Visualizzazione post con etichetta editoria. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta editoria. Mostra tutti i post

31.1.16

Chiude la libreria che rifiutò di vendere il libro di Schettino

apprendo  da   tramite la pagina facebook    di  La cronaca  italiana  \  geolocal     che
Chiude la libreria che rifiutò di vendere il libro di Schettino


‪#‎Livorno‬. Chiude la libreria che rifiutò di vendere il libro di Schettino. il negozio di via Marradi chiude i battenti e i proprietari affiggono alle vetrine i ringraziamenti ai propri clienti
di Maria Giorgia Corolini




La libreria Marradi

LIVORNO. A farla salire alla ribalta delle cronache nazionali, passando da piccola libreria di provincia a conduzione familiare a simbolo del riscatto di migliaia e migliaia di cittadini nei confronti di un sistema che manda i disonesti in cattedra all'università e gli permette di pubblicare libri e promuoverli nei salotti tv, era stato un semplicissimo cartello scritto a mano: “In questa libreria non vediamo il libro di Francesco Schettino”.
Chissà se la bella e sorridente venticinquenne Cristiana Ricci, all'epoca titolare della libreria Marradi, avrebbe potuto immaginare tutto il clamore che seguì all'articolo del nostro giornale, e che in pochi giorni la fece rimbalzare, insieme al cartello bianco e al suo negozio, su tutte le testate nazionali, senza distinzione di sorta. Per giorni non si parlò d'altro e non vi fu un solo livornese che non prese parte alla diatriba che vide opporsi sostenitori della libertà di espressione del codardo comandante a sostenitori della giovane libraia ribelle, che insieme alla sua famiglia e ai suoi libri entrò di diritto nel cuore di tutti. Ecco perché, a un anno di distanza, saranno in tanti a dispiacersi della chiusura della libreria Marradi: a dare l'annuncio gli stessi proprietari, che nella giornata di giovedì 28 gennaio hanno affisso alle vetrine due cartelli scritti a mano con cui avvertire e ringraziare tutti i clienti, uno ad uno, nome per nome.“Non chiudiamo per problemi economici, anche se la crisi non scherza: mia figlia Cristiana ha avuto un'occasione di lavoro irrinunciabile e per mio marito, che nella scorsa primavera si è intestato il negozio, gestirlo da solo è diventato difficile. Avremmo bisogno di una commessa, ma assumere una persona, ad oggi, è davvero impossibile” spiega la professoressa Maria Rosaria Sponzilli, che tra una lezione e uno scrutinio ha aiutato in questi mesi il marito Giovanni Ricci nell'attività commerciale
Avevo bisogno di un po' di indipendenza e col nuovo lavoro ho trovato una mia strada- spiega Cristiana, che non nasconde il dispiacere- questi 5 anni mi hanno davvero arricchito, è stata un'esperienza bellissima che porterò sempre con me”. Alla Libreria Marradi, infatti, non si vendevano soltanto libri: come raccontano gli stessi proprietari, il negozio era diventato un luogo d'incontro e di amicizia, di scambio e di confidenza. Ecco perché la notizia è rimbalzata in fretta e ha colto molti di sorpresa, anche tra i clienti più affezionati: non appena hanno saputo che la loro libreria preferita stava per chiudere i battenti, in molti si sono precipitati a comprare qualcosa, o anche solo a salutare.

Commossi i tre proprietari, che ai clienti e al quartiere hanno dedicato questa bella lettera: “Grazie a tutte e tutti, agli amici, ai conoscenti e ai clienti che sono diventati amici. Grazie a chi è entrato nella nostra libreria anche solo una volta. Con voi abbiamo parlato, riflettuto, criticato, abbiamo raccolto le vostre confidenze e voi le nostre. Ci siamo confrontati sulle letture e sugli autori scambiandoci e condividendo emozioni. Alcune volte, durante gli ordini scolastici, vi siete arrabbiati ma altre divertiti a provare con noi i nuovi giochi di legno, chi a lanciare freccette o a fare una partita a calcetto. Vi è dispiaciuto quando la “bimba” è andata a lavorare altrove ma avete apprezzato l'operato del “libraio spettinato” e aspettato i consigli dalla prof. Abbiamo scoperto persone meravigliose per le quali anche il solo fare una fotocopia era l'occasione per fermarsi e parlare della loro e della nostra vita e mostrarci il loro affetto. Nonostante tutto ciò è arrivato per noi il momento di chiudere, ora siamo tanto più ricchi certo non economicamente...ma nel nostro cuore! Grazie. E continuate a leggere!”.
cco perché, a un anno di distanza, saranno in tanti a dispiacersi della chiusura della libreria Marradi: a dare l'annuncio gli stessi proprietari, che nella giornata di giovedì 28 gennaio hanno affisso alle vetrine due cartelli scritti a mano con cui avvertire e ringraziare tutti i clienti, uno ad uno, nome per nome.

