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8.8.23

Bongiovanni, la sfida dei figli Barbara e Andrea tra spartiti, vinili e cd: “Ora pure la classica si ascolta sul cellulare” ma io resisto

 


È sicuramente un’istituzione. Per la musica e la cultura, ma non solo. «E portarlo avanti per me è quasi un dovere», spiega Barbara Bongiovanni, socia assieme al fratello Andrea di Bongiovanni, negozio ed editore musicale fondato nel 1904.La data fa impressione.«Sì. La data ufficiale in realtà per mio padre era 1905, poi abbiamo trovato dei cataloghi datati 1904. Il mio bisnonno Francesco era arrivato a Bologna a fine Ottocento dalla Sicilia per il servizio militare, venne assunto in un negozio di musica che dopo un anno ha rilevato. Ha iniziato lui a pubblicare e vendere spartiti e ad affittare strumenti, conserviamo ancora il suo flauto. Il negozio si chiamava “Stabilimento musicale Francesco Bongiovanni” ed era sotto il Pavaglione, poi si è spostato in via Rizzoli e nel 2000 in via Ugo Bassi. È stato gestito da Francesco, poi Edoardo e Teresita negli anni della guerra. Mio padre Giancarlo dopo un periodo di lavoro in Agip si è dedicato al negozio continuando le edizioni musicali e avviando per primo le registrazioni dal vivo, con un concerto di Mirella Freni che gli valse un premio della critica discografica».

 Il titolare Bongiovanni con Luciano Pavarotti 

 Il titolare Bongiovanni con Luciano Pavarotti 

 

Ora ci siete voi.

«Mio fratello Andrea fin dagli anni ’80 e ‘90, che si dedica soprattutto alle edizioni, e io in negozio. Chiaro che oggi è tutto diverso, è un po’ come per il mio bisnonno, che sarà stato sicuramente traumatizzato dal passaggio da spartiti e spettacoli in teatro alle registrazioni dei concerti».

EIKON STUDIO di Gianluca Perticoni
EIKON STUDIO di Gianluca Perticoni 

EIKON STUDIO di Gianluca Perticoni
EIKON STUDIO di Gianluca Perticoni 

Oggi com’è?

«È tutto online, e questo colpisce soprattutto la musica classica. L’utente di classica, a meno che non sia un collezionista, non cerca le ultime uscite ma ascolta tutto sul telefono a costo zero o quasi, anche noi ci dobbiamo reinventare».

In che modo?

«Prima al piano terra avevamo le registrazioni, i cd e i dvd, mentre nel seminterrato gli spartiti. Dall’anno scorso abbiamo portato al piano del negozio gli spartiti e i dischi, sotto non abbiamo ancora deciso cosa fare. Forse, ma ci stiamo ancora pensando, potremmo mettere strumenti per chi si vuole esercitare, come gli studenti fuorisede. Ma al momento quello che ci sostiene, assieme agli spartiti, sono cd e vinili di musica leggera, perché il fruitore della leggera ha un rapporto diverso col disco, magari sono ragazzi che appendono il disco in camera».

Si direbbe il contrario, che l’ascoltatore di classica sia più “tradizionale”.

«No, non vengono più ristampate le cose vecchie e a parte qualche rarissima eccezione escono poche novità di classica, il mercato è quasi azzerato e le case si adeguano. Qui vengono soprattutto persone che cercano dischi fuori catalogo. L’altro giorno, per esempio è venuto un uomo che cercava Wagner cantato in italiano da un cantante specifico. L’abbiamo trovato».

Non è un tradimento affidarsi alla musica leggera?

«No, la classica e l’opera ce l’abbiamo ancora, ma non esce quasi più niente di nuovo, forse la gente questo non lo capisce. Per un po’ sono andate bene alcune registrazioni dal vivo, ma oggi va tutto su You Tube. La musica leggera l’avevamo da tanto tempo, poi negli anni ’80, con l’apertura di Ricordi mio padre decise di toglierla. Quando Ricordi ha chiuso l’abbiamo riproposta».

C’è un ritorno del vinile?

«Sì, per fortuna, mentre il cd è in declino. Le stesse case discografiche non sanno bene cosa pubblicare perché non è facile prevedere la risposta. È uscito un cd di Taylor Swift che si è esaurito immediatamente perché ne avevano stampate poche copie».

Ma com’è portare avanti un’istituzione della musica?

«Per me è la mia vita. È una cosa che sento istintivamente di dover portare avanti, perché la adoro. Adesso poi mio figlio Marcello ha un entusiasmo incredibile, è anche più bravo di me».

Ma chi è il cliente tipo?

«C’è il cantante di opera che viene a prendere gli spartiti, studenti e insegnanti di musica, oppure giovani che comprano cd o vinili. Ci sono meno clienti di lirica o sinfonica, o i clienti di una volta: per anni sono venute persone tutti i giorni a chiedere le ultime uscite e comprare dischi».

Quali sono gli autori cui siete più legati?

«Beh, sicuramente Respighi o Cimara, pubblicati dal mio bisnonno, poi il cantante Alfredo Kraus, ma anche Mirella Freni, Mariella Devia, Renato Bruson».

Avete anche inventato il “firmacopie”.

«Più o meno, sì. Mio padre coglieva l’occasione dei concerti e invitava cantanti e maestri in negozio a firmare gli album, ci sono passati tra gli altri Luciano Pavarotti, Riccardo Muti, ma anche Kraus, Cortez, Lavirgen».

