Visualizzazione post con etichetta cani sciolti. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta cani sciolti. Mostra tutti i post

6.3.24

un altro prof universitario vittima dell'analfabetismo funzionale ? Il caso del post di Donatella di Cesare

 

 canzone in sottofondo  Francesco Baccini - RENATO CURCIO

Ma davvero Donatella Di Cesare ha fatto questo Post (poi cancellato per vigliaccheria) per ricordare la terrorista rossa che con le BR rapì Moro e senza mai pentirsi rivendicò l’omicidio di Lando Conti ?  secondo me   , da quel che   leggo  nei  suoi scritti   ed  articoli   o interventi  tv  ( non sempre  condidivisibili  )  non mi  sembra    che  lo  abbia  cancellato e  quindi  si  sia  autocensurata   per  vigliaccheria   ma per le  polemiche  che  il  post    condivisibile  o meno 




Ma davvero , comr  sembra  sostengano   molti  , Donatella Di Cesare ha fatto questo Post (poi cancellato per vigliaccheria) per ricordare la terrorista rossa che con le BR rapì Moro e senza mai pentirsi rivendicò l’omicidio di Lando Conti ?  secondo me   , da quel che   leggo  nei  suoi scritti   ed  articoli   o interventi  tv  ( non sempre  condidivisibili  )  non mi  sembra    che  lo  abbia  cancellato e  quindi  si  sia  autocensurata   per  vigliaccheria   ma per le  polemiche  che  il  post  fraintendibile   a :   chi non ha  vissuto  quel periodo   ,  o chi  avendolo   vissuto la  ha  dimenticato  , o  senza  emapatia ( ovviamente  non  vuol  dire  condivisione  )     di    chi in quel periodo era   dalla parte  avversa  alla  loro  lo  ha  dimenticato  .  
Per  me    che   : non  ho  vissuto   direttamente   dal punto  di vista  cronologico  essendo nato  nel  1976   , se  non  la  coda  (l'omicidio ruffili  ,    la  vicenda  Sofri  \ Calabresi  , le  polemiche   per  la  canzone  " Renato Curcio "    di Baccini     contenuta nell'album Nomi e cognomi   del  1992 che    funge  da  colonna  sonora  del  post    )   e   che  ho  approffondito   tramite   libri  (  memorie  di vittime  del terrorismo rosso     , memorie    dei protagonisti  ,   la    trasmissione  la  notte  della repubblica  di zavoli  ,   racconti     di mio padre  e  di mio zio  ed  altre persone che  erano  nella sinistra  extraparlamentare    ,  ed altri  libri    di storia     sugli anni 60\80   sopratutto su  gli anni di piombo  e    per  ultimo il  fumetto  Cani sciolti  )  posso dire   che  non mi  sembra  ci sia   un elogio  sulla   lotta   armata   . Ma  un ricordo di sua  amica  \  compagna    che  a  differenza  sua  prese  via  della  lotta  armata   e  della  clandestinità  . E  quindi  non  lo  simdeve  considerare  una  cattiva  maestra  (   termine   con cui si definiscono  i  teorici  della  loro  armata  )   . 


4.1.21

anche la chiesa ha i suoi cani sciolti . Reggio Emilia morto a 90 anni don Artoni il "prete comunista" che aiutò la Primula Nera


