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30.9.21

l'amore vince sulla malattia , . PER CHI VIVE UN MOMENTO PARTICOLARE DELLA PROPRIA VITA, E HA SMESSO DI CREDERE NELL'AMORE, la vita è tutta un film , dopo uno shock anafilattico ha ripreso in mano la sua vita CHI LAVORA CON PASSIONE, A OGNI ETÀ,

da    https://storiedeglialtri.it/  di Carmelo  Abate (  carmeloabbate@storiedeglialtri.it  oppure   https://www.facebook.com/carmeloabbate1971 )    : <<   persone semplici, pure, nel cuore e nei sentimenti. Mi fanno pensare a mia madre e a mio padre, che purtroppo non c’è più. A tutte quelle persone umili che ogni giorno, nel loro piccolo, hanno tenuto la barra dritta e hanno contribuito a rendere grande il paese in cui viviamo >> Ogni storia racconta un pezzo di vita degli altri, ma finisce per toccare corde sensibili dentro ognuno di noi. Emozioni che ci fanno sentire meno soli, e più vicini a persone che non conosciamo.


. PER CHI  VIVE UN MOMENTO PARTICOLARE DELLA PROPRIA VITA, E HA SMESSO DI CREDERE NELL'AMORE
Lei è Maria. Nasce a Napoli nel 1951. Cresce in una famiglia umile, ha nove fratelli che cura come figli, appena può lascia la scuola e trova lavoro in fabbrica. Ha 16 anni, cammina per strada, incrocia gli occhi di un ragazzo che la fissa con insistenza. Piacere, mi chiamo Salvatore, scusami, ma non riuscivo a smettere di
guardarti. Maria sorride, gli stringe la mano, non la lascia più. Si sposano, in pochi anni nascono Luisa e Giuseppe. Maria si occupa dei figli e della casa, Salvatore è tutto il suo mondo. Si punzecchiano, bisticciano, poi fanno pace a passo di valzer. Maria cammina per strada vestita di tutto punto, gli uomini la guardano, Salvatore digrigna i denti, lei gli schiocca un bel bacio. Passa il tempo, i figli crescono, Maria e Salvatore riscoprono la gioia di stare insieme, viaggiano spesso, loro due, soli, mano nella mano sulle note di Celentano. È il 2009, Maria ha 58 anni, è in vacanza con la famiglia, d’improvviso si mette a urlare, dalla bocca le escono improperi e insulti. Salvatore è attonito. Amore calmati, che succede? Maria non sa, non riesce a spiegarsi, ha paura. Lui la stringe a sé. Stai tranquilla, va tutto bene. I giorni passano, Maria ha continui sbalzi d’umore, i medici fanno tante ipotesi, l’ultima è la più brutta. Alzheimer in fase avanzata. Maria si aggrappa al marito. Adesso cosa succede, che cosa ne sarà di me, di noi? Salvatore la tiene tra le sue braccia finché non si calma. Passano gli anni, Maria non riconosce più i figli, neanche i nipoti, vuole solo il marito, lo chiama, lo cerca, sempre, ovunque. Salvatore cucina i suoi piatti preferiti, impara a metterle lo smalto, fa venire il parrucchiere ogni settimana, e quando Maria ha lo sguardo lontano, le sussurra all’orecchio. Amore mio, ricordi quanto ci piaceva ballare? Maria gli fa una carezza. Come sei bello! La sua vita è tutta in quegli istanti, nei sorrisi, negli sguardi, nel ti amo sussurrato fino all’ultimo giorno della sua vita. Sono passati due anni, Salvatore ancora le parla. Ogni notte, prima di addormentarsi, la vede, corre tra le sue braccia, digrigna i denti. Maria lo guarda, gli fa il verso, e ride, ride.

guardarti. Maria sorride, gli stringe la mano, non la lascia più. Si sposano, in pochi anni nascono Luisa e Giuseppe. Maria si occupa dei figli e della casa, Salvatore è tutto il suo mondo. Si punzecchiano, bisticciano, poi fanno pace a passo di valzer. Maria cammina per strada vestita di tutto punto, gli uomini la guardano, Salvatore digrigna i denti, lei gli schiocca un bel bacio. Passa il tempo, i figli crescono, Maria e Salvatore riscoprono la gioia di stare insieme, viaggiano spesso, loro due, soli, mano nella mano sulle note di Celentano. È il 2009, Maria ha 58 anni, è in vacanza con la famiglia, d’improvviso si mette a urlare, dalla bocca le escono improperi e insulti. Salvatore è attonito. Amore calmati, che succede? Maria non sa, non riesce a spiegarsi, ha paura. Lui la stringe a sé. Stai tranquilla, va tutto bene. I giorni passano, Maria ha continui sbalzi d’umore, i medici fanno tante ipotesi, l’ultima è la più brutta. Alzheimer in fase avanzata. Maria si aggrappa al marito. Adesso cosa succede, che cosa ne sarà di me, di noi? Salvatore la tiene tra le sue braccia finché non si calma. Passano gli anni, Maria non riconosce più i figli, neanche i nipoti, vuole solo il marito, lo chiama, lo cerca, sempre, ovunque. Salvatore cucina i suoi piatti preferiti, impara a metterle lo smalto, fa venire il parrucchiere ogni settimana, e quando Maria ha lo sguardo lontano, le sussurra all’orecchio. Amore mio, ricordi quanto ci piaceva ballare? Maria gli fa una carezza. Come sei bello! La sua vita è tutta in quegli istanti, nei sorrisi, negli sguardi, nel ti amo sussurrato fino all’ultimo giorno della sua vita. Sono passati due anni, Salvatore ancora le parla. Ogni notte, prima di addormentarsi, la vede, corre tra le sue braccia, digrigna i denti. Maria lo guarda, gli fa il verso, e ride, ride.
PER CHI NON SMETTE MAI DI CREDERE NEI SOGNI
Loro sono Robin e Judith. Vivono a Francoforte, in Germania. Robin lavora come ingegnere, Judith in una radio. Sono appassionati di cinema, divorano film e serie tv. È il 2014. Robin e Judith si concedono una vacanza a Praga, camminano per la città finché trovano il punto esatto in cui è stata girata una scena di Mission Impossible. Robin fa per scattare una foto, poi si blocca. Tesoro, e se ti facessi una proposta indecente? Judith sgrana gli occhi, Robin scoppia a ridere. Tranquilla, intendevo che sarebbe divertente ritrarci nello stesso posto e nella stessa posa degli-------------
 
