L'avvocato Angelucci lascia l'incarico per le troppe ingerenze
esterne e per il rifiuto categorico del padre a tutte le proposte di compromesso e di aiuto concreto per riunire il nucleo familiare che al momento rimane con figlie e madre in casa famiglia
Luisa Betti Dakli
È incredibile l’Italia: ogni giorno bambini e bambine accudite con amore e dedizione, accompagnati a scuola ogni mattina presto, lavati, profumati e vestiti, presi e portati a fare sport di ogni tipo, vengono strappati alle loro madri da tribunali che gettano su di loro lo stigma di madri malevoli per aver denunciato un partner violento, e nessuno dice niente.

Poi arrivano un inglese e un’australiana che scelgono l’Abruzzo per vivere con le loro tre piccole figlie in un bosco da cui tolgono il bagno in casa, l’acqua corrente, senza luce e gas, in un rudere con condizioni semi-fatiscenti, e che decidono di istruire la prole a casa senza contatti con altri bambini e quindi in un oggettivo semi-isolamento che segnerà un destino difficile nel caso un giorno, diventate ragazze, volessero mai aprirsi al mondo, e diventa subito la famiglia del mulino bianco da difendere all’arma bianca per cui mezza Italia grida allo scandalo.
Una casa definita inagibile e insalubre, senza impianto idrico, termico, elettrico e senza un bagno (per principio), malgrado la famigliola poi sfoggi pannelli solari, telefonini, tablet e wi-fi: diavolerie della “modernità” che forse non valgono per i neorurali?

La famigliola del mulino bianco
Tutto questo in una sovraesposizione mediatica, tra giornali e tv, con pochi precedenti per un caso del genere che però non mette in nessun imbarazzo questi genitori nel loro rigoroso stile di vita naturista: una coppia che sorride in foto ma che poi rifiuta categoricamente di adeguarsi almeno ai più elementari progressi dell’umanità in materia di ingegneria e scienza (per non parlare dell’igiene), e che non riesce a valutare seriamente la pericolosità della situazione in cui si trova a causa di un integralismo che mette in serio pericolo la custodia genitoriale delle figlie. Una famiglia che ha negato ogni tipo di accordo ma anche di offerta e proposta, venuta dall’ambiente circostante per aiutare a riportare le bambine a casa, causando la remissione dell’incarico dello stesso avvocato Angelucci che era riuscito a far accompagnare dalla madre le bambine quando sono state portate in casa famiglia. Uno smacco di fronte ai migliaia di bambini che marciscono in case famiglia senza alcuna dimostrata ragione, e che non riescono a vedere i le proprie mamme per mesi malgrado suppliche e preghiere, e su cui si fa fatica a creare una minima indignazione civile con madri che nessuno aiuta, costrette a chinare la testa a ogni diktat del tribunale (che non è mai molto comprensivo) perché la miaccia è quella di non rivedere più i figli.
La revoca dell’incarico dell’avvocato

Come riporta l’Adnkronos l’avvocato Giovanni Angelucci ha spiegato che a convincerlo a desistere con la famigliola felice, oltre alle forti ingerenze esterne, sono stati i ripetuti rifiuti dei coniugi riguardo alle soluzioni proposte: “Ieri – dice l’avvocato – avremmo dovuto incontrarci nel pomeriggio per effettuare insieme il sopralluogo in un’abitazione a pochi chilometri dalla loro, messa gratuitamente a disposizione da un imprenditore della ristorazione di Ortona originario di Palmoli”. Una soluzione che si aggiungeva a quella già suggerita dal sindaco Masciulli.

