Sassari La prima amichevole primaverile non è andata benissimo: a un certo punto il divario tra le due squadre era così ampio che si è deciso di non segnare più i punti nel tabellone. La seconda uscita, pochi giorni fa, è andata un po’ meglio e a fine partita sulla chat delle maestre è comparso un messaggio pieno d’entusiasmo: “abbiamo vinto... il premio simpatia!”.La coach fa la faccia di quella che la sa lunga, fa ruotare una palla a spicchi sul
palmo della mano e dice lapidaria: «L’anno prossimo saremo pronti. Ma in ogni caso non siamo qui per vincere».Se avesse il risultato sportivo tra le sue priorità, lei non sarebbe di certo qui. Elisabetta Ganadu, la decana degli istruttori di pallacanestro di Sassari, dopo oltre mezzo secolo sul campo ha deciso di provare qualcosa di nuovo: da qualche mese ha tra le mani la squadra più scalcinata, colorata e divertente del panorama cestistico giovanile isolano. Un piccolo gioiello sbocciato in un contesto socio-economico estremamente complicato La sfida più difficile Siamo nel cuore di quello che molti considerano il rione-ghetto del centro storico di Sassari. Poche migliaia di residenti, moltissimi stranieri, sottoservizi e riqualificazione urbana rimasti indietro di 30 anni rispetto al resto della città, nessun campo all’aperto, una fiorente attività di spaccio (e consumo) di droga gestita in gran parte dalla mafia nigeriana, ordine pubblico spesso oltre i livelli di guardia. Al centro di questo quartiere così difficile e affascinante, svetta la scuola di San Donato. Un’eccellenza a livello didattico, prima ancora che dal punto di vista delle dinamiche legate all’integrazione. Oasi, calamita e faro per centinaia di bambini di ogni età. Qui, una mattina dello scorso settembre, Elisabetta Ganadu ha suonato il campanello e si è presentata di fronte alla dirigente Patrizia Mercuri. «Non la conoscevo – racconta l’istruttrice –, ma mi ha ricevuto in un minuto e due minuti più tardi aveva già dato l’ok entusiastico alla mia proposta: allenare gli alunni e le alunne nel pomeriggio nella palestra scolastica e formare una squadra di basket». Niente di straordinario, a prima vista. Quello che l’istruttrice non dice, però, è che questa “partita” si gioca completamente gratis: zero euro di compenso per lei, zero euro di retta per i bambini.I diavoli di San Donato Si sono dati un nome internazionale, Devils, proprio come l’estrazione di questo istituto. Quasi tutti sono nati a Sassari ma le loro famiglie arrivano da Senegal, Nigeria, India, Romania, Bangladesh, Serbia. Tra i San Donato Devils ci sono anche sassaresi doc, ovviamente, in chiassosa minoranza. «La squadra è mista da ogni punto di vista – racconta Ganadu –, anche quello anagrafico. Ci siamo allenati per due volte alla settimana per tutto l’anno scolastico utilizzando le attrezzature dell’istituto. Il gruppo è composta da una ventina di bambini e bambine e tra loro si è creato un grande feeling nonostante le differenze di età. Ovviamente non c’è stata alcuna selezione: chiunque avesse voglia di venire a passare un paio d’ore con noi è sempre stato il benvenuto». Nonostante la fine dell’anno scolastico, la squadra ha continuato ad allenarsi per tutto il mese di giugno, di mattina. Solo in questi giorni verrà dato il “rompete le righe” con l’arrivederci a settembre».Il premio più bello Elisabetta Ganau porta il fischietto alla bocca, ordina due minuti di pausa e si mette a raccontare. «Fa uno strano effetto dirlo oggi, ma il mio primo corso da istruttrice di minibasket risale al 1970 e da tanti anni ho il patentino di tecnico