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8.1.24

acca larentia il passato che non passa

DI COSA  STIAMO PARLANDO  




Mi spiace deludere IL Signor Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ma come ormai d’abitudine, ogni anno la commemorazione della strage di Acca Larenzia diventa l’occasione per una celebrazione neofascista, e non accade solo sotto questo governo di estrema destra, cosa che dovrebbe farci seriamente riflettere sulla maturità delle nostre istituzioni democratiche. nel silenzio ( totale o quasi ) , nell’indifferenza e nell’impunità generale In centinaia, disposti in formazione militare, con il braccio teso in un saluto romano al grido di “presente” per ricordare i camerati caduti in via Acca Larentia, a Roma.Tutti lo sanno, ma nessuno interviene, come se fosse un normale raduno di militanti.Ma questo non è raduno, questo è un ritrovo dichiaratamente fascista. Questo è un reato, un crimine, una scena

semplicemente intollerabile in un Paese civile e democratico.
Sarebbe ora di di dire basta ma con i fatti non a parole a questa Ridicola la parata con procedura militare che irreggimenta le presunte truppe: chiede l’attenti, poi per tre volte ripete “per tutti i camerati caduti” e la risposta in coro è “presente”, con l’enfasi del saluto romano. Infine autorizza il “riposo” e scioglie i ranghi. Grotteschi nell’aspirazione di sentirsi per qualche minuto milizia fascista; grotteschi e ridicoli, certo, eppure non meno inquietanti.
Vedere che questa messa in scena accade autorizzata, tutelata e agevolata dalle istituzioni, dovrebbe spaventare ma ormai ci s'è assueffatti . Nulla c’entra una parata neofascista con il ricordo delle vittime del terrorismo. Lo stesso paese che procede all’identificazione di chi alla Scala grida “viva l’Italia antifascista”, che manganella studenti, che condanna al carcere chi organizza rave party, permette sul suolo pubblico questo tipo di eventi. Tutto in coerente continuità con la trasformazione autoritaria del nostro paese, dove queste pagliacciate servono a carezzare il pelo delle frange radicali di estrema destra che si sentono sempre snobbate e tradite dai “camerati” che hanno raggiunto poltrone di potere, ma che, incredibilmente, hanno ancora bisogno dell’appoggio di questi esaltati . Infatti  . Come dice Lorenzo Tosa

Questa non è l’Italia di Giorgia Meloni.
Questa è l’Italia punto. Che è e resta, come sempre, all’estremo ma anche in parte dei suoi apparati, fascista.E il governo Meloni, attenzione, non è la causa di questo scempio qui sotto, semmai la conseguenza. E la sua legittimazione.Lo voglio dire chiaro e a scanso di equivoci.Giorgia Meloni è, rappresenta, incarna politicamente e storicamente le immagini raccapriccianti di Acca Larentia.Ma quelle immagini lì, quel raduno, quegli avanzi di fognatura che fanno il saluto romano disposti in parata militare c’erano ieri, c’erano l’anno scorso, e c’erano tutti gli anni precedenti (come dimostra questo scatto) quando Giorgia Meloni neanche sognava di diventare Presidente del Consiglio. E tutti i maledetti anni pochi di noi hanno continuato a mostrarlo e denunciarlo senza che NESSUNO - destra, sinistra, centro, di sotto, di lato - abbia mai fatto nulla per impedirlo, perseguirlo o condannarlo. Tutti sapevano, ma nessuno ha mai fatto nulla. Troppo facile svegliarsi oggi e gridare allo scandalo dell’Italia ai tempi di Giorgia Meloni, troppo comodo, auto-assolutorio.Questa non è l’Italia di Giorgia Meloni. Questa è l’Italia punto. Che è e resta, come sempre, all’estremo ma anche in parte dei suoi apparati, fascista.E il governo Meloni, attenzione, non è la causa di questo scempio qui sotto, semmai la conseguenza. E la sua legittimazione.Prima lo capiamo tutti, meglio è.

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