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4.11.23

domande di nipoti che s'avvicinano alla vita autonoma cioè alla maggiore età

< Sei un falito   >> dice   cugino  alla  cugina  .  
La   cugina   : <<  non è vero  >>  e  si mette  a piangere  . Ecco  che intervengo io   la la consolo ma anziche   che  rimproverare   \  sgridare  il  primo    propongo  questa  vignetta  presa    dal mio  contatto    fb   Elvia Franco





  risate     generali   due  due  birbanti    e  scuse  con abbraccio     finale     del primo  alla  seconda   .  e  poi abbraccio  tutte  e due  allo  zio  aquisisto  in quanto  cugino   di loro padre 
Ma  veniamo     alla domanda ,  che  poi  da  il  titolo  al post  ,     fattami   non ricordo     da  chi  di loro due   Cosa   è la  fortuna  ?
Scultura della dea Fortuna, tradizionalmente bendata,
 di 
Annita Mechelli.  da lla voce  fortuna  di  wikipedia 
Inizialmente    erano sorpresi   dal mio imbarazzo \  titubanza   perchè non  sapevo   , vista   la loro età (  6 e  12   anni  )   spiegarglierlo   senza  essere  troppo  nozionistico e   dogmatico  o  peggior e dei casi     senza  scadere   nella  banalità  . Infatti   Il termine latino fortuna deriva da fors, che vuol dire «sorte» ed ha la stessa radice di ferre, che indica «portare»; quindi fortuna può voler dire «ciò che porta la sorte». Ma  soprattutto   perchè La definizione della  parola  fortuna  

  da   Fortuna - Wikipedia 

 varia a seconda del contesto filosoficoreligiosoletterario o emotivo.Secondo l'editore e lessicografo statunitense Noah Webster, la fortuna è «una forza senza scopo, imprevedibile e incontrollabile che plasma gli eventi in maniera favorevole per un individuo, un gruppo o una causa».[1] Secondo il dizionario della lingua italiana di Giacomo Devoto e Gian Carlo Oli, è la «presunta causa degli eventi e delle circostanze non spiegabili razionalmente».[2]

Ruota della fortuna, simbolo ricorrente della buona sorte,[3] che rappresenta i suoi imprevisti andirivieni, come nell'omonima carta dei tarocchi, o in opere d'arte quali il rosone della basilica di San Zeno.

Quando viene intesa come un fattore indipendente dal proprio controllo, cioè che non riguarda la volontà, l'intenzione o il desiderio, la fortuna può essere interpretata in almeno due sensi: nel senso "prescrittivo" indica un concetto soprannaturale e deterministico secondo il quale vi sono forze che determinano il verificarsi di certi eventi, nel senso "descrittivo" si parla di fortuna in seguito ad eventi che portano ad essere felici o infelici. Il significato del termine fortuna può quindi inglobare diversi concetti che vanno dalla aleatorietà passando per la fede e la superstizione.  ......segue 

ma  mi  sono  venute    in aiuto    sia  questa  frase     
« Della fortuna instabile\ la revolubil ruota\  mentre ne giunge al vertice\ per te s'arresta immota.» (Gioacchino RossiniLa Cenerentola, libretto di Ferretti, 1817, scena ultima.)  suggeritami  dalla  voce  di wikipedia    cita   ed     dalla  bella  storia (   ne  trovate sotto la  prima  pagina  )    di  Top  de  toys    sull'ultimo  numero del settimanale  topolino. In pratica  un addattamento  disney   delle tematiche  di  Martin mystere   