Tuttavia nessuna delle due ipotesi è stata ritenuta accettabile dai coniugi Trevallion-Birmingham e l’incontro non ha avuto luogo”

Abitazione messa disposizione da un imprenditore della ristorazione a pochi chilometri dal loro terreno: una casa gratuita, immediatamente disponibile, dove i servizi sociali avrebbero potuto valutare un percorso di reinserimento graduale delle figlie. Una proposta di abitazione fatta anche dal sindaco di Palmoli, Giuseppe Masciulli, che aveva offerto una casa “per iniziare a rispondere a tutte le criticità evidenziate dal Tribunale dei minorenni”: un’abitazione “sicura e adeguata dal punto di vista igienico-sanitario per tutta la famiglia collocata quasi in campagna, a una distanza di tre chilometri dalla loro proprietà, e totalmente green, dove avrebbero potuto seguire anche i lavori di ristrutturazione necessari sul loro casolare”, e che il padre ha nuovamente rifiutato i maniera categorica.

“Va aggiunto – prosegue l’avvocato Angelucci – che nella stessa giornata avrei dovuto acquisire un’ulteriore firma da Nathan per procedere al deposito, presso il Genio civile, del progetto di ristrutturazione straordinaria dell’immobile. Mi è stato però riferito che tali interventi sarebbero stati, a loro avviso, troppo invasivi e impattanti. Per questo hanno deciso di non firmare né autorizzare il deposito del progetto predisposto dal tecnico di fiducia. Inoltre, sempre ieri mattina, un geometra del posto, dopo essersi messo in contatto con me, si è recato nella casa del bosco insieme a un rappresentante della ditta Ssap San Salvo Appalti Spa, disponibile a farsi carico dei lavori di ristrutturazione. Anche questa offerta, però, sarebbe stata respinta dal signor Trevallion”.

La politica di destra e la salvaguardia della famiglia tradizionale
Quindi in nome di una biofilia portata all’estremo, non solo si rifiutano di mettere a norma la casa ma rifiutano anche tutti gli aiuti che gli vengono offerti, tra cui alloggi rupestri e “green” gratis e lavori di ristrutturazione gratis. Cioè fammi capire: per te è più importante vivere e far vivere in condizioni estreme imponendo le tue decisioni personali, piuttosto che salvaguardare i tuoi figli e impedire che ti siano sottratti per sempre da tribunali che ogni giorno portano via bambini dalle loro case senza pietà? Pensi davvero che per lo Stato in cui hai scelto di vivere i figli siano tuoi, una tua esclusiva proprietà su cui puoi esercitare tutte le scelte che ti vengono in mente?
Ma soprattutto: ci siamo chiesti perché a rizzarsi politicamente sia stata proprio quella destra salviniana e meloniana che non solo sono i primi sostenitori della famiglia etero-tradizionale (mamma, papà e figli), ma sono anche quelli che ormai da anni sostengono in tutti i modi la lobby dei padri separati che proprio attraverso quegli stessi tribunali, quegli stessi assistenti sociali, e quella psicologia forense deviata, strappano i figli alle loro madri trascinandoli per il collo e rinchiudendoli in casa famiglia per vendicarsi della ex che si è ribellata? Ci siamo chiesti perché quando i figli vengono tolti a una madre che denuncia violenza domestica per questa destra va tutto bene, mentre se si va a toccare la famigliola tradizionale, anche se vive in condizioni oggettivamente discutibili per tre bambine piccole, scoppia il finimondo?

un caos scoppiato in nome di un’idea fantasiosa di felicità di un idillio bucolico settecentesco, quando sappiamo che vivere nel bosco in quelle condizioni è durissima
E allora insisto: perché nel caso di madri sole che combattono un sistema gravemente compromesso non si muove nessuno, mentre in un battibaleno un paese intero si alza in nome della famigliola felice e raccoglie 130 mila firme di fronte a una situazione ancora non del tutto chiara? La parola di una mamma sola che disperatamente cerca di difendersi da una giustizia deviata, vale meno di quella di un padre che si dichiara disperatamente convinto che il neoruralismo sia una cosa meravigliosa? Qual è la differenza se i bambini sono tutti uguali? Spiegatemelo per favore.
