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27.11.25

Ogni giorno i bambini vengono strappati alle madri e nessuno si indigna, poi arriva la famiglia nel bosco e la musica cambia: perché?

oltre alle domande , già affrontate nei precedenti post , la situazione , soprattutto viste le ultime notizie , della famiglia del bosco, ne apportata di nuove . In particolare  quella del titolo del  post   d'oggi   conenuta  fra   quell e    dell'articolo  riportato  sotto   di    https://internationalwomenmagazine.com/   del 27\11\2025


Ogni giorno i bambini vengono strappati alle madri e nessuno si indigna, poi arriva la famiglia nel bosco e la musica cambia: perché?

L'avvocato Angelucci lascia l'incarico per le troppe ingerenze

esterne e per il rifiuto categorico del padre a tutte le proposte di compromesso e di aiuto concreto per riunire il nucleo familiare che al momento rimane con figlie e madre in casa famiglia

                                    DiLuisa Betti Dakli





È incredibile l’Italia: ogni giorno bambini e bambine accudite con amore e dedizione, accompagnati a scuola ogni mattina presto, lavati, profumati e vestiti, presi e portati a fare sport di ogni tipo, vengono strappati alle loro madri da tribunali che gettano su di loro lo stigma di madri malevoli per aver denunciato un partner violento, e nessuno dice niente.



Poi arrivano un inglese e un’australiana che scelgono l’Abruzzo per vivere con le loro tre piccole figlie in un bosco da cui tolgono il bagno in casa, l’acqua corrente, senza luce e gas, in un rudere con condizioni semi-fatiscenti, e che decidono di istruire la prole a casa senza contatti con altri bambini e quindi in un oggettivo semi-isolamento che segnerà un destino difficile nel caso un giorno, diventate ragazze, volessero mai aprirsi al mondo, e diventa subito la famiglia del mulino bianco da difendere all’arma bianca per cui mezza Italia grida allo scandalo.

Una casa definita inagibile e insalubre, senza impianto idrico, termico, elettrico e senza un bagno (per principio), malgrado la famigliola poi sfoggi pannelli solari, telefonini, tablet e wi-fi: diavolerie della “modernità” che forse non valgono per i neorurali?


La famigliola del mulino bianco 

Tutto questo in una sovraesposizione mediatica, tra giornali e tv, con pochi precedenti per un caso del genere che però non mette in nessun imbarazzo questi genitori nel loro rigoroso stile di vita naturista: una coppia che sorride in foto ma che poi rifiuta categoricamente di adeguarsi almeno ai più elementari progressi dell’umanità in materia di ingegneria e scienza (per non parlare dell’igiene), e che non riesce a valutare seriamente la pericolosità della situazione in cui si trova a causa di un integralismo che mette in serio pericolo la custodia genitoriale delle figlie. Una famiglia che ha negato ogni tipo di accordo ma anche di offerta e proposta, venuta dall’ambiente circostante per aiutare a riportare le bambine a casa, causando la remissione dell’incarico dello stesso avvocato Angelucci che era riuscito a far accompagnare dalla madre le bambine quando sono state portate in casa famiglia. Uno smacco di fronte ai migliaia di bambini che marciscono in case famiglia senza alcuna dimostrata ragione, e che non riescono a vedere i le proprie mamme per mesi malgrado suppliche e preghiere, e su cui si fa fatica a creare una minima indignazione civile con madri che nessuno aiuta, costrette a chinare la testa a ogni diktat del tribunale (che non è mai molto comprensivo) perché la miaccia è quella di non rivedere più i figli.


La revoca dell’incarico dell’avvocato

Avvocato Giovanni Angelucci

 Come riporta l’Adnkronos l’avvocato Giovanni Angelucci ha spiegato che a   convincerlo a desistere con la famigliola felice, oltre alle forti ingerenze esterne, sono   stati i ripetuti rifiuti dei coniugi riguardo alle soluzioni proposte: “Ieri – dice   l’avvocato – avremmo dovuto incontrarci nel pomeriggio per effettuare insieme il   sopralluogo in un’abitazione a pochi chilometri dalla loro, messa gratuitamente a   disposizione da un imprenditore della ristorazione di Ortona originario di   Palmoli”. Una soluzione che si aggiungeva a quella già suggerita dal sindaco   Masciulli.