nazionale. Da allora non ho mai smesso di allenare e mi sono sempre divertita: con la Virtus di Ninni Polano e la Torres, soprattutto, negli ultimi anni con la Dinamo 2000 e la Gans. Stavolta però c’è qualcosa in più – dice –, ciò che mi sta restituendo questa esperienza dal punto di vista umano non ha eguali». I suoi quattro nipotini rappresentano la continuità in una famiglia che è sempre vissuta a pane e sport. I tre figli di Elisabetta hanno primeggiato in diversi sport: Alessandro ha giocato con la Dinamo in serie A, il gemello Luca è stato campione italiano di motorsport e in sella a una moto è arrivato secondo al Rally dei Faraoni, Chicco ha militato in serie A di pallamano. «Qualche volta porto due dei miei nipoti qui agli allenamenti – racconta – perché un bel bagno di realtà fa sempre bene. So che alcuni dei bambini che seguiamo hanno problemi di vario genere. A volte con Rossella Dettori, una delle insegnanti che rappresentano le colonne di questa scuola, facciamo il giro delle case per andare a recuperare qualche assente. A volte qualche bambino sparisce perché magari la famiglia si è trasferita all’improvviso. Ma queste sono dinamiche che l’istituto ben conosce. Però quando siamo in palestra c’è rispetto, coesione, ci si scambia il succo di frutta, la merendina. E ci si diverte. Come in una squadra vera». Dentro la palestra scolastica, i piccoli diavoli di SanDonato giocano e sognano di partecipare a un campionato vero. «Ci piacerebbe iscriverli, soprattutto per avere la scusa per portarli un po’ in giro per il circondario. Per ora abbiamo giocato due amichevoli all’Hangar».Il punteggio? Un bagno di sangue, ma per i San Donato Devils è stato come giocare al Madison Square Garden.
Giannis Antetokounmpo e chi chiama «fallimento» ogni sconfitta
«Michael Jordan ha giocato 15 anni, ha vinto 6 titoli: gli altri nove anni sono stati un fallimento?» ha detto tra le altre cose il campione dei Milwaukee Bucks appena eliminati in NBA
Giannis Antetokounmpo (Stacy Revere/Getty Images)
Nella notte tra mercoledì e giovedì i Milwaukee Bucks sono stati eliminati dai Miami Heat al primo turno dei playoff del campionato di basket NBA. È stata un’eliminazione sorprendente per la sua precocità, dato che Milwaukee era stata la miglior squadra della stagione regolare, ma non per la qualità degli avversari. Miami infatti arriva agli ultimi turni dei playoff da ormai tre anni di fila e ha giocatori di altissimo livello, peraltro particolarmente in forma in questo periodo. Nella conferenza stampa dopo l’eliminazione, Giannis Antetokounmpo, eletto due volte miglior giocatore del campionato (MVP), ha risposto alle domande dei giornalisti, in particolare ad una:
E: Vedi questa stagione come fallimentare?
G: Oh mio dio… mi hai fatto la stessa domanda un anno fa, Eric. Tu ricevi una promozione ogni anno, nel tuo lavoro? No, giusto? Quindi ogni anno il tuo lavoro è fallimentare? Sì o no?
E: No.
G: Ogni anno lavori per raggiungere qualcosa, un obiettivo, una promozione, per essere in grado di prenderti cura della tua famiglia, dargli una casa in cui vivere. E non è un fallimento questo, sono tappe verso il successo. Non ho niente contro di te personalmente, è che ci sono sempre dei passi da fare. Michael Jordan ha giocato 15 anni, ha vinto 6 titoli: gli altri nove anni sono stati un fallimento?
Antetokounmpo — che con Milwaukee ha vinto il titolo NBA due anni fa — ha poi concluso dicendo: «Questo è lo sport. Non devi sempre vincere. Vincono anche gli altri. E quest’anno vincerà qualcun altro».
Di seguito il video completo sottotitolato in italiano.
