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28.6.25

Fabrizio Miccoli, compleanno speciale: dalla serie A all'inferno e il carcere. La nuova vita: «Ho chiesto scusa alla famiglia Falcone, ora servo le colazioni al b&b»

Fabrizio Miccoli compie 47 anni oggi, 27 giugno 2025, è un ex calciatore, di ruolo attaccante. Nato a Nardò, è cresciuto a San Donato di Lecce. È soprannominato Il Romário del Salento e il Pibe di Nardò. Sposato dal 2002 con Flaviana Perrone, ha due figli, Swami (nata nel 2003) e Diego (nato nel 2008), chiamato così in onore di Diego Armando Maradona. Ha un fratello, Federico (nato nel 1984), anch'egli attaccante, che fu acquistato dal Perugia insieme a lui. 
La cittadinanza onoraria revocata per gli insulti a Giovanni Falcone




Il 24 settembre 2009 è stato insignito della cittadinanza onoraria del comune di Corleone, in provincia di Palermo, per meriti sportivi, riconoscimento revocato il 1º luglio 2013 in seguito alle polemiche suscitate dagli insulti proferiti dal giocatore nei confronti del magistrato Giovanni Falcone. Dopo aver iniziato a gestire uno stabilimento balneare a Santa Maria di Leuca, a San Donato, il paese di cui è originario, nel 2010 ha aperto una scuola calcio per bambini, l'A.S.D. Fabrizio Miccoli. Attualmente, dopo aver scontato la pena, gestisce dei b&b insieme alla moglie Flaviana.
La carriera calcistica, il Romario del Salento





Fabrizio Miccoli ha vestito le maglie di Casarano, Ternana, Perugia, Juventus, Fiorentina, Benfica, Palermo, Lecce e Birkirkara vincendo una Supercoppa italiana nel 2003 con la Juventus. Ha segnato più di 220 reti in carriera, 81 delle quali con il Palermo, squadra alla quale ha legato la maggior parte della sua carriera e di cui è il miglior marcatore di tutti i tempi, il miglior marcatore in Serie A (74 reti) ed il giocatore con più presenze (165) in massima serie. Con la maglia del Perugia è stato, invece, capocannoniere della Coppa Italia 2002-2003. Dal 2003 al 2004 ha fatto parte della nazionale italiana, totalizzando 10 presenze e 2 reti
Procedimenti giudiziari








Il 22 giugno 2013 Fabrizio Miccoli riceve un avviso di garanzia dalla procura di Palermo per tentata estorsione, concorso in tentata estorsione ed accesso abusivo a sistema informatico (per l'uso di schede telefoniche cellulari intestate a persone ignare); nello stesso contesto le intercettazioni telefoniche rivelano insulti rivolti dal giocatore al giudice Giovanni Falcone, qualificato come «fango», durante conversazioni con Mauro Lauricella, il figlio del boss del quartiere Kalsa di Palermo. La FIGC apre un'inchiesta sul caso. Il 27 giugno seguente Miccoli tiene una conferenza stampa in cui in lacrime chiede scusa «alla città di Palermo» per il proprio comportamento; il giorno successivo affida al quotidiano la Repubblica una lettera idealmente indirizzata a Falcone stesso, scritta di propria mano. In conseguenza di tali fatti, il 1º luglio il comune di Corleone gli revoca la cittadinanza onoraria. Il 20 aprile 2015 viene indagato con l'accusa di estorsione aggravata perché avrebbe contattato sempre Mauro Lauricella per recuperare un credito di 12 000 euro che l'ex giocatore del Palermo aveva nei confronti di un imprenditore dopo avergli ceduto la proprietà della discoteca "il Paparazzi" di Isola delle Femmine . Nell'ottobre 2017 viene condannato dal tribunale di Palermo a 3 anni e 6 mesi di reclusione, con rito abbreviato, per estorsione aggravata dal metodo mafioso,condanna confermata in appello a gennaio 2020. Il 23 novembre 2021 diventa definitiva la condanna a tre anni e sei mesi di reclusione dopo che la seconda sezione penale della Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso e ha confermato la sentenza decisa nel gennaio 2020 dalla Corte di Appello di Palermo per estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Il giorno successivo si costituisce presso il Carcere di Rovigo. Il 13 maggio 2022 il tribunale di sorveglianza di Venezia, accogliendo il ricorso del suo legale, gli concede la misura alternativa dell'affidamento in prova: da allora Miccoli ha potuto tornare ad occuparsi della sua scuola calcio, ma deve rientrare a casa prima di mezzanotte e non deve frequentare pregiudicati. 

