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Visualizzazione dei post da luglio, 2016

Funky Tomato, l'azienda di pomodori a filiera partecipata che dice no al caporalato e assume i migranti

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Funky Tomato, l'azienda di pomodori a filiera partecipata che dice no al caporalato e assume i migranti . http://www.huffingtonpost.it/2015/09/10/funky-tomato-no-caporalato_n_8118232.html Chiara Piotto, L'Huffington Post Le  foto oltre  che dall'articolo    sono prese  dalla  pagina  fb    di  sfruttazero e  dal sito   della  cooperativa  dell'articolo  Esiste un’alternativa al caporalato . Può sembrare retorica, ma su mezzo ettaro di terra spalmato tra Puglia e Basilicata è gia realtà. Una chiave possibile sta nelle mani di Funky Tomato , una azienda che coltiva, raccoglie e imbottiglia pomodoro a filiera partecipata. Opponendo al pagamento a cottimo dei lavoratori un regolare contratto. E facendosi finanziare dai propri clienti: chi crede nel progetto ha pre-acquistato i prodotti, 20mila bottiglie di salsa, pelati e pomodori a pezzi. Il team all'origine dell'iniziativa ha i piedi ben piantati nell'agricoltura. Paolo è agricoltore, come Gervasio, Giulia

dignità di una malata terminale che rifiuta le cure : "Sono morta 15 anni fa con mio figlio"

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non capisco questo astio nel confronti del medico  che  ha  raccontato  la  vicenda  sul suo fb  , molti magari non riescono a creare o ad avere empatia con i pazienti, in ogni caso magari può servire per far capire un tema importantissimo come l'accanimento terapeutico o l'eutanasia  e  di come  i italia   sia   indietro  su testamento biologico     da l'unione sarda Oggi alle 09:18 - ultimo aggiornamento alle 09:51   La storia è stata raccontata sul suo profilo Facebook da Marco Deplano,  (  fotosotto  )  urologo di Carbonia in servizio all'ospedale Sirai.                                              L'urologo Marco Deplano E' quella di una donna che scopre di essere malata terminale e rifiuta le cure mediche perché - dice - "sono morta 15 anni fa quando mio figlio è

giornali spazzatura e seminatori d'odio parete II

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Sullo stesso argomento  giornali spazzatura I  Sui fatti di rouen di daniela tuscano Oggi   sfogliando la  home  di fb  ho  trovasto  questo   post   dell'amico Daniele Carbini 11 h · con  cui  concordo in pieno e   che   conferma  Il terrorismo fa schifo, è orribile, ma in Italia c'è chi gli fa concorrenza fomentando odio e chiamando ad una guerra cristiana di contrapposizione.Per la stessa schifosa logica falsa, strumentale e tendenziosa, le merde dell'informazione, quando c'è un prete pedofilo, dovrebbero fare una prima pagina con il titolo "Dio violenta i bambini". Da un lato abbiamo terroristi che chiamano alla guerra in nome di Allah, da questo lato abbiamo terroristi dell'informazione che chiamano alla guerra per difendere l'identità cristiana. Fate schifo, ma una cosa mi lascia un po' di fiato: che in Italia abbiamo crociati da tastiera, che la guerra la devono fare gli altri. aggiungo    sollo    questi versi  

[ BUfala ] La carta di credito per gli immigrati

  Alcune  bufale   vecchie    e   nuove  sugli immigrati  tanto  vecchia  e sconrtata  che la stessa  fonte  si è incazzata   e  sconfortata  da http://www.butac.it/la-carta-di-credito-per-gli-immigrati/ Poi dopo la carta di credito il governo ha deciso che tutti quelli che hanno la casa al mare devono tenere una stanza libera in caso di bisogno profughi, e la FIAT ha promesso che ad ogni immigrato che tiene famiglia a Natale regala una nuova 500. Dai ragazzi davvero occorre che sbufaliamo questa robaccia? Non c’è neppure bisogno di fare fatica visto che la stessa testata da cui me la segnalate spiega chiaramente d’esser un sito acchiappalike, no scusate un sito di “satira”: Il Notiziario 24 Copyright © 2016. ilnotiziario24.com copyright © 2016. ilnotiziario24.com non è contraddistinto da una testata e viene aggiornato senza alcuna periodicità regolare. Esso non costituisce “prodotto editoriale” ai sensi e per gli effetti della legge 7 marzo 2001, n. 62, né si appl