28.2.20

I 200 negozi di dischi che resistono alla crisi “Salvati dal vinile"

 da repubblica del  Febbraio 27.2. 2020

Da Internet agli acquisti su Amazon, la contrazione nelle vendite va avanti da più di vent’anni. Senza parlare della pirateria
Passavamo i pomeriggi da Consorti, come si chiamava quel negozio che vendeva dischi in viale Giulio Cesare, a Roma. In quelle cabine con sottili pareti di vetro si stava ore, seduti a terra, ad ascoltare dischi appena usciti, o magari soltanto sfuggiti alla bulimia musicale che negli anni Settanta contagiava tutti i ragazzi. Un long playing a 33 giri costava fra 4 e 5 mila lire. Una discreta sommetta: rapportata a oggi, una quarantina di euro. Ne compravamo uno di tanto in tanto, e quando su...
Passavamo i pomeriggi da Consorti, come si chiamava quel negozio che vendeva dischi in viale Giulio Cesare, a Roma. In quelle cabine con sottili pareti di vetro si stava ore, seduti a terra, ad ascoltare dischi appena usciti, o magari soltanto sfuggiti alla bulimia musicale che negli anni Settanta contagiava tutti i ragazzi. Un long playing a 33 giri costava fra 4 e 5 mila lire. Una discreta sommetta: rapportata a oggi, una quarantina di euro. Ne compravamo uno di tanto in tanto, e quando succedeva sembrava una grande conquista.
I pomeriggi ad ascoltare musica. Quei pomeriggi erano qualcosa di più, la scoperta miracolosa di un mondo magico destinato però a scomparire. Finiva la scuola e si diventava grandi, mentre tutto cambiava. I dischi di vinile morivano, soppiantati dai compact disc. La pirateria, che già aveva invaso il mercato, prese subito confidenza con il nuovo mezzo e dilagò. Le cabine sparirono, qualche negozio falliva e chiudeva. Poi, un bel giorno, arrivò internet e fu il patatrac.
Confesercenti dice che nel 2006 i negozi indipendenti che vendevano dischi e video in Italia erano 1.391. Di quelli ne sarebbero rimasti secondo gli ultimi dati disponibili, 258. Ma i dati di cui parliamo sono del 2017. E come per le librerie e per le edicole, neppure questa emorragia si è arrestata. Con una differenza non da poco: perché la chiusura delle edicole ha a che fare con la crisi della carta stampata e quella delle librerie è anche la conseguenza logica di un Paese che non ama la lettura, la musica non è affatto in difficoltà. Tutt’altro.
L’ultimo a chiudere è stato lo storico rivenditore di dischi di Chivasso, città piemontese di 27 mila abitanti. Non va meglio tuttavia nelle metropoli. «Qui a Milano», dice Mario Buscemi che gestisce una rivendita in Corso Magenta, «il nostro è praticamente l’unico negozio indipendente rimasto, se si eccettua qualcuno che vende dischi usati».
Il suo negozio ha cinquant’anni. Ma Buscemi sa che durerà fino a quando dietro il bancone ci sarà lui: «Per me è come fosse una sfida. Il mestiere mi piace e vado avanti finché me la sento. Non penso però di lasciare l’attività a qualcuno in condizioni di continuarla, una volta che sarò andato in pensione». La situazione si è fatta per molti insostenibile. «Il fatturato sarà sì e no il 30 per cento di quello di un tempo. La musica non si ascolta quasi più dai supporti fisici. La scaricano da internet con costi modestissimi senza dire della pirateria. E quello che si compra, si compra per corrispondenza da Amazon, che ha ormai la metà del mercato italiano. Ma il fatto è che la crisi», insiste Buscemi, «va avanti da più di vent’anni».

Multinazionali contro negozi
Risale a quell’epoca l’appello all’Antitrust del Forum cultura e spettacolo dei Verdi che denunciavano un accordo delle grandi multinazionali sul prezzo dei dischi in grado di danneggiare i piccoli negozi. La denuncia aveva preso le mosse da un procedimento innescato in 28 stati americani nei confronti delle stesse multinazionali. Ma già nel 1997 l’Antitrust italiano aveva sanzionato con una multa di 8 miliardi di lire il cartello ritenuto responsabile, come ricordò un articolo di Carlo Moretti su Affari&Finanza di Repubblica nel 2003, di aver falsato “in maniera consistente la concorrenza sul mercato discografico in Italia mediante la definizione di una struttura e un livello uniforme dei prezzi praticati ai rivenditori”.

La crociata contro la pirateria
E nel 2002 fu la Confesercenti a tentare di avviare una crociata contro la pirateria, rivelando che in Italia il 20 per cento del mercato dei compact disc era controllato dalla contraffazione. L’anno seguente la crisi era già conclamata, con chiusure a ripetizione dei negozi specializzati. Allora il fenomeno di Amazon non si era ancora palesato, e i rivenditori indipendenti puntavano il dito contro la grande distribuzione. Al punto che Norina Rossi, già presidente del comparto che fa capo alla stessa Confesercenti, avanzò la proposta di vendere i dischi anche nelle edicole: non potendo immaginare quello che sarebbe accaduto in seguito alla rivendite dei giornali.
Oggi anche lei, titolare di un negozio di Arezzo, dice che «la crisi è nella lettera A, quella di Amazon». E poi la contraffazione, «che è diventata un meccanismo perfetto». Il bilancio: «in Toscana siamo rimasti una dozzina di negozi indipendenti. Sono spariti a Siena, sono spariti a Viareggio, stanno sparendo a Pisa. Il fenomeno è così serio che a questo punto non so cosa debba accadere perché se ne occupi il governo».
Una piccola boccata d’ossigeno è venuta dalla riscoperta del vinile. Che però, avverte Buscemi, «è comunque un fenomeno limitato, e certo non compensa la paurosa flessione delle vendite». C’è quindi chi cerca di tenersi a galla organizzando incontri con musicisti e cantanti. E intorno a questi eventi si è costruito anche un discreto mercato. Ma non può essere questa la soluzione.
La verità è che siamo di fronte a una questione di portata globale. Sul Sole 24 Ore Simone Filippetti ha raccontato sei mesi fa che a Londra, nella centralissima Oxford street, ha chiuso nientemeno che Hmv: His master’s voice. Per gli italiani, la Voce del padrone. Era il più famoso negozio di dischi della capitale britannica, fondato addirittura nel 1921. Ha resistito finché ha potuto, più di Megastore di Richard Branson, e decisamente più di Tower records, che ha abbassato le saracinesche ormai da più di un decennio.
In Italia la resistenza ha provato a sfondare con il Fisco. Finora però inutilmente. All’inizio del 1997, per decisione del primo governo di Romano Prodi che oltre ad aver introdotto l’eurotassa stava raschiando il fondo del barile per riuscire a entrare nel gruppo di testa della moneta unica, l’Iva su dischi e compact venne portata dal 9 al 20 per cento. Le case discografiche lamentarono subito che avrebbe quindi fatto impennare anche i prezzi. Senza esito.

