Visualizzazione post con etichetta egoismo. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta egoismo. Mostra tutti i post

12.9.23

“Io, in carrozzina, offro una stanza in cambio di un piccolo aiuto”: Elena Rasia sommersa dall’odio social

Leggendo la  storia  che  trovate  sotto  , mi chied  ma qiuesti  haters  odiatori , lo hanno capito   il significato  dell'annuncio    ?   lo  sanno cosa  è  il  valore  della  condivisione   ? Posso  capire    i  dubbi   ma  la  cattiveria  no  . 

  repubblica  ed  bologna  del  12 SETTEMBRE 2023 

“Io, in carrozzina, offro una stanza in cambio di un piccolo aiuto”: Elena Rasia sommersa dall’odio social
"Vuoi una badante senza pagarla”, hanno scritto alla 31enne, giornalista e fondatrice della piattaforma Indi Mates per l’abitare collaborativo. “Non mi serve un’assistente personale, solo una coinquilina

                                                                       Alessandra Arini


BOLOGNA – “Questo progetto è una fregatura”, le hanno scritto, oppure, “Non so se è un abbocco”.
 Tanta cattiveria Elena Rasia, 31 anni, giornalista, in carrozzina perché affetta da paralisi cerebrale, non se l’aspettava. Sotto il suo annuncio di una stanza gratis a Bologna, i commenti negativi nelle ultime ore si sono moltiplicati. “Mi ha sorpreso l’odio degli haters verso di me”, racconta. Da quattro anni, tramite la piattaforma Indi Mates, di cui è creatrice, ha dato vita infatti ad un progetto di abitare collaborativo sperimentale, che permette a lei e un’altra persona di venirsi incontro nei propri reciproci bisogni di autonomia e che punta ad essere un modello diffuso. Ora, dopo la fortunata esperienza, appena conclusa, con la studentessa e giovane lavoratrice Margherita, sta cercando una nuova coinquilina. Ma i feedback ricevuti al suo post, non fanno ben sperare: “Lo trovo disonesto nei confronti di persone che cercano casa e che si troverebbero a farti da badante senza retribuzione”, ha commentato qualche utente.

Lei, nata in un piccolo paese dell’appennino, Luminasio, e con il sogno di una vita indipendente sotto le Torri, affitta infatti gratuitamente una singola, appena fuori dal centro, in cambio del contributo minimo per le utenze e di quale compito di cura nei suoi confronti, che le permetta di vivere in città. Per quattro sere a settimana, dal lunedì al giovedì, all’aspirante coinquilina viene richiesto un aiuto nella routine notturna: come la collaborazione per infilare il pigiama ecc.: “Un impegno minimo, non cerco una badante – specifica- Né un assistente personale, che ho e pago con la mia pensione di invalidità. Solo una coinquilina, e magari anche un’amica, che ovviamente potrà avere la vita sociale che vuole. Ma la gente mi sta dando dell’approfittatrice”.Per Elena, invece questa, anche alla luce dell’emergenza abitativa, è un’opportunità per tutti, proprio per l’ampio concetto di autonomia che comprende: “Anche in una città con questi affitti, mettere a disposizione un posto, in cambio di piccoli doveri cura, può essere una scommessa di abilismo”. La paura ora è che queste risposte di odio virtuale possano mettere a repentaglio il suo progetto di vita autonoma –“In questa fase di transizione dorme qui una mia amica, ma non so quanto potrà durare. Penso ci sia alla base molta ignoranza sulla disabilità: molti ci vedono come persone ospedalizzate, che hanno bisogno di continua assistenza. Non è così”.