Un cambiamento di vita radicale nato da un grande errore, spiega Fabrizio Miccoli: "Ho fatto io un errore enorme. Dire sempre di sì a tutti. Sono stato molto ingenuo, troppo disponibile, ma questo è il mio carattere che sto cercando di modificare. Ho sbagliato, ho pagato, ho chiesto scusa e ho messo un punto definitivo incontrando Maria Falcone".Cosa fa oggi Fabrizio Miccoli
L'ex attaccante  adesso è un uomo libero e si dedica alle attività di famiglia che ha creato investendo i soldi conservati durante tutta la sua carriera. È proprietario di alcune strutture alberghiere alle quali si dedica in prima persona: "Sono io che a volte vado a fare i check in ai clienti, mi capita di andarli a prendere in aeroporto, consegno le colazioni". E poi c'è l'amore per il calcio con la sua scuola calcio fondata a Lecce che gli ha regalato la soddisfazione di vedere qualche ragazzo tra i grandi: "Siamo un centro federale del Milan e qualche ragazzino lo abbiamo dato anche a squadre di serie A. Lavoriamo bene, aiutiamo chi ha situazioni familiari complicate".

28.11.21

storie di mafia e di andrangheta la storia di Fabrizio Miccoli ex giocatore del Palermo e la sanità in Calabria

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Sei anni di magie con la maglia rosanero, ma anche inchieste giudiziarie, sdegno per le frasi ingiuriose nei confronti di Giovanni Falcone sino alla condanna per estorsione resa definitiva dalla Cassazione. La storia a Palermo di Fabrizio Miccoli è una storia di grandi successi sul campo finita nel peggiore dei modi. Miccoli ha indossato la maglia rosanero dal 2007 al 2013 ed è ad oggi il giocatore del Palermo che ha realizzato il maggior numero di gol. Sono 81: 74 dei quali in serie A, nelle 179 partite disputate. Con Miccoli in campo il Palermo ha raggiunto alcuni dei traguardi più importanti della gestione di Maurizio Zamparini quando la squadra teneva testa e batteva le grandi del calcio italiano in un susseguirsi di successi e di partite che hanno fatto la storia del calcio rosanero. Ultima, prima dell'avvio del declino che poi ha portato al fallimento della società, la finale di Coppa Italia giocata e persa contro l'Inter in uno stadio Olimpico colorato di rosanero. Miccoli arrivava dal Benfica dove aveva giocato per due stagioni. Zamparini lo volle a Palermo per formare la coppia d'attacco insieme ad Amauri. E fu una scelta vincente perché Miccoli entrò subito nel cuore dei tifosi rosanero e a suon di gol portò il Palermo alla soglia della qualificazione in Champions.
Un traguardo che la squadra rosanero fallì in una sorta di spareggio contro la Sampdoria finito 1 a 1 nel quale Miccoli segnò un calcio di rigore con il legamento crociato del ginocchio rotto. Una epopea calcistica con la quale però troppo spesso si sono intrecciate le vicende giudiziarie che hanno visto coinvolto l'attaccante pugliese. Miccoli arrivò tra i cori dei tifosi che lo accolsero in un hotel di Mondello ed è andato via tra le lacrime dopo una conferenza stampa in un altro albergo cittadino. Allora il Miccoli protagonista negli stadi aveva già lasciato il posto al Miccoli protagonista a palazzo di giustizia.

Purtroppo il fenomeno dell'infiltrazione mafiosa non riguarda solo lo sport ma anche la sanità ed le sue strutture , " fortunatamente " solo in poche regioni , ma se si continua cosi , s'estenderà a tutto il paese .


Un'emergenza circoscritta  , come dice  questa inchiesta di repubblica ( purtroppo  il link  è  a pagamento  o  scaricabile    free   con il codice  QR  )   da  cui ho tratto la  cartina  sotto  , a Campania e Calabria, con ripercussioni sui costi e sulla qualità del servizio sanitario nazionale. Oltre agli interessi economici, perseguita l'assunzione di persone legate ai clan locali per accrescere il consenso della popolazione intorno alle organizzazioni criminali  

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