da https://bologna.repubblica.it/cronaca/2021/01/04/


Morto  don Artoni il "prete comunista" che aiutò la Primula Nera



REGGIO EMILIA
  È morto stamattina all'ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, dov'era ricoverato da settimane, don Ercole Artoni.( foto a   sinistra  )  Aveva 90 anni ed era conosciuto con gli appellativi di "prete scomodo" e "prete comunista" perché negli
anni '80 divenne famoso in tutta Italia per essere eletto come consigliere comunale nella città del Tricolore tra le fila del Pci, un'esperienza che gli costò una sorta di 'scomunica' dall'allora vescovo di Reggio Emilia, monsignor Gilberto Baroni. Il sacerdote anticonformista nel '77 ospitò nella sua parrocchia, a Mancasale - nella periferia reggiana - ex detenuti e pazienti dell'ospedale pschiatrico giudiziario, per recuperarli dalla marginalità sociale. In seguito fondò il centro sociale 'Papa Giovanni XXIII' che ancora oggi accoglie numerosi tossicodipendenti e alcolisti, aiutandoli a uscire dal tunnel delle loro dipendenze. Nel suo passato vanta anche collaborazioni con Loris Malaguzzi, noto pedagogista e 'papà' del modello d'insegnamento 'Reggio Children', che aiutò nello sviluppo di missioni in Brasile. Inoltre andò a Mosca nella delegazione italiana per aiutare il Vietnam e a Berlino nella Commissione Disarmo.Il parroco ebbe però anche alcuni guai con la giustizia. Negli anni '80 finì in carcere, in isolamento, accusato di favoreggiamento nei confronti di Paolo Bellini, la 'Primula Nerà, killer della criminalità organizzata. La stessa accusa gli venne mossa nell'ambito del sequestro Finco nel 1982 e poi finì in cella ancora per truffa e peculato. Infine, storia recente, nel settembre 2017 è finito nuovamente arrestato per le presunte minacce di morte e intimidazioni al giudice Cristina Beretti, nonché presidente del tribunale di Reggio Emilia. Dopo due mesi di domiciliari, venne rimesso in libertà e tornò nella sua comunità. Infine il 9 dicembre scorso è stato assolto.

12.1.19

Dimenticata dai grandi statisti, dai libri di storia, perchè le persone di cuore fanno veramente paura a chi il cuore non lo sa o non lo vuole ASCOLTARE! il caso di Irena Sendler nel 2005 Irena Sendler, da nubile Irena Krzyżanowska che non ricevette il nobel per la oace ma salvo 3 mila bambini dai lager nazisti polacchi

di cosa stiamo parlando :

Come  ho  già detto  nei post  precedenti  (   trovate  gli url  all'inizio del post  ) specialmente  il primo  non riesco   forse perché  sono troppo  emotivo o poco originale  a trovare    parole  diverse  ed  originali    dalla  solita  retorica  celebrativa  \  istituzionale   e  di circostanza  come  la  giornata   del  27  gennaio   , in soma  a tirare  fuori le mie   emozioni   sui determinati fatti  Ecco    che  ,  ed qui rispondo alle Faq  per  chi trova il blog  sull'omonima pagina    o  sul mio account   oppure  sparso in vari  gruppi  , pagine     ,  di  facebook  ed  altri social  ( googleplus   \  G+  ,  twitter  ,  ecc  )  , cosa   intendo   con il tag  \  etichetta  ciclo dei vinti  ,  a  salvarmi   c'è    questa  catena  (  una  delle poche  utili  , vedere   il film  lettere  da Berlino  )    che  riporto in parte  sotto oppure  qui integralmente   presa  dal sito https://www.slideshare.net/




[---]





L'anno scorso Irena  fu proposta per ricevere il Premio Nóbel per la  pace...Ma non fu selezionataAlcuni di coloro che hanno ricevuto questo  premio sono, per esempio: I quaccheri americani e britannici, Henry a.Kissinger , Lech Walesa, Jimmy Carter, Al Gore,Barack Obama, Il dissidente cinese, Liu Xiaobo,tra gli altri… Senza commenti Grande messaggio,

specialmente nella vignetta che segue.


Sono passati più  di 60 anni daquando è finita la   2ª Guerra  Mondiale in     Europa.


Questo e-mail si sta diffondendo come una catena    commemorativa, in memoria dei 6 milioni di ebrei, 20 milioni di russi,...

Ora, più che mai, con alcuni che proclamano che              lolocausto è un mito,           è imperativo assicurarsi che ...



Non permettiamo che si dimentichi mai!Per favore, leggete attentamente la vignetta,è impressionante.Poi leggete i commenti finali.Sto portando il mio piccolo contributo inoltrando questo messaggio.pero che vogliate fare lo stesso.Unisciti a noi e sii un anello di questa catena commemorativa aiutandoci a distribuirlo in tutto il mondo.Per favore, invia questo e‐mail alle persone che conosci e chiedi loro che continuino la catena


Irena Sendler

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Jump to navigationJump to search