PER CHI CREDE CHE UN PICCOLO GESTO PUÒ CAMBIARE IL MONDO

Leah stringe i pungi, è arrabbiata da morire. Corre a casa, prende un foglio, scrive una frase a caratteri cubitali. Si piazza lungo la strada. I passanti la osservano. Ragazzina, che cosa stai facendo? Leah indica il foglio. Non si vede? Sto scioperando per il clima e l'ambiente
Leah. Vive a Kampala, in Uganda. È una bambina intelligente, curiosa. Mano nella mano con il nonno, passeggia nei boschi, ammira gli alberi, si diverte ad abbracciare i tronchi per annusarne la corteccia. Sono belli, forti, indistruttibili. Cresce, ha 14 anni, esce di casa per andare a scuola. Vede un automobilista gettare qualcosa dal finestrino. Leah gli urla dietro, poi si guarda intorno. La strada è piena zeppa di rifiuti. Come ha fatto a non accorgersene prima? Raccoglie le cartacce, le butta, ma al ritorno da scuola ne trova altre. Leah stringe i pungi, è arrabbiata da morire. Corre a casa, prende un foglio, scrive una frase a caratteri cubitali e torna indietro. Si piazza lungo la strada, in piedi, immobile. I passanti la osservano. Ragazzina, che cosa stai facendo? Leah indica il foglio. Non si vede? Sto scioperando per il clima e l’ambiente. Tutti i giorni Leah salta la scuola, gira la città, sosta agli angoli delle vie, mostra a tutti il suo cartello, parla, spiega le sue ragioni a chiunque voglia ascoltare. I genitori provano a farla ragionare. Tesoro, è molto bello quello che stai facendo, ma come la metti con lo studio? Vuoi farti bocciare? Leah li guarda indignata. Cos’è più importante, salvare il pianeta o andare a scuola? Mamma e papà sono spiazzati. I mesi passano, che piova o ci sia il sole, Leah continua a camminare con il suo cartello giallo e il suo messaggio bene in vista. Un giorno si trova a ripercorrere i vecchi sentieri che faceva con il nonno. Si guarda intorno, e ha una stretta al cuore. Che fine hanno fatto i miei bellissimi alberi? Leah piange dalla rabbia, grida, urla, poi corre in un negozio, compra dei semi e comincia a scavare. Quanti erano? Cento, duecento, mille? Costi quel che costi li ripianterà tutti. Scava come una pazza, ce l’ha a morte con il mondo intero. Dei rumori la riportano alla realtà. Leah alza gli occhi. Davanti a lei c’è un gruppetto di persone. Leah riconosce qualcuno dei volti incrociati per strada. Le sorridono. Siamo qui per darti una mano.
Scopri le altre donne che hanno superato limiti e barriere.
PER CHI SA CHE UN SORRISO VALE PIÙ DI TANTE MEDICINE

Lui è Salvatore. Nasce nel 1993 a Massa Lubrense, in Campania, tra il profumo di limoni e di salsedine. Trascorre un’infanzia spensierata, resa unica dall’amore di una famiglia verace. Ha 15 anni, conosce Alessia, un angelo dagli occhi verdi che gli ruba il cuore. Salvatore stringe la sua mano e va incontro alla vita. Si diverte a cucinare torte e paste fresche con la nonna, si iscrive alla scuola alberghiera, vuole diventare chef
È il 2014. Salvatore ha 21 anni, non si sente bene. Fa tanti esami, soffre di un grave deficit del sistema immunitario. Il medico è chiaro. Dimenticati di stare dietro ai fornelli, è troppo rischioso. Salvatore ascolta incredulo, poi crolla, si disfa in mille pezzi. Lacrime, paura, serate intere a piangere sulle panchine di fronte a Capri. Alessia lo abbraccia, lo stringe forte. Amore, tu puoi farcela, puoi cambiare vita, io sono con te, non ti lascio. Salvatore non scommetterebbe un soldo bucato su se stesso, ma si fida del suo angelo. Si iscrive a Economia, sgobba, suda, sputa sangue. Alessia è al suo fianco, sempre. Salvatore si laurea, prende un master, trova lavoro per piccole aziende locali, ottieni i primi risultati, ma la sua maledetta salute lo riporta giù. Soffre, non molla. Alessia lo sorregge nei momenti di difficoltà. Forza amore, andiamo, cambiamo vita, ricominciamo, noi due, insieme possiamo farcela. Si trasferiscono a Milano, una città grande che mette paura, soggezione. Salvatore e Alessia diventano grandi all’improvviso, stretti l’uno nelle braccia
dell’altra. Passano giorni interi a piangere in una umile cameretta, a cercare calore negli sguardi degli sconosciuti. Si sorreggono, non mollano, vanno avanti. Dopo sei anni di incertezze, arrivano le prime gioie. Firmano il mutuo, comprano la macchina, trovano un lavoro stabile e tanti amici. Oggi sono ancora lì, con gli occhi pieni di sogni, determinati e pronti a lottare. Se c’è una cosa che Salvatore ha imparato, è che l’amore è la medicina più forte. Devo tutto a te angelo mio, cuore mio, prego che il signore ti ripaghi per tutto il bene che mi hai fatto, e per la forza che continui a darmi.

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PER CHI VUOLE VIVERE LA MAGIA DEL CINEMA


attori. Judith è entusiasta. Se proprio dobbiamo, allora facciamo le cose per bene. Girano per negozi, recuperano un abito da sera, due cappotti neri, si vestono, si truccano, poi tornano sul ponte e scattano la foto. Robin è soddisfatto. Sono identico a Tom Cruise! Tornati dalla vacanza appendono la foto in salotto, la ammirano in silenzio, poi si guardano negli occhi. Stai pensando anche tu la stessa cosa? Fanno una lista dei loro film preferiti, scovano le location, pianificano le vacanze e, ciack, si gira! Volano negli Stati Uniti. Cappellino, barbetta, sguardo
crucciato, e Robin si trasforma in Forrest Gump. Raggiungono la Nuova Zelanda armati di bastoni e mantelli, solo per scoprire che la montagna di Lo Hobbit è stata ricreata al computer. Ballano a mille gradi sottozero come in La La Land, aspettano delle ore per sedersi sulla stessa panchina di Colpa delle stelle, passeggiano per il lago di Como con l’armatura ricavata da vecchie pentole. E Games of Thrones? Judith è irremovibile. Dobbiamo farlo, per forza! Impiegano giorni per realizzare l’abito di Khaleesy, una volta sul posto, si dannano per trovare la giusta angolazione, e quando finalmente è tutto pronto, ecco l’immancabile passante che sbuca dal nulla. Tutto da rifare, e risate a non finire. Ogni anno le vacanze di Robin e Judith si trasformano in una maratona cinematografica. Una volta a casa, si siedono sul divano con bibita e popcorn, riguardano le scene, sognano, ridono. È meglio di un film. Strano, folle, ma in fondo, perché no?

