nella storia #balllataperanimalinotturni ( sara ) una delle bellissime #storie \ racconti della sua ultima fatica : #TEMPORALE . Complimenti mi ha fatto respirare le stesse emozioni del film #radiofreccia ( film ed album di #lucianoligabue ) e del libro sempre di luciano #fuoriedentroilborgo

 


Andiamo         commenntare   storia    per  storia

  • ESTATE Un bellissimo racconto . intrinso di nostalgia dei bei tempi andati . ottimo il contesto La fine della scuola, la fuga tra le colline per le vacanze estive che     ancora  rimane  in noi   a  istanza  d'anni come  il  protagonista  seduti  all'ombra  di un cespuglio .  Ricordi assopiti     che     aspettano    di venire   fuori  allo scoperto  <<   convinti  che nessuno  li veda  >> .
  • L'ULTIMA  CASCINA ( SPOK ) Una  riscoperta   della solitudine  della  natura     il bosco e i suoi abitanti notturni, .  un ritorno  al borgo  . Un    ritornare   ad  abitare   e  non solo  a    rifugiarsi quando deve, a suo dire, "staccare la spina". 
  • SPARA   TANTO  VA' IN CULO Mai tale  soppranome  del protagonista (  Bomba )    è   azzeccato  .   un elogio   al peto libero 
  • GIU'  NELLA  VALLE un bel passatempo i  compagnia    quando  non c'erano  :  pc ,  tv di massa  , internet  e  cellulari  .  
  • FIUME ( PONGO ) la storia   del  il cane "Fiume", che si calma solo con lo scorrere dell’acqua.
  •  HAI  VISTO  IL  BOMBA  ( TABACCO )  Una storia    alcolica  in cui il bar  è  centro  di aggregazione e   di  ritrovo . 
  •   LA   BALLATA   PER  ANIMALI  NOTTURNI ( SARA  )   <<  C’è un piccolo >>come dichiarato   da  Andrea       sempre  a  fumettologica   <<   racconto, Ballata per animali notturni, che è il viaggio di una ragazza verso casa a notte fonda, accompagnato da Nightcall di Kavinsky. Mentre lo ascoltavo mi sono reso conto che il testo della canzone parlava di un viaggio tra le colline. Esattamente quello che stavo disegnando! >>.        Allora   o  ho  sbagliato io  a cercare  con google   le  frasi    del testo   riportate    da Adrea   in quanto    google  dice  che  è  una canzone di London Grammar. How Does It Feel    (  trovate  sopra il  video  e  qui la  traduzione italiana )
  • LUNA PIENA    (RUMBA )    come    essa   ti   dà pace interiore   e  ti strega
  •   RISERVA  DI CACCIA  ( KEEGAN ) Non  so  se  è  la  terra funesta  n  451   di  Dylan Dog      abbia    preso ispirazione da   lui   o   sia  ua  casom che  due strade  artistiche si siano incontrate  . Infatti  non siamo  in fondo  tutti\e  anime   perse  nella nebbia  ? 
  • LOVE ,METEORITE ( SPOK, SARA) dal temporale nasce l'amore . un temporale spezza la monotonia .,
  • SERE STANCHE  ( SPADINO )   la belezza  di  camminare nel buio .,
  • CACCIA ALLA VOLPE ( BARBA)   anche la provincia   ha le sue paronoie   d'ordine , sicurezza  , come  quelle  inculcate  dai leghisti  che  ci  chiudono dentro steccati ed cortili in questo  caso . Ma    forse  è  migliore  l'interpretazione che  ne  da  l'autore  : <<  Riguardo al confine, hai ragione, sono affascinato dal tema. In questo caso il muro, come dice molto bene Ivano Fossati, lo abbiamo nella nostra testa.>>
  • VOLLO  origine di  un sopranome .  alcuni sono cosi antichi  che  è difficile  ricordare il nome vero  (  o se  n'è persa la memoria  )  .  Inoltre    nei piccoli paesini  si trasmettono da generazioni   tanto  da  identificare   la persona  ed  la  famiglia  da  quello  più che   dai  dati anagrafici   (  nome  e  cognome  )  .  Basta  un niente    per   farselo   e portarselo diero  anche a  ditanza  d'anni  . 
  • ONDA  DI MARE  ( ONDA  )  quando il viaggio versoil mare  è  un viaggio di libertà  e  d'evasione  della monotonia    e  dalla routine .
  • UISCHI  DI FINE ESTATE (   BOMBA  )    nel  vento    prima   o poi ci finiamo tutti .  polvere  eravamo e  polvere  ritorneremo  .
  • UFO   . Giù nella valle tutto può accadere, anche che un astronave condotta da alieni che bevono Barbera possa portarti a spasso.  Infati   Il temporale del titolo è oggetto di una scommessa, ma è anche elemento di potenza che li travolge fisicamente. . 
un ottimo   fumetto    che  merita  un posto nella  propria libreria   .  Un  vero  gioiello di essenzialità  quello   di Andrea Ferraris   come    lo   ha definito  il  sito   <<  (gliaudaci.blogspot.com)>>