La casa nel bosco a Palmoli dove vivono Nathan Trevallion e Catherine Birmingham


Tuttavia nessuna delle due ipotesi è stata ritenuta accettabile dai coniugi Trevallion-Birmingham e l’incontro non ha avuto luogo”

Il sindaco Giuseppe Masciulli

Abitazione messa disposizione da un imprenditore della ristorazione a pochi chilometri dal loro terreno: una casa gratuita, immediatamente disponibile, dove i servizi sociali avrebbero potuto valutare un percorso di reinserimento graduale delle figlie. Una proposta di abitazione fatta anche dal sindaco di Palmoli, Giuseppe Masciulli, che aveva offerto una casa “per iniziare a rispondere a tutte le criticità evidenziate dal Tribunale dei minorenni”: un’abitazione “sicura e adeguata dal punto di vista igienico-sanitario per tutta la famiglia collocata quasi in campagna, a una distanza di tre chilometri dalla loro proprietà, e totalmente green, dove avrebbero potuto seguire anche i lavori di ristrutturazione necessari sul loro casolare”, e che il padre ha nuovamente rifiutato i maniera categorica.

Catherine Birmingham

“Va aggiunto – prosegue l’avvocato Angelucci – che nella stessa giornata avrei dovuto acquisire un’ulteriore firma da Nathan per procedere al deposito, presso il Genio civile, del progetto di ristrutturazione straordinaria dell’immobile. Mi è stato però riferito che tali interventi sarebbero stati, a loro avviso, troppo invasivi e impattanti. Per questo hanno deciso di non firmare né autorizzare il deposito del progetto predisposto dal tecnico di fiducia. Inoltre, sempre ieri mattina, un geometra del posto, dopo essersi messo in contatto con me, si è recato nella casa del bosco insieme a un rappresentante della ditta Ssap San Salvo Appalti Spa, disponibile a farsi carico dei lavori di ristrutturazione. Anche questa offerta, però, sarebbe stata respinta dal signor Trevallion”.

La casa nel bosco a Palmoli dove vivono Nathan Trevallion e Catherine Birmingham

La politica di destra e la salvaguardia della famiglia tradizionale

Quindi in nome di una biofilia portata all’estremo, non solo si rifiutano di mettere a norma la casa ma rifiutano anche tutti gli aiuti che gli vengono offerti, tra cui alloggi rupestri e “green” gratis e lavori di ristrutturazione gratis. Cioè fammi capire: per te è più importante vivere e far vivere in condizioni estreme imponendo le tue decisioni personali, piuttosto che salvaguardare i tuoi figli e impedire che ti siano sottratti per sempre da tribunali che ogni giorno portano via bambini dalle loro case senza pietà? Pensi davvero che per lo Stato in cui hai scelto di vivere i figli siano tuoi, una tua esclusiva proprietà su cui puoi esercitare tutte le scelte che ti vengono in mente?

Ma soprattutto: ci siamo chiesti perché a rizzarsi politicamente sia stata proprio quella destra salviniana e meloniana che non solo sono i primi sostenitori della famiglia etero-tradizionale (mamma, papà e figli), ma sono anche quelli che ormai da anni sostengono in tutti i modi la lobby dei padri separati che proprio attraverso quegli stessi tribunali, quegli stessi assistenti sociali, e quella psicologia forense deviata, strappano i figli alle loro madri trascinandoli per il collo e rinchiudendoli in casa famiglia per vendicarsi della ex che si è ribellata? Ci siamo chiesti perché quando i figli vengono tolti a una madre che denuncia violenza domestica per questa destra va tutto bene, mentre se si va a toccare la famigliola tradizionale, anche se vive in condizioni oggettivamente discutibili per tre bambine piccole, scoppia il finimondo?