ambiente


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PER CHI HA IL CORAGGIO DI ALZARSI IN PIEDI E DIRE BASTA

Lei è Eunice. Nasce a Tryon, negli Stati Uniti, nel 1933. Il padre si barcamena tra mille lavori, la madre è una predicatrice religiosa. Eunice ha 6 anni, va in chiesa, ascolta il suono dell’organo, rimane stregata. Mamma, posso provare a suonarlo? Muove le mani, riproduce la canzone appena sentita. La madre è sbalordita. Figlia
mia, tutto questo da dove salta fuori? Eunice prende lezioni di pianoforte, suona Mozart, Bach, Beethoven, sogna grandi palcoscenici. Ha 10 anni, sta per esibirsi davanti alle persone più importanti della città. Ha il cuore a mille, cerca mamma e papà tra il pubblico, li saluta, poi assiste a una scena strana. I suoi genitori sono costretti a cedere il posto a una coppia di bianchi. Eunice salta in piedi, punta il dito. Non suonerò più una nota se la mia mamma e il mio papà non restano dove sono. Cala il silenzio, e l’imbarazzo. Eunice non si piega, viene accontentata. Il concerto è un grande successo, ma lei non è felice. Si sente umiliata. Giura a se stessa che diventerà la prima pianista nera di musica classica. Cresce, tenta l’ammissione in una scuola prestigiosa, gli insegnanti si congratulano. Hai talento, ma questo non è il tuo posto. Eunice piange di rabbia. Odia la sua pelle scura, è stanca di ricevere oltraggi, si fa chiamare Nina Simone e si esibisce nei nightclub. Un discografico le offre un contratto, Nina non ha niente da perdere. Suona con musicisti famosi, diventa una pianista e cantante di successo. Ma dentro di lei c’è sempre quel senso di vuoto. È il 1963. Nina ascolta una notizia sconvolgente. Quattro bambine nere sono state uccise in un attentato mentre erano a catechismo. Nina stringe il pugno, forte, fino a sanguinare. Prova rabbia, dolore, ma anche qualcosa di nuovo. Pesta le dita sul pianoforte, urla. Poi si guarda allo specchio, e sorride. Compone canzoni di protesta, canta contro il razzismo, inneggia all’uguaglianza. Riceve critiche, insulti e minacce. I suoi dischi tornano indietro spezzati in due, la carriera di Nina Simone cola a picco. Ma la piccola Eunice resta in piedi, con il dito puntato.


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Dopo lo shock anafilattico, Silvia si è affidata a un nutrizionista, e ha intrapreso un percorso psicologico che l’ha aiutata a riprendere in mano la sua vita.


Lei è Silvia. Vive a Firenze. Ha 20 anni. Si sveglia, fa per alzarsi, ma il corpo è rigido, non risponde ai comandi. Silvia si spaventa, urla. Mamma, papà, aiuto! La portano in ospedale, il medico non ci gira intorno. Signorina, lei ha la sclerosi multipla, tra dieci anni sarà in sedia a rotelle. Silvia ingoia lacrime amare, la sua vita viene sopraffatta dalle terapie e dal dolore. Nasconde a tutti la verità, ne parla solo con Roberto, il fidanzato, ma non pronuncia mai il nome della malattia. La Signora, così la chiama. Rinuncia agli amici, al lavoro, si sente un peso per tutti. Un solo desiderio la tiene in piedi, diventare madre. I medici la sconsigliano, lei tira dritto. Si aggrappa a Roberto e dopo anni di tentativi nasce la piccola Chiara. Negli occhi della sua bambina, Silvia cerca la forza di reagire, non la trova. Passano tre anni. È sera, Silvia fa la solita iniezione prima di andare a dormire, il suo corpo ha una reazione violenta, sussulta, si muove a scatti, poi d’improvviso tutto diventa buio. Silvia riapre gli occhi e si trova davanti a una scena assurda, impossibile. Il suo corpo è steso a terra, e lei lo sta osservando dall’esterno. Non prova nulla, anzi, finalmente il dolore è sparito, si sente libera, in pace. Silvia cerca la Signora. Portami via con te, basta, sono stanca. Si sente sempre più leggera, finché un pensiero le attraversa la mente. Tra qualche ora Chiara si sveglierà, cercherà la sua mamma, e piangerà tanto. Silvia si agita, gira gli occhi nella stanza. Bambina mia, figlia mia, dove sei? Qualcosa la tira verso l’alto, ma lei si oppone con tutta se stessa. Deve andare dalla sua piccola, adesso, subito. C’è una luce accecante, poi i suoi polmoni si riempiono d’aria. Silvia apre gli occhi, si guarda intorno. È tornata, è viva. Oggi Silvia ha 53 anni, da quel giorno la sua mente e il suo corpo si sono ripuliti. Ha smesso di piangersi addosso e ha ricominciato a vivere. Ha capito che il vero nemico era dentro di lei, e nel momento in cui l’ha affrontato, è tornata libera. Non è guarita, ma non è più una malata.

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. PER CHI LAVORA CON PASSIONE, A OGNI ETÀ

Linda, la figlia di Margaret, ha scritto un libro in cui racconta la storia della sua instancabile mamma.
Lei è Margaret. Nasce a Monaghan, in Irlanda del Nord. Perde la mamma quando è molto piccola, cresce con le sorelle e il papà in una casa dal tetto di paglia. Ha 5 anni, si ferma Home
Lei è Margaret. Nasce a Monaghan, in Irlanda del Nord. Perde la mamma quando è molto piccola, cresce con le sorelle e il papà in una casa dal tetto di paglia. Ha 5 anni, si ferma davanti allo specchio, guarda i suoi capelli, prende le forbici e zac, li taglia tutti. Le sorelle inorridiscono, lei sorride soddisfatta. Voglio fare la parrucchiera. Cresce, fa chilometri in bicicletta per raggiungere il salone della città. Lava i pavimenti, intanto guarda, osserva ogni gesto, impara. È il 1952. Margaret si trasferisce a Chorley, in Inghilterra. Vuole aprire il primo negozio tutto suo, ma il paese ne ha già uno, e non cercano personale. Margaret si morde le labbra, lavora come infermiera, taglia i capelli gratis alle pazienti. Durante un ballo conosce Frank, è amore a prima vista. Si sposano, poco dopo arriva la prima figlia. È il 1956. Margaret mette la sua bambina nella culla, poi sente dei rumori, guarda dalla finestra, urla. Quel benedetto salone sta finalmente chiudendo i battenti. Margaret corre in soggiorno, sistema il tavolo, uno specchio, tira fuori gli attrezzi del mestiere e appende un cartello in giardino. Capelli da Margaret. Aspetta per ore, finché dalla porta fa capolino la prima cliente. Margaret estrae le forbici. È il momento più bello della sua davanti allo specchio, guarda i suoi capelli, prende le forbici e zac, li taglia tutti. Le sorelle inorridiscono, lei sorride soddisfatta. Voglio fare la parrucchiera. Cresce, fa chilometri in bicicletta per raggiungere il salone della città. Lava i pavimenti, intanto guarda, osserva ogni gesto, impara. È il 1952. Margaret si trasferisce a Chorley, in Inghilterra. Vuole aprire il primo negozio tutto suo, ma il paese ne ha già uno, e non cercano personale. Margaret si morde le labbra, lavora come infermiera, taglia i capelli gratis alle pazienti. Durante un ballo conosce Frank, è amore a prima vista. Si sposano, poco dopo arriva la prima figlia. È il 1956. Margaret mette la sua bambina nella culla, poi sente dei rumori, guarda dalla finestra, urla. Quel benedetto salone sta finalmente chiudendo i battenti. Margaret corre in soggiorno, sistema il tavolo, uno specchio, tira fuori gli attrezzi del mestiere e appende un cartello in giardino. Capelli da Margaret. Aspetta per ore, finché dalla porta fa capolino la prima cliente. Margaret estrae le forbici. È il momento più bello della sua vita. I giorni passano, il salotto di casa è un via vai di persone, il marito si lamenta. Mica si può vivere così! Margaret promette che smetterà appena la figlia inizierà la scuola. Il primo giorno di Elementari, il marito le ricorda la promessa. Margaret annuisce. Lo so, lo so, oggi stesso annuncio la chiusura. Frank la guarda storto. Non ci provare, sei troppo brava, piuttosto concedimi di farti da assistente. Tra una piega e uno shampoo, il tempo scorre in fretta. È il 2021. Margaret annuncia con orgoglio di aver raggiunto i 65 anni di attività. Le clienti scoppiano in lacrime, sono disperate. Maggie cara, non avrai intenzione di andare in pensione, vero? Margaret sgrana gli occhi. In pensione? Ma non scherziamo! Ho 91 anni, non sono mica morta.

