Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
13.11.24
A VOLTE PER RIFLETTERE SUI FEMMINICIDI MEGLIO IL RUMORE CHE L'IPOCRITA MINUTO DI SILENZIO . LA BELLISSIMA INIZATIVA PER GIULIA CECCHETTIN
“Niente rumore, serve silenzio, ma ognuno a casa sua, magari con una candela accesa sul balcone di casa.”
Questa la sintesi della allucinante circolare del preside Luca Piccolo, ovviamente uomo.
Un preside che affossa l'iniziativa dei ragazzi è a mio aviso non dovrebbe ricoprire quel ruolo perché significa che non ne capisce l'importanza.Infatti ormai qualunque esperienza collettiva sembra sovversiva, mentre c'è un bisogno enorme di partecipazione e appartenenza, specie tra i giovani. Si può pregare e accendere candele sul proprio balcone, naturalmente, ma se i compagni di scuola si sentono di fare un piccolo gesto di memoria non mi pare proprio il caso di vietarlo . Ecco quini che la risposta più bella è arrivata dai ragazzi, dagli ex compagni di scuola di Giulia, che sono rimasti fermissimi sulla propria volontà.
“Il Preside non vuole? E noi lo facciamo lo stesso.” Hanno applicato quella che una volta si chiamava disobbedienza civile, ed è qualcosa che raramente si impara e s'apllica sui banchi di scuola.
Altro che silenzio, questi ragazzi ci stanno dicendo, anzi urlando, che abbiamo bisogno di rumore per Giulia e le quasi cento donne ogni anno vittime di femminicidio. Abbiamo bisogno di alzare la voce, di “far casino” se necessario. Mai tacere.E' questo che ci hanno voluto dire dando una grande lezione a chi dovrebbe insegnare loro.
28.6.24
Maturità, la protesta delle 3 studentesse di Venezia: si sono presentate all’orale senza sostenere il colloquio. Alla fine promosse Linda Conchetto, Virginia Gonzales e Lucrezia Novello del Foscarini: così hanno contestato le insufficienze nel compito scritto di greco
DI COSA STIAMO PARLANDO \ RIERPILOGO
<< abbiamo fatto l’accesso agli atti, ma non siamo sicure di fare un ricorso, anche perché la procedura è abbastanza lunga e già il riscontro mediatico è utile. Ho fatto tutto questo anche per mia sorella più piccola – conclude – tra qualche anno farà anche lei la maturità e non voglio che le capiti una vicenda simile.«Stamattina – spiega Virginia Gonzales – abbiamo fatto tutte la richiesta di accesso agli atti, ma non un ricorso, perché il nostro obiettivo non è rifare la maturità o ottenere un voto più alto, ma fare chiarezza sulla questione per l’utilità futura di chi farà la maturità nei prossimi anni. [ continua qui ]
, come di quella ragazza che l'anno scorso ( ne ho parlato anch'io sul blog cercatelo nell'archivio ) fece ripetere la maturità ad l'intera classe per un capriccio per poi ottenere lo stesso riusultato .
Alla faccia di chi ha conmmentato la mia condivisione su fb con uno sghignazzo . Nell’era della digitalizzazione e dell’apparente disinteresse giovanile, il gesto di Linda Conchetto, Virginia Gonzales e Lucrezia Novello rappresenta una mossa coraggiosa che sfida gli stereotipi sulle nuove generazioni. Le tre studentesse del liceo classico Foscarini di Venezia hanno deciso di fare scena muta durante l’orale della Maturità, in segno di protesta contro quella che ritenevano un’ingiustizia nei voti dello scritto di greco. Questo gesto, lontano dal qualunquismo e dalla rassegnazione, dimostra una forza di carattere e una determinazione che meritano di essere celebrate.
In una società che spesso dipinge i giovani come apatici e disinteressati alla lotta per i propri diritti, la protesta di queste tre ragazze contraddice questa visione. Linda, Virginia e Lucrezia hanno scelto di non accettare passivamente una decisione che sentivano profondamente ingiusta. Hanno messo in gioco la propria carri
<< Il loro gesto >> come afferma quest'ariticolo Quando fare scena muta all'orale è la vera prova di maturità: il caso Foscarini di The Social Post << è stato tanto più significativo perché ha avuto conseguenze tangibili. Con un punteggio basso nell’orale, hanno compromesso il loro punteggio finale. Tuttavia, la scelta di rischiare, di affrontare le possibili ripercussioni, sottolinea la loro determinazione e il loro impegno verso i propri principi. Nonostante le difficoltà, Linda, Virginia e Lucrezia hanno mantenuto la propria integrità, mostrando un coraggio che va oltre la semplice protesta.Linda Conchetto, che di greco ha 8 ed ha dato prova di performance scolastiche eccellenti, ha spiegato la sua decisione con parole che riflettono una maturità e una consapevolezza rare. “Ho rifiutato l’esame orale perché, dopo un voto in greco che ritenevo ingiusto, mi sono sentita ferita nell’orgoglio di studentessa,” ha dichiarato. Linda ha voluto sottolineare che accettare l’ingiustizia avrebbe significato tradire sé stessa e i suoi valori. La sua azione non era solo una protesta personale, ma anche un atto di solidarietà verso i suoi compagni di classe, molti dei quali avevano subito la stessa sorte.
Questo episodio ci invita a riflettere su quanto sia importante ascoltare e rispettare la voce delle nuove generazioni. Spesso, gli adulti tendono a minimizzare o a non prendere sul serio le proteste dei giovani, considerandole frutto di immaturità o ribellione senza causa. Tuttavia, il caso di Linda, Virginia e Lucrezia dimostra che i giovani sono perfettamente capaci di riconoscere le ingiustizie e di lottare per i propri diritti con determinazione e coraggio.Infatti Il loro gesto ci ricorda che il cambiamento e il progresso sociale sono spesso guidati da chi osa sfidare lo status quo. Le nuove generazioni, con la loro energia e il loro senso di giustizia, possono essere una forza potente per il cambiamento. Dobbiamo incoraggiarli a esprimere le proprie opinioni e a lottare per ciò in cui credono, anche quando questo comporta dei rischi.In conclusione, il coraggio dimostrato da Linda, Virginia e Lucrezia è un esempio luminoso di come le nuove generazioni possano essere protagoniste attive del loro futuro. Hanno dimostrato che la lotta per i propri principi non è una questione di età, ma di carattere e di determinazione. In un mondo che cambia rapidamente, è fondamentale che ascoltiamo e sosteniamo questi giovani, perché sono loro che plasmeranno il futuro con le loro idee e il loro coraggio.Credo e qui concludo che che queste ragazze con il loro essere andate in direzione ostinatra e contraria saranno delle ottime , se sceglieranno di diventarlo , madri .
con questo è tutto alla faccia di chi dice che i Milenians sono apatici o lamentosi e li paragona ( vedere il mio post precedente ) alla generazioni dei loro genitori ed in alcuni casi anche nonni
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