L’appello contro l’Iva
Cinque anni più tardi, con un appello al presidente del consiglio Silvio Berlusconi e ai ministri dell’Economia e dei Beni culturali Giulio Tremonti e Giuliano Urbani, 150 artisti, da Salvatore Accardo a Zucchero Fornaciari, chiesero di abbattere l’Iva su dischi e compact disc dal 20 al 4 per cento. Portandola allo stesso livello dell’imposta applicata su giornali e libri. «Sembra un paradosso», scrivevano, «ma ad un libro che racconta la vita di Giuseppe Verdi si applica il 4 per cento di Iva; tuttavia, se volessimo acquistare un disco che contiene l’opera del grande compositore italiano, dovremmo pagare un’Iva del 20 per cento». Ma pure quello, nonostante il peso di tutti quei nomi, fu un buco nell’acqua.
Finché a gennaio del 2005 un deputato dell’opposizione di centrosinistra presentò una proposta di legge per accogliere quell’appello. Il suo nome? Dario Franceschini, attuale ministro dei Beni culturali. Anche la sua proposta cadde però nel vuoto. Da allora la pratica è finita nei fatti su un binario morto. Con il risultato che l’Iva sui dischi e i cd attualmente è al 22 per cento, il livello più alto d’Europa.                                                                         

30.10.19

Il vero artista, quello che ha qualcosa da dire e comunicare, non ha bisogno di essere adorato. È se stesso e questo basta, a prescindere dal risultato e dai successi ottenuti.il caso degli Stone Roses

  fonti





Ogni grande capolavoro  noto o poco  noto   ha una storia da raccontare. Ed  è  questo  il caso d'oggi .  

Nella storia  della musica ( e  non solo  )    capita  che  ci siano eventi  di    durata inferiore  ad una meteora   e finiti nel  dimenticatoio  dai media ufficiali (  salvo  che  non  finiscano per  essere usati  per  un colonna sonora  di grido    o  dalla pseudo cultura  del reveival  ). Infatti , come dicevo  dal titolo   del post  d'oggi   ,  c'è un gruppo, meno conosciuto di tanti altri, senza il quale non sarebbe esistita l’ondata brit-pop inglese. Infatti essi hanno fortemente influenzato gran parte della scena rock alternativa britannica a venire: gruppi come Oasis, Kasabian, Arctic Monkeys e Kings of Leon hanno esplicitamente ammesso di aver preso il gruppo di Manchester come riferimento essenziale per la loro musica.
Gli Stone Roses sono considerati importanti esponenti della scena musicale Madchester che, conciliando i ritmi dell'acid house a influenze rock,avrebbe gettato le fondamenta del britpop.Si ispirano a stili quali il garage rock, il krautrock, il northern soul e il punk rock nonché ad artisti quali i Beatles, i Rolling Stones, i Beach Boys, i Byrds, Johnny Marr, Jimi Hendrix, i Jesus and Mary Chain, i Led Zeppelin, i Sonic Youth, i Sex Pistols e i Clash[15][16][17][18]. I loro due unici album differiscono stilisticamente. Se l'omonimo esordio (1989) unisce "chitarre rock, melodie avvolgenti e un apparato ritmico vicino al funky e alla musica da discoteca", con il successivo Second Coming (1994) si sono allontanati dalle atmosfere eteree del primo capitolo introducendo riferimenti alla musica dei Led Zeppelin.
Il loro album d’esordio è un capolavoro e al suo interno è presente una canzone ipnotica e trascinante, I Wanna be Adored, forgiata dalla ritmica della coppia Mani-Reni, rispettivamente basso e batteria, sempre ricca di estro e inventiva, sulla quale Ian Brown canta: “Voglio essere adorato”.

Il brano in realtà nasce per comunicare proprio l’opposto. Ian non voleva che la gente lo adorasse, stava cercando di dire che se vuoi essere adorato commetti un peccato, come una lussuria, un’ingordigia o qualcosa del genere. Perché? Semplice: il piacere dell’apoteosi è effimero e un vero artista lo sa. E, infatti, lui non deve vendere la sua anima, la fiamma della creatività brucia già dentro di lui.

Buon ascolto 

23.2.19

L'UOMO MISTERIOSO SULLA COPERTINA DI "ABBEY ROAD" DEI BEATLES ED ALTRE STORIE


per  approfondire 
http://www.ondamusicale.it/index.php/oggi-in-primo-piano/11715-la-copertina-di-abbey-road-i-beatles-tra-misteri-e-verita


Quando  è il culo  il  caso  fortunato  che  ti  fa  entrare   nella  storia  di  un evento  storico  culturale Per chi si fosse incuriosito, ecco i dettagli della vicenda, tratti da un capitolo del libro "1969: storia di un favoloso anno rock da Abbey Road a Woodstock"", curato da Riccardo Bertoncelli e edito da Giunti nel 2012.

(Nella foto di copertina di "Abbey Road"), Sul marciapiedi di destra, dietro la testa di John Lennon, si vede un uomo in piedi vicino a un’automobile nera della polizia, che da poco distante guarda incuriosito la scena. Il suo nome era Paul Cole, ed è morto il 13 febbraio 2008 - alla bella età di 96 anni - a Pensacola, in Florida.
http://stonemusic.it/6401/abbey-road-la-copertina-che-ha-fatto-la-storia/






Nel 2004 ha spiegato, in un’intervista all’agenzia giornalistica Scripps Treasure Coast Newspapers, le ragioni della sua presenza in Abbey Road.

Paul Cole:

“Ero in vacanza a Londra con mia moglie, e mi ero stufato di visitare musei. Dissi a mia moglie: vacci tu, stacci tutto il tempo che vuoi, io starò qui fuori, da queste parti.
Attaccai discorso col poliziotto che stava seduto nell’auto, chiacchierando di questioni tipo il traffico a Londra e roba simile”.

Erano le 10 del mattino dell’8 agosto del 1969. Il fotografo Iain McMillan era su una scala a pioli, proprio in mezzo alla strada, e fotografava i Beatles che attraversavano sulle zebre in fila indiana - l’intera faccenda durò una decina di minuti.

