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Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
29.10.24
cosa è morte e il suo culto ., «Io, sacerdote tra le tombe dei grandi. Il dolore parla del valore della vita»
1.11.23
smettiamola di dire che le feste pagane del 1 e 2 novembre o halloween come .... lo fhanno etoichettato non sono parte della nostra cultura e tradizione
22.9.21
Equinozio d'autunno 2021: addio estate,
L'uva è un'infruttescenza, cioè un raggruppamento di frutti, che nel suo insieme prende il nome di grappolo.Il grappolo è composto da un raspo (molto raramente indicato come graspo), e da numerosi acini (detti anche chicchi, si tratta di bacche), di piccola taglia e di colore chiaro (verde-giallastro, giallo, giallo dorato) nel caso dell'uva bianca, o di colore scuro (rosa, viola o violetto bluastro) nel caso dell'uva nera.Il raspo, o rachide, è l'asse centrale del grappolo, ramificato in racimoli e quindi in pedicelli, che portano i fiori ed in seguito i frutti, gli acini.In generale gli acini sono pigmentati solo nell'ipoderma (lo strato di cellule dell'epicarpo intermedio tra l'epidermide ed il mesoderma), mentre gli altri tessuti non accumulano pigmenti o lo fanno in maniera molto ridotta. Fanno eccezione alcune varietà di Vitis vinifera sp.sativa che accumulano pigmenti anche nel mesocarpo, sono le varietà tintorie (in francese teinturiers), ad esempio il Gamay di Borgogna. Talvolta si confondono le varietà molto colorate con le varietà tintorie; la differenza risiede nella morfologia dell'acino, che nelle varietà molto colorate (ad esempio l'Ancellotta dell'Emilia) presenta un'ipoderma molto spesso (anche 20 strati cellulari), mentre nelle varietà tintorie al di là dell'ipoderma anche la polpa è pigmentata e non traslucida.All'interno degli acini sono portati i vinaccioli, semi piriformici, in numero massimo di 4 ma più sovente di 1 o 2. Non mancano uve prive di semi (apirene), particolarmente apprezzate dai consumatori per il consumo fresco, ma utilizzate anche per la produzione di uva sultanina essiccata (la presenza di semi che potrebbero germinare è da evitare, in questo ambito è molto utilizzata la varietà Sultana).
Utilizzo[modifica | modifica wikitesto]
Grappoli d'uva rossa |
- la Vitis vinifera, originaria dell'Europa e dell'Asia occidentale, dalla quale derivano tutti i vitigni destinati alla produzione di uva da vino e di uva da tavola
- la Vitis labrusca, di importanza molto ridotta, originaria dell'America del nord, destinata marginalmente alla produzione di uva da tavola.
Le specie di vite americane e i loro ibridi, essendo immuni dalla fillossera per quanto riguarda la parte radicale (infatti essa colpisce la parte aerea della vite americana e la parte radicale dalla Vitis vinifera), sono utilizzate sia come porta-innesto per la vite europea, sia come incrocio con alcune varietà della Vitis vinifera a produrre ibridi.L'Italia è stata per molto tempo la prima produttrice al mondo di uva per il consumo fresco, con una viticoltura specializzata concentrata per lo più nelle regioni meridionali (Sicilia e Puglia) . Tra le principali varietà di uva da tavola: Italia, Vittoria, Regina, per le uve bianche; Moscato d'Amburgo, Red Globe e Rosada per le uve rosse. Oggi il principale produttore di uva da tavola è la Cina (prevalentemente varietà Kyoho), ma per la produzione di uva da vino sono ancora Italia, Spagna e Francia i leader. Gli USA si caratterizzano anche per una sostenuta quota destinata alla trasformazione in succhi, mentre la Turchia è leader nella produzione di uve essiccate.[1]
Proprietà di uva e derivati[modifica | modifica wikitesto]
Le ricerche scientifiche hanno evidenziato che l'assunzione di vino rosso in moderata quantità comporta una migliore stabilità del plasma, una diminuita aggregazione piastrinica, un calo dell'LDL (lipoproteine a bassa densità) e un corrispondente aumento dell'HDL (lipoproteine ad alta densità), grazie alla presenza di sostanze appartenenti ai polifenoli comprendenti i flavonoidi, che attuano una efficace protezione contro il fenomeno dell'ossidazione.[2]