LEGGI ANCHE:

Non chiudiamo per problemi economici, anche se la crisi non scherza: mia figlia Cristiana ha avuto un'occasione di lavoro irrinunciabile e per mio marito, che nella scorsa primavera si è intestato il negozio, gestirlo da solo è diventato difficile. Avremmo bisogno di una commessa, ma assumere una persona, ad oggi, è davvero impossibile” spiega la professoressa Maria Rosaria Sponzilli, che tra una lezione e uno scrutinio ha aiutato in questi mesi il marito Giovanni Ricci nell'attività commerciale.“Avevo bisogno di un po' di indipendenza e col nuovo lavoro ho trovato una mia strada- spiega Cristiana, che non nasconde il dispiacere- questi 5 anni mi hanno davvero arricchito, è stata un'esperienza bellissima che porterò sempre con me”. Alla Libreria Marradi, infatti, non si vendevano soltanto libri: come raccontano gli stessi proprietari, il negozio era diventato un luogo d'incontro e di amicizia, di scambio e di confidenza. Ecco perché la notizia è rimbalzata in fretta e ha colto molti di sorpresa, anche tra i clienti più affezionati: non appena hanno saputo che la loro libreria preferita stava per chiudere i battenti, in molti si sono precipitati a comprare qualcosa, o anche solo a salutare.
La libreria Marradi chiude e ringrazia i clienti
Il titolare Giovanni Ricci: "E' un dispiacere chiudere, ma mia figlia ha trovato un altro lavoro e da solo non ce la faccio". Quando Cristiana rifiutò di vendere il libro di Schettino (video Dario Marzi)
La libraia di Livorno: ''Volevo solo che non mi chiedessero il libro di Schettino''
Cristiana Ricci è la titolare della libreria Marradi di Livorno. Ha affisso un foglio con scritto ''In questa libreria non vendiamo il libro di Schettino''. La foto del cartello ha spopolato su Facebook, raccogliendo tantissima approvazione e qualche commento critico di chi le dice di averlo fatto solo per pubblicità. ''Il mio unico intento era mettere in chiaro che io quel libro non lo vendo, per rispetto delle vittime. Sono contenta che in tanti la pensino come me''. Video Daniele Marzi / Giulia Mancini




Ora  è un grande dispiacere apprendere la notizia che un'altra attività , specie   culturale  ,ci lascia . Ma



Aldo Lazzaretti
Speriamo che la nostra libraia abbia fatto tesoro della brutta esperienza di rifiutare, anzi peggio, censurare le richieste dei lettori. Un editore, un imprenditore non possono credere alla "balla" dei costi di una commessa che avrebbe potuto con un po' formazione e di passione rilevare la libreria. Spero nuovamente in un escamotage pubblicitario per mantenere ancora in piedi una libreria per Livorno. Suvvia livornesi che avete figli in cerca di una professione, guardate le statistiche delle vendite librarie, i libri tornano a tirare forte ed il 2016 sarà un anno fantastico. Forza livornesi una nuova vitalità, "libreria editrice" come lo era Belforte. Andrà bene, parola di editore!

23.2.14

Lady Mafia, uccide per vendetta L’Antimafia boccia il fumetto: sospendetelo . Libera: serie «diseducativa che ferisce le vittime dei clan»

riporto a  tali di cronaca i siti   del fumetto   non per  farli pubblicità



Stavo contattando   l'amico  Francesco Artibani  per  chiederli informazioni    su una sua   opera  ,  quando  sulla  sua bacheca   leggo  , che  riporta ( vedere sotto )  l'articolo del corriere  della sera ,    questo post