Paul Cole:

“Alzai lo sguardo, e c’erano quei quattro che camminavano in fila come le anatre. Una squadretta di eccentrici, avevano un’aria piuttosto radicale, nell’abbigliamento e nei capelli”.

Un anno dopo Cole notò la copertina di "Abbey Road" vicino al giradischi di casa (sua moglie stava cercando di imparare a suonare "Something" all’organo).

Paul Cole:

“Fu dura convincere i nostri figli. Dovetti insistere: prendete la lente d’ingrandimento, e vedrete che sono proprio io!”



Le 10 cose che non facciamo più da quando esiste internet




L’evoluzione e il progresso come ben tutti sappiamo di anno in anno cambiano la nostra realtà, anzi molto spesso addirittura di giorno in giorno. Con l’avvento di Internet la nostra vita è cambiata radicalmente, infatti da quando 



14.12.13

consigli per i regali di natale 2013



Se nel caso non sapete  cosa  regalare  a  oltre  a    questo vecchio post ecco altri consigli per regali o pensierini per natale ( e non solo in quanto vanno bene anche per compleanni , anniversari , ed altre feste religiose --- battesimi , prime confessioni ,cresime e se siete in confidenza matrimoni --- lauree )

E' anche vero che un buon vecchio libro cartaceo è un intramontabile e i nuovi titoli usciti




a ridosso del Natale rendono questo uno dei regali più gettonati, da sempre. E’ un regalo economico, il cui costo si aggira sui 15 euro in media.
Infatti     sono la  prima cosa che  si regala specie quando  non si sa  cosa  regalare  o si hanno pochi  soldi  da spendere .
I  primi  12   sono tratti  da  http://greenme.it/ ,  più precisamente , salvo mie  modifiche  ed mie   aggiunte  da qui un altro  su un suggerimento ( non sempre  lo spam è negativo  )  arrivatomi in questi giorni   sul mio plus  google, un altro ancora  via  email , altri   presi  a caso  dalla  nostra  bottega del  commercio equo e  solidale

P.s  
Se nel  caso , capita  , tali libri  non dovessero piacere ( dallo sguardo del destinario   si  dovrebbe  capire  subito  ) , ditelo  a voce   se  siete in grande  confidenza oppure    altrimenti  nella dedica,  di  riciclarlo  per  un altro regalo ,  o  donarlo alle  biblioteche  o alle bancarelle  di libri usati   cosi almeno  non  verrà gettato via  ( spreco di  carta   e d'alberi pere  produrlo   )  o relegato in in un angolo opeggio 



Ecco i 12 titoli che vi suggeriamo e che spaziano tra vari temi, dall'orto all'autoproduzione, dal riciclo creativo alla decrescita felice.Che spaziano tra vari temi, dall'orto all'autoproduzione, dal riciclo creativo alla decrescita felice. Gli altri   sono  ---  eccetto gli ultimi tre   che sono specifici :  per  chi ha  ricevuto  in regalo o   voluto prendersi un cane  o un gatto e non sa  come  educarli o  da  che parte iniziare  a   curarsene  .,  per  chi   gli hanno regalato una chitarra o  sta iniziando già  a  suonarla  e  vuole perfezionarsi , su come stimolare  le  vostre intimate ed  i  vostri momenti  hot   e dare  un po' di pepe  al  vostro rapporto  di  copia   -----   sull'educazione   non violenta  cioè : <<  Il termine nonviolenza è la traduzione letterale del termine sanscrito ahimsa, composto da a privativa e himsa: danno, violenza. La parola ahimsa implica una sfumatura intenzionale che si potrebbe rendere con "assenza del desiderio di nuocere, di uccidere". Il concetto è nato in ambito orientale e soprattutto il Buddhismo in India e il Taoismo in Cina ne sono stati i migliori interpreti e teorici. Concetti alternativi, per esempio "innocenza", non sono confacenti al significato originario, che si caratterizza eticamente nella volontà specifica di non-fare danno a chiunque né alla natura in ogni sua espressione. >> ( da http://it.wikipedia.org/wiki/Nonviolenza ) , sul fai da te  ,  ecc. insmma  tematiche sociali

1) Sidecar Smilla  di  Paolo Susana

In Sidecar Smilla l'autore  racconta il proprio viaggio a bordo di un sidecar in compagnia
della fedele cagnolina Smilla. Insieme hanno viaggiato per circa quattromila chilometri, visitando una ventina di rifugi e associazioni che in Italia accolgono i cani abbandonati. Il libro vuole sensibilizzare le persone sull'abbandono dei cani e sul randagismo che ne consegue, testimoniando l'operato dei numerosi volontari che ogni giorno si impegnano a favore degli animali e nel riportare le condizioni dei rifugi in cui si ritrovano dopo essere stati abbandonati.
libri natale sidecas smilla "Sidecar Smilla. Viaggio nell'Italia dei cani abbandonati", Paolo Susana, Edizioni Eventgreen 2013.  
LEGGI anche: "Sidecar smilla": un cane e il suo umano in tour contro l'abbandono

2) Generazione decrescente Andrea Bertaglio, Edizioni l'Età Dell'Acquario 2013.


Che cosa si intende per generazione decrescente? Ad esserne parte sono i 25-35enni di oggi che hanno deciso di dare spazio a una visione diversa della vita e del mondo, prendendo coscienza del fatto che non è possibile produrre, consumare e sprecare fino all'infinito, come si è fatto finora, come ha fatto chi li ha preceduti solo di un paio di decenni. Decrescere non significa ripudiare o rinnegare ciò che abbiamo, ma vivere con una nuova coscienza ambientale, economica e sociale. Andrea Bertaglio nel suo libro approfondisce il tema della decrescita vista dagli occhi di chi, per la prima volta, non diventerà più ricco dei propri genitori, ma andrà alla ricerca di nuovi valori, in un momento in cui tutto sembra perduto. LEGGI anche: E' arrivata la Generazione decrescente! 


3) Io faccio così Daniel Tarozzi, Chiarelettere 2013.