30.12.12

come sopravvivere al le feste di natale puntaa 10 capodanno

Inizio la  puntata  d'oggi  Sulle note   finali dell'anno  che  verrà  (  video e testo )  di Lucio  Dalla   :



E se quest'anno poi passasse in un istante, 
vedi amico mio 
come diventa importante 
che in questo istante ci sia anch'io. 
L'anno che sta arrivando tra un anno passerà 
io mi sto preparando è questa la novità
  
con il farvi i più  cari auguri   a voi tutti\e e  ai vostri cari 


 Ma  ora  bado alle ciancie  ed  ecco  il post

Ed  ecco arrivati   a capodanno  e  già ci si pone la domanda  Cosa si fa per capodanno ? Le  soluzioni  sono  diverse perchè   in tale  giorno   vale  ( o almeno dovrebbe visto la  crisi   e la mancanza  di € ) il detto natale   e pasqua  con i tuoi  capodanno e pasquetta  con chi  vuoi  .  
Mi piace  poco parlare di crisi, preferisco   sempre (  finché si può  )   essere ottimista, ma è indubbio che quest anno le ristrettezze economiche si fanno sentire: le strutture del sito  a cui  rinvio  per  le offerte di  viaggi  segnalano cali nelle prenotazioni nonostante i prezzi siano sensibilmente diminuiti rispetto allo scorso anno.Infatti  è per  questo  che  nella puntata  non parlo  di viaggi  e preferisco  concentrarmi  su quello in casa  fra parentado ed  amici  che poi  è  quello  che  ho conosciuto  in questi miei 36  anni . Vuol  dire  che  l'anno prossimo , se   ripeterò tale  guida ,  lo terrò presente   Comunque   potete  consultare per viaggi all'ultimo momento la  sezione  viaggi all'estero e in italia oppure  se  andate vicino  la pagina   degli hotel e degli agriturismo  del  sito   http://www.capodanno-offerte.com (   da  cui sono tratte  la prima  e la seconda  foto   del post  )  
E’ dunque proprio  come suggerisce  il sito  precedentemente  citato  ai  suoi  lettori che trascorreranno il capodanno in casa che scriviamo questo articolo  riportato sotto  con modifiche  ed  aggiunte , che vuole raccogliere dritte e consigli per organizzare una bel veglione di San Silvestro “fai da te”.

Iniziamo dal cenone di capodanno in casa e dal post  cenone 

Non riuscendo a trovare  l'incipit  prendo a prestito  \  condivido   quanto dice un mio amico\compaesano sulla sua bacheca di  facebook  : << chi può, lo faccia in ristorante..ma se anche il vostro conto è "rosso" più di Bertinotti..allora passatelo con gli amici che, come ben sapete, si dividono in due categorie .... i "tirchi" e gli "spreconi"..La spesa per il banchetto è motivo di scontro tra queste due fazioni..e non potrebbe essere altrimenti..gli spreconi spendono e spandono senza alcun ritegno..e la maggior parte delle cose verrà buttata..per loro più che un cenone è l'approdo su un isola deserta..viveri in quantità industriale, roba da sfamare il Congo..e cose inutili..tipo venti pacchi di patatine, noccioline, pistacchi ( 7 kg), 47 barattoli di sottaceti, 34 kg di mandarini, finocchi.. sessanta panettoni..e per chiudere in bellezza lo "spumantino" da aprire per brindare alle 24.00..sei casse di roba imbevibile perfino per gli alcolizzati...i tirchi hanno un mancamento quando vedono il carrello pieno..loro hanno un foglietto con tutto segnato..tovaglioli a mezzo velo, piatti di plastica da 0,01 centesimi...se siete in 10 avrete a disposizione un coltello che si romperà subito, una forchetta che perderà i dentini nella carne..e ma il risparmio..o i bicchieri...uno a testa..da contrassegnare con la vostra iniziale con un pennarello che andrà via dopo mezz'ora...berrete nella confusione da quello degli altri, spesso portatori di malattie veneree e herpes...avrete un panino, sappiatevelo gestire tra antipasti, primo e secondo..e una fetta di pandoro o a scelta di panettone, perchè mica si deve scialacquare...vedete voi...buon sabato a tutti..scialacquati e non.. Ecco, in nessun caso dovete trascurare la tavola e concedetevi un vero cenone, non con cibi di lusso, ma che sia ben curato e che abbia qualcosa di diverso dalle “solite” cene. Approfittatene per sperimentare un nuovo piatto o per fare quella torta di cui da tempo avete la ricetta… e non scoraggiatevi si ci vorrà del tempo, perchè la stessa preparazione farà parte della festa.>>. Ma  ora  ritorniamo seri  .
 Ecco alcuni consigli  prima citato   sul cenone da http://www.capodanno-offerte.com/ <<– abbiamo voluto raccogliere alcuni semplici consigli che possono, da soli, risolvere la serata. Leggete e prendete spunto !

Panettone: tutto quello che c’è da sapere  il dolce di Natale per eccellenza è uno dei simboli del capodanno. Sapere la sua storia e la ricetta è quasi doveroso!