Irena Sendler nel 2005
Irena Sendler, da nubile Irena Krzyżanowska (Varsavia15 febbraio 1910 – Varsavia12 maggio 2008), è stata un'infermiera e assistente sociale polacca, che collaborò con la Resistenza nella Polonia occupata durante la Seconda guerra mondiale. Divenne famosa per avere salvato, insieme con una ventina di altri membri della Resistenza polacca, circa 2.500 bambini ebrei, facendoli uscire di nascosto dal ghetto di Varsavia, fornendo falsi documenti e trovando rifugi in case al di fuori del ghetto.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Gioventù[modifica | modifica wikitesto]


Irena Sendler all'età di 32 anni
Irena Sendler nacque nella periferia operaia di Varsavia, in una famiglia cattolica[1] polacca di orientamento politico socialista. Il padre, Stanisław Krzyżanowsky, era medico;[2] egli morì di tifo nel febbraio 1917, avendo contratto la malattia mentre assisteva ammalati che altri suoi colleghi si erano rifiutati di curare. Molti di questi ammalati erano ebrei: dopo la sua morte, i responsabili della comunità ebraica di Varsavia si offrirono di pagare gli studi di Irena come segno di riconoscenza. Di confessione cattolica, la ragazza sperimentò fin dall'adolescenza una profonda vicinanza ed empatia con il mondo ebraico. All'università, per esempio, si oppose alla ghettizzazione degli studenti ebrei, e come conseguenza venne sospesa dall'Università di Varsavia per tre anni.
Terminati gli studi, cominciò a lavorare come assistente sociale nelle città di Otwock e Tarczyn.

Durante la Seconda Guerra Mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Trasferitasi a Varsavia, già da quando i nazisti occuparono la Polonia (1939) cominciò a lavorare per salvare gli Ebrei dalla persecuzione: con altri collaboratori, riuscì a procurare circa 3.000 falsi passaporti per aiutare famiglie ebraiche.

Manifesto nazista in tedesco e polacco, che minacciava di morte i polacchi che avessero aiutato gli ebrei
Nel 1942 entrò nella resistenza polacca, che al suo interno presentava forti contrasti fra la componente nazionalista e cattolica e la componente minoritaria comunista,[3] contrasti che a volte si ripercuotevano anche nelle fasi decisionali. Il movimento clandestino, in prevalenza cattolico, di cui faceva parte la Sendler, la Żegota,[4] incaricò la donna delle operazioni di salvataggio dei bambini ebrei del ghetto.
Come dipendente dei servizi sociali della municipalità, la Sendler ottenne un permesso speciale per entrare nel ghetto alla ricerca di eventuali sintomi di tifo (i tedeschi temevano che una epidemia di tifo avrebbe potuto spargersi anche al di fuori del ghetto stesso). Durante queste visite, la donna portava sui vestiti una Stella di Davide come segno di solidarietà con il popolo ebraico, come pure per non richiamare l'attenzione su di sé.
Irena, il cui nome di battaglia era "Jolanta", insieme ad altri membri della Resistenza, organizzò così la fuga dei bambini dal ghetto. I bambini più piccoli vennero portati fuori dal Ghetto dentro ambulanze o altri veicoli.
In altre circostanze, la donna si spacciò per un tecnico di condutture idrauliche e fognature: entrata nel ghetto con un furgone, riuscì a portare fuori alcuni neonati nascondendoli nel fondo di una cassa per attrezzi, o alcuni bambini più grandi chiusi in un sacco di juta. Nel retro del furgone, alcune volte aveva tenuto anche un cane addestrato ad abbaiare quando i soldati nazisti si avvicinavano, coprendo così il pianto dei bambini.
Fuori dal ghetto, la Sendler forniva ai bambini dei falsi documenti con nomi cristiani, e li portava nella campagna, dove li affidava a famiglie cristiane, oppure in alcuni conventi cattolici come quello delle Piccole Ancelle dell'Immacolata a Turkowice e Chotomów. Altri bambini vennero affidati direttamente a preti cattolici che li nascondevano nelle case canoniche. Come lei stessa ricordava
«Ho mandato la maggior parte dei bambini in strutture religiose. Sapevo di poter contare sulle religiose.»
(Irena Sendler nell'articolo: "È morta Irena Sendler: salvò la vita a 2.500 bambini ebrei" su Zenit del 13 maggio 2008[5])