in cui     c''è una bellissima   definizione   secondo me  adatta   aibambini  curiosi   e  vispi  
 La   fortuna ha   due   facce  . Quello che   è bene  per uno  è male per  l'altro  e  viceversa  . ... 
Ecco   che   piccolo rimprovera  all'altra    : <<  ma  allora   lei    è più fortunata di me  >>  .  la   grande   <<  non  è  vero    l'altra  volta     sei stato   fortunato tu  ed  io  sfortunata  >> .  ...  Io  intervengo     dicendola  di   non stare  li a battibeccarsi  in quanto   come  dice   lo stesso personaggio   della storia   prima  citata     <<   davvero non   sappiamo mai sapere   come  andranno  le  cose   >>.  Loro miu  guardando perplessi  ed  all'unisono  dicono   : <<   zio ha  ragione   >>  e   fannno pace  .   In quel mentre    sono arrivati i  genitori   a  riprenderli   e  la mia giornata  da  baybissitter  è finita   .

29.4.23

Giannis Antetokounmpo e chi chiama «fallimento» ogni sconfitta




Giannis Antetokounmpo e chi chiama «fallimento» ogni sconfitta

«Michael Jordan ha giocato 15 anni, ha vinto 6 titoli: gli altri nove anni sono stati un fallimento?» ha detto tra le altre cose il campione dei Milwaukee Bucks appena eliminati in NBA

Giannis Antetokounmpo (Stacy Revere/Getty Images)


Nella notte tra mercoledì e giovedì i Milwaukee Bucks sono stati eliminati dai Miami Heat al primo turno dei playoff del campionato di basket NBA. È stata un’eliminazione sorprendente per la sua precocità, dato che Milwaukee era stata la miglior squadra della stagione regolare, ma non per la qualità degli avversari. Miami infatti arriva agli ultimi turni dei playoff da ormai tre anni di fila e ha giocatori di altissimo livello, peraltro particolarmente in forma in questo periodo.
Nella conferenza stampa dopo l’eliminazione, Giannis Antetokounmpo, eletto due volte miglior giocatore del campionato (MVP), ha risposto alle domande dei giornalisti, in particolare ad una:



E: Vedi questa stagione come fallimentare?

G: Oh mio dio… mi hai fatto la stessa domanda un anno fa, Eric. Tu ricevi una promozione ogni anno, nel tuo lavoro? No, giusto? Quindi ogni anno il tuo lavoro è fallimentare? Sì o no?

E: No.

G: Ogni anno lavori per raggiungere qualcosa, un obiettivo, una promozione, per essere in grado di prenderti cura della tua famiglia, dargli una casa in cui vivere. E non è un fallimento questo, sono tappe verso il successo.
Non ho niente contro di te personalmente, è che ci sono sempre dei passi da fare. Michael Jordan ha giocato 15 anni, ha vinto 6 titoli: gli altri nove anni sono stati un fallimento?

Antetokounmpo — che con Milwaukee ha vinto il titolo NBA due anni fa — ha poi concluso dicendo: «Questo è lo sport. Non devi sempre vincere. Vincono anche gli altri. E quest’anno vincerà qualcun altro».


Di seguito il video completo sottotitolato in italiano.

12.12.22

[ 23 giorni senza vedere partite dei mondiali ] Losers”, il fallimento come risorsa . - di angela melis e dal suo blog elogiodellalentezza.wordpress.com/

 



  in virtù di quanto detto nel post  precedente   ho  cambiato    il  titolo  a  diario sui  mondiali  

. Dopo     questo  avviso     veniamo     a  noi  .  In questi mondiali  ,  come  generalmente    salvo  eccezioni  ,    quando  si  parla  (  o si racconta   nelle  arti  e in letteratura  )  di sport  si parla  della  vittoria  e  quasi mai   di   sconfitta  o  di fallimento . Ecco il post  d'oggi    non mio  , ma  io   non avrei  saputo  esprimerlo  meglio  ,  prova  a  parlare  d'esso  .  Perché  molto  spesso  anche   nel  fallimento o paura  di   fallire   c'è  il punto  di  partenza  oer   rincominciare  ed  andare  avanti  .  Ecco   l  post  