Il capodanno in casa prevede, per il dopo cena, una serie di riti e tradizioni di capodanno, anche scaramantici, che variano (ma neanche poi tanto) da regione a regione, e che hanno un dogma in comune: DEVONO essere fatti. Dal lanciare oggetti vecchi dalla finestra, allo sparare fuochi d’artificio, ecco due nostri approfondimenti sulle “stranezze” di capodanno, che sicuramente anche voi non…. mancherete di fare!
Le usanze e le cose da fare per Capodanno esatto “da fare” perchè alcune di queste sono quasi degli obblighi, tramandati da nonni e genitori. Rispondono ad una specie di bisogno primordiale di salutare simbolicamente il nuovo anno con gesti dal forte valore simbolico.
Capodanno: i riti propiziatori e scaramantici spiegati  vi siete mai chiesti il significato di questi gesti che si fanno a capodanno? Eccoli spiegati!
E adesso veniamo al capodanno che sarà trascorso dalla maggior parte degli Italiani: cenone a casa e mezzanotte fuori. Le possibilità per divertirsi dopo cena per capodanno nella propria città sono davvero tante, ecco alcuni dei nostri consigli:
Elenco concerti di Capodanno nelle piazze (gratis) – immancabili come ogni anno, le amministrazioni comunali hanno organizzato , anche se  quest'anno in tono minore  , ovunque concerti in piazza con annesso brindisi collettivo. Nelle città più “povere” si sono scelti artisti locali o semplici dj, ma sono decine i cantanti ed i gruppi Italiani famosi che si esibiranno gratis in tutta Italia. Consultate il nostro elenco di concerti (è il più completo in circolazione!) e vedete se c’è un concerto di capodanno vicino a voi!
Feste nelle discoteche e nei locali – su questo abbiamo scritto davvero tanti articoli, perchè le proposte sono moltissime. Non possiamo indicarveli tutti qui, ma vi consigliamo di fare una ricerca utilizzando la casella che trovate in alto nel nostro sito, inserendo la vostra città. Per Roma, Milano, Torino e Firenze ogni anno facciamo una piccola indagine sui programmi delle discoteche e delle feste private organizzate in ville e casali. Possiamo dirvi che i prezzi per gli ingressi doo cena quest anno sono davvero a buon mercato: con 30,00 € si entra quasi in ogni locale, con brindisi, consumazione e possibilità di fare mattina.
Capodanno a teatro: le opere in rappresentazione sono tante, anche in questo caso non siamo andati ad elencarle tutte perchè la lista sarebbe sempre in cambiamento. Il modo migliore è verificare sul sito dei principali teatri della vostra città. Vi consigliamo di fare molta attenzione agli orari: alcune opere prevedono un prolungamento della serata con brindisi collettivo, ma altre hanno orari classici e… sarete cacciati fuori e festeggerete la mezzanotte in strada !occhio  sia  a  come  stappate  la bottiglia di spumante



 da non finire  come paperoga  (  foto a sopra  a sinistra    vignetta  di Silvia  Ziche  topolino 2979 )  e   agli oggetti dalla finestra   gli ultimi  15\20 secondi  di questo video



Perchè non ha idea  cosa  cucinare  o l'organizza per  la prima  volta     ecco alcune ricette e  come ravvivare  la festa  se non gli bastano gli url  sopra   1 2 3 4 5

                                            Per  coppie  e singoli 
Per  quelle  coppie ( neo sposi  o  con figli oltre i  15\6  anni  )   cercano invece qualcosa di tranquillo e intimo per trascorrere una serata con il proprio partner, da soli e in barba alla confusione del San Silvestro…. è dunque per chi desidera intimità che proponiamo questi due pacchetti di capodanno romantici
Se lo  fate   per  conto  vostro ( casa la mare  , casa di campagna  o casa  vostra  da  single  )  eccovi alcune  ricette   romantiche  1  2
Se invece volete    Dedicarvi alla propria vita sessuale in occasione del Natale e del Capodanno può essere un modo davvero intelligente di trascorrere queste due notti così speciali, in modo eccitante. Ecco  tante "sex-solutions" da mettere in pratica sin da Natale fino al prossimo 2012, per una vita più soddisfacente soprattutto in camera da letto  e non  !  suggerite  da  http://www.donnaclick.it/amore-e-sesso/ e  da  cui  è tratta  la  foto  sotto 


1) Dedicate più tempo a fare l'amore Se durante tutto l'anno avete avuto un numero di rapporti sessuali soddisfacenti che si possono contare sulle dita di una mano, ebbene è arrivato il momento di mettere una controtendenza: si tratta di investire del tempo nella qualità del sesso poiché esso merita pazienza e attenzione. I nostri stili di vita, d'altra parte, non ci consentono di dedicarci al piacere come dovremmo, con la conseguenza che siamo sempre più stressati e insoddisfatti. In questo caso, programmare 4-5 giorni di distacco da tutto, shopping compreso, è una gran bella idea. Fate così: preparatevi di tutto punto, acquistate biancheria intima da capogiro e organizzate con ironia questa fuga di sesso, proprio come vi ispira la fantasia... su questo non abbiamo altri consigli da dare smiley smiley! .,  2) Sperimentazione a letto  Se pensate che la sperimentazione sessuale sia una prerogativa delle giovani coppie, allora vi state accontentando di uno stereotipo. Bisognerebbe, invece, ricordare che le "coppie collaudate" hanno già fatto un sacco di test e sono pronte a dedicarsi al piacere con tutta la loro "saggezza". Se siete single, invece, non rinunciate nemmeno in questo caso a sperimentare nuovi piaceri, concedendovi, perchè no, certe fantasie un po' hot. Il sesso occasionale, se fatto con criterio, può essere una gran bella esperienza: basta lasciarsi andare. Per le coppie di vecchia data, invece, potrebbe essere l'occasione giusta di esplorare sensazioni ed emozioni ingiustamente archiviate Provate a pensare a ciò che vorreste dal vostro partner e, se avete deciso per questa "formula di Natale" comunicategli i vostri desideri segreti e le vostre fantasie. Non si sa mai che possiate scoprire un nuovo gemito di piacere proprio insieme al compagno di sempre ! 3) Diventare sexy e sensuali Quando è stata l'ultima volta vi siete concesse una notte in tenuta sexy con tanto di batticuore e goccioline di sudore dovute all'emozione del momento? Quando è stata l'ultima volta che avete trasformato la vostra camera da letto in un ambiente passionale in cui corteggiare il vostro partner ?Se quel tempo è stato lungo, come nella maggior parte dei casi, allora è il momento di rispolverare il lato sensuale della vostra personalità. Sentirsi belle e entrare in contatto con la propria sensualità costituisce una parte importante del fare l'amore, specialmente per le donne. "Se una donna si sente sexy e bella, le sue possibilità di essere attiva nel sesso sono molto più elevate", spiega Pandey Alka, autore di Kama Sutra per le donne.Quindi, prepararsi sin da subito è importante: ginnastica, esercizi, cure del corpo e shopping personalizzato, finalizzato solo e soltanto a sedurre. Inoltre, per stimolare ancora di più la passione, potete utilizzare oli profumati per il corpo, candele aromatiche, lenzuola di raso o seta e un po' di bollicine: è Natale! 
4 ) Provocare il contatto fisico Una vita comunemente impegnata, dicono gli studiosi, prevede occasioni di contatto fisico molto "regolari" e demotivanti: Insomma, incontrarsi per caso in casa o mentre si prendono i vestiti dall'armadio non è il massimo della sensualità. Toccarsi, invece, è il preliminare più importante.
"L'assenza di carezze, coccole e abbracci può diventare un killer della passione" spiega lo psicologo dottor Aruna Broota. La ricerca ha dimostrato che i partner che mantengono in contatto tra di loro al di fuori del letto sono sessualmente più attivi perchè, il contatto fisico porta ad un risveglio biologico e psicologico che aumenta i livelli di testosterone, dando uno scossone al proprio desiderio sessuale. Quindi in questo periodo preparatorio, prendete l'impegno di toccare e fari toccare di più del solito. E' semplice: basta avvicinarsi quando si cammina, abbracciarsi arrivati a casa e baciarsi almeno una volta al giorno. I benefici non tarderanno ad arrivare. 5) Spontaneità e romanticismo Organizzate tutto con entusiasmo e senza ansia, consapevoli del fatto che a Natale vi farete un gran bel regalo di passione e di sensualità davvero indimenticabile. Coinvolgete il partner, conducendolo con divertimento nel gioco dei preparativi di una Natale e un Capodanno di vero godimento !