GIACOMO E GIOVANNA © Daniela Tuscano

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. L'hanno sgozzato il giorno dopo il suo onomastico, a 86 anni, nella stessa città in cui visse Giovanna d'Arco, che ne aveva 19. Il vecchio e la giovane, entrambi martirizzati. Così diversi e lontani, ma travolti dal medesimo odio. L'odio è sempre vecchio, anzi, rancido, pur se compiuto da mani imberbi. E per questo, talora, anche più crudeli ed empie. Empi sono i terroristi (non pazzi, non squilibrati come la stampa ipocritamente li dipinge), e non solo perché hanno trucidato padre Jacques Hamel mentre celebrava Messa, sulla scorta d'un altro martire, Oscar Romero. Empi sono i terroristi perché, non rispettando il culto dell'altro, non ne rispettano l'umanità. Empio è chi in nome di dio considera infedeli e impuri i "diversi da sé". Empio è chi impedisce all'altro di professare il proprio credo, o cambio di credo, o nessun credo. Gridiamoglielo forte e chiaro: empio! E diabolico. Il vero ateo è lui. Non si permetta di d

La stampa che giustifica la violenza sulle donne è irresponsabile oltre ad essere carta straccia

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. Nella seconda metà di luglio dell'anno 2016, in Italia, e più precisamente in Lombardia, può capitare di leggere testate, come "La Provincia di Varese", che in prima pagina, taglio medio, inseriscono uno strillo intitolato "E' riuscita a distruggermi la vita. Ha vinto lei, vi chiedo perdono". Richiesta, all'apparenza, del tutto illogica: perché mai un uomo la cui vita è stata distru tta invocherebbe il perdono? Dovrebbe farlo chi gliel'ha rovinata, no? Poi, addentrandosi nella lettura, il mistero comincia a diradarsi. La distruttrice di vite non può più chiedere perdono, è morta. Non di morte naturale. L'ha ammazzata il distrutto. Che non era uno qualunque. Bensì il marito (pur se, ironia della sorte, si chiama Scapolo). Distrutto. Dalle continue angherie di lei: "non un violento" ma - come testualmente riferito dall'autrice (!) dell'articolo, Simona Carnaghi - "un uomo mite, lavoratore, che voleva anda

eroi solitari del nostro di tempo di Franco Bifo Berardi -Matteo Tassinari

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        Il bilico guidato da Mohamed Lahouaiej Bouhlel Il camion del terrore Terrorismo, disperazione, suicidio         di Franco Bifo Berardi S i stanno intensificando gli episodi di suicidio assassino: una persona (generalmente un giovane maschio) uccide quante più persone gli capitano a tiro prima di essere ucciso da un agente della sicurezza, un soldato o un poliziotto. L’ultimo , in ordine di tempo, è un maschio 31 enne franco-tunisino, che ha scaraventato un camion lanciato ad alta velocità sull’affollato lungomare di Nizza uccidendo più di 84 persone. Si tratta di terrorismo, ci dicono i giornali che giorno dopo giorno documentano episodi d i guerra civile globale nell’area euro-mediterranea e in vaste zone dell’Africa e dell’Asia oppone l’esercito islamista all’occidente . I n altre zone, come il Messico e il Brasile, si scatena l’esercito narcotrafficante contro la popolazione civile, mentre negli Stati Uniti d’America mobilita un esercito

Cristian Porcino. . un filosofo pop contro contro l’omofobia e il femminicidio - Canzoni contro l’omofobia e la violenza sulle donne