La vita di un uomo è interessante soprattutto quando ha fallito – lo so bene. Perché è segno che ha tentato di superare se stesso.  GEORGES CLEMENCEAU


Che sia in ambito lavorativo, familiare o di studio, il fallimento è spesso vissuto come un ostacolo che rallenta il percorso intrapreso e può costituire il motivo principale per non raggiungere l’obiettivo prefissato.Il senso di frustrazione si insinua così nei pensieri e nei comportamenti, fino ad avere importanti ripercussioni nella vita. Questo accade perché la nostra società richiede continuamente di dare un’immagine di sé vincente, e nel sentire comune successo e fallimento sono spesso considerati come contraddizioni che non possono coesistere.

Photo by Brent Druyts on Pexels.com

Nella realtà dei fatti però non esiste successo senza aver sperimentato prima il fallimento, necessario per crescere e evolversi, mettersi alla prova, reinventarsi e/o cambiare strada. Siamo esseri imperfetti, progettati per cadere. E per quanto doloroso possa essere, il fallimento è decisivo nella vita perché ci consente di vedere le nostre debolezze ma anche, se affrontato in maniera attiva e responsabile, di svelarci risorse che non sospettavamo di possedere.

Qual’è stato il fallimento o la caduta che ti ha permesso di reinvertarti?

Scrivilo nei commenti 🙂

LOSERS”- la serie e i protagonisti

Lo sport, più di qualsiasi altra attività, è palestra di vita, metafora del superamento dei propri limiti. E la docu-serie Losers (Perdenti), scritta e diretta da Mickey Duzyj, esplora come la sconfitta insegni molto di più di una vittoria, se si ha il coraggio di affrontarla attivamente.

Incentrata sulla vita di otto sportivi provenienti da discipline differenti, la serie è composta da otto puntate di circa 40 minuti, ognuna dedicata a un atleta e alla sua narrazione del fallimento. I protagonisti raccontano le esperienze più significative della loro carriera e, all’interno di ogni puntata, accompagnate da interventi di colleghi e psicologi che commentano sia le criticità, che i punti di forza della vicenda.
Per gli spettatori che non hanno familiarità con questi sport, è dedicato spazio alla spiegazione delle regole e ogni narrazione è accompagnata da animazioni, che rendono ancora più avvincente il racconto.
Di seguito, la struttura della serie e una breve sinossi delle puntate:

  1. Michael Bentt – pugilato: Il campione fuori parte. Diventato pugile per volere del padre più che per un suo desiderio, dopo un pesante KO è costretto a reinventare la sua vita e trovare la sua autentica strada;
  2. Torquay United – calcio: una sfortunata squadra di calcio, a serio rischio di retrocessione, riesce a salvarsi all’ultima partita grazie … al morso di un cane (per questa puntata ho riso tantissimo);
  3. Suryia Bonaly – pattinaggio artistico: a mio giudizio la storia più avvincente e toccante. Surya, pattinatrice di colore, ha subito continuamente ingiustizie durante la sua carriera a causa del colore della sua pelle. Alla fine riuscirà però a prendersi la rivincita a suo modo;
  4. Pat Ryan – curling: dopo aver perso la finale dei campionati canadesi nel 1985, Ryan perfeziona la sua tattica cambiando il destino di questo sport;
  5. Mauro Prosperi-pentatleta e ultramaratoneta: nel 1994, Prosperi prese parte alla Marathon des Sables, l’ultramaratona che si disputa in Marocco, che si trasformerà per lui in una lotta per la vita;
  6. Aliy Zirkle-corse di cani da slitta: alla ricerca del titolo alla Iditaroad, Aliy si imbatte in un terribile incontro che avrebbe potuto stroncare per sempre la sua carriera;
  7. Black Jack-basket: a causa del suo temperamento, Jack ha rischiato di vedere la sua carriera stroncata per sempre ma alla fine, in un modo tutto suo, è riuscito a rimanere nel mondo del basket;
  8. Jean van de Velte-golf: il giocatore francese riflette sulla clamorosa sconfitta subita agli Open Championship del 1999