21.4.21

Daniela Molinari L'infermiera malata di tumore che cercava sua madre per curarsi: "L'ho trovata ma ha rifiutato di aiutarmi "anche se la sua privacy e il suo diritto a non incontrarmi viene rispettato

  musica  in sottofondo 
Ballad of the absent mare - Leonard Cohen


Ma  si  puo' essere  cosi  cinici   nei confronti  di  chi  ha  quasi un piede  nella  fossa    e  l'ultima speranza  di vita  è legata  ai  tuoi  geni?   Si tratta del  caso  di  Daniela Molinari, 49enne comasca, ha bisogno di ricostruire la sua mappa genetica e per questo si è rivolta al tribunale dei minori, così da trovare la donna che la lasciò in orfanotrofio: ma la madre ha risposto che non vuole rivivere quel periodo brutto della sua vita .   Il mal genio  e l'egoismo di questa persona  , anche davanti  alla  possibilità e le  garanzie  che essa  ha    di mantenere  l'anonimato  , nel  rifiutare   anche  solo  di   poter  donare per essere  analizzato " una  goccia  del  suo  sangue  "   non  ha  limiti . È proprio  vero che Pietà l'è morta  come il titolo di  una  famosa  canzone    popolare  italiana
Alcuni\e mi diranno chi sei tu sei Dio per giudicare ? Io non sono nessuno  , ne  tanto meno  Dio  , ma a cui  rendono triste   queste storie  e  questi atti  di egoismo  . Capisco   è  comprendo  ( questa  volta  in tema   e a proposito  a  differenza  di quanto  ho fatto in precedenza ) la situazione  vissuta  dalla  donna   nel periodo in cui  intermedio  fra l'aborto clandestino  e la legge  194 . Ma  quando .🤬😢☠🔊  ti  è data la  possibilità   anche  di rimanere  anonima  e  che  viene  rispettata la   tua  richiesta  di  non incontrarti    per evitarti sofferenza   tale   rifiuto  mi sembra   un egoismo bello e  buono  .  
No riuscendo più a continuare  , mi vengono le  lacrime  agli occhi   per la  tristezza   e  mi sale  la bile   lascio  il raccontare   della  vicenda a   questo  articolo  di Lucia Landoni che  ha  scritto  gli altri  due articoli citati  sopra  prima dell'inizio dell'articolo odierno   su repubblica  online    d'oggi  

DI COSA STIAMO PARLANDO  

 











 













Da repubblica  del 21\4\2021

Daniela Molinari, 49enne comasca, ha bisogno di ricostruire la sua mappa genetica e per questo si è rivolta al tribunale dei minori, così da trovare la donna che la lasciò in orfanotrofio: ma la madre ha risposto che non vuole rivivere quel periodo brutto della sua vita




