Il linguaggio del corpo da solo non basta a prevenire femminicidi o violenze, ma può essere un segnale precoce utile se integrato con educazione, linguaggio rispettoso e interventi culturali e istituzionali. La prevenzione passa soprattutto da un cambiamento sociale e comunicativo, non solo dall’osservazione dei gesti. Infatti ha ragione Antonio Bianco nella puntata odierna sul settimanale Giallo ( foto a sinistra ) il linguaggio del corpo può avere un ruolo 🔍in quanto esprime
Segnali di disagio o paura: posture chiuse, sguardi sfuggenti, tensione muscolare possono indicare che una persona si sente minacciata. Riconoscerli può aiutare a intervenire prima che la situazione degeneri.
Indicatori di aggressività: gesti ampi e invadenti, tono di voce crescente, avvicinamenti fisici forzati possono segnalare un rischio imminente.
Limiti: il linguaggio del corpo è interpretativo e non sempre affidabile. Non può sostituire strumenti di prevenzione strutturali come educazione, supporto psicologico e tutela legale.
Però oltre al linguaggio del corpo anche 🗣️ Il linguaggio verbale può fungere come prevenzione Gli studi sottolineano che il linguaggio verbale e culturale è centrale nella prevenzione della violenza di genere:Il presidente Mattarella ha ribadito che “parità significa educazione al linguaggio del rispetto”, evidenziando come parole e comunicazione possano alimentare o contrastare stereotipi e abusi.Espressioni sessiste e stereotipi verbali , e scritti " murali " ( vedere elenco da ragazze da struprare sui bagni scolastici ) rafforzano la cultura patriarcale e normalizzano la violenza.Mentre l’uso di un linguaggio inclusivo e consapevole contribuisce a ridurre discriminazioni e a promuovere rispetto.Infatti dati recent 📊 hanno dimostratro che nel 30,9% dei femminicidi la vittima aveva già subito maltrattamenti, e nel 25% minacce: segni “visibili” che spesso non vengono presi sul serio.Ecco quindi che i segnali (verbali e non verbali) esistono, ma servono strumenti sociali e istituzionali per riconoscerli e intervenire. Ora però se da un lato è utile ci sono come in tutte le cose dei ⚖️ Rischi e sfide. Infatt
Interpretazione soggettiva: il linguaggio del corpo può essere frainteso, rischiando di colpevolizzare la vittima.
Spettacolarizzazione mediatica: concentrarsi solo sui gesti rischia di ridurre la violenza a “segnali da decifrare”, invece di affrontarne le radici culturali.
Soluzione reale: educazione al rispetto, linguaggio inclusivo, supporto alle vittime e responsabilità istituzionale.
👉 In conclusione, il linguaggio del corpo può essere un campanello d’allarme, ma la vera prevenzione dei femminicidi e delle violenze passa da: educazione, linguaggio rispettoso, cambiamento culturale e interventi concreti non solo , ma in mancanza o presenza lasciata all'improvvisazione , la sensazione come dice lo stesso Bianco nell'articolo citato è un arma di prevenzione e di autodifesa
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