La capacità dei polifenoli di inibire l'ossidazione delle LDL è in funzione del loro contenuto di catechina, acido gallico, miricetina, quercitina, acido caffeico. Queste proprietà, dimostrate per la verità principalmente in vitro, vengono spesso utilizzate per dare supporto scientifico al cosiddetto paradosso francese, ovvero il fenomeno per il quale in Francia, nonostante il consumo relativamente alto di alimenti ricchi di acidi grassi saturi, la mortalità per malattie cardiovascolari è relativamente bassa.Secondo la ricerca, mangiare uva può aumentare la protezione naturale della nostra pelle dai raggi ultravioletti del 74,8%.[3]
[... continua su Wikipedia ]
Così come per i solstizi, diverse tradizioni sono legate agli equinozi. Quello d'autunno ha profondi significati culturali celebrati per esempio in Iran (primo giorno del Mehr o della Bilancia e festività nazionale), oppure in Cina e Giappone o ad Hampshire in Inghilterra, dove i cittadini hanno festeggiato l'evento vestiti come antichi sassoni e vichinghi dando fuoco alla "barca dell'equinozio", in una iniziativa all'interno della Butser Ancient Farm. Eccone alcune in Italia che culminano con la notte del 31-1 novembre consigliate da :
LE FESTE D'AUTUNNO
Zucche, funghi e tartufi Ottobre è anche il mese in cui le zucche affollano i campi.
Zucche, funghi e tartufi
Ottobre è anche il mese in cui le zucche affollano i campi. Non a caso, durante la festa statunitense di Halloween, che si celebra il 31 ottobre, con le zucche vengono fatte delle lampade, che servono a creare il clima suggestivo della festa di Ognissanti.
Restando in territorio italiano, la nascita di questo ortaggio, porta in tavola notevoli specialità culinarie come i ravioli di zucca, i dolci alla zucca, etc.. In Friuli, inoltre, i primi del mese si tengono specifiche sagre, in cui viene premiata la zucca più grande e bella e quindi si mangiano specialità locali a base della polpa arancione della medesima.
Ad Alba, invece, ogni anno si tiene un palio beffardo in onore del tartufo. Questo palio, in cui corrono asini e non cavalli, risale al 1932, per volere degli abitanti della città, stanchi di essere umiliati dagli abitanti di Asti e dal loro prestigioso palio.
Il 10 agosto 1275, giorno di San Lorenzo, gli astigiani circondarono Alba, correndo intorno alle mura per dimostrare la loro invincibilità, e gli albesi decisero di prendersi gioco di loro, correndo dentro le mura della città con i loro asinelli.
Nel 1932, poi, gli albesi, punzecchiati un'altra volta dagli astigiani, che li avevano invitati a partecipare al loro palio, per poi ritirare l'invito all'ultimo minuto, decisero di rievocare quell'evento scherzoso, e da allora mettono in scena la loro particolare giostra.
Questa festa serve anche ad inaugurare l'inizio della famosissima Fiera nazionale del Tarufo, l'evento legato al tartufo più importante del mondo.
Oltre a queste, molte altre feste di origine agreste animano l'autunno italiano, portando in tavola deliziose specialità stagionali ed aiutando quindi l'animo a ben disporsi verso all'imminenza del freddo e delle privazioni dell'inverno.
Mentre chiudo mi sono tornate in mente ques articolo che avevo messo da parte qualche giorno prima in preparazione di questo post
da https://www.meteoweb.eu/2018/09/autunno-feste-leggende/1155388/
Autunno è sinonimo di vendemmia, di festeggiamenti legati al vino, ma non solo. Tra le feste più famose: festa dei donni e ricordo degli Angeli Custodi (entrambe cadono il 2 ottobre); Oktoberfest (festa della birra); Halloween, Ognissanti e Commemorazione dei defunti ( dal 31 ottobre al 2 novembre); notte dei falò (5 novembre) in ricordo della congiura delle polveri, la famosa estate di San Martino (11 novembre); il giorno del Ringraziamento, l’Immacolata Concezione. Non mancano le leggende riguardanti l’autunno. La più famosa ha per protagonisti dei simpatici folletti che dopo aver trascorso l’estate a ridere, giovare e bivaccare all’ombra degli alberi, ora si preparano a raccogliere la legna e a mettere le provviste in dispensa, alo stesso modo degli animali che preparano le tane e il cibo per andare in letargo.