Un singolare episodio sospende la sfida tra Trapani e Rieti: deciderà il giudice sportivoTermina con la schiacciata di Marco Timperi la trasferta della Kienergia Rieti a Trapani. Il canestro si piega, gli addetti hanno difficoltà nella sostituzione, e la gara viene definitivamente interrotta. Probabile lo 0 a 20 a tavolino per Rieti: sono concessi al massimo 30 minuti da regolamento per sistemare le apparecchiature. Si attende l’omologazione del risultato da parte del giudice sportivo. La gara inizia con il dominio dei padroni di casa. La Kienergia mette il primo canestro e poi subisce un 16
a 0 di parziale da una Trapani che difende bene e gioca sulle ali dell’entusiasmo trascinata dai 14 di Mollura ed i 10 di Massone. Rieti in difesa non c’è e lo scarto si allarga addirittura fino al -23. Zugno dalla lunga prova a suonare la carica ma si va al riposo sul -20 di scarto. La reazione della Kienergia arriva nel terzo quarto, e porta la firma di Maglietti. L’italo-argentino ispira e conclude, e gli ospiti torna sotto di dieci. Trapani perde Carter per 5 falli e si attacca al capitano Mollura, che ricaccia indietro ogni tentativo di Rieti di riavvicinarsi ulteriormente. Nell'ultimo e decisivo parziale arriva lo stop per la sostituzione del ferro, piegato da Timperi in schiacciata. Ma gli addetti hanno problemi e la gara viene così sospesa definitivamente.
Generalmente quando si parla di sport per disabili viene dato spazio agli atleti e alle competizioni e viene ignorato o relegato solo a mero fatto di cronaca che esistono anche i tifosi con handicap . Ecco questa storia ( magari chissà quante ce saranno, che finiscono ai margini ) tratta dalla nuova sardegna del 9\8\2019
Gianfranco e la Dinamo: la partita la vedo col cuore
Il tifoso sassarese, 67 anni, ha perso del tutto la vista quando ne aveva otto. «Da 15 anni non salto un match in casa. Mia moglie è la mia audioguida vivente»
di Gianna Zazzara
SASSARI.
«Una premessa». Prego. «La cecità non mi ha impedito di condurre una vita piena e felice. Ho lavorato per 32 anni in un istituto bancario, mi sono sposato, ho un figlio che adoro». E poi? «Poi sono uno dei tifosi più accaniti della Dinamo. Da 15 anni non mi perdo una partita in casa. Anche quest’anno ho rinnovato l’abbonamento per me e per mia moglie, sono sicuro che il Poz ci riserverà delle belle sorprese».Gianfranco Cau, sassarese, ha perso completamente la vista da quando aveva otto anni, a causa di un glaucoma. Oggi, a 67, a dispetto della sua cecità, è sempre sulle gradinate del palazzetto a gioire – o disperarsi – per la sua squadra del cuore. Al Pala Serradimigni il suo posto è sempre lo stesso, da 15 anni: numero 366, quinta fila, in tribuna centrale. Accanto a lui, al 367, siede la moglie Maria Rita, anche lei tifosissima («forse più di me») che gli racconta la partita («È la mia audioguida vivente»). «Il nostro è un matrimonio che funziona sotto tutti i punti di vista – scherza Gianfranco – Rita è la mia coach, forse è anche meglio di Pozzecco».
Ma come fa Gianfranco a seguire la partita? «Me lo chiedono in tanti, ma anche se non ci vedo continuo a cantare, gridare, festeggiare le vittorie della Dinamo. È una sensazione indescrivibile quella che ti regala il palazzetto, solo al pensiero mi vengono i brividi. Seguire la partita da casa? Ma quando mai...con chi mi abbraccio quando Spissu fa canestro?