                                        Petardi , botti e  fuochi d'artificio 

Si profila un Capodanno silenzioso in molte città italiane. Da Bari fino a Cologno Monzese, molti sindaci hanno infatti  firmato ordinanze proibizioniste   che vietato di sparare botti e fuochi d'artificio la notte dell'ultimo dell'anno.
Le motivazioni sono varie e  comprensibili  : qualcuno vuole garantire la serenità e il silenzio per gli anziani, i cani e i bambini, qualcun altro preferisce proibire i botti sperando che così si riduca il rischio di infortuni. Ma  con il proibizionismo   non si  risolve  niente  . Che  fare allora  ? Le  soluzioni   sarebbero  : 1)  non  fare  niente  oltre la cena o l'uscita , cioè non buttare niente dalla  finestra  , non sparare  colpi d'arma  da  fuoco   ,  o petardi  \  botti  ed accontentarsi  di  quelli ,  quest'anno in  tono minore  vista  la  crisi   organizzati dal proprio comune ., 2) sparare  con cautela   ed  attenzione  vedere  sotto  
Io  opto ( anche  se  visti i precedenti   un braciere distrutto  e  il fastidio all'udito   ogni volta  che  li scoppiavo   o  sentivo scoppiarli  non ne  scoppio più  e per esperienza  a vendo avuto un gatto    so cosa patiscono gli animali   )  per la  seconda  sia  perchè  la legge  non viene mai  applicata  e le ordinanze   , come le  grida  del Manzoni il tempo che trovano ., sia per il fatto  che  non mi piace proibire  ciò che  a me non non piace  \  non mi trova  d'accordo  .E' vero che i   fuochi d’artificio regalano uno spettacolo indimenticabile, ideale per trascorrere al meglio i festeggiamenti di Capodanno e non solo  (  vedere la  foto sotto al centro e  questo mio  video   girato l'anno scorso ai  fuochi di maria  bambina  che  si festeggia  l'8  settembre       )    . Ma Occorre, però, fare attenzione sia al momento dell’acquisto che durante l’accensione: i petardi sono infatti tanto pericolosi quanto belli e suggestivi;Infatti bisogna tener presente che, in generale, non esistono fuochi d’artificio completamente “sicuri”: perfino le stelline che i bambini usano con disinvoltura bruciano a 300 gradi e sono potenzialmente in grado di provocare ustioni e incendiare i vestiti


Quindi meglio  l'esplosioni  in sicurezza  e  le relative  compagne  alla  prudenza   ( vedi  foto a  destra  ) . Infatti    ogni anno le cronache raccontano, come in un bollettino di guerra, gli esiti della notte di Capodanno (un interessante articolo di pianetammma.it  sulla loro pericolosità e  rischi che  corrono  i bambini  ). Spesso le vittime degli incidenti causati da un uso scorretto dei botti sono proprio i bambini, e negli ultimi anni si sono verificati anche casi terribili di persone colpite casualmente da proiettili sparati da qualcuno che ha pensato bene di festeggiare  sparando in aria con una pistola.Ma per chi non vuole rinunciare al piacere di festeggiare insieme ai bambini fuori al balcone ? L'importante è prestare, come dice pianetamamma.it molta attenzione ai bambini.
E allora ecco i consigli della Polizia e dei carabinieri che  vengono ripetuti ogni anno  , per un Capodanno in sicurezza: 
1) Evitare di comprare fuochi d’artificio da venditori ambulanti non autorizzati che spesso vendono prodotti non conformi alla legge e vietati. Tutti i venditori devono essere provvisti di licenza, sulla quale deve essere riportato il nome e cognome del titolare. Leggete bene l’etichetta dei fuochi d’artificio: devono esserci riportate le istruzioni per un uso sicuro. Nell'etichetta è riportata anche la categoria di appartenenza. I fuochi di IV e V categoria sono solitamente riservati a professionisti quindi per i non addetti ai lavori possono esserepiù pericolosi  . Questi tipi di botti non possono in alcun caso essere venduti alle bancarelle
2) non accendere i fuochi all'interno di contenitori o all'interno dei un ambiente che, non accorciare mai la miccia dei fuochi, tenere il fuoco sempre a braccio teso.Allontanatevi da qualunque fonte di fumo
Se state maneggiando i fuochi d’artificio non restate in prossimità di fiamme libere di qualsiasi tipo, incluse le sigarette accese. Durante l’uso tenere inoltre i fuochi lontano da viso o in generale dal corpo e da oggetti infiammabili come tende, divani, tappeti e foglie secche.
3) Infine attenzione anche alle stelline di Natale, apparentemente innocue e adatte ai più piccoli: i bambini devono  mantenerle la stellina a braccio teso, lontano da vestiti, occhi e viso.
 4 ) Infine è importante ricordare che spesso gli incidenti che vedono protagonisti i bambini avvengono non di notte, ma la mattina del primo dell'anno , quando i piccoli si avventurano nel cortile o nella strada sotto casa e accendono botti inesplosi. Il rischio di ustioni e addirittura di amputazioni di dita e mano, o di danni seri agli occhi è molto serio, quindi i genitori dovrebbero usare grande accortezza nell'impedire ai bambini di giocare in questo modo.
Quindi  Prudenza nel maneggiare i giochi pirotecnici
Le istruzioni per l’uso dei fuochi d’artificio vanno seguite alla lettera. Non fate maneggiare i fuochi direttamente ai bambini  se avete comprato per loro le classiche stelline accendetegliele voi  o  fateglielo  fare guidandoli   e stategli vicino durante l’uso per evitare che ci giochino in maniera impropria e pericolosaAssolutamente da evitare rauti o altri botti pericolosi nelle mani dei minorenni
Per  chi avesse  animali  ripeto ( scusate ma  ho poco , causa  lavoro e parenti per il capodanno )  con delle  aggiunte  ed  integrazioni il post  della  guida  dell'anno scorso