Quando l'economia canaglia  uccide, bisogna cambiare o meglio ritornare  alle origini o all'autarchia  
Daniel Tarozzi ha deciso di salire su un camper e di andare alla scoperta dell'Italia che reagisce, che va avanti e non molla nonostante la crisi economica. Il libro è il frutto di sette mesi trascorsi on the road e documenta la creazione di una rete diffusa di microeconomie che valorizzano il territorio e le competenze delle persone che lo abitano, alla ricerca di una migliore qualità della vita e di un maggior rispetto dell'ambiente. Da Nord a Sud, un altro Pil - non basato sulla crescita infinita - è possibile




4) Storia dei semi Vandana Shiva, Feltrinelli 2013.

Che cosa sono gli Ogm? Da dove provengono i semi utilizzati dagli agricoltori di oggi? In questo libro Vandana Shiva ripercorre la storia dei semi, con particolare riferimento alla problematica degli Ogm. Il libro è rivolto ai ragazzi, ma è utile anche agli adulti che desiderano trovare le risposte alle domande più immediate sugli Ogm grazie ad un linguaggio semplice e diretto, e ad esempi ben documentati. Non mancano degli spunti per tutti per creare il proprio giardino della biodiversità.




5) L'Orto senz'acqua  Jacky Dupety, Terra Nuova Edizioni 2013.

L'Orto senz'acqua è un manuale per la coltivazione dell'orto incentrato su un metodo ancora poco
conosciuto in Italia. Coltivare un orto senza irrigarlo come d'abitudine è possibile, grazie al cippato. Così si risparmia non soltanto acqua, ma anche petrolio e fatica. Il terreno viene arricchito con ramaglie sminuzzate in modo da apportare sostanze nutritive che lo mantengano sempre ricco. Il libro svela tutti i segreti sulla coltivazione dell'orto senz'acqua grazie al cippato.






6) Dalle bucce nascono i fiori Carmela Giambrone, Edizioni Terre di Mezzo 2013.

Dalle bucce nascono i fiori è il libro dedicato all'arte del compostaggio domestico da Carmela Giambrone, meglio nota in rete come Kia. Grazie al suo piccolo manuale di compostaggio domestico imparerete come costruire una compostiera autosufficiente da balcone, quali scarti potrete gettare al suo interno e quali accorgimenti dovrete seguire per ottenere dell'ottimo terriccio naturale a costo zero. Costruire da sé una compostiera da balcone e imparare a restituire valore agli scarti sarà un'avventura divertente ed educativa,






7) Islanda chiama Italia Andrea degl'Innocenti, Arianna Editrice 2013

Uscire dalla crisi è possibile? L'Islanda ce l'ha fatta! Andrea degl'Innocenti, che si è recato sul posto nel 2012, ci racconta l'ascesa e la caduta del sogno islandese, dalla nascita della società neoliberale fino alle vicende più recenti, che hanno visto gli abitanti dell'isola ribellarsi contro i propri governanti corrotti, contro i banchieri senza scrupoli responsabili del collasso del Paese, contro l'intera comunità internazionale che pretendeva il pagamento di un debito ingiusto, contratto da banche private.
islanda chiama italia





8) Autoproduzione in cucina Lisa Casali, Gribaudo - Giangiacomo Feltrinelli Editore, 2013.

Con Autoproduzione in cucina Lisa Casali propone una guida completa sull'autoproduzione alimentare, per risparmiare, ridurre i rifiuti e mangiare o almeno  provare in modo più sano e consapevole. In casa possiamo preparare davvero tutto: dal pane alla pasta, dalle farine agli oli aromatizzati, fino alle conserve tradizionali e agli alimenti più particolari, come il tofu, il seitan e il tempeh. Grazie all'auto produzione potrete dire addio ( o quanto meno  ridurre il consumo  )    ai surgelati, ai piatti pronti e ai classici snack confezionati.




9) La strategia del Colibrì  La strategia del Colibrì", Alessandro Pilo, Sonda 2013

Scegliere una vita più ecologica non significa necessariamente  una quotidianità di privazioni, ma la
conquista di un'esistenza più piena e appagante. Benessere e qualità della vita non si misurano con la ricchezza materiale e lo spreco di beni e risorse. La strategia del Colibrì è una guida che affronta non solo i diversi aspetti del vivere sostenibile, ma spiega ai lettori come praticare l'eco-attivismo in tempo di crisi, offrendo un vero e proprio "manuale del giovane eco-attivista".







10) Io Ricreo Manuale di riciclo creativo", Francesco di Biaso, Terre di Mezzo 2013

Io Ricreo è il manuale di riciclo creativo proposto da Francesco di Biaso, che spiega come dare una seconda vita ai rifiuti trasformandoli in cose nuove, belle e utili, in poche mosse e con l'aiuto di semplici attrezzi. In questo libro trovate tante idee originali per salvare plastica, carta, cartoncino, alluminio, tessuti, legno e tanto altro ancora dai cassonetti: per unire la creatività al risparmio, sia per l'ambiente che per il portafogli. Con le illustrazioni di Maddalena Gerli.





11) Cucinare guadagnando in soldi e in salute Stefania Rossini, L'Età dell'Acquario Edizioni 2013

Cucinare guadagnando in soldi e in salute è il secondo libro della blogger esperta di autoproduzione e downshifting Stefania Rossini. In questo manuale l'autrice spiega come preparare piati veloci e gustosi adatti ad ogni occasione, risparmiando senza rinunciare alla qualità degli ingredienti di partenza, Perché il vero risparmio si ha scegliendo di cucinare in casa i propri pasti, partendo ad esempio dal pane raffermo, dalle bucce o dagli "scarti", da utilizzare in cucina senza pregiudizi. A guadagnarne saranno sia la salute che il portafogli.