"Ti chiedo di ripensarci. Rifiutando di sottoporti a un prelievo di sangue, condanni me e le mie figlie, una delle quali ha appena nove anni. Condanni una famiglia": è il nuovo appello lanciato dalla 47enne infermiera milanese Daniela Molinari alla sua madre biologica, che la abbandonò subito dopo la nascita all'orfanotrofio delle suore di Rebbio, a Como. Daniela sta lottando contro un cancro che resiste alle cure tradizionali e i medici le hanno proposto di ricorrere a una terapia sperimentale per cui occorre la mappa genetica di almeno uno dei genitori.
"Per questo mi sono mossa per trovare la donna che mi ha partorito. Ora è stata rintracciata dal Tribunale per i minorenni di Milano, ma ha detto no. Si rifiuta di sottoporsi a quel prelievo, nonostante abbia ricevuto ogni garanzia possibile sul fatto che potrà mantenere l'anonimato - racconta Molinari - Non le chiedo di incontrarmi, ma solo di lasciare che le facciano delle analisi del sangue. Il suo rifiuto mi sembra davvero incomprensibile".
Nel 1973, quando partorì, la donna scelse di non far trascrivere il proprio nome nei documenti, chiedendo inoltre di cancellare tutti i dati sanitari, come all'epoca era lecito fare. La Procura per i minorenni di Milano, a cui Daniela Molinari si era rivolta nei mesi scorsi, ha però appurato che negli archivi dell'ospedale Sant'Anna di San Fermo della Battaglia (nel Comasco) esisteva la cartella clinica contenente l'originale dell'atto di nascita e lì il nome compariva. "L'hanno convocata, ma si è rifiutata di presentarsi e al telefono ha comunicato che per lei è troppo doloroso ricordare quel periodo della sua vita. Una posizione che fatico ad accettare perché mi sembra davvero troppo rigida - prosegue l'infermiera milanese - Mi dicono dal Tribunale per i minorenni che è in grado di intendere e di volere, quindi non può esserle imposto nulla, lo so bene perché lavoro in ambito sanitario. Però una legge che mette il diritto alla privacy di una persona davanti a quello alla vita di un'altra è assurda e sbagliata".
Per far arrivare a destinazione la sua richiesta d'aiuto, Daniela Molinari si era inizialmente rivolta al quotidiano la Provincia di Como e poi l'appello era stato rilanciato da Repubblica e da altri media: "Quando l'hanno chiamata dal tribunale, ha detto che si era riconosciuta negli articoli che aveva letto e che sapeva già che la stavo cercando. Semplicemente non voleva essere rintracciata" continua la 47enne, che ora ha scritto alla madre una lettera, pubblicata sul quotidiano locale comasco. "Mi chiedo come tu ti addormenti la sera - vi si legge - come fai a vivere sapendo che hai negato senza possibilità di ripensamento la cosa che ti è stata chiesta: un prelievo di sangue in totale anonimato organizzato secondo le tue regole e la tua volontà, che non andrebbe a cambiare nulla della tua situazione di vita attuale, perché nessuno saprebbe, e che a me invece consentirebbe di far crescere la mia bambina che ha solo nove anni e ha il diritto di avere al proprio fianco la sua mamma".

19.11.19

non credevo che non aderire a raccolte fondi scatenasse tanto odio . io ed il caso dell'alluvione di venezia è

Tutto  ciò nasce  dall'aver  condiviso    sul mio facebook tale post
Dare soldi per Venezia?... In Sardegna abbiamo ancora Olbia e Capoterra... Da aiutare....


Ora  qui non  è egoismo  , vorrei tanto parteciparvi  ma  sono :  1) convalescente  da  un operazione  infatti    sempre  sulla  mia  bacheca ., 2)  ho problemi di  salute  alle  articolazioni   ., 3)  i miei hanno problemi di salute   e  bisogno d'assistenza  .  Quindi  sto facendo quello che posso    facendo giurare  appelli    ed informazioni come  questo  

randissima necessità di tecnici, in particolare elettricisti e idraulici, per il ripristino e la messa in sicurezza degli impianti, a partire dalle abitazioni private. Chi fosse disponibile, anche tra i pensionati, può mettersi in contatto con la Caritas allo 041.5289888 (referenti signora Francesca e signor Gianni). Chi non avesse le competenze richieste può comunque dare un aiuto condividendo questo post. Grazie!
e raccontare le storie  vedere  post    . Il  problema     è   vista l'esperienza  di  Olbia      è che     dei  fondi raccolti   tramite    trasmissioni   ed  addirittura   con  le  cose  che  si portavano   alle  associazioni per   la  raccolta prendevano altre  vie   . 

Ma  soprattutto , sto  facendo un discorso generico  perchè la  cura del territorio o le opere  di salvaguardia    varia   da  zona   a zona     ad esempio   la  toscana  e la  zona di Firenze    hanno    saputo fare dei lavori   

  da 

Docente di Costruzioni idrauliche e marittime e Idrologia a Milano

Maltempo, la piena dell’Arno dimostra che sono stati fatti passi avanti. Ma attenzione agli alibi facili