Per tutti quelli che amano ( o dicono d'amare ) gli animali, domestici e selvatici, seguite l'esempio delle varie associazioni animaliste ad non utilizzare ( se è possibile ) i botti per divertirsi ma soprattutto per festeggiare arrivo del nuovo anno. Infatti : Lo scoppio dei fuochi artificiali, specie in piena notte causa agli animali danni inimmaginabili .Negli uccelli un botto causa uno spavento tale che li induce a fuggire dai dormitori (alberi, siepi e tetti delle case), volando al buio alla cieca anche per chilometri, andando a morire sfracellati addosso a qualche muro, albero o cavi elettrici; quelli che riescono ad atterrare o a posarsi in qualche albero spesso muoiono assiderati a causa delle rigide temperature invernali ed alla mancanza di un riparo.
Nei gatti, e soprattutto nei cani, un botto crea forte stress e spavento tali da indurli a fuggire dai propri giardini e recinti, per scappare dal rumore a loro insopportabile, finendo spesso vittime del traffico o di ostacoli non visibili al buio.
Negli animali degli allevamenti come mucche, cavalli e conigli, le conseguenze delle esplosioni possono provocare nelle femmine gravide addirittura l'aborto da trauma da spavento.
Va ricordato che cani, gatti e piccoli animali domestici si spaventano quasi a morte per i botti della notte di San Silvestro; ciò' è dovuto in particolare alla loro soglia uditiva infinitamente più' sviluppata e sensibile di quella umana.
L'uomo ha un udito con una percezione compresa tra le frequenze denominate infrasuoni, intorno ai 15 hertz, e quelle denominate ultrasuoni, sopra i 15.000 hertz. Cani e gatti, invece, dimostrano facoltà uditive di gran lunga superiori: il cane fino a circa 60.000 hertz mentre il gatto fino a 70.000 hertz.
Altri siti consigliano innanzitutto di non lasciare soli i nostri amici a quattro zampe. Gli animali fobici potrebbero avere reazioni incontrollate e ferirsi, quindi è necessario stare loro vicino, senza esagerare con coccole e carezze, ma cercando di distrarli con giochi e bocconcini, mostrando che non c'è nulla di cui preoccuparsi. Meglio tenere in casa o in un luogo protetto e rassicurante anche gli animali che abitualmente vivono fuori. Inoltre teniamo alto il volume di radio o televisione, in modo che venga attutito il rumore dei botti proveniente dall'esterno.

Durante le passeggiate, tenere i cani al guinzaglio, evitando anche di liberarli nelle aree per gli animali, per scongiurare fughe dettate dalla paura. Nei mesi precedenti far visitare l'animale da un veterinario comportamentalista, che prescriverà' la terapia da seguire, sia farmacologica che comportamentale per un processo graduale di desensibilizzazione, esponendo l'animale allo stimolo a un'intensità progressivamente aumentata quando si trova in uno stato di rilassamento emozionale Evitare soluzioni fai da te come la somministrazione di tranquillanti: alcuni sono addirittura controindicati e fanno aumentare lo stato fobico. Può essere invece utile l'uso dei feromoni di appagamento, sia sotto forma di collare che sotto forma di diffusore per ambienti. Riducono lo stress e accelerano l'adattamento psicofisico, vanno applicati almeno 10-15 giorni prima dell'inizio degli scoppi. . Infine, l'Oipa invita a sensibilizzare

l'opinione pubblica e soprattutto i bambini su quanto questi inutili rumori possano essere dannosi per i quattro zampe. "Ogni anno i botti fanno vittime sia umane che animali - ricorda Massimo Comparotto, presidente Oipa Italia è  nel periodo che va dalla metà di dicembre ai primi giorni di gennaio riceviamo moltissime segnalazioni di animali domestici smarriti, feriti o morti a causa dei botti: è importante che tutti comprendano quanto un momento di festa per alcuni diventi motivo di sgomento e terrore per altri. Chi ama gli animali non spara botti".
A San Silvestro ( e non solo , anche se in questi due anni causa crisi economica , almeno dalle mie parti ., non si sono uditi i giorni che anticipavano il'ultimo ed il primo dell'anno uditi mortaretti e scoppi di petardi ) chi possiede cani e gatti e altri animali oppure se si sa che nel vicinato sci sono persone che hanno amnimali o campagne deve seguire alcuni accorgimenti: se si tratta di gatti, è bene rinchiuderli in luoghi tranquilli (garage, bagno,soffitta ecc. come facevo io con il mio gatto sia a capodanno e nei giorni che lo precedevano visto che era un continuo scopiettare di fuochi ,e ae ma questa è un altra storia a carnevale ) , possibilmente chiudendo le finestre in modo che anche i bagliori, oltre ai rumori, siano diminuiti; comportarsi in modo del tutto normale, soprattutto nel caso dei cani, senza cercare di rassicurare e di accarezzare l'animale se questo mostra paura; se il cane vede che il proprietario non si agita, di conseguenza si sentirà più tranquillo.
La varie Lac e simili pertanto invitano i cittadini a non acquistare i botti in modo da salvare centinaia di migliaia di animali dalla morte, da probabili incidenti e da traumi da stress.
Chi avesse già acquistato i botti e volesse   usarli  eviti almeno di utilizzarli con il buio (quando gli uccelli dormono nei vari ripari), in prossimità di alberi, cespugli e case dove sono tenuti cani, gatti ed animali domestici.Secondo la guida di http://www.eticamente.net/ da cui ho preso le foto . Infatti il fragore dei botti è, infatti, talmente forte da scatenare negli animali una naturale reazione di spavento, che li porta a perdere l’orientamento, esponendoli così al rischio di smarrimento o investimento. Ecco, quindi, come comportarsi per proteggerli ulteriormente  e ridurre il loro disagio:

  • rivolgersi in anticipo al proprio veterinario se l’animale è anziano, cardiopatico e/o particolarmente sensibile allo stress dei rumori;
  • non lasciare cani o gatti in solitudine e togliere oggetti contundenti contro i quali, sbattendo, potrebbero ferirsi;
  • evitare di lasciare le nostre bestiole all'aperto ( potrebbero fuggire in strada o peggio ancora gettarsi nel vuoto specie se si abita in palazzi ) e non tenerle legate alla corda (potrebbero strangolarsi nel tentativo di divincolarsi );
  • minimizzare l’effetto dei botti, tenendo accese radio o TV;
  • in caso di smarrimento, presentare subito denuncia. Qualsiasi elemento identificativo (microchip e medaglietta con recapito) può facilitare il ritrovamento dell’animale.