Per questo vado al palazzetto, per immergermi nell’atmosfera e ascoltare i commenti di mia moglie o di chiunque altro anche cinque fila più in là. Anzi, quando il giocatore fallisce un canestro dico anche le parolacce. Non si dovrebbe, lo so, ma non resisto». Al suo fianco c’è Maria Rita, la sua speaker personale, che gli descrive le azioni sul campo cercando di sovrastare il baccano circostante. «Ma è sempre più difficile. Il più delle volte non riesco a sentire quello che Maria Rita mi racconta all’orecchio, vista la bolgia che c’è nel palazzetto. Per fortuna negli ultimi anni alcune radio locali trasmettono la radiocronaca in diretta e io posso seguire la partita in tempo reale con le cuffiette e festeggiare nei tempi giusti. Purtroppo dall’anno scorso le radio trasmettono in streaming con un ritardo nella trasmissione e io capisco solo dal boato del palazzetto quel che è accaduto, ma non come, né per mano di chi. È frustrante. Maria Rita cerca di raccontarmi l’azione, di dirmi chi ha segnato, mi strattona per il braccio, ma io non capisco, c’è troppo baccano. E così non mi godo la partita. Mi auguro che quest’anno il club metta a disposizione un servizio di radiocronaca all’interno del palazzetto anche perché non sono l’unico tifoso che ne ha bisogno, ci sono moltissimi ipovedenti con i miei stessi problemi».
Nonostante le difficoltà Gianfranco non ha nessuna intenzione di restare a casa. «Non mi perderei il prossimo campionato per nulla al mondo. Per la verità l’anno scorso, prima che arrivasse Pozzecco, ci ho pensato: mi stavo annoiando. Poi è arrivato lui ed è cambiato tutto: al palazzetto si respira un’energia incredibile».
Il momento più bello vissuto al PalaSerradimigni? «Quando ho incontrato Pozzecco. Ci siamo incrociati, lui mi ha riconosciuto e ci siamo abbracciati forte. È lui il segreto della riscossa della Dinamo, l’ho capito da quell’abbraccio. Lui la Dinamo la “vede” col cuore proprio come me».
dopo i cinquant'anni di Roberto Baggio , su cui non mi dileguo ne ho parlato qui un altra leggenda dello sport , del basket per la precisione , compie 54 anni
Michael Jordan, una tra le più grandi icone dello sport mondiale, compie oggi 54 anni. "Air" Jordan in 20 anni di carriera rivoluzionerà il gioco della pallacanestro vincendo ben sei titoli con i suoi Chicago Bulls oltre ad ottenere diversi riconoscimenti personali (tra i tanti 6 MVP delle Finals e miglior media punti a partita della storia). La sua biografia sul sito della NBA dichiara: "Per acclamazione, Michael Jordan è il più grande giocatore di pallacanestro di tutti i tempi" (a cura di Damiano Mari)
Dinamo Sassari, il gattone portafortuna è entrato dal buco dei cavi tivù
Il felino comparso sul parquet durante la gara di Eurocup con il Cai Saragozza sarebbe un randagio, al PalaSerradimigni adesso è il benvenuto
Il gatto misterioso attraversa il parquet durante Dinamo Sassari-Cai Saragozza
SASSARI. Non ha un nome e neppure un padrone il gatto che mercoledì sera ha fatto invasione di campo al PalaSerradimigni durante le prime fasi del secondo quarto. Non è di proprietà del custode (Paride e famiglia possiedono invece un bellissimo cane), ma pare che faccia parte della piccola colonia felina che popola la parte alta della pineta che si trova alle spalle dell’impianto sassarese.
Il gatto è comparso sul parquet nel momento in cui la squadra spagnola rimetteva la palla in campo nel primo possesso del secondo parziale. Il primo arbitro ha fermato il gioco e ha atteso che l’animale attraversasse tutto il campo in diagonale, sfilasse in maniera tutt’altro che preoccupata di fronte alla panchina della Dinamo per poi uscire da una delle porte di sicurezza del settore C.