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Se c’è una definizione in grado di racchiudere l’essenza di Cristian A. Porcino Ferrara è di sicuro quella di filosofo pop. Non ha mai disdegnato di analizzare o giustapporre problematiche, fenomeni e icone che appartengono alla cultura popolare; pensiamo ad esempio a Renato Zero oggetto di un altro bel saggio scritto da Porcino in coppia con Daniela Tuscano. Ciò che emerge con chiarezza dal libro “Canzoni contro l’omofobia e la violenza sulle donne” è l’estrema attualità, e l’approfondita disamina di due temi che stanno sconvolgendo il nostro presente. Un testo che stimola l’uzzolo del lettore e lo spinge a divorare il libro in un batter di ciglia. Già in passato l’autore si è cimentato nello studio delle canzoni dei nostri cantautori, e ancora una volta riesce a fendere il muro dell’omertà e dell’indifferenza che racchiude la tematica dell’omosessualità e del femminicidio. Dall’omofobia radicata nel mondo del calcio alla femminofobia di cui si è fatta promotrice la religione e no

MEMORIA E CONOSCENZA © Daniela Tuscano

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MEMORIA E CONOSCENZA "Evento storico", "memoria storica". Quante volte abbiamo letto o udito queste espressioni? Troppe, probabilmente. E per questo sono diventate pura retorica, suoni fluttuanti in un etere che ogni giorno, anzi, ogni ora, si riempie d'altri eventi e memorie pronti a sostituire nel nostro immaginario quelli appena depositati - e subito svaniti. La storia, per natura legata al pas sato, alla meditazione, al silenzio, oggi ci precede; immagini s'accalcano a immagini, spesso truci e impietose eppur imprendibili  nella blogosfera.  È il martellamento continuo a creare un minimo di certezze quand'anche siano pregiudizi, di valori pur se spesso si tratta di razzismo (sempre meno) camuffato. CONTRO OGNI AMBIGUITÀ - Quando un evento è ritenuto degno di "passare alla storia"? Quando ha provocato qualcosa d'enorme, epocale, straordinario, nel bene e nel male. Ma più spesso a scuotere è il male: lui a fissarsi nel

Le mamme coraggio tornate tra i banchi per salvare la scuola A Santa Teresa 5 donne hanno frequentato l’Alberghiero: L’istituto sarebbe stato soppresso per mancanza di iscritti

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Questa è una delle tante storie di donne coraggio , alla faccia diquei misogini e nostalgici fascisti che dicono che le donne dovrebbero stare a casa a fare la calza e a sfornare marmocchi . Dimenticando che spesso nei momenti difficili sono le donne , che fanno la storia e fanno andare avanti il mondo non solo , mi si perdoni il termnine maschilistama a volte il maschilista che è in me ( come credo in ciascunoi di noi ) esce fuori , ad aprire le gambe da la nuova sardegna del 19\7\2016 Le mamme coraggio tornate tra i banchi per salvare la scuola A Santa Teresa 5 donne hanno frequentato l’Alberghiero:«L’istituto sarebbe stato soppresso per mancanza di iscritti» di Giacomo Mameli  SANTA TERESA Cinque donne coraggio «per evitare che la nostra scuola chiudesse i battenti». Tre di loro sono anche mamme “maturate” [ da non confendere con il termine omonimo che si usa nel porno Nota mia ] dopo il mezzo secolo di vita, «con tanta v

La morte oscura di David Carradine di matteo tassinari

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S ulle ali del complotto L’ attore David Carradine è stato vittima di un omicidio? Vittima di un omicidio verso sé stessi, quindi un suicidio? Oppure un’accidentale disgrazia di magia sessuale? Parte tutto da qui quello che in Italia non sanno per la solita pigrizia italiana, una pigrizia che è come una scabianel cuore. Qualcosa di potente, molto forte, molto intrinseco, molto strano. I n certi luoghi corre insistentemente voce, che l’attore David Carradine di Kill Bill di Tarantino, sia stato ucciso da un “illuminato”, anche se la vittima risulta essere la stessa persona che ha commesso il crimine. Forse è stato assassinato perché era diventato un “ ricercatore ?”. Oppure l'hanno ucciso e poi hanno inscenato la finta e macabra posa? A  quanto pare, Carradine stava indagando per conto suo, sulle “ società segrete ”, sette orientali e sette sataniche. Secondo un giornale thailandese, l'attore è stato trovato in un armadio e svestito. A fornire un’altra version