12) Fermo come un albero, libero come un uomo Miriam Giovanzana, Terre Di Mezzo 2013

Fermo come un albero, libero come un uomo, racconta la storia di Chico Mendes in difesa della foresta Amazzonica . L'autrice ripercorre i momenti cruciali della vita di Chico, dedicata alla resistenza al disboscamento e al giogo imposto dai latifondisti ai seringueiros, i raccoglitori della gomma ricavata dagli alberi. Anche Chico Mendes era stato uno di loro, per poi diventare sindacalista e leader capace di parlare di fronte ai "Grandi" della Terra. Ecco tutta la sua storia a 25 anni dalla morte, avvenuta il 22 dicembre 1988, quando Chico Mendes era già un simbolo.




ed ecco i miei  




LA MIA CHITARRA + CD  Metodo per chitarra classica 
Autore: Spano, Giacomo ( https://www.facebook.com/SpanoGiacomo )
Editore: Casa musicale eco
ISBN/EAN: 9788860534347
Libro di 132 pp. formato A4 con CD incluso
Prezzo: €25


PARTE PRIMA
Le parti della chitarra - Il pentagramma - Le corde - La mano destra - La mano sinistra - I Tasti - Tocco libero e appoggiato - Esercizi per la mano destra su corde a vuoto - Note naturali in I posizione
Note sulla prima corda
Note sulla seconda corda
Note sulla terza corda
La tonalità di Sol
Composizioni monodiche
Note sulla quarta corda
Uso del 4° dito
Note sulla quinta corda
Tonalità minori
Note sulla sesta corda

PARTE SECONDA
Gli arpeggi
PARTE TERZA
Le note simultanee
Studi polifonici su tutti gli elementi appresi

PARTE QUARTA
La II posizione
Il barré
Le legature
Appendice
Scale maggiori e minori di due ottave
Accordi
Indice dei brani

Di fronte a un panorama già consolidato di opere di questo tipo, dal percorso ormai centenario, tale settore di ricerca sembrerebbe potersi dire ormai completo. In realtà, in un ambito della conoscenza come quello musicale ci sono sempre nuovi territori da esplorare e soprattutto modi sempre nuovi di osservare e studiare una materia che, come la musica, è in continua evoluzione, proprio come il nostro modo di ascoltarla, crearla e quindi anche di studiarla o insegnarla.



Diversamente da quanto si potrebbe pensare, dunque, quello della didattica musicale – e in particolare della didattica chitarristica – è un settore tutt’altro che esaurito, che ha anzi bisogno di linfa sempre nuova per evitare il rischio di ricalcare modelli di apprendimento che, per quanto autorevoli, possono oggi dirsi obsoleti.
Questo libro è suddiviso in quattro parti, che affrontano ciascuna le principali peculiarità dello strumento e le relative tecniche. In ogni parte si distinguono poi due momenti dello studio: uno dedicato all’acquisizione della tecnica e delle nozioni teoriche attraverso gli studi, e un altro riservato all’esecuzione e all’interpretazione dei brani antologici.
La prima parte è interamente dedicata alla conoscenza dello strumento e delle sue parti costitutive, all’uso delle mani e alla simbologia ad esse collegata, all’apprendimento delle note in prima posizione (nonché delle principali figure musicali) e del loro utilizzo su facili brani tratti dal repertorio della musica classica e popolare. L’organizzazione degli esercizi è pensata per un apprendimento molto graduale delle conoscenze basilari non solo della tecnica strumentale, ma soprattutto della teoria e della grammatica musicale, per agevolare e rendere meno pesante all’allievo principiante lo studio del solfeggio, che in questo modo viene fatto direttamene e più efficacemente sullo strumento, evitando, almeno in un primo tempo, noiosi esercizi di solfeggio parlato. Le parti successive invece esplorano aspetti più complessi e avanzati della tecnica chitarristica (arpeggi, note simultanee, barrè e legature ecc.) attraverso studi specifici e brani di repertorio.
Il libro si chiude, in fine, con una breve appendice, seguendo la quale l’allievo può fare pratica con le scale nelle principali tonalità e con gli accordi, che consentiranno di esplorare un altro ambito dell’applicazione della chitarra, ovvero quello dell’accompagnamento, molto utile e pratico in situazioni di musica d’insieme.
Un’ultima considerazione riguarda i destinatari di quest’opera: la realizzazione di questo metodo è stata ispirata principalmente dall’idea di proporre un’opera didattica che si configurasse come “libro di testo” per allievi delle scuole medie a indirizzo musicale. Ritengo tuttavia che, per le sue caratteristiche e per quelle dei brani antologici in esso contenuti, il testo possa comunque essere un valido strumento per principianti della chitarra di qualsiasi età.Pagina dedicata sul sito dell’editore da cui è possibile scaricare un estratto dell’opera, leggere l’indice degli argomenti e acquistare il libro:
http://www.casamusicaleeco.com/shop/chitarra-classica/595-la-mia-chitarra-9788860534347.html




Rino Gaetano. La tragica scomparsa di un eroe


di Bruno Mautone

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un ulteriore  suggerimento sarebbe   comprarlo insieme a  Sistema massonico e ordine della Rosa Rossa di Paolo Franceschetti € 15.72


trovate  maggiori dettagli su  questo libro  , compresa  un intervista  all'autore  e una mia recensione   nei tag  del mio blog : : 1) Rino gaetano  ,  2) Bruno Mautone




Ed Fox. Con DVD. Ediz. italiana, spagnola e portoghese vol.2


di Dian Hanson

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Descrizione

Ed Fox, nato in California, non aveva mai neanche sentito parlare di Elmer Batters quando iniziò a fotografare con particolare attenzione i piedi femminili. In effetti, pensava di essere l'unico govane uomo al mondo a guardare prima i piedi del viso e spesso non guardava le sue modelle per non svelare loro questo particolare atteggiamento. Poi divenne il fotografo ufficiale di Leg Show mesi prima che Elmer Batters morisse realizzando così per la prima volta di essere l'erede designato di cotanto maestro. Non solo, ma capì anche che non era l'unico al mondo ad avere una fissazione per il piede femminile, anche se forse, l'unico al mondo ad essere dotato di grande talento fotografico.