Alla ripresa del gioco la Dinamo ha recuperato palla e fatto canestro. A fine gara sono ovviamente partite le indagini: pare dunque che il gatto si sia infilato in un buco nel muro attraverso il quale passano i cavi delle tv. In ogni caso, visti i risultati, da ora in poi l’animale è benvenuto al palazzetto
Lo so che mi ripeto ma non trovo alte colonne sonore per far capire in musica come tale scudetto è , anche se momentaneo ( ma le cose più belle e spesso quelle che si ricordano di più , almeno per me , in questo mondo sempre di fretta sono quelle brevi ) , un riscatto e uno schiaffo morale a chi per anni ( ed ancora è cosi in parte ) ci disprezza .
Ora dopo questa premessa veniamo al post vero e proprio . Non nprima di , come sempre l,m lasciarvi alcuni link per chi volesse saperne di più
Ieri vedendo l'ultima partita della finale di campionato di Basket Dinamo - Reggio Emilia .Una partita emozionante
fra due squadre destinate a diventare professionisti come Olimpia milano o la virtus Bologna ( qui l'elenco completo . Inoltre la Dinamo oltre a rappresentare la sardegna a livello nazionale dellas serie A è stata , almeno da quel io sappia , la prima squadra di basket italiana non creata da gruppi industriali Fondata il 23 aprile del 1960 da un gruppo di studenti locali, in maggioranza provenienti dal Liceo classico e chiamata secondo una leggenda locale cosi per contrapporsi ai gruppi universitari della FUCI ( gruppi universitari cattolici ) perchè alcuni dei fondatori erano vicini al Pci sinistra extra parlamentare gli diedero il nome dinamo prendendo a modello un nome di molte squadre sportive dell'allora ex blocco sovietico
Le partite di questi play off hanno come lo scudetto del cagliari 69\70 unito e messo da parte i campanilismi e provincialismi presenti nella nostra isola . Infatti << In Sardegna c’è chi è pronto ad accoltellarsi a proposito dell’orizzonte a cui – nello stemma – devono guardare i Quattro mori. Anzi, c’è pure chi ha rotto alleanze e amicizie perché non era d’accordo nemmeno su quel simbolo ormai identitario, preferendo l’albero degli Arborea. >>
Non ci si mette d’accordo nemmeno sulla lingua: quella del Capo di sotto [ Cagliari e tutto il sud ] non va bene, figurarsi quella del Capo di sopra[ Sassari e tutto il nord ] E cosa vorranno mai questi “nuoresi” \ barbaricini (categoria alla quale sono spesso ascritti, dai “cittadini”, tutti gli altri sardi ), con questa loro pretesa di imporre la lingua “colta” che fu di scrittori e poeti? Ah. Naturalmente non va bene nemmeno il pseudo o sa limba comuna [ tentativo insulso di creare un sardo ibrido \ un sardo unificato ) ] Chentu concas, chentu chimbanta berritas, diceva un vecchio saggio di Tresnuraghes, ricordando che i suoi compaesani sarebbero anche stati disposti a nascere senza testa pur di non dare soddisfazione a un loro vicino di casa, proprietario di una fabbrica di cappelli.
Eppure l’esempio che ci viene da Sassari >> come ha scritto ieri sempre l'unione sarda << ci indica una via nuova, un metodo, un esempio, un Sistema. Stefano Sardara, quando ha ordito la lucida follia di portare la Dinamo Sassari sul tetto d’Italia non si è mica messo problemi a ottimizzare il meglio di quel che c’è in Sardegna. Che non è poco.
Ha rinsaldato il ventennale legame della sua società col Banco di Sardegna, ha responsabilizzato la compagnia di assicurazioni che lui stesso rappresenta, ha coinvolto le contestatissime Saras, Tirrenia e Meridiana (aziende che, spesso, hanno più preso che dato alla nostra Isola), ci ha aggiunto un altro centinaio di sponsor. È poi venuto a Cagliari a parlare con i vertici della prima televisione regionale, capendo che portare la Dinamo – ogni santa domenica di campionato e ogni santo mercoledì di coppa – nelle case di tutti i sardi avrebbe contribuito a rendere la squadra di Sassari quella di tutta la regione.