Un fumetto patetico e dilettantesco riporta la considerazione del fumetto in Italia indietro di cinquant'anni. Parlare male del lavoro degli altri non sarà il massimo dell'eleganza ma io non sono elegante e dico che questa merda non ce la meritiamo
  vado    a leggermi     questo  articolo   del corriere  della sera  del 22\2\2014




un immagine   del fumetto  
Si chiama«Lady Mafia», è una serie a fumetti noir che vede protagonista una donna del Sud a metà tra mala, sete di vendetta e voglia di giustizia. Il fumetto è in edicola da neanche 48 ore ed è già diventato un caso. Tanto da essere bocciato dalla commissione parlamentare Antimafia che, per bocca del deputato Pd Davide Mattiello, parla di «operazione editoriale offensiva che deve essere sospesa», siamo davanti a un albo «che non trova di meglio che esaltare la violenza mafiosa come una risposta alla violenza mafiosa». Dello stesso tenore il comunicato di Libera, l’associazione antimafia fondata da don Ciotti. «Ancora una volta si gioca con le parole e si sfrutta il “fascino” della mafia per un’attività commerciale che di educativo e formativo non ha nulla».
l'albo in edicola  


TRA VENDETTE E GIUSTIZIA - Ma cos’è Lady Mafia? L’albo ammicca alle suggestioni del fumetto noir anni Sessanta/Settanta, Diabolik in testa. Formato bonelliano, 132 pagine bimestrali. Una programmazione di 10 uscite. Pubblicato dalla «Cuore Noir Edizioni», casa editrice pugliese che ora prova l’esperimento dell’edicola. Per ora Lady Mafia ha ricevuto recensioni e anticipazioni lusinghiere dalle riviste specializzate. La storia è quella di una ragazza del Sud, che nella fantasia dell’autore, Pietro Favorito, prende il nome di Veronica De Donato. Una storia dura, una saga familiare che mescola sangue e violenza. Alle spalle una famiglia distrutta dalla mafia in modo truce. E un presente volto a cercare una giustizia che sa molto di vendetta. Feroce.
Il deputato Pd Davide Mattiello
LIBERA: DISEDUCATIVO - Libera però ritiene l’uscita di questo albo « un’operazione che ferisce la memoria di tante donne vittime delle mafie e dei loro familiari, impegnati a promuovere con le loro testimonianze il valore della giustizia contro la barbarie anche culturale della vendetta». Non solo. « nel paese di Lea Garofalo e di tante donne come lei che hanno scelto, anche a prezzo della vita - si legge in un comunicato - il coraggio della denuncia, il fumetto Lady Mafia rappresenta un vero e proprio insulto alla loro memoria».
LA REPLICA DELLO SCENEGGIATORE - Lo sceneggiatore dell’albo Favorito replica così alle accuse: «Innanzitutto teniamo a precisare che non è nelle nostre intenzioni ferire nessuna delle tante donne vittime della mafia - dice a Corriere.it - né tantomeno oltraggiare la loro memoria. Ma certe accuse arrivano da chi il fumetto non lo ha nemmeno letto. La violenza? Il nostro obiettivo è quello di demistificarla raccontandola». L’autore spiega che «Lady Mafia è un fumetto noir, che si tinge di tinte forti come previsto dal filone narrativo cui fa capo, e le parole Lady Mafia altro non vogliono essere che un sostantivo femminile della parola boss. Se invece di chiamarlo Lady Mafia, il nostro fumetto l’avessimo chiamato mister mafia, avremmo fatto lo stesso scalpore?».

                                      Alessandro Fulloni


Un fumetto   che , cosa  strana   visto   che  hanno   già pubblicato   a livello  locale    ed ora  rincominciato a livello nazionale  , sta  creando   come potete leggere  l'articolo sopra .   Come al solito   tutto ciò si risolve in ottima pubblicità gratuita al fumetto, fa sorridere questa volontà di censurare qualcosa che raggiunge un pubblico limitatissimo, selezionato e consapevole a fronte della tranquillità con cui si è trasmesso in prima serata su rete nazionale una serie pressoché "agiografica" come "Il capo dei capi".



dal blog   del  fumetto





Io sto  con l'autore  perchè : 1)   certe accuse arrivano da chi il fumetto non lo ha nemmeno letto. e  che  <<   La violenza? Il nostro obiettivo è quello di demistificarla raccontandola  >>  come spiega  l'autore  nell'articolo del corriere  sopracitato ., 2)  perchè  c'è articolo 21  dellla  costituzione italiana che  cita  testualmente  :

Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili.In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'Autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all'Autorità giudiziaria.Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s'intende revocato e privo di ogni effetto.La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica. Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.