24.7.12

basta devo smettere di vedere l'erba del vicino sempre più verde

 ho deciso d'estendere  dopo avwer  ascoltato queste parole

 

 di continuare   il mio viaggio interiore    a me  questo articolo  riportato  qui sotto  tratto  da   blog.donnamoderna.com/sessoeluna/2012  pur  continuando  a    vivere    cosi  


insomma a cercare una via di mezzo tra me stesso e gli altri \ il mondo che mi circonda



Il detto “L’erba del vicino è sempre più verde” ha del vero anche quando si parla di relazioni di coppia. Ci troviamo infatti spesso a pensare che quello che fanno o hanno le altre coppie sia sempre migliore. Oppure che le scelte che prendiamo come coppia siano sempre le peggiori, invece di tirare fuori il meglio dalle scelte fatte. Quante volte ci ritroviamo a stare fuori con gli amici più a lungo di quanto vorremmo solo perché pensiamo che una volta andati via accada qualcosa di straordinario che noi perderemmo. O ci ritroviamo a spendere interi pomeriggi controllando le e-mail, twitter o facebook per la disperata ricerca di vedere cosa succede dalle altre parti piuttosto che porre attenzione a quello che sta accadendo esattamente di fronte a noi. Potremmo chiamare questo senso di urgenza la sindrome dell’erba del vicino (S.E.V.).
Il pericolo più grande, nell’essere vittima della S.E.V., è che ruba tempoPiuttosto che fare attivamente qualcosa per rendere la nostra giornata interessante, spendiamo la maggior parte del tempo preoccupandoci di quello che non stiamo facendo. Ci sentiamo così terrorizzati di penderci qualcosa che accade altrove che alla fine ci perdiamo realmente quello che accade intorno a noi.
La paura di perdersi quello che accade è soprattutto una paura di esclusione sociale ed è più evidente e preponderante nell’adolescenza. In parte questa paura spiega anche il perché gli adolescenti si sentono così pressati dal tema della perdita della verginità.
Potremmo dire che chi soffre della S.E.V. appartiene alla categoria dei “massimizzatori”. Questi soggetti devono sempre vagliare tutte le alternative prima di prendere una decisione e pensare in quali altri modi le cose possano essere. Anche quando fanno una scelta, si preoccupano sempre di non aver fatto la scelta migliore possibile sentendosi poco soddisfatti delle proprie scelte e della propria vita. Tali atteggiamenti possono dunque essere deleteri per la qualità di vita del singolo e della coppia. Se da una parte possono in qualche modo spingere le persone ad essere ponte, efficaci e migliori, dall’altra le costringono ad una vita in rincorsa verso una perfezione che è impossibile raggiungere per l’essere umano. La pressione di “essere parte delle cose” diventa un dovere categorico che limita la scelta personale. Non si sceglie di fare le cose perché ci piacciono ma perché ci sentiamo obbligati. A livello di coppia può determinare attriti e insoddisfazioni che minano l’intimità e l’accordo tra i partner.
Come abbiamo visto in un recente post la felicità è composta da tante piccole cose presenti nella nostra vita. Se ci concentriamo solo sulle cose che non abbiamo ci perdiamo tutto il bello di quello che in realtà è già a nostra disposizione.
Se pensate di essere vittime della S.E.V. cercate di cambiare il vostro atteggiamento. Cercate di vivere di più nel momento presente, godendovi quello che state facendo nell’esatto momento in cui lo state vivendo. Bloccate il pensiero quando vedete che comincia a correre oltre e tenta di focalizzarsi su cosa fanno gli altri, invidiandoli e sognando di essere lì. Oppure verso cosa avreste potuto fare invece di fare quello che state facendo. Smettete di compararvi con gli altri mettendoli su un piedistallo, ritenendo le loro vite necessariamente più degne e belle delle vostre. Fermatevi e pensate “Ecco tutto quello che ho fatto”, “Guarda quello che ho realizzato, quello che ho raggiunto”. Potreste accorgervi che l’erba è sempre stata più verde dalla vostra parte.
                                          Dott.ssa Laura Nardecchia





Perchè ogni tanto , anche se non sempre riescono a metterlo in atto e hanno  (  nella maggior  parte  dei casi )    : << (.... )  l' ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto (  cit  di  .... è talmente scontato e  ovvio  visto che  l'ho più volte citata  sia   nel vecchio blog  che in questo . Comunque  chi  non la conoscesse  o   non lo riocorda   trova  qui  il  testo integrale  e di conseguenza  l'autore e qui  la storia sula canzone ormai entrata in quella della canzone italiana   )  , le religioni in questo caso quella cristiana 

                            L'erba del vicino è sempre più verde

L'erba del vicino è sempre più verde - NUOVI  ORIZZONTI
Chi non conosce il famoso detto: l'erba del vicino è sempre più verde? Spesso pensiamo così. Conosco persone che vivono così, considerando che quello che gli altri hanno o vivono sia migliore di quello che hanno e che vivono loro. Hai mai pensato che forse la tua erba intesa come casa, famiglia, lavoro, rapporti interpersonali non è così verde perchè in effetti tu non fai niente al riguardo? Quando vediamo che l'erba del nostro vicino è più verde della nostra significa che c'è chi la cura e apprezza quello che ha. Se tu passi tutto il tempo non apprezzando quello che hai, non curando quello che hai, invidierai sempre gli altri. Se per esempio in casa sei scontroso, arrogante, però agli altri regali sorrisi e cordialità, non stai curando quello che hai. Nella Bibbia c'è scritto che se non sei un buon cristiano nella tua casa, se non sai governare la tua casa, non potrai curare la chiesa. Smetti di guardare quello che hanno gli altri, comincia ad apprezzare il tuo e scoprirai di aver avuto, per tanto tempo, un tesoro a poca distanza da te. Quando avrai imparato a curare l'erba del tuo giardino con premura ed amore incondizionato, spirito di sacrificio e lealtà, allora sarai pronto a curare il giardino di Dio! 

Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa Agitu Ideo Gudeta, la regina delle capre felici.

Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa la regina delle capre felici.È stata ferocemente uccisa Agitu, la regina delle capre felici, con un colpo...