[...] Conviene raccontarla con estrema delicatezza questa storia confinata nello spazio accidentato in cui possono incontrarsi la libertà personale, le convinzioni ideologiche e persino la volontà di cedere e accettare una qualche sorta di condizionamento. Lo spazio in cui una persona può essere pienamente in sé, ed è qui – su questo crinale tutto da sondare – che si sono schierati da una parte il sindaco Giovanni Daga e tanti nella comunità, dall’altra il compagno Giuseppe. «Da oltre un anno Diana non era più lei», raccontano in paese, ed è la voce di chi la vedeva ogni giorno, più spesso dietro la cassa o il bancone del supermercato. Raccontano che era diventata «magra da non reggersi in piedi», e che aveva «il ventre gonfio». Che «si nutriva soltanto di insalate e di frullati». C’è chi riferisce il monito di diverse amiche affezionate: «Se continui così, muori». [...] «“Il corpo non si tocca”, diceva, ed era ciò che riteneva giusto». Giuseppe, il compagno di Diana [...] il viso incorniciato dalla barba rada, non vuole parlare ma due cose ci tiene a metterle in chiaro. «Stavamo insieme da tre anni, ho cercato in tutti i modi di convincerla a curarsi ma niente, lei non voleva. L’ho portata al pronto soccorso di San Gavino ed è venuta via. Ho lasciato il mio lavoro per farla star bene, per permetterle di andare nella nostra casa in montagna e riposare». La chiama «mia moglie». Io, puntualizza, «l’amavo, nessuno può dire il contrario».Non so che malattia avesse o se fosse una che rifiuta le cure ufficiali e si cure con quelle alternative ( scietìntificamente provate o meno ) , se si sia arresa accettano il proprio destino . Ma se la sua scelta soprattutto se spontanea e non indotta ( c'è un indagine in corso staremo a vedere come s'evolve ) , anche se a noi , sembrerà asurda ed egoistica , va rispettata ed acettata . Chi siamo noi per giudicare e decidere , soprattutto quando come riferito dal marito , non voleva curarsi , cosa avrebbe dovuto fare . Quindi facciamo silenzio
lasciamo in pace la sua famiglia ( sempre che la magistratura non acerti il contrario cioè sia stata manipolata nella sua decisione ) e facciamo silenzio e facciamo cadere il velo dell'oblio sutale vicenda
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