FALLISCI BENE, FALLISCI MEGLIO”, Samuel Beckett

Photo by Gaspar Zaldo on Pexels.com

Losers mette in evidenza il lato più umano dei campioni, e il fascino di queste storie sta proprio nel modo in cui ogni protagonista ha fatto del fallimento una risorsa. Fallire fa parte della natura dell’essere umano: prima di riuscire a stare in piedi e camminare è stato necessario sperimentare, cadere diverse volte per poi rialzarci, e ogni caduta ci ha insegnato cosa fare per non cadere. Essere a contatto con quel limite, toccarlo con mano e scegliere di andare avanti è fondamentale, dunque, per il progresso di un individuo. Per questo è necessario focalizzarsi non solamente sulle risorse che possediamo, e sulle vittorie ottenute, ma sui nostri limiti e fallimenti per potersi migliorare, correggere il tiro o semplicemente rendersi conto che ci sono altre strade da percorrere.




TI CONSIGLIO:




12.5.12

la normalità è il vero eroismo . nuova concezione d'eroe


Ricollegandomi  a  quanto dicevo  nel mio post precedente sul tipo di eroi ,    sia i fatti   che  sotto vado a narrare ( ed a riprendere  perchè ne  avevo già parlato in qualche post    , sul blog  ) e la canzone che trovate  alla fine sembrano che mi diano ragione  e in culo a  tutto il resto  






Reportage di    www.linkiesta.it/ 12 maggio 2012 - 09:24 
Storia eroica di un impiegato costretto a diventare imprenditore


Sembrava finita. Dopo la chiusura dello stabilimento della Metal Welding Wire, che lavorava il ferro, Stangalini e i suoi colleghi erano stati licenziati. Sembrava che ci fosse solo la cassa integrazione, e poi il nulla. Ma Stangalini non molla e, convinto che il settore fosse comunque in espansione, decide di vendere la casa per trovare il capitale iniziale e fondare una nuova impresa. Ce la fa e riassume i suoi vecchi colleghi. Una storia che finisce bene nell’Italia in cui chi riesce a fare impresa diventa un eroe.






ARZERGRANDE (Padova) – Cristian Stangalini, imprenditore quarantaquattrenne lombardo, è seduto dietro la scrivania dell’ufficio della sua O.m.p. Fili. L’azienda, quasi due anni di attività, produce fili per saldatura e ha sede nella zona industriale tra Piove di Sacco e Arzergrande, nel padovano. «La cabina elettrica dell’Enel è quella». Si gira un attimo, scosta la tenda che copre la vetrata dell’ufficio e indica una torretta dall’altra parte della strada, a pochi metri di distanza dal cancelletto d’ingresso. «Non hanno dovuto fare 150 chilometri di oleodotto per andare in una turbina. Il cavo passa proprio sopra di noi».
È il novembre 2010 quando Stangalini e moglie fanno apposita richiesta all’Enel. L’allacciamento, tuttavia, arriva solo nel giugno del 2011. Per sei mesi l’imprenditore paga l’affitto del capannone e (a vuoto) il noleggio di cabina elettrica e trasformatore. L’intoppo burocratico sull’elettricità, dice Stangalini, «è l’unica cosa che ci ha fatto veramente traballare». Di farsi rifondere le spese anticipate, però, neanche a parlarne. «Il consulente che mi seguiva dal lato energetico ha detto: “lascia perdere, te l’han data. Ringrazia il cielo che te l’han data”».
Qualche mese prima, nel luglio 2010, la Metal Welding Wire – un grosso gruppo della lavorazione del ferro con sede principale a Bergamo – decide di

Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa Agitu Ideo Gudeta, la regina delle capre felici.

Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa la regina delle capre felici.È stata ferocemente uccisa Agitu, la regina delle capre felici, con un colpo...