Solo Timoty, il folletto più giocherellone di tutti, ha l’idea di dare un arrivederci speciale alla bella stagione, colorando le foglie degli alberi di tanti colori dal giallo all’arancio, dal rosso al marrone, facendo quest’operazione di notte, mentre al mattino, lo spettacolo cromatico delle mille sfumature del fogliame rende il bosco incantato. Viene fatta una festa tutto il giorno al punto che anche il castagno chiede ai folletti di lasciar stare gli alberi così colorati ancora per un po prima di perdere le foglie. Da quel giorno si dice che i folletti ogni autunno colorino gli alberi per vestire il bosco prima dell’arrivo dell’inverno.
26.10.12
[halloween in cucina 2 ] halloween sardo
non potendo copia e incollarlo ne riporto un pezzo
2.11.11
Ingrata patria...

Nessun ricordo ufficiale per il volontario sardo-ligure che ha donato la vita per salvarne altre
Per Lui, SANDRO USAI, nessuna diretta televisiva... solo: Sul coperchio un mazzo di piccole orchidee e le lacrime della moglie Elena, che non ha abbandonato un istante la bara... è quello che capita spesso ai "veri eroi"...
(Domenico Savino)
15.2.11

L'abbraccio del presidente Napolitano alla madre rom.
L’organizzazione umanitaria Gruppo EveryOne si appella al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, affinché, dopo la strazio dei bambini, le istituzioni non colpiscano ancora i genitori.
Sono periti quattro bambini. Questo dovrebbe bastare. Altro non dovremmo aggiungere. Prima delle azioni, contano i segni. I silenzi. Ma non tutti i silenzi sono uguali. Esistono silenzi che impetrano, e silenzi che racchiudono scaturigini di dolore. Silenzi muti e silenzi murati. Silenzi densi e silenzi indifferenti.
Persino la giunta milanese ha osservato un minuto di silenzio, e si è levata in piedi, per commemorare le giovani vittime. Non tutti, però: Cesare Bossetti, consigliere leghista, è rimasto seduto.

Bossetti cercava il momento di celebrità e l'ha ottenuto, sappiamo che gli rendiamo un servizio mostrando il suo volto impenetrabile, appena sfiorato da un segmento ghignante. Non ha neppure dovuto sforzarsi di trovare scuse credibili. Non gliene importa nulla. Oggi, manifestare il proprio razzismo, nemmeno ideologico, ma di quella sordidezza vaga, gretta, allineata e conformista come un appunto di computisteria, non scandalizza più nessuno. Anzi, riscuote approvazione. E' la riscossa del vicino perbene. Il rancore del frustrato. Silenzio. Come ombra nel buio.
26.10.10
PERCHÈ CELEBRARE L'AMERiICANATADID HALLOWEN QUANDO ABBiAMO IL NOSTRO HALLOWEEN ? LA SARDEGNA
ognuno è tanto mai stanco!
e si fermano seduti
la notte, intorno a quel bianco.
Stanno li sino a domani
col capo tra le mani,
senza che nulla si senta
sotto la lampada spenta.
Già da qualche giorno nelle vetrine dei negozi ( appena mi restituiscono la digitale posterò qualche foto della vetrina della vetrina del commercio equo e solidale di tempio pausania addobata apposotamente , SIC , oper ora accontentatevi dele foto vclassiche prese dala rete di zucche e affini ) , nei quotidiani e nei loro inserti \ allegati , oltre che negli spot e trasmissioni e cartoni tv , in rete s'inizia a parlare della ( salvo alcuni coime la repubblica che invitano a a creare un halloween italiana o europea ) pacchiana e americanata che è diventata nell'ultoimo ventennio hallowen tanto d'essere come dimostra la foto qua sotto usata come buinees

Ora capisco che tutti\e noi fin dall'infanzia abbiamo avuto modelli culturali imposti dala tv o dall'esterno , ma mai come ora negli ultimoi 30 anni . Premetto che per gli amanti acritici e per gli apassionati ( fra cui anch'io che nonostante presi un voto basso nell'esame di storia dele tradizioni popolari dela sardegna,trovai un prof fissato con l'antropologia tanto da farmi domande solo su quello e non su gli altri libri delle tradizioni ) di tali tradizioni e usanze ormai scomparse o standardizzate o rimaste come folkore e con poca tradizione che mi hanno sempre appassioanto e sono stimolo per mantenermi vivo e non dimenticare da da dove veniamo e chi eravamo come potete vedere cercvando nell'archivo soto la tag i miei post e quelli degli altri\e iscritti su halloween) .