altri comuni ed    regioni   quella del  Veneto    e  della Sardegna   sono   paralizzate    da beghe  interne   (    vedi  il mancato    completamento del Mose    , o  la mancata soluzione   di un piano  di  canalizzazione    delle acque   e  dei  fiumi   in Sardegna   sopratutto Olbia  )  , paura   di  incazzarsi  e     contro la   cattiva burocrazia  e  le leggi scriteriate Ue ( vedi   quella  sul pareggio del bilancio    )  che  impediscono  una  gestione   corretta  nell'uso dei fondi  .    Ecco quindi  che  non si tratta  solo , almeno nel mio caso  ,   di egoismo   .  Se  questa  risposta  non vi garba    potete pure  .....   io sono apposto con la mia  coscienza  e  quel poco  che posso fare  lo  faccio   








































12.9.17

datemi pure dellì'uttopista e del buonista ma in italia il fascismo non è mai morto e sta ritornando peggio di quello di Mussolini

 A    tutti   quelli   che  s'arrocano  davanti alla crisi  economica  , sociale   , etica , ecc  post  11  settembre  2001 , che  trovano   rifugio   nella  propria identità   chiudendosi   e vedendo  nell'altro un pericolo    fino ad  arrivare  a  fome  di becero  razzismo  come di mostrano i  seguenti   e  recenti  fatti    1)
  .  ennessimo  rifiuto   di  un  paese     che  si sta  spopolando     che  rifiuta   l'accoglienza   di bambinbi senza  genitori   che   sbarcano con i  barconi



2) La paura  di  perdere  voti  dei malpancisti     (  che purtroppo  sono   😤💩👎 " bipartisan  "  )  e    non fare  la legge  sullo  ius  soli   e le  violente     contestazioni  di fascisti e  malpancisti   vedere   il  video 

e  sotto      questi due  articoli  (  1 2  )
3  ) l'ennesima discriminazione   per le persone di colore   a cui  non gli affitta  una stanza 
nonostante  sia in italia  d'anni  e  abbia  un lavoro  ., 4) lo sdegno , ma  che  cazzo usatelo  per  cos e serie non per  minchiate    o per  razzismo    se  una   partecipa  a fare la velina  (  quelle  che Striscia la notizia, su Facebook commenti razzisti contro la nuova velina Mikaela un tempo si chiamavano vallette  )   a  per una famosa trasmissione in prima serata di canale   5  o   arriva  terza  ad miss italia  

dico   non sempre  si sempre  si  può (  ciò non vuol dire   che   debba  smettere di lottare  contro  chi :  brutalizza , sfrutta , specula  ,  svende  , il nostro paese  o  la mia  terra  )   combattere   e  chiudersi davanti  al  mondo  che  cambia   . Tali energie  si  posso   incanalare  in qualcosa  di positivo   magari  nel cercare  di capire  ed  approfondire  andando oltre  i pregiudizi e li stereotipi  usati dalamprppaganda     e dalpotere  per  distrarci   dai loro  abusi \  leggi ad personam  e  furti  . Allora qualcuno    vicno  ai movimenti di destra   dirà  : ma  allora  devo smetteredi   essere italiano ed  essere  straniero a  casa  mia  ?   rinuciare  alla mia identità mai , ecc  .
Dipende   cosa  s'intende   per  identità    se   chiusa  porta  al  fondamentalismo  , ai vecchi  fantasmi del passato  (  fascismo e nazismo  ) , razzismo  ed  exenofobia  .
o  da reeazioni ( alcune costruttive  nella  diversità   e  civili  con cui  è possibile  , anche se  poi   si finisce  che ciascuno rimanga  sule sue   idee  , i dialogo ed il confronto   , altre   proprio no perchè si finisce    ad insulti    e a "£ populismo  "   se non nel  becero  razzismo  )   sul mio  fb  a  tale  video



