L’uccellino e
la volpe
Conoscete la storia
dell’uccellino che andò a beccare per terra le briciole di pane tra il bue e il
carro? Potrà sembrare strano ma, anche da una storiella così in apparenza
leggera, si possono trarre degli insegnamenti profondi. Un agricoltore dopo
aver portato il suo raccolto al mercato, nella via del rientro vista la
giornata afosa, decise di fermarsi sotto un albero e di rifocillarsi. Seduto
nel cassone incominciò a mangiare un tozzo di pane. Mentre mangiava, delle
briciole caddero per terra, tra il carro e il bue che faceva da traino. Un
uccellino si accorse di ciò e infilatosi sotto, saltellando incominciò a
beccare quelle briciole. Improvvisamente l’agricoltore fu preso da repentino
bisogno fisiologico e frettolosamente scese dal cassone e andò a cercarsi un
luogo appartato. Per una ragione misteriosa che ancora non si riesce a
spiegare, anche il bue sentì analogo bisogno, e una montagna di escrementi
rovinò addosso al povero uccellino, seppellendolo. Una volpe che passava da
quelle parti aveva osservato la scena e subito si precipitò sul luogo
dell’accaduto.
“Oh, povero uccellino”,
disse la volpe mentre girava, annusando, attorno a quella montagna, “dimmi dove
sei che ti tiro fuori”. L’uccellino cercò di urlare, ma dalla gola gli uscì un
suono strozzato, ma sufficiente alla volpe per individuare dove fosse. Con la
zampa lo levò dalla cacca. “Povera creatura”, disse con fare quasi amorevole
mentre lo ripuliva, “hai visto che ti ho tirato fuori da lì?”. L’uccellino fece
per ringraziare ma non fece a tempo perché la volpe, completata la pulizia, lo
divorò in un sol boccone. Questa favola ha una morale: non sempre chi ti mette
nella merda vuole il tuo male, così come chi te ne tira fuori non vuole il tuo
bene. Tutto questo a beneficio di coloro che continuano a ritenere che la prima
repubblica, sì, ci abbia messo nella merda, e la seconda abbia continuato, ma che il governo
tecnico ce ne stia tirando fuori, o almeno ci stia provando! Ogni altro
commento è inutile.