Dedico , come sempre ho fatto sui post di halloween , a gli aappassionati e agli americanisti acritici e a senso unico che tropvano pretesti come questi , per .... ed insultsarmi d'esere anti americano e di non aver rispetto per i nostri liberatori , ecc americanismo , che non ho nulla contro tale festa in se' , ma che non c'appartine, almeno come la festeggiano in America .Quindi come ho sempre fatto ricendo apprezzamenti e critiche ( alcune costruttivve ed argomentate , altre banali \ ridicole ) palerò in questo post delle tradizioni che fra Ottobre \ novembre fino a febbraio si , e testimoniano come potete notare da http://www.lucedistrega.net/documenti/feste-ognissanti.htm , zucche, queste, dolci , frutta secca e distagione , ecc e regali non sono una recente importazione statunitense per la festa di Halloween (contrazione di "All Hallows Even" - vigilia di tutti i santi), ma caratteristiche tradizionali del passato popolare delle regioni italiane specie quelle contadine . Usanze rmai scomparse o standardizzate e globalizzate ( vedere mie post precedenti sul modo contadino ) erano molto più " genuine " e più diffuse nella loro foma originaria .
Ecco quali soo quielle della mia regione , che ancora resistono anche se al "dolcetto e scherzetto" in cui ti s'offrivano castagne o caldarroste , melograni , FRUTTA SECCA poi quando nacqueo i super mercati e centri commerciali anche cioccolati , merendine , snack , ecc , si è sostituito sempre più il denaro cosa rara un tempo Ecco vi alcuni riti della mia regione .
I riti de Is Fraccheras
da http://www.contusu.it/it/luoghi-e-tradizioni-mainmenu-28/Il signor Secci Raffaele ci ha descritto come si svolgevano i festeggiamenti, nei giorni del 1° e del 2 novembre.A mezzogiorno cominciavano a suonare ininterrottamente le campane a morto (I'agonia) per 24 ore finché non si concludeva la Messa a mezzogiorno.
Non era compito facile, e proprio per questo i campanari si alternavano, in genere il gruppo era formato da circa 10 persone, giovani e adulti, i quali restavano svegli e attivi, e nei tempi di attesa cuocevano castagne arrosto e bevevano del buon vino nero.
La mattina del 2 novembre, per commemorare i defunti, veniva celebrata la Santa Messa in cimitero, alla quale partecipava l'intera comunità. Dopo la Messa, il parroco si soffermava su ogni tomba, per dare 'Is assoluziones' che consistevano in una serie di preghiere, e questo in cambio di un'offerta fatta dai familiari. La stessa mattina si era soliti mettere sulla croce delle tombe, una corona di pervinca 'proinca'.La corona veniva realizzata intrecciando la pervinca e

Due o tre giorni prima del 2 novembre, i Gadonesi, uomini e donne, si recavano nei terreni vicino al paese che costituivano 'Su a pardu' a raccogliere l'asfodelo S'iscraria per preparare 'Is Fraccheras'. Gli steli di asfodelo venivano legati sistematicamente attorno alla ferula 'Sa feurra', facendo dei lunghi fasci di circa 2 o 3 metri, in alcuni casi anche 4.
All'interno del fascio si inserivano steli di "Canna pudescia" che è molto infiammabile, si continuava così fino a far raggiungere al fascio il diametro di 30/40 centimetri e a volte anche 50. Il tutto veniva legato con 'Si sterzu' e raramente con spago, perché il fuoco lo bruciava e poteva disfare 'Sa Fracchera' (nell'antichità classica, l'asfodelo era considerato il fiore tipico del regno dei morti).