Se  invece è aperrta  come   suggerisce la canzone  ,   vedi sotto    sound  system  ,  dove le culture  diverse   s'integrano e  si  contaminano  e   dialogano  come  ho  suggerito nei miei precedenti post  in particolar e quet'ultimo 
L'immagine può contenere: sMS. Giudicatemi pur e buonista  o   come  vi  ....   pare  .   se  voi oltre la mia  o  quelle becere  populiste  ne  avete  altre  lo spazip dei  commenti del blog  o  dela mia bacheca  e pagina   di facebook  è a disposizione  .






 colonna  sonora
  • Sud Sound System - LE RADICI CA TIENI
  • Ivano fossati  - mio fratello che  guardi il mondo 
  • inno nazionale  - Luca  Carboni  
  • Articolo 31 feat Bob Dylan - Come una pietra scalciata
  • Fiorella Mannoia e Frankie Hi Nrg - Non è un film 
  • Caparezza  _ Vengo dalla Luna
  • GolaSeca - Canzone contro il razzismo - Sud dei sud  
  • Fiorella Mannoia - Se solo mi guardassi - Sud
  • Modena City Ramblers - Oltre la guerra e la paura
  • le play list     su ton casnzoni suggerite  su tali  tematiche   di  : 1 ) https://www.ildeposito.org/.,  2) http://www.monitorenapoletano.it/
  • ecc

18.12.15

che palle sti seminatori d'odio e xenofobi che non sanno neppure cosa sia il natale . prima dicono aiutali tu oo portateli a casa tua . poi un ragazzino Rinuncia al regalo per aiutare Amref e i bimbi africani, insultato su Facebook

Ma  questi  coglioni  xenofobi   lo  sanno cosa  significa  il natale   ?  conoscono il vangelo ?  lo sanno che  quest'anno  c'è il giubileo della  misericordia   ? da  questo fatto di cronaca  sembrerebbe di  no  .   Ma soprattutto sono   degli  incoerenti e  degli imbecilli  , visto che    quando  qualcuno  applica  quello  che  loro dicono aiutali tu  o portali a casa  tua  , ecc   . Mi fermo qui   perchè è  inutile  parlare  con delle teste  vuote  o pieno  di  ... segatura  e  odio  , dimenticandosi    che   ciò   che loro (  immigrati  )  sono  noi (   non solo    chi emigrò   in Europa  , Americhe , Oceania  , ma  dal sud  a nord  d'italia permettendo il bonm economico  degli anni  60\70  )  eravamo e degli insulti  che  abbiamo  patito  .

Il 13enne ha deciso di devolvere la paghetta ad Amref e sta promuovendo una raccolta di fondi in classe
:




Rinuncia al regalo per aiutare Amref e i bimbi africani, insultato su Facebook

Era un bel gesto, nello spirito del Natale. E invece è un coro di "Prima i bambini italiani" e insinuazioni su chi aiuta il prossimo

24.4.13

«Quella bambina è povera, le pago io la mensa»





Il bel gesto di una ragazza di Valledoria che studia all’università di Pavia. Il Comune di Vigevano aveva escluso la bimba dalla mensa scolastica e Gloria Spezziga, dopo aver letto la notizia sui giornali, ha versato i 90 euro necessari
Gloria Spezziga è una studentessa universitaria, originaria della Sardegna, che studia a Pavia. Quando è venuta a sapere che una bambina delle scuole elementari di Vigevano si è ammalata perché non le è consentito l'accesso alla mensa, ha voluto inviare un messaggio alla famiglia. "I soldi della mensa vorrei versarli io al comune di Vigevano. Rinuncio a una parte della paghetta che mi serve per mantenermi gli studi, per aiutare chi ha meno di me. Non è questo il Paese in cui voglio vivere"

«Io, maestra nera nella scuola italiana. Oggi c'è chi non si vergogna più di essere razzista» la storia di Rahma Nur

  corriere  della sera   tramite  msn.it  \  bing    Rahma Nur insegna italiano, storia e inglese alla scuola elementare Fabrizio De André d...