Nathan Trevallion

un caos scoppiato in nome di un’idea  fantasiosa di felicità di un idillio bucolico settecentesco, quando sappiamo che vivere nel bosco in quelle condizioni è durissima

E allora insisto: perché nel caso di madri sole che combattono un sistema gravemente compromesso non si muove nessuno, mentre in un battibaleno un paese intero si alza in nome della famigliola felice e raccoglie 130 mila firme di fronte a una situazione ancora non del tutto chiara? La parola di una mamma sola che disperatamente cerca di difendersi da una giustizia deviata, vale meno di quella di un padre che si dichiara disperatamente convinto che il neoruralismo sia una cosa meravigliosa? Qual è la differenza se i bambini sono tutti uguali? Spiegatemelo per favore.









24.11.25

caccia alle streghe e umorismo becero i casi i Valentina Pitzalis sopravvissuta al femminicidio e Cecilia Angisano giudice minorile nel caso della famiglia del bosco

Capisco il tipo che come me usa l'ironia e il sarcasmo perchè sempre allegri bisogna stare come diceva una vecchia canzone ma ci sono dei limiti che non andrebbero mai superati o se lo si fa cercare scuse migliori o stare zitti e subire il crucifige .


leggo basito da Lorenzo Tosa
Questo individuo si chiama Vincenzo D’Anna, ex senatore di Forza Italia nonché attuale Presidente dell’Ordine dei Biologi.E questa qua sotto è la frase agghiacciante che ha scritto su Valentina Pitzalis, la donna e attivista contro la violenza di genere vittima di un tentato femminicidio nel 2011 da parte del marito, che ha tentato di darle fuoco, sfregiandole il corpo e il volto per sempre. “C’è a chi piace cruda ed a chi cotta la moglie” ha scritto su Facebook come un hater qualsiasi che affolla quella cloaca maxima che sono spesso i social.È un commento talmente orrendo, ripugnante, che non avrebbe neanche bisogno di commento.Solo di dimissioni immediate.Invece D’Anna cosa fa? Spiega, si offende, addirittura contrattacca:“Commento sarcastico e non valevole di offesa per la povera vittima. Precisazione a beneficio dei mistificatori!!” Sarcastico? Mistificatori?Quando la toppa è molto ma molto peggiore del buco. Una voragine di sessismo, violenza verbale incompatibile con qualunque incarico pubblico o di categoria.I soliti destroidi [ ma anche altri corsivo mio ] diranno che “non si può più dire niente”.E invece siamo nell’epoca in cui si può dire tutto. Senza mai pagarne le conseguenze.

il secondo caso   riguarda  

Cecilia Angrisano, la giudice che ha firmato l’ordinanza sulla casa nel bosco di Chieti e Presidente del Tribunale dei Minori dell’Aquila  Lo hanno rifatto, come sempre, sempre con lo stesso metodo squadrista.In queste ore è finita nel mirino di tutta la destra e dei suoi “giornali”, se così si possono chiamare.Addirittura “La Verità” la espone all’indice in prima pagina con tanto di foto centrale e un titolo che viola qualunque codice deontologico o principio di dignità.“Ecco chi è il giudice che ha portato via i i figli ai genitori nel

bosco”.
Come se fosse una sadica che si diverte a separare famiglie.Non solo. La accusano anche di essere un’attivista Lgbbtqi+, come se difendere i diritti delle persone fosse - nella loro visione del mondo distorta - qualcosa di cui vergognarsi.Una vera e propria caccia alle streghe, una gogna pubblica, con la stessa modalità già utilizzata con la giudice Apostolico per Lampedusa, con Silvia Albano nel caso dei centri in Albania. E ora Angrisano. Questo non è giornalismo o informazione . Questo è squadrismo puro. Orchestrato dai massimi esponenti del governo assieme ai propri trombettieri di regime.Voglio esprimere la massima solidarietà a questa servitrice dello Stato, la cui unica “colpa” è quella di aver applicato la legge con disciplina e onore, di aver messo al primo posto la tutela dei minori, consapevole di quello che rischiava in un Paese guidato da populisti con la clava.E no, non le nascondo la faccia, perché non c’è nulla da nascondere né da vergognarsi. Anzi, sono grato a questa giudice. E, come a lei, a tutti i giudici che fanno bene il proprio mestiere in un clima infame.

Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata n LX IMPARATE A “LEGGERE” IL LINGUAGGIO DEL CORPO

 Il linguaggio del corpo da solo non basta a prevenire femminicidi o violenze, ma può essere un segnale precoce utile se integrato con educ...