Il compito di sorreggerla era affidato ai giovani, che la portavano per le vie del paese. All'imbrunire, veniva dato fuoco all'estremità anteriore della 'Fracchera' e i partecipanti dovevano correre senza spegnerla per le vie del paese. La stessa notte del 2 novembre si era soliti fare 'Sa conca e mortu', realizzata con una zucca, la quale veniva svuotata dalle parti molli e venivano scavati dei fori a forma di occhi, naso e bocca. A rendere macabro il rito era una candela sistemata all'interno della zucca. Veniva posata sui vecchi muri, in genere bui, o sui davanzali delle finestre. I passanti, vedendola erano soliti spaventarsi.
e sempre dallo stesso sito
VECCHIE USANZE FUNEBRI E RITI DI MORTE IN SARDEGNA

Il cadavere veniva lavato, vestito e composto accanto al focolare, su un tavolo o su delle assi montate come un catafalco coperto da un lenzuolo, detto: bànca de mortos . Secondo un’antica usanza romana, i piedi del morto dovevano essere rivolti verso la porta, sul petto gli ponevano il crocifisso. Una volta che il feretro era composto iniziavano, da parte dei vicini e parenti, le visite di condoglianze. Questa parte del cerimoniale era detto su Krùmpiu o sa bisita.Le parenti si sedevano o si accoccolavano ai lati del morto o attorno al focolare spento, cioè come si dice nel nuorese; fakere sa riga o ria. La parente più vecchia prendeva il primo posto della fila. Gli uomini indossavano il lungo gabbànu nero e si raggruppavano in fondo o in una stanza attigua.

In alcuni villaggi dell’interno s’intonavano di fronte al morto lamenti funebri in rima detti attitidos che spesso erano recitati drammaticamente dalle lamentatrici prezzolate (attitadoras). S’ attitidu non era come si potrebbe pensare, solo un lamento funebre ma anche un’ incitamento alla vendetta, quando il morto era stato ucciso; in questo caso i lamenti erano selvaggi e terrificanti e un’ indumento del morto macchiato di sangue veniva appeso alla parete (su pindzu).Il giorno del decesso le famiglie del vicinato avevano il dovere di mandare alla famiglia del morto, il pranzo. Questo era un pranzo di lutto detto: s’ akkunòrtu. La notte che precedeva il funerale alcuni dei parenti dovevano vegliare il morto (billai, billadrozu) e secondo l’usanza prendevano parte al pranzo funebre, seguendo le antiche regole in cui non dovevano mai mancare il pane e il miele e si apparecchiava anche per il morto. Il pasto si consumava accanto al focolare, le porte della casa dovevano rimanere aperte tutta la notte, un lume ardeva sulla soglia.
La sera dopo il seppellimento, i parenti si riunivano per un altro banchetto funebre, in questa occasione in certe zone dell’ Isola, erano d’obbligo le fave e le uova, antico piatto funebre di ispirazione greca, poi sostituito con sa “maccarronada” (maccheroni). Al settimo e nono giorno dalla morte, i familiari distribuivano ai vicini , agli amici e ai poveri; carne, pane, pasta (maccheroni). I pani che si distribuivano erano fatti con una farina particolare e detti “paneddas” o, in altre zone, “kokkas”.
A Bitti, questa distribuzione era detta “imborvita” (involgere) perché i cibi inviati erano coperti con un panno bianco. Il giorno della distribuzione era detto “sa die de s’ imborvita”. In altre zone la terminologia è diversa. Era d’uso fare anche delle elemosine per procacciare la salvezza dell’anima del defunto.La sera, del nono giorno la famiglia del defunto si riuniva per un altro pasto; i romani la chiamavano”cena novendialis”. Nelle zone pastorali, la vedova quando non si risposava, doveva portare il lutto per tutta la vita. I parenti più prossimi, specie nei casi di morte violenta, trascuravano il loro aspetto esteriore, faccendosi crescere i capelli, le unghie, la barba, sino a che l’omicidio non fosse vendicato. Ogni sera si intonava una nenia funebre, ma più spesso un canto di vendetta. Quando c’era un omicidio sul luogo del luttuoso fatto si erigeva un cippo primitivo, facendo un mucchio di pietre.
chiuque festeggi haloween sia alla maniera Americana che nostrrana e perchè no anche religiosa sotto troverà altriUrl buon halloween o meglio buon Molti e Molti ( morti e morti ) come diciamo qui in Gallura
emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello
Apro l'email e tovo queste "lettere " di alcuni haters \odiatori , tralasciando gli insulti e le solite litanie ...

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Come già accenbato dal titolo , inizialmente volevo dire Basta e smettere di parlare di Shoah!, e d'aderire \ c...
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