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credere o non nelle persone ?

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canzone  suggerite   Caro amico\ l'anno che  verrà  -Lucio dalla il  vagabondo    stanco  - Mcr Non so a chi credere - Biagio Antonacci     Grazie   alle  storie   di  Mario   Calabresi    e  di Emiliano Morrone  (  vedere post  sotto  )   che riesco ad  andare  avanti  ed  a ed alcuni #fidaticontatti riesco ad andare avanti ed a lasciarmi alle spalle quelli che credevo , #compagnidiviaggio ed invece si sono rilevati #infidi ed #egocentrici . come mi successo recentemente con delle persone con cui ho avuto incomprensioni ed anziche provare a risolverle accusano dando la reponsabilità di ciò solo a me e non anche loro   Ecco che    da    altre storie   newsletters  di  www.mariocalbresi.it      del  29 dicembre 2023 Questo 2023, a vederlo da qui, dai suoi ultimi giorni, sembra molto buio. Eppure, facendo un viaggio tra le foto del mio telefono, ho ritrovato momenti, incontri e storie piene di luce. La stessa che auguro a tutti noi

La fotografa ILaria Facci ipovedente che ascolta e regala ritratti agli sconosciuti: "C'è tanto bisogno di aprirsi"

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Un tavolo, una macchina fotografica e un cartello: "Ti ascolto e ti fotografo gratis".È partito così, al Parco Delle Valli di Roma, il progetto della fotografa Ilaria Facci . Tre giorni alla settimana chiunque può sedersi davanti a lei e raccontare qualcosa di sé. In cambio un ritratto fotografico. E soprattutto l'ascolto, in un esperimento di empatia, condivisione e dialogo.  E' questo  il bellissimo  esperimento antropologico   \  fotografico  di   Ilaria Facci Art & Photography info sul progetto: Buon pomeriggio orrei raccontarvi il mio nuovo progetto sociale: "Ti ascolto, e ti fotografo", evento gratuito, aperto a tutti, al parco delle Valli a Roma A partire da domani, domenica 10 settembre e per tutto il mese, quasi ogni giovedi, venerdi, sabato e domenica 9 NO DOMENICA 17 SETT) mi troverete al parco dalle 17,30 alle 19, nel settore vicino al centro anziani, con la mia macchina fotografica ( e un cartello che lo segnali!). Chiunque voglia potra'

si è artisti in vita ma i media e a massa non s'occorgono salvo qualche barlume . il caso del fotografo Paolo di Paolo

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     in  sottofondo      morte  di  un poeta   -  Mcr  (  Modena City Ramblers  )      Tutti i media   eran  occupati   dalle  morti    di  alcune  celebrità politiche  e culturali  . Tanto  da  far  passare  in secondo  piano  la  morte (  salvo  qualche trafiletto   nella  pagina  della  cultura  o riviste  specialistiche  d'arte  e  di  fotografia )   di  uno   dei fotografi italiani , Paolo di Paolo ,  più  importanti  degli ultimi 60  anni  della storia  del  costume    Italiano   .  Si può morire dimenticati   (  salvo  da  pochi appassionati    delle  sue  opere  ) o   nell'indifferenza  (  vedere  canzone  in  sottofondo )   , si può morire cercando di   restare fino all’ultimo sulla scena, si può morire lontani dal mondo e si può morire con la  sensazione  illusione   che si verrà ricordati. In questi giorni  come   ricorda il  giornalista   Mario Calabresi   riporto  sotto  l'articolo     delll'ultimo n   della  Newsletters    altre storie     in  quanto  è  g

quando è lo stato che crea le premesse per i femminicidi . la vicenda di che ha ucciso tre donne ed oras sta per essere liberato

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   da  le storie degli altri Lui è Luca. Nasce a Genova nel 1977. Ha pochi mesi di vita. La mamma lo sistema nella culla, lo guarda, gli fa una carezza, si allontana. Addio figlio mio. Si uccide. Il padre trova subito un’altra donna, ci fa un altro figlio. Luca cresce solo. Vive in strada. Fa il barista, ha un lavoro precario. È taciturno, chiuso, non ha amici, è fragile, dolce, introverso. Con le donne è protettivo, cavaliere, malinconico. Conosce Luciana, fa l’istruttrice di fitness. La fragilità di quell’uomo è calamita. Luciana si innamora. Luca è possessivo. La isola da tutti. Sei mia, non devi vedere nessun altro. È il 2006. Una sera Luciana scompare. Luca è disperato, aiuta la polizia nella ricerca. Due giorni dopo il corpo della fidanzata viene trovato con la gola tagliata in un vicolo di Genova. Luca è l’unico indagato. Si difende, dice di averla lasciata in un bar e di essere tornato a casa ubriaco. Non è un grande alibi, ma non ci sono testimoni e mancano evidenze scienti

Lei è Samia.