Dettagli del libro italiano








 altre  guide  le  trovi qui su   http://www.scuoladisesso.com/guide.html




Editore: Età dell'Acquario Edizioni
Data pubblicazione: Settembre 2007
Formato: Libro - Pag 160 - 14x21
 € 12,50.( ma  con gli sconti lo si può troovare  a  meno  )
Joël Dehasse, è un veterinario, specializzato nel comportamento degli animali domestici. Conferenziere internazionale, è animatore di un gruppo di ricerca sul mondo degli animali e autore di altri libri (Il cane aggressivo, Chats hors du commun) e di numerosi articoli.
In queste pagine dedicate all’animale domestico più diffuso in Europa, Joël Dehasse ci fornisce diverse preziose chiavi di lettura per meglio comprendere l’indole dei nostri amici a quattro zampe, e lo fa con semplicità e chiarezza, mettendo davvero la sua competenza al nostro servizio.
Chi possiede un gatto sicuramente gli trasmette tenerezza e affetto, ma raramente cerca di indovinare cosa si nasconde dietro certi atteggiamenti enigmatici che sono prerogativa della razza felina.

Il libro ci insegna a rendere ancora più confortevole l’esistenza del micio entrato a far parte della nostra famiglia, senza pretendere da lui una ridicola sudditanza, ma riconoscendo invece la sua natura, i suoi istinti, i suoi rituali. Dehasse dimostra che è possibile educare il nostro gatto a una convivenza basata sul rispetto reciproco, attraverso le tappe graduali di un percorso in cui l’uomo e l’animale imparano a conoscersi e ad accettarsi senza prevaricazioni. Educare un gatto, sostiene Dehasse, significa permettergli di vivere una vita da gatto in un ambiente di esseri umani, per essere felici in due.


Descrizione

Cani aggressivi o fifoni, ossessivi o ripetitivi, nevrotici o ansiosi. Nato dall'appassionata esperienza di veterinario dell'autore, questo libro intende offrire una soluzione ai problemi legati al comportamento dei cani "difficili". Ci sono i casi più comuni e quelli quasi incredibili: la coppia di Spaniel che non vogliono accettare il neonato dei loro padroni; il Collie che aveva paura dei giovedì; il Labrador che amava troppo e molti altri ancora. Con informazioni, tecniche da adottare, soluzioni concrete per i problemi educativi e comportamentali dei cani.
Titolo: Il cane che amava troppo. Comportamento e psicologia dei cani
Autore: Nicholas H. Dodman
Traduttore: Pellizzari N.
Editore: TEA
Collana: TEA pratica
Edizione: 5
Data di Pubblicazione: Maggio 2002
ISBN: 885020194X
ISBN-13: 9788850201945
Pagine: 239





Editore: Emi - Editrice Missionaria Italiana
Data pubblicazione: Maggio 2008
Formato: Libro - Pag 190 - 17x24
Ultima ristampa: Dicembre 2012
Aggiornato il 15 Dicembre 2013 - 


Il libro, dal nome La Pedagogia della Lumaca, il cui curatore è Gianfranco Zavalloni, appare nella categoria Genitori e figli e si trova nella sotto categoria Guide per genitori ed educatori. Stampato dalla casa editrice Emi - Editrice Missionaria Italiana e pubblicato nel mese di Maggio 2008 , in questo momento è in "Disponibilità: Immediata". Il prezzo è Euro 12,00.
"Siamo nell'epoca del tempo senza attesa. Questo ha delle ripercussioni incredibili nel nostro modo di vivere. Non abbiamo più il tempo di attendere, non sappiamo partecipare a un incontro senza essere disturbati dal cellulare, vogliamo tutto e subito, in tempo reale.
Le teorie psicologiche sono concordi nel pensare che una delle differenze fra i bambini e gli adulti risieda nel fatto che i bambini vivono secondo il principio di piacere (tutto e subito), mentre gli adulti vivono secondo il principio di realtà (saper fare sacrifici oggi per godere poi domani).
Mi sembra che oggi gli adulti, grazie anche alla società del consumismo esasperato, vivano esattamente come i bambini secondo le modalità del voglio tutto e subito.
Sapremo ritrovare tempi naturali! Sapremo attendere una lettera? Sapremo piantare una ghianda o una castagna sapendo che saranno i nostri pronipoti a vederne la maestosità secolare? Sapremo aspettare?
Si tratta di intraprendere un nuovo itinerario educativo. Genitori, insegnanti e tutti coloro che ruotano attorno al mondo della scuola, sono stimolati dalle suggestioni offerte dalla pedagogia della lumaca e possono ricominciare a riflettere sul senso del tempo educativo e sulla necessità di adottare strategie didattiche di rallentamento, per una scuola lenta e nonviolenta."

Dall'introduzione dell'autore

La scuola odierna, riflettendo le tendenze di buona parte della società umana, è centrata sul mito della velocità, dell’accelerazione e della competizione, come criterio di selezione al quale i bambini vengono educati fin dai primi anni di vita. 
Dal contatto quotidiano e continuato con la realtà scolastica nasce la riflessione de La pedagogia della lumaca. Siamo nell'epoca del tempo senza attesa. 
Questo ha delle ripercussioni incredibili nel nostro "modo di vivere". Non abbiamo cioè più il tempo di "attendere", non sappiamo partecipare ad un incontro senza essere disturbati dal cellulare, vogliamo "tutto e subito” in tempo reale. Le teorie psicologiche sono concordi nel pensare che una delle differenze fra i bambini e gli adulti stia nel fatto che i bambini vivono secondo il principio di piacere (tutto e subito), mentre gli adulti vivono secondo il principio di realtà (saper fare sacrifici oggi per godere poi domani). Oggi gli adulti, grazie anche alla società del consumismo esasperato, vivono come i bambini secondo le modalità del “voglio tutto e subito”. 
È necessario intraprendere un nuovo itinerario educativo. Genitori, insegnanti e tutti coloro che ruotano attorno al mondo della scuola, sono stimolati dalle suggestioni offerte dalla pedagogia della lumaca e possono ricominciare a riflettere sul senso del tempo educativo e sulla necessità di adottare strategie didattiche di rallentamento, per una scuola lenta e nonviolenta.



   
 «Io sto con la cicala. Perché la formica è turbo capitalista» di   Gusmeroli Fausto

Editore EMI Editrice Missionaria Italiana
EAN 9788830720923
Pagine 64
Data gennaio 2013
Altezza 16,5 cm
Larghezza 11 cm
Collana Gli infra libri


Rilettura alternativa della favola della cicala e della formica.Quest'ultima è vista come emblema dell'egoismo e avidità, e fautrice di una pratica di rapina dell'ambiente; la cicala viene valorizzata per i suoi valori più immateriali e profondamente "umani".