22.4.20

Cinque Terre, l'isolamento ha salvato i borghi dal contagio del codiv 19

la  repubblica   22 aprile 2020


Cinque Terre, l'isolamento ha salvato i borghi dal contagio
Cantieri fermi nonostante le aperture concesse dalla Regione e in tutto il territorio c’è stato un solo positivo

dal nostro inviato MASSIMO CALANDRI

MONTEROSSO. — « Che fortuna » , dicono loro. Ma non è vero. Il segreto è soprattutto nell’aspra bellezza di quest’angolo di paradiso, che isola naturalmente i suoi abitanti. E poi, la saggia disobbedienza della gente al Governatore: niente cantieri aperti, non ora. Troppo pericoloso. Qui c’è una sola casa di riposo per anziani: hanno chiuso le porte il 19 febbraio, mica come nel resto della Liguria. La Asl aveva proposto pure a loro di trasferire qualche paziente dagli ospedali vicini: meglio di no, potrebbe essere un inferno. Infatti: guardate cosa è accaduto altrove. A Genova, a Imperia, a Savona. Ecco perché non può essere fortuna, quella delle Cinque Terre. Non solo, almeno. Da Vernazza a Manarola, Riomaggiore e Corniglia, Monterosso al Mare: quattromila residenti, un contagio appena ( la persona è già guarita). I recenti test sierologici alla residenza protetta Padre Semeria sono negativi. E, attenzione: i 66 ospiti non sono reclusi nelle loro camere, seguono invece – tutti i giorni – i programmi di animazione.



Fabrizia Pecunia, sindaca Riomaggiore



Storia esemplare di un territorio che in 2 mesi pare tornato indietro di decine d’anni. Forse di un secolo. Che incanto. Il profumo dei limoni di Montale, le onde trasparenti di Byron e Shelley: nelle insenature hanno visto di nuovo i tonni! Tra le vigne e gli orti a picco sul mare è un trionfo di bellezza, la campagna alle spalle ha ripreso un vigore selvaggio, primitivo. Nel fine settimana di Pasqua del 2019, a spasso per i borghi hanno contato 80.000 turisti. Quest’anno sono stati fermati – e multati – tre furbetti milanesi. Dai treni un tempo sovraffollati, oggi non scende nessuno. « Economicamente, rischiamo il disastro » , ammettono i sindaci. « Però in questo momento, è meglio continuare così. Al sicuro». Non si voltano le spalle alla fortuna.
Il centro ‘ Padre Giovanni Semeria’, a Monterosso al Mare, ospita gli anziani in una struttura a 4 piani, più 20 pazienti psichiatrici in un complesso vicino, più piccolo. Marco Delucchi è l’amministratore. « A metà febbraio abbiamo intuito il pericolo, e deciso subito che dovevamo proteggerli » . Chiudendo le porte. A Codogno il primo caso di Covid 19 sarebbe stato diagnosticato il giorno dopo. «Ci sono state proteste, momenti di tensione. Non importa, ci siamo detti. Qui non entra più nessuno: non i parenti degli ospiti, nemmeno i fornitori » . Sono 2 mesi che i furgoni si fermano nel cortile. « Ci pensiamo io e gli altri impiegati, a tirare giù gli scatoloni ». Come avete fatto, coi dispositivi di protezione? « Alisa ha mandato delle mascherine, qualche tuta, pochissimi guanti. Ci siamo arrangiati, bussando anche al mercato ‘ nero’. Che brutta esperienza. Ma dovevamo evitare qualsiasi pericolo, a qualunque prezzo » . Il mondo fuori è cambiato. « Noi continuiamo a garantire le attività, compresa l’animazione geriatrica » . Non parlategli di ‘ eroi’. « C’è un grande senso del dovere in tutti, anche nelle ausiliarie che ogni giorno disinfettano ogni centimetro della struttura ». Alisa aveva chiesto posti-letto per la quarantena di alcune persone. « Non gli ho neppure risposto » , racconta Delucchi. Aggiunge una riflessione che sicuramente avrebbero dovuto fare altri: «Le Rsa sono come cliniche. Meritavano molta più attenzione».