Bambini ebrei nel ghetto di Varsavia
Irena Sendler annotò i veri nomi dei bambini accanto a quelli falsi e seppellì gli elenchi dentro bottiglie e vasetti di marmellata sotto un albero del suo giardino, nella speranza di poter un giorno riconsegnare i bambini ai loro genitori.
«Avrei potuto fare di più. Questo rimpianto non mi lascia mai.»
(Irena Sendler, in una conversazione con Marek Halter a proposito del suo impegno nella Resistenza polacca[6])
Nell'ottobre 1943 la Sendler venne arrestata dalla Gestapo: fu sottoposta a pesanti torture (le vennero fratturate le gambe, tanto che rimase inferma a vita), ma non rivelò il proprio segreto. Condannata a morte, venne salvata dalla rete della resistenza polacca attraverso l'organizzazione clandestina Żegota, che riuscì a corrompere con denaro i soldati tedeschi che avrebbero dovuto condurla all'esecuzione. Il suo nome venne così registrato insieme con quello dei giustiziati, e per i mesi rimanenti della guerra visse nell'anonimato, continuando però a organizzare i tentativi di salvataggio di bambini ebrei.
Terminata la guerra e l'occupazione tedesca, i nomi dei bambini vennero consegnati ad un comitato ebraico, che riuscì a rintracciare circa 2.000 bambini, anche se gran parte delle loro famiglie erano state sterminate a Treblinka e negli altri lager.

Gli anni successivi al conflitto[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la guerra, subì alcune minacce anche dal regime comunista per i suoi contatti con il Governo in esilio della Polonia e l'Armia Krajowa. Dal 1948 al 1968 la Sendler è stata iscritta al Partito Comunista polacco che abbandonò in seguito alle campagne antiebraiche condotte dallo stesso nel marzo del 1968.

La memoria storica dell'opera di Irena Sendler[modifica | modifica wikitesto]


La Sendler con alcune persone da lei salvate quando erano bambini (Varsavia, 2005)
Nel 1965, Irena Sendler venne riconosciuta dallo Yad Vashem di Gerusalemme come una dei Giusti tra le nazioni. Soltanto in quell'occasione il governo comunista le diede il permesso di viaggiare all'estero, per ricevere il riconoscimento in Israele.
La storia della vita della Sendler è stata riscoperta nel 1999 da alcuni studenti di una scuola superiore del Kansas (cfr. il progetto Life in a jar), che hanno lanciato un progetto per fare conoscere la sua vita e il suo operato a livello internazionale.
Nel 2003papa Giovanni Paolo II le inviò una lettera personale lodandola per i suoi sforzi durante la guerra. Il 10 ottobre 2003 essa ricevette la più alta decorazione civile della Polonia, l'Ordine dell'Aquila Bianca, e il premio Jan Karski "Per il coraggio e il cuore", assegnatole dal Centro Americano di Cultura Polacca a Washington D.C.[7]

Scultura in una scuola di Amburgointitolata ad Irena Sendler (2006)
Nel 2007 l'allora Presidente della Repubblica di Polonia Lech Kaczyński, avanzò la proposta al Senato del suo Paese perché fosse proclamata eroe nazionale. Il Senato votò a favore, all'unanimità. Invitata all'atto di omaggio del Senato il 14 maggio dello stesso anno, all'età ormai di 97 anni non fu in grado di lasciare la casa di riposo in cui risiedeva, ma mandò una sua dichiarazione per mezzo di Elżbieta Ficowska, che aveva salvata da bambina.
«Ogni bambino salvato con il mio aiuto è la giustificazione della mia esistenza su questa terra, e non un titolo di gloria»
(Lettera al Parlamento polacco)
Il nome di Irena Sendler venne anche raccomandato dal governo polacco per il premio Nobel per la pace, con l'appoggio ufficiale dello Stato di Israele espresso dal suo primo ministro Ehud Olmert (anche se queste nomine dovrebbero essere mantenute segrete). Alla fine tuttavia, il premio venne assegnato a Al Gore.


«Io, maestra nera nella scuola italiana. Oggi c'è chi non si vergogna più di essere razzista» la storia di Rahma Nur

  corriere  della sera   tramite  msn.it  \  bing    Rahma Nur insegna italiano, storia e inglese alla scuola elementare Fabrizio De André d...