Sardara e i suoi ragazzi, compresi quelli del suo preziosissimo staff, hanno vinto sul campo ma anche nel messaggio politico, che dovrebbe essere preso da tutti noi come manifesto di una Sardegna nuova e possibile: uniti si vince, anche se siamo penalizzati dalla nostra insularità. Una stupenda nica di campionato e ogni santo mercoledì di coppa – nelle case di tutti i sardi avrebbe contribuito a rendere la squadra di Sassari quella di tutta la regione.>> ( da , eccetto le frasi tra parentesi quadra http://anthonymuroni.blog.unionesarda.it/2015/06/27/vivere-e-vincere-in-sardegna/ ) Ottime parole se fossero coerenti fra ciò che si scrive e si fa come fa notare in un commento all'editoriale sulla pagina fb del quotidiano
Gianluca Brundu Ha scritto bene Direttore. "Vincere in Sardegna". In Sardegna come i vostri giornalisti. È semplicemente vergognoso che tra Videolina, Unione Sarda e Radiolina, non ci sia stato un minimo di seguito dell'evento. Non vedo una foto, un video, ieri Videolina ha fatto forse 5 minuti in tutto dopo la fine della partita senza immagini proprie. Ma avete mandato qualche giornalista? Forse si. Ma invece di lavorare preferiscono fare i tifosi a ingresso gratuito, e invece di lavorare e offrirci un servizio si fanno i selfie con i giocatori.
E noi poi dovremmo darvi anche l'euro e 20 per comprare la prima pagina???
Imparate da testate online molto più fresche e dinamiche come SardegnaSport che ha fatto una copertura totale pre-durante e soprattutto post....
Mi sa che andrò ,visto che eventi mi mettono oltre che allegria un po' di nostalgia per il tempo passato e la " vecchiaia incipiente " ( compio 40 anni fra 8 mesi ) risvegliando in me ricordi ancestrali credo che andò a rivedermi per i prossimi questi film sul mondo del basket
Al centro dellacommedia una squadradi basketdi Pittsburgh sull'orlo del fallimento. I membri del team, su consiglio di un'astrologa, decidono di comporre una squadra con giocatori esclusivamente del segno zodiacale dei Pesci. Il film è diretto da Gilbert Moses.
Voglia di Vincere - (Teen Wolf, 1985)
Molto prima di Twilight c'è stato Teen Wolf. Un giovane studente di liceo, interpretato da Michael J. Fox, scopre un giorno di essere un licantropo, caratteristica che il pubblico scopre durante una partita di basket. In breve tempo lui diventa un eroe per la sua squadra e il campione della scuola, ma la sua diversità gli causa diversi problemi soprattutto a causa del preside. Un successo fenomenale, tutte le ragazze degli anni '80 impazzirono per Michael J. Fox!
Colpo vincente (Hoosiers, 1987)
Liberamente ispirato alla storia della Milan High School che nel 1954 vinse il campionato di pallacanestro dello Stato dell'Indiana.NormanDale(Gene Hackman),ilnuovoallenatore di basketin unapiccola cittadinadell'Indiana che pur ricevendopolemichesulle suedecisioni,alla fine portala sua squadraa uncampionato statale. Nel filmDennisHopper,che ha guadagnatouna nomination agli Oscarper il suo ruolocomel'ubriacocittà,BarbaraHershey eShebWooley.Il filmè stato citatoda diversicriticicome ilmiglior filmmai realizzato sullosport.
Chi non salta bianco è (White Men Can't Jump - 1992)
Woody HarrelsonèBillyHoyle,ungiocatore di basketche sogna di diventare un giocatare dell'NBA pur essendo un bianco. SydneyDean(WesleySnipes)è invece un campione di colore, la vera star a Venice Beach; quando Billy lo sfida battendolo in una gara di tiri a tre, Dean chiede a Billy di formareuna partnership. Il loro scopo è quello di batteregli altri giocatoriin modo da poterfare iSOLDI.