Quindi siamo ( o almeno dovremo essere )  in un Paese libero e ognuno e' libero di esprimere le proprie opinioni, anche intellettualmente disoneste, senza incorrere in censura. Ci resta, pero', la riprovazione, e operazioni come queste sono riprovevoli  o .Ma  senza  per  questo invocare  censure , divieti  , sequestri di giornali  \   riviste    Ma  soprattutto  per  l'indignazione   a  senso unico  in quanto  un approccio  nel raccontare  le  mafie  ( le quali  per  vari motivi , che ora  non sto  qui  ad  elencare   per  evitare  d'uscire  fuori tema   ma   che chi   si guarda intorno  capisce benissimo   quali sono  ,in   l'italia   soprattutto  le zone  del Nord-Est  sono in mano alle mafie . Non  solo alle nostre mafie  \  criminalità organizzata  da  40\50 a  questa parte  ,  ma  dall'ultimo decennio del secolo scorso  in mani alle mafie  cinesi e dell'est  europa  )  è  stato fatto dai   due  romanzi  di Mila   ( Regina Nera  - la  ballata  di Milia   e la Ballata  di Mila ---  foto a  sinistra  tratta  dal http://www.matteostrukul.com/ ----  di Matteo Stukul 
Ma  ciò    non significa   che  sia  critico sia  verso di Lui e  tali racconti   del genere   in quanto  ritengo  che tale racconto può essere  (  poi  magari chi  sa  come  s'evolve ) raccontato  in maniera  diversa cioè  senza  trascurare il valore della legalità    , come ha fatto   ad  esempio  come  è stato raccontata La serie Tv degli anni '80 \90 la piovra oppure le ultime due delle tre dello spin-off ( cioè una fiction nuova che trae origine da una fiction precedente) la nuova squadra \ spaccanapoli .
Come  allo stessa maniera  sono critico  verso   Libera  e  le altre associazioni antimafia    che oltre  a  criticare   , dovrebbero  proporre  , usando  i loro stessi mezzi di   comunicazione  (  fumetti  , film , ecc  )  in modo  che il messaggio antimafia  arrivi in maniera  più diretto  , sia  verso quei  cialtroni di politici   che invece di fare  serie leggi  antimafia e colpirli  dove  fa  più male  cioè il capitale  e  le società finanziarie    invocano la censura  ed  il ritiro del fumetto . 
Per   quanto riguarda   la  mia critica  al fumetto in se  , insieme a  quella  di altri professionisti   la  trovate  qui   sotto   nella feconda  discussione avvenuta   sulla bacheca  di  Francesco

 [....]



Samuele Perini Per non parlare delle pubblicità all'interno delle didascalie del fumetto. Un'operazione a parte per coinvolgere le attività nella distribuzione.
E il Lady Mafia tour? Avevano pure la ballerina di pole dance!
Pablito Caracciolo L'ho fatto! Tutto questo parlare male mi ha messo la curiosità e l'ho comprato...ammirevole il coraggio di presentare al grande pubblico un prodotto come questo...
Giuseppe Scano non sarebbe meglio per dare un giudizio globale leggerlo o quanto meno aspettare ala fine ?
Samuele Perini Hai visto il sito, Giuseppe? O i disegni? Almeno un giudizio su queste due cose si può dare.

Ciro Il Cane Cangialosi Già l'idea di base è tremenda, creare un personaggio del genere è sintomo di chi la mafia non sa neanche cosa sia. Sinceramente non gli darei tutta 'sta importanza quindi oltre a questo commento continuerò ad ignorare l'intera vicenda
Giuseppe Scano no . adesso vado a vedere
Giuseppe Scano il sito si e le copertine pure la penso come Ciro Il Cane Cangialosi

Ugo D'Orazio in effetti viene voglia di andarsi a prendere una copia per collezione. Ma graficamente bella non si può proprio dire, non so i contenuti, ma l'accanimento di Francesco mi fa pensare che pure quelli siano inesistenti.