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GLI INVISIBILI  (    https://storiedeglialtri.it/serie/immigrati/  )  Erano fieri della loro vita, della loro famiglia, dell’educazione ricevuta e della posizione nella società. Hanno perso tutto, sono diventati rifugiati ,  quando   riescono  ad  arrivare  vivi.   da  https://storiedeglialtri.it/storie/2155-lei-e-samia/ Lei è Samia. Nasce a Mogadiscio, in Somalia, nel 1991. È la più piccola di 6 fratelli. Il padre è fruttivendolo. Il suo paese è in guerra. Samia è una bambina gracile, ma ha due gambe agili. Corre, si allena. Sogna. Ha 10 anni. Partecipa a una gara tra ragazzi più grandi. Il papà le regala una fascia di spugna. Vai, corri, figlia mia. Senza paura. Samia corre, e arriva prima. È il 2008. Samia si sente pronta, si iscrive ai campionati africani di atletica leggera. Fa i 100 metri, arriva ultima, ma viene convocata per le olimpiadi di Pechino. Potrà rappresentare il suo paese. È un grande onore. Mancano sei mesi alle gare, Samia dovrà lavorare sodo, sputare sangue. Sa ch

a 91 anni Nives Nives Fozzer, ha stabilito il primo record europeo indoor di categoria nel lancio del peso ., l'amore che non ti aspetti

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da un mio altro    punto di raccolta     di storie  ai margini  o  tappabuchi   dei  media  mainstream     Storie degli Altri - Carmelo Abbate   5 h   Lei è Nives. Nasce a Trieste nel 1930. È una bambina vivace, gattona per casa, sgambetta da una parte e dall’altra, poi comincia a correre ed è impossibile starle dietro. I genitori la piazzano su un campo di atletica. Vai, sfogati. Nives schizza via, veloce come un fulmine. Ha 6 anni. Partecipa alla sua prima gara, e sbaraglia tutti. Vince trofei e medaglie, tra una corsa e l’altra trova pure il tempo di dedicarsi al pattinaggio, al tennis, e al ciclismo. Si cimenta nella pallavolo, riesce bene anche nella pallacanestro. Sono gli anni Quaranta, c’è la guerra. Nives corre per lasciarsi la paura alle spalle. Un giorno sente un gran fischio e un rumore assordante. Centinaia di bombe piovono dal cielo. Nives si affretta verso casa, la trova sventrata. Non hanno nulla di meglio, continuano a vivere sotto quelle mura, senza tetto, tra le mace

L'educazione nella relazione di cura di Donatella Anndreini

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  da    Storie degli Altri - Carmelo Abbate   Lei è Donatella. Nasce a Prato, in Toscana nel 1970. È una bambina timida, ama gli animali più di ogni cosa, i numeri invece sono il suo incubo. Donatella cresce, vuole fare la biologa per stare tutto il giorno con gli amati pelosi, ma quei maledetti numeri non vogliono lasciarla in pace. Il primo esame di Matematica è un disastro, al punto che alza le braccia e lascia l’università. Donatella cambia strada, prova con la scuola per Infermieri. Studia tre anni, poi inizia il tirocinio in ospedale. Si occupa dei pazienti con amore e dedizione, si emoziona, gioisce con loro quando guariscono. Sì, è nel posto giusto. Passa il tempo, Donatella ha 25 anni, è cresciuta, maturata, si sente forte e sicura. È pronta per il secondo round. Torna in università, questa volta sceglie Pedagogia. Mentre si dibatte tra studio e lavoro, la sua mamma muore di cancro. È una batosta, ma Donatella non si ferma, e dopo qualche anno prende la laurea. Sulla scia del