Above the Rim(1994)
Il film diretto da Jeff Pollack è tratto da una storia del regista e Benny Medina. Racconta il dramma di untalentuosogiocatore di basketdel liceo(Duane Martin)che,in attesa diuna risposta per laborsa di studio per l'università di Georgetown, deve decidere se giocare il torneo del quartiere e seguire il suoallenatore di basketo se invece scegliere una strada diversa con due delinquentilocali. Nel film anche Tupac Shakur, LeonRobinson eMarlon Wayans.
Che aria tira lassù(The air up there - 1994)
Kevin Baconè un allenatore di basket che si reca in Kenya per cercare campioni da importare negli Stati Uniti. In Africa si affeziona ad una tribù che lo ospita, lì trova un ragazzo prodigio Saleh (CharlesGitongaMaina), il figlio del capo. Soltanto una partita di basket ad Hollywood potrà risolvere le questioni territoriali.
Basta vincere (Blue chips - 1994)
Nick Nolte è un allenatore del college, un uomo integro che crede nel rispetto delle regole che però violerà per il solo desiderio di vincere. Ottenuto il successo, si troverà ben presto nel mezzo di uno scandalo.Scritto da Ron Shelton (Chi non salta bianco è), è il primo film sulla pallacanestro che entra negli spogliatoi, investigando nel backstage. Descrive con forte fisicità la dimensione atletica e tattica del gioco, concentrandosi sul dilemma etico: quale è il limite tra l'ambizione e la corruzione? Molti campioni o ex campioni nel cast, tra cui Shaquille O'Neal e M. Nover.
Hoop Dreams (1994)
Documentario che racconta la storia di duestudenti delle scuole superioria Chicago-WilliamGatese ArthurAgee-che sognanodi diventaregiocatori di basketprofessionisti.Il film ha vintoil premio del pubblicoper il Migliordocumentarioal Sundance Film Festival del 1994, ha ricevuto una nomination agli Oscar e ottenuto ben 16 premi.
Ritorno dal Nulla (Basketball Diaries- 1995)
Leonardo DiCaprio,LorraineBracco, Mark Wahlberge JamesMadionel film adattamento del romanzo autobiografico Jim entra nel campo di basket (1978), tratto dai diarigiovanilidel poeta e musicistaJimCarroll. Il film racconta la vita di questo giovane artista e promettente giocatore di basket Jim, interpretato da Leonardo DiCaprio,e la sua discesanella tossicodipendenza.
Rapimento per sport (Celtic Pride - 1995)
Opera prima di Tom DeCerchio, il film è una commedia sul fanatismo sportivo e sui rischi che corrono gli stessi atleti per via di alcuni tifosi criminali.Ambientato durante la finale NBA tra Boston Celtics e Utah Jazz, di cui fa parte uno dei migliori giocatori del campionato, Larry Bird. Mike (Daniel Stern) e Jimmy (Dan Aykroyd) sono due tifosi del Celtics che vogliono a tutti i costi evitare una sconfitta della loro squadra in una partita così importante.
Space Jam (1996)
Film in live action con la leggenda dell'NBAMichael Jordan e i cartoni animati della Looney Tunes. Un gruppo dicriminali alieniguidatoda MisterSwackhammer(doppiato daDannyDeVito), ha intenzione dicatturareiLooney Tunesperridurli in schiavitùcome attrazione del Luna Park in declino.Bugs Bunny ed i suoi amici sfideranno questi alieni in una partita di basket. Tra le altre apparizioni anche quelle di LarryJohnson, MuggsyBogues, ShawnBradley,CharlesBarkleye PatrickEwing.
Il sesto uomo (The sixt man - 1997)
Commedia soprannaturale con KadeemHardisoneMarlon Wayansche interpretano rispettivamente Antoinee Kenny, due giocatori di basket.Quando il famoso giocatoreAntoinemuore,ritornatra mille inconvenienti per aiutareKenny.