Francesco Artibani @ Paolo: Il punto, secondo me, non è il valore artistico o morale dell'opera ma il ruolo dell'informazione rispetto il mondo del fumetto. Per tanti giornalisti preparati e attenti ci sono questi giornalisti da buffet appecoronati agli uffici stampa. Io mi interrogherei su queste figure e sui danni che fanno a un settore che già stenta di suo per affermarsi e per trovare riconoscibilità al di fuori del suo recinto.
Francesco Paolo Cusano scusate ma qualcuno ha letto l'intestazione dell articolo? " l'antimafia boccia il fumetto", ma come è possibile ? era iniziato come un innocuo "fumetto" disegnato male
Pablito Caracciolo Nel bene e nel male il fumetto è riuscito nell'intento di far parlare di sé...molti, come me, lo avranno comprato per curiosità e il primo numero avrà forse un riscontro positivo di vendite...poi se la testata avrà un suo seguito è tutto un altro discorso.
Alessio Licheri Non c'è miglior pubblicità di quando si mette in bocca all'Autorità un divieto. Sia che questo divieto sia stato realmente espresso, oppure no...
Ugo D'Orazio è come lo strategismo sentimentale di Marra, il libro ora è nelle bancarelle a 1€ ma io non lo compro lo stesso
Giuseppe Scano Infatti confermo quanto dice Ugo D'Orazio e nuovamente quanto dice Ciro Il Cane Cangialosi. io non ci vedo niente d'innovativo , almeno dalle copertine e dalla trama , mi sembra una scopiazzatura \ remarke di diabolik . non vale la pena sprecarci € con i tempi di crisi che corrono . Ma neppure censurare . Se invece di chiederne il ritiro , proponessero la politica e l'antimafia sia quella da salotto / casta , sia quella dal basso ponessero dei modelli alternativi nel mondo del fumetto e delle arti , invece di lanciarsi nelle solite e vecchie \ stantie campagne s'eviterebbero casi del genere e pubblicità a gratis ad un opera dozzinale
Giuseppe Scano riconfermo opera dozzinale vedendo i disegni ( da quel poco che ne capisco , non ho fatto scuole d'arte e in disegno era medie ero una capra ) sulla pagina facebook , che qui non metto per farli pubblicità gratuita , del fumetto .

Samuele Perini E' finito al Tg2. Come diavolo è possibile?
Fortuna che già sembrava un'impresa essere sul Sole 24 Ore.
Edizione delle ore 13:00
Francesco Artibani Per dirla con il saggio Ferretti, la qualità c'ha rotto er cazzo!
Paolo Di Orazio II mi state convincendo a comprarlo, per la paletta!
Francesco Artibani In realtà anch'io lavoro per Lady Mafia

Paolo Di Orazio II allora mi fiondo in edicola a doppia mandata
Mattia Surroz ma chi lo disegna?
Paolo Altibrandi chi fa televisione di qualità ne vede ben poca e chi la vede (la Tivvù) non la cerca, che lo mostri anche il Tg2 è normale... considerando il livello di preparazione sul fumetto di certi giornalisti!
Giacomo Vallarino l'ho comprato. stasera recensisco.
Paolo Altibrandi ho schivato sanremo in TV e me lo sono ritrovato qui su FB triturandomi i maroni, questo vorrei risparmiarmelo, grazie
Francesco Artibani No, devi soffrire come tutti. Chi siamo noi, i figli della serva?

Paolo Altibrandi nun je la faccio... sono troppo sensibile, sono cresciuto con il Corriere dei Piccoli degli anni '60 e devo ancora metabolizzare il disastro Corrier Boy
Paolo Fizzarotti Ma la poppa prorompente è funzionale alla vendetta antimafia?
Simone Paoloni perdonate il complottismo, ma visto l'incredibile risalto a un fumetto fatto da "non professionisti" ... per non usare le parole volgari, e visto che si parla di mafia, ma nn di come è veramente la mafia e visto che ha contro l'antimafia, nn è la pubblicità sia pagata dalla... aifam?

Samuele Perini Non per turbare animi sensibili maaaaaaaaaaaa ci sarebbe anche questo. L'ho notato poco fa.


Rosaria Sannino Samuele Perini oddio! hahahha assurdo...mi auguro che nessuno prenda parte a tali "corsi" ahahahah cioè io sono basita!
Un vortice di violenza, di colpi di scena e di inconfessabili verità, nel nuovo...Altro...
Giorgio Pedrazzi C' è stato un tempo (a cavallo anni Sessanta-Settanta) che chiunque sapesse appena tenere in mano una matita oppure una penna trovava spazio per pubblicare. Bene, 'roba simile' non si è mai vista.

A  voi  l'ultima parola

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...