Jameikari - Racconto bipolare  di  Gabriele Rivolta (Autore, Fotografo), Loredana Fantinato (a cura di), Marco Magni (Illustratore)
un libro che rappresenta un triplo regalo: per chi lo fa, per chi lo riceve e per chi beneficia del tuo acquisto  acquisto. Questo libro è stato scritto allo scopo di aiutare Gabriela, la bimba indigena Cabecar ritratta in copertina.
 I proventi saranno impiegati per garantirle una soddisfacente carriera scolastica, altrimenti preclusa. I fondi saranno direttamente gestiti dall’autore e spesi direttamente dallo stesso in acquisti di materiale didattico, di cancelleria, divise scolastiche, spese per lo scuola bus e quant’altro dovesse occorrere.
Potrai seguire direttamente gli aggiornamenti di questa dolce ed entusiasmante avventura, sulla pagina Facebook ‘Jameikari’, questo è l’indirizzo: https://www.facebook.com/Jameikari Un piccolo aiuto lo puoi dare cliccando il tuo ‘Mi Piace’ sulla pagina e condividendo la stessa con le tue amicizie, diffondendo così questa iniziativa solidale.
Il libro è in vendita nei formati Ebook e POD per i links ti rimando 
  1. https://www.amazon.it/dp/B00COAAXMY
  2. http://www.lulu.com/shop/search.ep?type=Print+Products&keyWords=Jameikari&x=8&y=8&sitesearch=lulu.com&q

Grazie per aver collaborato a combattere l’ignoranza, genitrice della schiavitù non solo intellettuale.
Grazie da tutti i bimbi del mondo

Sinossi 
I proventi della vendita di questi libro sono totalmente destinati a Gabriela, la bimba indigena Caber, ritratta in copertina. 
Il viaggio è vita e la vita è un viaggio, vita e viaggio quindi sinonimi ma anche opposti, in un concetto bipolare dove tutto è racchiuso nel suo contrario

. Viaggio come azione, spesso sottovalutata, che
racchiude in se l’atto più affascinante. Il viaggio come strumento di conoscenza di ciò che ancora è ignoto, ma spesso già presente dentro di noi. Viaggio facendo ciò che amo di più: trasmettere la conoscenza agli altri per puro spirito di volontariato. Un viaggio iniziato in una riserva indigena sperduta nella foresta del Centro America e il viaggio prosegue dentro la storia della mia vita, dentro di me, dove tutto è successo ma nulla è capitato definitivamente Un viaggio fatto di sofferenza, che partendo da dentro la sofferenza approda alla felicità, facendo tappa per la speranza, il tutto dentro la mia anima contenitore dei miei pensieri. Viaggio parlando di fatti personali sconvolgenti e dolorosi, che però non hanno tarpato la voglia di prendere in giro la vita, di ridere di me stesso e, inevitabilmente, del mondo che mi circonda. Due storie, una dentro l’altra che s’incrociano e s’incontrano, partendo da differenti punti fisici e temporali, storie che scorrono in senso opposto una all’altra. Nel viaggio s’incontrano considerazioni sull’oggi del mio paese di ieri, dal quale mi sono auto esiliato, sulle sue problematiche più forti, su cosa si potrebbe fare per tutelare i più deboli. Analogamente avviene viaggiando per il mio paese di oggi la Costa Rica. Come in ogni viaggio che si rispetti i riferimenti storici e geografici non possono mancare, conditi da alcuni aforismi d’autore e non, autori bipolari: io, 
Lori Non è un'autobiografia, non è un saggio ne un romanzo e nemmeno un documentario ed è comunque tutto ciò! Racconti e riflessioni di una vita vissuta, ascoltata. Alla drammaticità di alcuni eventi risponde con una stimolante positività, con un'intelligente e divertente ironia Il tempo non ha tempo e tutto accade nella folle mente creativa di un bipolare. 
Linda l'ho letto tutto d'un fiato e l'ho trovato molto bello. Ti ho ritrovato in ogni frase ed in ogni ragionamento in tutta la tua interezza di simpatia, antipatia, forza, fragilità, superbia, umiltà e tutto rigorosamente bipolare! 
Loredana qualche cosa la addolcirei, poco in realtà. Il resto lo descrivo come un volo, un aereo che vola su terre sconosciute e improvvisamente plana, scende nell’anima, lì dove descrive il tuo sentire il tuo pensare e poi risale per poi ricadere in picchiata per adirarsi contro l'imbecillità e la cecità di altri esseri e poi risale e vola leggero. Lo descriverò meglio questo mio sentire, ma con te ho volato. Quella necessità di conoscersi di sentire i segnali che vengono dalla nostra anima e di ascoltarli Il tuo prossimo libro dovresti scriverlo solo su queste tue riflessioni. Per me sono la parte migliore leggevo aspettando che l'aereo cominciasse a scendere sino nel profondo. 
Lela la tua avventura mi ha affascinato e spaventato allo stesso tempo é a volte intrigante come un thriller, a volte commovente come una tragedia. La lettura è molto piacevole e scorrevole. 
Pierpaolo il libro è fluido, scorre bene, si comprende che è stato anche un tuo sfogo col quale il lettore può tranquillamente identificare. Le riflessioni varie si alternano bene ai racconti del quotidiano. Le idee sono chiaramente espresse e le sciabolate inflitte a 360° interessanti. 
Ferruccio Hai raccontato solo una parte della tua vita come sai fare tu, con la genialità che ti contraddistingue, sdrammatizzando eventi che avrebbero ucciso chiunque, ironizzando sulla tua malattia con leggerezza. Amo il tuo stile che precisa cose e situazioni con più aggettivi e il tuo personalizzare le cose dando loro vita propria. Geniali sono le tue proposte su come poter risolvere i problemi che evidenzi. Il tutto per una lettura veramente piacevole e scorrevole 







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Oppure

Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa Agitu Ideo Gudeta, la regina delle capre felici.

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