BASEketball(1998)
Dai creatori di South Park, TreyParker e Matt Stone, il film diretto da David Zucker, racconta la storia di due disoccupati che inventano un nuovo gioco utilizzando le regole del baseball e del basket, diventando così le star di questo nuovo sport.
He Got Game(1998)
Drammadiretto da Spike LeeconDenzelWashington nei panni di un criminale condannatoper avere accidentalmenteucciso la moglie.Fuori dal carcere suo figlio è considerato la più grande promessa del basket. Jake (Denzel Washington) deve decidere dove mandare a giocare il figlio (richiesto da tutti), fino a quando non riceverà una proposta dal governatore dello Stato di New York.
Love& Basketball(2000)
Omar Eppse SanaaLathaninterpretano due amiciche sono cresciutiinsiemenella squadra di basket di LosAngeles.Una volta cresciuti, leicapisce di essere innamorata di lui, macontinua a mettere avanti a tuttoil basket. Una storia d'amore nello sport.
Il sogno di Calvin (Like Mike - 2002)
Rimasto orfano a 14 anni. CalvinCambridge (Bow Wow) trovaun paio divecchie scarpe da ginnasticacon le iniziali "MJ"e pensapotrebbe essere appartenutea Michael Jordan. Con quelle scarpe ai piedi Calvin diventa un giocatore straordinario nonostante la bassa statura, ma mentre gli avversari sono estasiati dalle cose che Calvin riesce a fare in campo, il tutore e capo dell' orfanotrofio gli ruba le scarpe. Calvin riesce a riprende grazie ai suoi amici e al suo migliore amico Tracey.
Coach Carter'(2005)
Il filmè basato sullastoria vera della squadra di basket della RichmondHigh School e del suo allenatoreKenCarter(Samuel L.Jackson). La squadra è formata da ragazzi appartenenti a famiglie molto povere e in alcuni casi già sulla via della delinquenza; dopo le iniziali schermaglie i giocatori trovano in Carter un mentore e ispiratore per un futuro migliore anche a livello accademico. Nel film anche ChanningTatum,Ashantie RobBrown.
Vincere cambia tutto(GloryRoad - 2006)
Il filmsi basasulla vera storia di Don Haskins, allenatore di una squadra femminile di basket a cui viene proposto di allenare i ragazzi del TexasWestern College, una squadra messa male sia a livello sportivo che economico. Haskins decide così diINVESTIRE i suoi soldi andando alla ricerca di giovani talenti sparsi per gli Stati Uniti, formando una squadra con cinque bianchi e sette afroamericani, che non saranno ben visti dalla mentalità razzista di quegli anni. Le vittorie ed il successo del Texas Western College daranno però ragione a Don Haskins.
Semi-Pro(2008)
Commedia sportiva in cui il canntante Jackie Moon, utilizza i suoi guadagni ottenuti con la hit "Love Me Sexy" per acquistare i Flint Michigan Tropics e diventarne proprietario, coach e giocatore. Il film è statonumero 1al botteghinoeha vintoil premio 2008per il migliorESPYfilm sportivo.
iniziando da , non compreso nell'elenco sopracitato dal bellissimo ( vedere locandina a sinistra )scoprendo forrest di Gus Van Santed a ricercare in rete gli episodi delle tre serie di << Time Out è il titolo con cui fu trasmessa in Italia la serie televisiva ( trasmessa in italia negli anni '80 ) The White Shadow (letteralmente "L'ombra bianca"), creata da Bruce Paltrow e trasmessa originariamente dalla rete statunitense CBS. Composta da 54 episodi divisi in tre stagioni, la serie era ambientata in una scuola superiore del ghetto di Los Angeles, dove un allenatore bianco si trova a guidare una squadra di pallacanestro composta per lo più da studenti neri e ispanici.Time Out fu la prima serie televisiva a proporre un ritratto credibile dello sport giocato, ed una delle prime a presentare in maniera realistica personaggi appartenenti alle minoranze etnico-religiose, affrontando nel corso degli episodi situazioni e probl