Il solo contagiato della zona è una donna di Manarola. A febbraio era andata a trovare dei parenti bresciani. Di ritorno, al primo starnuto il marito l’ha chiusa in camera ed è andato a dormire in salotto. La coppia si è isolata non due, ma quattro settimane: tampone negativo per entrambi. Sì, ma gli altri delle Cinque Terre come hanno fatto? «La malattia si è diffusa in un periodo orfano di turisti, i negozi chiusi. A Manarola si lamentavano che non c’era un bar per bere un caffè. Qui le seconde case sono poche, non abbiamo lungomare – e la Via dell’Amore è ancora proibita -, né luoghi di grande aggregazione » , spiega Fabrizia Pecunia, sindaco di Riomaggiore. Il collega di Monterosso, Emanuele Moggia, ammette che « l’orografia ci ha dato una mano. Raggiungere questi borghi non è mai stato facile, i pochi crocevia sono sempre presidiati da vigili e carabinieri». In questi giorni lo potete incontrare mentre bussa di porta in porta per consegnare le mascherine. «La gente è chiusa in casa, si è abituata a restare in contatto tramite mezzi di comunicazione – telegram, whatsapp – già usati durante gli allarmi alluvione: ed è stato più facile spiegare loro i decreti governativi » . Accessi al mare vietati, strade e portoni sanificati tutte le domeniche, alla sera.

Giovanni Toti, il Governatore, ha dato il via libera ad alcune attività nella regione. «Non vogliamo correre rischi inutili. Ho scritto alla Prefettura che disobbedisco: qui resta tutto chiuso, anche i cantieri edili » , dice Moggia. Fabrizia Pecunia conferma: « Non è sicuro » . Meglio i borghi deserti. Sui social circola un video girato alla stazione di Manarola, di solito presa d’assalto da una decina di migliaia di turisti. Invitiamo i viaggiatori a non creare assembramenti, gracchia l’altoparlante. Dai treni non scende nessuno. Che impressione. Moggia sospira: « È tornata l’anima vera di questi luoghi. Si è ripresa spazi, tempi, distanze. Ci ha fatto tornare indietro. E riflettere » . Anche Pecunia quasi si commuove: « È bellissimo » . Ma è consapevole che sarà importante ripartire al più presto. « C’è una preoccupazione diffusa tra gli abitanti. Che vivono di turismo, e adesso? » . Il Comune di Riomaggiore – dove 3 soli residenti su 1500 avevano fatto richiesta per il reddito di cittadinanza – ha distribuito 17 buoni-spesa. «Piccoli numeri, ma significativi».
Nel porticciolo di Vernazza, il sindaco Franco Villa ha visto nuotare un tonno di un metro e mezzo. «Sembra di essere tornati al dopoguerra, quando eravamo solo noi. L’isolamento ci sta proteggendo. Siamo stati fortunati, e bravi. Resistiamo ancora un poco, per favore».

Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata n LX IMPARATE A “LEGGERE” IL LINGUAGGIO DEL CORPO

 Il linguaggio del corpo da solo non basta a prevenire femminicidi o violenze, ma può essere un segnale precoce utile se integrato con educ...